IN SCENA A LUCCA
FRA GIUSEPPE IL “SANTO VOLANTE”,
RAMA, IL PRINCIPE INDU TRA MISTICA E AMORE CARNALE
E POI IL VANGELO “IN TAVOLA”
11 giugno 2015_Al giro di boa I TEATRI DEL SACRO, il festival dello spirito in
scena a Lucca fino a domenica che sta riscuotendo un enorme successo di pubblico,
registrando il tutto esaurito in tutte le repliche.
San Giuseppe da Copertino, il “santo volante” è una delle figure più originali e
curiose di tutta la tradizione cristiana: un uomo semplice, da tutti considerato stupido, che
ha però il grande dono di riuscire ad entrare in contatto con Dio andando in estasi. Nel
momento mistico però a frate Giuseppe succede un evento ancor più straordinario: vola.
Processato (e assolto) dal Sant’Uffizio questo povero di intelletto (ma certo non di spirito)
diventerà uno dei santi più venerati di Puglia e, proprio lui che era analfabeta, protettore
degli studenti. Nel commovente e picaresco PER OBBEDIENZA – in scena nella
magnifica chiesa di San Giovanni alle 21- la vita di fra Giuseppe è raccontata in prima
persona da Fabrizio Pugliese in un monologo intensissimo che, è il caso di dirlo, fa volare
lo spettatore tra risate e momenti di commozione sulle nuvole della santità.
Nella tradizione induista spesso il sacro è esaltato con la musica, la danza e il
teatro: in tempi intolleranti come questi il Festival ha scelto di celebrare una religione e una
cultura che considerano le arti performative la chiave per entrare in contatto con il divino.
Ecco quindi lo speciale appuntamento (Chiostro del Real Collegio alle 22.30) con
RAMAYANA, il più sacro dei testi indu insieme al Mahabharata, tradotto per la scena da
Roberto Rustioni di Fattore K e interpretato da un gruppo di giovani attori appena diplomati
nelle più importanti scuole di teatro italiane. Uno spettacolo corale e trascinante dove
accanto alla lotta di Rama contro le tenebre si intreccia la poetica storia d’amore con la
sua amata Sita.
Il secondo spettacolo in scena per la sezione Mario Apollonio dedicata
all’eccellenza del teatro amatoriale è IL PRANZO DELLA DOMENICA, singolare messa in
scena ambientata durante un pasto i cui commensali si riveleranno essere i personaggi
del vangelo. Il testo, scritto da Don Vittorio Chiari, fu ideato per proporre un nuovo modo di
parlare di sacro, collocandolo nel rito classico della famiglia: il pranzo domenicale. Al Real
Collegio ore 18.30.
Replica alle 17, sempre al Real Collegio, l’esilarante CAINO ROYALE, dove i due
fratelli Caino e Abele si ribellano al loro destino fratricida sovvertendo l’ordine del mondo.
Ospite del secondo incontro con il pubblico Igor Vazzaz, che in questi giorni sta
guidando un gruppo di giovani lucchesi nel difficile mestiere di critico teatrale.
Appuntamento alle ore 11.30 nel Chiostro del Real Collegio.
Informazioni:
www.iteatridelsacro.it | [email protected]
cell. 349 0734578 #iteatridelsacro
INFO POINT Piazza Real Collegio 13, Lucca
Ufficio stampa I TEATRI DEL SACRO
Capo Ufficio Stampa MARINA SARACENO [email protected] | cell. 3493602434
Addetto Stampa Paola Mogni [email protected] | cell. 3487039188
PROGRAMMA 10 GIUGNO 2015
Replica
ore 21:00 Real Collegio_sala 1
PEM/ Habitat Teatrali
CAINO ROYALE_lo spettacolo originale
ore 18:30 Real Collegio_sala 2
Latte Nero compagnia di spettacoli e arti varie
IL PRANZO DELLA DOMENICA
tratto da Menù di Quaresima di Don Vittorio Chiari
regia Silvia Mercoli
con Michele Amato, Federica Cipolat Mis, Paolo Colombara, Roberto Conti, David Elia, Anna
Mercoli, Silvia Mercoli, Riccardo Motta, Jacopo Veronese, Eros Zoppellaro
tecnico Paolo Greco
Alcune persone (una famiglia? degli amici?), uomini e donne, giovani e vecchi, si ritrovano intorno
a una tavola per il pranzo domenicale. A poco poco, queste persone si riveleranno essere quei
personaggi del Vangelo che incrociarono la loro esistenza con quella di Gesù e vissero, in prima
persona o come testimoni, la Passione e la Resurrezione di Cristo.
Dalle loro parole ne uscirà una umanità dolente, tormentata dalla paura e dal dubbio, ma che alla
fine troverà nell’esperienza dell’incontro con Gesù la pacificazione e la speranza.
