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IL CAFFÈ
22 giugno 2014
tra
parentesi
La polemica
Fatti e numeri
Il
gatto
unico?
Ridicolo, eppure...
E
ti pareva! Dopo l’orso… il gatto. Non c’è
solo il plantigrado nel
mirino di chi vorrebbe
il pianeta abitato
esclusivamente da propri simili
(salvo poi prendere prima o poi a
schioppettate pure loro), anche
l’inoffensivo micio è finito sul
banco degli imputati. Di quale
reato si sarà mai macchiato?, vi
chiederete. Se l’orso può indubbiamente incutere paura e, come
è accaduto recentemente, facilmente venire eliminato con una
pallottola perché - hanno spiegato le autorità - era diventato
“problematico”, cos’ha mai combinato il quattrozampe più diffuso nelle case elvetiche dove ne
vivono ben 1,4 milioni? Ecco,
proprio questo, il sovrannumero,
ed essere una grave minaccia per
la fauna. È l’opinione della Protezione animali di Zurigo. Troppi,
secondo loro, e lancia la politica
del gatto unico. Che, ovviamente, per il momento non ha suscitato grandi entusiasmi: “Mi sembra un’iniziativa ridicola”, reagisce Marylène Wassenberg, comportamentalista per gatti e allevatrice a Aubonne (Vd).
Le raccomandazioni della
Protezione zurighese - che dovranno ancora essere discusse
dagli organi locali di tutela della
natura - sono state pubblicate in
un rapporto. A preoccupare, ovviamente, i mici che non se ne
stanno tranquilli chiusi in un appartamento, ma vanno in giro in
perlustrazione, mettendo, questa la tesi, in serio pericolo la fauna, soprattutto piccoli uccelli.
Questi ultimi, però, da poco hanno un ospedale tutto per loro
(vedi sotto). “Il gatto è cacciatore
per natura, ma se curato e ben
nutrito molto difficilmente si
mette a cercare prede”, sottolinea
Wassenberg, contraria anche
per un altro motivo: “Ricordiamoci che un animale non può
starsene tutto solo chiuso in
un appartamento mentre i
proprietari escono a la-
Proteggere
la fauna
limitando
i mici.
Il progetto
zurighese
divide
La novità
Un ospedale su misura
per rondoni e balestrucci
C
hi li caccia e chi li cura. Gli uccelli, quelli selvatici, da qualche mese hanno un luogo tutto a loro disposizione, a
Losone: il Centro per la cura e la riabilitazione degli uccelli selvatici: rondoni, rondini, balestrucci, pettirossi, merli... Di loro si occupa un’equipe di ornitologi specializzati e volontari formati che fa capo a Sos uccelli selvatici, con sede ad Arosio,
con tanto di profilo Facebook: sosuccelliselvatici.
Soccorrere e prendersi cura degli uccelli
selvatici è una reale necessità. I numeri
parlano chiaro: il 2013 è stato un anno da
record con 450 uccelli trovati in difficoltà,
mentre ogni anno le richieste aumentano
in maniera massiccia. I principali motivi
di intervento sono nidiacei caduti dal nido, denutrizione, fase raminga, collisione
e... incontri con un gatto. La riabilitazione,
ovviamente, comporta tempi lunghi. Il processo di cura comprende analisi cliniche, procedure terapeutiche, mediche ed eventualmente chirurgiche. Un insieme di interventi che mirano a restituire all’animale le condizioni di vivere nuovamente autonomamente in libertà.
L’associazione, inoltre, promuove attivamente la protezione delle
colonie di rondini e rondoni attraverso la posa di nidi artificiali, incoraggiando pure proprietari e inquilini a fissare queste strutture e restando sempre a disposizione per una consulenza. Per cercare di
compensare la carenza di spazi adatti alla nidificazione, sono infatti
stati concepiti dei nidi artificiali, del tutto simili a quelli naturali ma
più resistenti, insensibili agli influssi atmosferici e robusti. Sono uccelli particolarmente protetti e la rimozione dei nidi è vietata e sanzionata dalla legge.
