VIDEO
MUSIC
ESTATE FIORENTINA
AGOSTO 2011
CULT
MUSICA
Piazza
delle
Murate
Lunedì
1
Agosto
h. 21.15
PESANTE
PER
PALOMBARI
ALLE MURATE
VIDEO
MUSIC
CULT
Rassegna di video, film
e musiche del Novecento
A cura di Daniele Lombardi
Agosto
2011
Lunedì 1 agosto
Bianco Nero Piano Forte
un progetto di Mara Cantoni, Luigi Ceccarelli,
Silvia Lelli, Roberto Masotti con le videoinstallazioni
wallsCAGEwalls, Looking for Cage,
wallsCAGEwalls live mix demo
Organizzata da
Nardini Bookstore
Martedì 2 agosto
Libreria dei Beni culturali - Le Murate
Ritratto postumo di Luigi Dallapiccola (1976)
Musica pesante?
Piazza
delle
Murate
Firenze
Il programma completo
Perché no, visto che galleggiamo in un
incessante brulichio di videomusic pop,
rock, jazz, senza mai immergerci in quella
ritenuta sperimentale e così pesante da
essere stata fatta sprofondare, invisibile e
inaudita, sotto la linea di galleggiamento.
Proviamo a scendere nei fondali inesplorati e a farci tentare dal fascino dell’abisso, in una momentanea apnea e, chissà,
forse sperare che prima o poi qualcuno la
tiri su dal fondo...
D.L.
VIDEO
MUSIC
CULT
Regia di Carlo Piccardi
Radio Televisione Svizzera (RSI.ch)
Petroleo Mexico (2005)
un film di Roberto Paci D’Alò / Giardini Pensili
Musica Roberto Paci D’Alò, Absolute Value of Noise
Mercoledì 10 agosto
Inferno (1911) - film muto con colonna sonora
da La Divina Commedia di Dante Alighieri: la colonna
sonora “ideale” del film più visionario del cinema muto
(restaurato). Musica di Edison Studio, Live electronics,
voci, suoni d’ambiente.
Sabato 13 agosto
Musica e cinema futurista
The Bad Boy of Piano di G. Antheil
con La morte delle macchine di Terry D’Alfonso
La femme 100 têtes di G. Antheil
con New Eden e Voina-Guerra di Pierpaolo Koss
Piazza
delle
Murate
Firenze
Agosto
2011
Mercoledì 17 agosto
in-auditi ascolti/film in-visibili
Dieci serate con film-cult in bianconero ri-musicati da autori del Novecento, video sperimentali fra arte visuale e musica, concerti ritrovati, fotografia e animazione, cinema e pianoforte, Super 8 e videoclip: dal Rinascimento al Futurismo,
da Scarlatti a John Cage, da Bach a Dallapiccola...
Antonio Paradiso, Silenzio, 1989
Foto Lelli e Masotti - B.N.P.F.
Un gioco ardito. Dodici variazioni tematiche
su Domenico Scarlatti
Un film di Francesco Leprino
Lunedì 22 agosto
Palestrina Princeps Musicae
La vita e l’opera del più grande compositore italiano
del Rinascimento raccontate in un film del regista
tedesco Georg Brintrup
Martedi 23 agosto
Sul nome Bach
Contrappunti con l’arte della fuga
Un film di Francesco Leprino
Sabato 27 agosto
COMUNE
DI FIRENZE
Assessorato
alla Cultura
La Metropoli Futurista
Progetti Im-possibili
di Vincenzo Capalbo e Marilena Bertozzi
Rapsodia Satanica
Film muto di Nino Oxilia (1917),
musicato da Pietro Mascagli, revisione di Marcello Panni
Farben di Gianfranco Baruchello
Lunedi 29 agosto
Fortunato Depero - Balli Plastici
di Enzo Cogno
Immotus. Magno Silentio Audire
ESTATE
FIORENTINA
2011
Direzione
Riccardo Ventrella
Film di Massimo Becattini
Musica di Mario Ruffini
Martedi 30 agosto
Cosa Succede in periferia
Il giovane rottame
di Andrea Granchi
Minotaurus 2
di Daniele Lombardi
Prepariamoci alla notte
Mancamenti
di Renato Ranaldi
ASCOLTO IN CUFFIA. Le Proiezioni si svolgeranno nella Piazza delle Murate
(accesso da Via dell’Agnolo e da Via Ghibellina). INGRESSO GRATUITO
VIDEO
MUSIC
CULT
Piazza
delle
Murate
Lunedì
1
Agosto
h. 21.15
Bianco Nero Piano Forte
Progetto Mara Cantoni, Luigi Ceccarelli,
Silvia Lelli, Roberto Masotti
Fotografie Silvia Lelli e Roberto Masotti
Prose e versi Mara Cantoni
Musica e sound design Luigi Ceccarelli
Musiche realizzate presso Edison Studio - Roma,
IMEB-Bourges
Voci Sonia Bergamasco, Paolo Bessegato, Elena
Bucci, Mara Cantoni, Marco Cavalcoli, Sandro
Cerino, Enrico Fink, Gabriella Franchini, Camillo
Grassi, Ermanna Montanari, Giovanna Mori
Video e sito internet Produzione e realizzazione
DDR Videoflot, Gerardo Lamattina
Allestimento Leonardo Scarpa
Audio e illuminotecnica LPE
Progetto Marino Pandolfini
Produzione Ravenna Festival
In assenza dell’uomo le cose cosa sono? Forme inerti, impronte lasciate nel solco della storia o figure pulsanti dell’immaginario?
Un pianoforte senza pianista cosa fa? Aspetta, medita, evoca, semplicemente sta? E dell’uomo ha nostalgia? Forse l’assenza dell’uomo non è che la nostalgia ch’egli ha di se stesso. Del suono, del timbro, del tono.
