UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di Risk

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO
Facoltà di Ingegneria
Corso di Risk Management
Prof. Filippo Stefanini
Basilea 2
A.A. 2009/2010
Corso 60012 – Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Edile
La stabilità del sistema bancario
• Un importante obiettivo dei governi è di preservare una situazione economica
•
•
stabile
Un modo per raggiungere questo obiettivo è mantenere stabile ed affidabile il
sistema bancario, dove i fallimenti di banche sono rari e dove i depositi sono
garantiti
I governi sono preoccupati per il rischio sistemico: ad esempio se la banca A
fallisce, la banca B può incorrere in gravi perdite per le transazioni che ha in
corso con la banca A e trovarsi anch’essa in condizione di fallire. E così via con
la banca C che ha transazioni in essere con la banca A e la banca B.
Risk Management
2009/2010
Basilea 2
pag 2
Università degli Studi di Bergamo
Facoltà di Ingegneria
La crisi del 1929 negli Stati Uniti
Risk Management
2009/2010
Basilea 2
pag 3
Università degli Studi di Bergamo
Facoltà di Ingegneria
La crisi del 1929 negli Stati Uniti
Risk Management
2009/2010
Basilea 2
pag 4
Università degli Studi di Bergamo
Facoltà di Ingegneria
Il caso Northern Rock nel 2007
Il 14 settembre 2007, Northern Rock chiese è ottenne liquidità di supporto dalla
Bank of England, a seguito della crisi dei mutui subprime negli USA.
Il 22 febbraio 2008 la banca è stata nazionalizzata.
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pag 5
Università degli Studi di Bergamo
Facoltà di Ingegneria
Il caso Bear Stearns nel 2008
Il 16 marzo 2008 The Bear Stearns Companies, Inc., con la supervisione della
Federal Reserve, ha siglato un accordo di fusione con JP Morgan Chase.
The Federal Reserve ha emesso un prestito di $30 miliardi a JP Morgan Chase.
Una settimana dopo JP Morgan Chase ha aumentato la sua offerta da 2 dollari
ad azione a 10 dollari ad azione e ha ridotto il prestito dalla Fed di 1 miliardo
di dollari.
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pag 6
Università degli Studi di Bergamo
Facoltà di Ingegneria
Il fallimento di Lehman Brothers
Too big to fail ? Lehman Brother dichiara il fallimento il 14 settembre 2008.
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pag 7
Università degli Studi di Bergamo
Facoltà di Ingegneria
Il caso IndyMac nel 2008
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pag 8
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Facoltà di Ingegneria
Il caso Countrywide nel 2007
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pag 9
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Facoltà di Ingegneria
Fallimento delle banche islandesi
Da settembre 2008 le 3 più grandi banche islandesi collassano: prima Glitnir,
poi Landsbanki e poi ancora Kaupthing
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Basilea 2
pag 10
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Facoltà di Ingegneria
I maggiori rogue traders nella storia
Perdita in milioni
Société Générale SA
€ 4.900
Sumitomo Corporation
$2.600
Daiwa Bank
$1.100
Barings Bank
£827
Allied Irish Banks Plc
$691
Credit Agricole SA
€ 250
Morgan Grenfell
£220
Kidder Peabody
$210
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pag 11
Data
2008
1996
1995
1995
2002
2007
1996
1994
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Facoltà di Ingegneria
La stabilità del sistema bancario
• La capacità per una banca di assorbire perdite inattese dipende
•
•
•
•
dall’ammontare di capitale proprio
Secondo gli organi di vigilanza sul sistema bancario, il capitale necessario ad
una banca deve coprire la differenza tra perdite attese in un certo orizzonte
temporale e “perdite nel caso peggiore” nello stesso orizzonte temporale
Infatti l’idea è che le perdite attese sono già coperte dal modo con cui le banche
fanno il pricing dei loro prodotti
La perdita nel caso peggiore è la perdita che si attende di non superare con un
certo livello di confidenza (99% o 99.9%)
Possiamo pensare al capitale proprio di una banca come ad un cuscinetto di
liquidità che protegge la banca da eventi sfavorevoli inattesi
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pag 12
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Il modello usato dagli organi di vigilanza sul sistema bancario
Probabilità
La funzione di densità di probabilità delle perdite
ed il capitale richiesto per una banca
Perdita
attesa
Perdita nel caso
peggiore al 99%
