6 ARGOMENTAZIONI CONTRO L’ESISTENZA DI UN DIO e altre considerazioni. 1 – I QUESITI DI EPICURO intorno all’esistenza del male e all’onnipotenza di un dio, sono inevitabilmente condivisi da qualsiasi umana capacità di discernimento superiore a quella di uno scimpanzé (QI ≈ 70): O DIO VUOL SOPPRIMERE IL MALE, MA NON PUÒ. OPPURE PUÒ MA NON VUOLE. OPPURE NON PUÒ E NON VUOLE. Se vuole e non può, è impotente – cosa che è contraria alla sua natura. Se egli può e non vuole, è malvagio, cosa che è ugualmente contraria alla sua natura. Se non vuole e non può, è insieme malvagio e debole; vale a dire che non è dio. Ma se egli vuole e può, che è l’unica cosa che converrebbe al suo essere, e non elimina il male, può esserci solo un motivo: dio non esiste per niente. 2 – CONDIZIONE INIZIALE INEVITABILE: UNIVERSO E NON-UNIVERSO. Perché si determini un processo creativo dell’universo, deve verificarsi inevitabilmente quella condizione iniziale, in cui coesistono allo stesso tempo una entità ‘agente’ e il non-universo. Il non-universo, l’assenza dell’universo, coincide con il niente, il nulla assoluto. Qualunque cosa esiste, si può verificare che esista, a patto che possa distinguersi da ciò che la differenzia come ‘cosa’; ossia se c’è qualcosa, oltre a lei stessa, che ne possa definire i contorni, che la renda riconoscibile come ‘cosa’, diversa da ciò che la circonda; uno sfondo, un panorama. Prima che esistesse l’universo, esisteva solo l’ipotetico ‘agente’ e il nulla, il nonuniverso. Nessuno sfondo. Nessun panorama. Buio assoluto; e nel buio più completo, non si può distinguere nulla; né una scopa, né un quark. Quindi, qualunque entità – particella subatomica, quark, fotone, qualsiasi forma di energia, ma anche l’aria fritta – non poteva distinguersi come entità, essendo circondata da NULLA; non essendoci nulla di differente da tale ipotetica ‘essenza’, che ne potesse definire i contorni. Conseguentemente, qualunque entità, non potendosi distinguere dal Nulla, inevitabilmente, non era identificabile come diversa dal nulla; e non essendo differente dal nulla, coincideva con il nulla: ossia era ‘nulla’, non aveva alcuna esistenza. Quindi, poiché prima che si formasse l’universo, non esisteva nessuna cosa, entità, che potesse distinguersi dal nulla, non poteva esserci nemmeno un dio, perché non poteva esistere qualcosa di diverso dal nulla. 3 - LA TESI senza senso DI UN DISEGNO INTELLIGENTE. Spesso si porta, a sostegno della tesi dell’improbabilità che la vita animale e vegetale si sia originata per caso sulla terra, la improbabilità che un uragano, spazzando via tutto ciò che trova sul suo cammino, determini, ‘per caso’ appunto, l’assemblaggio di un Boeing 747. Inutile dire che il 747 corrisponderebbe a qualunque vegetale o animale, molecola organica o lo stesso DNA. Da tale punto di vista trae origine e sostegno la tesi del ‘disegno intelligente’, la necessità che ci sia stato all’origine di tutto un padreterno onnipotente e onnisciente, capace quindi di dare origine all’universo, e alla natura tutta. Ai sostenitori di questa tesi si contrappone l’osservazione che la probabilità, che in assenza di qualunque cosa, possa aver avuto origine un essere onnisciente e onnipotente, con le caratteristiche attribuite a un dio, coincide esattamente allo stesso modo, con la assoluta improbabilità che DAL NULLA esca fuori un Boeing 747. Quindi, come nessun Boeing 747 può saltar fuori dal nulla, così non può esistere alcunché – un dio – originatosi dal nulla. (Testo basato su una argomentazione di Dawkins). 