Questa originale idea di installazione nasce da una serie fotografica di singolare capacità evocativa. Il candore trasognato e
vagamente surreale delle immagini, nell’incontro con gli ironici e
immaginifici testi e con il multiforme e sempre cangiante mondo
sonoro, dà luogo a un’opera di grande fascino e compattezza. Arti
diverse non solo si parlano ma si ascoltano congiungendosi.
Il pianoforte, eletto così a protagonista, più che essere da noi
osservato, ci osserva. Implacabile, nero, lucido, teso. E anche concretamente presente, adagiato su un fianco, spoglio, a ricevere
immagini proiettate sulla cordiera, appena filtrate da un tulle, e a far
cantare le sue corde, stimolato da leggere vibrazioni elettromeccaniche.
In quarantacinque fotografie in bianco e nero, pianoforti variamente ambientati, guardati da prospettive inedite, si rivelano creature a tratti inquietanti, quasi sempre misteriose.
Una ventina di testi scritti affianca le immagini, infondendovi
una sorta di animismo evocativo e talora strampalato: sono brevi
storie, dialoghi, versi poetici o commenti paradossali dove la
dimensione fantastica si intreccia a riferimenti musicali e letterari.
L’ambientazione sonora trae dal pianoforte la voce più inedita
ed interiore e trasforma il percorso visivo in uno spazio multidimensionale, traducendo le parole scritte in infinite sonorità in dialogo
con lo strumento.
JOHN CAGE, UN RITRATTO
wallsCAGEwalls (2007)
videoinstallazione di Roberto Masotti
Tutte le fotografie Roberto Masotti
Elaborazione e montaggio Gerardo Lamattina
DDR Videoflot
Musica originale Erat Verbum John, di Alvin Curran
(per gentile concessione: Studio Akustische Kunst
WDR/Köln, Dicembre 2000).
Durata 27’
Alcune fotografie di Merce Cunningham Dance
Company e del Treno di John Cage sono incluse
nel video per gentile concessione di Silvia Lelli.
Il video è stato prodotto per il festival Milano
Musica e la Fondazione Mudima, Milano.
Looking for Cage (2007)
videoinstallazione di Roberto Masotti
Video e voce Roberto Masotti
Montaggio Gerardo Lamattina
Il video è stato girato in località Monte Mezza,
Cinte Tesino, Trento.
Durata 10’59”.
VIDEO
MUSIC
CULT
Piazza
delle
Murate
Lunedì
1
Agosto
h. 21.15
wallsCAGEwalls, live-mix-demo
di Lino Greco e Gerardo Lamattina
fotografie, live video Roberto Masotti
musica Alvin Curran
Durata 8’
Lo speciale montaggio comprende frammenti del video esteso di
wallsCAGEwalls e altri della performance live allo Spazio
Antologico di Milano, il 18 ottobre 2007, durante la serata “Open
Cage” della edizione di Milano Musica dedicata al compositore
americano.
VIDEO
MUSIC
CULT
Ritratto postumo
di Luigi Dallapiccola
(2005) - 27’
(1976)
Radio Televisione Svizzera (RSI.ch)
Regia
Carlo Piccardi
Piazza
delle
Murate
Martedì
2
Agosto
h. 21.15
Petroleo Mexico
La trasmissione televisiva realizzata dalla TV
Svizzera rappresneta un unicum nella documantazione sul grande compositore fiorentino.
Vi sono esecuzioni di sue opere e interviste assolutamente rare a importanti personaggi coevi come
Massimo Mila, Luigi Nono e vari altri.
Lo stesso Dallapiccola appare nella forse unica
intervista televisiva che oggi si possa ancora vedere. Sono molto interessanti le sue affermazioni sulla
musica in generale ma soprattutto sulla sua opera
Ulisse, che forse, con Il Prigioniero, rappresneta la
punta più alta delle sue creazioni.
Un film di Roberto Paci Dalò
Regia e fotografia Roberto Paci Dalò
Montaggio Natalie Cristiani
Musica Roberto Paci Dalò, Absolute Value of Noise
B/N, stereo, no dialoghi, 1.33:1
Produzione Roberto Paci Dalò per Giardini Pensili
In collaborazione con
Biennal internacional de Radio, Radio Educacion.
Petróleo México è stato girato a Città del Messico.
Si tratta di una meditazione visiva e sonora dove è
fondamentale il movimento tra scene di massa e
alcuni volti che improvvisamente, e inconsapevolmente, emergono dalla folla per diventare protagonisti. Come dice Agamben:
"il volto è il solo luogo della comunità, l'unica città
possibile". Un gioco di corrispondenze è stato creato a partire dalla straordinaria somiglianza tra i volti
di oggi e dell'antichità messicana in un luogo dove
il mito fa parte – proprio attraverso i volti – della
quotidianità.
http://giardini.sm/projects/petroleo-mexico
VIDEO
MUSIC
CULT
Piazza
delle
Murate
Martedì
2
Agosto
h. 21.15
VIDEO
MUSIC
CULT
Piazza
delle
Murate
Inferno
(1911)
da “La Divina Commedia” di Dante Alighieri
Il film più visionario del cinema muto italiano e la
sua ideale colonna sonora
Un film di Francesco Bertolini e Adolfo Padovan
Musica Edison Studio
Live electronics Mauro Cardi, Luigi Ceccarelli,
Fabio Cifariello Ciardi, Alessandro Cipriani
Fotografia Emilio Roncarolo
Scenografi Sandro Properzi, Francesco Bertolini
Interpreti Salvatore Papa (Dante), Arturo Pirovano
(Virgilio), Giuseppe De Liguoro (Farinata/Pier Delle
Vigne/conte Ugolino), Attilio Motta, Emilio Beretta,
A. Milla (Lucifero)
Produzione Milano Films
Commissione Ravenna Festival, 5 luglio 2008,
Ravenna, Rocca Brancaleone
Dopo aver reinventato il suono de “Gli ultimi
giorni di Pompei” e de “Il gabinetto del dottor
Caligari” i quattro compositori di Edison Studio
hanno creato la colonna sonora "ideale" di questo
film. Il restauro della pellicola è stato curato della
Cineteca di Bologna e realizzato nel 2007 presso il
laboratorio “L'Immagine Ritrovata” a partire da due
copie positive di nitrato imbibite e virate, provenienti dal British Film Institute e da UCLA Film and
Television Archive, e tre controtipi bianco e nero provenienti dal
Danske Filmmuseum, dalla Bulgarska Nacionalna Filmoteka e
dall'American Film Institute. Edison Studio riprende l’antica tradizione del film muto con accompagnamento dal vivo in un’originale
composizione di suoni vocali, meccanici, mutuati dalla natura e
dalla storia della musica, orchestrati e trasformati dal vivo con gli
strumenti delle nuove tecnologie.
