ADORAZIONE EUCARISTICA “Attenti gli uni agli altri, per riscoprire

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•
Spirito d’Amore che ci rendi capaci
di consolare i cuori,
•
Spirito che rianimi alla vera vita
chiunque è caduto,
•
Signore che ridoni la Speranza a quanti soffrono,
•
Signore che nella Pasqua ci restituisci al Disegno
d’Amore del Padre,
CANTO
BENEDIZIONE DEL SS. SACRAMENTO
REPOSIZIONE
ADORAZIONE EUCARISTICA
col Messaggio del Papa per la Quaresima 2012
“Attenti gli uni agli altri,
per riscoprire la Misericordia”
www.famiglie.missioitalia.it
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INTRODUZIONE
Contempliamo il Santissimo Sacramento dell’Eucaristia,
“Fonte e culmine della missione”, lasciandoci guidare da
alcuni brani tratti dal Messaggio di papa Benedetto XVI
per la Quaresima 2012: “Prestiamo attenzione gli uni agli
altri, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere
buone” , esplicito riferimento ad un passo della lettera di
san Paolo apostolo agli Ebrei (Eb 10, 24). Una riflessione
centrata sulla carità, “in attesa di vivere la gioia
pasquale”.
ESPOSIZIONE SS. SACRAMENTO
Primo momento: “Prestiamo attenzione”
La responsabilità verso il fratello
“Quest’anno desidero proporre alcuni pensieri alla luce
di un breve testo biblico tratto dalla Lettera agli Ebrei:
«Prestiamo attenzione gli uni agli altri, per stimolarci a
vicenda nella carità e nelle opere buone» (10,24). (…)
Il verbo che apre la nostra esortazione, invita a fissare lo
sguardo sull’altro, prima di tutto su Gesù, e ad essere
attenti gli uni verso gli altri, a non mostrarsi estranei,
indifferenti alla sorte dei fratelli. Spesso, invece, prevale
l’atteggiamento contrario: l’indifferenza, il disinteresse,
che nascono dall’egoismo, mascherato da una
parvenza di rispetto per la «sfera privata».
Anche oggi risuona con forza la voce del Signore che
chiama ognuno di noi a prendersi cura dell’altro. Anche
oggi Dio ci chiede di essere «custodi» dei nostri fratelli
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I maestri spirituali ricordano che nella vita di fede chi non
avanza retrocede (…) Di fronte ad un mondo che esige
dai cristiani una testimonianza rinnovata di amore e di
fedeltà al Signore, tutti sentano l’urgenza di adoperarsi
per gareggiare nella carità, nel servizio e nelle opere
buone (cfr Eb 6,10). Questo richiamo è particolarmente
forte nel tempo santo di preparazione alla Pasqua”.
La vita di fede è un cammino. Operare il bene è la
naturale conseguenza di una vita rivolta ogni giorno alla
Parola che ci edifica nello Spirito e rende vivi e operosi
nella carità. E’ l’orizzonte della santità, realizzazione
piena di ogni figlio di Dio e senso autentico della
Missione, come ci ricorda il beato Giovanni Paolo II nella
sua enciclica missionaria Redemptoris missio: “La
chiamata alla missione deriva di per sé dalla chiamata
alla santità”. La vocazione propria di ciascun cristiano.
In silenzio, contempliamo ora l’Eucaristia, chiedendo allo
Spirito Santo il dono di una fede viva che porti frutti di
santità.
SILENZIO
INVOCAZIONI
Siamo invitati a vivere e condividere il bene, ad essere
partecipi del progetto di Salvezza di Dio per il mondo
intero. Preghiamo insieme, dicendo:
Custodiscici fedeli nel tuo Amore,
•
Signore, che facendoti carne e sangue, hai reso
partecipe l’umanità della Vita divina,
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•
Signore, che raduni tutti i popoli
alla Mensa della Vita,
•
Signore, che ci ha resi membra vive
del Tuo Corpo,
•
Signore, che nel dono della vita
ci mostri la strada della vera felicità,
•
Signore che ci chiami all’autentica conversione
del cuore, nella fede e nella carità fraterna,
(cfr Gen 4,9), di instaurare relazioni caratterizzate da
premura reciproca, da attenzione al bene dell’altro e a
tutto il suo bene. Il grande comandamento dell’amore
del prossimo esige e sollecita la consapevolezza di avere
una responsabilità verso chi, come me, è creatura e figlio
di Dio: l’essere fratelli in umanità e, in molti casi, anche
nella fede, deve portarci a vedere nell’altro un vero alter
ego, amato in modo infinito dal Signore. Se coltiviamo
questo sguardo di fraternità, la solidarietà, la giustizia,
così come la misericordia e la compassione, scaturiranno
naturalmente dal nostro cuore ”. (Ivi, n°1)
CANTO
Gesù compie in noi il miracolo dell’autentica carità. Il suo
amore è tale che il nostro cuore “naturalmente” si muove
a misericordia verso gli altri fratelli.
