VIDEO MUSIC ESTATE FIORENTINA AGOSTO 2011 CULT MUSICA Piazza delle Murate Lunedì 1 Agosto h. 21.15 PESANTE PER PALOMBARI ALLE MURATE VIDEO MUSIC CULT Rassegna di video, film e musiche del Novecento A cura di Daniele Lombardi Agosto 2011 Lunedì 1 agosto Bianco Nero Piano Forte un progetto di Mara Cantoni, Luigi Ceccarelli, Silvia Lelli, Roberto Masotti con le videoinstallazioni wallsCAGEwalls, Looking for Cage, wallsCAGEwalls live mix demo Organizzata da Nardini Bookstore Martedì 2 agosto Libreria dei Beni culturali - Le Murate Ritratto postumo di Luigi Dallapiccola (1976) Musica pesante? Piazza delle Murate Firenze Il programma completo Perché no, visto che galleggiamo in un incessante brulichio di videomusic pop, rock, jazz, senza mai immergerci in quella ritenuta sperimentale e così pesante da essere stata fatta sprofondare, invisibile e inaudita, sotto la linea di galleggiamento. Proviamo a scendere nei fondali inesplorati e a farci tentare dal fascino dell’abisso, in una momentanea apnea e, chissà, forse sperare che prima o poi qualcuno la tiri su dal fondo... D.L. VIDEO MUSIC CULT Regia di Carlo Piccardi Radio Televisione Svizzera (RSI.ch) Petroleo Mexico (2005) un film di Roberto Paci D’Alò / Giardini Pensili Musica Roberto Paci D’Alò, Absolute Value of Noise Mercoledì 10 agosto Inferno (1911) - film muto con colonna sonora da La Divina Commedia di Dante Alighieri: la colonna sonora “ideale” del film più visionario del cinema muto (restaurato). Musica di Edison Studio, Live electronics, voci, suoni d’ambiente. Sabato 13 agosto Musica e cinema futurista The Bad Boy of Piano di G. Antheil con La morte delle macchine di Terry D’Alfonso La femme 100 têtes di G. Antheil con New Eden e Voina-Guerra di Pierpaolo Koss Piazza delle Murate Firenze Agosto 2011 Mercoledì 17 agosto in-auditi ascolti/film in-visibili Dieci serate con film-cult in bianconero ri-musicati da autori del Novecento, video sperimentali fra arte visuale e musica, concerti ritrovati, fotografia e animazione, cinema e pianoforte, Super 8 e videoclip: dal Rinascimento al Futurismo, da Scarlatti a John Cage, da Bach a Dallapiccola... Antonio Paradiso, Silenzio, 1989 Foto Lelli e Masotti - B.N.P.F. Un gioco ardito. Dodici variazioni tematiche su Domenico Scarlatti Un film di Francesco Leprino Lunedì 22 agosto Palestrina Princeps Musicae La vita e l’opera del più grande compositore italiano del Rinascimento raccontate in un film del regista tedesco Georg Brintrup Martedi 23 agosto Sul nome Bach Contrappunti con l’arte della fuga Un film di Francesco Leprino Sabato 27 agosto COMUNE DI FIRENZE Assessorato alla Cultura La Metropoli Futurista Progetti Im-possibili di Vincenzo Capalbo e Marilena Bertozzi Rapsodia Satanica Film muto di Nino Oxilia (1917), musicato da Pietro Mascagli, revisione di Marcello Panni Farben di Gianfranco Baruchello Lunedi 29 agosto Fortunato Depero - Balli Plastici di Enzo Cogno Immotus. Magno Silentio Audire ESTATE FIORENTINA 2011 Direzione Riccardo Ventrella Film di Massimo Becattini Musica di Mario Ruffini Martedi 30 agosto Cosa Succede in periferia Il giovane rottame di Andrea Granchi Minotaurus 2 di Daniele Lombardi Prepariamoci alla notte Mancamenti di Renato Ranaldi ASCOLTO IN CUFFIA. Le Proiezioni si svolgeranno nella Piazza delle Murate (accesso da Via dell’Agnolo e da Via Ghibellina). INGRESSO GRATUITO VIDEO MUSIC CULT Piazza delle Murate Lunedì 1 Agosto h. 21.15 Bianco Nero Piano Forte Progetto Mara Cantoni, Luigi Ceccarelli, Silvia Lelli, Roberto Masotti Fotografie Silvia Lelli e Roberto Masotti Prose e versi Mara Cantoni Musica e sound design Luigi Ceccarelli Musiche realizzate presso Edison Studio - Roma, IMEB-Bourges Voci Sonia Bergamasco, Paolo Bessegato, Elena Bucci, Mara Cantoni, Marco Cavalcoli, Sandro Cerino, Enrico Fink, Gabriella Franchini, Camillo Grassi, Ermanna Montanari, Giovanna Mori Video e sito internet Produzione e realizzazione DDR Videoflot, Gerardo Lamattina Allestimento Leonardo Scarpa Audio e illuminotecnica LPE Progetto Marino Pandolfini Produzione Ravenna Festival In assenza dell’uomo le cose cosa sono? Forme inerti, impronte lasciate nel solco della storia o figure pulsanti dell’immaginario? Un pianoforte senza pianista cosa fa? Aspetta, medita, evoca, semplicemente sta? E dell’uomo ha nostalgia? Forse l’assenza dell’uomo non è che la nostalgia ch’egli ha di se stesso. Del suono, del timbro, del tono. Questa originale idea di installazione nasce da una serie fotografica di singolare capacità evocativa. Il candore trasognato e vagamente surreale delle immagini, nell’incontro con gli ironici e immaginifici testi e con il multiforme e sempre cangiante mondo sonoro, dà luogo a un’opera di grande fascino e compattezza. Arti diverse non solo si parlano ma si ascoltano congiungendosi. Il pianoforte, eletto così a protagonista, più che essere da noi osservato, ci osserva. Implacabile, nero, lucido, teso. E anche concretamente presente, adagiato su un fianco, spoglio, a ricevere immagini proiettate