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Settimanale di
1° marzo 2013
attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti ANNO XIV N. 08
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Postale Regime libero Modena
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di Modena Poste Italiane spa
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in edicola
la carica dei grillini
Vincenti e contenti preparano armi e bagagli
per invadere il Parlamento. I grillini a Carpi
si attestano al 21,3% e sono il secondo
partito dietro al PD.
Simona
Cipolli
muore dopo il parto:
aperta un’inchiesta
Carlo Zini
la crisi delle costruzioni
colpisce anche cmb
Stefano
Montanari
“L’ inquinamento a
fossoli aumenterà”
Stefano Cenci
la fine del mondo
secondo stefano cenci
01.03.2013 n° 08
2
Libri
da non perdere!
Tra le righe...
Miracolo Berlusconi
Duemila anni di terremoti in Val padana
Di Paolo Golinelli
I
l primo terremoto documentato nella
Pianura Padana risale al 91 a.C.: ne
parlano Plinio il Vecchio e nel Medioevo le cronache di Giulio Ossequente e
Orosio; l’ultimo è quello che ha colpito
l’Emilia nel maggio 2012. Duemila anni
di episodi sismici raccontati da Paolo
Golinelli, docente di Storia Medievale,
nel saggio Terremoti in Val Padana, Storia e attualità (Mursia, pagg. 156; euro
14), in libreria.
Un racconto preciso e dettagliato dei
terremoti che hanno devastato la Val
Padana: i sismi di Rimini del 1308, di
Bologna del 1504, di Milano del 1755 e,
soprattutto, i terremoti del 1117 della
Bassa Veronese e del 1222 di Brescia, più
disastrosi e di magnitudo maggiore di
quello dello scorso maggio.
L’autore, fonti storiche alla mano,
demolisce il falso mito della Pianura
Padana come “oasi sismica” e intreccia
gli avvenimenti del passato con le impressioni del presente: uguali le paure,
la ricerca di colpevoli, gli atteggiamenti
mentali e le azioni quotidiane di fronte alle emergenze. Spiega Golinelli: “I terremoti non si possono prevedere, ma
la storia insegna. Responsabilizzare con senso storico le persone e le istituzioni è
necessario per progettare e costruire”. Foto della settimana
L
a parola più usata, manco a dirlo, è miracolo. Subito dopo viene la parola: Berlusconi. La sfida elettorale che fino a qualche settimana prima
sembrava avere un esito scontato col Centrodestra dato per sconfitto
ha stravolto ogni certezza e rovinato ogni calcolo della Sinistra. Il Centrodestra che era morto è risorto grazie a lui, Silvio Berlusconi, il trionfatore
morale di questa competizione. La sua rimonta ha del fenomenale: oggi
è anziano ma ancora in grado di imporsi, soprattutto sullo schermo televisivo, con battute di spirito e promesse, che ancora una volta sono state
credute.
Non è una novità che il Cavaliere sia un grande comunicatore non solo perché sa recitare benissimo ma perché la sua empatia è contagiosa. Ancora
una volta il Pd lo ha sottovalutato.
Il Pdl a livello nazionale ha ottenuto il 21,3%, ben al di sotto del 37,3 del
2008 ma si tratta di un risultato superiore alle aspettative perché i valori di
tre mesi fa sono raddoppiati: a Carpi il Pdl replica il trend nazionale passando dal 23% del 2008 al 12,6 del 2013.
Bersani doveva smacchiare il ‘giaguaro’ Berlusconi, ma dopo i risultati
elettorali è successo il contrario: il giaguaro ha smacchiato il leader del Pd
che dal 33,1 del 2008 è passato al 25,6 del 2013. E anche a Carpi la batosta
s’è fatta sentire: dal 55,4% delle Politiche del 2008, il Partito Democratico
è passato al 44,8% registrando un calo di undici punti. Il clima non è più
quello di novembre, quando la presa del potere sembrava soltanto una
questione di calendario e oggi è un esercizio inutile chiedersi cosa sarebbe
successo se al posto di Bersani ci fosse stato Matteo Renzi: troppo tardi.
Eppure non era mica difficile da capire, ma a Sinistra sono così… adorano
farsi del male da soli.
Sara Gelli
Il graffio
La Iena
Mentre qualcuno discute ancora sulla legittimità
dell’aborto, c’è chi, nel 2013, muore di parto.
Frase della settimana...
“Perché costruire un inceneritore a biomassa in
una zona di pianura dove la biomassa non c’è,
producendo essenzialmente inquinamento
atmosferico?”.
Dichiarazione di Argio Alboresi, Lega Nord sulla centrale a biomasse legnose
che Garc vuole costruire a Fossoli.
attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti
DIRETTORE RESPONSABILE
Gianni Prandi
CAPOREDATTORE
Sara Gelli
REDAZIONE
Jessica Bianchi, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri,
Federico Campedelli, Francesco Palumbo,
Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli,
Chiara Sorrentino.
IMPAGINAZIONE e GRAFICA
Liliana Corradini
PUBBLICITA’
Multiradio - 059698555
STAMPA
Centro stampa delle Venezie - 049-8700713
REDAZIONE e AMMINISTRAZIONE
Via Nuova Ponente, 24/A CARPI
Tel. 059 645566 - Fax 059 642110
[email protected]
COOPERATIVA RADIO BRUNO arl
Registrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999
Chiuso in redazione il 27 febbraio 2013
01.03.2013 n° 08
3
Dieci gli iscritti nel registro degli indagati con la pesante accusa di omicidio colposo dal pm Enrico Stefani a cui è affidata l’inchiesta che dovrà far luce sulla morte di Simona Cipolli, morta all’ospedale di Baggiovara, dopo aver partorito al
Policlinico di Modena dove era stata trasferita dal Ramazzini di Carpi
Muore dopo il parto a 36 anni
Dopo il
parto
M
Simona
edici e paramedici, in tutto una
decina, sono stati iscritti nel registro degli
indagati con la pesante
accusa di omicidio colposo dal pm Enrico Stefani
a cui è affidata l’inchiesta
che dovrà far luce sulla
morte di Simona Cipolli,
deceduta all’ospedale di
Baggiovara, dopo aver
partorito al Policlinico
di Modena dove era stata
trasferita dal Ramazzini di
Carpi: tre ospedali diversi nel giro di poche ore
perché così “funzionano”
i percorsi della sanità pubblica oggi. Uno dei medici
lavora al Ramazzini, la
maggior parte al Policlinico e i rimanenti alla
Neurochirurgia di Baggiovara: per la Procura di
Tre
ospedali
diversi nel
giro di poche ore
perché così
“funzionano”i
percorsi della
sanità pubblica.
Simona Cipolli
Modena l’avviso di garanzia è un “atto dovuto” che
consente agli indagati di
esercitare i propri diritti
di difesa e partecipare
all’autopsia con un proprio consulente.
Tutto ha inizio sabato
16 febbraio, quando,
nel pomeriggio, Simona
Cipolli, 36 anni, residente
a Limidi di Soliera non si
sente bene e va a farsi provare la pressione in una
farmacia di Carpi (Il Resto
del Carlino, sabato 23
febbraio) dove le riscontrano valori un po’ alti e
le consigliano di andare al
Pronto Soccorso. Simona,
che è alla ventinovesima
settimana di gravidanza,
arriva al Ramazzini poco
dopo le 18 e, “inizialmente, le condizioni della
signora (Comunicato
ufficiale dell’azienda Usl,
lunedì 18 febbraio) – sono
apparse buone e solo dopo
circa un’ora sono emersi
i primi problemi (legati
agli sbalzi di pressione)
sempre più seri, tanto che,
dopo essere intervenuti
per stabilizzare le condizioni della paziente, si è
deciso di trasferirla presso
il Policlinico di Modena,
dove è arrivata intorno
alle 21,30 trasportata in
ambulanza con accompagnamento medico
(ginecologo e anestesista)”. Sempre secondo il
viene
sottoposta a un
delicato
intervento
neurochirurgico
poi entra in
coma e dopo
quattro giorni
muore.
resoconto del comunicato
ufficiale dell’Ausl, “vista
la complessità della situazione si è deciso di eseguire un cesareo urgente”.
Poco prima delle 23, nasce Riccardo, 700 grammi, trasferito in Neonatologia dove tuttora si trova.
Dopo il parto, Simona
parla pochi secondi con
sua madre, poi la situazione precipita: le sue condizioni si aggravano e, dopo
averle “eseguito una TAC
– si legge nel comunicato
ufficiale dell’Ausl – si è
deciso il trasferimento
d’urgenza presso l’ospedale di Baggiovara dove
Simona viene sottoposta
a un delicato intervento
neurochirurgico”. Entra in
coma e, dopo quattro giorni, muore mercoledì 21
febbraio, intorno alle 22.
L’inchiesta della Procura
dovrà fare luce su questa
tragedia accertando cosa
ha portato al decesso della
giovane donna: se insomma l’emorragia cerebrale
che ha fatto entrare in
coma Simona Cipolli è
stata la conseguenza di un
iter sanitario errato, oppure se l’emorragia è insorta
a causa di un problema di
salute congenito.
Fra le ipotesi più accreditate c’è quella di un caso
di gestosi o preeclampsia,
patologia che colpisce il
3-5% delle donne in attesa. I risultati dell’autopsia e della commissione
medica di esperti istituita
dalla Procura di Modena
dovranno chiarire l’inquietante caso.
E dire che, appena quattro
giorni prima, martedì 12
febbraio, c’era stato lo
sciopero delle sale parto
con medici e ostetriche
che avevano incrociato
L’inchiesta
della
Procura
dovrà fare luce
sulla tragedia
accertando cosa
ha portato al
decesso della
giovane
donna: se
l’emorragia
cerebrale che ha
fatto entrare in
coma Simona è
stata la
conseguenza di
un iter sanitario
errato, oppure se
è insorta a causa
di un problema
di salute
congenito.
le braccia per protestare
contro l’esplosione dei
contenziosi medico legali
“che rendono impossibile
per i medici lavorare in
serenità”.
Sara Gelli
01.03.2013 n° 08
4
L
a proposta di Garc di voler realizzare a Fossoli un
impianto di cogenerazione
a biomasse sta infuocando da
settimane l’opinione pubblica e ha
portato alla nascita del Comitato
No inceneritori Carpi che si sta
spendendo per fermarne la realizzazione. Ma la nostra salute è
davvero in pericolo? Quali sono le
sostanze residue della combustione che si liberano nell’ambiente?
Quanto sono dannose per la salute
dei cittadini?
Lo abbiamo chiesto al ricercatore
modenese Stefano Montanari che
da anni svolge un’intensa opera di
divulgazione scientifica nel campo
delle nanopatologie, soprattutto
per quanto riguarda le fonti inquinanti da polveri ultrafini.
Viviamo in uno dei luoghi
più inquinati della terra, la
Pianura Padana, una centrale
a cogenerazione a biomasse
legnose contribuirebbe a
peggiorare l’inquinamento
dell’aria già da maglia nera
(lo scorso anno abbiamo avuto più di 80 sforamenti delle
Pm10)?
“Uno dei primati della Pianura
Padana è quello relativo all’inquinamento: siamo trionfalmente il
numero uno in Europa, davanti a
una zona tra Germania e Paesi Bassi. E’ ovvio che, aggiungendo altre
fonti d’inquinamento, la situazione
non potrà certo migliorare. Uno
dei tanti aspetti deliberatamente
ignorati dai nostri cosiddetti politici e dai nostri cosiddetti accademici è quello relativo all’eternità
di non poche polveri, cioè alla
loro persistenza nell’ambiente,
dal momento che la Natura non
dispone di meccanismi per trasformarle in qualcosa di tollerabile per
l’equilibrio ambientale. Così, se
quelle polveri restano per sempre
e se ne vanno ad aggiungere di
nuove, l’inquinamento non potrà
che accrescersi. Un altro aspetto di
cui si preferisce tenere all’oscuro la
popolazione è quello degli sforamenti. Per prima cosa le rilevazioni
sono tutt’altro che affidabili. Il
Corriere della Sera denunciò a suo
tempo come l’Arpa Lombardia si
avvalga di centraline taroccate e
chiunque può meditare su episodi
quali l’incendio della DeLonghi di
Treviso o quello dell’inceneritore
di Modena. In quei casi una nuvola
nera e pesante gravò sul territorio e
l’aria diventò irrespirabile. Eppure,
ufficialmente era tutto a posto. Ma
basta tenere le centraline orientate
in un certo modo per ottenere dati
più “benevoli”. Inoltre occorre
sapere che le particelle che vengono valutate con predominanza tra
le PM10 hanno un impatto tutto
sommato non enorme sulla salute
Quali sono le sostanze residue della combustione che si liberano nell’ambiente? Quanto sono
pericolose per la salute dei cittadini? E’ davvero sostenibile per l’ambiente un impianto
di cogenerazione a biomasse? Lo abbiamo chiesto al ricercatore Stefano Montanari, studioso
di nanopatologie e direttore scientifico nell’azienda modenese Nanodiagnostics
Pericolo tumori a Fossoli?
La parola all’esperto
e limitarsi a rilevare quelle, dice
ben poco. Sono le particelle più
piccole a incidere negativamente
sulla salute. La rilevazione stessa,
inoltre, fatta pesando le particelle
invece di valutare la loro grandezza e il loro numero, è fuorviante.
Una particella da 10 micron pesa
un milione di volte più di una da
0,1 micron e, dunque, per la legge
vigente avere sospesa in aria una
grossa particella di fatto innocua
o averne un milione ognuna delle
quali infinitamente più aggressiva
rispetto a quella grossolana non fa
differenza. Quanto ai limiti di legge, basta andare a un documento
del 2007 della European Environment Agency, l’ente europeo
che si occupa di ambiente. Lì è
scritto chiaramente che non esiste
alcuna quantità di particelle che sia
tollerabile per l’organismo”.
Il sindaco dice alla cittadinanza di non preoccuparsi poiché
verrà bruciato legno vergine.
In realtà il pericolo è nello
stesso processo di combustione. Conferma?
“I sindaci vengono scelti dalla
popolazione. Evidentemente ai
carpigiani va bene un sindaco così,
un signore convinto che bruciare
“legno vergine” sia un processo
ecologicamente innocuo, ignorando che cosa avviene nel corso e nel
seguito di qualunque combustione”.
La centrale a biomasse, con
una potenza pari a 995 Kw
e 4000 Kwt, produrrebbe
energia elettrica - fornendola
anche ad altre aziende - bruciando materiali legnosi,
provenienti da sfalcio pota-
Stefano
Montanari
ture e dagli scarti di lavorazione di legno, circa 15mila
tonnellate all’anno. Oltre al
nodo da chiarire relativo agli
approvvigionamenti, che
giungerebbero copiosi via
gomma (si stimano tre tir al
giorno) considerata la potenza dell’impianto, il tema delle
emissioni non è trascurabile.
E’ possibile fare una stima
delle emissioni totali annue
previste dalla combustione di
15.000 tonnellate di materiali
legnosi?
“In maniera approssimativa è
possibile e chi propone la centrale deve fare il calcolo, ma non
bisogna fermarsi lì. Chi propone
centrali cosiddette “a biomassa” con quel prefisso “bio” così
tranquillizzante dà a credere di
bruciare legno vergine, qualcosa
che, ahimè, esiste solo nella fantasia degli ignoranti o dei truffatori.
Vergine significa che è pulito, cioè
che non contiene tracce di concimi
chimici, di diserbanti, di pesticidi,
di ricadute inquinanti. Credo che
chiunque si renda conto che roba
del genere è introvabile. Un altro
punto importante, e sempre taciuto,
è quello della composizione del
legno e dei vegetali in genere. Alla
popolazione si fa credere che quei
materiali siano fatti di carbonio,
idrogeno e ossigeno. In realtà, oltre
a quegli elementi, ce n’è un’infinità
di altri. Noi ne abbiamo analizzati
diversi e ci abbiamo trovato un po’
di tutto compreso l’oro e l’argento,
ma anche, e in vegetali raccolti
proprio nel Modenese, vicino
a Serramazzoni, torio e uranio.
Così, quando si brucia quella roba,
le particelle che si formano non
possono altro che contenere ciò
che c’era nel combustibile. Sugli
approvvigionamenti a me viene
da ridere. Se tutti gli impianti
cosiddetti a biomasse bruciassero
davvero vegetali provenienti da
un raggio di qualche decina di
chilometri (come dovrebbe essere
se l’idea di bio fosse seguita) temo
che in pochi mesi l’Italia sarebbe
indistinguibile dal Sahara. Nei fatti
si importa combustibile da molte
migliaia di chilometri di distanza e
si brucia un po’ di tutto, compresi
Manifestazione davanti a Palazzo Scacchetti, sabato 2 marzo
Il Comitato No inceneritori Carpi
scende in Piazza
I
l Comitato No inceneritori Carpi per fermare la realizzazione dell’impianto
di cogenerazione a biomasse in via dei Trasporti e allontanare così lo spettro
di un ulteriore aggravamento della qualità dell’aria promette battaglia. Il
primo passo è la manifestazione organizzata in centro storico, davanti alla sede
del Comune, sabato 2 marzo, a partire dalle ore 11. Durante la manifestazione
di piazza, gli attivisti del comitato faranno volantinaggio per cercare di informare la cittadinanza circa i pericoli legati alle emissioni dell’impianto che Garc
vorrebbe realizzare a Fossoli. Alle 12 poi, una rappresentanza del Comitato No
Inceneritori Carpi sarà ricevuta dal sindaco Enrico Campedelli che, malgrado
abbia sottolineato di avere “più di un dubbio su questo progetto privato” ha
comunque specificato che “sarà la Conferenza dei servizi convocata dalla
Provincia di Modena a prendere una decisione sull’impianto”.
