Tesina interdisciplinare “The Wonderland” – Flavio Polzoni - VA PNI 2013/2014 TESINA INTERDISCIPLINARE The WONDERLAND Di Flavio Polzoni Classe 5°A p.n.i. – A.S. 2013 / 2014 “Life, what is it but a dream?” Lewis Carroll 1 Tesina interdisciplinare “The Wonderland” – Flavio Polzoni - VA PNI 2013/2014 Sommario MAPPA CONCETTUALE………………………………………………………………………3 INTRODUZIONE…………………………………………………………………………………..4 TESINA ……………………………………………………………………………………… 9 Lewis CarrolL …………….…………………………………………………… 9 Luigi pirandello ………………………………………………………………… 10 Apuleio ……………………………………………………………………………… 13 Il dadaismo …………………………………………………………………… le stelle…………………………………………………………………………… 18 sigmund freud ………………………………………………………………… 21 16 bibliografia e sitografia ……………………………………………………………… 25 2 Tesina interdisciplinare “The Wonderland” – Flavio Polzoni - VA PNI 2013/2014 Lewis Carroll Pirandello Apuleio Il Dada Freud Le stelle 3 Tesina interdisciplinare “The Wonderland” – Flavio Polzoni - VA PNI 2013/2014 Tesina interdisciplinare P robabilmente a molti sembrerà banale (o quantomeno bislacco) un argomento come “Alice in Wonderland” per una tesina di liceo scientifico, specialmente per un ragazzo. Le ragioni che mi hanno spinto ad analizzare questo spettacolare esempio di logica, nonsenso, immaginazione e flusso di coscienza, fusi in un romanzo che si pone come cardine della letteratura inglese ottocentesca, sono molteplici, ma fra esse ha prevalso senza dubbio la curiosità. Curiosità per cosa, ci si potrebbe domandare? La curiosità per un fatto strano accadutomi nella fanciullezza, quando (come penso tutti i bambini che avevano la mia età) guardavo le videocassette dei cartoni Classici Disney®, mi piacevano tutti moltissimo, tutti tranne uno: guardando Alice nel Paese delle Meraviglie mi sentivo inquieto, non riuscivo a capire la maggior parte delle scene, mi procurava ansia in quanto accadevano fatti strani, che non riuscivo a spiegarmi. Con il passare degli anni, guardavo e riguardavo questo cartone, ma non riuscivo ancora ad estrapolarne un significato che potessi definire tale. Cosicchè, quando ho dovuto scegliere un argomento per il mio percorso pluridisciplinare, mi sono sentito spronato ad indagare su questo ambito, per me ancora ineffabile ed inquietante, che è il nonsenso. I nnanzitutto Alice non è un cartone animato ma un libro del 1865 scritto e pubblicato dal reverendo Charles Lutwidge Dodgson (il nome con cui è più conosciuto l’autore è lo pseudonimo Lewis Carroll). Il racconto è pieno di allusioni a personaggi, poemetti, proverbi e avvenimenti propri dell'epoca in cui Dodgson opera e il "Paese delle meraviglie" descritto nel racconto, gioca con regole logiche, linguistiche, fisiche e matematiche che gli hanno fatto ben guadagnare la fama che ha. È ormai leggendaria la teoria che pone l'origine del racconto in una 4 Tesina interdisciplinare “The Wonderland” – Flavio Polzoni - VA PNI 2013/2014 soleggiata mattina estiva che Carroll e un suo amico reverendo trascorsero in gita sul Tamigi con tre giovani sorelle: Lorina, Edith e Alice Liddell. Durante il viaggio Carroll inventò e raccontò alle tre bambine una storia, che più tardi mise per iscritto e regalò ad Alice pubblicando il libro solo molti anni dopo. L a prima cosa che si nota leggendo Alice è la straordinaria quantità di nonsensi che ricorrono nel libro. Inserendo giochi di parole apparentemente senza senso Carroll rompe con tutta la tradizione letteraria precedente. Qui la fuga dalla realtà che si attua in tutte le più belle favole è sostituita da una vera e propria realtà “sotterranea”, tant’è che lo stesso titolo dell’opera era inizialmente “Le avventure di Alice sottoterra”. Spesso il nonsense viene utilizzato in letteratura per criticare indirettamente la società e le sue convenzioni; in Alice, Carroll si diverte a schernire le abitudini della terra come la grammatica, i libri di storia, la lingua inglese e le poesie edificanti. Per lui il mondo “era soltanto un gioco illusorio di ombre e di luci”1 e per questo si spinge a cercare il vero senso delle cose che la lingua aveva limitato al solo “nome”. La lingua non combacia con la realtà: l’oggetto in sé non può essere nominato e quindi tra di esso e il suo “nome” si apre un abisso in cui Carroll cerca di intrufolarsi. In questo modo i fiori sonnecchieranno pigramente perché “aiuola” vale in inglese come “letto di fiori”, e la farfalla avrà ali di burro giacché per l’autore corrispondeva a “butter-fly”. Con questa logica Carroll descrive un mondo parallelo al nostro, dove non esistono Peso e Numero, dove il tempo scorre al contrario e i libri si leggono da destra a sinistra e dalla fine all’inizio. Queste apparenti assurdità sono però ricondotte al reale grazie alla piccola eroina che appartiene interamente al mondo che noi abitiamo. DADAISMO 1 Osservando il nonsenso dal punto di vista artistico, la corrente che maggiormente fa ricorso a questa tecnica e che proprio in essa ha le sue radici, è il movimento Dadaista che si sviluppa a Zurigo a partire dal 1916 per avere poi fine circa 8 anni dopo. Nella città svizzera (dichiaratasi neutrale durante tutto il primo conflitto mondiale) si riuniscono alcuni eccentrici intellettuali di varia provenienza: il gruppo, o meglio il modo di essere Dada, nacque come protesta contro il barbarismo della Prima guerra mondiale, in seguito il [Pietro Citati - introduzione a “Alice nel paese delle meraviglie”, edizione Oscar Mondadori] 5 Tesina interdisciplinare “The Wonderland” – Flavio Polzoni - VA PNI 2013/2014 movimento divenne più improntato su una sorta di nichilismo artistico, che escludeva e condannava la rigidità e il manierismo in vari campi dell'arte come la letteratura, la pittura, la scultura. L’abilità dell’artista non stava tanto nel giocare con le forme o l’assemblaggio degli oggetti, quanto piuttosto con le loro funzioni, proponendo a oggetti quotidiani nuovi