Capitale
richiesto
0
1
2
3
4Perdita nell’orizzonte
temporale
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Evoluzione dei requisiti patrimoniali delle banche
•
•
•
•
•
Prima del 1988
1988: Accordo BIS o Basilea 1
1996: Emendamento all’accordo BIS
1999: prima proposta di Basilea 2
2007: entrata in vigore di Basilea 2
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Prima del 1988
• Prima del 1988 le banche erano regolate nelle varie nazioni sulla base di
requisiti minimi di bilancio come ad esempio:
Capitale
Totale Attività
• Le definizioni di capitale e i rapporti considerati accettabili variavano da
•
•
•
nazione a nazione
Le esposizioni delle banche internazionali a paesi emergenti cominciavano a
far sorgere dubbio sull’adeguatezza patrimoniale di tali banche
Negli anni Ottanta cominciarono a diffondersi transazioni in derivati che erano
off-balance sheet, cioè che non avevano alcun effetto sul totale attività delle
banche e quindi non avevano alcun effetto sull’ammontare di capitale che una
banca doveva detenere
Divenne subito chiaro che il totale attività non era un buon indicatore del
rischio che una banca stava assumendo. Era necessario un approccio più
sofisticato.
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pag 15
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1988: BIS Accord (Basilea 1)
• Le autorità di vigilanza sul sistema bancario si incontravano regolarmente a
•
•
Basilea, in Svizzera, sotto il patronato della Bank for International Settlements
Il principale risultato di questi incontri fu il documento “International
Convergence of Capital Measurement and Capital Standards” anche detto
“The 1988 BIS Accord”, o più recentemente “Basilea 1”
“The 1988 BIS Accord” stabiliva due requisiti minimi di adeguatezza del
capitale di una banca:
1. Il rapporto tra attività totali e capitale deve essere inferiore a 20 volte. Il
totale attività deve includere le attività off-balance-sheet.
2. Cooke Ratio: il capitale deve essere almeno pari ad 8% dei risk weighted
assets. Almeno il 50% del capitale deve essere Tier 1.
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1988: BIS Accord (Basilea 1)
Totale Attività
 20
Capitale
Capitale  8%  RWA
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(Cooke Ratio)
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1988: BIS Accord (Basilea 1)
• Ad ogni attività in bilancio (on-balance-sheet) è assegnato un “risk weight” che
riflette il rischio di quella categoria di attivi. I “risk weight” sono riportati nella
tabella seguente:
Risk Weight Categoria di attivi
0%
Cassa o lingotti d'oro
Prestiti a governi OECD
20%
Prestiti a banche OECD
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50%
Prestiti garantiti da immobili
100%
Altri prestiti
Basilea 2
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Esempio
• Le attività di una banca consistono in:
•
– 100 milioni di dollari di prestiti societari (con rating A)
– 10 milioni di dollari di obbligazioni governative di paesi OECD (con rating
AAA)
– 50 milioni di dollari di mutui ipotecari
A quanto ammonta il RWA secondo Basilea 1 ?
RWA  1.0  100  0.0  10  0.5  50  125
• Quale deve essere il capitale minimo della banca secondo Basilea 1 ?
Capitale  8%  RWA  8%  125  10
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1988: BIS Accord (Basilea 1)
Ad ogni attività fuori bilancio (off-balance-sheet), come un derivato over-thecounter, è assegnato un “ammontare equivalente di credito”, cioè un prestito
equivalente che abbia lo stesso rischio dell’attività fuori bilancio, e poi è
assegnato un risk weight. Il credit equivalent amount è calcolato come
max(V ,0)  aL
dove V è il valore di mercato del derivato, a è il fattore add-one ed L è il valore
nominale del derivato. Il fattore add-on varia da strumento a strumento
secondo la seguente tabella:
Fattori Add-on (% del valore nominale)
Durata residua in
anni
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Derivati su
tassi di
interesse
Derivati su
divise ed oro
Derivati
su azioni
Derivati su
metalli preziosi,
oro escluso
Derivati su altre
materie prime
<1
0.0
1.0
6.0
7.0
10.0
da 1 a 5
0.5
5.0
8.0
7.0
12.0
>5
1.5
7.5
10.0
8.0
15.0
Basilea 2
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1988: BIS Accord (Basilea 1)
Il Risk weighted amount (RWA) consiste nella somma dei risk weight
per il valore nominale delle attività a bilancio e dei risk weight per
l’ammontare equivalente di credito per le attività fuori bilancio
N
RWA 