“Le polveri
entrano
nell’organismo
in parte per non
uscirne più. Qui
provocano una serie
di malattie che noi
battezzammo
nanopatologie, un
nome oggi usato
universalmente. Le
malattie
cardiovascolari come
ictus, infarto e
tromboembolia
polmonare sono in
testa alla classifica.
Poi ci sono tantissime
forme di tumori,
malattie
neuroendocrine
che coinvolgono, ad
esempio, la tiroide,
il passaggio delle
polveri da madre a
feto con conseguenti
aborti e
malformazioni, la
sterilità maschile, il
diabete cosiddetto di
tipo 1, la stanchezza
cronica...”.
i rifiuti, cosa, del resto, permessa
dalla legge”.
La Regione impone il cosiddetto principio del saldo zero
(ovvero l’obbligo di ridurre le
emissioni in misura uguale a
quelle prodotte, conditio sine
qua non per la realizzazione
dell’impianto). Ma come può
essere raggiungibile tale
obiettivo se, da un punto di
vista delle emissioni si calcola
che, a parità di energia prodotta, un impianto a metano
produce un inquinamento
atmosferico nettamente inferiore rispetto a quello prodotto da un impianto a biomasse
legnose e, allo stesso tempo,
il progetto carpigiano non
prevede nemmeno una rete
Continua a pagina 5
01.03.2013 n° 08
di teleriscaldamento?
“Lasci perdere il teleriscaldamento, è un sistema disastroso da più di
un punto di vista. L’invasione delle
centrali a biomasse si deve a quella
cornucopia che sono gli incentivi,
cioè alla caterva di quattrini che i
contribuenti sborsano per mantenere quegli impianti che, dal punto
di vista economico, sono un fallimento. Se si valutasse il sistema
dal punto di vista ecologico, non se
ne parlerebbe nemmeno”.
Numerosi i medici e gli esperti
che consigliano di ridurre al
massimo il riscaldamento da
fonti come le biomasse. Quali
sono i pericoli per la salute in
un territorio che ha già un’incidenza altissima di patologie
tumorali?
“Mia moglie Antonietta Gatti e
io, inascoltati e addirittura sbeffeggiati per anni, scoprimmo che
le polveri - la combustione ne è
il massimo produttore - entrano
nell’organismo in parte per non
uscirne più. Qui provocano una
serie di malattie che noi battezzammo nanopatologie, un nome oggi
usato universalmente. Le malattie
cardiovascolari come ictus, infarto
e tromboembolia polmonare sono
in testa alla classifica. Poi ci sono
tantissime forme di tumori, malattie neuroendocrine che coinvolgono, ad esempio, la tiroide, il
passaggio delle polveri da madre
a feto con conseguenti aborti e
malformazioni, la sterilità maschile, il diabete cosiddetto di tipo 1, la
stanchezza cronica...”.
Per molti i promessi monitoraggi e controlli dei fumi sono
una bufala poiché bruciare
biomasse non è come bruciare gas. La centralina monitorerebbe solo le pm10,
ma le polveri ultrafini sono
talmente miniaturizzate da
non poter essere bloccate da
alcun filtro esistente e arriverebbero dritte negli alveoli
dei nostri polmoni. E’ così?
“I filtri sono più che altro cosmetici. Bloccano le particelle più grandi
di 2 o 3 micron solo se sono prodotte direttamente laddove si brucia.
Tutte le altre particelle, e sono la
stragrande maggioranza, si formano dopo il filtro e, dunque, escono
indisturbate. Va, poi, considerato
il fatto che i filtri si intasano molto
rapidamente e per questo all’incirca ogni secondo o mezzo vengono
scrollati per liberarli da ciò che
hanno catturato che, ovviamente,
ritorna in circolo. Che le particelle,
più piccole siano le più dannose
perché riescono a penetrare fino al
nucleo delle cellule attaccando il
Dna noi lo dimostrammo oltre 10
anni fa e lo scrive persino l’Arpa”.
In soldoni: non potendole
rilevare, queste particelle non
esistono per la legge, ma in
realtà gli inceneritori di oggi
fan peggio di quelli più obsoleti, conferma?
“La dimensione delle polveri è
inversamente proporzionale alla
temperatura. Gli inceneritori di
oggi bruciano a qualche centinaio
di gradi oltre quanto si faceva con
la vecchia generazione e, per questo, le polveri che escono sono più
fini. Dunque, più penetranti”.
Jessica Bianchi
Vincenti e contenti preparano armi e bagagli per invadere il Parlamento. I grillini a Carpi
si attestano al 21,3% e sono il secondo partito dietro al PD
Tocca a noi!
Andrea Losi, terzo da sinistra
Continua da pagina 4
5
I
grillini di Carpi hanno festeggiato
il successo elettorale ai laghetti
Anna perché non hanno una sede
fisica in cui ritrovarsi ma solo virtuale
perchè la loro casa è il web. Adesso
che il Movimento 5 Stelle è in Parlamento, l’antipolitica, sebbene in
questo periodo renda da morire, non
basta più: serviranno le idee. Andrea
Losi, consigliere comunale grillino
a Carpi, commenta il voto.
Le elezioni riconsegnano un
Paese ingovernabile: cosa
succederà adesso?
“Chi può dirlo? Già si sapeva
che saremmo andati incontro a
una situazione di questo tipo.
In campagna elettorale Beppe
Grillo è stato prima snobbato poi
si è ritrovato al centro di un fuoco
incrociato e adesso verrà corteggiato per i voti che è riuscito a
catalizzare”.
Grillo potrebbe essere disponibile a intese con altri?
“Assolutamente no. Non succederà mai. Il messaggio che ha
accompagnato questa campagna
elettorale è stato: tutti a casa. Alla
fine Beppe Grillo ha detto: arrendetevi, se non sarà questo giro sarà
il prossimo ma dovete arrendervi
all’idea che dovete alzare i tacchi
e uscire dal Parlamento per fare
spazio a gente nuova e a un’idea
diversa di fare politica che non
è più mediata dai partiti. Uno
Adriano Aldrovandi
iato ci separa da chi crede ancora
nella democrazia rappresentativa
mentre la gente non accetta più di
essere rappresentata da qualcuno:
ognuno è rappresentante di se
stesso nella democrazia diretta”.
Intese no, ma accordi su proposte non rinviabili si potranno trovare prima di tornare
al voto?
“Il Movimento 5 Stelle non ragiona in termini di accordi politici:
non votiamo una cosa perché l’ha
proposta Tizio invece che Caio,
non abbiamo pregiudizi ideologici
perchè non abbiamo ideologie.
Tutto ciò che sarà in sintonia con il
programma del Movimento verrà
votato, a partire dalla riduzione
dei costi della politica. Mi aspetto
che gli eletti rinuncino ai rimborsi
elettorali e si riducano lo stipendio dando prova di tener fede agli
impegni che, finora, tutti gli eletti
nelle regioni hanno rispettato,
soprattutto in Sicilia”.
Che tipo di opposizione sarà?
Urlata come ha fatto Grillo
finora?
“Quando Grillo dice che siamo
una comunità può sembrare
retorica ma è proprio così. Io ho
cominciato da Carpi aprendo un
meet up, poi ho iniziato a partecipare agli incontri del Movimento:
ovunque sia andato ho trovato
uniformità di pensiero e di sen-
tire. Chi ha creduto all’opera di
controinformazione di Grillo e
alla sua buona fede si ritrova oggi
nella comunità del Movimento a
condividere le proprie idee senza
che gli sia stato inculcato alcun
pensiero o impartita da altri alcuna
lezione. Siamo in tanti e siamo
sempre di più”.
A Carpi il Movimento 5 Stelle
passa dal 2,9% delle amministrative 2009 al 21,3%:
cosa vi ha premiato a livello
locale?
“A Carpi abbiamo preso voti da
Destra e da Sinistra e anche i voti
di chi non era più motivato ad
andare a votare”.
E’ un voto di protesta o di
proposta?
“Questa è una bella domanda. Una
domanda trabocchetto. E’ un voto
di protesta ma anche un voto di
proposta e il messaggio che arriva
forte è che in
questo Paese
la politica
deve cambiare”.
Lei è appena
entrato in
Consiglio
Comunale.
Che tipo di
aria tira?
“Sono stato
uno di quelli
che ha seguito sin dall’inizio della
legislatura le sedute del Consiglio
Comunale in streaming. Mi ritrovo catapultato in Consiglio dal
vivo dopo quattro anni e rivedo
le stesse scene che ero abituato
a vedere quando si è insediato:
sembra in effetti che non sia cambiato niente in quattro anni. Ogni
occasione è buona per dare vita a
una polemica e rinfacciarsi accuse
che sono sempre le stesse con i
medesimi leit motiv: se questo è
il tran tran penso che mi giungerà
a noia presto e spero che, anche in
Consiglio Comunale, si cominci a
sentire una musica nuova”.
Avete festeggiato ai Laghi
Anna, ma ce l’avete una
sede?
“Noi non abbiamo sedi fisiche ma
solo virtuali: una mailing list e un
gruppo su Facebook”.
Sara Gelli
Il carpigiano Aldrovandi è il nuovo presidente
di Fruit Modena Group
Alla guida del colosso delle pere
C
ambio ai vertici di Fruit Modena Group, la cooperativa ortofrutticola
aderente a Confcooperative Modena nata il 4 agosto 2008 dalla fusione
tra le cooperative Campofrigo di Campogalliano e Eurofrutta di Sorbara. Il
nuovo presidente è il carpigiano Adriano Aldrovandi. E’ stato eletto dal consiglio
di amministrazione al posto di Angelo Barbieri, che ha lasciato la presidenza di
Fruit Modena Group essendo stato chiamato a ricoprire altri incarichi. 46 anni,
Aldrovandi è laureato in Scienze agrarie e iscritto all’albo professionale dei dottori
agronomi della provincia di Modena. Titolare di un’azienda agricola con sede a
Gargallo, siede anche nei cda di importanti cooperative e consorzi della filiera ortofrutticola e di servizio all’agricoltura aderenti a Confcooperative. Fruit Modena
Group è un colosso mondiale nella lavorazione e commercializzazione della pera
(500 soci conferenti, 173 dipendenti tra fissi e stagionali, 2.400 ettari coltivati e una
capacità frigorifera di 650 mila quintali). L’anno scorso, nonostante l’andamento
stagionale avesse drasticamente ridotto le produzioni, il prodotto conferito dai soci
ha sfiorato i 390mila quintali, cui vanno aggiunti i 110mila quintali della cooperativa
Ital-frutta di S. Felice che, essendo stata gravemente danneggiata dal terremoto,
ha conferito il proprio prodotto nello stabilimento Fruit Modena Group di Sorbara.
Il fatturato 2011/12 della coop ha superato i 33 milioni di euro. Quello dell’anno in
corso si preannuncia buono: al 4 febbraio i ricavi di vendita sono superiori del 46
per cento rispetto ai ricavi del corrispondente periodo dell’esercizio precedente,
nonostante le quantità vendute siano inferiori del 9 per cento.
01.03.2013 n° 08
6
A
Carpi, da qualche settimana, sono nate 20
nuove ‘stiliste’. Sono le
ragazze che frequentano la quarta
dell’indirizzo Abbigliamento e
moda dell’Istituto professionale
Vallauri. Se alla creatività si aggiunge l’attenzione al risparmio e
al riciclo, le ore di lezione volano
senza neppure accorgersene.
Compito delle studentesse, infatti, è la creazione di outfit a partire
da materiali di recupero. Non si
tratta però della ‘solita’ plastica,
bensì di cotone rigenerato e materiali derivati dalla cellulosa, tra
i quali anche uno idrorepellente
con un lato cerato che ne garantisce l’impermeabilità. Tramite
un sapiente ri-utilizzo di carta
riciclata, scarti di lavorazioni e
giacenze di materie prime è nata
una fibra cellulosica che sembra
carta, ma è lavabile come la stoffa. Tessuti, questi, che l’azienda
carpigiana Essent-ial ha unito
a oggetti di design, dando vita a
vere e proprie linee di accessori
per la casa e il tempo libero. Prodotti che combinano la versatilità
della carta alla resistenza del
tessuto, lo stile alla creatività.
Il progetto che ha coinvolto le
venti giovani nasce dalla voglia
di applicare il concept di Essential alla moda: ‘riutilizzando’ i
materiali – messi a disposizione
S
ettanta studenti delle classi
terze dell’Istituto Meucci
di Carpi a lezione, venerdì
22 febbraio, presso l’Hotel Carpi,
nell’ambito del progetto Entriamo
in azienda, promosso da Lapam
Carpi con lo scopo di trasferire agli
alunni principi e conoscenza utili per
affrontare il mondo del lavoro. Si è
trattato di un work-shop interattivo
suddiviso in due parti, con una prima
testimonianza del direttore dell’Hotel, Alessandro Miglioli, seguita
poi dall’intervento di Giovanna
Zacchi, consulente di certificazione
ambientale sul tema del turismo
sostenibile.
Nel fare gli onori di casa, Miglioli ha
G
iovedì 21 febbraio, aula
magna dell’Istituto superiore Meucci di Carpi.
I giovani non sono interessati al
teatro? Cèsar Brie smentisce
questo luogo comune con il suo
intervento che, per due ore, cattura
l’attenzione di circa 80 ragazzi, i
quali non smettono di fare domande, fino a quando il regista china la
testa in segno di resa e tutti ridono
ma, prima di andarsene, si fermano
ancora con lui per chiedere consigli
e porgli altri interrogativi. Vogliono
sfruttare appieno l’incontro con
una persona speciale. Un uomo che
il teatro ci costringe ad amarlo e
c’insegna a capirlo. Attore, autore e
regista, César Brie è nato a Buenos
Aires, dove si avvicina ancora
ragazzo al mondo dello spettacolo.
A diciotto anni la dittatura militare
lo costringe a lasciare il suo Paese
e arriva in Italia, dove nel 1975 a
Milano dà vita al collettivo Tupac
Amaru, avviando una ricerca teatrale che lo porterà più tardi in Danimarca a collaborare con Eugenio
Barba nel prestigioso Odin Teatret.
Nel 1991, tornato in America latina, fonderà in Bolivia il suo gruppo
storico, il Teatro de los Andes,
con cui realizza capolavori come
Iliade (2000), Dentro un sole giallo
(2004), Otra vez Marcelo (2006),
Riutilizzando i materiali messi a disposizione gratuitamente dal titolare dell’azienda Essent-ial,
Albano Ghizzoni, le studentesse del Vallauri, coordinate dalla stilista Lorena Incerti
e dalla professoressa Silvana Passarelli, stanno creando capi di abbigliamento di eco-design
Abiti di carta al Vallauri
di abbigliamento. “La nostra
filosofia è sempre stata riassumibile nello slogan ‘dal riutilizzo
all’utilizzo’ – spiega Ghizzoni - e
questa ci è sembrata un’ottima
occasione per mettere in pratica
il nostro leit-motiv”. In effetti,
gli abiti cuciti a taglio vivo dalle
ragazze sono capi di modellistica
ben strutturati - gonne, corpetti,
Albano Ghizzoni
gratuitamente dal titolare
dell’azienda,
Albano Ghizzoni - le ragazze,
coordinate dalla
stilista Lorena
Incerti e dalla
professoressa
Silvana Passarelli, stanno
creando capi
Settanta studenti delle classi terze dell’Istituto Meucci di Carpi a lezione, il 22 febbraio, presso
l’Hotel Carpi nell’ambito del progetto Entriamo in azienda, promosso da Lapam
Lavorare nel mondo del turismo
tracciato un quadro preciso di come
si gestisce oggi una struttura alberghiera, della necessità di lavorare
in sinergia con i diversi operatori
dell’azienda, delle modalità innovative di promozione e fidelizzazione
del cliente utilizzate grazie soprattutto al web.
Lavoro di squadra, voglia di imparare, spiccata disponibilità alle relazioni personali e un’ottima conoscenza
delle lingue, specialmente l’inglese,
sono le caratteristiche da lui elencate
per trovare una futura occupazione
nel settore turistico-alberghiero.
Giovanna Zacchi ha invece affrontato la questione della sostenibilità
ambientale declinata nelle attività
turistiche, riportando dati, studi e
testimonianze. “Una bella occasione
Il grande regista argentino insegna che il teatro contiene la memoria
di ciò che siamo e che l’arte è vita, bellezza e verità
Gli studenti del Meucci
incontrano César Brie
Odissea (2009), sino al recente
Karamazov, liberamente tratto da I
fratelli Karamazov di Dostoevskij.
Lo spettacolo è frutto di un laboratorio di sei mesi con un gruppo
di otto giovani attori che, a partire
dal 2012, sono stati in tournée in
varie città d’Italia e dell’America
latina, tornando, a distanza di un
anno dall’esordio al Teatro delle Passioni di Modena, dove la
settimana scorsa è stato accolto
calorosamente dagli stessi ragazzi
che hanno partecipato all’incontro
con l’autore, regista e protagonista.
