presenta una produzione
in collaborazione con
con il sostegno di
in collaborazione con
prodotto da AURELIO GRIMALDI GUENDALINA ZAMPAGNI
scritto da GUENDALINA ZAMPAGNI AURELIO GRIMALDI
con
ELENA SOFIA RICCI MAURO RACANATI GABRIELE GRANITO MARIOLINA DE FANO
CRISTIANA VACCARO DILETTA ACQUAVIVA GELSOMINA PASCUCCI
con la partecipazione di PAOLO SASSANELLI e con la partecipazione straordinaria di LUIGI DIBERTI nel ruolo del dottor Valenti
Premio del pubblico al Festival Annecy Cinema Italien 2014
Finalista Premio Franco Solinas 2010
Ufficio Stampa
Livia Delle Fratte
(+39) 349.2233828
[email protected]
Ufficio Stampa Web MADE IN COM
Silvia Palermo (+39) 339 5028904
[email protected]
CREDITI NON CONTRATTUALI - 2
CAST
Elena Sofia Ricci
Mauro Racanati
Gabriele Granito
Paolo Sassanelli
Mariolina De Fano
Cristiana Vaccaro
Diletta Acquaviva
Gelsomina Pascucci
Luigi Diberti
Luigia Caringella
Luciano Montrone
Grazia
Francesco
Stefano
Giuliano
Tata
Magda
Maddy
Sofia
Dott. Valenti
Madre di Stefano
Professore
CAST TECNICO
Regia
Sceneggiatura
Direttore della fotografia
Montaggio
Scenografie
Costumi
Suono di presa diretta
Montaggio del suono
Musiche
Collaborazione artistica
Supervisore effetti visivi
Organizzazione Puglia
Paese
Anno
Formato
Durata
Guendalina Zampagni
Guendalina Zampagni, Aurelio Grimaldi
Giulio Pietromarchi (A.I.C.)
Andrea Facchini (A.M.C.)
Sabrina Balestra
Veronica Lopez
Vincenzo Urselli
Stefano Di Fiore
Flo, Orchestra Joubès, Sineterra, Sunneva
Eleonora Ambrosio, Giovanni Contento
Corrado Rizzo
Rabid Film, Lucia Ferrante, Ascanio Petrini
Italia
2014
DCP
90 minuti
Distribuzione
MICROCINEMA DISTRIBUZIONE
Via Piave 61, Roma
Tel. 06 64760273
www.microcinema.eu
Uscita
25 giugno 2015
CREDITI NON CONTRATTUALI - 3
SINOSSI
Francesco non ha ancora mai vissuto le gioie dell'amore, e questo, a oltre vent’anni, è ormai
diventato un problema... ma, con l’aiuto dell’inseparabile amico Stefano, Francesco troverà la
strada per vivere serenamente la sua prima volta, con l’intraprendenza che appartiene alla sua età
e superando gli ostacoli, le paure e le insicurezze causate dalla sua disabilità.
NOTE DI REGIA
“Ci preoccupiamo infatti di insegnare ad un soggetto disabile a prendere l’autobus, ad usare i soldi o a
vestirsi da solo, ma ben poco ci occupiamo della sua sessualità, cercando di capire se ne abbia presa
coscienza, se abbia interiorizzato le potenzialità, se abbia compreso i limiti”.
“E tuttavia se ognuno di noi pensa a quanto gli affetti, l’amore, siano centrali nell’esperienza di vita,
non si può pensare che anche questa sia una dimensione che possa essere negata alle persone
disabili. E comunque non si può parlare della sessualità del disabile senza parlare della propria”.
Questo tema così difficile e delicato è anche estremamente attuale. Ci sono molti dibattiti
sull’argomento, come si può notare dalle poche frasi che vi ho riportato qui sopra, e le risposte
non sono per niente facili e scontate. Attraverso testimonianze vere di ragazzi disabili, ho
maturato la storia che vi sto proponendo e le difficoltà che la madre del nostro film incontra
nell’aiutare il figlio ad avere una vita intima autonoma e soddisfacente, sono tratte da
testimonianze vere. Sono certa inoltre, nonostante la ‘crudezza’ dell’argomento, che questa
storia sia piena di amore, vitalità e leggerezza, e con un po’ di presunzione ritengo che sia anche
necessaria.
L’ironia inaspettata dei disabili che ho
incontrato lavorando lungamente a questo
progetto, mi ha dato il coraggio e la certezza
che, dopo il primo impatto di disagio, quello che
sarebbe rimasto fondamentalmente guardando
il film sarebbe stato semplicemente il ‘banale’
fatto che siamo tutti, qualsiasi sia la nostra
condizione fisica, pieni delle stesse paure e degli
stessi desideri. E che la storia di Francesco, il
mio protagonista che è nato senza gli arti
superiori, potrebbe essere benissimo quella di
un ragazzo ‘normale’.
Naturalmente io credo molto in questa storia, come non potrei, avendola pensata, scritta e
diretta, e vorrei aggiungere che, in fondo, ho semplicemente raccontato una storia d’amore …
“Una cosa mi ha colpito: si era venuti per parlare di sessualità, ma, man mano che la discussione
procedeva, si finiva inesorabilmente per parlare di sentimenti e di amore”.
Guendalina Zampagni
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NOTE DELL’ATTRICE PROTAGONISTA
Sono felice di aver preso parte a questo bellissimo progetto che tratta un argomento scomodo
come la disabilità in maniera inconsueta, mettendo in luce gli aspetti più belli della storia d'amore
del giovane protagonista. La regista, Guendalina Zampagni, è riuscita a raccontare con
naturalezza e con uno sguardo felice un tema così delicato e mi ha dato la possibilità di
interpretare una madre sensibile, ma al tempo stesso forte nel suo difficile ruolo, un personaggio
che non ha paura di sbagliare, di contraddirsi, di amare e proteggere il figlio fino al limite di
dimenticarsi di se stessa, di dimenticare di amarsi e proteggersi a sua volta. Guendalina è stata in
grado di creare una bellissima atmosfera sul set, permettendo a tutti noi di lavorare al meglio ed
entrare a pieno nella storia. Bravissimi tutti gli attori, anche i giovani esordienti. Insomma sono
molto orgogliosa di aver fatto questo film e gli auguro un percorso importante, che gli permetta
di diffondere il messaggio positivo che racchiude, perché questo “film italiano” e “indipendente”,
fatto con amore, prima che con i soldi, è un vero gioiellino; e sono sicura che la storia di
Francesco, da noi tanto amata, arriverà al cuore di tutti.