4 – PRIMA CHE SI FORMASSE L’UNIVERSO, NON ESISTEVANO IL TEMPO, NE’ LO SPAZIO. Il tempo e lo spazio sono una proprietà specifica, esclusiva dell’universo. Prima che esistesse tutto ciò che chiamiamo universo, non esisteva il tempo, né l’asimmetria del tempo. Ossia non esisteva né il ‘prima’, né il ‘dopo’. Nulla esisteva prima che esistesse il ‘prima’, perché non poteva esistere il ‘prima’, visto che non esisteva il tempo, che ha avuto origine solo con l’universo. Non si può affermare che prima che esistesse il tempo esistesse alcunché; perché non poteva esserci nulla, visto che il ‘prima’ non esisteva. E non potendo esserci nulla, non poteva esserci niente, nessuno. Nemmeno un dio. Nemmeno lo spazio, esisteva, prima che si originasse con l’universo. Quindi, prima che si formasse l’universo, non poteva esistere assolutamente nulla, nessun dio, perché non c’era ‘spazio’, e non essendoci spazio, che potesse ospitare alcunché, non poteva esserci nemmeno alcun dio. 5 – L’ORIGINE SCIENTIFICA DELL’UNIVERSO . La fisica quantistica [la meccanica quantistica, è stata sviluppata tra il1912 e il \927, da Niels Bohr, Erwin Schrodinger e Werner Heisenberg], che è in grado di dare una spiegazione scientifica a tutto il mondo fisico - dall’universo delle galassie al comportamento delle particelle elementari - richiede che prima dell’universo esistesse il non universo, il nulla, il vuoto; ma uno spazio vuoto molto strano; un vuoto, che non è poi tanto vuoto, ma pieno di particelle e antiparticelle virtuali (Feynman). Esistono antiparticelle per ogni particella: elettrone e antielettrone, protone e antiprotone, neutrone e antineutrone. Le antiparticelle hanno le stesse proprietà delle particelle, e costituiscono l’antimateria. Quando le particelle e le antiparticelle si incontrano, si annichilano con emissione di un fotone. Si chiamano particelle virtuali, quelle che compaiono e scompaiono nel vuoto quantico, in tempi brevissimi (Greene, 2004; Krauss, 1999): emergono continuamente dal nulla e si annichilano continuamente fra loro in un tempo inferiore ad h, il tempo di Plank (10-43 secondi). Il vuoto quantico è sostanzialmente lo stato fondamentale dell’universo; il suo più basso livello energetico; ed è alla sorgente delle leggi della natura che osserviamo anche oggi, le leggi che ci consentono di comprendere l’universo. L’esistenza delle particelle virtuali che popolano il vuoto quantico è stata confermata sperimentalmente con una precisione di oltre nove cifre decimali; una precisione assoluta, mai ottenuta in nessun altra misurazione scientifica; una precisione indiscutibile: l’esistenza delle particelle virtuali che popolano il vuoto quantico è dunque assolutamente certa. Come previsto dalla fisica quantistica, per effetto di un tipico processo quantistico – una fluttuazione quantica – ad un certo momento nel vuoto quantico primigenio, si sarebbero raggiunti livelli di energia e pressione tali da liberare una forza gravitazionale repulsiva colossale; si sarebbe così originato il fenomeno dell’inflazione, che durò solamente 10-35 secondi, ma che si realizzò con un’espansione dell’universo primordiale di più di 10 30 volte (Greene, 2004). Un gran bel botto! E fu l’origine dell’universo. Un origine del tutto prevista dalle leggi della fisica. Non è stata necessaria la partecipazione di nessun dio. 6 – LA MATERIA E IL NULLA. La scienza ci dimostra che TUTTO CIÒ CHE ESISTE è costituito da materia: upquark, down-quark ed elettroni. Quindi, o dio è costituito da materia, o non esiste. Certo, si può immaginare anche quel che si vuole, come che esistano degli omini verdi fatti di pan grattato e more di gelso, o qualunque altra cosa. Si possono immaginare, ma rimangono fantasticherie, irrealtà. La sola realtà, la sola situazione testimoniabile, scientificamente verificabile, è che l’universo è costituito da materia. Ma prima che si formasse l’universo, che si formasse la materia, non esisteva nulla di materiale, ovviamente. Neppure un