sulla cordiera, appena filtrate da un tulle, e a far cantare le sue corde, stimolato da leggere vibrazioni elettromeccaniche. In quarantacinque fotografie in bianco e nero, pianoforti variamente ambientati, guardati da prospettive inedite, si rivelano creature a tratti inquietanti, quasi sempre misteriose. Una ventina di testi scritti affianca le immagini, infondendovi una sorta di animismo evocativo e talora strampalato: sono brevi storie, dialoghi, versi poetici o commenti paradossali dove la dimensione fantastica si intreccia a riferimenti musicali e letterari. L’ambientazione sonora trae dal pianoforte la voce più inedita ed interiore e trasforma il percorso visivo in uno spazio multidimensionale, traducendo le parole scritte in infinite sonorità in dialogo con lo strumento. JOHN CAGE, UN RITRATTO wallsCAGEwalls (2007) videoinstallazione di Roberto Masotti Tutte le fotografie Roberto Masotti Elaborazione e montaggio Gerardo Lamattina DDR Videoflot Musica originale Erat Verbum John, di Alvin Curran (per gentile concessione: Studio Akustische Kunst WDR/Köln, Dicembre 2000). Durata 27’ Alcune fotografie di Merce Cunningham Dance Company e del Treno di John Cage sono incluse nel video per gentile concessione di Silvia Lelli. Il video è stato prodotto per il festival Milano Musica e la Fondazione Mudima, Milano. Looking for Cage (2007) videoinstallazione di Roberto Masotti Video e voce Roberto Masotti Montaggio Gerardo Lamattina Il video è stato girato in località Monte Mezza, Cinte Tesino, Trento. Durata 10’59”. VIDEO MUSIC CULT Piazza delle Murate Lunedì 1 Agosto h. 21.15 wallsCAGEwalls, live-mix-demo di Lino Greco e Gerardo Lamattina fotografie, live video Roberto Masotti musica Alvin Curran Durata 8’ Lo speciale montaggio comprende frammenti del video esteso di wallsCAGEwalls e altri della performance live allo Spazio Antologico di Milano, il 18 ottobre 2007, durante la serata “Open Cage” della edizione di Milano Musica dedicata al compositore americano. VIDEO MUSIC CULT Ritratto postumo di Luigi Dallapiccola (2005) - 27’ (1976) Radio Televisione Svizzera (RSI.ch) Regia Carlo Piccardi Piazza delle Murate Martedì 2 Agosto h. 21.15 Petroleo Mexico La trasmissione televisiva realizzata dalla TV Svizzera rappresneta un unicum nella documantazione sul grande compositore fiorentino. Vi sono esecuzioni di sue opere e interviste assolutamente rare a importanti personaggi coevi come Massimo Mila, Luigi Nono e vari altri. Lo stesso Dallapiccola appare nella forse unica intervista televisiva che oggi si possa ancora vedere. Sono molto interessanti le sue affermazioni sulla musica in generale ma soprattutto sulla sua opera Ulisse, che forse, con Il Prigioniero, rappresneta la punta più alta delle sue creazioni. Un film di Roberto Paci Dalò Regia e fotografia Roberto Paci Dalò Montaggio Natalie Cristiani Musica Roberto Paci Dalò, Absolute Value of Noise B/N, stereo, no dialoghi, 1.33:1 Produzione Roberto Paci Dalò per Giardini Pensili In collaborazione con Biennal internacional de Radio, Radio Educacion. Petróleo México è stato girato a Città del Messico. Si tratta di una meditazione visiva e sonora dove è fondamentale il movimento tra scene di massa e alcuni volti che improvvisamente, e inconsapevolmente, emergono dalla folla per diventare protagonisti. Come dice Agamben: "il volto è il solo luogo della comunità, l'unica città possibile". Un gioco di corrispondenze è stato creato a partire dalla straordinaria somiglianza tra i volti di oggi e dell'antichità messicana in un luogo dove il mito fa parte – proprio attraverso i volti – della quotidianità. http://giardini.sm/projects/petroleo-mexico VIDEO MUSIC CULT Piazza delle Murate Martedì 2 Agosto h. 21.15 VIDEO MUSIC CULT Piazza delle Murate Inferno (1911) da “La Divina Commedia” di Dante Alighieri Il film più visionario del cinema muto italiano e la sua ideale colonna sonora Un film di Francesco Bertolini e Adolfo Padovan Musica Edison Studio Live electronics Mauro Cardi, Luigi Ceccarelli, Fabio Cifariello Ciardi, Alessandro Cipriani Fotografia Emilio Roncarolo Scenografi Sandro Properzi, Francesco Bertolini Interpreti Salvatore Papa (Dante), Arturo Pirovano (Virgilio), Giuseppe De Liguoro (Farinata/Pier Delle Vigne/conte Ugolino), Attilio Motta, Emilio Beretta, A. Milla (Lucifero) Produzione Milano Films Commissione Ravenna Festival, 5 luglio 2008, Ravenna, Rocca Brancaleone Dopo aver reinventato il suono de “Gli ultimi giorni di Pompei” e de “Il gabinetto del dottor Caligari” i quattro compositori di Edison Studio hanno creato la colonna sonora "ideale" di questo film. Il restauro della pellicola è stato curato della Cineteca di Bologna e realizzato nel 2007 presso il laboratorio “L'Immagine Ritrovata” a partire da due copie positive di nitrato imbibite e virate, provenienti dal British Film Institute e da UCLA Film and Television Archive, e tre controtipi bianco e nero provenienti dal Danske Filmmuseum, dalla Bulgarska Nacionalna Filmoteka e dall'American Film