M
w i Li 
i 1

*
j
w C
j
j 1
On-balance sheet
items: principal times
risk weight
Off-balance sheet items:
credit equivalent amount
times risk weight
Per un derivato Cj = max(Vj,0)+ajLj dove Vj è il valore di
mercato, Lj è il valore nominale e aj è il fattore add-on.
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pag 21
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I requisiti regolamentari di capitale
La Banca d’Italia stabilisce determinati limiti per i requisiti minimi di capitale delle banche
italiane.
Passività e
Capitale
Debito Senior
• Subordinato
Lower Tier 2
–
Scadenza minima 5 anni
Limitato al
50% del Tier 1
• Subordinato
Upper Tier 2
–
–
Scadenza minima 10 anni
Interessi cumulativi differibili
• Preference shares
Tier 1
–
–
interessi non cumulativi
nessun diritto di voto
• Azioni ordinarie e di risparmio
• Utili non ditribuiti e riserve (meno
avviamento)
•
•
Limitato
al
100% del
Tier 1
Limitato al
15% del Tier 1
Patrimoni
di base
minimo
pari al 4%
dei RWA
Total
capital ratio
minimo
consolidato
al 8% dei RWA
L’attivo ponderato per il rischio (RWA) può essere ridotto tramite la cartolarizzazione dei
prestiti
Il Tier 1 può essere aumentato attraverso un aumento di capitale, attraverso la dismissione di
asset o attraverso la messa a riserva degli utili
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Basilea 2
pag 22
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Netting
• La parola netting si riferisce ad una clausola nei contratti derivati over-the-
•
•
counter che afferma che se una controparte fa default su un contratto che ha
con una istituzione finanziaria, allora deve fare default anche su tutti gli altri
contratti in essere con quella istituzione finanziaria
Il netting ha l’effetto di ridurre sostanzialmente il rischio di credito
Nel 1995 “The 1988 BIS Accord” fu modificato per permettere alle banche di
ridurre i loro ammontari equivalenti di credito qualora fossero in atto accordi
bilaterali di netting
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Basilea 2
pag 23
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Esempio
• Consideriamo una banca che ha 3 contratti swap con una controparte. I
•
•
•
contratti valgono per la banca rispettivamente +24 milioni di dollari, -17
milioni di dollari, +8 milioni di dollari
Supponiamo che la controparte faccia default. Per la controparte i contratti
valgono -24 milioni di dollari, +17 milioni di dollari, -8 milioni di dollari
Senza netting, la controparte farà default sul primo ed il terzo swap e terrà il
secondo. La perdita per la banca sarebbe 24+8=32 milioni di dollari
Con il netting la controparte è obbligata a fare default su tutti i contratti. La
perdita per la banca sarebbe +24-17+8=15 milioni di dollari
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2009/2010
Basilea 2
pag 24
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Netting
• Senza netting, l’esposizione di una banca in caso di default è:
N
 max(V ,0)
j
j 1
•
dove Vj è il valore corrente del j-esimo contratto derivato.
Con netting, l’esposizione è:
 N