quark, un elettrone. Niente che avesse esistenza scientificamente evidenziabile, verificabile. Nessuno; quindi nemmeno un dio, scientificamente riconoscibile. CONSIDERAZIONI SPARSE. A - Chi ha creato il creatore? Si è ‘creato’ da solo, dal nulla? Anche per l’universo, è la stessa cosa. Le leggi della fisica prevedono che l’universo si sia generato autonomamente. Senza che fosse necessario l’intervento di qualcuno. Ma se entrambi si sono originati autonomamente, non esiste alcuna possibile dipendenza reciproca; ossia, nella realtà, è come se dio non esistesse per nulla. B - Si sostiene a volte che dio è aldilà della ragione e della logica. Ma la stessa cosa si può dire dell’unicorno, del mostro di Loch Ness, dell’uomo delle nevi, e di tutte le altre invenzioni della fantasia, la cui realtà non è stata provata scientificamente, e quindi non esistono. C - Si dice che non è possibile comprendere come mai accadano certe cose, perché dio percorrerebbe strade che non ci è possibile comprendere. Anche quando si rileva un qualsiasi comportamento idiota, la cosa ci è incomprensibile… ma anche il presunto ’idiota’ può dire che lui ha agito con intenzioni superiori, che noi non possiamo comprendere. Ciò nonostante, rimane un’idiozia il comportamento e un idiota chi lo ha avuto. D - Un dio che fosse onnipotente, perché non ha eliminato il demonio, che tutti i papi si ostinano a dire che è dappertutto, e dappertutto combina guai? E - Un dio che fosse onnisciente, perché avrebbe creato noi e i demoni così imperfetti? Avrebbe dovuto sapere cosa avremmo combinato. Il free-will non c’entra. Lui ‘sapeva’ come avremmo reagito, comunque; tenuto conto anche del nostro free-will, ovvio. F - E’ vero che crediamo negli atomi, anche se non li vediamo. Sì, ma ogni volta che facciamo determinati esperimenti, abbiamo la prova che gli atomi esistono. Questo non accade con dio, il mostro di Loch Ness, ecc. Loro non rispondono mai all’appello; perché non esistono. G - Milioni di volte la gente prega che dio faccia una cosa, ma la cosa non avviene mai. Esempio: Lourdes è stata visitata da più di 150 milioni di pellegrini, ammalati e oranti; solo una settantina di presunte (riconosciute dalla chiesa) guarigioni in 150 anni ≈ meno di una guarigione su un milione di richieste; mentre la frequenza di guarigioni spontanee in ammalati di tumore è invece più di cento volte maggiore (1/10.000 casi). Sufficiente per ritenere che a Lourdes non sia mai accaduto niente di straordinario. H - A chi prega, capitano le disgrazie? Agli atei capitano? Sì, a tutti e due. Quindi dio non c’entra con le preghiere. I – LA SOFFERENZA DEGLI ANIMALI. Per quale motivo il sedicente padreterno avrebbe inflitto il ‘male naturale’ – malattie varie, e le conseguenti sofferenze - anche agli animali? Non c’entravano nulla con la storiella di Adamo/Eva! Non c’è un limite alla malvagità del padreterno!? Che sia anche un po’ stupido?! RIFLESSIONI DI VICTOR J. STENGER (professore emerito di fisica e astronomia all’Università delle Hawaii e professore di filosofia all’Università del Colorado.) “Solo se il nulla fosse ‘vuoto’, in contrapposizione al qualcosa, che è l’universo, ci sarebbe posto per qualcosa d’altro, qualcosa che non faccia parte dell’universo, appunto; dìo, forse. Ma siccome il nulla, ciò che non è universo, sicuramente non esiste – come ci assicura la fisica quantistica, perché anche il vuoto è fittamente popolato da particelle virtuali di materia - esiste sicuramente solo l’universo che è governato dalle leggi della fisica quantistica. Esistono solamente i sassi e i mattoni, e gli alberi e il DNA che conosciamo, composti dagli atomi che conosciamo, che interagiscono secondo le leggi che conosciamo: quelle della fisica quantistica. E tali leggi, tali