Bisanzio, Costantinopoli, Istanbul 1. VIII a.C.: fondazione di Bisanzio da parte di Byzas, mitico ecista di Megara. L’oracolo delfico gli annunciò che avrebbe dovuto fondare una città “dalla parte opposta dei ciechi” che poi si rivelarono essere gli abitanti dell’area calcedone (Calcedonia è il nome della regione), i quali avevano fondato il loro insediamento sulla riva opposta dello stretto. Sono stati definiti “ciechi” perché incapaci di “vedere” la fertilissima area poi occupata dai megaresi, ovvero il Corno d’Oro. La città venne chiamata BISANZIO, dal nome del suo fondatore. Il Corno d’Oro è protetto su tre lati dal mare e si trova in una posizione strategica essendo sullo stretto del Bosforo. Il Corno d’Oro Calcedonia Crisopoli 2. Bisanzio venne conquistata da Alessandro Magno e infine finì sotto il protettorato romano. 3. Settimio Severo fece ingrandire l’insediamento ed edificare la prima cinta di mura (la città coprì un’area di 200 ettari). 4. Costantino ampliò ulteriormente la città, riedificando la cinta muraria (la superficie cittadina toccò i 700 ettari). L’edificazione di Costantinopoli andò dal 326 al 330 d.C. La ri-fondazione ufficiale avvenne l’11 maggio del 330. Costantino la denominò “Nova Roma”, ma nell’uso comune fu subito chiamata Costantinopoli. 1 La città non si chiamò più Bisanzio, tuttavia l’aggettivo “bizantino” andrà a definire l’impero romano d’oriente a partire da Teodosio (395) fino alla conquista da parte dei Turchi Ottomani, condotti da Maometto II (1453). 5. Teodosio II, nella prima metà del V secolo, ampliò ulteriormente la città. Costantinopoli continuava a crescere, mentre l’Occidente affrontava un periodo di decadimento. 6. Nel 1923 fu fondata la Repubblica di Turchia, la capitale venne spostata ad Ankara, mentre una legge del 1930 stabiliva ufficialmente per la città il nome di Istanbul. Istanbul era già diffuso, nell’uso comune, da secoli. Il nome deriva da εἰς τήν Πόλιν (èis tèn pòlin) > verso la Città. In questo modo i Greci si riferivano alla "Città delle Città", come Costantinopoli era conosciuta durante l'era bizantina e successivamente. Qui sotto, l’ingrandimento dell’area evidenziata. 2 Costantinopoli, Nova Roma 3 augustaion mese terme di Zeusippo milion Ippodromo Kàthisma (affaccio dell’imperatore) palazzo reale Carceres: partenza dei cavalli 4 COSTANTINOPOLI E ROMA Elementi di continuità COSTANTINOPOLI ROMA 7 colli, 14 regiones (=quartieri), di cui la tredicesima dal lato opposto del corso d’acqua. 7 colli, 14 regiones (=quartieri), di cui la tredicesima dal lato opposto del Tevere (Trastevere) Senato che si trova all’ingresso del foro (unica città nell’impero, ad esclusione di Roma, ad avere un senato. clari = appellativo dei senatori costantinopolitani) Senato che si trova all’ingresso del foro (clarissimi = appellativo dei senatori romani) Il mìlion Il mìlion Palazzo che fiancheggia il circo (Ippodromo) ed è prospiciente al foro (Augustaion) Palatino (con palazzi imperiali) che fiancheggia il circo (Circo Massimo) ed è prospiciente ai Fori. Elementi mitico-sacrali che vengono impiegati per la fondazione della città > il Palladio (sottratto, a detta di Costantino, a Roma) Elementi mitico-sacrali che vengono impiegati per la fondazione della città > il Palladio (sottratto, secondo la tradizione, a Troia da Enea). COSTANTINOPOLI Elementi di differenza ROMA Città che mira a diventare la capitale cristiana: di fronte al Palazzo Reale Costantino avvia il progetto per la costruzione della Santa Sofia, che verrà realizzata però da Giustiniano. Città pagana. Nel cuore storico della città non sono edificate chiese. Costantino farà costruire San Giovanni in Laterano e, probabilmente, avvierà la costruzione di San Pietro: entrambe le chiese sono fuori dal centro storico della città Città di fondazione greca. Costantino la ri-fonda ispirato da una forza divina, cristiana. L’atto di definizione del perimetro murario è stabilito per mano di Costantino, che pianta la lancia per terra. Atteggiamento militare > così facevano i comandanti degli eserciti al momento di definire il perimetro e l’area dell’accampamento. Città romana, fondata secondo la tradizione da Romolo. Mito di fondazione irripetibile ed unico, ma, soprattutto, pagano. 5 IL GRANDE SACCHEGGIO Costantinopoli fu inaugurata l’11 Maggio del 330 con grandissimi festeggiamenti. Il piano edilizio, però, portò alla completa depauperazione di tutti i grandi simboli appartenenti a tutte le città dell'Impero. Il saccheggio artistico fu incredibile. Basti pensare che, solamente lungo la spina dell’ippodromo si possono contare: 1. il tripode di Delfi realizzato dalla confederazione delle 31 città vincitrici delle Guerre Persiane (Battaglia di Mìcale 479 a.C.) > il tripode ha la forma di una colonna serpentina. 2. L’Ercole di Lisippo (che andò distrutto nel saccheggio da parte dei veneziani del 1204) 3. L’obelisco egizio di Tutmosi III proveniente da Eliopoli (dove era stato eretto intorno al 1450 a.C.). Fu lì portato da Teodosio. 4. i cavalli bronzei di epoca ellenistica. Furono posti, probabilmente, sopra i carceres (oggi sono conservati a Venezia, e una loro riproduzione è esposta a San Marco. Furono trafugati durante il sacco del 1204). Ma molte e molte ancora furono le opere che confluirono a Costantinopoli. La città, per 4 anni, fu un cantiere a cielo aperto, dove si convogliarono enormi quantità di lavoratori, schiavi, provinciali, futuri cittadini. Costantino fece persino aprire scuole di scalpellini in tutto l’impero. Non appena gli scalpellini erano pronti, venivano subito inviati a Costantinopoli, per collaborare alla prodigiosa impresa. Costantinopoli divenne anche meta di molte famiglie aristocratiche, che si insediarono nella città per assumere presto importanti ruoli politici ed amministrativi. La città dovette risultare un’accozzaglia a volte confusa di opere d’arte disparate. Inoltre non dimentichiamo la diffusa pratica di sostituire a statue antiche (o “scomode”) volti di personaggi contemporanei. Qui sotto la ricostruzione dell’ippodromo di Costantinopoli. Si noti il Kàthisma, cui il sovrano aveva accesso direttamente dal palazzo. Qui sotto i cavalli di San Marco, che sono conservati nel Museo della basilica. I cavalli originali rimasero sulla terrazza della basilica fino agli anni '80 del secolo scorso, quando si decise di porli nel Museo della basilica per proteggerli dai danni degli agenti atmosferici e dello smog, rimpiazzandoli con copie identiche. 6 http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-7d812516-204a-4ad3-8e178fed4a9ef841.html 7