La colonna sonora di Inferno proietta lo spettatore in una
dimensione onirica e a tratti ironica, grazie ad un continuo ‘cortocircuito’ fra voci reinventate, paesaggi acustici surreali, suoni
d’ambiente che avvolgono lo spazio ben oltre le possibilità del cinema tradizionale. Il volteggiare aereo dei Lussuriosi, i racconti in
forma di flashback di Paolo e Francesca e del Conte Ugolino; Pluto,
Cerbero, Caronte che traghetta le anime oltre il fiume Acheronte,
orde di demonipipistrello e le tre teste divoratrici di anime del
gigantesco Lucifero sono solo alcuni esempi delle scene e dei personaggi animati dai numerosi e inediti effetti speciali, ispirati alle
celebri incisioni ottocentesche di Gustave Doré.
Uno spettacolo per tutti, dove letteratura, cinema e musica
danno vita ad un comune e attuale percorso artistico.
Mercoledì
10
Agosto
h. 21.15
Nardini Bookstore, Libreria dei Beni culturali
Situata nell’insolita location dell’ex-carcere delle
Murate a Firenze, nuovo centro cittadino del Contemporaneo, opera per la diffusione dell’editoria
dedicata alla valorizzazione, alla conservazione, al
restauro del patrimonio materiale e immateriale:
arte, architettura, design, territorio e ambiente,
archeologia, storia locale, fotografia, musica.
Organizza eventi, incontri e presentazioni di libri,
gestisce bookshop di fiere e organizza gli appuntamenti culturali collegati.
Via delle Vecchie Carceri, Le Murate
50122 Firenze
www.nardinibookstore.it
Info: tel. 0550540234
VIDEO
MUSIC
CULT
GEORGE ANTHEIL
THE BAD BOY OF PIANO
La morte delle macchine
(1988)
Videostory amore, macchine e gelosia ideata e
diretta da Terry D’Alfonso
Sull’omonima sonata di George Antheil
Radio Televisione
Svizzera (RSI)
Pianoforte
Daniele Lombardi
Piazza
delle
Murate
Sabato
13
Agosto
h. 21.15
Con Gianni Cajafa,
Carmen Tumiati e
Laura Formenti
La femme
100 têtes
Preludi per pianoforte
di G. Antheil
dagli omonimi collages
di Max Ernst
Radio Televisione Svizzera (RSI)
Pianoforte Daniele Lombardi
Interpretazione grafica Carlo Berta
Regia Mirto Storni
New Eden
(2006) - 10’ - di PierPaolo Koss
Video installazione performance - Mosca
Regia video e Installazione performance PierPaolo Koss
Performer Luc Ngongo, Nina Tuch
Musica Hermes Zaigot
New Eden ...la metafora di un giardino dell’Eden ritrovato nella
scintillante Putingrad, dove si fanno feste continuamente come se
fosse l’ultimo giorno dell’anno e della propria vita ...di questa ricchezze estrema per pochi eletti ...le sue centinaia di case da gioco
...le vetrine scintillanti ...del sogno così lontano dalla realtà delle
grandi Russie perse nei 17.075.20 kilometri quadrati di questo
Stato ...La scelta di uno dei luoghi simbolo del glamour Moscovita
inavvicinabile per la maggior parte dei moscoviti ...simbolo di potere ed estrema ostentazione ...Nella mezzanotte del 31 dicembre
2005 sino all’alba del 2006, ...Adamo, giovane clandestino del
Camerun, ed Eva giovane studentessa della profonda provincia
Russa ...protagonisti ...nel giardino del peccato originale ...tra l’indignazione razzista di molti ospiti ...per le nudità scultoree del nero
Luc ...e le forme abbondanti della bianca Nina ...sdraiati sull’erba
tra rose e mele ...sognanti e inebriati ...dal tempo che sembrava
cadere ...sui loro corpi ... Un giardino tra artificio e natura ...tra Eros
e Thanatos ...
(PPK)
VOINA - Guerra
(2005)
Video di PierPaolo Koss
Regia e Performance PierPaolo Koss
Installazione Sergei Bugaev Afrika
Performers PierPaolo Koss, Vinsent Achobe,
Emanuel Scelly Chouku, Sanson Auck Manfred,
Francisco Alotu, Glory Jonson
Musica Hermes Zaigot, Sergei Bugaev Afrika, Uri
Balashov, Alexei Borisov
Durata 10’
TRETYAKOVSKAYA Galleria di Mosca
VIDEO
MUSIC
CULT
VOINA, la guerra ... per La Dignità e Giustizia per
ogni essere umano ... è la promesssa contenuta
nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Il concetto di Dignità è il cuore stesso dei diritti
umani ...la performance-video realizzata nel 2005 a
Mosca nella giornata mondiale dedicata al continente Africano e alla dignità degli Africani ...in una nazione come la nuova Russia ...dove il colore della pelle
ora più che mai nega uguaglianza e integrazione e
mette seriamente a rischio la propria vita ...sono stati
moltissimi i giovani di colore assassinati a Mosca e
San Pietroburgo ...dalle bande di Ultranazionalisti
Russi protetti e sostenuti ...da complici ambiguità
...la caduta dell’impero Sovietico ...coincide con la
caduta di ogni rispetto per il diverso ...per chi non è
di razza Russa ...un’incredibile realtà dove un feroce
razzismo ...viene tollerato ...dalle autorità Russe...