equazioni, non hanno alcun bisogno di un dìo per funzionare, per spiegare il mondo. Tali leggi sono l’essenza, la vita interiore della materia, ciò che la fa esistere e muovere come vediamo che esiste e si muove. “.. non abbiamo alcuna prova dell’esistenza dell’abominevole uomo delle nevi, né del mostro di Loch Ness, e così non crediamo alla loro esistenza. Allo stesso modo, in assenza di prove o di altre ragioni per credere in un dìo, possiamo essere del tutto sicuri che dìo non esiste. “ “Le osservazioni cosmologiche hanno esattamente l’aspetto che sarebbe logico attendersi se non esistesse alcun dìo”. “.. l’universo osservabile e le leggi e i parametri della fisica hanno esattamente le caratteristiche che ci si aspetterebbe, se non ci fosse alcun dìo. Possiamo quindi concludere , al di là di ogni ragionevole dubbio, che un dìo non esiste. “ “Siccome dìo e l’universo sono due cose differenti, siccome esiste con sicurezza solo l’universo che conosciamo, conoscibile con le leggi fisiche che conosciamo, non esiste nessun dìo, con assoluta certezza. Non c’è posto. Non c’è un angolo osservabile, in cui possa esistere. È l’universo, quello che conosciamo, che è dappertutto.” Del resto “Un dio che non lascia tracce osservabili è indistinguibile da un dìo che non esiste.” RIFLESSIONI DI STEVEN WEINBERG (Docente di fisica teorica all’Università del Texas, Austin; premio Nobel per la fisica nel 1979). "La religione rappresenta un insulto alla dignità umana. Con o senza di essa, ci sarebbero sempre buoni che farebbero il bene e cattivi che farebbero il male. Ma perché i buoni facciano del male, occorre la religione.'' “ Dobbiamo contare sulla scienza, per preservare la sanità del mondo. E non è certo il carattere di ‘certezza’ della conoscenza scientifica, che lo garantisce; ma al contrario, l’incertezza. Quando vediamo che gli scienziati mutano opinione continuamente in campi che sono studiati di continuo con esperimenti di laboratorio, come si possono prendere sul serio affermazioni di tradizioni religiose e di ‘sacre scritture’, immutabili, riguardanti eventi, situazioni al di fuori della nostra possibilità di sperimentazione?!” “ .. Il dio degli alberi e degli uccelli, è lo stesso dio responsabile delle malattie genetiche e del cancro.” “.. Sappiamo che le stelle sono sfere di gas illuminati, sostenute dalla gravitazione, che non collassano per effetto della pressione esercitata dal calore che si sviluppa dalle reazioni termonucleari che avvengono nel nucleo stellare. Le stelle non ci dicono nulla di più o di meno sulla gloria di dio, di quanto non facciano i sassi ai nostri piedi.“ “.. Conoscendo le leggi della natura, noi possediamo il libro delle leggi che governano le stelle, i sassi e qualunque altra cosa.” “.. La gente religiosa, ha ancorato per millenni alla teodicea, il problema posto dall’esistenza della sofferenza in un mondo che presume sia governato da un dio buono. Ha messo in campo ingegnose argomentazioni, per individuare in qualche modo ipotetici piani divini a giustificazione .. ma il solo ricordo dell’olocausto non mi consente di individuare alcuna giustificazione al disinteresse divino per l’uomo. Se esiste un dio che ha qualche interesse verso l’umanità, certamente si è dato molto da fare per nasconderlo. Direi piuttosto che mi sembra sbagliato o addirittura un’empietà ricorrere a tale dio con preghiere. “ INTELLETTUALI ORIENTALI. AHMED SALMAN RUSHDIE, scrittore, saggista, indiano naturalizzato inglese. “Con l’accrescersi delle nostre conoscenze, si è sempre fatto più evidente che tutte le narrazioni religiose sulla nostra esistenza, sono molto semplicemente sbagliate. Questo, in sostanza, è ciò che tutte le religioni hanno in comune. “ IBN WARRAQ, scrittore indiano. “Ben lungi