significati strampalati e illogici come illogica era la guerra. Così come i Dadaisti rifiutavano il massacro della Prima guerra mondiale, così Carroll intende mostrare il suo rifiuto verso la tradizione scolastica inglese. Egli sminuisce il suo intento moralistico facendo pronunciare alla giovane Alice, la quale nel mondo reale è la perfetta incarnazione di quella cultura, poesie distorte e proverbi che mostrano, nel paese delle meraviglie, l’esatta antitesi di ciò che avrebbero voluto dire. Uno degli episodi più noti di “Alice in Wonderland” è quello in cui la protagonista, dopo la rovinosa caduta nella profondissima tana del coniglio, trova su un tavolino di cristallo una boccetta di vetro con un biglietto su cui è scritto “Bevimi”. E’ da questo momento che cominciano le numerose trasformazioni di Alice che ha la sensazione di “richiudersi come un cannocchiale”. APULEIO Si può riscontrare in questo senso una certa rassomiglianza di caratteri tra “L’asino d’oro” di Apuleio, testo della letteratura latina del II secolo dopo Cristo, e Alice. I fattori comuni sono rappresentati non solo dalle metamorfosi (di Lucio in asino nel caso del primo), ma anche dal carattere fondamentale su cui entrambi si fondano: la curiosità. Nel caso del poeta latino, la curiositas lo conduce a cadere vittima delle trame sempre più fitte di sortilegi che animano la vita della città. Altresì è esemplificativo, nel caso di Alice, il dialogo con il bruco: <<E chi sei tu?>> disse il Bruco. Come inizio di conversazione non era incoraggiante. Alice rispose, un po’ imbarazzata: <<Ehm… veramente non saprei, signore, almeno per ora… cioè, stamattina quando mi sono alzata lo sapevo, ma da allora credo di essere cambiata diverse volte.>> <<Che vorresti dire?>> disse il Bruco, secco. <<Spiegati meglio!>> <<Temo di non potermi spiegare, signore>> disse Alice <<perché non sono io.>>” Nel quinto capitolo del libro comincia quindi a delinearsi in maniera chiara un nuovo tema: quello della perdita dell’identità. Alice nel suo viaggio nel Paese delle meraviglie ha perso tutto ciò per cui si riconosceva nella sua figura, a partire dalle 6 Tesina interdisciplinare “The Wonderland” – Flavio Polzoni - VA PNI 2013/2014 sue conoscenze fino alla sua fisicità. Il tema è molto ricorrente nell’età borghese che imponendo una “maschera” all’uomo lo priva della sua unicità. PIRANDELLO Questa crisi d’identità si avverte con maggiore forza nella civiltà novecentesca. L’instaurarsi del capitale monopolistico, l’espandersi della grande industria e dell’uso delle macchine, la creazione di sterminati apparati burocratici e il formarsi delle metropoli moderne, in una prima fase inducono a rifiutare la realtà oggettiva e a chiudersi gelosamente nella soggettività, ma poi progressivamente anche questa finisce per sfaldarsi, l’io si indebolisce e si frantuma in una serie di stati incoerenti. Pirandello comprende alla perfezione quei meccanismi che portano alla crisi dell’identità individuale. Le persone con cui viviamo in società, vedendoci ciascuno secondo la sua prospettiva particolare ci danno determinate “forme”. Noi crediamo di essere “uno” per noi stessi e per gli altri, mentre siamo tanti individui diversi, a seconda della visione di chi ci guarda. Sotto la “maschera”, in realtà, non c’è “nessuno”, o meglio vi è un fluire indistinto e incoerente di stati in perenne trasformazione. Per tutto il romanzo vengono continuamente ripresi i temi del nonsenso, delle metamorfosi e della crisi d’identità finchè si giunge alla risposta a tutte le domande che sono nate leggendo del “Paese delle meraviglie”. Alice, aggredita dai soldati-carta della Regina di cuori, si ritrova distesa nel grembo della sorella consapevole d’improvviso di essersi appena risvegliata da uno strano sogno. FREUD LE STELLE Se uno studioso come Freud si trovasse a dover analizzare questo tipo di sogno fatto dalla protagonista di “Alice in Wonderland” probabilmente tornerebbe a ribadire il concetto che i sogni non sono altro che desideri repressi nel mondo reale a causa della coscienza umana che li riconosce come inammissibili. Questi contenuti rimossi dalla coscienza vengono tenuti sotto controllo da una censura che, soprattutto durante il sonno, si indebolisce, consentendo ai contenuti inconsci di manifestarsi parzialmente e in maniera distorta. Il tema del sogno, approfondito da Sigmund Freud nell’opera L’interpretazione dei sogni è essenziale in “Alice in Wonderland”, in 7 Tesina interdisciplinare “The Wonderland” – Flavio Polzoni - VA PNI 2013/2014 quanto alla fine del romano, quasi come un fulmen in clausula si scopre come in realtà Alice non sia mai scivolata nella tana del Bianconiglio, bensì si sia appisolata mentre seguiva una noiosa lezione di storia da parte della sua istitutrice. L’immaginazione della protagonista la porta a viaggiare “tra le stelle” nella tana del bizzarro animaletto con il panciotto, cosicchè il pensiero balza immediatamente ai corpi celesti che ci sovrastano. Come non demandarsi quale sia la loro vita, se essi nascano e muoiano o siano eterni? La vita di una stella non è così scontata e anzi, può evolvere in diversi modi assai diversi gli uni dagli altri! 