DONNA AL TOP DAL MONDO DELLO SPORT, IN PARTICOLARE DALLA VELA, FRANCESCA CONTARDI, AMMINISTRATORE DELEGATO DI PAGE PERSONNEL, HA IMPARATO A FIUTARE I SEGNALI DI CRISI, E A INVERTIRE LA DIREZIONE. SENZA MAI PERDERE DI VISTA L’OBIETTIVO E L’ENTUSIASMO Gaia Fiertler Con il vento in poppa ma capace di cambiare rotta inamica e intraprendente da sempre, oggi come capo di Page Personnel Francesca Contardi (foto sopra) sfida i suoi collaboratori sulle piste di go-kart e nelle prove di resistenza dei parchi d’avventura. L’ultima volta è arrivata seconda, ma solo perché «il primo era imbattibile», se no ai suoi D 82 3 2011 | www.mastermeeting.it migliori collaboratori dà sempre del filo da torcere. Poi le sfide continuano in ufficio, dalla gestione della crisi di cui il suo settore, la ricerca e selezione del personale, ha risentito molto, alle aree di sviluppo sui cui puntare. In piena crisi il suo team si è dimezzato, passando da un’ottantina a una quarantina, ma senza ricorrere a cassa integrazione o a contratti di solidarietà. «Lo stress nei momenti difficili fa una selezione naturale, tra l’altro io ho continuato a premiare chi è rimasto a bordo, ma ho anche avuto l’accortezza di bloccare le assunzioni quando ho intravisto i primi segnali di crisi». Un’attitudine, la capacità di leggere i segnali deboli, che la DONNA AL TOP Francesca Contardi sul Bosforo con il suo team. Sotto, meeting a Mykonos manager napoletana ha sviluppato in tanti anni di barca a vela con il ruolo di timoniere su grandi barche (quando di donne ce n’erano ben poche). Quarantenne, appassionata di vela e di sci, è allenata a cambiare rotta: «Sull’acqua leggi il refolo del vento e intuisci che le condizioni atmosferiche cambieranno». Prudenza e sensibilità al cambiamento che mette in campo tutti i giorni: «In particolare nel nostro lavoro si ha a che fare con persone dall’inizio alla fine del processo, i clienti da una parte e i candidati dall’altra. Ogni situazione è diversa, non vivi mai di rendita e serve grande adattabilità». L’altra sua grande passione, lo sci, che praticava a Roccaraso tra una versione e l’altra di greco, ha accentuato la capacità di decidere velocemente in condizioni di incertezza: «Lo sci è una lotta contro il tempo, dal secondo in cui passi il cancelletto di partenza al traguardo. In ogni momento sei sola e tutto dipende da te. È una grande palestra per la gestione dello stress». Sport più individualista lo sci, ma compensato dalla ve- la nella formazione di Francesca Contardi. Che infatti ha sviluppato uno stile di leadership “del perché” e della delega: «Le decisioni vanno spiegate e motivate se vuoi che il gruppo ti segua. Non solo, ma ogni persona è fondamentale. Da ognuno si può imparare sempre qualcosa e così è un dovere insegnare agli altri, delegare e dare fiducia». Tra i suoi diretti collaboratori ci sono due donne su cinque. Una delle due è mamma come lei. «Da quando sono mamma, abbiamo scoperto di avere molte affinità. Saper delegare mi salva dal difficile bilanciamento tra vita privata e lavoro. Delego sia a casa che in ufficio!» Gli aspetti gestionali e organizzativi comunque l’hanno sempre appassionata. Figlia di un ingegnere civile e di una manager del sistema sanitario, dopo le scuole francesi e il liceo classico a Napoli, si è iscritta a economia e commercio, ma presto è stata “folgorata” dai concetti giapponesi di qualità totale arrivati in Italia nei primi anni Novanta. «C’era stata una conferenza a Ingegneria meccanica tenuta da un guru giapponese. Decisi che mi sarei laureata su quei temi». Così, senza esitare, chiese al docente di Gestione di sistemi industriali di poter fare la tesi con lui. Lei che veniva da economia, stava anticipando i tempi dell’ingegneria gestionale, che all’epoca ancora non esisteva come indirizzo di studi. «Il prof. Masturzo, che sviluppava sistemi di qualità per tutto il mondo della subfornitura Fiat presente nel casertano, mi pose il vincolo di prendere il massimo dei voti al suo esame. Lo superai brillantemente e iniziai a lavorare con lui. È stato uno dei periodi più belli della mia vita. Aveva grandi capacità progettuali e di connessione con il mondo dell’impresa. Purtroppo non c’è più». Proprio la morte prematura del suo maestro, ha cambiato il destino di Francesca che immaginava di diventare ricercatrice all’università. Ma, senza di lui, le cose sono andate diversamente. Frequenta il master in Total quality 3 2011 | www.mastermeeting.it 83 컄 DONNA AL TOP Mykonos. Francesca Contardi con il direttore di Page Personnel, Fabrizio Travaglini. In basso, gara di go-kart a Monza management, che stava organizzando con il professore, ma le porte della possibile carriera si chiudono. Laureata, vince un bando per frequentare un master in business administration alla business school Stoà di Ercolano. Arriva in aula con una cinquantina di giovani ad alto potenziale, selezionati tra cinquemila candidati. Lì incontra il suo futuro marito, un ingegnere aeronautico. Ma il primo bagno con il mondo del lavoro è precedente al master: sei mesi in una piccola società di distribuzione di materiale elettrico all’ingrosso, di cui il padre era socio, dove impara come si fa un budget, come si pianifica e “come gira il fumo”.