Nella prefazione Don Chiari parla del suo libro come di una proposta folle: portare il Vangelo, nel
periodo di Quaresima, nella famiglie, durante i pasti quotidiani. Un Vangelo drammatizzato, dove i
personaggi che hanno ruotato intorno alla vita di Gesù raccontino in prima persona la loro
straordinaria vicenda.
ore 21:00 Chiesa di San Giovanni
Armamaxa/U.R.A. Teatro
PER OBBEDIENZA_dell’incanto di frate Giuseppe
con Fabrizio Pugliese
drammaturgia Francesco Niccolini, Fabrizio Pugliese
regia Fabrizio Saccomanno, Fabrizio Pugliese
collaborazione artistica Enrico Messina
La grande storia di un piccolo uomo fuori dall'ordinario: Giuseppe da Copertino, santo. Una storia
picaresca, comica, commovente e al tempo stesso raccapricciante: una vita complicata, un padre
sciocco e truffato dagli amici, quattro fratelli morti, una madre indurita dalla fatica e da una fede
arida. Una storia che si dipana dal primo Seicento, in un'età sfarzosa e sudicia, dove trionfano
malattie gravi, infezioni, una giustizia ingiusta, una Chiesa onnipotente, ma – sopra a tutto – una
vocazione sublime, l'amore bellissimo e assoluto di un giovanetto al limite dell'autismo che si
innamora perdutamente de la mamma sua: la Madonna.
Nell’estasi, più che vedere, il soggetto diventa lui stesso madonna, divinità, demone, a seconda;
così di San Giuseppe: è il divino che muove verso di lui, non il contrario. Giuseppe va in estasi con
una facilità incredibile: l’unica differenza rispetto ad altre estasi, dove lo spirito abbandona un
corpo immobile, sta nel fatto che lui il corpo se lo porta con sé, in volo; quel corpo martoriato da
digiuni e flagellazioni diventa una pagina dove è disegnato tutto il suo amore verso la Madonna,
Ufficio stampa I TEATRI DEL SACRO
Capo Ufficio Stampa MARINA SARACENO [email protected] | cell. 3493602434
Addetto Stampa Paola Mogni [email protected] | cell. 3487039188
tutta la sofferenza di quel mondo che lui non comprende, non da sveglio, certo, e non secondo un
pensare quotidiano, ma che sente dentro di sé; non basta lo spirito: Giuseppe ha bisogno di
portare con se, in volo, le prove di questa sofferenza.
Senza saperlo, quel santo “idiota” mostra la nostra inadeguatezza, il nostro bisogno di dare
sempre un ordine razionale alle cose, l’incapacità, o paura, di perderci magari davanti ad un
affresco, riconducendo alla “potenza simbolica del figurativo” le emozioni che il racconto segreto di
quelle immagini ci suscita. Tutto il lavoro di ricerca, di fonti storiche, di leggende popolari ha
portato a un testo per attore unico; un narratore all’interno di una struttura scenografica semplice,
fatta di pochi segni e uno sgabello malfermo su cui siede, in bilico anche lui, in procinto di cadere,
o di volare, forse.
ore 22:30 Real Collegio_chiostro
Fattore K/ Associazione Olinda/ Armunia
RAMAYANA_parte prima
regia Roberto Rustioni
assistente alla regia ed alla drammaturgia Gabriele Gerets Albanese
coreografie Olimpia Fortuni
musicista Denis Stern
dramaturg Chiara Boscaro
con Petra Valentini, Loris Fabiani, Silvia D’Amico, Gabriele Portoghese, Jacopo Crovella,
Emanuela Caruso, Antonio Gargiulo
progetto speciale
Nell'induismo i testi sacri spesso sono trasmessi attraverso la musica, la recitazione, la danza ed il
teatro: in tempi intolleranti e contraddistinti da guerre sanguinarie e fratricide, esiste una religione,
una cultura ed una tradizione che considerano le arti performative un mezzo di liberazione e una
chiave per comprendere la bellezza e la beatitudine.
Il Ramayana è uno dei più grandi poemi epici dell'India, scritto da Valmiki tra il II ed il I secolo a.C.
E' un racconto sacro tra i più importanti e venerati, paragonabile solo al Mahabharata. Rama è un
dio, Visnu, il Protettore, che si è di nuovo incarnato ed è sceso sulla terra per sconfiggere il male e
ristabilire il dharma, la verità, l'equilibrio. Rama è un eroe, un principe che sconfigge il perfido
Ravana, il capo dei demoni, ed impone la pace e la giustizia. Rama è un mantra, una parola
magica, forse un suono primordiale, la ripetizione costante dei suoni ra-ma placa le menti agitate.
Ma Rama è anche un uomo che cerca disperatamente Sita, la sua amata rapita, in lotta perenne
con le proprie tenebre per raggiungere una pienezza ed una coscienza di sé: la sua storia ci parla
delle nostre storie, il suo viaggio è anche il nostro, ora, qui ed adesso, le nostre lotte infinite per
restare in luce il più possibile.
Ufficio stampa I TEATRI DEL SACRO
Capo Ufficio Stampa MARINA SARACENO [email protected] | cell. 3493602434
Addetto Stampa Paola Mogni [email protected] | cell. 3487039188