8 Tesina interdisciplinare “The Wonderland” – Flavio Polzoni - VA PNI 2013/2014 Lewis Carroll L ewis Carroll was born in 1852 at Daresbury, Cheshire, where his father Charles was vicar. In 1846 he graduated to Christ Church College in Oxford. Dodgson was an enthusiastic photographer, in particular he loved to take pictures of young girls like Alice Liddell. In 1882 Dodgson took a boat trip with Alice Liddell and several others to Godstow. On this trip Dodgson passed the time by telling the children a nonsense tale. He later wrote down the story, calling it Alice’s Adventures Underground. The book was renamed Alice in Wonderland and published in July 1898. Dodgson was a prolific writer and published political essays, mathematical works, and children tales. Charles Dodgson died of bronchitis in 1898. Alice’s chaotic nonsense world has produced a variety of thematic concerns. Mad Hatter o “Cappellaio Matto” As children’s stories, the Alice book relate the dreamworld adventures of a young girl with a number of obstinate animals, insects, and the imaginary characters Carroll has taken from the worlds of playing cards and chess. An important theme of the book is the growing up. In addition, the madness of Alice’s dream world has been considered a satire on the ordered, serious world of Victorian England. White Rabbit o Bianconiglio Lewis Carroll is a writer of the Victorian age: this period was an age of contrasts and paradoxes. While Britain was at the height of its wealth, power and influence, large sections of its population lived and worked in appalling conditions. The Victorian age is identified with the novel because of the rapid growth of the middle class who had been avid consumers of this form of literature. An important change was publication in serial form that influenced the writing process: writes had to keep the readers’ interest high in order to encourage them to continue buying their work. 9 Tesina interdisciplinare “The Wonderland” – Flavio Polzoni - VA PNI 2013/2014 Pirandello L uigi Pirandello nacque il 28 giugno 1867 ad Agrigento (Girgenti), da una famiglia di agiata condizione borghese e di tradizioni risorgimentali e garibaldine. In seguito ad un contrasto sorto con un professore si trasferì a studiare in Germania dove venne a contatto con gli autori romantici. Dal 1892, grazie a un assegno concessogli dal padre, si stabilì a Roma, dedicandosi interamente alla letteratura. Nel 1893 scrisse il suo primo romanzo e l’anno successivo sposò Maria Atonietta Portulano. Nel 1903 un allagamento della miniera di zolfo in cui il padre aveva investito il suo patrimonio e la dote della nuova provocò il dissesto economico della famiglia. Alla notizia del disastro la moglie, il cui equilibrio psichico era già fragile, ebbe una crisi che la sprofondò irreversibilmente nella follia. Con la perdita delle rendite mutò anche la condizione sociale di Pirandello, che fu declassato a piccolo borghese. Dal 1910 Pirandello ebbe il primo contatto con il mondo teatrale e dal 1915 divenne soprattutto scrittore per il teatro, anche se non abbandonò mai la narrativa. In quegli anni scoppiava la Prima Guerra Mondiale e Pirandello aveva visto con favore l’intervento, ma la guerra lo privò del figlio Stefano e in seguito a questa perdita la moglie fu ricoverata in una casa di cura. Crescendo la sua fama, Pirandello lasciò l’insegnamento per seguire le compagnie nelle loro tourneés in Europa e in America. Dal 1925 assunse la direzione del Teatro d’Arte a Roma. Nel 1934 gli venne assegnato il Premio Nobel per la Letteratura e due anni dopo morì a causa di una polmonite. Luigi Pirandello LA POETICA L’umorismo L’umorismo è un saggio che risale al 1908. il volume si compone di una parte storica, in cui l’autore esamina varie manifestazioni dell’arte umoristica, e di una parte teorica in cui viene definito il concetto stesso di umorismo. L’opera d’arte, secondo Pirandello, nasce “dal libero movimento della vita interiore”. Nell’opera umoristica la riflessione non si nasconde, non è una forma di sentimento, ma si pone dinanzi ad esso come un giudice, lo analizza e lo scompone. Di qui nasce il “sentimento del contrario”: riprendendo il famoso esempio fatto dall’autore, se vedo una vecchia signora coi capelli tinti e tutta imbellettata, avverto che è il contrario di ciò che una vecchia signora dovrebbe essere. La riflessione coglie così il carattere molteplice e contraddittorio della realtà. Se coglie il ridicolo di una persona, di un fatto, ne individua anche il fondo dolente, di umana sofferenza, e lo guarda con pietà; o viceversa, se si trova di fronte al serio e al tragico, non può evitare di fare emergere anche il ridicolo. 10 Tesina interdisciplinare “The Wonderland” – Flavio Polzoni - VA PNI 2013/2014 Una definizione dell’arte novecentesca Per Pirandello l’arte contemporanea è un’arte riflessa, sempre accompagnata da una lucida consapevolezza di se stessa, che non può mai coincidere interamente con una prospettiva univoca, ma deve sempre vedere l’oggetto anche dal punto di vista opposto. È un’arte “fuori di chiave”, come la definisce Pirandello con una metafora musicale. È l’arte moderna per eccellenza, perché riflette la coscienza di un mondo non più ordinato ma frantumato. LA VISIONE DEL MONDO Il vitalismo Alla base della visione del mondo pirandelliana vi è una concezione vitalistica: la realtà tutta è “vita”, è un eterno divenire, un flusso continuo, incandescente, indistinto, come lo scorrere di un magma vulcanico. Tutto ciò che si stacca da questo flusso, e assume “forma” indistinta e individuale, si rapprende, si irrigidisce, comincia, secondo Pirandello, a “morire”. Sempre secondo il vitalismo pirandelliano, noi non siamo che parte indistinta nell’ “universale ed eterno fluire” della “vita”, ma tendiamo a cristallizzarci in forme individuali. Anche gli altri con cui viviamo in società, vedendoci ciascuno secondo la sua prospettiva particolare ci danno determinate “forme”. Noi crediamo di essere “uno” per noi stessi e per gli altri, mentre siamo tanti individui diversi, a seconda della visione di chi ci guarda. Ciascuna di queste “forme” è una costruzione fittizia, una “maschera” che noi stessi ci imponiamo e che ci impone il contesto sociale. Sotto questa maschera non c’è “nessuno”, o meglio vi è un fluire indistinto e incoerente di stati in perenne trasformazione. La critica dell’identità individuale Nella civiltà novecentesca entra in crisi l’idea sia di una realtà oggettiva, definita e ordinata, sia di un soggetto “forte” e coerente. L’instaurarsi del capitale monopolistico, l’espandersi della grande industria e dell’uso delle macchine, la creazione di sterminati apparati burocratici e il formarsi delle metropoli moderne, in una prima fase inducono a rifiutare la realtà oggettiva e a chiudersi gelosamente nella soggettività, ma Il concetto di maschera è spesso usato da Pirandello poi progressivamente anche questa finisce per sfaldarsi, l’io si indebolisce e si frantuma in una serie di stati incoerenti. 