Brie parla dello spirito che anima
l’opera di Dostoevskij, si sofferma
sul carattere polifonico del roman-
capispalla tecnici – caratterizzati dall’effetto patchwork, ma
soprattutto indossabili e vendibili. “Oltre all’aspetto formativo
per gli studenti, impegnati dalla
ricerca e ideazione dello schizzo
all’assemblaggio, fino alla progettazione e cucitura del campione – spiegano Lorena e Silvana la peculiarità del progetto sta nel
dare l’opportunità
all’abbigliamento
di svilupparsi con
materiali mai usati,
fornendo stimoli
e idee nuove per
un prodotto di
nicchia che potrebbe trovare, in
futuro e in seguito
a perfezionamenti,
un reale sbocco
sul mercato”.
Terminata la fase
di lavorazione, i
capi di eco-design
saranno poi esposti
in una mostra.
Marcello
Marchesini
per i nostri ragazzi di capire un po’
meglio come sono organizzate le
strutture aziendali in campo turistico
e quali sono le competenze necessarie per un loro eventuale inserimento
lavorativo”, ha dichiarato Alessandra Baroni a nome del personale
docente presente all’incontro. “Un
esperimento da proseguire, quello
del work-shop tematico, che avevamo pensato come full-immersion
con testimoni qualificati del mondo
imprenditoriale, proprio per stimolare gli studenti ad aprirsi al mondo
del lavoro” è stato il commento di
Stefano Cestari e Carlo Alberto
Medici di Lapam Carpi, organizzatori dell’evento formativo.
zo, sulla capacità dello scrittore
di ascoltare le ragioni di ognuno,
anche quelle che non condivide.
Questo stesso spirito pervade lo
spettacolo di Brie. I ragazzi restano colpiti quando parla del teatro
come possibilità per l’uomo di
fissare gli eventi, come gli incontri,
gli sguardi, le parole scambiate, le
emozioni provate, che amiamo rivivere raccontandoli. Ciò che appartiene a un istante acquista così una
durata, diventa riflessione sull’accaduto, tentativo di comprenderlo
poiché, suggerisce il regista, “la
vita va a velocità elevata e abbiamo bisogno di ricordare”. Il teatro
contiene quindi la memoria di ciò
che siamo, la immortala, ci permette di rivederci, di riconoscerci. Le
domande incalzano e César racconta frammenti della sua vita, intensa
e appassionante come un romanzo.
Suggerisce letture. Opera teatrale
preferita? Zio Vania di Cechov.
Scrittore italiano? Beppe Fenoglio, ma anche Manzoni, Dante…
Progetti per il futuro? Un lavoro
su Simone Weil. Messaggio da
conservare? Credere nell’umanità,
nella compassione e nella giustizia
e affermarle con forza attraverso
le proprie scelte di vita. E, ancora,
credere nell’arte, che è tale solo se
contiene bellezza e verità.
01.03.2013 n° 08
7
I RAGAZZI SONO SEMPRE PIÚ CONNESSI E PROTEGGERLI DALLE INSIDIE DELLA RETE È DIVENTATO INDISPENSABILE COME
HA SPIEGATO LO PSICOLOGO ED EDUCATORE MAURIZIO IENGO
Adolescenti vittime delle cyber insidie
S
tando alle ultime
ricerche, oltre il 90%
degli adolescenti in
Italia è utente di Internet,
il 98% dichiara di avere un
profilo Facebook e oltre
il 50% dei giovanissimi
utenti della Rete si connette
almeno una volta al giorno. “Internet - ha spiegato
lo psicologo ed educatore
Maurizio Iengo, nel corso
della serata di mercoledì
20 febbraio, organizzata
dal gruppo Agesci Carpi
presso l’Oratorio Eden ormai rappresenta per gli
adolescenti una piattaforma
di esperienze irrinunciabile. Ci si connette per tenersi
in contatto con amici e
conoscenti, per cercare
informazioni e studiare. Le
nuove tecnologie offrono a chi ne fa uso grandi
opportunità, soprattutto
nel campo comunicativorelazionale, ma, allo stesso
tempo, espongono i giovani utenti a nuovi rischi
se ne viene fatto un uso
distorto o improprio, per
colpire intenzionalmente
persone indifese e arrecare
danno alla loro reputazio-
un messaggio che può
rivelarsi alquanto pericoloso per le giovani menti.
Contenuti ancor più pericolosi nel video musicale
Die Young di Kesha che è
stato censurato in quanto
colmo di simboli massonici e satanici, nonché di
inequivocabili riferimenti
sessuali. Lo stesso testo, in
ne. I ragazzi, sempre più
di frequente, manifestano
dipendenza da Internet e
dai social network. Inoltre,
spesso, utilizzano queste
tecnologie in modo inadeguato, rischiando di commettere azioni che sfiorano
l’illegalità, se non veri e
propri reati, e di essere persino oggetto di aggressioni,
prevaricazioni dirette o
indirette. La notevole disinvoltura con cui i ragazzi
utilizzano in particolare
Facebook, pubblicando immagini e video privati con
estrema facilità, concedendo l’amicizia virtuale anche a perfetti sconosciuti,
e condividendo gli aspetti
più privati della propria
vita su una piattaforma
pubblica virtuale è davvero
allarmante”. L’esperto ha
parlato anche degli effetti
delle tecnologie audiovisive sugli adolescenti,
portando il caso di alcuni
video della celebre cantante statunitense Britney
Spears. “Videoclip e
videogiochi - ha proseguito
il dottor Iengo - esercitano
spesso cattiva influenza sui
ragazzi trasmettendo significati devianti e incitando
a comportamenti volgari e
violenti come quelli esibiti
nel video Criminal di Britney Spears, in cui la nota
pop star veste i panni di una
delinquente e brandisce una
pistola che, seppur giocattolo, viene esibita con grande naturalezza, veicolando
cui viene ripetuta più e più
volte la frase “moriremo
giovani”, è stato censurato
dalle radio americane il
giorno dopo la strage nella
scuola del Connecticut
dove furono uccisi da uno
squilibrato 22 bambini. Si
tratta di video che vengono
guardati prevalentemente
da teen-ager e, pertanto, è
davvero importante pre-
venire all’origine la diffusione di certi messaggi e
se ciò non fosse possibile,
proteggere i nostri figli
dalla visione e dall’ascolto
di contenuti diseducativi”.
Sempre più frequenti sono
anche i fenomeni di cyber
bullismo, ovvero atti di
bullismo e molestia che
vengono perpetrati attraverso i mezzi elettronici,
in cui con un clic “il bullo” può far circolare foto
spiacevoli di un coetaneo,
offenderlo pubblicamente e persino minacciarlo
con gravi conseguenze
psicologiche e sociali per
la vittima in questione.
“I divieti servono a poco
- ha concluso Iengo - per
proteggere i nostri figli
dai rischi della Rete sono
necessari più dialogo ed
empatia. Ascoltare i ragazzi, immedesimarsi nelle
loro situazioni, imparare
i meccanismi della Rete e
come funzionano emozioni
e reazioni in questo mondo,
rappresenta l’unico modo
per star loro davvero vicino
e aiutarli a crescere”.
Chiara Sorrentino
L’ENERGIA FEMMINILE PERVADE CARPI GRAZIE AL PROGETTO CA’ DELLE FATE, patrocinato dal comune
Alla scoperta della Casa delle fate
In piedi Francesca Pellegrini
e Monica Lugli
I
n un periodo storico
particolarmente difficile
e precario, in cui il senso
di comunità diventa ancor
più importante per ciascuno
di noi, un gruppo di operatori e ricercatori olistici vuole
dare spazio alle energie
intuitive e spirituali, alla
consapevolezza e all’accoglienza, tipiche qualità
femminili che, però, sempre
più spesso, sono rintracciabili anche negli uomini.
“Cà delle fate è il nome che
abbiamo scelto per il nostro
progetto - ha spiegato Serena Maccaferri, ricercatrice
- l’idea iniziale è stata di
Monica Lugli, presidente
dell’associazione Sorgente di Vita, ma l’abbiamo
accolta subito con grande
entusiasmo. La figura della
fata, infatti, ci rappresenta
molto, per il suo essere a
metà strada tra l’umano e
il magico, tra una creatura
riflessiva e protesa verso il
bene comune. La casa, poi, è
per antonomasia il luogo in
cui ci si sente liberi di esprimersi e aprirsi completamente, in cui si condividono
esperienze, emozioni, in cui
ci si aiuta vicendevolmente,
e dove ci si sente protetti e
amati”. “L’archetipo della
fata - ha precisato Francesca Pellegrini, psico-corpo
terapeuta che da più di
trent’anni conduce gruppi e
segue percorsi individuali di
evoluzione, salute e benessere in regione, e che sarà
ospite del primo semestre di
attività di Cà delle Fate - è
positivamente diffuso tra
le persone. Nell’immagine
della fata sono rintracciabili molti stati mentali che
noi condividiamo appieno:
la serenità, l’apertura al
prossimo, la benevolenza e
Serena Maccaferri
l’altruismo, oltre all’atteggiamento di aggregazione e
condivisione che contraddistingue le fate, che tutti noi,
sin da bambini, immaginiamo si ritrovino insieme in
qualche bosco incantato”.
“Anche gli uomini possono
essere delle ‘fate’ - ha sottolineato Serena - ciascun
uomo ha dentro di sé delle
forze femminili, così come
ogni donna serba anche
della caratteristiche maschili. Pertanto, il prendersi cura
di sé e degli altri, e dedicarsi
del tempo tramite corsi di
shiatsu, yoga, cucina e corsi
per conoscersi meglio e
condividere insieme eventi
come gli equinozi e i solstizi, non sono prerogative
del genere femminile bensì
attitudini che anche gli uomini tendono a manifestare.
Gli incontri, infatti, hanno
già riscontrato interesse
da parte di uomini che,
evidentemente, esprimono
in maniera meno esplicita
le proprie sensazioni, ma
hanno comunque voglia
di condividerle”. Oltre a
Serena Maccaferri e Monica Lugli, gli altri promotori di Cà delle Fate sono
Adelgunde Müller, Nadia
Melli, Enrica Campi e
Marco Guerzoni che propongono un ricco calendario
di iniziative e incontri, tra i
quali quelli legati alla Ruota
dell’Anno, alle Meditazioni,
a scambi Reiki e approfondimenti Shiatsu.
“A volte - hanno confermato
i promotori del progetto,
patrocinato dal Comune di
Carpi - basta ritrovarsi nello
stesso luogo per riscoprire
i ritmi personali e come
risuonano negli altri e nella
Natura”.
Chiara Sorrentino
01.03.2013 n° 08
8
“
Nasciamo come soccorritori
ma vogliamo che il Comitato di Carpi della Croce
Rossa Italiana risponda sempre
più ai bisogni della cittadinanza,
soprattutto in questo momento
di forte crisi”, spiega il presidente dell’associazione locale,
Massimo Re. Spinti da questo
desiderio di rinnovamento, in Cri
è nata l’idea di dar vita a Prontofarmaco, un servizio prezioso
(reso possibile grazie all’accordo
siglato insieme a Federfarma
Modena e Comune di Carpi) che
prevede la consegna ad anziani,
malati o persone momentaneamente impossibilitate a lasciare la
propria abitazione, dei farmaci a
domicilio e l’assistenza in alcune piccole pratiche burocratiche
come ad esempio la prenotazione
di esami specialistici. Su richiesta dei cittadini, i volontari delle
Croce Rossa si faranno carico di
queste commissioni, recandosi
presso le abitazioni per ritirare la
documentazione necessaria, con
la quale poi presentarsi in farmacia e svolgere l’operazione. Piena
l’adesione delle farmacie carpigiane al progetto decollato il 1°
marzo, come sottolinea Silvana
Casale, presidente di Federfarma
Modena. “L’assistenza sanitaria
ai cittadini è da sempre un aspetto
prioritario del nostro lavoro che va
ben oltre la semplice dispensazione di medicinali. Ogni farmacia
infatti, costituisce un presidio
fondamentale per la salute di tutti,
offrendo un prezioso servizio di
prossimità, a due passi da casa.
Con Prontofarmaco, le farmacie
Al via un servizio gratuito di consegna a domicilio di farmaci, grazie all’accordo
sottoscritto da Federfarma, Comune di Carpi e Croce Rossa Comitato di Carpi. Il servizio
è destinato ad anziani e persone in difficoltà
Con Prontofarmaco medicinali
a domicilio gratuitamente
Alberto Bellelli, Massimo Re e Silvana Casale
insieme ad alcuni volontari della Cri di Carpi
1 - La Croce Rossa riceve la richiesta
di servizio (numero di telefono: 059
654463).
2 - Il volontario incaricato si reca
presso l’abitazione del cittadino e
ritira la documentazione necessaria
(tessera sanitaria, eventuale prescrizione medica o ricetta, autocertificazione del reddito) e la somma di
denaro per lo svolgimento dell’operazione richiesta.
3 - Il farmacista provvede alla
dispensazione di quanto richiesto,
il volontario consegna il medicinale
accompagnato da scontrino fiscale,
rilasciando una ricevuta che certifica
lo svolgimento della prestazione.
4 - I volontari svolgeranno i compiti
richiesti entro 24 ore dalla telefonata
ricevuta.
del territorio si sono messe in rete
e grazie al sostegno del Comune e
al lavoro dei volontari, il servizio
di consegna a domicilio (farmaci
di prescrizione e automedicazione, materiali sanitari, alimenti per
neonati e prodotti per la prima
infanzia, oltre alla possibilità di
prenotare esami e visite specialistiche) sarà garantito, trasparente
e gratuito. Una collaborazione virtuosa che consentirà a coloro che
non possono recarsi direttamente
in farmacia, di godere comunque
del proprio diritto alla salute”.
“Per l’ennesima volta – ha aggiunto Alberto Bellelli, assessore alle
Politiche sociali e sanitarie del
Comune di Carpi – il volontariato
carpigiano, partendo dai bisogni
Sovvertii l’ordine costituito
Derisi il padrone destituito
Ricalcai i passi
di quanti fecero
di “libertà”
principio dovuto, assoluto
Solcati i campi
intrisi del sangue
gelati al vento
dell’ultima estate
Ora per contro
Riconto i segni incisi decisi
che disegnai poi sul corpo
come ultimo grido
ad un ideale distorto
Lanciai il mio cervello
nel vuoto infinito
decisa ad odiare
il mio mondo tradito.
Chiudono gli
ospedali
psichiatrici
L
a legge 9/2012 ha decretato
che, dal 1° febbraio 2013,
doveva concludersi il processo di superamento degli Ospedali
Psichiatrici Giudiziari e che, entro
il 31 marzo 2013, sei OPG in Italia
avrebbero dovuto chiudere. Dal 31
marzo quindi, le misure di sicurezza
rivolte a persone con patologie psichiatriche non dovranno più essere
eseguite all’interno degli attuali OPG
ma solo ed esclusivamente all’interno delle strutture sanitarie.
In questi giorni si discute, su più
fronti, sulle modalità di attuazione
del decreto.
concreti delle famiglie, ha dimostrato d’esser capace di offrire
risposte efficaci. Prontofarmaco
è un bellissimo esempio di sussidiarietà: tra pubblico, privato e
mondo dell’associazionismo. Il
coinvolgimento delle farmacie
infatti dà il senso di uno sforzo che
coinvolge tutti i soggetti in campo,
in un percorso integrato, conferdivenire un disastro annunciato;
anche perché, se proprio vogliamo forzare il paragone, negli
ospedali psichiatrici, nei manicomi, finivano per essere spesso
internate persone che, anche a
fronte di una malattia psichiatrica, avevano comunque manifestazioni di follia non violenta.
Negli OPG però venivano internate anche persone che, per patologie o per manifesta crudeltà
mentale, avevano compiuto atti
e crimini di una violenza tale da
non poter condividere/scontare
la pena con detenuti comuni e
neppure con detenuti sottoposti
a regime di alta sorveglianza.
A costoro cosa si prospetta dopo
la chiusura degli OPG, fermo
restando che, oltre a richiedere
una sorveglianza particolare,
hanno anche bisogno di cure
comprensive a volte di contenimenti fisici forzati?
L’IDEAL - MENTE
Testo scritto all’interno del
Laboratorio - Primo premio del
Concorso “Dal Disagio
alla Poesia 2012” di Arezzo
Come funziona
Se chiudono gli OPG,
scompariranno i “malati”?
Il nostro gruppo di lavoro riflette
su quanto sta accadendo, pur non
avendo elementi sufficienti per
valutare e giudicare appieno.
“Nelle strutture denominate
OPG vi sono persone detenute
che hanno commesso reati gravi
ma alle quali sono anche diagnosticate patologie psichiatriche.
Se chiudono gli OPG, assisteremo a un dramma nel dramma
oppure sarà l’inizio davvero di
nuovi progetti riabilitativi? Come
potranno essere seguite queste
persone? Da chi?
C’è poi da porsi un’altra domanda. Alcune di queste persone
saranno reintrodotte nelle
‘tradizionali’ strutture penitenziarie, all’interno delle quali sono
costanti ansie e tensioni? Come
sarà possibile la convivenza con
chi soffre veramente di turbe
psichiche patologiche?
Ma altro noi non possiamo fare,
se non stare a guardare …”.
“Convinta che la 180, la legge Basaglia, sia stato un atto
necessario, anzi imprescindibile,
resto dell’idea che però non sono
sempre seguiti gli interventi
necessari a favorire l’inserimento
dignitoso di quanti, internati
per anni, decenni, si ritrovarono
dall’oggi al domani ‘liberi’, senza
avere gli strumenti necessari per
gestire una libertà che divenne
poi, per incuria, disinteresse e incapacità di gestione dell’accompagnamento al recupero delle
autonomie, impossibile.