I cinque performer di colore, clandestini ...a Mosca ...che si
sono prestati al mio progetto performativo per un’azione di denuncia violando uno dei templi dell’Arte Moderna Russa, il Museo TRETYAKOVSKAYA riuscendo assieme alla preziosa complicità di
Sergey Bugaev ad entrare senza documenti e autorizzazioni
...all’interno del museo ed eseguire l’azione di Guerra...
(PPK)
Piazza
delle
Murate
Sabato
13
Agosto
h. 21.15
VIDEO
MUSIC
CULT
Piazza
delle
Murate
Un gioco ardito
Dodici variazioni tematiche
su Domenico Scarlatti
Film, Italia-Portogallo - Spagna (2006) - 100’
Regia e sceneggiatura Francesco Leprino
Produzione Al Gran Sole
Musiche Domenico Scarlatti
elaborate da: Arrigo Cappelletti, Alfredo Casella,
Azio Corghi, Giovanni Falzone, Giorgio Gaslini,
Ruggero Laganà, Fabio Nieder, Le Orme, Maurizio
Pisati, Salvatore Sciarrino, Javier Torres
Maldonado, Isa Traversi, Massimiliano Viel
Clavicembalo Ruggero Laganà
Con la partecipazione di Enrico Baiano, Emilia
Fadini, Gustav Leonhardt, Roberto Pagano, Giorgio
Pestelli, José Saramago, Salvatore Sciarrino
Voce di Sir Charles Burney Shel Shapiro
Marionetta, scena e costume di Sir Charles Burney
Compagnia Carlo Colla & Figli
Animazione Carlo III Colla
Mercoledì
La vita di Domenico Scarlatti, figlio di Alessandro,
è quella di un musicista europeo che coltiva, per
costrizioni biografiche o esistenziali, l’insolita passione di una musica reservata per il cembalo, lo strumento a tastiera che padroneggia alla perfezione e
col quale vince una storica gara con Haendel.
Personaggio schivo (al contrario di Alessandro),
alla popolarità del teatro per quasi quarant’anni finisce per privilegiare l’insegnamento alla virtuosa infante e futura regina di Spagna
Maria Barbara di Braganza, e fa nascere proprio dalla didattica l’esigenza di questi “esercizi”, quanto mai lontani tanto dal normale
apprendistato quanto dalle forme alla moda nella sala da concerto.
Ben 555 Sonate (in realtà quasi 600) fuori dalle convenzioni del
tempo coevo e dei tempi a venire, che assorbono il patrimonio delle
17
Agosto
h. 21.15
culture con cui Domenico viene a contatto, da quella napoletana a quella lusitana e iberica, attraverso
forme folgoranti e atipiche che proprio nella discontinuità e nell’apparente incoerenza rivelano maestria, originalità ed estrema modernità.
Il film vuole tracciare una biografia musicale fra
il surreale e il metafisico di un personaggio “tutto
musica”, proprio perché mancante del “corpo” biografico, dove i luoghi fisici che ha attraversato il
musicista scaturiscono dai tasti del clavicembalo, e
da quei magici tasti prendono corpo anche dei testimoni lanciati verso la modernità e raccolti da musicisti di oggi, di vario genere, ma che nella Sonate di
Scarlatti trovano stimolo per reinventare e riportare
in vita questa musica senza tempo.
Se i luoghi appartengono a Napoli, Firenze,
Roma, Venezia, Lisbona, Siviglia, Madrid, i nomi di
oggi, che sono stati stimolati e abbiamo stimolato al
confronto, appartengono ad aree e stili musicali
molto diversi.
Ecco che l’antico si salda e rivive nel moderno,
dando linfa sempre nuova a questa musica.
Luoghi, interpretazioni, improvvisazioni, composizioni, interviste che hanno al centro una dozzina di
Sonate di un grande musicista che ha saputo, con
una facezia giocosa, reinventare la musica, per il
suo e il nostro gioco.
F.L.
VIDEO
MUSIC
CULT
Piazza
delle
Murate
Mercoledì
17
Agosto
h. 21.15
Se in Italia ci fosse più spazio per il cinema d’autore, film come Un gioco ardito, che il regista e sceneggiatore Francesco Leprino ha girato nel 2006 fra Italia, Spagna
e Portogallo, finirebbero al cinema e subito dopo in TV, senza un
filo di pubblicità. La pellicola che il musicologo sta presentando in
tutta Europa... è un gioco di intelligenza e di gusto che mescola
linguaggi, stili e musiche in un montaggio disinvolto. Ne risulta una
presa diretta che fa sentire Scarlatti... nostro contemporaneo...
Utile anche per svecchiare la musica classica (Luigi Di Fronzo –
La Repubblica 7-6-2007).
