E L F O P U C C I N I S TA G I O N E T E AT R A L E 6 / 2 0 1 6 - 2 0 1 7 4 / 2015-2016 2 0 1 6 -2 0 1 7 ELFO PUCCINI C.SO BUENOS AIRES 33 MILANO MM1 LIMA WWW.ELFO.ORG INFORMAZIONI PRENOTAZIONI E ACQUISTI TELEFONICI L’ELFO NELLE SCUOLE E IN UNIVERSITÀ “IL BUON INSEGNAMENTO È PER UN QUARTO PREPARAZIONE E TRE QUARTI TEATRO” GALILEO GALILEI REPLICHE DEDICATE, INCONTRI CON GLI ARTISTI, PROVE APERTE E VISITE DIETRO LE QUINTE ALLA SCOPERTA DEL TEATRO. SCUOLE [email protected] TEL. 02.00.66.06.06 LUN/SAB 10:30/19:00 [email protected] TEL. 02.00.66.06.07/31/36 RIDOTTO SCUOLA € 12 ABBONAMENTO SCUOLA A 3 SPETTACOLI € 30 PREZZI UNIVERSITÀ INTERO € 32,50 CONVENZIONI € 28,50 COOP € 26,50 FINO AI 18 ANNI € 12,00 FINO AI 25 ANNI € 17,00 OLTRE I 65 ANNI € 17,00 IL MARTEDÌ € 21,50 NUOVE STORIE POSTO UNICO € 15,00 BISTROLINDA *** IL PROGRAMMA PUÒ SUBIRE VARIAZIONI AGGIORNAMENTI SUL SITO WWW.ELFO.ORG IMMAGINE DI COPERTINA MIMMO PALADINO PER TEATRO DELL'ELFO PROGETTO GRAFICO PLUM (PLUMDESIGN.IT) MITO PRESENTE [email protected] TEL. 02.00.66.06.36 ABBONAMENTO UNIVERSITÀ A 4 SPETTACOLI € 36 UN ANGOLO IN CITTÀ DOVE TRASCORRERE LA PAUSA PRANZO, IL TEMPO DI UN APERITIVO O LA CALMA DI UNA CENA. DA LUNEDÌ A VENERDÌ DALLE ORE 12.00 ALLE ORE 15.00 NELLE SERE DI SPETTACOLO DALLE ORE 19.30 WWW.OLINDA.ORG Operare in una città come Milano significa confrontarsi con una realtà unica in Italia, una realtà che si apre verso l’Europa e contiene in sé tutte le contraddizioni, le potenzialità e le problematiche del contemporaneo. Milano da sempre è laboratorio di nuove forme, politiche, organizzative, artistiche e nessun luogo come questo costringe a una verifica serrata dell’efficacia del teatro come strumento per esprimere e per leggere il mondo, a un approccio che sia insieme locale e globale. Con una multisala teatrale che sorge sullo spartiacque che divide il centro della città dalla sua periferia più variegata, multietnica, complessa e vitale, il nostro lavoro nella costruzione delle stagioni implica da sempre una ricerca di autori, testi, drammaturgie che esprimano questa complessità e questa ricchezza attraverso forme che privilegino la comunicazione e l’inclusione; forme che non trascurino al tempo stesso di rinnovare il linguaggio della scena di Dennis Kelly, regia Tommaso Pitta MARCHE TEATRO E TEATRO DELL'ELFO ORPHANS Simbolo e sintesi efficacissima di quello che per noi significa essere teatro sono i segni perfetti ed evocativi che un grande Ferdinando Bruni Un thriller mozzafiato Scritto nel 2009 dal pluripremiato Dennis Kelly, Orphans è una storia nera dai ritmi serrati che mette a dura prova valori e principi morali. In una tranquilla serata Helen e suo marito Danny stanno per iniziare una cena a lume di candela, quando, improvvisamente, irrompe nella loro casa Liam, il fratello di Helen, completamente ricoperto di sangue e in evidente stato di shock. Liam afferma di aver trovato sulla strada un ragazzo ferito. Ma il suo resoconto sull'accaduto, sotto le insistenti domande di Helen e Danny, comincia a cambiare. In un crescendo di tensioni, si fa avanti il sospetto che le cose non siano effettivamente andate come Liam le ha descritte la prima volta... Il testo ha vinto premi e ottenuto ampi consensi al Fringe di Edimburgo. Arriva sui nostri palcoscenici grazie a un progetto di Monica Nappo, prodotto da Marche Teatro con Il Teatro dell’Elfo e diretto da Tommaso Pitta. In scena vedremo tre splendidi attori: la stessa Monica Nappo, Paolo Mazzarelli e Lino