La questione della chiusura degli
OPG rischia, a mio parere, di
5 - Il primo riferimento sarà la
farmacia di turno continuato 24 ore,
secondo la rotazione settimanale di
riferimento. Qualora il prodotto non
fosse disponibile, la scelta ricadrà
sulla farmacia più prossima all’abitazione del richiedente.
mando che ormai questa è la sola
modalità capace di dare risposte
concrete per la collettività”.
Jessica Bianchi
Le domande che mi pongo sono:
perché ma, soprattutto, come
mettere in pratica la chiusura
degli OPG e qui mi riferisco alla
carenza di personale, di strutture
adeguate, ai vari problemi giudiziari e a una difficoltosa base
prospettica di limitati orizzonti
in tema di applicazione di pene
alternative …”.
A chi volesse partecipare con
pensieri, articoli o lettere a questa rubrica: [email protected]
Il gruppo di lavoro della sezione
femminile della Casa Circondariale S. Anna di Modena
(dal progetto di laboratorio
espressivo d’Arte e di
Danzamovimentoterapia
proposto e realizzato da
ArServizi di Carpi e promosso
dall’associazione Gruppo
Carcere-Città di Modena)
01.03.2013 n° 08
“
La fase che sta attraversando il nostro Paese è davvero
drammatica. Confido in un
nuovo governo durevole e capace
di produrre maggiori posti di lavoro e crescita, poiché non vi è nulla
di peggio dell’ingovernabilità.
Tornare alle urne a ottobre sarebbe
gravissimo per tutti”. Lapidarie
le parole del presidente di Cmb,
Carlo Zini, nel commentare il
crollo del 30% degli investimenti
nel settore costruzioni, dal 2008
a oggi. Crollo che, ovviamente, non risparmia nè fatturato
nè, tantomeno, l’occupazione:
“innegabile che la nostra cooperativa dovrà misurarsi nel 2013
e negli anni avvenire con un calo
del giro d’affari e una riduzione
degli utili”. L’obiettivo è - e sarà
- quello di preservare l’equilibrio
patrimoniale e finanziario, oltre a
salvaguardare il lavoro di soci e
dipendenti, perchè Cmb non è certamente immune alla crisi. “Dal
2008, - prosegue Zini - tra mancate assunzioni e pensionamenti
non rimpiazzati, sono stati persi
circa 150 posti di lavoro. Il Paese
è pressoché bloccato e, a fronte
di un giro d’affari in progressiva
discesa, purtroppo, anche i numeri
dell’organico sono in diminuzione”. Organico che, lo ricordiamo,
ammonta a circa 850 unità, di cui
750 direttamente in carico a Cmb
(400 tra impiegati e dirigenti e 350
operai) e altre 100 facenti riferimento alle società del gruppo.
Attivati due contratti di solidarietà
per le sedi di Carpi e Roma, che
coinvolgono complessivamente
9
Anche Cmb non sfugge alla crisi: “dovremo misurarci con un calo del giro d’affari e una riduzione
degli utili”, ha affermato il presidente, Carlo Zini.
“La situazione è drammatica”
Contratto di solidarietà scattato nella sede di Carpi per 140 impiegati mentre sono 90 gli operai
in cassa integrazione.
Le previsioni di
Cmb sul 2013
N
el 2013 Cmb si propone di
mantenere un giro d’affari
intorno ai 540 milioni di
euro, con un utile di 7 milioni al lordo
delle imposte e un patrimonio netto
di 220 milioni. Il portafoglio ordini si
attesterà sui 3 miliardi di euro.
A 140 impiegati
è stato ridotto
l’orario di lavoro
del 20% con un calo
degli stipendi del 5% e
90 operai sono in
cassa integrazione.
Carlo Zini
“Dal 2008 a oggi
tra mancate
assunzioni e
pensionamenti non
rimpiazzati, sono stati
persi circa 150 posti di
lavoro”.
170 impiegati (di cui 140 a Carpi) il cui orario di lavoro è stato
ridotto del 20%, con una contrazione degli stipendi di circa il 5%.
Al termine di tali ammortizzatori
sociali, in scadenza nel settembre
2013, sarà valutata la possibilità di
un eventuale rinnovo. Per alcuni
operai invece, lo strumento scelto
è quello della cassa integrazione:
sono 90 a Carpi e 50 a Roma. Gli
orizzonti futuri non sono rosei e
la politica dovrà fare la propria
parte, a partire dalla Regione, la
quale dovrà “cercare di snellire
la burocrazia nel percorso legato
alla ricostruzione post sisma e
spingere affinché vengano eliminati o perlomeno allentati i patti di
stabilità per rilanciare l’economia,
la realizzazione di grandi opere
e mettere le pubbliche amministrazioni nelle condizione di poter
pagare i propri committenti in
tempi consoni (oggi vi sono enti
che pagano dopo oltre due anni di
distanza dalla fine lavori e privati
che vantano crediti mai onorati)”. Calano i bandi pubblici, il
mercato immobiliare è in caduta
libera e l’accesso al credito è a
dir poco “stressante”, commenta Zini. E allora, quali strategie
intende adottare Cmb per resistere
e non affogare? L’aggiornamento
del Piano per il 2013 prevede la
valorizzazione di quei settori nei
quali la cooperativa manifesta una
riconosciuta leadership di mercato, ovvero edilizia, infrastrutture e
immobiliare.
“Ci concentreremo - conclude
il presidente della cooperativa sull’estensione della presenza nel
mercato estero (al momento sono
attivi i cantieri per il tratto autostradale Ivanja Reka e Southern
Roads a Zagabria, in Croazia, e
per i viadotti ferroviari Lahlou
- Rharifa in Marocco, entrambi
realizzati dalla società Eureca
International che associa Cmb
e Unieco), sulla diversificazione
delle attività e sulla crescita del
volume d’affari nelle concessioni
in ambito ospedaliero e autostradale”. Ma per salvaguardare la
cooperativa sarà fondamentale
vincere anche un’altra scommessa, quella di riuscire ad attivare
percorsi di ristrutturazione tesi
all’aggregazione con altri soggetti, per potersi così presentare sempre più forti sul mercato globale.
Jessica Bianchi
01.03.2013 n° 08
10
sisma e ricostruzione
Inizieranno tra qualche settimana i primi lavori
di recupero del Teatro Comunale di Carpi,
danneggiato dal terremoto
Oltre 1 milione di euro per il
recupero del Comunale
I
nizieranno tra
qualche settimana i primi
lavori di recupero
del Teatro Comunale di Carpi,
ferito dalle scosse
di terremoto del
maggio scorso
e seriamente
danneggiato, tanto
da essere inagibile da allora, a causa del cedimento di una trave di legno della
copertura, con conseguenti infiltrazioni di acqua nel sottotetto
che sono state evitate con un primo intervento ‘tampone’. Si
tratterà di interventi di ripristino e di miglioramento strutturale
sismico che dureranno, si prevede, almeno 8-9 mesi, con un costo complessivo di 1.048.180 euro, come indicato nella delibera
approvata dalla Giunta comunale lunedì 18 febbraio. L’intervento
sarà finanziato in gran parte da fondi regionali nell’ambito della
ricostruzione post terremoto ma anche grazie a 58mila euro provenienti dalle tante donazioni giunte al Comune nei mesi scorsi. I
lavori riguarderanno la riparazione di archi e volte decorati e non,
interventi sulle coperture e sulle capriate, il consolidamento del
piano sottotetto e delle voltine del palcoscenico, la riparazione/
consolidamento dell’arco antistante il loggione, e ancora la
riparazione/rinforzo della parete posteriore dell’edificio, e incatenamenti trasversali nella zona palcoscenico. Le tecniche adottate
saranno tali da minimizzare l’invasività e consentire, per quanto
possibile, la reversibilità dell’intervento; tecnologie e materiali
impiegati saranno compatibili, sulla base delle attuali conoscenze
e cultura tecnica, con le caratteristiche del bene storico, ovviamente tutelato dalla Soprintendenza. A giorni verrà pubblicato
il bando di gara che darà il via alle operazioni di recupero. Il
progetto è stato redatto dal Settore Restauro e conservazione
del patrimonio immobiliare artistico e storico del Comune
a firma dell’architetto Giovanni Gnoli, dei progettisti Gherardo Trombetti e Nicola Cosentino, dei collaboratori Maurizio
Benetti, Riccardo Gallerani e Stefano Dondi: per il coordinamento della sicurezza infine dall’ingegner Matteo Martiniello.
Gli sfollati che non hanno informato il proprio medico del cambio di
indirizzo e si sono ammalati, rischiano, qualora ricevessero una
visita fiscale, di risultare assenti ingiustificati. ma di chi è la colpa?
L’Inps non perdona...
A
i danni si continuano
ad aggiungere una
beffa dietro l’altra.
Quella degli sfollati carpigiani - se qualcuno lo avesse
dimenticato ci sono ancora
circa 1.000 cittadini con una
casa inagibile, erano 4.500
dopo il sisma - è una vera e
propria odissea, consumata,
tra l’altro, in piena solitudine. All’ostinato silenzio dei
media nazionali sul terremoto in Emilia, si aggiunge
infatti una generalizzata
mancanza di sensibilità
anche da parte di quegli enti
che, giorno dopo giorno,
operano nei comuni terremotati. L’ultimo esempio ce
lo segnala un cittadino, la cui
unica “colpa”, sarebbe stata
quella di aver dimenticato
di sincerarsi che il proprio
medico di famiglia (peraltro
già recatosi al nuovo indirizzo della famiglia per una visita) avesse cambiato il suo
domicilio, inagibile dopo il
terremoto. Risultato? Il medico fiscale non ha trovato in
casa l’uomo perchè l’accertamento è stato fatto al
vecchio indirizzo e ora, a un
paio di mesi dall’accaduto, il
nostro concittadino, in quanto “latitante” al momento
della verifica, si è visto recapitare a casa una lettera nella
quale lo si avverte che gli
saranno trattenuti sei giorni
di retribuzione in busta paga.
Lettera che giunge come
un fulmine a ciel sereno
dal momento che il medico
dell’Inps non ha lasciato
alcun verbale che testimoniasse il suo passaggio (che
abbia avuto timore a varcare
il cordone bianco e rosso
che circonda la palazzina?).
“L’Inps - ci spiegano dal
patronato Inca della Cgil dopo il sisma aveva sospeso
le visite fiscali fino alla fine
di luglio. Chi, dopo quella
data, non ha provveduto a
informare il proprio medico
del cambio di indirizzo,
e si è ammalato rischia,
qualora ricevesse una visita
fiscale, di risultare assente
ingiustificato”. E allora che
fare? E’ praticabile la strada
del ricorso? “Ne abbiamo
già fatti un paio, ma sono
stati bocciati. L’Inps dice
che l’errore è dei cittadini,
non suo”. Quindi, ricapitolando, nemmeno di fronte
a un evento (stra)ordinario
come il terremoto di maggio,
l’Inps chiude un occhio e si
mette una mano sul cuore
per andare incontro agli sfollati. Cittadini che, in un sol
istante, si sono trovati senza
un tetto sopra la testa e privi
di informazioni chiare sul da
farsi. Cittadini che, in piena
autonomia, hanno cercato
un’abitazione temporanea in
affitto, fatto staccare tutte le
utenze e fatto le opportune
volture, comunicato che non
avrebbero ottemperato al pagamento di canoni o abbonamenti televisivi poiché non
più in possesso di una Tv,
pagato il servizio Seguimi
per ricevere la propria posta
nella nuova casa, avvertito
il proprio datore di lavoro
della nuova sistemazione e
chi più ne ha, più ne metta!
Parallelamente hanno seguito la macabra danza delle
nebulose ordinanze regionali per capire quale destino
sarebbe spettato alla propria
casa, hanno pagato tecnici e
ingegneri per puntellare la
propria abitazione prima e
per farsi fare un progetto di
ripristino dopo... E intanto,
tassa dopo tassa, spesa dopo
spesa, il tempo continua a
passare! Sostanzialmente
abbandonati a se stessi,
molti hanno dimenticato
di assicurarsi che il proprio
medico avesse cambiato il
loro domicilio. Come sorprendersi? C’è da chiedersi
come siano riusciti a ricordare tutto il resto e a mantenere i nervi saldi malgrado
la gravità della situazione e
lo stato di incertezza in cui
vivono da quasi un anno...
Ciò che resta inspiegabile - e
a dir poco inqualificabile - è
come mai enti e istituzioni non si siano nemmeno
degnati di avvertire, con
tempismo e puntualità, la
cittadinanza sul da farsi. E
intanto gli sfollati scontano
la leggerezza di chi avrebbe
perlomeno dovuto degnarsi
di dir loro cosa fare.
Jessica Bianchi
01.03.2013 n° 08
“
I politici ci hanno
sempre snobbati, figuriamoci ora dopo il
voto”. Tra Carpi, Rovereto,
Novi, Cavezzo, Mirandola e
Finale, il leit motiv è sempre
lo stesso. “Siamo andati a
votare per fare il nostro dovere ma siamo consapevoli
di essere stati dimenticati da
Regione e Stato. Figuriamoci dopo le elezioni... Nessuno si ricorderà più di noi e
così siamo stati facili profeti
quando affermavamo che le
promesse dei nostri amministratori, dei parlamentari
e dei ministri venuti in
visita ‘elettorale’ nei nostri
Comuni, erano appunto solo
promesse, tanto non costavano nulla”.
La rabbia e la delusione dei
terremotati ancora costretti
fuori casa, in abitazioni di
fortuna, in albergo od ospiti
di amici e parenti, sono
grandi.
“Ci hanno pure chiesto di
pagare le tasse, mentre non
sono ancora arrivati i contri-
U
na Primula per
Chernobyl è sicuramente l’iniziativa
di raccolta fondi più nota
del Comitato Chernobyl
di Carpi, Novi e Soliera.
Un momento che oltre a
rappresentare un contributo economico importante,
consente all’associazione di
arrivare al cuore della gente,
facendosi conoscere a un
alto numero di persone.
L’appuntamento annuale con Una primula per
11
L’Angolo di Cesare Pradella
Terremotati al voto: tra rabbia e sfiducia
buti promessi e le pratiche
burocratiche per ottenerli
sono lunghe e complesse.
Molti di noi sono andati
anche a protestare sotto le
finestre del presidente della
Regione Vasco Errani a
Bologna, per sollecitare
quello che anche il capo del
Governo aveva chiesto: far
presto e snellire le pratiche
per sbloccare i fondi della
Comunità Europea fermi in
banca e che non ci vengono
dati. Ma intanto noi imprenditori siamo stati lasciati
soli dal presidente della
Regione e dal presidente
della Repubblica Giorgio
Napolitano che, dopo essere venuto a Mirandola, si è
dimenticato di noi persino
nel suo messaggio di fine
anno. E così a nove mesi dal
terremoto che ha danneggiato 30mila abitazioni e
10mila capannoni industriali – dice un imprenditore
della Bassa – sono state
presentate 1.400 domande
di contributo alla Cassa depositi e prestiti, ma ne sono
state accolte solo 140 per
la casa e 17 per le imprese.
Ridicolo”.
E allora cosa intendete
Venerdì 1, sabato 2 e domenica 3 marzo il Comitato Chernobyl di Carpi, Novi e Soliera sarà presente in
vari punti della città per raccogliere fondi a favore del Progetto Rugiada e ad azioni di sostegno
destinate ai ragazzi delle scuole di Novi e Rovereto colpite dal sisma di maggio
Una Primula per Chernobyl
Chernobyl torna
venerdì 1, sabato
2 e domenica 3
marzo quando
saranno allestiti
circa 40 banchetti
di distribuzione di
primule in piazze,
supermercati e parrocchie nei Comuni
La psicologa risponde...
V
fare?
“Noi chiediamo per l’ennesima volta la proroga dei
termini per la presentazione
delle domande di contributo, la semplificazione
delle pratiche da parte della
Regione, l’adeguamento del
prezziario ai costi reali delle
opere e le proroghe fiscali
come concesso all’Aquila,
altrimenti il declino economico della Bassa, già iniziato con la crisi economica,
sarà inesorabile”.
E pensare che 200 terremotati danneggiati erano
andati da Errani a Bologna
il 18 febbraio per protestare
contro ritardi e lungaggini,
per dire che non ne potevano più dei soliti discorsi
dei politici e dei sindaci,
che volevano fatti concreti
e non solo vuote parole. Ma
orrei che ti mettessi in una
posizione comoda. Se sei
seduto su una sedia, puoi
posizionarti al centro, raddrizzare
la schiena e appoggiare i piedi
al pavimento. Ora vorrei che tu
portassi alla mente una situazione
con la quale stai lottando. Prenditi
qualche istante per riflettere su ciò
che ti aspettavi e ciò che è accaduto: ricorda gli eventi, come ti
hanno coinvolto e immagina come
potrebbero coinvolgerti nel futuro.
Registra quali emozioni e pensieri ti
provoca. Scegli una delle tue mani
e immagina che sia quella di una
persona gentile e premurosa. Porta
questa mano, lentamente sulla
parte del corpo in cui senti maggior
dolore. Può darsi che tu senta più
dolore nel petto o nella testa, nel
collo o nello stomaco. Dovunque
sia più intenso, posa la mano in
quel punto. (Se ti senti stordito,
appoggia la mano nel punto in cui
percepisci più intorpidimento. Se
non senti né dolore né stordimento, appoggia semplicemente la
Il pronto soccorso emotivo
mano al centro del tuo petto).