Institute. Edison Studio riprende l’antica tradizione del film muto con accompagnamento dal vivo in un’originale composizione di suoni vocali, meccanici, mutuati dalla natura e dalla storia della musica, orchestrati e trasformati dal vivo con gli strumenti delle nuove tecnologie. La colonna sonora di Inferno proietta lo spettatore in una dimensione onirica e a tratti ironica, grazie ad un continuo ‘cortocircuito’ fra voci reinventate, paesaggi acustici surreali, suoni d’ambiente che avvolgono lo spazio ben oltre le possibilità del cinema tradizionale. Il volteggiare aereo dei Lussuriosi, i racconti in forma di flashback di Paolo e Francesca e del Conte Ugolino; Pluto, Cerbero, Caronte che traghetta le anime oltre il fiume Acheronte, orde di demonipipistrello e le tre teste divoratrici di anime del gigantesco Lucifero sono solo alcuni esempi delle scene e dei personaggi animati dai numerosi e inediti effetti speciali, ispirati alle celebri incisioni ottocentesche di Gustave Doré. Uno spettacolo per tutti, dove letteratura, cinema e musica danno vita ad un comune e attuale percorso artistico. Mercoledì 10 Agosto h. 21.15 Nardini Bookstore, Libreria dei Beni culturali Situata nell’insolita location dell’ex-carcere delle Murate a Firenze, nuovo centro cittadino del Contemporaneo, opera per la diffusione dell’editoria dedicata alla valorizzazione, alla conservazione, al restauro del patrimonio materiale e immateriale: arte, architettura, design, territorio e ambiente, archeologia, storia locale, fotografia, musica. Organizza eventi, incontri e presentazioni di libri, gestisce bookshop di fiere e organizza gli appuntamenti culturali collegati. Via delle Vecchie Carceri, Le Murate 50122 Firenze www.nardinibookstore.it Info: tel. 0550540234 VIDEO MUSIC CULT GEORGE ANTHEIL THE BAD BOY OF PIANO La morte delle macchine (1988) Videostory amore, macchine e gelosia ideata e diretta da Terry D’Alfonso Sull’omonima sonata di George Antheil Radio Televisione Svizzera (RSI) Pianoforte Daniele Lombardi Piazza delle Murate Sabato 13 Agosto h. 21.15 Con Gianni Cajafa, Carmen Tumiati e Laura Formenti La femme 100 têtes Preludi per pianoforte di G. Antheil dagli omonimi collages di Max Ernst Radio Televisione Svizzera (RSI) Pianoforte Daniele Lombardi Interpretazione grafica Carlo Berta Regia Mirto Storni New Eden (2006) - 10’ - di PierPaolo Koss Video installazione performance - Mosca Regia video e Installazione performance PierPaolo Koss Performer Luc Ngongo, Nina Tuch Musica Hermes Zaigot New Eden ...la metafora di un giardino dell’Eden ritrovato nella scintillante Putingrad, dove si fanno feste continuamente come se fosse l’ultimo giorno dell’anno e della propria vita ...di questa ricchezze estrema per pochi eletti ...le sue centinaia di case da gioco ...le vetrine scintillanti ...del sogno così lontano dalla realtà delle grandi Russie perse nei 17.075.20 kilometri quadrati di questo Stato ...La scelta di uno dei luoghi simbolo del glamour Moscovita inavvicinabile per la maggior parte dei moscoviti ...simbolo di potere ed estrema ostentazione ...Nella mezzanotte del 31 dicembre 2005 sino all’alba del 2006, ...Adamo, giovane clandestino del Camerun, ed Eva giovane studentessa della profonda provincia Russa ...protagonisti ...nel giardino del peccato originale ...tra l’indignazione razzista di molti ospiti ...per le nudità scultoree del nero Luc ...e le forme abbondanti della bianca Nina ...sdraiati sull’erba tra rose e mele ...sognanti e inebriati ...dal tempo che sembrava cadere ...sui loro corpi ... Un giardino tra artificio e natura ...tra Eros e Thanatos ... (PPK) VOINA - Guerra (2005) Video di PierPaolo Koss Regia e Performance PierPaolo Koss Installazione Sergei Bugaev Afrika Performers PierPaolo Koss, Vinsent Achobe, Emanuel Scelly Chouku, Sanson Auck Manfred, Francisco Alotu, Glory Jonson Musica Hermes Zaigot, Sergei Bugaev Afrika, Uri Balashov, Alexei Borisov Durata 10’ TRETYAKOVSKAYA Galleria di Mosca VIDEO MUSIC CULT VOINA, la guerra ... per La Dignità e Giustizia per ogni essere umano ... è la promesssa contenuta nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Il concetto di Dignità è il cuore stesso dei diritti umani ...la performance-video realizzata nel 2005 a Mosca nella giornata mondiale dedicata al continente Africano e alla dignità degli Africani ...in una nazione come la nuova Russia ...dove il colore della pelle ora più che mai nega uguaglianza e integrazione e mette seriamente a rischio la propria vita ...sono stati moltissimi i giovani di colore assassinati a Mosca e San Pietroburgo ...dalle bande di Ultranazionalisti Russi protetti e sostenuti ...da complici ambiguità ...la caduta dell’impero Sovietico ...coincide con la caduta di ogni rispetto per il diverso ...per chi non è di razza Russa ...un’incredibile realtà dove un feroce razzismo ...viene tollerato ...dalle autorità Russe... I cinque performer di colore, clandestini ...a Mosca ...che si sono prestati al mio progetto performativo per un’azione di