max   V j , 0 
 j 1

Exposure with Netting
NRR 
Exposure without Netting
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(Net Replacement Ratio)
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1996 Amendment
• In aggiunta al 1988 BIS Accord, il 1996 Amendment fa distinzione tra il
•
trading book ed il banking book. Per il trading book richiede alle banche di
misurare e di detenere capitale per il rischio di mercato per tutti gli strumenti
finanziari inclusi quelli fuori bilancio.
Per le banche più sofisticate che hanno implementato una funzione di risk
management che usa un approccio basato su un modello interno, possono
calcolare il requisito di capitale per il rischio di mercato nel seguente modo:
k  VaR  SRC
•
dove k è un fattore moltiplicativo scelto dagli organi di vigilanza sul sistema
bancario (almeno 3), VaR è il value at risk a 10 giorni con intervallo di
confidenza 99%, ed SRC è lo Specific Risk Charge, primariamente per titoli di
debito detenuti nel portafoglio di proprietà
Il requisito minimo di capitale totale è:
Capitale Totale  8%( Rischio di Credito RWA  Rischio di Mercato RWA )
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Basilea 2
pag 26
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Basilea 2
• Tre pilastri
– Nuovi requisiti minimi di capitale per il rischio di credito ed il rischio
operativo. I requisiti minimi di capitale per il rischio di credito nel banking
book sono calcolati in un nuovo modo che riflette i rating delle controparti.
I requisiti di capitale per il rischio di mercato rimangono uguali a quelli
stabiliti dal 1996 Amendment ma viene introdotto un nuovo requisito
minimo di capitale per il rischio operativo
Capitale Totale  8%( Rischio di Credito RWA  Rischio di Mercato RWA  Rischio Operativo RWA )
– Processo di revisione da parte delle autorità di vigilanza
– Disciplina di mercato: le banche devono dare maggiore informativa al
mercato sul modo con cui allocano il capitale e sui rischi che assumono
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Basilea 2
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I tre pilastri di Basilea 2
BASEL II
MINIMUM
CAPITAL
REQUIREMENT
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SUPERVISORY
REVIEW
Basilea 2
pag 28
MARKET
DISCIPLINE
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Nuovi requisiti minimi di capitale
• I risk weight sono basati o su rating (approccio standardizzato) o su rating
assegnati internamente dalla banca (approccio Internal Rating Based o IRB)
• Si tiene conto del rischio operativo richiedendo un accantonamento di capitale
aggiuntivo
• Il rating interno è il sistema più sofisticato perché consente alle banche di
utilizzare esclusivamente modelli interni in tutti i parametri con cui si
determina il rischio di credito
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Basilea 2
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Implementazione negli USA ed in Europa
• Negli USA Basilea 2 si applica solo alle grandi banche internazionali
• Negli USA le banche regionali sono obbligate ad implementare solo “Basel
•
1A’’ (simile a Basilea 1)
L’Unione Europea richiede l’implementazione di Basilea 2 per le banche
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Basilea 2
pag 30
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Rising Stars
BB+
BB
BBB+
B
BCCC+
CCC
CCCCC
C
D
Investmentgrade Ratings
Peggioramento della qualità del credito
AAA
AA+
AA
AAA+
A
ABBB+
BBB
BBB-
Fallen Angels
Miglioramento della qualità del credito
Il rating delle obbligazioni
Speculativegrade Ratings
Fonte: Standard & Poor’s Global Fixed Income Research
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Basilea 2
pag 31
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Nuovi requisiti minimi di capitale
Tabella dei risk weight in funzione dei rating per le
esposizioni a nazioni, banche ed aziende
nell’approccio standardizzato di Basilea 2
Rating
AAA to
AA-
A+ to A-
Nazioni
0%
20%
50%
100%
Banche
20%
50%
50%
Aziende
20%
50%
50%
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BBB+ to
BBB-
BB+ to
BB-
Basilea 2
pag 32
B+ to B-
Below B-
Unrated
100%
150%
100%
100%
100%
150%
50%
100%
150%
150%
100%
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Facoltà di Ingegneria
Esempio
• Le attività di una banca consistono in:
•
– 100 milioni di dollari di prestiti societari con rating A
– 10 milioni di dollari di obbligazioni governative di paesi OECD con rating
AAA
– 50 milioni di dollari di mutui ipotecari
A quanto ammonta il RWA secondo l’approccio standardizzato di Basilea 2 ?
RWA  0.5  100  0.0  10  0.35  50  67.5
• Quale deve essere il capitale minimo della banca secondo Basilea 2 ?
Capitale  8%  RWA  8%  67.5  5.4
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Basilea 2
pag 33
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Facoltà di Ingegneria
Nuovi requisiti di capitale
Approccio IRB per le società, le banche e gli stati sovrani
• Basilea 2 fornisce una formula per calcolare il risk weight a partire dalla
•
•
probabilità di default (PD), dalla perdita dato il default (LGD), dall’esposizione
al default (EAD) e dalla scadenza effettiva (M)
Secondo l’approccio Advanced IRB le banche stimano PD, LGD, EAD ed M
Secondo l’approccio Foundation IRB le banche stimano solo PD e le linee
guida di Basilea 2 determinano le altre variabili della formula
The 99.9% worst case default rate is
 N -1 ( PD)    N -1 (0.999) 
WCDR  N 