«Ho imparato tantissimo in quei sei mesi, ancora oggi sono grata a quelle persone». Finito il master con uno stage, trovato da sola, in una società finanziaria a Washington, che seguiva gli investimenti di clienti italiani nei progetti della Banca Mondiale, inizia il lungo capitolo nel settore delle risorse umane che la porta fino a Page Personnel, di cui oggi è amministratore delegato. Viene infatti chiamata da Adecco, la società franco-svizzera di interinale (oggi somministrazione del personale), per aprire la filiale di Roma. È il 1997, con il pacchetto Treu si apre anche per 84 3 2011 | www.mastermeeting.it l’ltalia la possibilità di “affittare” il lavoro alle aziende per bisogni temporanei di forza lavoro. In pratica la risorsa viene assunta dall’agenzia per il tempo necessario e viene mandata “in missione” dall’azienda cliente. Oggi, dopo la legge Biagi, queste società sono agenzie per il lavoro che possono svolgere anche attività di ricerca e selezione di personale a tempo indeterminato per conto delle aziende (“permanent”). La Contardi è quindi nel settore fin dagli albori. Con grande dinamismo e intraprendenza in diciotto mesi apre quaranta filiali nel Sud Italia: «Mi occupavo di tutto, dall’analisi di mercato alla scelta dei locali e dei collaboratori. Non solo, ma di soldi ce n’erano pochi, il cellulare non si usava e ricordo le telefonate dal telefono a gettoni del bar di fianco all’ufficio in via Panisperna». Sembrano racconti di una vita fa, e invece sono passati solo 15 anni. Va bene l’entusiasmo, ma dopo 18 mesi di super lavoro con scarse soddisfazioni economiche, ricercata da diversi cacciatori di teste decide di accettare la proposta di un’altra società del settore, l’attuale Obiettivo Lavoro. Ma, a 29 anni, iniziano i guai per problemi legati al patto di non concorrenza. «Mi sono trovata senza lavoro e da sola ad affrontare una causa più grande di me, con un senso di frustrazione enorme. Credo di essere cresciuta di dieci anni in quel periodo». Ma con la grinta e la determinazione di una vera sportiva, ne esce egregiamente e viene quindi reclutata da Michael Page International, società inglese di selezione e ricerca del personale, dove all’inizio DONNA AL TOP Francesca con il padre il giorno del matrimonio. Sotto, con il marito segue la divisione “Finance” a Milano e poi apre, per una sua intuizione, la divisione di ingegneria. Quindi nel 2001 le affidano anche la filiale di Torino, fortemente orientata sui profili ingegneristici. A metà del 2004, quando con la legge Biagi Page Interim, società interinale del gruppo, può diventare anche “permanent”, il gruppo decide di affidare a questa società la ricerca e selezione fino ai quadri e i livelli dirigenziali a Michael Page. A Francesca affidano lo sviluppo di Page Personnel, la nuova denominazione di Page Interim, come direttore generale, dove travasa le competenze acquisite nella ricerca e selezione di profili “permanent”. In poco tempo il fatturato cresce del 400% e il personale passa da una ventina di persone a ottanta operativi, che arrivano un centinaio con gli impiegati di back office. Nel 2008, l’anno migliore grazie alla prima parte dell’anno, la società fattura 18 milioni di euro, ma la crisi ferma anche loro e il personale si dimezza. Ancora una volta Francesca non perde l’entusiasmo, la sua nota prudenza contiene i danni e ora è di nuovo con il vento in poppa. Nel planning scritto a mano sulla parete del suo ufficio si legge il programma per i prossimi me- si: collaboratori 76, un indicatore positivo. «Il mercato si sta riprendendo, certo bisogna essere sempre molto veloci a riposizionare il business in base a dove tira il vento». Ad esempio ha già affrontato la recente doccia fredda sui finanziamenti al fotovoltaico, su cui lavorano due persone, guardando agli altri settori della green economy non colpite dai tagli, come le biomasse e il biogas. D’altronde con il suo spirito avventuroso una vita troppo tranquilla non le calzerebbe nemmeno bene. Appena può, va alla scoperta dei luoghi del mondo meno calpestati dal turismo di massa. «Mio padre mi ha insegnato a viaggiare così. Il viaggio più bello con lui è stato con le jeep nel sud dell’Etiopia dove non c’è ancora niente, neanche l’elettricità, nel 2004. Oggi che lui purtroppo non c’è più, con me e mio marito viaggia sempre mia sorella». Uganda, Ruanda, Galapagos e, appena il bambino cresce un po’, il Perù. «È la terra della sua tata, verrà anche lei così filerà tutto liscio!», conclude la Contardi. ■ 3 2011 | www.mastermeeting.it 85