denuncia violando uno dei templi dell’Arte Moderna Russa, il Museo TRETYAKOVSKAYA riuscendo assieme alla preziosa complicità di Sergey Bugaev ad entrare senza documenti e autorizzazioni ...all’interno del museo ed eseguire l’azione di Guerra... (PPK) Piazza delle Murate Sabato 13 Agosto h. 21.15 VIDEO MUSIC CULT Piazza delle Murate Un gioco ardito Dodici variazioni tematiche su Domenico Scarlatti Film, Italia-Portogallo - Spagna (2006) - 100’ Regia e sceneggiatura Francesco Leprino Produzione Al Gran Sole Musiche Domenico Scarlatti elaborate da: Arrigo Cappelletti, Alfredo Casella, Azio Corghi, Giovanni Falzone, Giorgio Gaslini, Ruggero Laganà, Fabio Nieder, Le Orme, Maurizio Pisati, Salvatore Sciarrino, Javier Torres Maldonado, Isa Traversi, Massimiliano Viel Clavicembalo Ruggero Laganà Con la partecipazione di Enrico Baiano, Emilia Fadini, Gustav Leonhardt, Roberto Pagano, Giorgio Pestelli, José Saramago, Salvatore Sciarrino Voce di Sir Charles Burney Shel Shapiro Marionetta, scena e costume di Sir Charles Burney Compagnia Carlo Colla & Figli Animazione Carlo III Colla Mercoledì La vita di Domenico Scarlatti, figlio di Alessandro, è quella di un musicista europeo che coltiva, per costrizioni biografiche o esistenziali, l’insolita passione di una musica reservata per il cembalo, lo strumento a tastiera che padroneggia alla perfezione e col quale vince una storica gara con Haendel. Personaggio schivo (al contrario di Alessandro), alla popolarità del teatro per quasi quarant’anni finisce per privilegiare l’insegnamento alla virtuosa infante e futura regina di Spagna Maria Barbara di Braganza, e fa nascere proprio dalla didattica l’esigenza di questi “esercizi”, quanto mai lontani tanto dal normale apprendistato quanto dalle forme alla moda nella sala da concerto. Ben 555 Sonate (in realtà quasi 600) fuori dalle convenzioni del tempo coevo e dei tempi a venire, che assorbono il patrimonio delle 17 Agosto h. 21.15 culture con cui Domenico viene a contatto, da quella napoletana a quella lusitana e iberica, attraverso forme folgoranti e atipiche che proprio nella discontinuità e nell’apparente incoerenza rivelano maestria, originalità ed estrema modernità. Il film vuole tracciare una biografia musicale fra il surreale e il metafisico di un personaggio “tutto musica”, proprio perché mancante del “corpo” biografico, dove i luoghi fisici che ha attraversato il musicista scaturiscono dai tasti del clavicembalo, e da quei magici tasti prendono corpo anche dei testimoni lanciati verso la modernità e raccolti da musicisti di oggi, di vario genere, ma che nella Sonate di Scarlatti trovano stimolo per reinventare e riportare in vita questa musica senza tempo. Se i luoghi appartengono a Napoli, Firenze, Roma, Venezia, Lisbona, Siviglia, Madrid, i nomi di oggi, che sono stati stimolati e abbiamo stimolato al confronto, appartengono ad aree e stili musicali molto diversi. Ecco che l’antico si salda e rivive nel moderno, dando linfa sempre nuova a questa musica. Luoghi, interpretazioni, improvvisazioni, composizioni, interviste che hanno al centro una dozzina di Sonate di un grande musicista che ha saputo, con una facezia giocosa, reinventare la musica, per il suo e il nostro gioco. F.L. VIDEO MUSIC CULT Piazza delle Murate Mercoledì 17 Agosto h. 21.15 Se in Italia ci fosse più spazio per il cinema d’autore, film come Un gioco ardito, che il regista e sceneggiatore Francesco Leprino ha girato nel 2006 fra Italia, Spagna e Portogallo, finirebbero al cinema e subito dopo in TV, senza un filo di pubblicità. La pellicola che il musicologo sta presentando in tutta Europa... è un gioco di intelligenza e di gusto che mescola linguaggi, stili e musiche in un montaggio disinvolto. Ne risulta una presa diretta che fa sentire Scarlatti... nostro contemporaneo... Utile anche per svecchiare la musica classica (Luigi Di Fronzo – La Repubblica 7-6-2007). VIDEO MUSIC CULT Palestrina princeps musicae (2009) - 52’ La vita e la musica del più grande compositore italiano del Rinascimento raccontata in un film dal regista tedesco Georg Brintrup Regia Georg Brintrup Mestro di Cappella Flavio Colusso Ensemble Seicento Novecento Cappella Musicale di San Giacomo Produzione ZDF/Arte Piazza delle Murate Lunedì 22 Agosto h. 21.15 Iginio Domenico Galasso Stefano Oppedisano Annibale Claudio Marchione Cristoforo Monsignor Cotta Renato Scarpa Achille Brugnini Gioacchino Franco Nero Domenico Ferrabosco Remo Remotti Filippo Neri Giorgio Colangeli Leonardo Barré Pasquale di Filippo Giovanni Severini Bartolomeo Giusti Old palestrina Daniele Giuliani Young palestrina Patrizia Bellezza Virginia Dormuli Francesca Catenacci Lucrezia Gori resto del cast in ordine alfabetico: Jobst Grapow, Cardinale Vitelli Il film è stato girato poche settimane prima del terremoto nella città di L’Aquila. La RAI ha trasmesso il film con la seguente didascalia all’inizio del film: «Molte scene del film che state per vedere sono state girate a L’Aquila e dintorni poche settimane prima del