dall’elevare lo standard morale degli Arabi, l’Islam si direbbe piuttosto che abbia sanzionato ogni sorta di comportamento immorale. “ DIAVOLERIE VARIE. Nel Concilio Vaticano II (1962-1965) - quindi non prima dell’anno mille, come si potrebbe pensare , ma solo 50 anni fa - si fa riferimento al diavolo per ben 18 volte. (GS 37), (GS 13). (GS 16). (AG 14). (LG 17; AG 9). (DH 11). (LG 35) (LG 48). Tanta è la stupidità del clero cattolico e di chi lo guida! Paolo VI accennò almeno tre volte, in modo solenne, all'esistenza del diavolo: (1) nell’ Omelia del 29 giugno 1972 "da qualche fessura è entrato il fumo di satana nel tempio di Dio"; (2) nell’Udienza Generale del 15 novembre 1972: il male è "occasione ed effetto di un intervento in noi e nel nostro mondo di un agente oscuro e nemico, il demonio. Il male non è più soltanto una deficienza, ma un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile realtà. Misteriosa e paurosa.” Che gran fifone, doveva essere Paolo VI! E (3) nell’Udienza generale del 21 febbraio 1977 si accenna ancora al demonio, come principe di questo mondo, che si oppone a Dio. E dìo scappa, timoroso, intimorito, come il suo bruttino successore di Pietro! Ma ve lo immaginate il creatore di tutto, dalle nespole alle nuvole, alle galassie, ai pianeti, ai miliardi di universi che fluttuano nello spazio senza fine; dalle noci di cocco alle formiche; ma che ha paura dei demoni – che pure li ha creati lui in persona, tanto tempo addietro; e che dovrebbe ancora ricordarsi come si fa a farli e disfarli – che potrebbe dire ‘bau, bau, via di qua’ e tutto sparirebbe – secondo i fasulli credenti in tali fascine di scemenze – e che invece non riesce a liberarsene?! E li teme, poveraccio. Il Concilio Vaticano II in proposito è del resto molto chiaro: "Tutta intera la storia umana è pervasa da una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre: lotta cominciata fin dall'origine del mondo e destinata a durare, come dice il Signore, fino all'ultimo giorno." (Enciclica ‘Gaudium et Spes’, 37). C’è poco gaudium, carolei; chi è che ride? D’altra parte è comprensibile, che nemmeno il padreterno riesca a liberarsi del diavolo. Infatti, secondo il teologo spagnolo Alfonso Lopez De La Spina, ci sono in circolazione almeno 133.306.668 di diavoli; secondo il teologo Sigmund Feyerabend, nel 1569 il loro numero era già arrivato a 26 miliardi; altri ignoti volenterosi non si sono spinti oltre i 6.700.000. E’ la moltitudine, che fa la forza? Forse a motivo di tale ‘sovrabbondanza’ il 13 giugno 2014 “la Congregazione per il clero ha riconosciuto giuridicamente l'Associazione internazionale esorcisti (Aie), formata da 250 preti di 30 nazioni, che avrebbero il potere di liberare persone e animali dai demoni.” (Oss. Romano). Non c’è limite al ridicolo e alla stupidità; questa ne è una delle tante prove. QUESITI POSTI DA CHARLES TEMPLETON (uomo politico canadese, editore, inventore, scrittore) - Se c’è un dio, come può permettere i terremoti, le siccità, le inondazioni, i tornado e gli altri innumerevoli disastri naturali, che uccidono migliaia di uomini, donne, bambini ogni anno? - Come può un dio amorevole e onnipotente, permettere l’encefalite, il Parkinson, l’Alzheimer, il cancro al cervello, la lebbra e altre migliaia di malattie incurabili che affliggono centinaia di migliaia di persone ogni anno? - Come è possibile che un amorevole padre-celeste possa inventare un inferno eterno, e gettarci milioni di persone che non accettano o non possono accettare certe prescrizioni religiose; e come è possibile che siano condannate ad un dolore senza fine? - Come mai ci sono centinaia di congregazioni che si dicono cristiane, credono nella bibbia, e allo stesso tempo ritengono che tutte le altre congregazioni