Elena Sofia Ricci
NOTE DELL’ATTORE PROTAGONISTA
Con Guendalina abbiamo cercato di lavorare su un'aderenza al personaggio che fosse libera dallo
stereotipo che si ha di una persona diversamente abile, lavorando invece sull'esprimere quella
spontaneità verso le relazioni, verso l'ambiente, verso i propri desideri tipica di un ragazzo
"normale". Infatti andando avanti nel film ci si dimentica della mia apparente disabilità. Inoltre la
scelta della lingua (non un dialetto, ma più un certo modo di parlare dei giovani del sud) ha
facilitato questa ricerca sulla leggerezza di Francesco. Che poi, alla fine, cosa è normale? Prendere
una forchetta con le mani, invece che con i piedi, ci rende "normali”? E l'Amore? Solo se si è
“normali” questo sentimento è normale? La risposta è nel film. Io ho seguito l'amore a discapito di
tutto, a discapito dell'oggettività di una disabilità.
Mauro Racanati
NOTE DELL’ATTORE COPROTAGONISTA
Noi siamo Francesco è un grande regalo che mi è stato fatto e di cui sarò sempre riconoscente.
Forse è ancora presto per poterne capire al meglio l’importanza. Avere un ruolo meraviglioso
come quello di Stefano è una fortuna non da poco per un attore, una possibilità, soprattutto, di
crescita personale in primis e poi professionale. Il divertimento, il sentimento e la coesione che
abbiamo vissuto durante le riprese tra di noi li ho ritrovati intatti nella visione del film: sembra
che, quasi involontariamente, si siano riversati nei nostri personaggi donandogli così una
maggiore credibilità, almeno questa è la sensazione che ho avuto rivedendo il film. Questo, forse,
aiuterà gli spettatori ad entrare meglio nelle nostre vite … arricchite dalla presenza di Francesco
che, con la sua “caratteristica”, ci rende tutti speciali, o meglio … tutti MONDIALI ORIGINALI!
Gabriele Granito
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IL CAST
Elena Sofia Ricci, esordisce giovanissima in teatro. Debutta al cinema con Pupi Avati nel film
Impiegati, che le vale il Globo D’Oro come miglior attrice rivelazione. Numerose le sue
interpretazioni in popolari serie televisive, tra le quali Orgoglio, trasmessa da Rai Uno a partire dal
2004. Molto importante per la sua carriera anche il successo riscosso dal 2006 con la fiction I
Cesaroni, in cui interpreta il ruolo di Lucia Liguori. Ha fatto parte della serie per cinque stagioni
sino al 2011. Prima ancora la serie TV Caro maestro, in cui interpretava il ruolo di Elisa.
Nel 2006, nella fiction Giovanni Falcone, l'uomo che sfidò Cosa Nostra, veste i panni di Francesca
Morvillo, moglie di Giovani Falcone. Molti i film per la televisione che la vedono impegnata nel
sociale. Tra questi, Tutti i rumori del mondo, la miniserie Gli ultimi del Paradiso, Fratelli, Contro ogni
volontà. Al cinema ricordiamo Io e mia sorella (1987) di Carlo Verdone, con cui vince i premi Nastro
d'argento, David di Donatello e Ciak d'oro come migliore interprete non protagonista; In nome del
popolo sovrano, diretto nel 1990 da Luigi Magni, e, nello stesso anno, Ne parliamo lunedì, per la
regia di Luciano Odorisio, che le vale ancora la vittoria del Ciak d'oro e del David di Donatello per
la migliore attrice protagonista.
Nel 2009 fa parte del corale cast di Ex, per la regia di Fausto Brizzi. L'anno successivo è al cinema
in Genitori & figli - Agitare bene prima dell'uso, in cui è diretta da Giovanni Veronesi, e in Mine
vaganti di Ferzan Özpetek, per il quale viene ancora candidata al David di Donatello e vince
nuovamente il Ciak d'oro e il Nastro d'Argento alla migliore attrice non protagonista. Nel 2011
recita nel film Tutta colpa della musica di Ricky Tognazzi. Molte le sue partecipazioni in
coproduzioni internazionali, tra cui La rivolta degli impiccati di Juan Luis Buñuel, Un otage de trop
di Philippe Galland, Radetzky di Axel Corti, Clarissa di Jacques Deray, Jesus di Roger Young, Stern
de liebe di Marijan David Vajda e Fabio Montale.
Dal 2011 recita nel ruolo di Suor Angela nella serie Che Dio ci aiuti, in onda su Rai 1, che ha riscosso
un grandissimo successo. La serie è stata riconfermata per un'altra stagione nel 2013, bissando i
risultati d'ascolto dell'anno precedente, e in seguito per una terza stagione, in onda nell'autunno
2014 sempre su Rai 1. Nel 2014 prende parte alle riprese della fiction di Riccardo Donna Romeo e
Giulietta, con Alessandra Mastronardi, sua collega nella fiction I Cesaroni. Sempre nel 2014
partecipa ad un'altra fiction Le due leggi in onda su Rai 1, nella quale interpreta una direttrice di
banca di nome Adriana Zanardi.
Mauro Racanati (Bisceglie,1987) comincia il suo percorso formativo in giovane età e in teatro,
esattamente nel 2004, attraverso il metodo russo di Alschitz prima e Vassiliev poi. Continua la sua
formazione teatrale a Milano passando da centri importanti come l’accademia Paola Grassi e la
scuola Quelli di Grock. Le prime esperienze da allievo attore passano da registi come Marco Oliva,
Elisabetta Tonon e Vito LaTorre. Il primo lavoro da professionista avviene nel 2009 con Addio
Giuda con la regia di B.Leone al Teatro Belli, a cui fanno seguito numerosi spettacoli tra cui La
cenerentola con la regia di Laura Saraceni della compagnia Mimma Testa, Le Baccanti di Giovanni
Greco, Nollywood con la regia di Fabrizio Arcuri. Intanto lo studio prosegue incontrando Tony
Servillo in un master sulle tecniche d’attore, per poi entrare nel progetto biennale del Teatro
Fondazione Toscana diretto da Federico Tiezzi, con l’allestimento del Woyzeck di Buchner.