terremoto. Questo è, dunque, l’ultimo film girato nella città abruzzese prima del sisma, ed è anche l’ultima testimonianza di luoghi e monumenti che adesso non ci sono più, come gli affreschi nel coro del Monastero della Beata Antonia oppure nella stanza quadrata del Palazzo Branconio». Forse non tutti sono a conoscenza del fatto che Giovanni Pierluigi da Palestrina fu il più grande compositore italiano del Rinascimento e che – quando morì nel 1594 – lasciò in eredità quasi mille composizioni. La sua storia e la sua musica sono state riportate alla luce da un regista tedesco, Georg Brintrup, autore di una trentina di film e di altrettante sceneggiature, oltre che di diverse collaborazioni radiofoniche e televisive (www.brintrup.com ).?Il suo “Palestrina princeps musicae”, prodotto per la Televisione tedesca ZDF e il canale “Arte”, ha avuto la sua presentazione ufficiale all’Auditorium Parco della Musica di Roma ed è stato poi proiettato in altre città italiane come Bologna (al Museo Internazionale e Biblioteca della Musica), Napoli (nella Basilica di Santa Maria Maggiore) e L’Aquila città – quest’ultima, dove è stato girato tra febbraio e marzo 2009, esattamente pochi giorni prima del tragico terremoto che ha distrutto il capoluogo abruzzese, sconvolgendone la vita dei suoi abitanti.?Alcune scene sono state girate anche a Santo Stefano di Sessanio, in quello splendido paesino a pochi chilometri da L’Aquila che da anni è divenuto il ‘buen retiro’ per molti artisti, scrittori, attori ed intellettuali, oltre ad essere stato annoverato tra “I borghi più belli d’Italia”.Dopo la prima romana, è proprio in quel ‘paese gioiello’ – approfittando di una calda e tipica giornata dell’estate di San Martino – che avviene il nostro incontro con Georg Brintrup, il quale ama spesso stare a Santo Stefano proprio per staccare dal frenetico caos quotidiano di Roma, città dove vive oramai da molti anni. A fare da ‘scenografia’ particolare, la sua bellissima casa, tutta in stile ‘minimal chic’, arricchita ovunque da giochi di luce (artificiale e, soprattutto, naturale), oggetti e mobili particolari, alcuni dei quali pensati e fatti realizzare da lui personalmente. «Palestrina era stato sempre considerato una ‘monnezza’ – ci dice Brintrup senza pensarci su tra una portata e l’altra (scopriamo che è anche un ottimo chef) – ed è per questo che ho voluto ridargli il suo giusto valore e, con esso, alla sua opera». «Il mio film vuole mirare a far percepire il ponte ideale che ci unisce alla musica del compositore, per mostrare come la eco del suono da lui creato sia in grado di impressionare la coscienza moderna» – ci ha spiegato. «Con l’ausilio della tecnica video ad alta definizione ho poi cercato di trasmettere la vitalità della sua arte musicale e di far comprendere perché Palestrina fu elevato a ‘Principe della Musica’» ha aggiunto. Una musica, la sua, che è capace di stimolare la fantasia e che, con la sua particolarità e bellezza, è capace di «trovarsi in quello spazio magico dove regna l’assoluto silenzio, dove tutto è sospeso e dove ciascuno è capace di aprirsi oppure di chiudersi». In “Palestrina princeps musicae” il protagonista non appare sempre “in persona”, ma si incontrano i suoi amici e i suoi nemici che rivelano i diversi aspetti dell’uomo e dell’artista. Ci sono i membri del clero romano, principi, musicisti e persino suoi ex allievi, capaci con i loro interventi di contestualizzare l’artista e la sua opera in un ambiente di grandi contraddizioni e tensioni ideali, artistiche, sociali e religiose. La colonna sonora, più di quaranta minuti di musica sacra e profana del grande polifonista rinascimentale – che fu tra fondatori della Congregazione dei musici, poi Accademia di Santa Cecilia – è stata affidata all’intensa interpretazione di Flavio Colusso con l’Ensemble Seicentonove-cento e la Cappella Musicale di San Giacomo. Nel cast degli attori, Giorgio Colangeli, Domenico Galasso, Franco Nero, Remo Remotti, Renato Scarpa e Daniele Giuliani, nei panni del giovane Palestrina.?Un gruppo di voci maschili ha eseguito i brani sia in dodici, sia a “parti reali” a sei, cinque o quattro voci e gli stessi solisti non vengono ripresi in maniera fissa in mezzo allo spazio delle chiese e degli altri luoghi, «ma sono “attori”, nucleo/centro e nello stesso tempo elemento unificante del film, un corpo risonante che poi può anche essere “sezionato”, perché ogni voce è indipendente dalle altre e può essere a sé», ha concluso. Nel film è proprio il gruppo che commenta acusticamente la biografia di questo grande maestro, presentando sia alcune delle opere più famose, ma anche composizioni meno conosciute. Un film da ascoltare oltre che da vedere, che conferma ancora una volta la grande bravura e sensibilità del suo autore. Tutto da scoprire. VIDEO MUSIC CULT Piazza delle Murate Lunedì 22 Agosto h. 21.15 VIDEO MUSIC CULT SUL NOME BACH Contrappunti con l’Arte della fuga Un viaggio da Eisenach a Lubecca, sulle tracce di Bach, dentro una delle opere