Consenti alla tua mano di rimanere
lì, leggermente e gentilmente. Sen-
ti il suo contatto con la pelle o coi
vestiti. E nota come il tepore fluisca
dalla tua mano al resto del corpo.
Immagina che il tuo corpo
allenti la sua morsa attorno
a questo dolore: il corpo si
distende, il dolore si allenta. Se ti senti intoripidito,
allora fai spazio a questo
senso di torpore. (E se non
stai provando né dolore,
né intorpidimento, allora
immaginalo nel modo che
preferisci. Ad esempio
puoi pensare che, in un
certo senso, il tuo cuore
si ‘apra’). Trattieni il tuo
dolore o il tuo torpore con
delicatezza, come se avessi
in braccio un bambino che
piange, un cucciolo che
soffre o un’inestimabile
opera d’arte.
Fallo come se stessi abbracciando qualcuno a cui tieni
particolarmente. Lascia
di Carpi, Novi e Soliera, grazie all’impegno di oltre 150
volontari. “Anche quest’anno - spiega il presidente
Luciano Barbieri - grazie
al contributo di tutti, i nostri
sforzi saranno finalizzati al
finanziamento del Progetto
Rugiada (che consiste in
un periodo di risanamento
a loro sono giunte esclusivamente risposte negative
su tutta la linea: no alla no
tax area, nessun impegno
con Equitalia per bloccare
le sanzioni per chi non è
riuscito a pagare le tasse di
dicembre, no alla creazione
di una zona franca di cinque
anni, no alla sburocratizzazione delle pratiche, no al
riconoscimento delle case di
tipo A fino a 20mila euro, no
alla revisione delle rendite
catastali...
“E’ la burocrazia che ci
impedisce di ripartire economicamente ed è la stessa
nostra burocrazia, quella
dei regolamenti regionali
che ancora nessuno ha
cambiato, che ha creato una
situazione insostenibile”,
conclude amaramente il
nostro interlocutore.
di circa un mese presso
un centro specializzato in
Bielorussa, per 30 bambini,
provenienti dalle regioni più
contaminate, del loro Paese,
dove le conseguenze dell’incidente alla centrale nucleare di Chernobyl regolano la
vita quotidiana di tantissima
gente sia dal punto di vista
sanitario che economico) e a
progetti destinati ai ragazzi
delle Scuole di Novi e Rovereto colpite dal sisma del
maggio scorso”.
di Serena Guerzoni
[email protected]
che la gentilezza fluisca dalle
tue dita al tuo corpo. Ora usa
entrambe le mani, posane una
sul petto e l’altra sullo stomaco. Lascia che restino appoggiate lì, con delicatezza, e
‘tieni’ te stesso gentilmente.
Resta seduto in questa posizione per tutto il tempo che vuoi,
creando un senso di connessione
e prendendoti cura di te stesso,
dandoti consolazione e sollievo.
Continua a dedicarti a questa
pratica per un po’, o comunque per
tutto il tempo che desideri: cinque
secondi o cinque minuti, non ha
importanza. Ciò che conta quando
compi questi gesti è lo spirito di
gentilezza con cui li metti in atto,
non la loro durata. Generalmente
questo esercizio ha un effetto calmante. Aiuta a mantenersi centrati
nel momento presente e a portare
sollievo. Perciò il mio consiglio è
quello di praticarlo più volte al
giorno e se per caso non ottieni
beneficio, prova a farlo ancora,
più e più volte. Con la ripetizione e
l’allenamento potrai trarne grande
giovamento. E puoi sentirti libero
di modificarlo o adattarlo: se non
ti piace l’idea di appoggiare la tua
mano come ho suggerito, puoi
sostituire il gesto, massaggiando il
tuo collo o le spalle, le tue tempie
o le tue palpebre, accarezzare la
tua fronte o le tue braccia. Questo
semplice atto di gentilezza verso te
stesso può avere un grande impatto se lo pratichi spesso. Immaginalo
come un pronto soccorso emotivo:
il primissimo gesto da compiere
quando stai soffrendo.
01.03.2013 n° 08
12
L’Angelino... un carpigiano a Los Angeles
di Giacomo Giovanetti
C
i ho pensato su almeno
mezz’ora, fissando il mio
schermo bianco, il trattino nero intermittente sempre lì,
fermo, mentre sceglievo il tipo
di carattere di scrittura che più
mi aggrada. “Scrivi di quello
che vuoi”. Un sogno, ma anche un bel dilemma per chi si
trova a lavorare sul primo articolo. Nell’oceano del “quello
che voglio”, quale può essere
il big fish, il pezzo grosso, la
scelta migliore.
Bene, dopo trenta minuti, la
canna da pesca ha cominciato
a tirare: cosa ci può essere di
meglio che introdurre il luogo
incredibile dove vivo da ormai
sei anni a coloro che qui non
hanno mai speso più di un
mese. Perchè la “Città degli
Angeli” non è comparabile a
nessun altro luogo del mondo
e lo dico con assoluta fermezza, anche se del mondo non
ho visto nemmeno un quarto,
ancora. All’inizio è strano, dif-
ficile. Sembra di essere il passeggero Johnny Depp sul treno
di Jim Jarmush nel film “Dead
Man”, con l’unica differenza
da trovare nel fatto che qui non
ti senti mai fuori luogo, fin dal
primo secondo. Qui, nessuno
si aspetta di vedere facce simili,
di sentire il proprio stesso modo
di parlare, di avere il colore della
pelle in comune, di condividere gli stessi interessi o le stesse
vedute sulla religione, sulla
politica, sulla vita.
La Città degli Angeli è la casa
di tutti. O meglio, di tutti coloro che vogliono crearla tale.
Ognuno di noi, in fin dei conti,
può essere un angelo.
Mettere le ali però non è opera
facile. Anche gli angeli mangiano i fagioli, e allora ecco
spiegata la ragione del riferimento cinematografico di prima. Ognuno è in viaggio a Los
Angeles, proviene da un luogo
diverso, ha il proprio bagaglio e
il proprio orologio ticchettante
che ricorda implacabile di quanto il tempo passi più veloce di
qualsiasi altra cosa misurabile.
Tutti sono alla ricerca di qualcosa, una carriera, un’ esperienza,
una droga, una canzone, il nuovo film premio Oscar. La propria considerazione, il più delle
volte, passa necessariamente
tramite quel “qualcosa” che il
tuo interlocutore sta cercando.
E la fiducia è venduta a carissimo prezzo. D’altronde, questo
resta pur sempre il Far West.
Una giungla, dove vivono gli
animali più estremi nei luoghi
più improbabili, and everything
in between (“e tutto il resto che
sta in mezzo”). Dura sentirsi a
casa in un posto così da subito.
Difficile provare a volare se ancora non si hanno le ali.
Ma se non molli, se continui a
lasciare lavorare l’orologio, a
poco a poco, qualche piuma comincia a spuntare. E cominci ad
apprezzare la giungla, a sentirti
parte di essa; inizi a pensare che
uno della tua specie mancava
e ci sta proprio bene.
Non manca niente a LA. Bisogna corteggiarla, soffrirla, accettarla e sì, anche detestarla
alle volte; ci si deve perdere e
ritrovare dentro. Proprio come
l’amore di una vita. Se ne si è
capaci, diventa tua.
Il tutto, come nella nella pellicola sopracitata, accompagnato
dalle note degli assoli di chitarra
di Neil Young.
Allora, a modo tuo, cominci a
volare.
01.03.2013 n° 08
13
La regista presenterà, in occasione della Giornata della Donna, il suo film Troppo Amore che affronta il tema
dello stalking, in Sala Congressi. Ingresso libero a partire dalle 20,30
Liliana Cavani a Carpi per l’8 marzo
L
o stalking è il tema di Troppo amore, diretto da Liliana
Cavani e prodotto da Rai
Fiction e Claudia Mori per Ciao
Ragazzi: il tv movie verrà proiettato venerdì 8 marzo, a Carpi,
presso la Sala Congressi di viale
Peruzzi, alle 20,30, in occasione
della Giornata Internazionale della Donna. Presenzierà all’incontro, promosso da Udi, Cif, Vivere
Donna e Amnesty International,
la regista Liliana Cavani. La storia
raccontata dalla fiction è quella di
Livia (Antonia Liskova), studentessa universitaria e lavoratrice
precaria di 28 anni, e Umberto
(Massimo Poggio), docente
universitario quarantenne. La
loro storia d’amore si trasforma
ben presto in un incubo di violenza e ossessione, in cui Umberto
attraverso un lavoro lento ma
implacabile, priva la sua donna
della propria identità e della sua
autonomia. Dapprima minando le
Liliana Cavani
sue certezze
sul piano
psicologico,
arrivando a
distruggere
l’identità
stessa della
persona. Poi
intervenendo
Tempo Games!
B
entornati cari lettori! La
nostra rubrica TempoGames!
prosegue nel suo lungo
peregrinare alla ricerca del miglior
titolo dell’anno appena trascorso,
il 2012. Non che questi primi due
mesi del 2013 siano stati avari di
grandi nomi, anzi, ma siamo tutti
convinti che il meglio debba ancora
arrivare! L’avvento di WiiU, PS4
(prevista per Natale 2013) e la nuova Xbox720 (anch’essa prevista per
fine anno-primi dell’anno nuovo),
ci proporrà titoli di sicuro interesse,
ma per questo, tireremo le somme
più avanti.
Dunque, per iniziare il mese di
marzo col piede giusto, direi di presentare subito il secondo titolo di
questa miniserie dedicata ai Migliori
Giochi del 2012, ovvero Mass Effect 3! Disponibile in questo periodo anche all’interno del pacchetto
Antology, che comprende l’intera
trilogia, il titolo EA, realizzato dai
ragazzi della Bioware, è sicuramente uno dei maggiori candidati
per questo particolare premio.
Epilogo di una saga che sicuramente rimarrà per sempre, a buon
sul piano fisico, limitando i suoi
movimenti, isolandola, allontanandola dagli amici, dai parenti,
perfino dal lavoro, per averla
completamente in suo potere.
Quella che al principio sembra
una semplice storia d’amore, si
trasforma gradualmente nel racconto dell’ossessione di un cac-
ciatore che insegue la sua preda,
pronto a divorarla, in un estremo
gesto di amore malato. Seguirà un
dibattito sul tema della violenza
contro le donne e dello stalking,
preceduto dalla presentazione di
Francesca Brignoli, autrice del
libro Liliana Cavani: ogni possibile viaggio. L’ingresso è libero.
di Giuseppe Attanzio
[email protected]
Mass Effect 3: Shepard riuscirà a salvare la terra?
merito, tra i capolavori assoluti del
mondo videoludico, Mass Effect 3,
riprende il filo conduttore appena
abbandonato dal suo predecessore,
narrando le avventure-disavventure
del Comandante Shepard, eroe
controverso e massimo esperto
nella lotta contro i Razziatori, antica
razza alieno-meccanica che sta
rapidamente estinguendo tutte
le specie conosciute. L’universo di
Mass Effect è immenso e governato
da un Consiglio Intergalattico che
ne garantisce la pacifica convivenza, qualora possibile, gestendone
alleanze e corporazioni. Nei panni
di Shepard,il giocatore, in seguito
a un massiccio attacco al pianeta
Terra da parte dei Razziatori, dovrà
convincere le varie razze, alleate e
non, a sostenere la causa dei popoli
terrestri ormai sfiniti da una guerra
impossibile da vincere.
Tra intrighi, accordi, amicizie e nuovi e vecchi amori, la trama fila liscia,
rivelando tutta la sua duttilità intervallata dalle pesanti scelte del gio-
catore. Lo sparatutto in terza persona, ultima fatica dei ragazzi della
Bioware, riprende le meccaniche
del secondo capitolo, implementando il sistema di combattimento,
curandone i dettagli e le coperture
nel migliore dei modi, inserendo
nuove funzioni tattiche e l’utilizzo
di svariati poteri. Sin dalle prime
battute di gioco, si denota una qualità grafica notevole, un doppiaggio
interamente in italiano di grandissimo impatto e un livello di realismo,
davvero impressionante; un plauso
particolare va fatto alla colonna
sonora dai toni epici, coinvolgenti e
sempre incisivi, capace di scandire
magistralmente il tempo di gioco
senza mai dar fastidio. Il roster dei
personaggi giocabili è notevole e
assolutamente vario e permettendo
così al giocatore differenti scelte
d’abilità e di gestione strategica in
base alle proprie esigenze. Un titolo
fresco, d’azione ma anche in grado
di soddisfare almeno in parte, gli
Voto Totale: 9.5
Grafica: 9
Audio: 9.5
Giocabilità: 9.5
Longevità: 9.5
amanti degli RPG, grazie alle sue
meccaniche di gioco ormai famose.
Caldamente consigliato, considerando inoltre il costo ormai per
niente proibitivo del titolo, risulta
essere una scelta più che azzeccata,
vista la profondità della narrazione,
la qualità della grafica, l’epicità
della colonna sonora e l’eccellente
longevità del titolo Bioware.
Unica pecca, il finale poco curato e
troppo “incerto”, quasi a presagire
un nuovo titolo della saga subito
smentito, poi parzialmente risolto
con un DLC apposito uscito qualche
tempo dopo. Nulla può intaccarne
la maestosità. Capolavoro assoluto.
01.03.2013 n° 08
14
E
ccessiva. Iperbolica.
Carnevalesca. E’ questa la fine del mondo
immaginata dall’estro
creativo del nostro Stefano
Cenci, regista carpigiano
che, dal 2002, collabora col
genio di Armando Punzo,
direttore artistico del VolterraTeatro Festival e regista
della Compagnia Della
Fortezza di Volterra. Sulla
scena del suo nuovo spettacolo Del Bene, Del Male
(dopo il debutto allo Storchi
di Modena e la replica al
Camploy di Verona, Cenci
lo riporta in scena martedì
5 marzo, alle 21, al Teatro
della Rocca di Novellara)
danzano, in un grottesco e
decadente girotondo, potenti, vip, portaborse e soubrette... un popolo in maschera
che celebra l’ultimo capodanno tra calici di champagne e camerieri in frac. In
una sfarzosa sala si consuma il rito più antico, quello
dell’apparenza. Icone kitsch
che, al limite del tragicomico, fingono, rinchiuse in
ruoli prestabiliti. Un progetto importante, ambizioso, “per riavvicinare l’arte
alla vita”, spiega il regista
nonché direttore artistico
di Arti Vive Festival e Arti
Vive Habitat a Soliera, uno
spettacolo popolare, divertente e poetico, ma anche
“liberatorio e provocatorio”. Del Bene, Del Male è
uno spettacolo sulla fine del
Martedì 5 marzo, alle 21, al Teatro della Rocca di Novellara, appuntamento con lo spettacolo
del carpigiano Stefano Cenci, Del bene, del male. In scena la Compagnia Tardito/Rendina,
Dimensioni Parallele Teatro, con la partecipazione di sorprendenti ospiti oltre a un numeroso
cast, sempre nuovo e preparato attraverso il laboratorio intensivo Masterpieces
La fine del mondo come non
l’avreste mai immaginata...
Scheda
tecnica
Scene e costumi di Emanuela Dall’Aglio
Direzione tecnica e luci
di Matteo Gozzi
Responsabile di produzione Riccardo Soffritti
Collaborazione artistica al
progetto di Carolina Truzzi Regia di Stefano Cenci
Una produzione Dimensioni
Parallele Teatro
Con il sostegno di Fondazione Cassa di
Risparmio di Modena
In collaborazione con Emilia Romagna Teatro
Fondazione.
pensiero occidentale. Sulla
chiusura di un’epoca. Non è
una favola. Bensì un addio
al mondo per come lo conosciamo. Alla finzione.
“La tempesta si avvicina. La
senti. Un tremendo tem-
porale. Ci sarà da stare in
silenzio. Farà buio presto e
sarà bellissimo.
Staremo sotto le coperte,
come se fossimo sepolti
dalle macerie, a strisciare i
nostri piedi sul materasso,
cercando di addormentarci.
Ancora un’ultima volta,
ma non per sognare: per
non sognare più! Li senti i
tuoni? E’ la voce degli antichi, gli antichi... vengono
a prenderci. A tirarci i piedi
nel sonno. Entreranno piano, dalla finestra. Strisceranno lungo i muri, come
un’ombra e ci porteranno
via. Noi non ci accorgeremo di nulla. E’ tempo di
andare...”. Sulla scena di
Del Bene, Del Male, oltre a
un cast fisso, a ogni replica,
attraverso la sperimentata formula dei laboratori
intensivi di teatro mirati e
tenuti da Stefano Cenci e
la Compagnia Tardito/
Rendina, vengono reclutate
decine di persone, players,
giocatori, professionisti e
non. Un’umanità pronta a
immolarsi in questo gioco
catartico e liberatorio.
Continua a pagina 15
01.03.2013 n° 08
Continua da pagina 14
“Non si tratta più di rappresentazione del reale - spiega
Cenci - ma di un’intensificazione dell’esistenza. Essere
al mondo non significa
essere presenti al mondo:
l’unica condizione per questa presenza è l’esposizione
allo sguardo dell’altro, è il
presentarsi agli altri. Aneliamo a una teatralità che proceda da una dichiarazione
di esistenza e permetta alle
persone di rivelare il segreto
di un’anima ritratta nella
sua intimità. Quando ci sono
corpi che si incontrano, si
attraggono, si respingono,
si svelano l’uno all’altro, condividendo le loro
proprie intimità, il vuoto tra
questi corpi si riempie di un
nuovo, potente senso creativo. Per questo mettiamo in
scena attori, professionisti
e non, che fanno questo per
amore, disposti a esporsi,
a essere infettati e toccati
dallo sguardo dell’altro, per
cambiare il loro ruolo sociale, liberi dal giudizio, anche
solo per una sera di spettacolo”. Insomma Come
scriveva Tadeusz Kantor,
per generare un campo di
attrazione dell’impossibile, ci vuole un’ingenua
mancanza di esperienza:
da questo assunto si muove
Cenci, per ricercare una
nuova grammatica del Teatro dell’Umano.