All’interno del biennio, tra i numerosi approfondimenti e studi, vi sono Roberto Latini, Ermanna
Montanari, Sandro Lombardi, Peter Stein, Franco Graziosi e Francesca della Monica, nonché
l’ultima attuale vocal coach. Importante l’incontro con Krystian Lupa durante la Biennale Venezia
2013 con lo studio sull’Amleto, e l’ammissione al corso di alta formazione Ecole des Maitres
(Franco Quadri) con la compagnia Ricci/Forte e la produzione di JG Matricule, spettacolo andato
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in scena in Italia, Croazia, Portogallo, Francia e Belgio. Infine, arriva la chiamata di Michele
Placido, che lo ha portato in tournée nella stagione 14/15 con il Re Lear, attualmente in scena al
Piccolo Teatro di Milano. Numerosi gli spettacoli, performance e le sessioni di studio.
Il cinema arriva nel 2011, con un piccolo ruolo ne In Nomine Satan, per la regia di Emanuele
Cerman, ma il vero debutto come protagonista è nel film Noi Siamo Francesco di Guendalina
Zampagni, nel 2014. Nello stesso anno partecipa al film tv diretto da Ricky Tognazzi, La freccia del
Sud - Mennea; mentre è al 2013 che risale la sua partecipazione come protagonista di puntata
nelle serie Shall We Kiss diretta da Constantin Popescu per HBO Romania. Numerosi gli spot,
video e corti girati tra cui Charlie C. prodotto dalla Jean Vigo di Roberto Faenza per il festival
Cannes-Lyons e l’ultimo corto, girato nel 2015, diretto dalla regista francese Anne Camille
Charliat, Le figure del silenzio.
È laureato in lettere e Filosofia, semiotica del cinema. È allenatore di judo tesserato Fijlkam.
Gabriele Granito, nato a San Severo (in provincia di Foggia) nel 1989. A quattordici anni debutta
come attore lavorando con diverse compagnie teatrali pugliesi. Trasferitosi a Roma dopo il
diploma scientifico, prende lezioni private dall’attrice Angela Cavo. Inizia a frequentare i
laboratori teatrali diretti da Caterina Costantini e con lei arrivano anche le prime scritture teatrali.
Ha conseguito la laurea triennale in ‘Letteratura, Musica e Spettacolo’ e la magistrale in ‘Lettere
moderne’ presso la facoltà di lettere e filosofia de “La Sapienza”. Ha frequentato i corsi
dell’Atelier Albertazzi tenuti dal Maestro Giorgio Albertazzi. In teatro ha lavorato con Alessandro
Gassmann, Valeria Valeri, Milena Vukotic, Caterina Costantini, Luca De Bei, Marco Carniti,
Giorgio Albertazzi, Mario Prosperi, Marco Maltauro. In televisione ha lavorato a diversi spot
pubblicitari. Nel 2012 prende parte, insieme a molti volti noti del cinema e del teatro italiano, alla
compagnia di repertorio REP presieduta da Paolo Sassanelli. Nel 2013 fonda insieme a Margherita
Bordino e Giacomo Farano l’Associazione Culturale ARTre, per la produzione di progetti
cinematografici, televisivi, teatrali ed editoriali. Nel 2014 debutta al cinema come coprotagonista
del film Noi siamo Francesco per la regia di Guendalina Zampagni.
Gelsomina Pascucci, nata a Roma nel 1994, dall'età di tredici anni fa parte del Laboratorio
Teatrale Integrato Piero Gabrielli e porta in scena al Teatro Argentina diversi spettacoli con la
regia di Roberto Gandini, come Woyzeck, Miracolo in città, La melarancia, La storia di tutte le
storie, Fratelli di scuola (Ara Pacis), Tre binari, Il pedone rosso (replica anche a Montecarlo) e La
storia del bambino invisibile.
Le sue prime esperienze cinematografiche avvengono da giovanissima in due film di Aurelio
Grimaldi, Se sarà luce sarà bellissimo e Un mondo d'amore, e insieme ad altri ragazzi della sua età si
racconta nel documentario Figli di chi si amava, sempre di Aurelio Grimaldi.
Nel 2014 interpreta un ruolo più impegnativo, quello di Sofia, nel film Noi siamo Francesco di
Guendalina Zampagni.
Diletta Acquaviva, nasce il 19 Dicembre 1987 e cresce a Martina Franca, in Puglia, dove si
appassiona al teatro e decide di intraprendere gli studi di recitazione. Nel 2010, all'età di 22 anni,
si diploma come attrice all'Accademia Nazionale d'arte drammatica Silvio D'amico di Roma. Nel
2014 fa parte del progetto d'alta formazione teatrale Ecole des maîtres tenuto da Ricci/Forte,
mentre tra il 2013 e il 2014 ha partecipato alla Biennale di Venezia Teatro nelle masterclass tenute
rispettivamente da Falk Richter e Krystian Lupa. Al cinema, ha lavorato al film Noi siamo
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Francesco di Guendalina Zampagni. Nel 2012, Eimuntas Nekrosius la sceglie per interpretare il
ruolo di Fedra, tratto dall'omonima tragedia di Jean Racine, nello spettacolo Fedra. An Impression,
che debutta al Teatro Olimpico di Vicenza in occasione del 65° Ciclo di Spettacoli Classici. Sempre
nel 2012, è attrice in due spettacoli diretti da Gabriele Russo per il teatro Bellini di Napoli, Gretel e
Gretchen ed Odissè in assenza del padre presentato al Napoli Teatro Festival 2012.
Nel 2013 partecipa al Festival dei Due mondi di Spoleto ed è la protagonista di due capitoli del
progetto Il Decalogo ideato e diretto dal regista Stefano Alleva. Collabora con la compagnia
Industria Indipendente, da cui nasce il monologo Crepacuore, che ha vinto diversi premi come
miglior corto teatrale, miglior attrice e miglior spettacolo. Tra le sue esperienze di formazione,
anche corsi e laboratori con Mimmo Cuticchio, Roberto Romei, Ugo Chiti, Emma Dante, Valerio
Binasco, Luca Ronconi, Nicolaj Karpov, Paolo Rossi, Massimiliano Civica, Giancarlo Sepe, Mario
Perrotta ed Elio Germano.
A teatro, ha lavorato anche con Teo Mammucari, Roberto D'Alessandro, Lorenzo Salveti, Walter
Manfrè, Ruggero Cappuccio e Claudio Insegno.