Terzo momento: “Per stimolarci a vicenda nella carità
e nelle opere buone”
Camminare insieme nella santità
“L’attenzione reciproca ha come scopo il mutuo
spronarsi ad un amore effettivo sempre maggiore (…)
Il tempo che ci è dato nella nostra vita è prezioso per
scoprire e compiere le opere di bene, nell’amore di Dio.
Così la Chiesa stessa cresce e si sviluppa per giungere
alla piena maturità di Cristo (cfr Ef 4,13). In tale
prospettiva dinamica di crescita si situa la nostra
esortazione a stimolarci reciprocamente per giungere
alla pienezza dell’amore e delle buone opere.
Purtroppo è sempre presente la tentazione della
tiepidezza, del soffocare lo Spirito, del rifiuto di «trafficare
i talenti» che ci sono donati per il bene nostro e altrui
(cfr Mt 25,25s). Tutti abbiamo ricevuto ricchezze spirituali
o materiali utili per il compimento del piano divino,
per il bene della Chiesa e per la salvezza personale
(cfr Lc 12,21b; 1 Tm 6,18).
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In silenzio contempliamo ora l’Eucaristia, perché ci
trasformi in veri testimoni della Misericordia.
SILENZIO
INVOCAZIONI
Chiediamo al Signore di renderci capaci di guardare
con consapevolezza, profondità e compassione, alla
realtà che ci circonda, per operare il bene. Preghiamo,
dicendo:
Signore, donaci uno sguardo rinnovato e attento
•
Perché in cammino con tutta la Chiesa, siamo
aiutati a superare egoismo e indifferenza verso
l’umanità sofferente,
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•
Perché impariamo dall’esperienza missionaria ad
aprire il cuore alla responsabilità verso i popoli
della Terra,
•
Perché nelle nostra famiglia non venga mai meno
l’attenzione e il perdono reciproci,
•
Perché nella conoscenza della Parola e nella
celebrazione dell’Eucaristia rimaniamo uniti
al tuo Amore,
•
Perché le difficoltà incontrate nell’apertura agli
altri non ci scoraggi nel vivere la misericordia,
La carità verso i fratelli, di cui è un’espressione
l’elemosina - tipica pratica quaresimale insieme con la
preghiera e il digiuno - si radica in questa comune
appartenenza. Anche nella preoccupazione concreta
verso i più poveri ogni cristiano può esprimere la sua
partecipazione all’unico corpo che è la Chiesa.
Attenzione agli altri nella reciprocità è anche riconoscere
il bene che il Signore compie in essi e ringraziare con loro
per i prodigi di grazia che il Dio buono e onnipotente
continua a operare nei suoi figli. Quando un cristiano
scorge nell’altro l’azione dello Spirito Santo, non può che
gioirne e dare gloria al Padre celeste (cfr Mt 5,16).”
(Ibid., n°2)
CANTO
Secondo momento: “gli uni agli altri”
Il dono della reciprocità
“I discepoli del Signore, uniti a Cristo mediante
l’Eucaristia, vivono in una comunione che li lega gli uni
agli altri come membra di un solo corpo. Ciò significa
che l’altro mi appartiene, la sua vita, la sua salvezza
riguardano la mia vita e la mia salvezza. Tocchiamo qui
un elemento molto profondo della comunione: la nostra
esistenza è correlata con quella degli altri, sia nel bene
che nel male; sia il peccato, sia le opere di amore hanno
anche una dimensione sociale.
L’altro mi riguarda, mi “sta a cuore”. Il suo destino è
intrecciato al mio. In Cristo siamo uniti. “Avere cura”
dell’altro raggiunge il suo vertice in Dio: nella sua
Misericordia, la nostra misericordia.
In silenzio contempliamo adesso l’Eucaristia, aprendo il
cuore per riconoscerci tralci dell’unica Vite.
SILENZIO
INVOCAZIONI
Nella Chiesa, corpo mistico di Cristo, si verifica tale
reciprocità: la comunità non cessa di fare penitenza e di
invocare perdono per i peccati dei suoi figli, ma si
rallegra anche di continuo e con giubilo per le
testimonianze di virtù e di carità che in essa si dispiegano.
«Le varie membra abbiano cura le une delle altre» (1 Cor
12,25), afferma San Paolo, perché siamo uno stesso
corpo.
A Gesù Eucaristia, Linfa vitale del Padre per la salvezza
del mondo, ci rivolgiamo pregando:
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Fa’ che realizziamo il tuo disegno d’amore
•
Signore, che chiami tutti
alla reciproca comunione in Te,
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