VIDEO
MUSIC
CULT
Palestrina princeps musicae
(2009) - 52’
La vita e la musica del più grande compositore italiano del Rinascimento raccontata in un film dal
regista tedesco Georg Brintrup
Regia Georg Brintrup
Mestro di Cappella Flavio Colusso
Ensemble Seicento Novecento
Cappella Musicale di San Giacomo
Produzione
ZDF/Arte
Piazza
delle
Murate
Lunedì
22
Agosto
h. 21.15
Iginio
Domenico Galasso
Stefano Oppedisano
Annibale
Claudio Marchione
Cristoforo
Monsignor Cotta
Renato Scarpa
Achille Brugnini
Gioacchino
Franco Nero
Domenico Ferrabosco
Remo Remotti
Filippo Neri
Giorgio Colangeli
Leonardo Barré
Pasquale di Filippo
Giovanni Severini
Bartolomeo Giusti
Old palestrina
Daniele Giuliani
Young palestrina
Patrizia Bellezza
Virginia Dormuli
Francesca Catenacci Lucrezia Gori
resto del cast in ordine alfabetico:
Jobst Grapow, Cardinale Vitelli
Il film è stato girato poche settimane prima del terremoto nella
città di L’Aquila. La RAI ha trasmesso il film con la seguente didascalia all’inizio del film: «Molte scene del film che state per vedere
sono state girate a L’Aquila e dintorni poche settimane prima del
terremoto. Questo è, dunque, l’ultimo film girato nella città abruzzese prima del sisma, ed è anche l’ultima testimonianza di luoghi e
monumenti che adesso non ci sono più, come gli affreschi nel coro
del Monastero della Beata Antonia oppure nella stanza quadrata
del Palazzo Branconio».
Forse non tutti sono a conoscenza del fatto che Giovanni
Pierluigi da Palestrina fu il più grande compositore italiano del
Rinascimento e che – quando morì nel 1594 – lasciò in eredità quasi
mille composizioni. La sua storia e la sua musica sono state riportate alla luce da un regista tedesco, Georg Brintrup, autore di una
trentina di film e di altrettante sceneggiature, oltre che di diverse
collaborazioni radiofoniche e televisive (www.brintrup.com ).?Il suo
“Palestrina princeps musicae”, prodotto per la Televisione tedesca
ZDF e il canale “Arte”, ha avuto la sua presentazione ufficiale
all’Auditorium Parco della Musica di
Roma ed è stato poi proiettato in altre
città italiane come Bologna (al Museo
Internazionale e Biblioteca della
Musica), Napoli (nella Basilica di
Santa Maria Maggiore) e L’Aquila
città – quest’ultima, dove è stato girato tra febbraio e marzo 2009, esattamente pochi giorni prima del tragico
terremoto che ha distrutto il capoluogo abruzzese, sconvolgendone la vita
dei suoi abitanti.?Alcune scene sono
state girate anche a Santo Stefano di
Sessanio, in quello splendido paesino
a pochi chilometri da L’Aquila che da
anni è divenuto il ‘buen retiro’ per
molti artisti, scrittori, attori ed intellettuali, oltre ad essere stato annoverato tra “I borghi più belli d’Italia”.Dopo
la prima romana, è proprio in quel
‘paese gioiello’ – approfittando di una
calda e tipica giornata dell’estate di
San Martino – che avviene il nostro
incontro con Georg Brintrup, il quale ama spesso
stare a Santo Stefano proprio per staccare dal frenetico caos quotidiano di Roma, città dove vive oramai da molti anni. A fare da ‘scenografia’ particolare, la sua bellissima casa, tutta in stile ‘minimal
chic’, arricchita ovunque da giochi di luce (artificiale e, soprattutto, naturale), oggetti e mobili particolari, alcuni dei quali pensati e fatti realizzare da lui
personalmente. «Palestrina era stato sempre considerato una ‘monnezza’ – ci dice Brintrup senza pensarci su tra una portata e l’altra (scopriamo che è
anche un ottimo chef) – ed è per questo che ho
voluto ridargli il suo giusto valore e, con esso, alla
sua opera». «Il mio film vuole mirare a far percepire
il ponte ideale che ci unisce alla musica del compositore, per mostrare come la eco del suono da lui
creato sia in grado di impressionare la coscienza
moderna» – ci ha spiegato. «Con l’ausilio della tecnica video ad alta definizione ho poi cercato di trasmettere la vitalità della sua arte musicale e di far
comprendere perché Palestrina fu elevato a
‘Principe della Musica’» ha aggiunto. Una musica,
la sua, che è capace di stimolare la fantasia e che,
con la sua particolarità e bellezza, è capace di «trovarsi in quello spazio magico dove regna l’assoluto
silenzio, dove tutto è sospeso e dove ciascuno è
capace di aprirsi oppure di chiudersi». In
“Palestrina princeps musicae” il protagonista non
appare sempre “in persona”, ma si incontrano i suoi
amici e i suoi nemici che rivelano i diversi aspetti
dell’uomo e dell’artista. Ci sono i membri del clero
romano, principi, musicisti e persino suoi ex allievi,
capaci con i loro interventi di contestualizzare l’artista e la sua opera in un ambiente di grandi contraddizioni e tensioni ideali, artistiche, sociali e religiose. La colonna sonora, più di quaranta minuti di
musica sacra e profana del grande polifonista rinascimentale – che fu tra fondatori della Congregazione dei musici,
poi Accademia di Santa Cecilia – è stata affidata all’intensa interpretazione di Flavio Colusso con l’Ensemble Seicentonove-cento e
la Cappella Musicale di San Giacomo. Nel cast degli attori, Giorgio
Colangeli, Domenico Galasso, Franco Nero, Remo Remotti, Renato
Scarpa e Daniele Giuliani, nei panni del giovane Palestrina.?Un
gruppo di voci maschili ha eseguito i brani sia in dodici, sia a “parti
reali” a sei, cinque o quattro voci e gli stessi solisti non vengono
ripresi in maniera fissa in mezzo allo spazio delle chiese e degli altri
luoghi, «ma sono “attori”, nucleo/centro e nello stesso tempo elemento unificante del film, un corpo risonante che poi può anche
essere “sezionato”, perché ogni voce è indipendente dalle altre e
può essere a sé», ha concluso. Nel film è proprio il gruppo che commenta acusticamente la biografia di questo grande maestro, presentando sia alcune delle opere più famose, ma anche composizioni meno conosciute. Un film da ascoltare oltre che da vedere, che
conferma ancora una volta la grande bravura e sensibilità del suo
autore. Tutto da scoprire.