Paolo Sassanelli (Bari, 1958), nato come attore teatrale, dopo essere stato diretto da registi
eccellenti come Vito Signorile, Nino Manfredi, Pierpaolo Sepe e Marcello Cotugno in opere che
vanno da Goldoni a Calvino, da Shakespeare a Garzia Lorca, appare in televisione nel film Don
Chisciotte (1983) di Maurizio Scaparro. Ma il successo arriva grazie al telefilm Classe di ferro (1989)
di Bruno Corbucci, nel ruolo del soldato Gabriele Serra, cameriere del ristorante Santa Lucia di
Bari che è chiamato al servizio militare obbligatorio, un ruolo che gli ha portato molta fortuna nel
mondo dello spettacolo televisivo. Infatti, dopo essere stato diretto più volte da Leandro
Castellani, recita nelle fiction ...Se non avessi l'amore (1991) e I padri della Patria (1991).
In seguito, in Un medico in famiglia (Rai 1), interpreta il dottor Oscar Nobili, dalla prima stagione
fino alla nona, mentre lavora anche a Compagni di scuola, serie trasmessa da Rai 2 nel 2001. Nella
serie Raccontami, recita nel ruolo dell'avvocato Ludovico Terenzi. Fra il 2008 e il 2009, interpreta
l'ispettore Gamberini nella serie televisiva L'ispettore Coliandro. Nel 2009 interpreta il direttore di
banca Francesco nella serie televisiva Non Pensarci, tratta dall'omonimo film.
Il suo esordio cinematografico è invece legato al regista (e amico) Gianni Zanasi, che lo dirige in
Nella mischia (1994), prima di una lunga serie di pellicole che l'attore farà con questo autore. Dopo
Colpo di luna (1995), allaccia un forte sodalizio artistico anche con il regista Matteo Garrone, che lo
imporrà nel cast di molte sue opere. Dopo la commedia Matrimoni (1998) con Stefania Sandrelli, è
diretto da Alessandro Piva in uno dei film più belli della sua carriera cinematografica: Lacapagira
(1999). Successivamente, arrivano Not registered (1999), La vespa e la regina (1999) e Sono
positivo (1999) ad arricchire un curriculum già abbastanza florido, per non parlare della
partecipazione a telefilm come Tequila & Bonetti. Dal 2000, Sassanelli si impone in drammi e
commedie tutte italiane, grazie a Il fratello minore (2000), Tandem (2000), Fate come noi (2001),
Senza filtro (2001) e L'ultima lezione (2001).
Torna sul grande schermo con Sotto gli occhi di tutti (2002), Cronaca rosa (2003), La vita che vorrei
(2004), Uomini e zanzare (2005) ed E se domani... (2005). Inoltre, dopo la partecipazione a qualche
episodio di Nebbie e delitti (2005), recita in Ma che ci faccio qui! (2006), il bellissimo Rosso come il
cielo (2006), Last Minute Marocco (2007) e Giorni e nuvole (2007) di Silvio Soldini. Continua a
lavorare sul grande schermo con Giulia non esce la sera e La casa sulle nuvole (2008), mentre nel
2009 è protagonista de La strategia degli affetti. Sotto la direzione di Lucio Pellegrini, lo troviamo
in Figli delle stelle (2010) e nel 2011 in Questo mondo è per te.
Nel 2013 recita nel film Song 'e Napule, per il quale ottiene un Nastro d'argento come migliore
attore non protagonista.
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Cristiana Vaccaro è un’attrice diplomata all’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”.
Studia con Luca Ronconi, Marisa Fabbri, Nicolaj Karpov del Gitis di Mosca (con cui sviluppa il
lavoro sulla biomeccanica), Jerzy Klesik dell’Ensatt di Lione e approfondisce la drammaturgia
dell’attore con Ugo Chiti.
Insieme a Michele Riondino e Sveva Tedeschi, è tra i soci fondatori della compagnia teatrale Circo
Bordeaux, che porta in scena testi inediti di Marco Andreoli.
Interprete di testi classici come Antigone di B. Brecht, per la regia di Marisa Fabbri, e Lisistrata di
Aristofane per la regia di Mauro Avogadro. È protagonista di molte commedie per Gabriele
Pignotta, Massimiliano Bruno e Gianni Clementi.
Al cinema, ha lavorato con Matteo Garrone per Il racconto dei racconti, Aurelio Grimaldi in Un
mondo d’amore, Se Dio vuole di Edoardo Falcone, Ti sposo ma non troppo di Gabriele Pignotta e La
casa sfuggita (The Shunned house) di Ivan Zuccon.
Partecipa a diverse fiction, tra cui Compagni di scuola, La Nuova Squadra, Un medico in famiglia e
alla sitcom Colpi di sole.
È inoltre testimonial di campagne sociali per il Ministero del lavoro, Save the children e Marevivo.
Luigi Diberti, (Torino, 1939) è un attore e doppiatore italiano.
Dopo essersi diplomato all'Accademia d'Arte Drammatica di Roma inizia a recitare a teatro in
piccoli ruoli. Nel 1968, è scoperto da Luca Ronconi che gli affida la parte di Ruggero nella sua
trasposizione teatrale de L'Orlando furioso di Ludovico Ariosto.
Dagli anni settanta ad oggi partecipa a molti film e serie televisive, tra le quali La Piovra 3, 4 e 6,
nel ruolo di Ettore Salimbeni. Continua comunque un'intensa attività teatrale, grazie alla quale
negli anni ottanta è stato uno degli attori più importanti del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler.
Ha lavorato per i registi Dario Argento, Cristina Comencini, Gabriele Muccino, Davide Ferrario,
Lina Wertmüller, Michelangelo Antonioni, Pupi Avati, Ferzan Özpetek, Elio Petri e molti altri.
Nel 2008, è nel cast di Tutti pazzi per amore, dove rimane anche nella seconda stagione (nel 2010)
e nella terza (dal 2011 al 2012).
Mariolina De Fano (Bari, 1940) a tre anni, esordì sul palco del dopolavoro ferroviario con una
poesia scritta dal padre, Vito De Fano. Negli anni a seguire, ha recitato in svariati episodi tratti dal
libro Cuore.
Parla correttamente sia l'inglese sia il francese. Conosce i dialetti pugliese, abruzzese, napoletano,
calabrese e siciliano. Sergio Rubini le ha affidato dei ruoli in diversi suoi film, come Prestazione
straordinaria, Il viaggio della sposa, Tutto l'amore che c'è, L'anima gemella e L'uomo nero. Uccio De
Santis l'ha voluta nel cast del film Non me lo dire.
Ha lavorato con registi teatrali come Pasquale De Cristoforo, Aldo Reggiani, Patrick Rossi
Gastaldi, Lorenzo Solvetti e Augusto Zucchi.