11 Tesina interdisciplinare “The Wonderland” – Flavio Polzoni - VA PNI 2013/2014 La “trappola” della vita sociale Alla base di tutta l’opera pirandelliana si può scorgere inoltre un rifiuto delle forme della vita sociale e un bisogno disperato di autenticità. L’istituto in cui si manifesta per eccellenza la “trappola” della “forma” che imprigiona l’uomo, separandolo dall’immediatezza della “vita”, è la famiglia, con il suo grigiore avvilente, le tensioni segrete, gli odi, i rancori, le ipocrisie, le menzogne che si mescolano torbidamente alla vita degli effetti viscerali ed oscuri. L’altra “trappola” è quella economica, costituita dalla condizione sociale e dal lavoro. Da questa “trappola” non si dà per Pirandello una via d’uscita storica. La sua critica feroce delle istituzioni borghesi resta perciò puramente negativa, non propone alternative. Il rifiuto della socialità L’unica via di relativa salvezza che si dà ai personaggi pirandelliani è la fuga nell’irrazionale, nell’immaginazione, che trasporta verso un “altrove” fantastico, oppure nella follia. Il rifiuto della vita sociale dà luogo ad una figura ricorrente: il “forestiere della vita”, colui che “ha capito il giuoco”, ha preso coscienza del carattere fittizio di tutto il meccanismo sociale e si esclude, si isola, guardando vivere gli altri dall’esterno della vita e dall’alto della sua superiore consapevolezza, rifiutando di assumere la sua “parte”, osservando gli uomini imprigionati dalla “trappola” con un atteggiamento “umoristico”, di irrisione e pietà. È quella che Pirandello definisce anche “filosofia del lontano”. Il relativismo conoscitivo Caratteristico della visione pirandelliana è un radicale relativismo conoscitivo: non si dà una verità oggettiva fissata a priori, una volta per tutte. Ognuno ha la sua verità, che nasce dal suo modo soggettivo di vedere le cose. Ne deriva un’inevitabile incomunicabilità fra gli uomini, che accresce il senso di solitudine dell’individuo che si scopre “nessuno”. 12 Tesina interdisciplinare “The Wonderland” – Flavio Polzoni - VA PNI 2013/2014 Apuleio A puleio nacque in Africa nel 125 d.C.; era di estrazione agiata il che gli permise di compiere gli studi a Cartagine e quindi ad Atene. Fu poi probabilmente a Roma e viaggiò più volte in Oriente. Di nuovo in Africa, incontrò Ponziano, compagno degli studi ateniesi, di cui sposò la madre rimasta vedova. In seguito alla morte di Pudentilla dovette sostenere un processo intentatogli dai parenti della moglie, sotto l’accusa di magia. In tribunale si difese da solo e venne assolto. Non si hanno sue notizie oltre il 170. Apologia o De magia L’“Apologia” è l’orazione giudiziaria con cui Apuleio si difese in tribunale dalle accuse del suocero di Ponziano. Caduta quasi subito una prima accusa che gli addebitava la morte dell’amico stesso, ad Apuleio fu contestato il reato di magia. L’accusa sosteneva che solo grazie al ricorso di pratiche magiche egli aveva potuto piegare al matrimonio una ricca vedova non più giovane. Prova decisiva, e che dovette guadagnargli l’assoluzione, fu la lettura del testamento di Pudentilla che nominava erede principale il figlio Pudente. L’abilità di avvocato che Apuleio rivela nell’”Apologia” ha spesso favorito l’accostamento a Cicerone, in Alice si appresta a trasformarsi particolare al Cicerone della Pro Caelio, orazione intessuta di giochi di parole, invettive, ironia e sarcasmo. Quanto al contenuto, non si può fare a meno di ammirare la disinvoltura con cui l’oratore mette in ridicolo le ragioni dell’accusa. Ma quello che più affascina è l’ombra inquietante che Apuleio non riesce, o non si cura, di fugare sulle proprie innegabili e vaste competenze in materia di magia: la netta distinzione che egli pretende di operare tra magia e scienza conserva un che di ambiguo nel corso dell’intera orazione. Metamorphoseon libri L’opera è un romanzo in undici libri che insieme al Satyricon di Petronio rappresenta l’unica testimonianza latina di questo genere. Degli undici libri, dieci sono occupati dalle avventure del protagonista, Lucio. Il giovane manifesta subito il tratto distintivo e fondamentale del suo carattere, la curiositas, che lo porta a cadere vittima delle trame sempre più fitte di sortilegi che animano la vita della città. Ospite di Milone, un ricco del posto, e della sua sposa Panfila, in odore di magia, riesce a conquistarsi i favori della servetta Fotide, e la convince a farlo assistere di nascosto a una delle trasformazioni cui si sottopone la padrona. 13 Tesina interdisciplinare “The Wonderland” – Flavio Polzoni - VA PNI 2013/2014 Alla vista di Panfila che, grazie a un unguento, si muta in gufo, Lucio non sa però resistere, e prega con insistenza Fotide affichè lo aiuti a sperimentare su di sé tale metamorfosi. Fotide accetta, ma sbaglia unguento, e Lucio diventa asino, pur mantenendo facoltà raziocinanti umane. Lucio viene in seguito rapito dai briganti e imprigionato insieme a una fanciulla a cui Carite, la vecchia sorvegliante, racconta la novella di Amore e Psiche. La liberazione dei due giunge grazie al fidanzato di lei, che si finge brigante. I libri successivi ripercorrono le tragicomiche peripezie dell’asino, che passa dalle mani di sedicenti sacerdoti della dea Siria, a quelle di un mugnaio, a quelle di un ortolano poverissimo, di un soldato romano, di due fratelli, l’uno cuoco e l’altro pasticciere. Ovunque l’asino osserva e registra azioni con la sua mente di uomo. Alla fine