1 


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2009/2010
Basilea 2
pag 34
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Nuovi requisiti di capitale
Approccio IRB per le società, le banche e gli stati sovrani
• Consideriamo un portafoglio di N prestiti
• PD è la probabilità di default di un prestito in un anno
• Il WCDR è il tasso di inadempienza nel caso peggiore con intervallo di
confidenza al 99.9% è dato da:
 N -1 ( PD)    N -1 (0.999) 
WCDR  N 

1 


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Basilea 2
pag 35
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Nuovi requisiti di capitale
Approccio IRB per le società, le banche e gli stati sovrani
• Sia EAD l’esposizione all’inadempienza su ciascun prestito espressa in dollari
• Sia LGD la perdita nell’evento dell’inadempienza
• C’è una probabilità del 99.9% che la perdita del portafoglio sia inferiore a:
N  EAD  LGD  WCDR 
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Basilea 2
pag 36
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Risultati numerici per WCDR
•
r è la probabilità di inadempienza e PD è la probabilità di default di un
prestito in un anno
PD=0.1%
PD=0.5%
PD=1%
PD=1.5%
PD=2%
r=0.0
0.1%
0.5%
1.0%
1.5%
2.0%
r=0.2
2.8%
9.1%
14.6%
18.9%
22.6%
r=0.4
7.1%
21.1%
31.6%
39.0%
44.9%
r=0.6
13.5%
38.7%
54.2%
63.8%
70.5%
r=0.8
23.3%
66.3%
83.6%
90.8%
94.4%
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Basilea 2
pag 37
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Dipendenza di r da PD
Per l’esposizione a società, banche e paesi sovrani, Basilea 2 assume una
relazione tra la correlazione r e la probabilità di inadempienza PD che è
ricavata empiricamente
 1  e 50 PD 
1  e 50PD
50 PD
  0.12 

0
.
24

1


0
.
12
[
1

e
]