cristiane siano in errore? - Come è possibile continuare a proporre la favoletta della creazione dell’universo in sei giorni, quando tutti i più eminenti cosmologi e fisici ritengono ormai scientificamente dimostrato che tutte le specie viventi si sono evolute per milioni di anni, a partire da una iniziale protocellula? - COME è POSSIBILE CREDERE CHE IL CREATORE DELL’UNIVERSO ABBIA DOVUTO METTERE INCINTA UNA RAGAZZA PALESTINESE VERGINE, PER FAR SI CHE SUO FIGLIO POTESSE VENIRE AL MONDO TRA GLI UOMINI? - Come mai, in un mondo pieno zeppo di sofferenze e difficoltà di ogni genere, la chiesa spende milioni di denari per costruire chiese, cattedrali, e santuari giganteschi, invece di profondere i suoi averi per alleviare le sofferenze umane? - Come mai la chiesa cattolica è controllata esclusivamente da maschi (?); a nessuna donna, è permesso divenire prete, monsignore, vescovo, arcivescovo, cardinale o papa? INFAMIE BIBLICHE. La Bibbia, è una manifestazione orrenda dell’ignoranza e quindi della malvagità divina. Sarebbe molto opportuno che la lettura della bibbia non fosse consentita ai ragazzi di età inferiore ai 40 anni. “Leggere attentamente questo libro nella sua interezza, e concentrarsi su quello che effettivamente dicono le parole, è un’esperienza sconvolgente: dopo averlo fatto, nessuno potrà mai più dire di voler vivere secondo gli insegnamenti biblici. ... Attribuire le azioni e i pensieri descritti nella bibbia a un Dio onnipotente e benevolo, è davvero blasfemo.” (Don A. Miles, 1989). Un prete Francese, vissuto al tempo di Luigi XIV, il Reverendo Jean Meslier (16641729), grandissimo esperto e lettore attento della Bibbia e del Vangelo, esprime a più riprese “il sospetto – alla lettura della bibbia - di avere a che fare con racconti di malati mentali.” E a proposito di Cristo “che si proclama figlio di Dio, destinato a diventare re dei Giudei e liberatore del suo popolo, e che promette di scendere di nuovo sulla terra accompagnato da uno stuolo di angeli per risuscitare i morti e giudicare tutti, gli sembra un ‘miserabile fanatico e un disgraziato pendaglio da forca’..” (Desalmand, 2008). Malgrado ciò, abbiamo dalla Conferenza Episcopale Italiana, l’abominio: “ Le verità divinamente rivelate, che nei libri della Sacra Scrittura sono contenute ed espresse, furono scritte per ispirazione dello Spirito Santo. Ecc. ecc. … Poiché dunque tutto ciò che gli autori ispirati o agiografi asseriscono è da ritenersi asserito dallo Spirito Santo, è da ritenersi anche, per conseguenza, che i libri della Scrittura insegnano con certezza, fedelmente e senza errore la verità, che Dio per la nostra salvezza volle fosse consegnata nelle Sacre Lettere. Pertanto "ogni scrittura divinamente ispirata è anche utile per insegnare, per convincere, per correggere, per educare alla giustizia, affinché l'uomo di Dio sia perfetto, addestrato a ogni opera buona. “ [ BIBBIA-CEI]. Una tale dichiarazione non è accettabile sia stata scritta da persone civili, sane di mente, appartenenti alla specie umana. Le fiumane di porcherie, di idiozie, di atti ed insegnamenti delinquenziali che sono presenti nella bibbia, sono talmente ignobili, che nessuno potrebbe consigliarne la lettura a chicchessia. Nemmeno ai cristiani, visto che attribuendo al padreterno in persona, – come fa la Conferenza Episcopale Italiana - le ignominie che vi sono disseminate a pieni piedi, si insulta dìo e la stessa natura umana. Nemmeno le capre, né i caproni, potrebbero accettare che il loro dìo fosse vituperato quanto la CEI ha vituperato, con tale dichiarazione, il suo dìo, il dìo dei cristiani. ".. il cristianesimo è la religione più ridicola, più assurda e più sanguinaria che abbia mai afflitto il mondo.. ". Francois Marie Arouet (Voltaire) (1694-1778)