VIDEO
MUSIC
CULT
Piazza
delle
Murate
Lunedì
22
Agosto
h. 21.15
VIDEO
MUSIC
CULT
SUL NOME BACH
Contrappunti con l’Arte della fuga
Un viaggio da Eisenach a Lubecca, sulle tracce di
Bach, dentro una delle opere più emblematiche e
assolute
Ideazione, regia, sceneggiatura
Francesco Leprino
Elaborazioni strumentali
Ruggero Laganà, Alessandro Solbiati
Narratori
Sonia Bergamasco, Arnoldo Foà
Johan Sebastian Bach Sandro Boccardi
Voce di J.S. Bach Bruno Ganz
Pianoforte Stefano Bollani
Pianoforte preparato Maria Grazia Belloccho
Clavicembalo Enrico Baiano, Simone Corti
Clavicordo Matteo Messori
Organo Gianluca Capuano
Fortepiano Carlotta Nicole Lusa
Celesta Alessandra Ducariu
Cristallarmonio Gianfranco Grisi
Fisarmonica Francesco Gesualdi
Flauto Annamaria Morini
Violino Enzo Porta
Flauti a becco Mario Lacchini, Lorenzo Lio, Stefano
Bragetti
Viola da gamba Denise Mirra
Violone Nicola Moneta
Soprani Simona Caressa, Silvia Spruzzola
Divertimento Ensemble, Trio Magritte, De Labyrinto, Quintetto
L’Arte della Fuga, Quartetto Prometeo
Composizione di Bach Remix Vittorio Montalti
Piazza
delle
Murate
Martedì
23
Agosto
h. 21.15
Beethoven diceva che Bach non era un ruscello, ma un mare.
La musica di Bach sta a un piccolo film come un oceano sta a un
guscio di noce: non potendo in balcun modo esservi contenuta, se
ne può cogliere solo la sua decantazione e la sua astrazione. L’Arte
della Fuga, senza apparente destinazione strumentale e senza un
nome (il suo titolo fu apposto probabilmente dal figlio C. Ph.
Emanuel o da Morpurg)
è lasciata incompiuta da
Bach e costituisce, insieme alle ultime (per
certi versi enigmatiche)
opere (L’offerta Musicale, le Variazioni Goldberg, le Variazioni canoniche), un cosciente testamento per il futuro, per
l’eternità.
La fuga. Per sua
natura musicale, è un
motore perpetuo, che
non ha fine, per cui solo
un’interruzione brusca
può porvi termine. La
sua incompiutezza è indice della sua smisurata
compiutezza. Alle ultime
note, che non concludono, non può che succe-
dere l’improvvisazione, humus primo della musica di
Bach, a chiudere il cerchio e mettere la parola fine.
Il pensiero trasferito sulla carta diventa così la
sintesi perfetta del genio di Bach e della musica
stessa. E si può racchiudere in quel piccol vaso che
è la lanterna magica del cinema, in cui possono trovare posto anche le tante vicende e i tanti luoghi
vissuti da Bach.
L’altra sfida è quela di calare questo pensiero
musicale, destinato probabilmente alla sola tastiera, nella matericità e concretezza dei colori di tutti
gli strumenti possibili come un gigantesco clavier a
lumière, quasi a renderlo tangibilmente e prepotentemente visibile a tutti.
Francesco Leprino
“Non è una biografia del grande genio musicale, è molto di più: è il ripercorrere i suoi ultimi dieci
anni di vita scavandone i moti più segreti dell’animo
attraverso la sua ultima musica, il capolavoro
incompiuto dell’Arte della Fuga, interpretando attraverso di esso l’evoluzione dell’animo di Bach, il suo
percorso esistenziale, sempre più metafisico (...)
Qualcosa di più di un film, un viaggio nel mondo di
Bach, delle sue passioni, della sua musica”
M. Moresco
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MUSIC
CULT
Piazza
delle
Murate
Martedì
23
Agosto
h. 21.15
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CULT
La Metropoli Futurista
Progetti Im-possibili
(2006) Art Media Studio
Produzione
Giubbe Rosse, Art Media Editori
Realizzazione
Art Media Studio, Firenze
Regia
Vincenzo Capalbo, Marilena Bertozzi
Testi
Ezio Godoli, Vincenzo Capalbo
Musiche
Daniele Lombardi
Una città nuova
per un nuovo modello
di vita. Questo il concetto ispiratore dell’architettura futurista, che sotto la spinta di quella fede
incondizionata nello
sviluppo tecnologico
tipica dell’inizio del
secolo XX, intendeva
rispondere alle esigenze del tutto nuove
della nascente società industriale,
creando un contesto ambientale il
più possibile ad essa funzionale. In
un lasso di tempo brevissimo l’uomo
del XX secolo si era trovato proiettato in una dimensione che ben poco
aveva in comune con il periodo precedente e che pareva destinata a
fargli superare qualsiasi limite; una
dimensione dove tutto sembrava
possibile e a portata di mano, in cui
tutti erano animati dalla stessa euforia ed entusiasmo per gli anni a venire. Di questo clima si erano alimentate la mente e l’anima di coloro che
avevano aderito al movimento futurista. La realizzazione virtuale di questa città futurista mai edificata vuole essere la ricostruzione-evocazione del clima di un’epoca caratterizzata da una grande spinta
verso il domani dell’uomo di inizio secolo, in un momento in cui la
capacità di proiettarsi nel futuro dell’uomo di fine secolo (e millennio) pare quantomeno sopita sotto le ceneri di un pessimismo sempre più dominante e penalizzante.
Piazza
delle
Murate
Sabato
27
Agosto
h. 21.15
Rapsodia Satanica
Film muto di Nino Oxilia (1915)
con Lyda Borelli, Andrea Habay, Ugo Bazzini,
Giovanni Cini, Alberto Nepoti
Musica di Pietro Mascagni
Revisione di Marcello Panni
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CULT
Sempre alla ricerca di una sua strada, dopo il
trionfo mai eguagliato della Cavalleria, negli anni
della prima guerra mondiale Mascagni si lanciò in
una nuovissima strada, la musica da film, sottoscrivendo un favoloso contratto con la Cines.
