Politica Agricola ed Evoluzione dei Mercati Agricoli. Viterbo, 10/10/11 Appunti sulla Struttura del Sistema Agri-Alimentare. Sistema agroalimentare: Schematicamente il sistema agroalimentare è composto da (Vedi Figura 2.1 a pag. 103 del libro di Malassis e Ghersi): - settore agricolo (produzione di beni agricoli: es. grano, semi oleosi, bovini vivi, etc.; servizi agro-ambientali: es. tutela idrogeologica, tutela del paesaggio, inquinamento delle falde freatiche, etc.) - settori "a monte" che producono beni per il settore agricolo (produzione di fattori produttivi (mezzi tecnici) per l'agricoltura: es. fertilizzanti, carburanti, macchine, servizi finanziari, etc.) - settori "a valle" che acquistano beni dal settore agricolo: - agro-industria (trasforma beni agricoli in beni agro-alimentari: es. pasta, olio, carni bovine, etc.) - distribuzione commerciale (trasferisce, confeziona, distribuisce fornendo ampi assortimenti di beni alimentari: es. confezioni di pasta, bottiglie di olio, fettine di carni bovine; etc.) settore pubblico (norme, incentivi economici, servizi, etc.). Per settore si intende l’insieme delle imprese che producono principalmente una data categoria di beni o servizi. Vi sono alcuni problemi nell’analizzare il settore agroalimentare: - elevato livello di articolazione (al suo interno) - numerose e complesse interazioni con: altri settori economici (a "monte" e "a valle") mercati di altri paesi (UE ed altri) settore pubblico (attinenti al settore agricolo e non) - difficoltà di analisi in economia: si tratta di scienze sociali e non è possibile l’analisi sperimentale Questo è il motivo per cui è necessario sviluppare la capacità di interpretazione utilizzando la teoria economica. Teoria: Rappresentazione schematica e semplificata da utilizzare come "chiave interpretativa" della realtà. Le teorie economiche non hanno la pretesa di fornire una rappresentazione completa e accurata della realtà (complessa); ma possono essere utilizzate per semplificare ed organizzare l'elevata mole e complessità di informazioni che ci fornisce la realtà. 1 In questa lezione toccheremo i seguenti 4 temi: 1. La eterogeneità e complessità del settore agricolo 2. Le relazioni che il settore agricolo intrattiene con altri settori economici 3. Il settore agricolo nell’economia complessiva italiana 4. Il commercio estero di beni agro-alimentari 5. Altre funzioni del settore agricolo. Nota Bene: La rappresentazione che segue, estremamente sintetica e semplicistica, non ha lo scopo di fornire una coerente rappresentazione del settore agro-alimentare. L’unico scopo è quello di evidenziare la complessità che caratterizza il settore: ciò giustifica la necessità di ricorrere a schemi teorici generali derivanti dalla teoria microeconomia. Le lezioni, congiuntamente ai testi (Malassis e Ghersi; INEA), forniscono una descrizione sintetica ma coerente della struttura e dell’evoluzione del sistema agro-alimentare italiano nelle sue principali componenti. 2 1. La complessità del settore agricolo (Esempi riferiti all'Italia) Forte eterogeneità di situazioni sotto diversi profili: a) Eterogeneità di situazioni ambientali: clima e natura dei suoli. - aree irrigue costiere del meridione; - aree interne collinari del meridione; - colline appenniniche Italia centrale; - pianura padana; - aree montane e pedemontane alpine. b) Eterogeneità di strutture aziendali: dotazione di terra, capitali e lavoro. Totale Italia (INEA, 2011): Superficie Agricola Utilizzata (SAU) (2007): 12,7 milioni di ha circa Numero di aziende agricole: 1,7 milioni circa; - Diverse dimensioni aziendali: (media 7,6 ha circa) es. da 2 a 1000 ha. Tantissime aziende piccole: Quote di: tra 0 e 2 ha di SAU 2 – 5 ha di SAU ‘> 50 ha di SAU - - N. Az. 49,5% 23,7% 2,4% SAU 6,1% 20,8% 39,4% Diversi rapporti (peso relativo) tra fattori produttivi (terra, lavoro e capitali). Esempi: - aziende con terreni in affitto; - aziende che conducono fondi mediante ricorso a contoterzismo; - aziende con salariati. Diverse forme di organizzazione delle imprese. Esempi: - società di capitali (es. Benetton a Maccarese (Roma)); - aziende familiari professionali (a tempo pieno) con terreni in affitto: es. ovine nel Viterbese; - aziende a tempo parziale (es. olivicoltura di Canino; corilicoltura dei Monti Cimini). 