Lucio riesce a fuggire e nella fuga raggiunge una spiaggia deserta, dove si addormenta. La dea Iside, apparendogli in sogno, predice a Lucio che il giorno seguente egli potrà recuperare la forma umana mangiando le rose di una corona portata da un sacerdote di Iside in una processione in onore della dea; e così avviene. Nell’undicesimo libro Lucio diviene uno dei sacerdoti più importanti di Iside ed esercita la professione di avvocato. Il numero stesso dei libri richiama i giorni necessari all’iniziazione del culto della dea Iside. Così come per il Satyricon, il romanzo sembra mancare di una fisionomia definita, e appare piuttosto come risultato di un’intersezione di “generi” diversi. Importante è anche il rapporto con le fabulae milesiae da cui sembra derivare la stessa storia dell’asino-uomo; ma si deve probabilmente ad Apuleio l’aggiunta dell’elemento magico. In questo senso i racconti iniziali non solo sono prefigurazioni narrative che hanno la funzione di fornire avvenimenti esemplari La metamorfosi di Lucio in asino al protagonista Lucio, ma sembrano anche corrispondere alla volontà dell’autore di definire, in termini di novità, la propria opera rispetto al genere in cui essa si inserisce. 14 Tesina interdisciplinare “The Wonderland” – Flavio Polzoni - VA PNI 2013/2014 L’intera vicenda, pur sotto l’apparenza di voler offrire una lettura di semplice svago, assume in realtà i caratteri del racconto esemplare. Prova della serietà moralistica dell’opera è la funzione di elemento strutturale svolta dalla curiositas di Lucio in un drastico cambiamento di vita. La favola di Amore e Psiche riproduce come un modello in scala ridotta l’intero percorso narrativo del romanzo e ne offre la corretta decodificazione. Appena sono contaminate dall’esperienza parallela di Psiche, infatti, le metamorfosi di Lucio non possono più essere lette se non come prove cui è sottoposto un essere che, dopo un tempo di alienazione e di errabonde peripezie, è fin dall’inizio promesso alla salvezza voluta dalla dea signora delle trasformazioni.2 Le altre digressioni inserite nell’intreccio principale sono costituite da vicende di vario tipo, ove il magico si alterna con l’epico, col tragico, col comico, in una sperimentazione di generi diversi che trova corrispondenza nello sperimentalismo linguistico. Ma i numerosi motivi letterari di origine diversa si ordinano in un disegno che sembra denso di significato. Tutto il romanzo si struttura come un itinerario attraverso un mondo fatto di Amore e Psiche – G. Canova segni e di simboli letterari, verso una liberazione che si situa nella luce e nella moralità. Apuleio conosce la predilezione dei suoi contemporanei per la parola obsoleta e per gli autori arcaici ma fa rientrare tale predilezione in una più grande ricerca di letterarietà. Di qui, la libertà assoluta di accostare arcaismi e neologismi, volgarismi e poetismi mescolandoli al lessico tecnico della scienza e dei mestieri. Le parole si fanno evocative, appaiono come contornate da tutto un alone di significati marginali, richiamano suggestive connotazioni implicite. Si ha spesso l’impressione che in Apuleio sia particolarmente avvertibile la tendenza a condizionare la forma dell’espressione per mezzo del suono, di lasciare cioè che il pensiero e la lingua siano modellati secondo le esigenze dell’orecchio. Grande conoscitore di letteratura, egli sembra avere a disposizione una sorta di lessico letterario specializzato, raccolto e organizzato attorno ad alcune situazioni-tipo: scene di lutto, quadri di eroismo, effusioni di passioni e stati d’animo. Trama di Amore e Psiche: Psiche, la figlia minore di un re suscita l’invidia di Venere a causa della sua bellezza straordinaria e, per volere della dea, viene data in preda a un mostro. Psiche, che alla sommità di una roccia si aspettava ormai un destino di morte, viene invece trasportata in un bellissimo palazzo. Qui incontra il suo sposo di cui ignora l’identità e di cui le è sempre negata la vista: se vedrà il suo amante sarà immediatamente separata da lui. Tuttavia, istigata dalle due sorelle invidiose, Psiche spia Amore mentre dorme. All’immediato distacco porterà rimedio la dolorosa espiazione cui Psiche si sottomette, attraverso varie prove. La novella si conclude con le nozze e gli onori tributati a Psiche assunta a dea. 2 15 Tesina interdisciplinare “The Wonderland” – Flavio Polzoni - VA PNI 2013/2014 Il Dadaismo I l Dadaismo è un movimento artistico che nasce in Svizzera, a Zurigo, nel 1916. La situazione storica in cui il movimento ha origine è quella della Prima Guerra Mondiale, con un gruppo di intellettuali europei che si rifugiano in Svizzera per sfuggire alla guerra. Il loro esordio ufficiale è fissato al 5 febbraio 1916, giorno in cui fu inaugurato il Cabaret Voltaire fondato dal regista teatrale Hugo Ball. Le serate al Cabaret Voltaire non sono molto diverse dalle serate organizzate dai futuristi: in entrambe vi è l’intento di stupire con manifestazioni inusuali e provocatorie, così da proporre un’arte nuova e originale. I due movimenti, Futurismo e Dadaismo, hanno diversi punti comuni, come l’intento dissacratorio e la ricerca di meccanismi nuovi del fare arte. Hanno anche qualche punto di notevole differenza: soprattutto il diverso atteggiamento nei confronti della guerra. I futuristi, nella loro posizione interventista, sono tutto sommato favorevoli alla guerra, mentre ne sono del tutto contrari i dadaisti. Altri punti in comune tra i due movimenti sono l’uso dei manifesti quale momento di dichiarazione di intenti. Vediamo i contenuti principali del dadaismo: innanzitutto la parola Dada, che identificò il movimento, non significava assolutamente nulla. Già in ciò vi è una prima caratteristica del movimento: quella di rifiutare ogni atteggiamento razionalistico. Il rifiuto della razionalità è ovviamente provocatorio e usato come una clava per abbattere le convenzioni borghesi intorno all’arte. La Battaglia delle Argonne – Rene’ Magritte Tutti i mezzi sono idonei per giungere al loro fine ultimo: distruggere l’arte. Distruzione assolutamente necessaria per poter ripartire con una nuova arte, non più sul piedistallo dei valori borghesi, ma coincidente con la vita stessa e non separata da essa. Il movimento, dopo il suo esordio a Zurigo, si diffonde ben presto in Europa, soprattutto in Germania e quindi a Parigi. La vita del movimento è abbastanza breve. Del resto non poteva essere diversamente. 