“Rapsodia Satanica”, un poema sinfonico di cinquanta minuti che accompagnva puntigliosamente
le immagini di un film sull’avventura faustiana di una
bellissima Lyda Borelli, era a tutti gli effetti la prima
colonna sonora integrale della storia del cinema.
Ma il suo rapporto col cinema ebbe breve vita.
Dopo un iniziale trionfo (nel 1918 a Torino Mascagni
ne diresse 45 esecuzioni in tre settimane) la partitura fu dimenticata per i costi eccessivi dell’orchestra, per il fallimento della Cines ed anche per l’avvento del sonoro. Messa da parte dall’Autore dopo
qualche esecuzione sporadica in concerto, se ne
perse perfino la partitura.
Ricostruita dalle parti originali e rivista da
Marcello Panni, conosce oggi una nuova circolazione anche perchè si tratta di una splendida partitura,
tra le migliori di Mascagni; l’associazione con il film ne fa un’opera
assai singolare e unica per il suo tempo.
Piazza
delle
Murate
Sabato
27
Agosto
h. 21.15
Farben
(1970)
di Marcello Panni
Variazioni cromatiche su un film di Gianfranco Baruchello.
La musica è rappresentata dalla variazioni cromatiche. Successivamente M. Panni ha composto un brano per pianoforte da eseguire in tempo reale con il film (1991).
5. L’Orso azzurro
Danza dell’orso e rivista delle marionette Musica
di Chemenow (Béla Bartók)
VIDEO
MUSIC
L’allestimento teatrale dei Balli Plastici fu realizzato
al Teatro dei Piccoli di Roma il 15 aprile 1918, con le
prospettive luminose architettoniche e i costumi
plastici in legno, dipinti a smalti colorati di Fortunato
Depero, la sua direzione coreografica in collaborazione con G. Clavel e la direzione musicale di
Alfredo Casella. L’originalissimo spettacolo fu
messo in scena dalla Compagnia marionettistica
Gorno dell’Acqua.
CULT
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CULT
Immotus. Magno Silentio Audire
(2008) - 12’30’’
Piazza
delle
Murate
Lunedì
29
Agosto
h. 21.15
Film di Massimo Becattini
Musica di Mario Ruffini
Testo di Eugenio Montale
Edizione del video Film Documentari d’Arte
Edizione delle musiche Suvini Zerboni
Fortunato Depero - Balli Plastici
(1918) - Spettacolo realizzato nel 1980
Ricostruzione dello spettacolo a cura di Enzo Cogno
Compagnia di marionette Giacomo e Giacomo (Ve)
Approfondimenti Bruno Passamani
Regia televisiva Sandro Briner
Regista assistente Laureni Gerber
Direttore di palcoscenico Rosalba Trevisan
Costruzione delle Marionette Bottega Artigiana Signor Blum (Ve)
Coloritura U. Spasiano
Luci F. Alberti
Cameramen D. Calderari, M. Tritten, R. Volger
Suono F. Schumacher, L. Rosset, F. Crivelli
Coordinamento tecnico Pierluigi Marcoli
Controllo Immagini R. Bontognali, U. Crivelli, M. Fusini
Registrazione e montaggio F. Rezzonico, L. De Ambrogi, C. Pianezzi
Assistente di studio G. Carboni
Assistente musicale R. Rota
Segretaria di produzione T. Ronconi
Produzione di Carlo Piccardi
Spettacolo realizzato
in collaborazione con il Museo
Depero di Rovereto e l’Autunno
Musicale di Como
Radio Televisione Svizzera (RSI)
1. Pagliacci
Villaggio luminoso floreale
Pagliacci - Ballerina - Gallina e
Farfalle
Musica di Alfredo Casella
2. L’Uomo dai Baffi Strada d’oro
Ballerina azzurra - danze ubriache - topi bianchi pioggia di sigarette
Musica di Gerald Tyrwhitt
3. I Selvaggi. Paesaggio tropicale
Selvaggi rossi e neri: la Selvaggia
gigantesca e il Serpe verde
Musica di Francesco Malipiero
4. Ombre
Ombre dinamiche costruite. Piani
grigi e neri
Piazza
delle
Murate
Lunedì
29
Agosto
h. 21.15
Magno silentio audire è tentativo di “fotografare”, con l’ascolto, l’immobilità cosmica e il suo immenso e imperscrutabile silenzio, risorsa e insieme
condanna alla solitudine dell’uomo... Quando la musica e le parole indicano un ineluttabile percorso dell’anima e si fanno metafora di una condizione esistenziale, ricostruire per immagini questo viaggio
diviene un impegno quasi necessario, utile a comprendere il senso
stesso dell’arte. Questo Musik-film di Ruffini e Becattini nasce come
descrizione visiva del brano musicale Immotus (Magno Silentio
Audire), per soprano e orchestra da camera, composto nel 1985 da
Mario Ruffini. Il brano, a sua volta, è la descrizione di un testo poetico di Eugenio Montale, tradotto in musica e nato dalla diretta influenza di due maestri (Luigi Dallapiccola e Carlo Prosperi) e di due loro
opere, Piccola musica notturna e In nocte secunda: pur senza un uso
sistematico della dodecafonia, tutto respira dodecafonico...
La musica evoca la notte, notte astronomica, ma anche notte della
ragione, quando i pensieri si affollano e divengono incubi, vuoti a perdere fatti di solitudine. Il luogo è la città notturna, uno spazio urbano
popolato di facce vuote, indifferenti, che si guardano senza vedersi,
mentre l’anima del solitario viaggiatore trasforma la realtà in allegorie,
in simboli che paiono minacciarlo, accompagnandolo nel suo sonno
inquieto. È il sonno della ragione, e le creature della notte iniziano a
parlargli; un convitato di fuoco infiamma la sua mente ed egli discende
in un mondo altro, in un inferno popolato dalle rovine di un passato illustre ma ormai in disfacimento, sotto un cielo notturno e opaco. (...) Al
risveglio ritrova una città livida, popolata da volti immoti, senza espressione. L’unica possibilità è una nuova partenza...
