storia - Napoleone Il mito di Napoleone “Il mio potere dipende dalla mia gloria, e la mia gloria dalle vittorie che ho riportato. […] Le conquiste mi hanno reso quel che sono, e solo le conquiste possono mantenermi in questo stato” Napoleone Bonaparte nasce il 15 agosto 1769 ad Ajaccio, in Corsica, divenuta da appena un anno francese per un accordo tra Francia e Genova. Frequenta la scuola militare e ne esce con il grado di tenente. Ritratto giovanile di Napoleone all’epoca in cui era luogotenente del battaglione della Corsica (Philippoteaux, 1834) Il primo grande successo del generale Napoleone avvenne nella “campagna d’Italia”: qui Bonaparte si impone fin da subito come generale di genio. Ai soldati si rivolgeva appassionatamente, con discorsi infiammati che richiamavano le arringhe dei comandanti antichi. Fu inoltre sempre molto bravo a propagandare il proprio mito, grazie alle immagini, grazie alla stampa: così contribuì a creare il mito della sua persona e della sua imbattibilità. Napoleone guida i soldati sul ponte di Arcole il 15 novembre, dipinto di Horace Vernet Domande. Come viene accolto Napoleone quando arriva con il suo esercito in Italia? Quale scrittore rappresenta questo stato d’animo? Cosa succede al territorio italiano? La curiosità: la bandiera italiana. 1 storia - Napoleone Napoleone era un uomo molto ambizioso. Egli condivideva le fatiche e tutti i disagi dei suoi soldati, ma pareva instancabile: sfinisce gli uomini e uccide i cavalli dalla fatica senza dare segni di stanchezza. Preparava le battaglie passando notti a studiare le carte topografiche, ma era anche capace di prendere decisioni fulminee. Dormiva quando e dove glielo permettevano le circostanze e non voleva dedicare ai pasti più di dieci minuti. Con il suo esercito puntava sulla velocità di movimento, e alle sue truppe imponeva spostamenti anche di 70 km in un giorno. La sua era una strategia aggressiva, volta più a decimare l’esercito nemico che a conquistare posizioni: puntava a vittorie rapide e definitive. La campagna d’Egitto. Obiettivo: il controllo del Mediterraneo; impedire all’Inghilterra il commercio con l’India. Domanda: perché Napoleone, appena tornato in Francia, viene subito spedito in Egitto? Napoleone riesce ad avere la meglio nella “battaglia delle piramidi”, ma è sconfitto dagli inglesi (Nelson) nella battaglia di Abukir. La campagna fu dunque un fallimento: ma un successo culturale, perché venne rinvenuta la stele di Rosetta! Dipinto di François Watteau. Jean-Pierre Franque (1810) immagina che l’abbandono dell’Egitto da parte di Napoleone per rientrare frettolosamente in Francia fosse dovuto a una sua “premonizione” degli eventi. Napoleone infatti ha una “visione” della Francia, una donna bionda aggredita da inquietanti figure, allusione al pericolo incombente della seconda coalizione antifrancese. 2 storia - Napoleone Il colpo di Stato. Napoleone entra nella sala dove si riunisce il Consiglio dei cinquecento, uno degli organi della Francia rivoluzionaria, imponendo lo scioglimento dell’assemblea. 3 Dipinto di François Bouchot (1840) Poi si farà nominare primo console (dei tre al governo) e console a vita. Celebre dipinto di David (Napoleone attraversa le Alpi, 1801) Notare come già le proporzioni cavallo/uomo non tornino… 1804: incoronazione imperiale Dipinto di Jean-Augustine Ingres, pittore “imperiale”. Napoleone viene raffigurato maestosamente: il volto fiero, serio, immobile, composto. E’ avvolto nel suo ricco mantello, come si conviene a un imperatore, di velluto rosso ed ermellino (che indicano l’autorità sovrana). Non mancano i simboli del potere: lo scettro, la corona, il trono, l’oro. storia - Napoleone 4 Immenso quadro (6x9) di David, che riporta il momento in cui Napoleone venne consacrato imperatore da Pio VII. Qui Napoleone (che già si era incoronato da solo per sottolineare come la sua autorità non fosse inferiore a quella del papa) incorona la moglie Giuseppina. Opera celebrativa di Appiani (1807). Napoleone è rappresentato come un essere divino. Mme de Stael (baronessa, una delle protagoniste culturali dell’epoca): “Un tale essere, che non aveva pari, non poteva sentire, né far sentire simpatia alcuna: era più e meno di un uomo. […] egli mi intimidiva sempre di più. Sentivo confusamente che nessuna commozione del cuore poteva agire su di lui. Guarda una creatura umana come un fatto o come una cosa, ma non come un simile. Non odia più di quanto ami. Per lui non esiste che se stesso: il resto delle creature sono cifre storia - Napoleone Napoleone costruisce pian piano un grande impero, mettendo sui territori conquistati suoi parenti. Diverse coalizioni lo affrontano, ma l’avanzata napoleonica sembra inarrestabile. Qui una delle rare sconfitte, quella della battaglia navale di Trafalgar contro gli inglesi (battaglia in cui morì Nelson) Stanfield, 1836 Una delle grandi vittorie napoleoniche: 1805, Austerliz (in Moravia). Dopo due anni (1807) viene stipulata la pace di Tilsit (con Prussia e Russia: resta solo l’Inghilterra…) Dipinto di Gérard. 