3 c) Eterogeneità di indirizzi produttivi: tipologie di produzioni. Esempi: Aziende specializzate nella produzione di latte vaccino; nella produzione di vino; nella produzione di nocciole; nella produzione di ortaggi. Aziende non specializzate. Aziende biologiche e convenzionali. Cosa produce la nostra agricoltura? 4 5 2. Le relazioni che il settore agricolo intrattiene con gli altri settori del sistema agro-alimentare; Rappresentazione di "filiera": Il settore agricolo ha dei settori "a monte" e dei settori "a valle". (Vedi Figura 2.1 a pag. 103 del libro di Malassis e Ghersi) Schema del Sistema Agro-Alimentare. Manca la componente del commercio con l’estero. SETTORI “a monte” Es. Industria chimica, petrolifera, meccanica, etc. Servizi (es. agronomi) Consumi intermedi: 38,7% della Produzione Agricola Reimpieghi Es. foraggi sementi SETTORE AGRICOLO Amministrazione Pubblica Es. norme, incentivi tasse, informazione, controllo, etc. A B SETTORI “ a valle ” C Cooperative ed associazioni di produttori INDUSTRIA AGROALIMENTARE Grossisti Dettaglio [Grande Distribuzione Organizzata (GDO); dettaglianti, ristorazione, etc.] Ristorazione CONSUMATORI (finali) 6 Ruolo dei settori “a monte”: fornire beni e servizi utili per la produzione agricola. Rilevanza: il valore di questi beni e servizi è pari al 38,7% di quello della produzione agricola; veicolano l’innovazione tecnologica ed organizzativa per il settore agricolo. Ruolo dei settori “a valle”: trasformare, trasportare e distribuire prodotti di origine agricola per farne prodotti disponibili e consumabili per i consumatori. Chi sono tutti questi soggetti? E' possibile una schematizzazione? La teoria microeconomia ci consente di suddividere tutti gli operatori schematicamente nelle seguenti categorie: imprese (aziende) che vendono prodotti al settore agricolo che li usa come fattori della produzione imprese (aziende) agricole: acquistano mezzi tecnici dai settori a monte; producono e vendono prodotti ai settori a valle o ad altre imprese agricole; imprese (aziende) che acquistano prodotti dal settore agricolo e li usano come fattori della produzione N.B.: Tutte le imprese acquisiscono i fattori produttivi terra, lavoro e capitali dalle famiglie che li detengono. consumatori (acquistano per soddisfare loro esigenze personali di consumo) settore pubblico (esempi del suo ruolo): - fornisce il quadro normativo (leggi) (Regole del gioco: es. controllo dei metodi di produzione; qualità minime dei prodotti; livello minimo di informazione) - fornisce incentivi economici e applica tasse - controlla gli scambi di merci nel paese e tra paesi; - fornisce servizi di pubblica utilità (es. assistenza tecnica, informazioni meteorologiche o di mercato). Tutti gli scambi avvengono nei MERCATI. Scambi di: Beni e servizi Moneta Informazioni Da ciò l’importanza di conoscere il funzionamento dei mercati chiusi ed aperti al commercio internazionale. 7 Questi dati sulle relazioni tra componenti del sistema agroalimentare mostrano: la complessità delle relazioni esistenti (flussi di beni/servizi; moneta; informazioni) l’estrema rilevanza delle relazioni via mercato, la eterogeneità di rapporti che intercorrono all’interno del settore, la necessità di studiare i principi generali che regolano il comportamento degli operatori economici, il funzionamento e le relazioni tra mercati. I consumi intermedi pesano per il 38,7% del valore della produzione (2007). Quindi sono estremamente rilevanti. 