16 Tesina interdisciplinare “The Wonderland” – Flavio Polzoni - VA PNI 2013/2014 La funzione principale del dadaismo era quella di distruggere una concezione oramai vecchia e desueta dell’arte. Questa è una funzione che svolge in modo egregio, ma per poter diventare proposita necessitava di una trasformazione: ciò avvenne tra il 1922 e il 1924, quando il Dadaismo scomparve e nacque il Surrealismo. I ready-made Un notevole contributo dato alla definizione di una nuova estetica sono i «readymade». Il termine indica opere realizzate con oggetti reali, non prodotti con finalità estetiche e presentati come opere d’arte. In pratica i «ready-made» sono un’invenzione di Marcel Duchamp, il quale inventa anche il termine per definirli che in italiano significa approssimativamente «già fatti», «già pronti». Essi diventano, nell’ambito dell’estetica dadaista, uno dei meccanismi di maggior dissacrazione dei concetti tradizionali d'arte. Soprattutto quando Duchamp, nel 1917, propose uno dei suoi più noti «ready-made»: fontana. In pratica, con i «ready-made» si ruppe il concetto per cui l’arte era il prodotto di una attività manuale coltivata e ben finalizzata. Opera d’arte poteva essere qualsiasi cosa: posizione che aveva la sua conseguenza che nulla è arte. Questa evidente tautologia era superata dal capire che innanzitutto l’arte non deve separarsi altezzosamente dalla vita reale, ma confondersi con questa, e che l’opera dell’artista non consiste nella sua abilità manuale, ma nelle idee che riesce a proporre. Infatti, il valore dei «ready-made» era solo nell’idea. Abolendo qualsiasi significato o valore alla manualità dell’artista, l’artista, non è più colui che sa fare cose con le proprie mani, ma colui che sa proporre nuovi significati alle cose, anche per quelle già esistenti. L.H.O.O.Q. – Marcel Duchamp 17 Tesina interdisciplinare “The Wonderland” – Flavio Polzoni - VA PNI 2013/2014 Le stelle U no degli elementi che da sempre ha suscitato la fantasia degli uomini e i loro sogni, è stato il cielo stellato. Guardando il cielo si ha l’impressione che la Terra sia al centro di un’enorme sfera (la Sfera Celeste) sulla cui superficie vediamo gli astri. I raggruppamenti di stelle prendono il nome di costellazioni ed hanno nomi fantasiosi spesso dovuti alla loro distribuzione. In realtà le stelle che ne fanno parte si trovano a distanze molto diverse dalla Terra e solo a causa della prospettiva di osservazione appaiono su uno stesso piano. Il diagramma H/R è lo strumento più basilare di cui ci avvaliamo per comprendere, seppur a grandi linee, le fasi della vita di una stella: tale diagramma, che è possibile identificare come “l’istantanea” della vita di una stella, è stato creato dagli scienziati Ejnar Hertzsprung e Henry Norris Russell all’incirca nel 1910; il grafico, comunemente detto anche “diagramma colore/magnitudine”, è utile per ottenere molte informazioni su: Temperatura Magnitudine Colore Classe spettrale Età della stella considerata. Protostella in formazione È probabile che le stelle nascano dai cosiddetti globuli di Bok, veri e propri addensamenti di grandi quantità di polveri e gas che appaiono come nuclei oscuri e nettamente circoscritti all’interno della diffusa luminosità delle nebulose. A causa di squilibri esterni, come ad esempio l’esplosione di una nova, possono portare gli atomi di idrogeno dei globuli a collidere tra loro, aggregandosi. Con il proseguire dell’addensamento viene a formarsi una protostella. Se la massa iniziale del corpo non è sufficiente a fare innescare delle reazioni termonucleari allora il corpo si raffredda e diventa una nana bruna. Se invece la massa è tale che il collasso gravitazionale porti il nucleo a 15 milioni di gradi kelvin e a una densità di 134 g/cm^3 allora cominciano a verificarsi le prime reazioni che trasformano l’idrogeno in elio secondo la catena protone-protone. Nel 18 Tesina interdisciplinare “The Wonderland” – Flavio Polzoni - VA PNI 2013/2014 corso della fusione una parte della massa si converte in energia . per ogni atomo di elio che si forma, si perde lo 0,7% della massa, che si converte in energia secondo l’equazione di Einstein: E=mc^2. Il calore liberato da tale reazione fa aumentare la pressione dei gas verso l’esterno, fino a compensare la forza di gravità: si giunge così a una fase di stabilità. Quando quasi tutto l’idrogeno è ormai consumato, il nucleo di elio che si è formato finisce per collassare. In tale processo si riscalda progressivamente fino a temperature di 100 milioni di gradi kelvin, sufficienti a innescare nuove reazioni termonucleari che trasformano l’elio in carbonio. La stella si espande enormemente e si raffredda e appare come una gigante rossa. Dopo la fase di gigante rossa l’evoluzione stellare segue vie diverse a seconda della massa iniziale della stella. Stelle con massa iniziale poco inferiore a quella del Sole collassano e diventano delle nane bianche che, prive di una fonte di energia nucleare, sono destinate a raffreddarsi lentamente. Stelle con massa iniziale come quella del Sole o fino a 8 volte maggiore, finiscono ugualmente come nane bianche, ma prima attraversano una fase particolare: a) Nebulose planetarie (grandi fino a 4 volte il Sole), liberano dal nucleo delle particelle ionizzate che creano un vento stellare che trascina via gli involucri