Ha interpretato il ruolo di Pomerania nell'operetta Il paese dei campanelli (1994) con Sandro
Massimini e ha recitato in Don Giovanni (1978) di Cosimo Cinieri, in Aminué Amare (ossia,
"mandorle amare", 1980) di Michele Mirabella e ne Il caffè antico (1995) di Vito Signorile.
Dopo averla solo ascoltata dietro le quinte, ha sostituito, per una decina di repliche, Regina
Bianchi nel ruolo di donna Emilia in Assunta Spina.
Al cinema, ha lavorato in piccoli ruoli assieme a registi quali Giulio Base, Aurelio Grimaldi, Enrico
Oldoini, oltre che a film come Il carabiniere (1981) di Silvio Amadio, in L'ammiratrice (1983) di
Romano Scandariato e in Fuochi d'artificio (1997) di Leonardo Pieraccioni.
Sul piccolo schermo, è stata presente su emittenti televisive regionali come Telenorba, nei
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programmi Catene con Dante Marmone e Mudù e nel ruolo di ‘Nonna Innocenza’, con il suo tipico
accento pugliese, nella fiction Raccontami di Riccardo Donna e Tiziana Aristarco, in onda su Rai 1
tra il 2006 e il 2008. Inoltre, ha lavorato ne L'uomo che sognava con le aquile di Vittorio Sindoni e in
Grandi domani (2005) di Vincenzo Terracciano.
LA TROUPE
LA REGISTA
Guendalina Zampagni, nasce a Firenze nel 1969, ma vive a Roma da più di vent'anni. Dopo una
lunga esperienza di aiuto regista e segretaria di edizione per diversi autori (tra i quali Aurelio
Grimaldi, Marco Simon Puccioni e Costanza Quatriglio), si cimenta alla regia con quattro
documentari su Sarajevo e l’Albania prodotti dall’IOM (International Organization for Migration),
un cortometraggio intitolato Immagini Mobili passato alla Biennale Giovani di Torino, e due
videoclip per il cantante Jacopo Troiani.
Nel 2008, l'esordio al lungometraggio con il film Quell'estate, presentato al Festival Internazionale
di Roma nella sezione Alice nella città e vincitore come miglior opera prima al Festival
Maremetraggio di Trieste.
Nel 2010, scrive la sceneggiatura di Noi siamo Francesco, che risultata finalista al premio Franco
Solinas. Nel 2014, il film viene prodotto, assieme ad Arancia Cinema, e presentato al Festival di
Annecy Cinema Italien, dove conquista il premio del pubblico.
I PRODUTTORI
Aurelio Grimaldi, nato a Modica nel 1957, vive tra Termini Imerese, provincia di Palermo
(famiglia) e Roma (lavoro). Ha insegnato per 5 anni al carcere minorile di Palermo Malaspina e alla
Rieducazione femminile Buon Pastore. Nei successivi sette anni di insegnamento, si è occupato di
istituti minorili e di istruzione per adulti analfabeti. Ha diretto e partecipato a innumerevoli corsi
di formazione per registi, sceneggiatori e attori, così come a corsi per scolaresche e bambini. È
scrittore, sceneggiatore e regista. Tra i suoi libri più famosi, ricordiamo Meri per sempre (Ed. La
Luna) dal quale fu tratto l'omonimo film di Marco Risi e, nel 1990, Ragazzi fuori, sempre di Marco
Risi, Le buttane (Ed. Bollato Boringhieri), Storia di Enza (Ed. Bollati Boringhieri), Palermo che
muore Palermo che nasce (Ed. Laterza). Esordisce come regista nel 1992 con La discesa di Aclà a
Floristella (Vincitore Premio Solinas e in competizione al Festival di Venezia) In seguito girerà La
Ribelle (Festival Locarno, in competizione), Le Buttane (in concorso al Festival di Cannes, premio
della critica al Festival di Rotterdam), Nerolio (in concorso al Festival di Locarno, passato anche ai
Festival di Toronto e di Rotterdam), Il Macellaio, Un Nuovo Giorno, La Donna Lupo (presentato ai
Festival di Toronto e di Rotterdam), Iris (Premio per il miglior film europeo dell’anno per ragazzi,
festival di Chemnitz 2001), Un mondo d’amore (Festival di Toronto e di Rotterdam), Rosa Funzeca
(portato ai Festival di Venezia e di Rotterdam), L’educazione sentimentale di Eugenie, Anita, Se
sarà Luce sarà bellissimo, L’ultimo Re, Il Sangue è caldo da Bahia (in preparazione).
In questi anni, ha anche diretto numerosi documentari e reportage. Per il film Noi Siamo Francesco
di Guendalina Zampagni, nel quale ha collaborato anche alla sceneggiatura, è alla sua prima
esperienza come produttore.
Gianluca Rizzo è stato cofondatore nel 1991 di PROXIMA, la prima società in Italia di postproduzione digitale e VFX per il cinema, la televisione e la pubblicità, che si è proposta lo scopo fin
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dall’inizio di sostenere la comunicazione visiva grazie all'innovazione e alla qualità. Nella sua
lunga attività come digital compositor e visual effects producer, Gian Luca Rizzo ha lavorato a
quasi 200 film, tra cui ricordiamo: Ovosodo di Paolo Virzì (1998); Titus Andronicus di Julie Taymor
(1999); Le fate ignoranti di Ferzan Ozpetek (2000); la miniserie televisiva Dune: Il destino
dell'universo (2000), vincitore di un Emmy Award per gli effetti visivi; La leggenda di Al, John e Jack
di Aldo, Giovanni e Giacomo (2002); Non ti muovere di Sergio Castellitto (2004); Dominion: Prequel
to the Exorcist di Paul Schrader (2005); Romanzo Criminale di Michele Placido (2005), premiato con
un David di Donatello per gli effetti visivi.
