Il tubo di flusso della cascata di Lillaz a Cogne, scalato dall’interno Il tubo di flusso della cascata di Lillaz visto dal basso Formazioni da “spruzzo” STRUTTURE BASALI Kandersteg (CH) dentro la cascata! (2000) QUALCHE PROBLEMA I problemi del ghiaccio • Le lenti Causate dalla contrazione termica, sono un fenomeno strettamente superficiale, bastano poche ore di freddo intenso per produrle; ma al di sotto il ghiaccio è buono essendo protetto dal freddo • Le fessure Causate quasi sempre dalla forza di gravità (tensioni) o dal moto lento di scorrimento della cascata (attriti), meno frequentemente dalla contrazione termica. Sono sempre perpendicolari alle tensioni di taglio, quindi orizzontali. Si risaldano nel tempo Fessura..! Dissolvimento delle cascate • Liquefazione 1. 2. 3. 4. Flusso interno (solo x cascate di flusso) Irraggiamento T>>0 ambientale pioggia • Crolli 1. 2. 3. 4. 5. Aumento peso (H2O interna) Coesione ghiaccio (irraggiamento e temp. Ambientale) Scollamento dalla roccia Vento (effetto ala, risonanze) Freddo o caldo eccessivi e repentini (contrazione o dilatazione termica, occhio alle strutture esili) Crolli…..! Valnontey, (Cogne) cascata “Di fronte al tradimento” (exp SE, II/5+) crollata il 7/3/04 alle 12pm circa prima Cascata in scioglimento Salto degli Angeli Val di Rabbi (2002) e dopo Albigna (CH) -Crollo e riformazione- Valutazione alla base Facciamoci alcune domande prima di attaccare: • • • • • • • • • • Che tipo di struttura è? Quanto ghiaccio c’è? Che temperatura c’è? Com’è l’interfaccia tra ghiaccio e roccia? Fa rumori? Ci sono festoni sulla linea di salita? (i tiri in alto sono al sole?) C’è vento forte? Ci sono pezzi di ghiaccio alla base? Ci sono fessure nuove? È ricoperta di neve? Arrivate sempre consapevoli del meteo dei giorni precedenti e delle relative variazioni di temperatura !! Uso degli attrezzi • Picozze Dove piantare? • Alla base delle colonnine (quelle della formazione per goccolamento e aggregazione colonnare) • Nel centro di diedri o concavità • All’interno di incavi o buchi • Al di sopra delle gobbe No colpi forti No serie di colpi se non ci sono lenti No su rigonfiamenti No su bordo di cambi di pendenza • Ramponi Bisogna scalare!! Sfruttare la micro morfologia del ghiaccio e battere il meno possibile: infissione con piccoli calci delicati e precisi. La gamba pesa e quindi ha quantità di moto, il colpo è più “duro” di quello dato con le picozze La tenuta delle viti da ghiaccio • Ghiaccio omogeneo Distribuzione dello sforzo su tutto il tubo, tenuta complessiva di tutto il chiodo • Ghiaccio disomogeneo Sforzo concentrato nel punto in cui la disomogeneità è max, deformazione irregolare della vite, possibile rottura sotto carichi inferiori rispetto al caso omogeneo La lunghezza delle viti • Su ghiaccio omogeneo non vi è molta differenza di tenuta tra una vite di 22 o di 17 cm, quindi in questo caso la velocità di piazzamento diventa importante, quindi si ha una propensione nel piazare viti “corte” da 17 cm circa. • In sostanza si piazza la vite più lunga che lo spessore del ghiaccio ci consente e che ci si sente in grado di piazzare in quel momento tenendo conto della stanchezza e dell’esposizione. • Quanto sopra non vale in caso di ghiaccio cattivo, cariato e disomogeneo: in questo caso è meglio sfruttare le possibilità di aggancio/incastro della vite o la tenuta a trazione data dalla filettatura e quindi sfruttare le viti più lunghe Angoli di infissione delle viti • Negativo La tenuta dipende dalla filettatura e dalla posizione del tubo. Se si forma una lente sotto il chiodo durante lo strappo si viene e creare una forte discontinuità del ghiaccio lungo il tubo. Può essere utile in caso di ghiaccio cariato laddove il filetto non prende. • Positivo La tenuta dipende dalla filettatura. Alcuni tipi di viti tengono di più in questo modo. Assolutamente da evitare in caso di scollamento del ghiaccio dalla vite. Utile nelle strutture esili e appese. • Nullo Somma di pregi e difetti dei due precedenti. Risulta il + versatile, il + usato e il + facile da eseguire. nullo positivo negativo E per finire….. non dimenticatevi mai dellevalanghe!! FINE …..grazie Marcello!