più emblematiche e assolute Ideazione, regia, sceneggiatura Francesco Leprino Elaborazioni strumentali Ruggero Laganà, Alessandro Solbiati Narratori Sonia Bergamasco, Arnoldo Foà Johan Sebastian Bach Sandro Boccardi Voce di J.S. Bach Bruno Ganz Pianoforte Stefano Bollani Pianoforte preparato Maria Grazia Belloccho Clavicembalo Enrico Baiano, Simone Corti Clavicordo Matteo Messori Organo Gianluca Capuano Fortepiano Carlotta Nicole Lusa Celesta Alessandra Ducariu Cristallarmonio Gianfranco Grisi Fisarmonica Francesco Gesualdi Flauto Annamaria Morini Violino Enzo Porta Flauti a becco Mario Lacchini, Lorenzo Lio, Stefano Bragetti Viola da gamba Denise Mirra Violone Nicola Moneta Soprani Simona Caressa, Silvia Spruzzola Divertimento Ensemble, Trio Magritte, De Labyrinto, Quintetto L’Arte della Fuga, Quartetto Prometeo Composizione di Bach Remix Vittorio Montalti Piazza delle Murate Martedì 23 Agosto h. 21.15 Beethoven diceva che Bach non era un ruscello, ma un mare. La musica di Bach sta a un piccolo film come un oceano sta a un guscio di noce: non potendo in balcun modo esservi contenuta, se ne può cogliere solo la sua decantazione e la sua astrazione. L’Arte della Fuga, senza apparente destinazione strumentale e senza un nome (il suo titolo fu apposto probabilmente dal figlio C. Ph. Emanuel o da Morpurg) è lasciata incompiuta da Bach e costituisce, insieme alle ultime (per certi versi enigmatiche) opere (L’offerta Musicale, le Variazioni Goldberg, le Variazioni canoniche), un cosciente testamento per il futuro, per l’eternità. La fuga. Per sua natura musicale, è un motore perpetuo, che non ha fine, per cui solo un’interruzione brusca può porvi termine. La sua incompiutezza è indice della sua smisurata compiutezza. Alle ultime note, che non concludono, non può che succe- dere l’improvvisazione, humus primo della musica di Bach, a chiudere il cerchio e mettere la parola fine. Il pensiero trasferito sulla carta diventa così la sintesi perfetta del genio di Bach e della musica stessa. E si può racchiudere in quel piccol vaso che è la lanterna magica del cinema, in cui possono trovare posto anche le tante vicende e i tanti luoghi vissuti da Bach. L’altra sfida è quela di calare questo pensiero musicale, destinato probabilmente alla sola tastiera, nella matericità e concretezza dei colori di tutti gli strumenti possibili come un gigantesco clavier a lumière, quasi a renderlo tangibilmente e prepotentemente visibile a tutti. Francesco Leprino “Non è una biografia del grande genio musicale, è molto di più: è il ripercorrere i suoi ultimi dieci anni di vita scavandone i moti più segreti dell’animo attraverso la sua ultima musica, il capolavoro incompiuto dell’Arte della Fuga, interpretando attraverso di esso l’evoluzione dell’animo di Bach, il suo percorso esistenziale, sempre più metafisico (...) Qualcosa di più di un film, un viaggio nel mondo di Bach, delle sue passioni, della sua musica” M. Moresco VIDEO MUSIC CULT Piazza delle Murate Martedì 23 Agosto h. 21.15 VIDEO MUSIC CULT La Metropoli Futurista Progetti Im-possibili (2006) Art Media Studio Produzione Giubbe Rosse, Art Media Editori Realizzazione Art Media Studio, Firenze Regia Vincenzo Capalbo, Marilena Bertozzi Testi Ezio Godoli, Vincenzo Capalbo Musiche Daniele Lombardi Una città nuova per un nuovo modello di vita. Questo il concetto ispiratore dell’architettura futurista, che sotto la spinta di quella fede incondizionata nello sviluppo tecnologico tipica dell’inizio del secolo XX, intendeva rispondere alle esigenze del tutto nuove della nascente società industriale, creando un contesto ambientale il più possibile ad essa funzionale. In un lasso di tempo brevissimo l’uomo del XX secolo si era trovato proiettato in una dimensione che ben poco aveva in comune con il periodo precedente e che pareva destinata a fargli superare qualsiasi limite; una dimensione dove tutto sembrava possibile e a portata di mano, in cui tutti erano animati dalla stessa euforia ed entusiasmo per gli anni a venire. Di questo clima si erano alimentate la mente e l’anima di coloro che avevano aderito al movimento futurista. La realizzazione virtuale di questa città futurista mai edificata vuole essere la ricostruzione-evocazione del clima di un’epoca caratterizzata da una grande spinta verso il domani dell’uomo di inizio secolo, in un momento in cui la capacità di proiettarsi nel futuro dell’uomo di fine secolo (e millennio) pare quantomeno sopita sotto le ceneri di un pessimismo sempre più dominante e penalizzante. Piazza delle Murate Sabato 27 Agosto h. 21.15 Rapsodia Satanica Film muto di Nino Oxilia (1915) con Lyda Borelli, Andrea Habay, Ugo Bazzini, Giovanni Cini, Alberto Nepoti Musica di Pietro Mascagni Revisione di Marcello Panni VIDEO MUSIC CULT Sempre alla ricerca di una sua strada, dopo il trionfo mai eguagliato della Cavalleria, negli anni della prima guerra mondiale Mascagni si lanciò in una nuovissima strada, la musica da film, sottoscrivendo un favoloso contratto con la