J.B.
15
L’avvocato risponde...
Stefano Cenci
di Laura Vincenzi - [email protected]
Assegno di mantenimento
ridotto per il coniuge separato
che paga l’affitto
L
’assegno di mantenimento dovuto all’ex
coniuge a seguito
della separazione può essere
ridotto se si è costretti a
pagare un affitto per il nuovo
alloggio, una volta lasciata la
casa coniugale. Così è stato
deciso dalla Cassazione nella
sentenza n. 22950 del 13
dicembre 2012. I Giudici della
Suprema Corte hanno dato
ragione a un uomo che aveva
fatto ricorso affinché venisse
diminuito il mantenimento
che doveva versare alla ex
moglie, da 650 a 250 euro,
proprio in ragione del nuovo
contratto di locazione che
aveva stipulato a seguito della
Vuoi partecipare al cast dello
spettacolo? Ecco come fare
V
uoi vivere una intensa, divertente, liberatoria esperienza sul
prestigioso palcoscenico del bellissimo Teatro della Rocca
di Novellara? Il laboratorio, tenuto da Stefano Cenci e
dalla Compagnia Tardito/Rendina si terrà venerdì 1° marzo
dalle 21 presso il teatro di Novellara, Piazzale Marconi 1. Sabato
2 e domenica 3 dalle 10.30 alle 18.30 alla palestra delle Scuole
Elementari di Novellara, ingresso in Via Don Borghi. Il laboratorio
intensivo di teatro, incentrato sulla creazione collettiva e sul teatro
danza ai confini del clown, formerà i player allo stare in scena e alla
caratterizzazione di nuovi personaggi per Del Bene, Del Male e
sarà un’esperienza davvero indimenticabile!
Per prenotazioni allo spettacolo, informazioni, iscrizioni al
laboratorio: 349.2929306 - [email protected]
separazione. La
Suprema Corte
ha fondato la
propria motivazione sul
presupposto che
il marito avendo
perso il godimento
della casa familiare
(assegnata nella separazione alla moglie) era
stato costretto a trasferirsi in
un nuovo appartamento per
il quale doveva corrispondere
un canone di locazione. Il
principio di fondo è sempre
quello di riequilibrare le condizioni patrimoniali delle due
parti, in modo che entrambe
possano mantenere il tenore
di vita
goduto in
costanza
di matrimonio.
Pertanto
se dovete
versare
l’assegno
di mantenimento
e anche
pagare il
canone di
locazione
potete
conseguentemente
avere
diritto a una riduzione della
quota dovuta al vostro ex. Ciò
può avvenire perché i provvedimenti adottati dal Giudice
in sede di separazione e/o
divorzio sono modificabili nel
tempo. La modifica del provvedimento emesso avviene
con l’introduzione di un ricorso ai sensi dell’art. 710 c.p.c.
La modifica delle condizioni
può essere chiesta sia nel caso
di separazione consensuale
che nel caso di separazione
giudiziale. Può avvenire anche
con l’accordo delle parti con
la presentazione del sopra
citato ricorso congiunto o
con un’intesa stragiudiziale.
Va tenuto presente che il coniuge che chiede la revisione
dei provvedimenti adottati in
sede di separazione è tenuto
a provare il peggioramento
delle proprie condizioni o,
viceversa, un miglioramento
di quelle dell’altro coniuge
dopo la separazione.
01.03.2013 n° 08
16
V
entisei anni, una
lunga formazione
musicale alle spalle e
una grande passione: quella
per il rock made in italy del
cantautore correggese Luciano Ligabue. Alessandro
De Filippi, da ormai quattro anni, ha fatto di questa
passione la sua professione,
suonando insieme agli
Happy Hour Liga Tribute
band e portando in giro per
l’Italia le canzoni del Liga,
con l’entusiasmo e l’intensità che contraddistinguono la
sua musica.
Alessandro, che ha iniziato
giovanissimo a suonare la
chitarra da autodidatta, nel
2006 è entrato a far parte
della Music Academy di
Bologna, terminando gli studi nel luglio 2012 e conseguendo la laurea.
Quando è nata la tua
passione per la musica e
la chitarra?
“La mia passione per la musica è nata quando avevo 16
anni grazie a mia sorella che
mi portò a vedere il concerto
di Ligabue a San Siro nel
2002. Nello stesso periodo
mi innamorai della chitarra,
poiché era lo strumento che
mi trasmetteva più di ogni
altro energia e carica”.
Da quanto tempo suoni
nella band Happy Hour?
Che musica suonate?
Avete composto brani
originali?
S
oul, anima: è ciò che
sabato 16 febbraio
gli alunni delle Scuole
elementari Collodi e delle secondarie di primo grado Fassi
e Focherini hanno riscoperto,
partecipando al secondo degli
eventi del concorso Nati per
Vincere?, inaugurato nel
mese di gennaio con l’esibizione del bluesman Noé
Socha. Teatro dell’iniziativa la
Parrocchia di Quartirolo: dopo
i saluti degli organizzatori (il
dirigente scolastico Attilio
Desiderio e la docente Daniela Guaitoli), il ritmo della
“matinée” è stato scandito
dal Coro Gospel Soul, diretto
da Grazia Gamberini, poi
dalla pianista Erika Govi, che
con alcuni applauditi brani di
musica classica ha concluso la
parte musicale. Il giornalista
e scrittore Claudio Imprudente, comunicando con
una tavoletta trasparente, ha
quindi intrattenuto i ragazzi
con una vivace riflessione sulla
disabilità a partire dal concetto
di “bisogno” e mostrando a
una sbalordita platea come la
comunicazione passi anche attraverso linguaggi alternativi.
IL MUSICISTA CARPIGIANO ALESSANDRO DE FILIPPI, CLASSE 1987, RACCONTA la SUA GRANDE PASSIONE
PER LA MUSICA E, IN PARTICOLARE, PER quella DI LUCIANO LIGABUE CHE HA CAMBIATO LA SUA VITA
Con la chitarra in spalla
e la musica nel cuore
Alessandro De Filippi
Luciano Ligabue
“Suono con gli Happy Hour
dal dicembre del 2009. Gli
altri membri del gruppo
sono Fabio Azzali voce,
Francesco Bevini alla
chitarra, Andrea Po alla
batteria, Enrico Magnanini
alle tastiere e Francesco
Caliendo al basso. Noi ci
Nati per Vincere?
dedichiamo esclusivamente
a portare in giro la musica e
gli spettacoli di Liga e non
a caso abbiamo scelto come
nome per la nostra band
Happy Hour, ispirandoci a
una delle tante canzoni di
successo di Ligabue”.
Come nel 2012 anche
quest’anno, il 9 marzo,
presso il Palazzetto
dello Sport, tu e gli
altri membri della band
organizzerete un concerto per festeggiare il
compleanno di Luciano
Ligabue, e ripercorrere
insieme ai vostri fan i
Coro Gospel Soul
pezzi più belli della sua
carriera. Come avete
maturato l’idea di realizzare tale evento?
“L’idea è nata tre anni fa
quando trovammo su Facebook un gruppo di persone
appassionate di Ligabue che
organizzavano un viaggio
a Correggio per visitare la
città natale di Ligabue nel
giorno suo compleanno: il
13 marzo. Colpiti dal loro
entusiasmo e dalla loro
dedizione al Liga, decidemmo di riunire tutte quelle
persone organizzando un
concerto nel locale Room
77 in collaborazione con il
bar La Piazzetta di Correggio, per condividere insieme
la musica del nostro artista
preferito. Poi, a partire
dall’anno scorso, abbiamo
spostato la sede del concerto
a Carpi, presso il Palazzetto
dello Sport, per dare vita
a un evento più grande e di
maggior richiamo. La nostra
scelta è ricaduta su Carpi
perché abbiamo trovato nel
Comune un appoggio. Il
Comune di Carpi ha infatti patrocinato l’evento,
Claudio Imprudente
Tra musica e dialogo
Erika Govi
L’evento si è concluso
con una dimostrazione di addestramento
di cani-guida per
non vedenti allestita
dai Lions Club di
Milano.
concedendoci, assieme alla
società Nazareno Basket,
lo spazio interno del palazzetto gratuitamente. Inoltre,
a Carpi, abbiamo trovato
attività come il Karl Stube,
noto pub della città, nonché
sede del nostro fans club,
pronte ad aiutarci nell’organizzazione di questo evento.
In particolare, quest’anno
il palazzetto sarà allestito
in maniera degna dei più
grandi eventi rock”.
Dopo quello del 9 marzo quali saranno i tuoi
prossimi appuntamenti
musicali?
“Partirà da fine marzo un
lungo tour con gli Happy
Hour in tante regioni del
Nord Italia, soprattutto
d’estate”.
Cos’è per te la musica?
“Passione e tanta energia”.
Il tuo sogno nel cassetto?
“Non si dice altrimenti
rischia di non avverarsi.
Tuttavia, potrei sbilanciarmi
affermando che suonare con
Ligabue non sarebbe affatto
male”.
Chiara Sorrentino
01.03.2013 n° 08
Incontro con don Virginio Colmegna, l’11 marzo, a partire
dalle ore 21, presso l’Auditorium della Biblioteca Loria
Vale la pena aiutare gli ultimi?
V
ale ancora la pena, in
una società come la nostra, di impegnarsi in un
progetto, di spendersi per un
ideale, di mettersi in gioco per
aiutare il prossimo, di lottare
per inseguire un sogno? E’ a
partire da questi interrogativi
che è nata Ne vale la pena, la
rassegna di incontri – promossi
da Radio Bruno, Comune di
Carpi (Assessorato alle Politiche
Culturali, Giovanili e Progetto
Memoria), Fondazione Casa
del Volontariato, Libera di
Carpi, Libreria Mondadori di
Carpi – e pensati per proporre
alla cittadinanza – e soprattutto
alle giovani generazioni, protagoniste della società di domani
– gli spunti di riflessione di chi,
quando nel proprio percorso
esistenziale si è trovato davanti ad un bivio, ha scelto la strada più difficile, invece che adagiarsi sulla soluzione più semplice. Quattro appuntamenti, quattro
storie esemplari di uomini che, in campi diversi, hanno creduto nel fatto che
‘ne valesse la pena’. Senza cedere a rassegnazione, sconforto, accidia, paura, o
semplice indifferenza. L’ultimo incontro si terrà, l’11 marzo, a partire dalle ore
21, presso l’Auditorium della Biblioteca Loria, condotto dal caporedattore di
Radio Bruno, Pierluigi Senatore. Altro versante dell’impegno sociale, quello
dell’aiuto agli ultimi. E la solidarietà e l’impegno verso chi soffre è precisamente
il modo in cui Don Virginio Colmegna, fondatore della Casa della Carità di
Milano voluta dal Cardinale Carlo Maria Martini, ha scelto di rispondere concretamente all’interrogativo: Vale la pena aiutare gli ultimi? In un momento
di crisi economica, quando anche la solidarietà è vista da alcuni come un lusso
che non è più possibile permettersi Don Colmegna mostra – e dimostra – come
sia possibile impostare la vita a partire dalla solidarietà. Il sacerdote sarà a Carpi
lunedì 11 marzo: l’incontro è in collaborazione con il Comitato per il Patrono
di Carpi.
Martedì 26 marzo, alle 21, al Teatro Astoria di Fiorano
Modenese, musicisti, ballerine e attori di Modena, insieme
per beneficienza
L’arte per il bene comune
L
a musica può far battere i cuori allo stesso ritmo e la danza sa farci sentire
tutti parte di un unico corpo armonioso ed efficiente, l’improvvisazione
teatrale può svelare il divertimento che si cela dietro ai piccoli fraintendimenti di ogni giorno e la clownerie ci fa tornare a essere bambini vivaci,
saggi e sensibili. L’arte parla linguaggi che guariscono dalla malinconia, dalla
solitudine, dalla rabbia. Consapevoli di ciò, cinque gruppi di artisti modenesi e
il cantautore Alberto Bertoli hanno unito armoniosamente il loro lavoro per
produrre uno spettacolo volto a raccogliere fondi a favore dell’Associazione
La Lucciola Onlus, centro di terapia integrata per l’Infanzia, che ha sede a
Stuffione di Ravarino. L’associazione ha subìto un duro colpo in seguito al terremoto del maggio scorso e ha bisogno di un impegno comune per riprendere le
proprie attività, fondamentali per moltissimi bambini del nostro territorio.
Lo spettacolo, davvero ricco di colpi di scena, risate e ambientazioni suggestive,
andrà in scena martedì 26 marzo, alle 21, al Teatro Astoria di Fiorano Modenese, grazie anche al patrocinio del Comune di Fiorano Modenese. Sarà una
serata a favore della ricostruzione, caratterizzata da comicità, musica, danza e
intrattenimento.
Il progetto nasce nel 2009 da un’idea di Artegenti e 8mani, giunto alla sua
terza edizione collaboreranno, ognuno con il proprio prezioso contributo
artistico: Artegenti, Associazione per la diffusione della cultura e dell’arte
(www.artegenti.it), ricamerà il filo conduttore dello spettacolo con letture e
interpretazioni di brani; 8mani, Compagnia di teatro comico d’improvvisazione
(www.8mani.net), proporrà un irresistibile show estemporaneo in grado di
trascinare non solo il pubblico, ma anche tutti gli altri artisti presenti sul palco,
in uno scenario incredibile e irresistibile! Sugo’s Blues Band, gruppo musicale
poliedrico scandirà i ritmi dell’intera serata, Somantica Project, compagnia
di danza acrobatica composta da
ballerine e artiste
circensi che voleranno su tessuti aerei
e giocheranno con
pittura e oggetti
così normali… che
sarà incredibile
vederli danzare! Viviamo In Positivo,
associazione clown
di corsia accoglieranno il pubblico
con gag tratte dal
loro repertorio,
Alberto Bertoli,
Special Guest, non
nuovo alle iniziative
che si ripropongono
di mettere l’arte
al servizio della
comunità.
Per info e prenotazione biglietti 338
3465845 oppure
[email protected]
17
“Grillo ha svegliato
l’Italia dal torpore”
di Clarissa Martinelli
[email protected]
Cara Clarissa, volevo solo dire:
evviva. Grillo ha svegliato l’Italia dal torpore. Io ho sempre
votato a Sinistra, questa volta
però non avrei mai potuto perché non credo più alle favole e
alle bugie, sono informata e documentata. Non sono un’ignorante a caccia di santoni, sono
un medico che ha bisogno di un
cambiamento netto e deciso e
si è stufata di vedere cose che
non le piacciono. Credo che Pdl
e Pd abbiano bisogno di un bagno di umiltà. Vedo la sanità
sempre più allo sfascio, anche
negli ospedali modenesi presto
saranno tagliati altri posti letto
perché i conti non tornano e
ormai i ticket sulle prestazioni pagano per intero visita o
esame, le persone hanno sempre meno ed è una profonda
ingiustizia visto il numero di
dirigenti legati alla politica
proprio nel sistema sanitario.
Meno dirigenti strapagati e più
infermieri qualificati, sembra
una cosa folle? Finchè le cose
saranno gestite come sempre
cadremo sempre più in basso.
La politica deve fare il bene della gente, non piazzare i propri
amici. E la nostra realtà non fa
eccezione: Anzi!
Lettera firmata
ella diretta su Radio Bruno
post elezioni, all’interno di
Brunomattina, le testimonianze sono state variegate e molteplici; la tendenza tra i più giovani è
quella di non restare più in silenzio
e si sono fatti sentire forte e chiaro.
Non è vero che non si interessano
N
di politica, che sono troppo occupati con gli “apericena” (l’aperitivo
ricco che sostituisce la cena) per
preoccuparsi del proprio futuro,
che vivono nella bambagia con la
mamma che tanto paga i conti e che
pensano solo al locale dove trascorrere una notte del fine settimana.
Quell’immagine di superficialità ha
sempre fatto comodo per decidere
per loro e in loro nome. Hanno alzato
la voce e con loro molti dei loro genitori e perfino nonni. Il messaggio
è chiaro. Grazie per questa lettera
che solleva un’altra contraddizione di chi dovrebbe avere a cuore
“la moralizzazione della politica”,
nelle parole, ma che nei fatti sta ben
attenta da sempre a piazzare ex politici locali in altri ruoli politici (da
Comuni a Provincia, da Provincia a
municipalizzate, da municipalizzate
ad ssociazioni di categoria, da associazioni di categoria a dirigenze di
associazioni o aziende “amiche”) al
di là di qualsiasi criterio sul metodo
e la qualità; bastano l’appartenenza
politica e l’appoggio incondizionato in modo da non arrecare mai
ostacoli o un disturbo. Forse non è
più tempo. Troppi dirigenti, troppi
funzionari, troppi consulenti e chi
è fuori dal giro giusto aspetta nel
corridoio del Pronto Soccorso un
posto letto, un’infermiera tre ore per
un cambio di pannolone e un anno
per l’ecografia perché la sanità è
al collasso mentre la dirigente provinciale è in piscina non avendo un
orario di lavoro da rispettare, né un
badge da timbrare, ma uno stipendio
da sogno (fatti realmente accaduti
a Modena qualche tempo fa e, per
legge, la dirigente aveva ragione;
non a caso le leggi sono un’emanazione della politica). Grillo ha rinunciato a 100 milioni di rimborso
pubblico e in tre anni è diventato
il primo partito italiano. Questa la
più importante lezione da trarre da
tutta questa vicenda. 100 milioni:
pensate a quante scuole possono
essere rese antisismiche con una
cifra così importante, ad esempio.