Rondini e rondoni si nutrono principalmente di insetti volanti,
come zanzare e mosche; inoltre, compiono una funzione ecologica
molto importante nell’ecosistema come insettivori, dando un considerevole contributo alla lotta biologica contro i parassiti.
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LA POPOLAZIONE A QUATTROZAMPE
Si stima che in Svizzera vivano 1,4
milioni di gatti, 500mila cani e circa
4,5 milioni di pesci. Nel 2011, i rifugi
accoglievano circa 23.400 animali,
tra cui 13mila gatti e 4mila cani.
vorare la mattina e rientrano soltanto la sera. O ha la compagnia
di un suo simile o deve poter
uscire e socializzare”.
La biologa Claudia Kistler,
coautrice dello studio della Protezione animali di Zurigo, dalle
colonne de Le MatinDimanche
insiste nel dire che il problema
esiste e va affrontato. In alcune
città, come appunto Zurigo, s’è
calcolata una densità di 430 gatti
per chilometro quadrato, rispetto a sole 10-15 volpi
per la stessa superfi-
cie. Bisogna assolutamente agire
per stabilizzare, ovvero diminuire, questa popolazione e preservare la
fauna, ha spiegato.
Intanto, la
Protezione
svizzera degli
animali
(Psa)
ha
preso le
di-
LA CAPOFILA
Nel 1861 nasceva l’Associazione
centrale svizzera per la protezione
degli animali, ribattezzata poi,
nel 1980, Protezione svizzera
degli animali (Psa).
stanze dall’iniziativa della Protezione zurighese, definendola assurda e spiegando che l’influenza del gatto sulla fauna è minima. Piuttosto, occorre attivarsi
per diminuire i gatti non sterilizzati in circolazione per cui la Psa
e le sue affiliate spendono ogni
anno 600mila franchi. Favorevole al gatto unico, invece, François
Turrian, direttore romando
dell’Aspo/BirdLifge
Suisse:
“Smettiamola di prenderci in giro: il gatto è un grande predatore
- reagisce -. Uccide gli uccelli, i
piccoli mammiferi, le libellule,
orbettini, anfibi... Un recente
studio Usa spiega che sono
miliardi gli animali uccisi
da questo felino, senza
dire di tutti gli altri
pericoli cui devono
sfuggire. Inoltre,
per un maggior
controllo sul loro
numero anche i
gatti dovrebbero
avere il microchip, proprio come i cani. E magari farli uscire
solo la notte, per
limitare i danni, io
faccio così”. Ma la
comportamentalista Wassenberg
non ci sta e relativizza: “Ho otto gatti e solo due ogni
tanto pigliano dei
topolini”.
p.g.
L’ACCOGLIENZA
Nel 2010 tutti i rifugi delle settanta
sezioni della Protezione svizzera
degli animali ha accolto quasi
28mila bestiole. Negli anni il loro
numero è aumentato.
“NON SONO COSE”
Nel 2000 lancio dell’iniziativa “Gli
animali non sono delle cose”, ritirata tre anni dopo perché il parlamento migliora lo statuto giuridico
degli animali domestici.
LE APP
Sempre più numerose le App a
quattrozampe: Pose A Pet, ad
esempio, riproduce suoni per
avere l’attezione di cani e gatti
verso il cellulare e far loro una foto.
LA LEGGE
La nuova legislazione riconosce e
tutela la dignità degli animali. Per
punire una persona che trascura
un animale non è più essenziale la
gravità, basta l’averlo trascurato.
MEGLIO UN GATTO
Secondo un recente studio Usa
che ha sottoposto 600 studenti
universitari a un test, chi possiede
un gatto è più intelligente
rispetto a chi ha un cane.
LE RAZZE
Si contano all’incirca una
cinquantina di razze differenti
di gatti riconosciute con
certificazioni. Dall’American
Wirehair al Scottish Fold.