Cines. “Rapsodia Satanica”, un poema sinfonico di cinquanta minuti che accompagnva puntigliosamente le immagini di un film sull’avventura faustiana di una bellissima Lyda Borelli, era a tutti gli effetti la prima colonna sonora integrale della storia del cinema. Ma il suo rapporto col cinema ebbe breve vita. Dopo un iniziale trionfo (nel 1918 a Torino Mascagni ne diresse 45 esecuzioni in tre settimane) la partitura fu dimenticata per i costi eccessivi dell’orchestra, per il fallimento della Cines ed anche per l’avvento del sonoro. Messa da parte dall’Autore dopo qualche esecuzione sporadica in concerto, se ne perse perfino la partitura. Ricostruita dalle parti originali e rivista da Marcello Panni, conosce oggi una nuova circolazione anche perchè si tratta di una splendida partitura, tra le migliori di Mascagni; l’associazione con il film ne fa un’opera assai singolare e unica per il suo tempo. Piazza delle Murate Sabato 27 Agosto h. 21.15 Farben (1970) di Marcello Panni Variazioni cromatiche su un film di Gianfranco Baruchello. La musica è rappresentata dalla variazioni cromatiche. Successivamente M. Panni ha composto un brano per pianoforte da eseguire in tempo reale con il film (1991). 5. L’Orso azzurro Danza dell’orso e rivista delle marionette Musica di Chemenow (Béla Bartók) VIDEO MUSIC L’allestimento teatrale dei Balli Plastici fu realizzato al Teatro dei Piccoli di Roma il 15 aprile 1918, con le prospettive luminose architettoniche e i costumi plastici in legno, dipinti a smalti colorati di Fortunato Depero, la sua direzione coreografica in collaborazione con G. Clavel e la direzione musicale di Alfredo Casella. L’originalissimo spettacolo fu messo in scena dalla Compagnia marionettistica Gorno dell’Acqua. CULT VIDEO MUSIC CULT Immotus. Magno Silentio Audire (2008) - 12’30’’ Piazza delle Murate Lunedì 29 Agosto h. 21.15 Film di Massimo Becattini Musica di Mario Ruffini Testo di Eugenio Montale Edizione del video Film Documentari d’Arte Edizione delle musiche Suvini Zerboni Fortunato Depero - Balli Plastici (1918) - Spettacolo realizzato nel 1980 Ricostruzione dello spettacolo a cura di Enzo Cogno Compagnia di marionette Giacomo e Giacomo (Ve) Approfondimenti Bruno Passamani Regia televisiva Sandro Briner Regista assistente Laureni Gerber Direttore di palcoscenico Rosalba Trevisan Costruzione delle Marionette Bottega Artigiana Signor Blum (Ve) Coloritura U. Spasiano Luci F. Alberti Cameramen D. Calderari, M. Tritten, R. Volger Suono F. Schumacher, L. Rosset, F. Crivelli Coordinamento tecnico Pierluigi Marcoli Controllo Immagini R. Bontognali, U. Crivelli, M. Fusini Registrazione e montaggio F. Rezzonico, L. De Ambrogi, C. Pianezzi Assistente di studio G. Carboni Assistente musicale R. Rota Segretaria di produzione T. Ronconi Produzione di Carlo Piccardi Spettacolo realizzato in collaborazione con il Museo Depero di Rovereto e l’Autunno Musicale di Como Radio Televisione Svizzera (RSI) 1. Pagliacci Villaggio luminoso floreale Pagliacci - Ballerina - Gallina e Farfalle Musica di Alfredo Casella 2. L’Uomo dai Baffi Strada d’oro Ballerina azzurra - danze ubriache - topi bianchi pioggia di sigarette Musica di Gerald Tyrwhitt 3. I Selvaggi. Paesaggio tropicale Selvaggi rossi e neri: la Selvaggia gigantesca e il Serpe verde Musica di Francesco Malipiero 4. Ombre Ombre dinamiche costruite. Piani grigi e neri Piazza delle Murate Lunedì 29 Agosto h. 21.15 Magno silentio audire è tentativo di “fotografare”, con l’ascolto, l’immobilità cosmica e il suo immenso e imperscrutabile silenzio, risorsa e insieme condanna alla solitudine dell’uomo... Quando la musica e le parole indicano un ineluttabile percorso dell’anima e si fanno metafora di una condizione esistenziale, ricostruire per immagini questo viaggio diviene un impegno quasi necessario, utile a comprendere il senso stesso dell’arte. Questo Musik-film di Ruffini e Becattini nasce come descrizione visiva del brano musicale Immotus (Magno Silentio Audire), per soprano e orchestra da camera, composto nel 1985 da Mario Ruffini. Il brano, a sua volta, è la descrizione di un testo poetico di Eugenio Montale, tradotto in musica e nato dalla diretta influenza di due maestri (Luigi Dallapiccola e Carlo Prosperi) e di due loro opere, Piccola musica notturna e In nocte secunda: pur senza un uso sistematico della dodecafonia, tutto respira dodecafonico... La musica evoca la notte, notte astronomica, ma anche notte della ragione, quando i pensieri si affollano e divengono incubi, vuoti a perdere fatti di solitudine. Il luogo è la città notturna, uno spazio urbano popolato di facce vuote, indifferenti, che si guardano senza vedersi, mentre l’anima del solitario viaggiatore trasforma la realtà in allegorie, in simboli che paiono minacciarlo, accompagnandolo nel suo sonno inquieto. È il sonno della ragione, e le creature della notte iniziano a parlargli; un convitato di fuoco infiamma la sua mente ed egli discende in un mondo altro, in un inferno popolato dalle rovine di un passato