FAM Serie 40: Meccanica VII C. Ferrari Premessa I punti da seguire nello studio del moto sono: • fare un disegno (se non presente); • scegliere un sistema di riferimento ed un sistema di coordinate; • disegnare le forze; • esplicitare le leggi da utilizzare in termini delle variabili (= coordinate) scelte per ottenere le equazioni del moto; • determinare le costanti del moto (se ve ne sono); • svolgere un’analisi qualitativa e/o analitica (in funzione in particolare della possibilità di risolvere le equazioni del moto); • discutere i risultati considerando i casi particolari (quelli semplici possono essere utilizzati come verifica). Esercizio 1 Forza elastica Studia il sistema costituito da un PM di massa m appeso ad una molla di costante elastica k e massa nulla. All’istante t = 0 s il PM viene portato nella posizione ~x(0 s) = ~x0 e lasciato libero di muoversi. Trascura la forza d’attrito e introduci un sistema di coordinate costituito di un asse cartesiano verticale, orientato positivamente verso il basso come indicato nella figura qui sotto. 0 111111111 000000000 k ℓ x(0) PM x 1 situazione di equilibrio della molla Esercizio 2 Attrito viscoso 1. Studia il sistema costituito da un PM di massa m che all’istante t = 0 s viene portato nella posizione ~x(0 s) = ~x0 e lasciato libero di muoversi in un fluido con coefficiente di attrito λ. Supponi un regime a bassa velocità in cui sui applica quindi la legge di Stokes. Supponi la massa del liquido nulla cosı̀ da trascurare la forza di Archimede, e introduci un sistema di coordinate costituito di un asse cartesiano verticale, orientato positivamente verso il basso e con origine come indicato nella figura qui sotto. 0 x(0) PM λ x 2. Studia il sistema costituito da un PM di massa m posto su un piano inclinato, privo di attrito e di un angolo α = 30◦ rispetto all’orizzontale. Quando il sistema è lasciato libero esso subisce una forza di attrito con l’aria, modellizzato con il caso di alte velocità, a causa di una “vela” rotonda di raggio R. Introduci un sistema di coordinate costituito di un asse cartesiano lungo il piano, orientato positivamente verso il basso e con origine come indicato nella figura qui sotto. 0 x(0) x α Indicazione: Z x 1 dx = 1 ln aa + 2 2 − x 2a a −x Esercizio 3 Attrito radente 1. Studia il moto del sistema costituito da un PM di massa m posto su un piano inclinato di angolo α rispetto all’orizzontale. Considera separatamente i casi in cui la velocità iniziale è v0 > 0 e v0 < 0 (rispetto al sistema di coordinate scelto). Siano µc e µs i coefficienti di attrito cinetico e statico. 2 2. Un solido di massa m è posto su una placca che si muove secondo l’equazione xP (t) = A cos ωt con ω fissato. Per quali valori dell’ampiezza A il solido resta immobile rispetto alla placca? 11 00 00 11 00 11 00 11 00 11 00 11 00 11 00 11 1111 0000 0000 1111 0000 1111 m 1 0 0 1 0 1 0 1 0 1 0 1 0 1 0 1 0xP (t) Esercizio 4 Particella carica in un campo magnetico Una particella di carica elettrica q e massa m si muove con una velocità iniziale ~v0 ≡ ~v(0). All’istante t = 0 la particella si trova immersa in un campo magnetico ~ costante che forma un angolo α con il vettore ~v0 . Descrivi l’evoluzione temporale B trascurando la gravità: 1. integrando le equazioni del moto; 2. utilizzando le costanti del moto. Esercizio 5 Campi elettromagnetici e sistemi di riferimento ~ un campo elettrico Relativamente ad un sistema di riferimento inerziale R sia E ~ un campo magnetico omogeneo, tale che E ~ ⊥ B. ~ Studia il moto di omogeneo e B una particella di carica elettrica q e massa m, di velocità iniziale ~v0 perpendicolare ~ sia a B ~ (si trascura la gravità). sia a E Indicazione: Verifica che è possibile eliminare il campo elettrico introducendo un sistema di riferimento inerziale R′ , in traslazione uniforme rispetto a R. Utilizza le trasformazioni di Galileo. 3 Esercizio 6 Pendolo piano Un pendolo matematico semplice è costituito da un punto materiale P di massa m appeso all’estremità di un filo di lunghezza ℓ e di massa trascurabile, la cui estremità −−→ è fissata ad un punto O fisso. Supponiamo pure che kOPt k = ℓ per ogni t e che il moto sia nel piano xy. y O ℓ θ P ~er x 1. Determina le equazioni del moto in funzione della/e coordinata/e generalizzate. 2. Determina un’espressione della tensione del filo in funzione di θ e θ̇. 3. Determina una costante del moto associata all’EDO del punto precedente (ossia un integrale primo). A quale grandezza fisica corrisponde? 4. Svolgi l’analisi qualitativa del moto utilizzando lo spazio delle fasi (moti periodici, punti di equilibrio stabili e instabili, . . . ) e in funzione di g/ℓ. 5. Linearizza l’EDO e studia il moto in un intorno dei punti di equilibrio (stabili e instabili). Esercizio 7 Sistemi vincolati Studiare i seguenti moti in cui si trascura l’attrito. 1. Un punto matertiale di massa m lasciato cadere all’interno di un tubo verticale che ruota attorno ad un asse verticale a velocità angolare ω costante. 2. Un punto materiale di massa m che si muove all’interno di un anello di raggio R che ruota a velocità angolare ω costante attorno ad un asse verticale. 3. Un punto materiale di massa m che si muove all’interno di un tubo di lunghezza ℓ che ruota attorno ad un asse verticale a velocità angolare ω costante. L’angolo α tra il tubo e l’asse verticale è costante. 4 ω ω α ω Indicazione: Questo problemi sono caratterizzati da dei vincoli, ossia delle condi−−→ zioni che limitano il moto del PM. Nell’esercizio precedente il vincolo kOPt k = ℓ implica l’esistenza di una forza T~ esercitata dal filo sul PM. In generale ammettere~ e di considerare il mo che è sempre possibile rimpiazzare i vincoli con una forza R ~ sistema come un sistema senza vincoli sottoposto alle forze applicate e la forza R. Quest’ultima forza si adatta istante per istante affinché i vincoli imposti al sistema siano soddisfatti. ~ e la seguente: consideriamo la situazione alUna proprietà importante inerente R l’istante t, se δ~x è uno spostamento compatibile con il vincolo imposto all’istante t ~ che traduce il vincolo (detto spostamento virtuale compatibile) allora la forza R è detta perfetta se per ogni δ~x ~ · δ~x = 0 . R In questo esercizio consideriamo sempre questo caso. 5