50
50 
1 e
1 e


Relazione tra WCDR e PD per esposizioni a società, banche e stati sovrani
PD
0.1%
0.5%
1.0%
1.5%
2.0%
WCDR
3.4%
9.8%
14.0%
16.9%
19.0%
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Basilea 2
pag 38
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Requisiti di capitale
1  (M  2.5)  b
Capital  EAD  LGD  (WCDR  PD) 
1  1.5  b
where M is the effectivematurity and
b  [0.11852  0.05478 ln(PD)]2
The risk - weighted assets are 12.5 times the Capital
so that Capital  8% of RWA
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2009/2010
Basilea 2
pag 39
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Esposizioni al retail
Capital  EAD  LGD  (WCDR  PD )
For residentia l mortgages   0.15
For revolving retail exposures   0.04
For other retail exposures
 1  e 35 PD 
1  e 35 PD
  0.03 
 0.16  1 
 35
 35 
1 e
1

e


 0.03  0.13e - 35 PD
There is no distinctio n between Foundation and Advanced IRB approaches .
Banks estimate PD, LGD, and EAD in both cases
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2009/2010
Basilea 2
pag 40
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Fattori che mitigano il rischio di credito
• I fattori che mitigano il rischio di credito includono garanzie, netting, l’uso di
•
derivati sul credito, etc
I benefici dei fattori che mitigano il rischio di credito aumentano quando le
banche si spostando dall’approccio standardizzato all’approccio foundation
IRB e poi all’approccio IRB avanzato
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2009/2010
Basilea 2
pag 41
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Facoltà di Ingegneria
Aggiustamenti necessari per considerare la garanzia
Due approcci
– Approccio semplice: il risk weight della controparte è sostituito dal risk
weight della garanzia per la parte di esposizione coperta dalla garanzia
– Approccio comprensivo: le banche aggiustano al rialzo (al ribasso) la
dimensione della loro esposizione per considerare possibili incrementi
(decrementi); il rischio di controparte è applicato alla nuova esposizione.
Gli aggiustamenti dipendono dalla volatilità dell’esposizione e del
prestito.
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2009/2010
Basilea 2
pag 42
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Facoltà di Ingegneria
Garanzie
• Tradizionalmente il Comitato di Basilea ha usato l’approccio di sostituzione
•
•
del credito (dove il merito di credito del garante è sostituito a quello di chi
ha preso a prestito)
Comunque questo sovrastima il rischio di credito perché sia il garante che
chi ha preso il prestito devono diventare inadempienti a seguito delle
perdite
Alternativa proposta dal Comitato di Basilea: il capitale eguaglia il capitale
richiesto senza la garanzia moltiplicato per 0.15+160×PDg dove PDg è la
probabilità di inadempienza del garante
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Capitale per il rischio operativo
• Basic Indicator Approach: 15% del fatturato
• Standardized Approach: fattori moltiplicativi diversi per il fatturato di ogni
•
diversa business line
Internal Measurement Approach: valuta la perdita nel caso peggiore su un
orizzonte temporale di un anno e con intervallo di confidenza al 99.9%
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Cambiamenti nella Supervisory Review
• Stesso approccio in nazioni differenti
• Gli organi di vigilanza locali possono adattare i parametri alle condizioni locali
• Importanza della prevenzione e degli interventi nelle fasi iniziali all’insorgere
di criticità
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Disciplina di mercato
• Le banche devono rendere pubbliche le seguenti informazioni
• Scopo ed applicazione della struttura di Basilea 2
• Natura e componenti del capitale
• Natura delle esposizioni al rischio
• Adeguatezza di capitale
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Le agenzie di rating
• Standard & Poor’s è controllata dalla multinazionale McGraw-Hill Companies,
•
•
società quotata sul mercato NYSE Euronext e con sede a New York.
Fitch Ratings con sedi a New York e Londra, è controllata da Fimalac, S.A.
società di servizi la cui sede legale è a Parigi.