5 storia - Napoleone Per affrontare il nemico numero uno, l’Inghilterra, Napoleone pensa al “blocco continentale”. Dato che lo zar non vuole partecipare al blocco, Napoleone pensa a una rapida campagna di Russia. E difatti qui (dipinto di Viktor Mazurovsky) lo vediamo entrare a Mosca, devastandola… … prima di cedere al “generale inverno” (tattica della “terra bruciata” dei russi). “Il 5 dicembre [1812], lungo il cammino, vedemmo la strada brulicante di ufficiali superiori e dei diversi nobili superstiti, avvolti in misere pellicce o in mantelli bruciacchiati, di cui a qualcuno non restava che una metà. La maggior parte di loro camminava appoggiandosi a un bastone; avevano la barba e i capelli ricoperti da ghiaccioli. Alcuni, non riuscendo più a camminare, guardavano se per caso […] non ci fosse qualche soldato a cui chiedere aiuto. Chi non aveva la forza di camminare, era perduto. I campi […] erano pieni di cadaveri” (sergente napoleonico) 6 storia - Napoleone 1813: battaglia decisiva di Lipsia (dipinto di Vladimir Moshkov). Napoleone, sconfitto, è costretto all’esilio sull’isola d’Elba. Napoleone fugge dall’Elba e torna in Francia (“cento giorni di Napoleone”). Qui: Napoleone acclamato dai soldati al suo ritorno dall’Elba Sconfitta Waterloo 1815. decisiva a (Belgio) nel Qui: Wellington Waterloo, dipinto Robert Hilingford. a da 7 storia - Napoleone Immagini del suo secondo esilio, a Sant’Elena. Napoleone a Sant’Elena, Francois-Joseph Sandmann 8 Turner, Napoleone in esilio storia - Napoleone Dipinto di Charles Steuben. Qui troviamo Napoleone in esilio che detta le sue memorie. Non assomiglia proprio all’imperatore ritratto nei dipinti precedenti… A Sant’Elena Napoleone morì, probabilmente per un cancro allo stomaco (anche se sono fiorite molte leggende) Naso di Napoleone, Dalì, 1945 9 storia - Napoleone Alcune curiosità… Beethoven (Bonn 1770 – Vienna 1827) scrisse una sinfonia (sinfonia n.3) chiamata “Eroica”, con l’intenzione di celebrare un grande uomo che incarnava la speranza di molti: Napoleone. Ferdinand Ries, allievo e biografo di Beethoven, descrive così la delusione del compositore nell’apprendere che Napoleone Bonaparte si era proclamato imperatore. .“Nello scrivere questa sinfonia Beethoven stava pensando a Bonaparte, ma Bonaparte mentre era primo console. In quel tempo Beethoven aveva la più alta stima per lui e lo paragonava ai più grandi consoli di Roma antica. Non solo io, ma molti degli amici più intimi di Beethoven, videro questa sinfonia sul suo tavolo, meravigliosamente copiata in manoscritto, con la parola “Bonaparte” scritta nella parte superiore del frontespizio e “Ludwig van Beethoven” nell’estremità più bassa […]. Io fui il primo a riferirgli le notizie che Bonaparte si era proclamato Imperatore dopo di che egli si adirò ed esclamò: «Così egli non è più un comune mortale! Ora, egli calpesterà tutti i diritti umani, indulgerà solo sulla sua ambizione; ora egli si crederà superiore a tutti gli uomini, diventerà un tiranno!». Beethoven andò al tavolo, afferrò la parte superiore del frontespizio, la strappò a metà e la gettò sul pavimento. La pagina dovette essere ricopiata e fu solo ora che la sinfonia prese il titolo di Sinfonia eroica”. Se parliamo di Napoleone non possiamo non ricordare il “5 maggio” (data della morte di Napoleone) di Manzoni 1. Ei 1 fu. Siccome immobile, 2. dato il mortal sospiro, 3. stette la spoglia immemore 2 4. orba di tanto spiro, 5. così percossa, attonita 6. la terra 3 al nunzio sta, 7. muta pensando all’ultima 8. ora dell’uom fatale; 9. né sa quando una simile 10. orma di piè mortale 11. la sua cruenta polvere 4 12. a calpestar verrà. Un’altra questione che ci affligge: la questione delle opere d’arte rubate. Non è però vero che trafugò la Gioconda: secondo gli storici il dipinto si trovava in Francia dal 1517, dove lo aveva portato proprio l'autore. In seguito il quadro fu acquistato molto probabilmente dal Re Francesco I: Napoleone, grande appassionato d'arte nel 1800 si limitò ad appenderlo nelle stanze della moglie Josephine e in seguito la Monna Lisa entrò a far parte della collezione permanente del Louvre (che all'epoca si chiamava Museo Napoleone). La bufala del furto napoleonico nasce forse dal fatto che i soldati napoleonici trafugarono davvero diverse opere d'arte durante la campagna d'Italia. 10