Fin qui quel denaro l’abbiamo visto
spendere in prostitute e transessuali, auto blu con autista e pranzi di
nozze, diamanti e caviale, vacanze
con l’amante e affollati uffici in cui
i parenti stretti guadagnano stipendi come “collaboratori”. Serve un
bagno di umiltà e un ripensamento
del significato profondo della frase “moralizzazione della politica”.
Pronunciarla e basta non moralizza
niente e nessuno.
Mercoledì 6 marzo, al Teatro Asioli di Correggio, va in scena Un amore di Swann
di Marcel Proust. Con Sandro Lombardi, Iaia Forte ed Elena Ghiaurov.
Regia di Federico Tiezzi
Luci e ombre di un amore
S
arà nel nome di Proust che,
dopo lo straordinario successo
del Sogno di un mattino di
primavera di D’Annunzio, che
risale al 2007, Federico Tiezzi
tornerà a dirigere Sandro Lombardi ne Un amore di Swann. Parte
essenziale del primo volume della
Ricerca del tempo perduto, Un
amore di Swann è un romanzo
nel romanzo e pare pensato dal suo
autore anche come “dramma” di
grande, tragicomica teatralità. Tre
sono i personaggi principali: Charles
Swann, ricco ed elegante uomo
di mondo; Odette de Crecy, bella
cortigiana raffinata e opportunista
per la quale l’uomo perde la testa;
infine Madame Verdurin, ricchissima e snob, a capo di un salotto nel
quale nascerà l’amore tra Swann e
Odette. Un amore di Swann è la
storia di un tormento, di un amore
che diventa ossessione, malattia,
rovina: una vicenda di passione,
gelosia, tradimenti nella Parigi della
mondanità di fine Ottocento.
01.03.2013 n° 08
18
L’aforisma della settimana...
“Si dovrebbe essere sempre innamorati. Ecco perché non bisognerebbe mai sposarsi”.
Oscar Wilde
appuntamenti
Teatro
CARPI
3 marzo - ore 15.30
Il morto sta bene
in salute
Compagnia teatrale
ferrarese Il Teatrino
di Renazzo
Commedia in due atti
di Gaetano Di Maio
Cinema Teatro Ariston
Sabato 2 marzo, alle 21, a Carpi, appuntamento con la magia della
musica folk irlandese per il terzo appuntamento musicale
dell’Università Gasparini Casari
Il cielo d’Irlanda
con i Birkin Tree
CARPI
1 - 29 marzo
L’umorismo ai tuoi piedi
Personale di Giacomo
Cardelli
O&A Centro Affari
Fino al 1° aprile
Matematica ad arte
Il Rinascimento tra tecnica
e scienza
Appartamento nobile
2 marzo - 6 aprile
Confabulazioni.
Opere di Arianna Vairo
A cura di Francesca Pergreffi
Spazio Meme
Fino al 28 aprile
Alfabeto delle fiabe
Un grande alfabetiere e un
itinerario poetico tra i
personaggi, i luoghi e i
simboli della fiaba popolare
Sala Cervi di Palazzo dei Pio
Eventi
CARPI
1° marzo - ore 21
Home - La nostra Terra
Da un’idea
di Alfredo Iori
I filmati sono stati ripresi dal
film girato da
Yann Arthus-Bertrand
1° marzo - ore 22
Freak Antoni band
Prima e dopo il live Matteo
Borghi Dj-set
Kalinka
2 marzo - ore 21
Birkin Tree
Fabio Rinaudo, willean pipes
Michel Balatti, flauto
traverso irlandese
Daniele Caronna,
violino e chitarra
Sala del Club del Corso
Mostre
Fino al 20 marzo
L’amore infedele - Mostra
delle opere di Andrea Saltini
A cura di FotostudioSilmar
Con la collaborazione di Club
Lions Carpi e Essent’ial
Con il patrocinio della
Città di Carpi
Dark Room Silmar
e prodotto da Luc Besson
Club Alpino Italiano Carpi
1 - 3 marzo
Una primula per Chernobyl
A cura del Comitato
Chernobyl di Carpi, Novi e
Soliera e Legambiente
Sedi varie
6 marzo - ore 21
Hairspray. Grasso è bello!
Compagnia MO.RE.
Regia Maicol Piccinini
Cinema Teatro Eden
Fino al 23 marzo
La fotografia come deposito
di senso
Mostra del workshop con
Franco Vaccari e Luca
Panaro
Sala espositiva
Biblioteca Loria
appuntamenti
C
hitarra, violino, flauto traverso irlandese e
uilleann pipes – la tradizionale cornamusa: è a partire
da questi quattro strumenti che
i tre virtuosi Fabio Rinaudo,
Michel Balatti e Daniele Caronna condurranno il pubblico
in una terra di folletti e fate, verdi
praterie e cieli infiniti, grandiose
scogliere e mitiche leggende,
l’Irlanda. Birkin Tree, il terzo
dei quattro appuntamenti de I
concerti dell’Università – promossi dall’Università Mario
Gasparini Casari grazie al
contributo di Fondazione Cassa
di Risparmio di Carpi – si terrà
a Carpi, presso la Sala del Club
del Corso – al civico 89 di Corso
Fanti – sabato 2 marzo, alle 21.
Un’occasione per scoprire tutti
gli aspetti tipici del repertorio
strumentale irlandese, attraverso
uno stretto dialogo musicale a tre
parti, in bilico tra virtuosismo e
pathos, passando dalle frenetiche
danze ai ritmi più maestosi delle
elegiache ballate che tanto hanno
contribuito a fare della musica
tradizionale irlandese la colonna
sonora di tante pellicole cinematografiche. Ad accompagnare
gli spettatori in questo fantastico
viaggio non tre guide qualsiasi,
bensì musicisti di grande talento che hanno all’attivo più di
un migliaio di concerti in Italia
ed Europa, l’unica formazione
italiana – e una delle poche al
mondo - a esibirsi regolarmente
in Irlanda e a vantare un concerto registrato dalla Radio Televisione Irlandese.
Ma anche i media nazionali non
hanno mancato di tributare la dovuta attenzione al gruppo: Birkin
Tree ha partecipato dal vivo a
numerose trasmissioni radiofoniche e televisive. Molte e signi-
ficative sono, poi, le esibizioni
al fianco dei ‘mostri sacri’ della
musica irlandese: il celebre piper
Liam O’Flynn, il duo di Martin
Hayes e Dennis Cahill, la famosa cantante Naimh Parsons,
il chitarrista Graham Dunne e
gli organettisti Murty Ryan e
Derek Hickev. Per ognuno degli
appuntamenti la disponibilità è di
90 posti.
Il costo dell’abbonamento ai
quattro concerti è di 45 euro – 35
euro per i soci 2013 – mentre
quello di un singolo concerto
ammonta a 13 euro - 10 euro per
soci 2013 e minori di anni 16.
Per informazioni e acquisto
biglietti è possibile rivolgersi alla
segreteria dell’Università Mario Gasparini Casari – in Corso
Fanti, 89 a Carpi - dal lunedì al
venerdì dalle 9.30 alle 12, martedì e giovedì anche dalle 15 alle
17 e nelle serate dei concerti.
2 marzo - ore 22
Numero6 + The Smokers
Prima e dopo il live Sugar
kane Dj
Kalinka
2 marzo - ore 16.30
Attività collaterali alla mostra
Alfabeto delle fiabe
C’era una volta racconta…
letture e musiche
A cura del Teatro dell’Orsa
Sala Cervi
2 marzo - ore 20
Indovina chi viene a cena?
Serata conviviale con ospite il
meteorologo Luca Lombroso,
che nell’occasione presenta il
suo ultimo libro
Apocalypse now? Clima,
ambiente, cataclismi.
Possiamo salvare il mondo, ora
Cinema Teatro Ariston
3 marzo - ore 12.30
Festa di Cantarana
e della Vecchia Carpi
Centro sociale Graziosi
6 marzo - ore 15
Allergie e intolleranze
Relatrice dottoressa Franca
Aquila
Fondazione Casa
del Volontariato
7 marzo - ore 21,15
Il mondo in bicicletta
Filmati e diapositive di viaggi
in bicicletta in giro per il mondo
Andata e ritorno
a Nordkapp...
Lentamente tra sogno e realtà
Di Monique Emanuelli
e Paolo Almerigi
Sala Congressi
8 marzo - ore 20,30
Liliana Cavani presenta in
occasione della Festa della
Donna, il film Troppo Amore
Ingresso Libero
Sala Congressi
01.03.2013 n° 08
S
arà all’insegna della grande musica internazionale,
il sesto appuntamento de
Una serata in San Rocco, la rassegna di spettacoli serali gratuiti
organizzata da San Rocco Arte
& Cultura grazie al contributo
di Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi.
Rubén González, Omara
Portuondo e, naturalmente,
Máximo Francisco Repilado
Muñoz, conosciuto da tutti gli
amanti della musica come Compay Segundo: sono questi alcuni
dei leggendari nomi dell’AfroCuban All Stars, l’ensemble di
grandi musicisti cubani che ha
dato vita, nel 1996, all’album
Buena Vista Social Club, vero
gioiello di musica caraibica
riscoperto dal produttore californiano Nick Gold e svelato
al mondo dall’indimenticabile,
omonima pellicola di Wim
Wenders.
E saranno proprio Salvador e
Basilio, due figli di Compay
Segundo, a far risuonare a Carpi,
nel giorno della festa della
donna, i brani più celebri del
repertorio di musica caraibica
N
onostante le nevicate
recenti, stanno già arrivando dall’Africa i primi
uccelli migratori. Dopo aver
percorso migliaia di chilometri e
aver superato ogni sorta di difficoltà giungono, come ogni anno,
anche all’Oasi La Francesa di
Fossoli. Alcuni vi resteranno
per nidificare e altri, dopo essersi
rifocillati, proseguiranno il loro
lungo viaggio verso i paesi del
Nord Europa. Si tratta di limicoli
come: piro piro, pantane, pettegole, combattenti, corrieri, cavaliere d’italia, avocette poi, svassi,
rondini, verzellini...
Troveranno ad aspettarli migliaia
di anatre, germani, mestoloni, fischioni, codoni e alzavole e un po’
a sorpresa, anche parecchie oche
selvatiche, tarabusi, ibis sacri. Per
poter ammirare questi splendidi
amici alati da vicino, da sabato
2 marzo, dalle 14,30, l’oasi La
Francesa riapre al pubblico e
rimarrà aperta fino alla seconda domenica di giugno. Orari: sabato
I
naugurerà sabato 2 marzo, alle
19, presso lo Spazio Meme di via
Giordano Bruno, Confabulazioni, la mostra di Arianna Vairo
curata da Francesca Pergreffi. La
personale dell’illustratrice milanese
consiste in una serie di ‘esperimenti’,
prismi dai colori vibranti e contrastati, che si relazionano l’uno all’altro
e mutano sotto lo sguardo dello
spettatore. “Il titolo è un espediente – spiega l’artista - un contenitore
dentro cui plasmare ricordi veri
e falsi e immagini mentali. Vuole
rifarsi al meccanismo di costruzione
di associazioni, come un circuito
non lineare. La luce propria dell’illustrazione è come fosse il ricordo, il
pensiero, entra dentro la griglia che
permette la narrazione nel fumetto,
come fosse un prisma e si scompone, per essere poi ricomposta da chi
guarda, secondo la propria esperienza, memoria e sentimento”. Il
progetto è nato da speculazioni sulla
narrazione, dal desiderio d’immagini
cinetiche all’interno delle quali far
muovere diversi elementi, velocemente, come fossero associazioni di
pensiero che si concatenano l’una
all’altra per formare una sensazio-
19
Il Grupo Compay Segundo sarà in città, venerdì 8 marzo, alle 21, presso
il Cinema Eden, per un imperdibile concerto con il sound caraibico dei
Buena Vista Social Club
A Carpi la musica di
Compay Segundo
della storica band cubana, grazie
al Grupo Compay Segundo, i
cui componenti furono scelti
dallo stesso cantante e chitarrista
prima di morire - nel 2003, alla
veneranda età di 95 anni - per
divulgare la sua musica nel mondo. Oltre ai suoi consanguinei
l’ensemble, composto da undici
elementi, il Grupo Compay Segundo è formato anche da alcuni
dei musicisti che parteciparono
all’album Buena Vista Social
Club.
Il Grupo Compay Segundo sarà
al Cinema Teatro Eden, venerdì
8 marzo, alle 21, con Cento anos
Compay, un concerto davvero
imperdibile, nato nel 2007 per
celebrare l’anniversario della
nascita del cantante di Santiago, avvenuta il 18 novembre
1907, uno spettacolo che riesce
nell’impresa di far rivivere l’atmosfera e il pathos della Cuba
in cui sono nati brani leggendari
come Besame Mucho, Perfidia,
Chan Chan, Candela, El Cuarto
de Tula e Veinte Anos.
Il concerto è a ingresso gratuito,
sino a esaurimento posti. Non si
accettano prenotazioni.
Riapre al pubblico, sabato 2 marzo, l’Oasi La Francesa di Fossoli
In arrivo dall’Africa i primi
uccelli migratori
pomeriggio dalle 14,30 al tramonto, domenica e festivi dalle 9,30
alle 12,30 e nel pomeriggio dalle
14,30 alle 19.
Quest’anno in occasione della
riapertura, verrà inaugurata, a cura
del gruppo fotografico naturalistico dell’oasi, una
mostra fotografica
interamente dedicata
alle Libellule. Magico, meraviglioso e
utilissimo insetto del
nostro ambiente.
Durante la settimana
l’oasi, su prenotazione (333.6747849) è
aperta alle visite di
scolaresche e gruppi
Sabato 2 marzo, alle 19, Spazio Meme
organizzati. Le guide volontarie
dell’oasi, sempre disponibili, sono
in grado di accogliere, nei periodi
di apertura, durante la settimana,
centinaia di bambini delle scuole
e nei fine settimana migliaia di
appassionati della natura.
Le Messe nel primo anniversario
Confabulazioni
Ricordando don Claudio
ne, un ricordo.“Il
primo approccio è
stato molto libero,
e ho cercato tutte le
condizioni per essere
comoda e ascoltare
l’intuizione: nessuno schizzo, grandi
dimensioni, nessun
limite di colore. Poi ho
iniziato a inserire negli
esperimenti qualche
condizione, provando
a illustrare un testo o
proseguendo in una
serie, oppure eseguendo un ritratto.
In una terza fase sto
prendendo testi o
riferimenti reali per
poi riportarli all’immagine senza condizioni
narrative o illustrative,
unendo le due fasi
precedenti”. La mostra sarà visitabile sino
al 6 aprile.
M.M.
R
icorre l’11 marzo il primo anniversario della morte di don Claudio Pontiroli. In Parrocchia a Quartirolo, domenica 10 marzo, è previsto uno speciale ricordo in tutte le Messe. Al termine della Messa delle 9.45 il lancio
dei palloncini da parte di tutti i bambini, in memoria del don. Nel pomeriggio
alle 15 i parrocchiani si recheranno in visita al cimitero di Mortizzuolo, per un
momento di preghiera sulla tomba
del sacerdote. Lunedì 11 marzo
alle 20.30, sarà celebrata una
Santa Messa nel primo anniversario della morte di don Pontiroli.
Dopo la celebrazione sarà scoperta
una targa per intitolare alla sua
memoria il salone e gli spazi del
nuovo Centro di Pastorale Giovanile. “Don Claudio, come ogni
sacerdote, era veramente se stesso
nell’attimo in cui saliva gli scalini
che portano all’altare”: lo ricorda
così don Fabio Barbieri, suo
successore. “E forse non è un caso
che nella nuova Aula Liturgica di
Quartirolo, da qualsiasi parte ci si
voglia accostare all’altare, bisogna
salire degli scalini. Questo (ma
anche tanto altro) dobbiamo a don
Claudio con gratitudine - conclude
don Barbieri - di aver salito ogni
giorno, per noi, quegli scalini”.
01.03.2013 n° 08
20
Calcio – Carpi, ottimo debutto per Brini: Pavia battuto 2-0
classifica
Qualità al potere
Lecce 44
Trapani* 42
Sudtirol*° 37
San Marino° 35
Virtus Entella 35
Carpi 34
Lumezzane 33
FeralpiSalò* 31
Pavia 30
Cremonese (-1) 29
Albinoleffe° (-6) 26
Como* (-1) 24
Portogruaro*° (-1) 24
Cuneo° 24
Reggiana* 22
Treviso (-1) 12
Tritium*° 10
Il nuovo tecnico conferma il sistema di gioco, ma approfondisce l’impostazione offensiva.
Brillano Melara e Bianco, tornano al gol Della Rocca e Arma. Ma l’uomo chiave è Papini.
Domenica la trasferta di Lumezzane: un crocevia importantissimo.