illustre ma ormai in disfacimento, sotto un cielo notturno e opaco. (...) Al risveglio ritrova una città livida, popolata da volti immoti, senza espressione. L’unica possibilità è una nuova partenza... (M.R., M.B.) VIDEO MUSIC CULT Piazza delle Murate Martedì 30 Agosto h. 21.15 Cosa succede in periferia (1971) - 14’ di Andrea Granchi Super 8 mm, colore, sonoro magnetico Voce fuori campo A. Granchi Musica improvvisata in sincrono, con materiali e strumenti vari, da A. Granchi e R. Ranaldi Girato e sonorizzato a Firenze nello studio di A. Granchi in Piazza S. Spirito, vi sono utilizzati come scene i “Paesaggi per avventure” (1970-71), e, in animazione, disegni, fotografie, sagome di un presepe degli anni ’30, ritagli da riviste e fotoromanzi, foto di dipinti antichi e dello stesso Granchi. È uno dei lavori più noti in cui l’autore, con un’inedita tecnica di animazione, produce un singolare “teatrino” di continue mutazioni e sorprese manipolando opere storiche smontate, rivisitate o “invase” da intrusioni di ogni genere. Ben nota la sequenza delle teste dei cinesi nel salotto rinascimentale... Il giovane rottame (1972) - 26’ Super 8 mm, colore, sonoro magnetico Voce narrante A. Granchi Agiscono A. Granchi, M.C. Rastrelli, D. Padovani Musica barocca di Giuseppe Torelli e Baldassarre Galuppi, con interventi sonori improvvisati da A. Granchi e R. Ranaldi Basato sul racconto di A. Granchi in forma di biografia parodiata (1971), il film utilizza, con marcata e talvolta amara ironia, quell’accumulo eterogeneo di documenti, immagini, oggetti che rappresentano l’accumulo di una vita a partire dall’infanzia. La chiave del lavoro è nel rovesciamento del rapporto giovinezza-vecchiaia, nella comicopatetica esorcizzazione del “tempo che passa” e nel paradosso di una “carriera” a rovescio in cui progressivamente, nel nome degli ideali ingannevoli di successo e salute, il protagonista perde pezzi di sé. Nel film sono utilizzate opere oggetto come le “Cure intelligenti e logiche” esposte in occasione della “personale” di Granchi alla Galleria Flori di Firenze (gennaio 1972) in cui il lavoro venne presentato per la prima volta e proiettato a ciclo continuo, e varie foto ritoccate a mano a “single frame” durante la ripresa. Minotaurus 2 (2000) - 13’19” di Daniele Lombardi Per pianoforte preparato e amplificato, danzatore e videoclips Pianoforte Daniele Lombardi Danzatore Pier Paolo Koss Elena Cavallo Riprese video Museo Pecci Lio Arippa Riprese in esterni Daniele Lombardi Registrazione audio Festival Pontino di MusicaFestival Internazionale di Musica Contemporanea, Castello di Sermoneta, 1.6.2000. Tecnico del suono Antonio Cenciarell, Syntagma Musicum. Realizzazione tecnica Aida, Firenze VIDEO MUSIC CULT (...) “il minotauro sognò di essere un uomo. Sognò un linguaggio, sognò fratellanza, sognò sicurezza, sognò amore, vicinanza, calore, e contemporaneamente seppe, sognando, di essere un anormale cui non sarebbe mai stato concesso un linguaggio, mai fratellanza, mai amicizia, mai amore, mai vicinanza, mai calore, sognò come gli esseri umani sognano degli dèi, con tristezza d’uomo l’uomo, con tristezza d’animale...” Laura Barile, 5 aprile 2002 Prepariamoci alla notte (1977) - 11’ Documento di Renato Ranaldi sull’esercizio della superstizione. Super 8/colore, sonoro magnetico Piazza delle Murate Martedì 30 Agosto h. 21.15 Un esorcismo cerimoniale ossessivo che si svolge intorno al tema del letto, già apparso in precedenti film dell’autore. Per andare a letto si fa così: il soggetto prepara le valigie per la notte, pensa a cosa metterci dentro, si porta dietro tutta la propria memoria, e viene fuori una strategia elementare in contrapposizione ad una tensione drammatica, a qualcosa di straordinariamente misterioso. La parte sonora è costituita da un’unica nota, un armonico ottenuto percuotendo uno singing bowl utilizzato nelle cerimonie di preghiera tibetane, che prepara una tensione. Nel frattempo il soggetto continua a fare i propri bagagli e quando finalmente entra nella notte, la parte sonora cambia con l’uso di un brano di Billie Holliday, I thought about you. Mancamenti (1978) - 11’ Super 8/colore, sonoro magnetico Operatore Renato Ranaldi Musiche cornamuse scozzesi Sul pavimento dello studio dell’autore, tutto viene fatalmente a mancare. Gli amici dell’artista vengono invitati a contribuire con le loro cadute a questo inutile teatro del ridicolo. Ma credere è un’arte e l’adesione alla metafora non è sempre spontanea. Per alcuni il senso del ridicolo ha il sopravvento, e così taluni rifiutano perchè la caduta porta il senso di una strana vergogna. Il film registra questi finti svenimenti e fonda il suo effetto sulla paura di farsi male e l’inadeguatezza e il disadattamento di coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione. Si riconoscono tra gli altri Lapo Binazzi, Donatella Giuntoli, Daniele Lombardi, Fernando Melani, Mario Pachi. VIDEO MUSIC ESTATE FIORENTINA AGOSTO 2011 CULT MUSICA INAUDITA FILM INVISIBILI ALLE MURATE