IL DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA
Giulio Pietromarchi, nato a Neuilly-sur-Seine (Francia) nel 1963, inizia a lavorare nel cinema a
vent’anni - prima come assistente operatore, poi come operatore di macchina - con direttori della
fotografia come Tonino Nardi, Franco Di Giacomo, Roberto Forza, Gigi Kuweiller, Alessio Gelsini
e Darius Khondji. Nel 1993, diventa direttore di fotografia e membro AIC, lavorando con pellicola
16 e 35mm e con tutti i supporti digitali, in numerosi lungometraggi in Italia e in USA, alternati a
documentari per la TV, fiction, pubblicità, videoclip musicali e cortometraggi. Al cinema
collabora, tra gli altri, con Gianni Zanasi, Giacomo Ciarrapico, Francesco Apolloni, Maria Sole
Tognazzi, Andrea D’Ambrosio, Guendalina Zampagni, Stefano Chiantini, Aurelio Grimaldi e Luis
Prieto, grazie al quale è candidato alla miglior fotografia AIC 2013 di fiction per il film Il signore
della truffa. Ha curato la fotografia di tutti i film di Francesco Calogero, a partire da Cinque giorni di
tempesta (1997). Tra i documentari, le principali collaborazioni sono con Gianni Amelio, Nello
Correale, Mimmo Calopresti, Conversano e Grignaffini. Ha illuminato il primo videoclip italiano in
stereoscopia 3D, girato da Francesco Rotunno nel 2010 e vincitore del 3D Los Angeles Film
Festival. Docente di teoria e tecnica dell’illuminazione, insegna presso lo IED Roma, mentre in
precedenza aveva lavorato all’Università di Benevento, all’Accademia di Belle Arti de L’Aquila, e
in corsi organizzati dalle regioni Puglia e Sicilia. Lavora anche come fotografo, specializzato in
scultura, architettura e ritratto, un’esperienza maturata seguendo dal 1979 l’opera di Niki de Saint
Phalle, con numerose pubblicazioni in Italia e all’estero.
IL MONTATORE
Andrea Facchini (Tricase, 1975), dopo un breve periodo come assistente al montaggio, nel 2002
inizia l’attività di montatore collaborando soprattutto con Edoardo Winspeare, Pippo Mezzapesa
e gran parte dei registi che da tempo arricchiscono il panorama della produzione cinematografica
pugliese.
All’esperienza dei cortometraggi (La cena di Emmaus di Josè Corvaglia, candidato come Miglior
cortometraggio ai David di Donatello; Eco da luogo colpito di Carlo Schirinzi, in concorso a Venezia
68 – Controcampo Italiano; Settanta di Pippo Mezzapesa, Miglior cortometraggio ai Nastri
d’argento 2013) e dei documentari di lungometraggio (Grazia e furore di Heidi Rizzo, in concorso al
Festival Internazionale del Film di Roma – Extra; Pinuccio Lovero, Yes I can di Pippo Mezzapesa, in
concorso al Festival Internazionale del Film di Roma – Prospettive Italia; Magic Island di Marco
Amenta, in concorso a Hot Docs – Toronto), aggiunge negli ultimi anni quella dei lungometraggi a
soggetto.
Nel 2013, ha lavorato a In grazia di Dio di Edoardo Winspeare (in concorso al 64° Festival di Berlino
– Panorama, vincitore di tre Nastri d’Argento) e I resti di Bisanzio di Carlo Michele Schirinzi (in
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concorso alla 50a Mostra del Cinema Internazionale di Pesaro). Nel 2014 è l’incontro con
Guendalina Zampagni, che ha portato al montaggio del suo Noi siamo Francesco.
LA SCENOGRAFA
Sabrina Balestra ha lavorato come scenografa per il teatro e per la pubblicità, ritagliandosi in
Puglia uno spazio importante nelle produzioni degli ultimi dieci anni. Tra i suoi lavori per il cinema
ricordiamo: Padre Pio da Pietralcina di Alberto Rondalli (1996); Mi fai un favore di Giancarlo
Scarchilli (1997); Sognavo l'Africa di Hugh Hudson (1998, arredatrice per le riprese in Italia);
Sangue Vivo (2000) e Il Miracolo (2003) di Edoardo Winspeare; A levante di Marcella Libonati, Luigi
Filotico, Stefano Chiodini, Giovanni De Blasi, Gianluca Camerino, Carlo Michele Schirinzi,
Alessandro Valenti (2003); Anastezsi di Miguel Alcantud (2005); Fine pena mai di Davide Barletti e
Lorenzo Conte (2007); Vero o Falso di Edoardo Winspeare (2008); Galantuomini di Edoardo
Winspeare; Marpiccolo di Alessandro di Robilant; L'estate di Martino di Massimo Natale; Senza
arte né parte di Giovanni Albanese (2010); Il paese delle spose infelici di Pippo Mezzapesa (2011); Il
primo incarico di Giorgia Cecere (2011); Controra – House of Shadows di Rossella de Venuto (2013);
In grazia di Dio di Edoardo Winspeare (2013) ; Noi siamo Francesco di Guendalina Zampagni (2014);
La scelta di Michele Placido (2015).
IL FONICO DI PRESA DIRETTA
Vincenzo Urselli nasce e cresce a Grottaglie, in provincia di Taranto. A 6 anni il padre Ciro, grande
appassionato di cinema, lo porta per la prima volta in sala a vedere Indiana Jones e l’ultima
crociata, esperienza che gli resterà impressa in maniera indelebile. Arrivato alla maggiore età,
però, pur essendo nel frattempo diventato un cinefilo accanito e onnivoro, decide di trasferirsi a
Firenze per studiare agraria. Col tempo, la carriera universitaria non gli sembra il percorso giusto
per i suoi desideri e ambizioni, per cui decide di partire per Berlino, dove, lavorando come Dj,
inizia la sua formazione di fonico, culminata nel diploma presso il Centro Sperimentale di
Cinematografia di Roma, sotto la guida dei maestri Bruno Pupparo e Federico Savina. Terminati
gli studi, fonda con Emanuele Cicconi la Samo Sound Snc, con cui cura il sound design di
numerose produzioni nazionali e internazionali. Tra le ultime produzioni ricordiamo Perez. (2014)
di Edoardo Da Angelis, Noi siamo Francesco (2014) di Guendalina Zampagni, Triangle (2014) di
Costanza Quatriglio, Diciannove e Settantadue (2013) di Sergio Basso e Zoran, il mio nipote scemo
(2013) di Matteo Oleotto.
LA COSTUMISTA
Veronica Lopez (Bari, 1972), dopo la laurea in Storia delle Arti Applicate, conseguita presso
l'Ateneo di Bari e la specializzazione come Catalogatore di costume storico e suoi accessori,
conseguita presso la Galleria del Costume di Palazzo Pitti, incontra il cinema e ne rimane
profondamente legata.
Lavora per molti anni come assistente, seguendo un percorso di formazione che la porta a
ricoprire tutti i ruoli all'interno del reparto costumi e a collaborare per cinema, pubblicità e TV sia
con registi d'importanza nazionale (D’Alatri, Sironi, Carlei, Lucini) che internazionale (Greenaway,
Sigh, Glazer, Bond). Muove i primi passi come costumista per alcuni cortometraggi, tra cui i
pluripremiati Uerra (Paolo Sassanelli) e La casa di Esther (Stefano Chiodini), alternandoli
all'esperienza come stylist. Nel 2013 firma il suo primo lungometraggio Spring, diretto da due
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giovani registi americani Moorhead & Benson. Dopo la felice collaborazione con Guendalina
Zampagni per Noi siamo Francesco, ha firmato i costumi per l'ultimo film di Michele Placido La
scelta.