* una gara in meno
° Cuneo-Sudtirol, San MarinoAlbinoleffe eTritium-Portogruaro da
recuperare
prossimo turno
Domenica 3/3/2013
25a giornata
ore 14.30.
Lumezzane-Carpi; AlbinoleffeReggiana; Cremonese-Virtus Entella;
eralpisalò-Tritium; Lecce-Trapani;
Pavia-Como; Portogruaro-Cuneo;
Sudtirol-Treviso.
I
nizia bene il nuovo Carpi
di Fabio Brini, con doppio
scarto al Pavia e tante indicazioni importanti. I biancorossi
infrangono il tabù 2013, conquistano il primo successo dell’anno
solare e si rimettono sulla scia dei
playoff. Questa è già un’ottima
notizia, viste le premesse. Se
ne annotano volentieri altre: il
rientro di Terigi (autorevole); il
pieno recupero di Letizia (fondamentale); il promettente debutto
da titolare di Viola; e il ritorno al
gol dei due primi cannonieri, Della Rocca e Arma. Sono questi,
attesi e puntuali, gli ingredienti
per la rincorsa.
RIMONTA PROIBITA - La
classifica è rivoluzionata, ancorché però anche molto parziale.
La neve forza tre recuperi, più
di metà campionato deve ancora
riposare. In ogni caso, è innegabile che la strada per il primo posto
sia ormai abbastanza impercorribile. Passa per la rimonta su
tre squadre, non più solo una. Il
Lecce conserva il ruolo di lepre,
ha riguadagnato una continuità
importante: nel ritorno marcia
col 66% di efficacia (14 punti su
21 disponibili). Ma è il Trapani
la capolista virtuale, in aperta
striscia di 8 risultati utili (di cui 6
successi). E il Sudtirol insegue
forte, potendo disporre di entrambi gli scontri diretti con il proprio
pubblico, di fronte al quale non
ha ancora perso (caso unico).
SPIRITO - Il Carpi sconta adesso tutti i danni della crisi. Quasi
ne avverte improvvisamente
il peso. Nonostante una bella
vittoria che vaporizza molta della
pressione che sentiva addosso, si
ritrova lontanissimo dal terzetto
di testa. Psicologicamente, alla
prossimo avversario – Lumezzane
In casa è quasi imperforabile
I
l Lumezzane è una delle squadre più controverse di questo campionato.
Combina e sostanzia notevoli valori, di gioco e singoli. Ma fatica a dimostrarli. E’ mescolato, ben allenato dal cagliaritano Gianluca Festa, qualitativamente ricco in tutti i reparti. Ha grandi veterani (Mandelli, D’Ambrosio, Marcolini) e giovani importantissimi, nel radar di diverse squadre di A e B: il portiere
Vigorito, scuola Cagliari; la brillante mezzala colored Yves Baraye; soprattutto il centravanti universale Roberto Inglese (più di una promessa ormai: 9 reti,
e tanti lampi da giocatore compiuto). Eppure non riesce a trovare continuità,
manca sempre l’ultimissimo scalino. Punta dichiaratamente ai playoff, ma ogni
volta che entra nel giro fa due passi indietro. In trasferta si spegne: realizza
pochissimo (9 reti in 12 gare) e non sa vincere (solo un successo, a Bergamo, il
18 novembre scorso). In casa però trova solidissime certezze: concede poco o
nulla, segna sempre, batte regolarmente le grandi (Lecce, Sudtirol, Cremonese). Ha perso soltanto una volta, contro il Cuneo, al termine di una gara molto
condizionata dalla nebbia. All’andata (1-0) decise Ferretti allo scadere. E fu la
scintilla che accese il miglior Carpi della stagione.
E.G.
Judo al PalaFerrari
I risultati
L
a Serie C della Cabassi parte
male e dopo i primi due tempi la
Reggiana Nuoto è avanti 8 a 2 e
la partita è ormai chiusa. Nella seconda
parte di gara invece i carpigiani reagiscono e, grazie al 3 a 3 del terzo parziale
e al 3 a 2 del quarto, diminuiscono
lo svantaggio. La Reggiana Nuoto è
ha riacquisito parecchia sicurezza.
NUOVO CORSO - Brini ha
cominciato senza stravolgere il
sistema di gioco. Semplicemente
ritoccandolo, attraverso iniezioni
di qualità al potere. Il 4-4-2, per il
momento, non va in soffitta. Però
evolve. Diventa 4-2-4 dichiarato
nei periodi di arrembaggio. Melara e Di Gaudio hanno licenza
di accentrarsi, per aggiungersi
agli attaccanti, dialogare palla
a terra, invadere l’area di rigore
con combinazioni nello stretto. Bianco guadagna libertà di
calcio in verticale, può velocizzare significativamente il gioco
disponendo di molte più opzioni
di passaggio. E soprattutto può
contare sulla massima copertura
di Papini, il migliore in campo.
Forse la scoperta più pregiata del
momento. Si era già visto in crescita a Bergamo, si è largamente
confermato. Salute permettendo,
ha tutto per diventare l’uomochiave di Brini, come già lo fu a
Terni, in B. E’ un mediano duro
che sa fare anche il regista basso,
con forza, ordine e semplicità. In
sostanza, l’ipofisi ideale del suo
calcio, tra il classico e il moderno. In cui l’equilibrio viene prima
Domenica 3 marzo
Pallanuoto - Cabassi Serie C
Cabassi - Reggiana Nuoto:8 - 13
lunga, la distanza peserà. Ciò detto, la prestazione di lunedì sera
riporta molta speranza. Anzitutto,
si è rivisto lo spirito perduto della
grande squadra. Due lunghi momenti di pressing alto all’inizio
dei tempi. Per mettere all’angolo
l’avversario, comunicargli che
non ci sarebbe stata partita. In
mezzo, inevitabilmente, ci sono
state diverse pause di riflessione e
qualche smarrimento. Ma investendo forte sui massimi portatori
di personalità tecnica, la squadra
D
una bella squadra allenata da un buon
allenatore che ha saputo amalgamare
un mix di giovani interessanti con i più
esperti senatori e sicuramente lotterà
fino alla fine per i primi posti, il Carpi
invece, rispetto alle partite iniziali del
Campionato tutt’altro che brillanti, sta
acquistando fiducia e personalità e farà
di tutto per salvarsi. Migliore in campo:
Filippo Sammarini.
omenica 3 marzo si terrà presso il Palazzetto dello Sport di Carpi il 2°
Criterium Provinciale 2013. Parteciperanno alla gara di judo-gioco le
società della Provincia
di Modena. La giornata vedrà
l’avvicendarsi di bambini dai 4
ai 12 anni suddivisi per annate
e peso. Si prevede la partecipazione, tra mattina e pomeriggio, di circa 400 piccoli atleti.
Il Criterium inizierà alle 9 e
terminerà alle 12,30 (parte iniziale). Per la parte pomeridiana
le attività riprenderanno alle 14
concludendosi alle 18. Il Judo
Club Carpi ringrazia il Comune di Carpi per il patrocinio e
la disponibilità dimostrata in
questi anni. di tutto. Ma si deve raggiungere
con un palleggio intelligente e
svelto che non dimentichi mai di
fertilizzare la fase offensiva.
FATTORE CAMPO - A quanto
pare di intuire dalle prime intenzioni di lavoro del nuovo tecnico,
questo principio verrà esasperato
soprattutto nelle gare interne. Per
risalire in quota, il Carpi deve
rischiare. E preferirà farlo in
casa. Dove per altro avrà il vantaggio di disputare 5 delle 9 gare
rimanenti: giocherà per vincerle
tutte sempre, anche a costo di
concedersi trasgressioni. Non c’è
dubbio che, con la bella stagione,
il Cabassi dovrà tornare a essere
un ambiente e un fattore.
LUMEZZANE - Capiremo
adesso quale sarà l’assetto da
trasferta. Vedremo subito altre
piccole novità, probabilmente
un centrocampo più folto. Non
la difesa a 3. Sarebbe un azzardo
estremo, il tempo per provarla è
minimo. Magari verrà varata a
Treviso, dopo il posticipo con il
San Marino e il turno di riposo. Lumezzane è un avversario
incompleto, ma sul suo campo
diventa molto complesso. Finora,
solamente il Cuneo è riuscito a
violarlo. Sarà un crocevia importantissimo. Dunque, non ammetterà troppi sofismi.
Enrico Gualtieri
Pallamano
Terraquilia
battuta da
Ancona 31 - 29
T
erraquilia Carpi fallisce il matchpoint contro Ancona (31 a 29)
e si fa sorpassare in classifica.
Ora il cammino per i ragazzi di Serafini
per raggiungere i play-off si complica,
perché oltre all’Ancona anche Sassari
è tornata in corsa per le posizioni che
contano. Mancano ancora quattro
giornate al termine della stagione
regolare, ci sono molti scontri diretti,
il bilancio per i biancorossi si farà il
30 marzo. Sabato al Vallauri, alle 18,
scende il Castenaso, formazione giovane e grintosa, ma un’occasione per
Terraquilia Carpi per ripartire.
01.03.2013 n° 08
L
a Cec supera l’ostacolo
Conselice infilando la
seconda vittoria su due al
PalaFerrari, ritrovando il successo
dopo lo stop di Monselice e sfruttato così il mezzo passo falso di
Ravenna. Una domenica più che
positiva per Lirutti e compagni
che - contro una Foris Index decisamente più pimpante di quanto
possano far pensare le cinque
sconfitte consecutive con cui si
presentava a Carpi - hanno trovato
in Luca Bigarelli l’uomo in più.
Il giovane opposto solierese ha
infatti chiuso la sua gara con lo
straordinario bottino di 27 punti,
con uno stellare 54% in attacco
condito da 2 muri e 3 ace.
IL MATCH. Bigarelli fa subito
capire che sarà la sua serata firmando 3 dei primi 8 punti biancoblu per l’8-5 del primo time-out
tecnico. Coselice però gioca bene
e alla seconda sosta è ancora
attaccata alla Cec (16-14) per poi
impattare a quota 19. Lì però è
ancora Bigarelli ad aprire un break
prolungato da De Marco e Lancellotti per il 22-19, vantaggio che
la Cec difende fino al 25-22 finale.
“Biga” ne mette a terra 3 anche
nei primi 15 palloni complessivi
del secondo set ma, questa volta,
sono gli ospiti avanti 7-8. Il turno
21
Pallavolo maschile: I biancoblu battono Conselice 3 a 1
La Cec allunga su Ravenna
Un palazzetto
inadeguato
D
di servizio del centrale romagnolo
Bernard porta Conselice a +3
(8-11) ma, alla seconda sosta, De
Marco e Bigarelli riportano avanti
Carpi (16-15). Si va avanti punto
a punto fino al 21 pari, quando
Bertacca due volte e Rota piazzano l’accelerazione che permette
a Conselice di portarsi sull’1-1
(22-25). Tutto da rifare allora per
la Cec, ma anche il terzo parziale
si apre all’insegna dell’equilibrio:
7-8 Conselice e 16-14 Carpi le
due soste, quando va al servizio
Bigarelli che, con le sue battute,
trascina i biancoblu fino al 2114. Un’ipoteca sul 2-1 che arriva
sul 25-18 con Lirutti. Conselice
però non molla e, nel quarto set, è
avanti di un break in avvio e 7-8 al
primo stop tecnico. Carpi sorpassa
con un gran contrattacco di Lirutti
(10-9), piazza il break col muro di
Bigarelli (12-10) e allunga ancora con Lirutti (16-13). Astolfi di
prima ci mette un altro mattoncino
(17-13) ma non è finita: un ace di
Bernard, un errore in palleggio di
De Marco e un’invasione di Lancellotti riportano in parità Conselice (17-17). Un altro ace, questa
volta di Egidi, vale il controsorpasso ospite (18-19), annullato
e ribaltato da De Marco (21-20).
L’invasione, stavolta di Bernard,
vale il match-ball sul 24-22: Egidi
annulla il primo, Tiozzi non trova
le mani di Astolfi sul secondo e
per Carpi è 25-23 e 3 punti d’oro.
a poco più di un mese la Cec è
tornata al PalaFerrari, rimesso
in sicurezza dopo il sisma. Tornare a casa è bello, ma sarebbe stato
ancora più bello farlo in un impianto che
avesse potuto sfruttare i lavori di messa
in sicurezza per essere anche adeguato
ai dettami della Serie A. Un sogno che,
per la città di Carpi, a queste condizioni
è destinato a restare tale: “purtroppo
sappiamo tutti qual è la situazione del
PalaFerrari in merito alla possibilità di
disputarvi gare di Serie A – ha commentato il presidente dell’Universal,
Stefano Allorini – abbiamo da tempo
un dialogo con l’Amministrazione Comunale e Provinciale per capire se ci
sono i margini per mettere l’impianto
nelle condizioni di ottemperare ai crismi
della massima serie. Avevamo inviato
proposte alla Provincia, ma prima la paventata soppressione dell’Istituzione,
poi le elezioni, hanno fatto accantonare
il progetto che sarebbe costato meno
di quanto speso per mettere a norma
il Cabassi. Aspettiamo una chiamata
dai futuri dirigenti delle istituzioni perché non vorremmo essere costretti a
rinunciare di nuovo alla categoria o a
doverci spostare come è già successo
alla squadra femminile”.
01.03.2013 n° 08
22
S
abato 23 e domenica
24 febbraio, si sono
svolte, a Ferrara, la
prima Prova del Campionato Regionale di Serie C e
la seconda del Campionato
Regionale di Specialità GR,
rientranti nel calendario
agonistico della Federazione Ginnastica d’Italia.
La Ritmica Giardino ha
schierato, in Serie C, la
squadra composta da Nicole
Arfeli, Ilaria Giovanelli e
Asia Ognibene. Le ragazze
hanno ottenuto un valido
10° posto sul totale delle
23 agguerritissime squadre
presenti. La squadra è incappata in alcuni piccoli falli
esecutivi ma, a penalizzarle
maggiormente, è stato l’aver
aperto la competizione.
Malgrado tutto però le atlete
hanno ottenuto un dignitoso
ginnastica ritmica - campionato regionale di Serie C e di specialità a ferrara
Ottimo esordio della
Ritmica Giardino
Bocce - Vittoria in campionato della MP Filtri Rinascita di Budrione contro Montegranaro Ascoli Piceno
La Rinascita è terza in classifica
S
abato 23 febbraio si è
svolto l’incontro di campionato di Serie A tra le
società Rinascita MP Filtri
Budrione e Montegranaro Ascoli Piceno. Una sfida
durissima e molto equilibrata
nel primo turno: l’atleta della Rinascita Signorini vince
le due partite contro Rosati
per 8-0 e 8-5 mentre la terna
Viscusi/Paleari/Luraghi perde entrambe le partite contro
gli avversari di Montegranaro
Ombrosi/Santoni/Agrilli per
0-8 e 2-8. Risultato del primo
turno: Rinascita 1 - Montegranaro 1.
Poi la coppia Viscusi/Luraghi
perde la prima 5-8 contro Ombrosi/Rosati ma vince la seconda partita 8-0, mentre la coppia
della Rinascita Signorini/Paleari
vince entrambe le partite 8-2 e
8-3 contro Santoni/Agrilli. Con
la doppia vittoria nella coppia
Signorini e Paleari ottengono
anche la vittoria finale: Rinascita
MP Filtri Modena 2 - Montegranaro Ascoli Piceno 1. Il grande
mattatore della giornata è stato
il campione del mondo Paolo
Signorini ma l’intera squadra
ha giocato alla grande contro
un avversario che in classifica
era avanti di un punto. Con la
vittoria di sabato la Rinascita supera Montegranaro e si piazza
al terzo posto in classifica dietro
a L’Aquila e a La Pinetina.
L’allenatore della Rinascita, Riccardo Armanini ha sostituito
Angelo Papandrea. Proibitivo il prossimo turno, sabato
2 marzo, in casa della Virtus
L’Aquila, prima in classifica.
piazzamento che vuol essere
mantenuto, anzi, migliorato
per la seconda prova che
si svolgerà il prossimo 17
marzo. Nel Campionato di
Specialità, categoria Junior, ha gareggiato Chiara
Ferrari, al suo primo anno
da Junior. Buona la sua
performance alla palla tanto
da garantirle il 9° posto su 20
partecipanti, per la maggior
parte veterane della categoria. L’istruttrice, Federica
Gariboldi, si è dichiarata
soddisfatta delle proprie ginnaste. Le atlete della Ritmica
del Club Giardino saranno in
trasferta, sabato 2 marzo nella Repubblica di San Marino
per il Campionato Regionale
di Serie D, mentre domenica
10 marzo faranno un’esibizione presso il Borgogioioso
di Carpi.
Bocce donne - Trofeo Floridea Nazionale
Ancora un secondo posto per
la Losorbo
D
omenica 24 febbraio a
Firenze ancora un secondo
posto per l’atleta della
Rinascita MP Filtri di Budrione
e campionessa europea, Maria Losorbo, che dopo aver vinto contro
Danila Maccioni (Viareggina,
Lucca), Chiara Morano (Osteria
Grande, Bologna) e Marina Braconi (Olimpia Conad, Correggio),
in semifinale gioca una partita bellissima e durissima fino all’ultimo
con Lea Morano (Osteria Grande,
Bologna). Finisce 12-11 per Maria
Losorbo che nella finale trova la campionessa del mondo Elisa
Luccarini (Olimpia, Reggio Emilia). Esaurite le energie, la Losorbo
non riesce a entrare in partita e perde 12-4.
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