Moody's Investors Service ha sede a New York è controllata da Moody's
Corporation, società quotata sul mercato NYSE Euronext
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External Credit Assessment Institution
• Basilea 2 stabilisce che le istituzioni finanziarie che adottano il metodo
•
standardizzato per il calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di
credito possono utilizzare per la determinazione delle ponderazioni le
valutazioni del merito di credito fornite da agenzie esterne di valutazione.
Tali agenzie sono denominate ECAI (External Credit Assessment Institution) e
rappresentano dei fornitori di giudizio circa il merito creditizio dei clienti di
quelle banche che non hanno ancora implementato un sistema di rating
interno (IRB) ma che hanno adottato il metodo Standardized.
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Entrata in vigore di Basilea 2 in Italia
• Basilea 2 è entrata in vigore il 1° gennaio 2007. Ci sono tre anni di transizione
(2007-2008-2009) durante i quali si calcolano i requisiti sia secondo il vecchio
sistema Basilea 1, sia secondo il nuovo sistema Basilea 2. Si tratta di un periodo
di roll-out dei modelli per arrivare all'abbandono definitivo di Basilea 1 al 1°
gennaio 2010.
• IRB Foundation è facoltativa. Se una banca adotta l'IRB ci sono dei floor (i.e.
80%, 90% e 95%) che stabiliscono prudenzialmente che la banca possa
beneficiare di Basilea 2 solo fino ad un certo punto. Ovvero, se con il metodo
IRB Foundation si ottengono requisiti patrimoniali complessivi inferiori al (ad
esempio per il 2008) 90% dei requisiti richiesti da Basilea 1, allora
adottarequisiti pari al 90%. Se, al contrario, i requisiti complessivi sono
superiori al 90% (supponiamo il 94% di Basilea 1), allora adotta quest'ultimo
(quindi il 94% di Basilea 1). Si tratta di un meccanismo che consente una
prudenziale transizione al nuovo IRB Foundation per evitare impatti troppo
positivi sui ratio patrimoniali e per ottenere invece un progressivo
miglioramento.
• La direttiva 2006/48/CE fissa la partenza al 1° gennaio 2008 delle norme
comunitarie relative all'adozione del metodo cosiddetto "avanzato" del rating
interno per la misurazione dei rischi di credito e operativi.
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Entrata in vigore di Basilea 2 in Italia
• Nessuna grande banca italiana ha ottenuto dalla Banca d'Italia l'autorizzazione
per poter iniziare a usare i rating interni avanzati sul piano patrimoniale. Le
banche italiane iniziano il 2008 con il metodo "standardizzato" per calcolare
l'assorbimento patrimoniale: i rating interni sono invece già utilizzati ai soli
fini gestionali.
• Dopo la conclusione delle verifiche informali dei criteri organizzativi e
quantitativi, nel corso del 2008 la Banca d'Italia procederà ai riconoscimenti dei
metodi avanzati con istanze formali di autorizzazione.
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Effetti negativi per le piccole e medie imprese italiane ?
• Per le piccole e medie imprese, il fatto che nel 2007 il metodo standardizzato è
dominante tra le controparti bancarie italiane non dovrebbe avere ricadute
negative sul costo del credito. Per le piccole e medie imprese che non hanno
rating, il metodo standardizzato prevede un coefficiente di ponderazione al
100% esattamente come avviene adesso per Basilea 1. Per le aziende più
piccole, nel metodo standardizzato potrebbe esserci addirittura un vantaggio:
le piccole e medie imprese con un fatturato inferiore ai 5 milioni di euro, che
rientrano nella definizione di retail, hanno un coefficiente di ponderazione al
75%.
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Prociclicalità di Basilea 2
• Basilea 2 utilizza i rating dei debitori come base per il calcolo del requisito
patrimoniale. Ciò significa che una variazione del rating delle imprese cui una
banca ha concesso credito determina una variazione del requisito patrimoniale
della banca.
• Basilea 2 ha attirato le critiche di molti osservatori per i suoi effetti prociclici,
ossia di amplificazione delle fluttuazioni del ciclo economico.
• Una recessione porta con sé tassi di insolvenza più elevati e peggioramenti dei