LE MUSICHE
Flo è di sicuro una delle personalità più eclettiche e versatili tra le nuove leve del panorama
musicale italiano. Inizia il suo viaggio nella musica poco più che adolescente, destreggiandosi tra
musical di successo (C’era una volta … Scugnizzi di Claudio Mattone), teatro d’avanguardia
(diretta da Davide Iodice, Mimmo Borrelli) e fortunate collaborazioni musicali al fianco di artisti
come Lino Cannavacciuolo e Daniele Sepe. Con quest’ultimo incide Canzoniere Illustrato e In Vino
Veritas, calcando i palchi dei maggiori festival di World Music in Italia e all’ Estero.
È proprio su uno di questi palchi che avviene il fortunato incontro tra Flo e il chitarrista e
compositore Ernesto Nobili (già chitarrista di Spaccanapoli, compositore e chitarrista in Orchestra
Joubes e Ringe Ringe Raja). Flo ed Ernesto hanno percorsi diversi, gusti che qualche volta
coincidono e qualche volta no, ma ai due basteranno poche note per riconoscersi nella medesima
prospettiva, nello stesso modo di intendere la musica: il suono e la parola come evocazione di un
altrove, di una Macondo che forse non troveremo mai, di un sud immenso e immaginario, dove
lingue, sapori e colori si mescolano continuamente. È il 2011 quando i due iniziano a portare in
giro DeRive. Canzone d’Amore, d’Esilio e Libertá, un concerto omaggio alla musica di frontiera da
Chavela Vargas a Gilberto Gil, passando per Brassens e De André, ed è proprio durante le
interminabili prove e gli altrettanto interminabili viaggi su e giù per lo stivale che inizia a prendere
forma la loro musica inedita. Sarà l’incontro con la Agualoca Records, che manifestando il suo
interesse a produrre l’opera prima di Flo, porterà alla luce nel 2014 D’amore e di altre cose
irreversibili. Il disco è un successo di critica e pubblico in Italia e all’estero.
Orchestra Joubès: Può un trio scrivere ed eseguire musica ‘orchestrale’? Questa è la scommessa
che porta alla scelta di un nome simile per un trio di strumentisti sui generis: mettere insieme la
duttilità chitarristica di Ernesto Nobili (che oltre all’acustica, alla classica, all’elettrica e al bouzouki
ne suona anche una con accordatura di sua invenzione), la profonda conoscenza della musica
popolare di Antonio Fraioli (violino e percussioni, nella fattispecie tammorra e oggetti vari, un
bidone per la carta straccia presente negli Agualoca Studios, dei ‘tubi’ di plastica intonati di
diverse lunghezze) e l’esperienza nella sonorizzazione di immagini e nell’elettronica minimale di
Davide Mastropaolo (pianoforte, harmonium e samples/elettronica).
Un’orchestra in senso moderno e ironico, un’orchestra fatta di sonorità assai differenti tra loro, la
cui sfida è quella di proporre una musica che sia innovativa e al tempo stesso affondi la sua
ragione di essere nelle cosiddette ‘musiche del mondo’, lontano dai cliché o dalle imitazioni a
buon mercato, ma con la convinzione che abbia ancora un senso concreto utilizzare la parola
‘contaminazione’ in musica.
Ispirandosi dichiaratamente al fermento delle avanguardie artistiche musicali dei primi del ‘900
(lo stesso nome Joubès richiama un’antica fabbrica di dolciumi della piccola cittadina di Sarlat), i
tre compositori, arrangiatori ed esecutori dell’Orchestra Joubès giocano con il loro immaginario di
musiche lontane, rivisitandole senza limite stilistico alcuno, come un moderno ensemble da
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camera che non snobbi elementi sonori non propriamente acustici, siano essi samples o più
semplicemente rielaborazioni di suoni ‘veri’.
Sineterra. Antico e moderno avvolti in una danza frenetica e sensuale, un crescendo di ritmi che
richiamano alla memoria il suono di Canterbury attraversato da sussulti post-rock, l’intensità
emozionale del fado lusitano. Una voce che attraversa epoche e tradizioni per cantare
l’indefinibilità del presente.
Queste sono solo alcune delle impressioni che sorgono all’ascolto dell’incanto evocato dai
Sineterra, gruppo che accoglie in sé gli echi di culture distanti nello spazio e nel tempo, eppure
spiritualmente prossime. In un’epoca dove le radici perdono la loro forza per confondersi in un
omogeneo grigiore, i Sineterra esplorano con una percezione moderna e nomade i suoni del
presente e del passato, attingendo alle remote radici della sensibilità popolare. Le ammalianti
tessiture disegnate dalla tromba di Charles Ferris e le trame costruite dalle chitarre di Mario
Musetta fanno da perfetto contrappunto al canto misterioso e onirico di Luisanna Serra, che crea
un linguaggio ritmico e melodico di puri suoni dando vita a una ‘grammatica’ dell’anima. Dopo un
primo lavoro omonimo autoprodotto, Fadisia è il secondo disco dei Sineterra, registrato a Napoli
e affidato alla produzione artistica di Davide Mastropaolo.
Sunneva è il progetto ideato da Stefano Pellone, polistrumentista proveniente dall'hardcore e ora
approdato a una musicalità più evanescente e impalpabile, tra post-rock e indie-folk, con una
particolare attenzione all'abbraccio tra strumenti acustici ed elettronici. "Ci interessa
sperimentare senza preconcetti, condurre una ricerca senza stabilire nulla a priori. Chitarre
elettriche ed acustiche, ukulele e guitalele, basso elettrico e contrabbasso, batteria acustica e
beat elettronici, archi e pianoforte, samples presi dai dischi e dal web, un uso spinto di virtual
plug-in insieme a stompboxes ed effetti analogici tra i più bizzarri ... nel disco c'è tutto questo ed
altro ancora".
Attualmente la band è al lavoro per la registrazione di un nuovo album presso i Greenhouse
Studios di Reykjavik, con la produzione artistica di Davide Mastropaolo, che verrà sostenuto in
parte da una campagna di crowdfunding e successivamente inserito nel catalogo Agualoca.