(M.R., M.B.)
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Piazza
delle
Murate
Martedì
30
Agosto
h. 21.15
Cosa succede in periferia
(1971) - 14’
di Andrea Granchi
Super 8 mm, colore, sonoro magnetico
Voce fuori campo A. Granchi
Musica improvvisata in sincrono, con materiali e
strumenti vari, da A. Granchi e R. Ranaldi
Girato e sonorizzato a Firenze nello studio di A.
Granchi in Piazza S. Spirito, vi sono utilizzati come
scene i “Paesaggi per avventure” (1970-71), e, in
animazione, disegni, fotografie, sagome di un presepe degli anni ’30, ritagli da riviste e fotoromanzi, foto
di dipinti antichi e dello stesso Granchi. È uno dei
lavori più noti in cui l’autore, con un’inedita tecnica
di animazione, produce un singolare “teatrino”
di continue mutazioni e sorprese manipolando
opere storiche smontate, rivisitate o “invase” da
intrusioni di ogni genere. Ben nota la sequenza delle
teste dei cinesi nel salotto rinascimentale...
Il giovane rottame
(1972) - 26’
Super 8 mm, colore,
sonoro magnetico
Voce narrante
A. Granchi
Agiscono A. Granchi, M.C. Rastrelli,
D. Padovani
Musica barocca di Giuseppe Torelli
e Baldassarre Galuppi, con interventi
sonori improvvisati da A. Granchi
e R. Ranaldi
Basato sul racconto di A. Granchi in
forma di biografia parodiata (1971), il film
utilizza, con marcata e talvolta amara ironia, quell’accumulo eterogeneo di documenti, immagini, oggetti che rappresentano l’accumulo di una vita a
partire dall’infanzia. La chiave del lavoro è nel rovesciamento del
rapporto giovinezza-vecchiaia, nella comicopatetica esorcizzazione
del “tempo che passa” e nel paradosso di una “carriera” a rovescio
in cui progressivamente, nel nome degli ideali ingannevoli di successo e salute, il protagonista perde pezzi di sé. Nel film sono utilizzate opere oggetto come le “Cure intelligenti e logiche” esposte in
occasione della “personale” di Granchi alla Galleria Flori di Firenze
(gennaio 1972) in cui il lavoro venne presentato per la prima volta e
proiettato a ciclo continuo, e varie foto ritoccate a mano a “single
frame” durante la ripresa.
Minotaurus 2
(2000) - 13’19”
di Daniele Lombardi
Per pianoforte preparato e amplificato, danzatore e videoclips
Pianoforte Daniele Lombardi
Danzatore Pier Paolo Koss Elena Cavallo
Riprese video Museo Pecci Lio Arippa
Riprese in esterni Daniele Lombardi
Registrazione audio Festival Pontino di MusicaFestival Internazionale di Musica Contemporanea,
Castello di Sermoneta,
1.6.2000.
Tecnico del suono Antonio Cenciarell, Syntagma
Musicum.
Realizzazione tecnica Aida, Firenze
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(...) “il minotauro sognò di essere un uomo.
Sognò un linguaggio, sognò fratellanza, sognò sicurezza, sognò amore, vicinanza, calore, e contemporaneamente seppe, sognando, di essere un anormale cui non sarebbe mai stato concesso un linguaggio, mai fratellanza, mai amicizia, mai amore,
mai vicinanza, mai calore, sognò come gli esseri
umani sognano degli dèi, con tristezza d’uomo l’uomo, con tristezza d’animale...”
Laura Barile, 5 aprile 2002
Prepariamoci alla notte
(1977) - 11’
Documento di Renato Ranaldi sull’esercizio della
superstizione.
Super 8/colore, sonoro magnetico
Piazza
delle
Murate
Martedì
30
Agosto
h. 21.15
Un esorcismo cerimoniale ossessivo che si
svolge intorno al tema del letto, già apparso in precedenti film dell’autore.
Per andare a letto si fa così: il soggetto prepara
le valigie per la notte, pensa a cosa metterci dentro, si porta dietro
tutta la propria memoria, e viene fuori una strategia elementare in
contrapposizione ad una tensione drammatica, a qualcosa di straordinariamente misterioso. La parte sonora è costituita da un’unica
nota, un armonico ottenuto percuotendo uno singing bowl utilizzato nelle cerimonie di preghiera tibetane, che prepara una tensione.
Nel frattempo il soggetto continua a fare i propri bagagli e
quando finalmente entra nella
notte, la parte sonora cambia
con l’uso di un brano di Billie
Holliday, I thought about you.
Mancamenti
(1978) - 11’
Super 8/colore, sonoro magnetico
Operatore Renato Ranaldi
Musiche cornamuse scozzesi
Sul pavimento dello studio
dell’autore, tutto viene fatalmente a mancare. Gli amici dell’artista vengono invitati a contribuire con le loro cadute a questo
inutile teatro del ridicolo. Ma credere è un’arte e l’adesione alla
metafora non è sempre spontanea. Per alcuni il senso del ridicolo
ha il sopravvento, e così taluni rifiutano perchè la caduta porta il
senso di una strana vergogna. Il film registra questi finti svenimenti e fonda il suo effetto sulla paura di farsi male e l’inadeguatezza e
il disadattamento di coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione. Si riconoscono tra gli altri Lapo Binazzi, Donatella Giuntoli,
Daniele Lombardi, Fernando Melani, Mario Pachi.
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ESTATE FIORENTINA
AGOSTO 2011
CULT
MUSICA
INAUDITA
FILM
INVISIBILI
ALLE MURATE