8 Come sono composti questi consumi intermedi: 9 La struttura dell’industria alimentare italiana: 10 3. Il settore agricolo nell’economia complessiva italiana: Il settore agricolo (agricoltura, silvicoltura e pesca) contribuisce a formare circa il 2% del Valore Aggiunto dell’economia Italiana (2006) o l’ 1,7% del suo Prodotto Interno Lordo. Valore Aggiunto = Prodotto Interno Lordo - Consumi Intermedi VA = PIL – CI Dove: PIL = Prodotto Interno Lordo: Prodotto totale generato all’interno di un Paese durante un dato anno (valore dei beni prodotti nei confini nazionali) e CI = Consumi Intermedi: costo dei materiali e degli approvvigionamenti usati per produrre i beni di cui sopra. Pertanto, il Valore Aggiunto (VA) comprende le componenti di remunerazione del lavoro, dei capitali e del fattore imprenditoriale (Comprende quindi: salari, interessi, rendita e profitto). Il settore agricolo (agricoltura, silvicoltura e pesca) occupa circa il 5,3% (anche meno il solo settore agricolo in senso stretto) delle unità di lavoro complessivamente impiegate nell’economia italiana (2007). I consumi intermedi nel settore agricolo corrispondono al 42% del valore della produzione agricola (2006). Pertanto su 100 Euro di prodotti agricoli incassati dai produttori, circa 42 vengono spesi per l’acquisto di mezzi tecnici. Questi sono prevalentemente forniti da altri settori economici. Nel settore agricolo la produttività del lavoro è mediamente più bassa che negli altri settori: essa è pari al 49% circa di quella dell’industria e anche meno rispetto a quella dei servizi (2007). Produttività: Rapporto tra quantità di prodotto e quantità di fattori produttivi impiegati (il rapporto tra produzione e quantità di lavoro è la produttività del lavoro). La produttività aumenta se la stessa quantità di fattori produttivi genera una maggiore quantità di prodotto. Ciò può avvenire grazie a miglioramenti della tecnologia, della qualificazione professionale della manodopera o ad un aumento dei capitali utilizzati. 11 4. Il commercio estero di beni agro-alimentari. Rappresentazione schematica delle relazioni con i mercati internazionali: Importazioni ---> [Settore Agricolo (beni e fattori)] ---> Esportazioni (Vedi Figura 2.1 a pag. 103 del libro di Malassis e Ghersi) SETTORI “a monte” Es. Industria chimica, petrolifera, meccanica, etc. Servizi (es. agronomi) Consumi intermedi: 38,7% della Produzione Agricola Importazioni Mercato dei fattori Offerta e Domanda Esportazioni SETTORE AGRICOLO Importazioni Mercato dei prodotti agricoli Offerta e Domanda Esportazioni 12 I consumi di un bene in un paese in un anno dipendono dai livelli di produzione, importazione, esportazione e dalla variazione delle scorte di quel bene. Consumi (apparenti) = Produzioni + Importazioni – Esportazioni - Variazione Scorte Pertanto, per raggiungere degli elevati livelli di consumo, non è sempre necessario avere elevati livelli di produzione: sarebbe sufficiente mantenere elevati i livelli di importazione. Tuttavia, più ci si affida sulle importazioni, più scende il livello (o tasso) di autoapprovvigionamento che è dato da: Tasso di Autoapprovvigionamento = Produzione / Consumo apparente Analogamente, più salgono le importazioni, più scende il Saldo Commerciale dato da: Saldo Commerciale = Esportazioni - Importazioni Se si importa più di quanto si esporta, il Saldo Commerciale è negativo e viceversa. Altro indice è il grado di copertura commerciale: GCC= Esportazioni/Importazioni se maggiore di 100% si esporta di più di quanto si importa (SC positivo) e