Ugis – Unione Italiana Giornalisti Italiani

I libri dei soci
Gabriella Bernardi
Dov'è il cigno?
Introduzione di Mario Gilberto Lattanzi. Disegni
di Gabriella Bernardi.
Recensione di Giuditta Bricchi
Suscitare l'interesse dei bambini verso il mondo naturale è facile se si cerca di
appassionarli all'osservazione di fiori, animali, boschi, ma diventa difficile quando si
vuole interessarli all'osservazione del cielo stellato. La volta celeste risulta troppo
distante dal mondo infantile e le cognizioni che noi possiamo avere al riguardo sono
difficili da tradurre in un linguaggio adatto ai più piccoli. La socia UGIS Gabriella
Bernardi, astronoma e giornalista scientifica, si è cimentata con successo in questa
ardua impresa con il volumetto “Dov'è il cigno”.
L'Autrice, attraverso un racconto, ci accompagna alla scoperta delle stelle e delle
costellazioni che brillano sopra di noi, coniugando in modo piacevole fantasia e
rigore scientifico. La realizzazione dell'opera, destinata ai più giovani, è stata
sostenuta dall'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), come sottolinea nella prefazione
Mario Gilberto Lattanzi, astronomo dell'Osservatorio di Torino, Responsabile italiano
per il progetto Gaia dell'Agenzia spaziale europea ( ESA ). I ragazzi che con questo
libretto impareranno ad orientarsi in cielo hanno l'età giusta per poter essere tra i
giovani scienziati che investigheranno i segreti dell'Universo, utilizzando i dati del
satellite Gaia che sarà lanciato nel 2011. Il racconto, ricco di concetti ed
informazioni scientifiche, si svolge con un ritmo adatto ai bambini ed è vivacizzato
da spunti di vita quotidiana. Numerosi inserti spiegano in modo semplice ed
accurato termini astronomici, come Sistema Solare, Satellite, Galassia,
Supergiganti.
La storia inizia con la piccola Gaia che in primavera va in vacanza dai nonni in
campagna. Il cielo buio della campagna le fa scoprire qualcosa che in città, per
colpa dell'inquinamento luminoso, non avrebbe mai potuto vedere: una cometa. A
Gaia le stelle sembrano tante e chiede al nonno quante sono. Il nonno racconta che
l'astronomo greco Ipparco ne contò mille ad occhio nudo, ma che in realtà sono
tante di più, decine, centinaia di migliaia, milioni, miliardi, come sanno gli
astronomi di oggi grazie ai loro potenti telescopi. Con la guida e gli insegnamenti di
nonno Mario, appassionato di astronomia, la bimba si interessa sempre più alla
bellezza e alla complessità del cielo stellato. Ogni visita ai nonni in campagna è
l'occasione per imparare a riconoscere stelle e costellazioni che vi risplendono nelle
diverse stagioni. Il nonno mostra alla bimba la stella polare come punto di
riferimento per orientarsi in cielo e le racconta miti e leggende, pervenuti
dall'antichità, sul cielo stellato. “Le costellazioni - spiega - sono dei raggruppamenti
di stelle che possono ricordare degli animali, delle cose o dei personaggi delle
leggende. Non hanno particolari significati scientifici e non significa che siano alla
stessa distanza da noi, ma sono utili per avere dei riferimenti, sennò ci si
perderebbe. I nomi della maggio parte delle costellazioni derivano da miti o
leggende della civiltà greco-romana o egizia o addirittura sumerica”. Ecco che Gaia
impara ad individuare le costellazioni, iniziando con l'Orsa maggiore (o Gran Carro)
e l'Orsa Minore (o Piccolo Carro). Per riconoscere altre costellazioni come quella del
Cigno, della Lira e dell'Aquila bisogna aspettare la stagione estiva. Pegaso, il cavallo
alato, invece sarà visibile in autunno e Orione in inverno. Durante l'esplorazione del
cielo notturno Gaia impara la differenza tra solstizio ed equinozio e tra galassie e
pianeti. Impara inoltre l'origine di nomi come Sirio, Betelgeuse, Bellatrix. La bimba
scoprirà poi che nei prossimi anni ci sarà nello spazio il satellite Gaia, suo omonimo,
che oltre a contare e dare un nome a più di un miliardo di stelle, realizzerà la
mappa stellare più dettagliata e precisa mai pensata dall'uomo, la prima grande
mappa tridimensionale del cielo.
Così, i futuri astronauti, come gli antichi navigatori alla scoperta di terre
sconosciute, potranno solcare lo spazio profondo dirigendo le loro astronavi verso le
stelle scelte con la mappa di Gaia.