English, English, English…all over the world!

English, English, English…all over the world!
Nel corso del XX secolo, l’inglese è
diventata la lingua franca del mondo,
una lingua condivisa da milioni di
persone, che soddisfa le esigenze
commerciali, diplomatiche, culturali,
scientifiche e di comunicazione, e
che
consente
agli
operatori
interessati di evitare il ricorso alla
mediazione dei traduttori e di allestire
una
comunicazione
diretta.
L’aggettivo franco veniva infatti
impiegato dai bizantini per designare
i vari popoli dell’Europa Occidentale
con cui entrarono in contatto durante
il Medioevo, i quali si servivano di
una lingua nativa per nessuno ma
che
potesse
mettere
in
comunicazione diverse culture per
fini pratici.
l’esterno, rinunciare a sfruttare le
mille opportunità e dimensioni di
internet, autoescludersi dal mondo
dei commerci, ma anche da quello
della scienza, della cultura, dell’arte
e della musica.
Attualmente la diffusione della lingua
inglese ha superato ogni previsione
fatta nel secolo scorso: 375 milioni di
persone parlano inglese come prima
lingua, (English as a native
language), 300 milioni come seconda
lingua, inglese accanto alla lingua
nazionale o nativa, ( English as a
second language) e circa 100 milioni
i parlanti di English as a foreign
language, che hanno cioè appreso
l’inglese a scuola, in paesi dove
l’inglese non è in uso.
Da allora ad oggi, l’inglese si è
affermato in tutto il mondo
come lo standard per la
comunicazione scientifica e
tecnica ad altissimo livello, tra
persone di lingue diverse, per la
pubblicazione
di contributi
nelle
principali
riviste
scientifiche di qualsiasi settore
e per le relazioni nei congressi
internazionali.
Le imprese hanno fatto da
apripista e continuano a
svolgere un ruolo cruciale nella
diffusione dell’inglese in tutto il
mondo e nella sua consacrazione
come lingua del business. Un recente
studio prevede che l’inglese resterà
la lingua degli affari, anzi rafforzerà il
suo ruolo di indispensabile mezzo di
comunicazione in tutto il mondo e in
tutti i campi. Mentre in passato, la
conoscenza dell’inglese
era un
indicatore di un certo livello di cultura
e di apertura al mondo, oggi sta
diventando uno “skill di base
“un’abilità che viene richiesta a tutti e
a tutti i livelli. Non sapere l’inglese,
quindi, significa chiudersi verso
indietro, tra la fine del XVI secolo e
l’inizio del XVII secolo, quando Sir
Walter Releigh, navigatore e poeta,
appoggiato da Elisabeth I, fondava il
primo settlement (insediamento)
inglese sul suolo poi diventato
statunitense. Quella fu la prima
bandiera
piantata
“overseas,”
oltremare, il primo tassello dell’
impero britannico che nel XX secolo
era presente in tutti i continenti:
dall’India all’Australia, al Sudafrica e
al Canada. L’inglese è entrato nelle
ex-colonie,
come
lingua
dell’amministrazione, del commercio
e dell’istruzione, sovrapponendosi o
affiancandosi alle lingue locali.
La diffusione globale dell’inglese non
è stata solo un fatto politico, ma
anche economico e culturale. Per
decenni, l’American Way of Life, lo
stile di vita americano, è stato un
modello per il mondo occidentale,
dalle tv series alle star di
Hollywood, alle canzoni dei Beatles
o dei Rolling Stones, dai fast food
al junk food e troviamo parole di
provenienza
anglofona,
che
riecheggiano nei testi delle canzoni
più famose, nei cibi più comuni, o
nella pubblicità delle emittenti
televisive.
L’inglese è riconosciuta lingua
ufficiale in 75 paesi, dall’India al
Sudafrica, passando per il Canada,
con una popolazione complessiva di
oltre due miliardi di persone.
Ma ciò che ha maggiormente
contribuito
all’affermazione
dell’inglese è stata la diffusione
dell’informatica, di internet e dei
software di aziende americane
leader, come Google, Microsoft, e
Apple in lingua inglese: grazie ad
internet, ai mass media, e alla
comunicazione in tempo reale da e
verso ogni angolo del mondo,
l’inglese radicato in tutti i continenti,
ha assunto il ruolo di lingua franca
globale.
Ma a che cosa dobbiamo una così
vasta diffusione dell’inglese? Per
capire meglio, facciamo un passo
a cura della prof. Lucia Maestro
Sommando il numero di coloro che
usano l’inglese come seconda lingua
e lingua straniera notiamo che esso
supera quello di coloro che lo
parlano dalla nascita.
The Energy of the school