viceversa. L’importanza degli scambi con l’estero è dato dalla somma di importazioni più esportazioni: Volume di commercio = Importazioni + Esportazioni Una misura che tiene conto del volume degli scambi complessivi e consente un confronto tra i saldi commerciali di diversi paesi e/o prodotti è il Saldo Normalizzato (SN): SN = Saldo Commerciale /(Importazioni + Esportazioni) Indici relativi al settore agroindustriale Italia - Anno 2008 2008 Produzione (P) mio. Euro Importazioni (I) mio. Euro Esportazioni (E) mio. Euro Consumo apparent Saldo Commerciale Volume di commercio Saldo Normalizzato Grado di copertura commerciale T. Autoapprovvigionamento (CA = P+I-E) mio. Euro (SC = E - I) mio. Euro (E+I) mio. Euro SN = SC/(E+I) % (E/I) % (P/CA) % 78108 33826 26482 85452 -7344 60308 -12.2 78.3 91.4 13 Fonte: INEA. "L'agricoltura italiana conta 2009". Indici relativi al settore agroindustriale in Italia - Anno 2007 Produzione (P) Importazioni (I) Esportazioni (E) Consumo apparent (CA = P+I-E) Saldo Commerciale (SC = E - I) Volume di commercio (E+I) Saldo Normalizzato SN = SC/(E+I) Grado di copertura commerciale (E/I) T. Autoapprovvigionamento (P/CA) mio. Euro mio. Euro mio. Euro mio. Euro mio. Euro mio. Euro % % % 72257 32067 24168 80156 -7899 56235 -14,0 75,4 90,1 Fonte: INEA. "L'agricoltura italiana conta 2008". Distinguiamo tra settore agricolo e industria alimentare: Indici commerciali delle varie componenti del settore agroalimentare italiano - 2007. Totale Industria Agricoltura Agroalimentare alimentare Importazioni Esportazioni Saldo Commerciale Volume di commercio Saldo Normalizzato Grado di copertura commerciale (I) (E) (SC = E - I) (E+I) SN = SC/(E+I) (E/I) mio. Euro mio. Euro mio. Euro mio. Euro % % 10290 4943 -5347 15233 -35,1 48,0 20868 18633 -2235 39501 -5,7 89,3 31158 23576 -7582 54734 -13,9 75,7 Fonte: INEA. "L'agricoltura italiana conta 2008". A) Settore Agricolo: Forte deficit commerciale: Importazioni >> Esportazioni (circa 2 volte tanto) Grado di copertura commerciale (E/I): 48%. Saldo Commerciale (SC): - 5,3 Miliardi di Euro; Saldo Normalizzato (SN): - 35,1% Alcuni esempi: SN Cereali - 88 % Frutta fresca + 37 % B) Industria Alimentare: 14 Deficit commerciale: Importazioni > Esportazioni Grado di copertura commerciale (E/I): 89%. Saldo Comm.le (SC): - 2,2 Miliardi di Euro; Saldo Normalizzato (SN): - 5,7% Alcuni esempi: SN Pasta + 94 % Carni fresche e cong. - 67 % Vino + 82 % Latte - 97 % Formaggio - 1,6 % A + B) Totale Bilancia Agro-Alimentare: Deficit commerciale: Importazioni > Esportazioni Grado di copertura commerciale (E/I): 76%. Saldo Comm.le (SC): - 7,6 Miliardi di Euro Saldo Normalizzato (SN) totale: - 13,9% Da dove importiamo e dove esportiamo (Fonte: INEA, 2008)? 15 16 Netta rilevanza scambi con altri paesi dell’UE. Mercato Unico Europeo. Questi dati sul commercio estero mostrano: la rilevanza assunta dagli scambi commerciali internazionali la eterogeneità di situazioni presenti all’interno del settore (SC +/-) la necessità di studiare i principi generali che regolano i mercati “aperti” cioè in cui è possibile scambiare merci e servizi con altri paesi. 17 I consumi alimentari in Italia: I prodotti agricoli NON sono alimenti. I prodotti agricoli devono essere trasformati per diventare alimenti consumabili dai consumatori finali. Il livello di trasformazione varia da categoria a categoria di prodotto. 18 5. Altre funzioni del settore agricolo: Agricoltura MULTIFUNZIONALE: non solo produzione di beni agricoli per la produzione di alimenti ma anche servizi: di mercato (vendibili sul mercato): es. agriturismo non di mercato: es. benefici ambientali quali paesaggio; costi ambientali quale inquinamento da nitrati delle acque; funzione socio-culturale; etc.. Esempi: aziende biologiche ed agriturismi. 19