LE SOCIETÀ
Arancia Cinema è una società di produzione cinematografia, costituita nel 1997 da Aurelio
Grimaldi e Nicola Conticello perseguendo l'idea di un cinema d'autore indipendente. Tra i lavori
da ricordare, principalmente dello stesso Grimaldi ma anche di altri autori, e sempre sotto la
spinta del fattore umano legabile a quello artistico, figurano: Nerolio del 1995, in concorso al
Festival di Locarno, e ai festival di Rotterdam e Toronto; la produzione esecutiva de Il Macellaio di
Aurelio Grimaldi, con Alba Parietti; il cortometraggio Il sogno del mare amico, che ha
rappresentato ufficialmente l’Italia in occasione dell’Expò 1998 di Lisbona; lo spot Sicilia di
Michelangelo Antonioni e il relativo documentario della durata di otto minuti; il film La donna lupo
di Aurelio Grimaldi, passato al festival di Toronto e Rotterdam; Iris di Aurelio Grimaldi, premio per
il Miglior film europeo per l’infanzia al festival di Chemnitz; il documentario Iridi Ustica di Filippo
Soldi, commissionato dalla Riserva Marina di Ustica; i documentari Napoli blù e Marciapiede per la
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serie C’era una volta di Rai3; il cortometraggio Non ci sarebbe niente da fare di Lisa Romano, in
concorso al festival di Taormina 2004; il film Moro: una Trilogia di Aurelio Grimaldi; il reportage
Dedicato a Fortuna sulle condizioni degli extracomunitari di Genova; l'edizione televisiva dello
spettacolo teatrale Il mio corpo me lo vendo io, regia teatrale di Lamberto Puggelli, Festival di
Borgio Verezzi; il film L’educazione sentimentale di Eugénie di Aurelio Grimaldi; la produzione
esecutiva del film Scossa, prodotto dalla Paco Cinematografica e con la regia di Lizzani,
Gregoretti, Maselli e Russo, evento speciale al Festival di Venezia 2011; la produzione esecutiva il
film Il sangue è caldo di Bahia di Aurelio Grimaldi, coproduzione internazionale di Paco
Cinematografica con Sereia; il film Noi siamo Francesco di Guendalina Zampagni, premio del
pubblico al Festival del Cinema Italiano di Annecy; il documentario lungometraggio Alicudi di
Aurelio Grimaldi.
Agualoca Records. Affiorata dal fertile bacino della musica indipendente partenopea, Agualoca
Records è un’etichetta discografica nata da un'idea di Davide Mastropaolo, per promuovere le
nuove realtà musicali che traggono dalla singolarità e dall’eclettismo la propria spinta creativa. Un
crocevia sonoro di armonie apparentemente inconciliabili, che trovano però uno stimolante
equilibrio nella capacità di cogliere lo spirito che accomuna culture e suggestioni remote. Con un
piede a Napoli e lo sguardo rivolto verso latitudini distanti, Agualoca attraversa e si lascia
contaminare da ogni sonorità che esprima l’inquietudine del contemporaneo, abbracciando rock
indipendente, psichedelia, elettronica, musica da camera, jazz e danze popolari. Agualoca
Records è distribuita in circa quindici paesi, oltre che sulle principali piattaforme digitali (Spotify,
Itunes, Google music ecc.).
ALTRE AZIENDE SPONSOR E SOSTENITRICI DEL FILM
Rabidfilm,
Cinematografica Light Service S.R.L.,
Dispotonex,
Corte Altavilla,
Hotel Palazzo D'Erchia,
Anselmi e Marte,
Volkswagen,
Airon,
Miccolis,
Fish
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Microcinema è società leader in Italia nella distribuzione di contenuti complementari e
nello sviluppo di tecnologie digitali per la Sala cinematografica. Nel 2012 inaugura la prima
stagione di Microcinema Distribuzione, divisione interamente dedicata alla distribuzione di
contenuti di qualità ed eventi culturali (anche in diretta), con l’uscita nelle sale di Silent
Souls (2010) di Aleksei Fedorchenko. Tra le acquisizioni vanno menzionati i lungometraggi
presentati alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, La nave dolce
(2012) di Daniele Vicari ed Enzo Avitabile Music Life (2012) di Jonathan Demme.
Arricchiscono il catalogo di lungometraggi Ci vediamo a casa (2012) di Maurizio Ponzi e
L’amore inatteso (2010) di Anne Giafferi, mentre i concerti Hungarian Rhapsody dei
Queen, Live at the Bowl ’68 dei Doors, Crossfire Hurricane dei Rolling Stones e Back to
Front di Peter Gabriel permettono di ammirare alcuni degli artisti rock più importanti della
storia. E ancora Pompei (2013), il primo evento cinematografico ad essere prodotto dal
British Museum; Francesco da Buenos Aires - La Rivoluzione dell'uguaglianza di Miguel
Rodriguez Arias e Fulvio Iannucci, il primo documentario per il cinema sull’attuale Papa; e
Song ‘e Napule (2014) dei Manetti Bros, film che ha ottenuto molti riconoscimenti, tra cui
il Nastro d’argento per la migliore commedia.
Microcinema ha accordi in esclusiva con i più importanti palcoscenici del mondo:
Metropolitan Opera di New York, Teatro Alla Scala di Milano, Gran Teatro La Fenice di
Venezia, Maggio Musicale Fiorentino e Festival Pucciniano di Torre del Lago. Con il
progetto “Fuoriprogramma”, patrocinato dal MiBAC, Microcinema porta nei cinema un
catalogo di film di qualità ed eventi culturali che danno nuovo valore all’intrattenimento in
sala.
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300 Schermi in rete che proiettano film e oltre 400 collegati per gli eventi live
480 Film diffusi via satellite e 80 Opere in diretta satellitare
50.000 Ore di trasmissione satellitare di contenuti di qualità in alta definizione
40.000 biglietti per un unico evento in diretta: Don Giovanni, di Mozart, Teatro alla Scala di
Milano, 7 dicembre 2011, record superato poi dai 50.000 biglietti per La traviata di Giuseppe
Verdi, Teatro alla Scala di Milano, 7 dicembre 2013
 40.000 biglietti per un unico evento in contemporanea nazionale: Hungarian rhapsody
 Queen live in Budapest, ultimo tour di Freddie Mercury, il 20 novembre 2012
 4 nastri d’argento, 2 David di Donatello e un Globo d’oro ottenuti dalla commedia Song ‘e
Napule, grande successo di critica e di pubblico
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