gassosi esterni. Alla fine la nebulosa scompare e la stella centrale diventa una nana bianca. Il nome di nebulose planetarie è Nebulosa del granchio stato dato poiché apparivano come dischetti luminosi simili a pianeti; b) Novae (grandi da 4 a 8 volte il Sole), in questo caso il carbonio si trasforma in azoto e l’azoto in ossigeno, ciò crea un’esplosione che la fa sembrare una stella nuova (da qui il nome). Questo processo dura una settimana e in seguito la stella diviene una nana bianca. Se la massa della stella supera di almeno una decina di volte quella del Sole, la compressione fa aumentare la temperatura fino a innescare nuove reazioni termonucleari che portano alla formazione di tutti gli elementi della tavola periodica fino al ferro. A questo punto avviene un’immane esplosione e la stella viene definita supernova, ma la massa della stella è ancora così grande che la contrazione fa aumentare enormemente la densità finchè protoni e elettroni si 19 Esplosione di una supernova Tesina interdisciplinare “The Wonderland” – Flavio Polzoni - VA PNI 2013/2014 fondono per formare dei neutroni e si crea così una stella di neutroni. Viene anche detta pulsar perché emette delle onde magnetiche che arrivano sulla Terra a intervalli regolari anche se la stella le emette in modo continuo. Ciò si spiega ammettendo che la semirotazione della stella non coincide con l’asse del campo magnetico e quindi le onde magnetiche arrivano a noi ad ogni giro dell’astro e quindi sembrano delle pulsazioni. Se la massa originaria della stella è qualche decina di volte quella del Sole, dopo la fase di supernova il collasso gravitazionale non trova più forze sufficienti a contrastarlo, la densità Stella di neutroni o pulsar continua ad aumentare e si crea un buco nero, un vortice scuro in grado di attirare entro di sé e di far scomparire qualunque corpo entri nel suo raggio d’azione; neanche la luce potrebbe uscirne. 20 Tesina interdisciplinare “The Wonderland” – Flavio Polzoni - VA PNI 2013/2014 Freud Sigmund Freud nasce nel 1856 in Moravia, da una famiglia ebrea. Si laureò in medicina a Vienna e in seguito si occupò degli effetti chimici degli anestetici e della cocaina; da queste ricerche passò allo studio dei disturbi mentali. Collaborando con Breuer, giunse a capire che l’isteria non è causato da un fatto fisico, ma da tutt’altro. Per questo dovette difendersi dagli attacchi della medicina ufficiale che, ispirata a principi positivistici, era convinta della natura puramente organica, fisica, dei disturbi mentali. Inizialmente “liberava” i suoi pazienti dall’isteria grazie all’ipnosi, ma successivamente Freud si rende conto che l’ipnosi non è un metodo affidabile, per questo sostituisce il metodo ipnotico con quello delle Sigmund Freud libere associazioni. Egli si accorge che il paziente, anche senza essere ipnotizzato, se posto in uno stato di rilassatezza, mediante libere associazioni di parole e ricordi fa emergere l’evento che lo opprime. Freud si avvicina così alla scoperta dell’inconscio. L’interpretazione dei sogni Ne “L’interpretazione dei sogni”, apparso nel 1900, Freud perviene alla formulazione della teoria dell’inconscio. Egli sostiene che non solo nello stato di rilassatezza, ma a maggior ragione nel sogno, i contenuti che urgono all’interno dell’individuo e che causano il suo malessere riescono a manifestarsi. L’inconscio è un intero mondo di forze che premono dal nostro interno e mantiene dentro di sé contenuti respinti dalla coscienza in quanto per le sue convenzioni morali l’individuo non li riconosce come ammissibili. Questi contenuti rimossi dalla coscienza vengono tenuti sotto controllo da una censura che, soprattutto durante il sonno, si indebolisce, consentendo ai contenuti inconsci di manifestarsi parzialmente e in maniera distorta, per cui è necessaria un’interpretazione dei sogni. In questa grande opera Freud riesce a capire quali sono i meccanismi fondamentali attraverso cui la censura modifica il contenuto inconscio, il contenuto latente del sogno e lo fa diventare contenuto manifesto, cioè quello che noi ricordiamo. I meccanismi fondamentali attraverso i quali impulsi, desideri, emozioni del nostro inconscio vengono tradotti in immagini di sogno sono: La condensazione, per la quale un’idea, un’immagine del sogno può fondere insieme vari pensieri e ricordi; Lo spostamento, processo per cui la carica emotiva è separata dal suo oggetto reale ed è riferita a un oggetto differente; La drammatizzazione, in cui i pensieri e le emozioni alla base del sogno si presentano in successione densa e movimentata; 21 Tesina interdisciplinare “The Wonderland” – Flavio Polzoni - VA PNI 2013/2014 La simbolizzazione, che consiste nell’utilizzo da parte dell’inconscio di simboli sostitutivi delle cose. L’elaborazione secondaria, che si verifica nel momento in cui ci si risveglia, cioè quando la censura, rientrata in azione con tutte le sue forze, ostacola il ricordo della trama del sogno. Tutto il complesso “lavoro onirico”, cioè il lavoro della censura durante il sonno, è volto a mascherare i reali contenuti dell’inconscio. Il sogno si presenta dunque come l’espressione travestita e deformata di un desiderio represso. Dal punto di vista psicologico, la funzione del sogno è quella di scaricare la tensione generata da desideri repressi, desideri che spesso riguardano la vita sessuale. Un’ulteriore scoperta di Freud è che il sogno è sempre collegato a un fatto emotivo della primissima infanzia sprofondato nell’inconscio. I luoghi della psiche e la libido A partire dalla scoperta dell’inconscio Freud elabora una teoria topica dell’apparato psichico. Egli sostiene che la psiche si divide in tre luoghi: il conscio, l’inconscio e il preconscio, dove si trovano tutti quei contenuti che non abbiamo presenti ma che possiamo facilmente richiamare alla memoria. L’apparato psichico ha un’unica energia, la libido, di