rating, richiedono maggiori accantonamenti a riserva e rettifiche di valore,
riducendo la dotazione patrimoniale delle banche. Questo conduce a un
aumento del capitale minimo richiesto alle banche. Poiché è più difficile
raccogliere nuovo patrimonio durante una recessione, per mantenere le
proporzioni tra capitale e attività a rischio le banche finiscono per concedere
meno credito all’economia. Ciò espone le imprese a ulteriori tensioni
finanziarie, accentuando la recessione.
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Prociclicalità di Basilea 2
• Viceversa nel caso di una forte crescita economica si assisterebbe ad un
generale miglioramento del merito di credito delle controparti e questo
determina un miglioramento dei coefficienti patrimoniali, consentendo alle
banche di aumentare l’offerta di credito all’economia permettendo una
estensione del ciclo economico.
• La prociclicità di Basilea 2 non nasce solo dall’andamento delle insolvenze, ma
anche dalle variazioni del rating assegnato ai debitori
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Basilea 3 ?
• Basilea 2 non permette ad una banca di usare la diversificazione del rischio di
credito nei calcoli dei requisiti di capitale: infatti secondo Basilea 2, una banca
che ha fatto un prestito da 1 miliardo di dollari ad una società con un rating
BBB deve detenere lo stesso capitale di vigilanza di una banca che ha erogato
prestiti da 10 milioni di dollari a 100 diverse società che operano in settori e
paesi diversi !!!
• Un modo per smussare la prociclicità potrebbe essere quello di effettuare
accantonamenti a riserva. Se le banche aumentassero le riserve mediante
accantonamenti nei periodi di crescita economica, potrebbero in seguito
utilizzare queste riserve nei periodi di crisi. Tuttavia ci sarebbe una gestione
subottimale del capitale.
BASILEA 3
Bozza di aprile 2010
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Una voce critica
The super-boom got out of hand when the new products became so
complicated that the authorities could no longer calculate the risks and started
relying on the risk management methods of the banks themselves. Similarly,
the rating agencies relied on the information provided by the originators of
synthetic products. It was a shocking abdication of responsibility.
George Soros, The worst market crisis in 60 years, Financial Times, 23 gennaio 2008
“Regulators were obsessively focused on the first line of defence, which was
the amount of capital and that has totally failed. Banks never fail for capital;
they fail for liquidity. The difference is capital is like the fat we have in our
body while liquidity is the oxygen. If you don’t breathe in a minute you are
dead while you can afford to be on a diet for two, three years.
Davide Serra, Founding and Managing Partner, Algebris Investments/TCI, United
Kingdom, 30 gennaio 2010, World Economic Forum Annual Meeting 2010
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Leva delle investment banks
• Al 14 maggio 2008 numerose investment bank statunitensi non rispettano il
rapporto prudenziale richiesto da Basilea 2:
Totale Attività
 20
Capitale
Bank
Citigroup Inc
Goldman Sachs Group Inc/The
Morgan Stanley
JPMorgan Chase & Co
Lehman Brothers Holdings Inc
Merrill Lynch & Co Inc
Bear Stearns Cos Inc/The
Bank of America Corp
Wells Fargo & Co
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Total fair market value
of Level 3 assets at the
period end in mln $
133.435
69.151
73.659
87.612
41.979
41.449
28.169
31.470
22.783
Shareholder Equity in
mln $
113.598
50.065
31.269
123.221
22.490
31.932
11.793
146.803
47.628
Basilea 2
pag 56
Total assets in mln $
2.187.631
1.119.796
1.045.409
1.562.147
691.063
1.020.050
395.362
1.715.746
575.442
Leverage
19,26
22,37
33,43
12,68
30,73
31,94
33,53
11,69
12,08
% Level 3 su total
assets
6,1%
6,2%
7,0%
5,6%
6,1%
4,1%
7,1%
1,8%
4,0%
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Nuovo indicatore di solidità delle banche
• Utilizzo di un indicatore alternativo di solidità delle banche, il tangible
common equity che include le azioni ordinarie e gli utili non distribuiti.
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