FIORE NERO Ho pensato, di provare a colorare gli oggetti che mi sono attorno, con il colore di un sentimento triste, di una emozione che nasce in fondo al cuore, e che lo ferisce salendo in me. Volevo vedere, come sarebbe stato vivere, se la vita avesse quel colore. Man mano che il colore si spandeva, tutti gli oggetti scomparivano alla mia vista, sembrava che attorno si creasse il vuoto o un corpo solo: impenetrabile. E sono giunto, a colorare di nero anche quel fiore, in quel momento la mia mano non ha resistito, così l’ha lanciato via lontano: ma il mio pensiero è volato con quel fiore. E’ arrivato a cadere assieme al fiore, immaginando un prato, dove tutti i fiori fossero neri, entrando nello sguardo di una donna, che ricevesse un mazzo di fiori tutti neri. La sua corsa è continuata, in quelle immagini, a petali che volano per generarsi, ai frutti che nascono da quel fiore, con alberi che danno solo figli neri. Così il pensiero si è tramutato in sogno, che fluttua tra il nero della notte, senza meta o un posto in cui fermarsi; vagando disperato senza fine, per tornar talvolta, in cerca del reale. Perduto, è andato il mio pensiero, in quel prato tra fiori tutti neri, e la mia mano si è alzata un’altra volta, prendendo una conchiglia e portandola all’orecchio: ho udito uno sbattere di onde, e un altro pensiero, mi ha portato in mezzo al mare, l’immagine sì fatta, aveva il suo colore. Quest’ultimo pensiero, ha trovato casa nel mio cuore, l’altro è andato perso, rincorrendo il fiore nero. 30.11.86 © Malacarne Gian Carlo