caratterizzazione sessuale, che muove la nostra esistenza. La libido è un’energia che spinge l’uomo all’autoconservazione, al piacere. Essa non può trovare realizzazione in maniera immediata perché ciò provocherebbe una continua tendenza all’autoaffermazione, impedendo la vita sociale;pertanto essa viene deviata. Un tipo di deviazione positiva è quella che Freud chiama sublimazione, che dà luogo alle creazioni artistiche. In molti altri casi se la libido non riesce a trovare sfogo si presentano sintomi nevrotici. La libido, secondo il principio del piacere, deve gradualmente sottomettersi a un altro principio, il principio della realtà, per cui ogni individuo non può realizzare il soddisfacimento dei propri bisogni immediatamente, ma deve abituare a controllarli tenendo conto degli altri. Anna O. – pseudonimo di una paziente di Freud, divenuta famosa come il più eclatante caso curato attraverso la cura psicoterapica. Psicopatologia della vita Freud nel 1901 pubblica “Psicopatologia della vita” in cui sostiene la tesi che tutta una serie di fatti che ci capitano ogni giorno non sono casuali, ma dipendono da un insieme di cause psichiche precise. Si profila così il determinismo psichico: nel 22 Tesina interdisciplinare “The Wonderland” – Flavio Polzoni - VA PNI 2013/2014 mondo psichico niente avviene a caso, ma tutto avviene per necessità e ha una causa. In questa opera Freud inoltre teorizza la continuità fra normalità e malattia, egli sostiene che l’inconscio invia di continuo segnali che possono disturbare la vita quotidiana senza ostacolarla in maniera grave, mentre gli stessi meccanismi inconsci, se più intensi, possono generare la malattia mentale. A questi disturbi inconsci sono dovuti i lapsus linguae (scambio di un termine con un altro) e la paraprassie (atti mancati o sbagliati). Per cui il leggere una parola al posto di un’altra, lo scendere alla fermata sbagliata della metropolitana, il dimenticare l’ombrello a casa di un amico, il perdere il portafogli, lo scivolare sulla buccia di banana, che di solito sono avvenimenti attribuiti al caso, sono in realtà dovuti a uno specifico rapporto di causa ed effetto anche se non ce ne accorgiamo in quanto la causa è sprofondata nell’inconscio. Eros e Tanatos Nel 1920 Freud imprime una svolta decisiva alle sue teorie sulla base di nuove osservazioni: egli sdoppia l’energia psichica fondamentale, la libido, e pone ora la vita psichica sotto l’egida di due forze: la pulsione di vita (Eros) e la pulsione di morte (Tanatos). L’uomo non è dominato soltanto dalla ricerca del piacere, ma anche da tendenze a regredire, a tornare indietro fino a quella situazione che era l’unione con la madre, quindi all’indistinzione dal mondo. In “Al di là del principio del piacere” (1923), Freud teorizza la presenza nella psiche umana di una tendenza all’autodistruzione, al dissolvimento da se stessi. Es, Io e Super-io Dalla teoria topica dell’apparato psichico si passa alla teoria strutturale, cioè alla tripartizione dell’apparato psichico in Es, Io e Super-io. L’Es rappresenta la parte oscura, inaccessibile della nostra personalità, l’Io è la consapevolezza di se stesso da parte dell’individuo, il Super-io comprende l’insieme delle proibizioni, dei divieti, dei tabù che introiettiamo nella prima infanzia attraverso l’educazione che riceviamo. L’Io è quindi una struttura in continuo riequilibrio in quanto deve evitare che Es o Super-io prendano il sopravvento, il che porterebbe alla Rappresentazione metaforica della scissione Io/Es/SuperIo nevrosi. Storia della società Giunto a questa visione dinamica dell’apparato psichico e delle pulsioni fondamentali, Freud si lancia in una teorizzazione della civiltà e della società che comportava un’estrapolazione filosofica e sociologica delle teorie fuori dal contesto strettamente medico. L’indagine antropologica era stata iniziata nel 1914 con 23 Tesina interdisciplinare “The Wonderland” – Flavio Polzoni - VA PNI 2013/2014 “Totem e tabù” a partire dalla sua scoperta del complesso di Edipo, cioè di quella fase dell’infanzia caratterizzata dall’attaccamento per il genitore di sesso opposto e dall’ostilità per il genitore dello stesso sesso. Freud sostiene che questo tipo di ostilità si è manifestato anche agli inizi della storia della società. Gli inizi della società sono inizi tribali, in cui prevale la figura del padre-padrone. Il passaggio dalla tribù alla società avviene attraverso l’assassinio del padre primitivo, autorità esteriore, a cui si sostituisce il totem, autorità interiore, che è qualcosa di molto più minaccioso in quanto avvertito come inafferrabile, sacrale. Questo avviene perché l’assassinio comporta un complesso di colpa. La figura minacciosa del totem impone anche tabù, cioè proibizioni assolute più categoriche di quelle date dal padre. Il passaggio dallo stato tribale allo stato societario si porta dietro questo complesso di colpa che implica un disagio per l’individuo. Gli uomini hanno sempre sognato la beatitudine di una situazione pre-civile in quanto la civiltà viene vista come qualcosa che toglie libertà all’individuo. Con il procedere della civiltà tende dunque a crescere il disagio, matrice di nevrosi. 24 Tesina interdisciplinare “The Wonderland” – Flavio Polzoni - VA PNI 2013/2014 Bibliografia - Carroll – Le avventure di Alice nel Paese delle meraviglie, Oscar Mondadori - Palmieri/Parotto – Il Globo terrestre e la sua evoluzione, Zanichelli Sitografia - www.wikipedia.it - www.iisf.it Testi in adozione - Storia dell’arte – Il Cricco di Teodoro – Itinerario nell’arte vol. 5, Zanichelli - Letteratura latina – Lezioni di Letteratura latina, Conte - Pianezzola, Le Monnier - Letteratura italiana – Il canone letterario, Herman Grosser, Principato - Filosofia – Protagonisti e testi della filosofia, Abbagnano - Fornero, Paravia - Scienze – Geografia Generale, Mondadori 25 M. Crippa - M. Fiorani,