Musella. MAR-SAB ORE 21.00 DOM ORE 16.30 Siamo coscienti della responsabilità che il nostro ruolo di artisti comporta e del rigore che questa condizione richiede, vogliamo quindi essere animatori di un luogo di aggregazione, di un luogo di incontri e di scambi che al centro del suo esistere ponga, senza equivoci e in modo irrinunciabile, l’arte e il lavoro di palcoscenico, il mestiere del teatro; non intrattenitori, quindi, ma creatori di domande che interroghino il presente. Maestro come Mimmo Paladino ha voluto regalarci a comporre l’icona di questa stagione e il logo dell’Elfo Puccini, ormai da troppo tempo privo di un’immagine: segni che ci ricordano le radici antichissime del teatro, il suo essere misteriosamente, da sempre, legato all’umano, il suo essere un ponte fra il mito e la storia e, allo stesso tempo, segni che dialogano con l’arte del presente, con il contemporaneo, con un teatro che questo mito lo reinventa per dargli una voce che parla di noi a noi, una voce che riesca ogni volta a emozionarci, a interrogarci, ad allargare i confini della nostra consapevolezza. 12 - 30 OTTOBRE | SALA FASSBINDER per renderlo capace di esprimere il presente, cercando di coinvolgere fasce sempre più ampie di pubblico e di conquistare le nuove generazioni a un approccio che al virtuale privilegi lo scambio e il confronto fra esseri umani. di William Shakespeare regia Elio De Capitani e Lisa Ferlazzo Natoli TEATRO DELL’ELFO MAR-SAB ORE 20.30 DOM ORE 16.00 24 OTTOBRE - 13 NOVEMBRE | SALA SHAKESPEARE O T E L L O Rileggere l’Otello – e Otello stesso spogliandolo della “tradizione”, tornare al cuore del meccanismo drammatico e delle parole. Elio De Capitani prosegue il lavoro su Shakespeare e mette in gioco anche il suo talento d’attore firmando la regia a quattro mani con Lisa Ferlazzo Natoli con cui ha condiviso l’idea di portare in primo piano il nodo indissolubile tra l’io e l’altro, tra il simile e il dissimile, che in questo testo perturbante come un racconto di suspense, diventa tragedia della gelosia e del sesso, dei rapporti inter-razziali e culturali, del dubbio e della potenza manipolatoria delle parole. “Mettere in scena Otello oggi – dicono i registi - è un modo per fare i conti con la singolare attrazione che la vicenda del Moro esercita in tutti noi, come un congegno misterioso messo lì per ’innescare’ una risposta emotiva sui presupposti ideologici e i fantasmi dell’inconscio collettivo con cui una società costruisce i propri parametri proiettando ‘fuori di sé’, sullo straniero, tutto ciò che ha di inconfessabile: moralismo puritano, voyerismo sessuale e sessuofobia, per dare fondamento e giustificazione alla propria xenofobia, alla misoginia e alle tante forme d’intolleranza sociale e privata di cui si compone”. Jago è certo un manipolatore, un ‘untore ideologico’, ma in questo nuovo Otello nessuno sembra immune dal suo contagio e da quello di tutti i pregiudizi che condizionano le società di ieri e di oggi. Fino a che, nel precipizio della tragedia, Amore, desiderio, invidia. Odio, razzismo, misoginia. sul corpo senza vita di Desdemona, Emilia farà una formidabile ‘uscita dal copione’ di Jago, svelandone pubblicamente la macchina di odio, gelosia e menzogne. Una lettura tutta contemporanea che si fonda sulla nuova traduzione di Ferdinando Bruni, sensibile alla bellezza dell’endecasillabo, ma libera da ogni inclinazione letteraria e tanto attenta all’alternanza di lingua alta e bassa da avvicinarsi alla viva fluidità del parlato. E sulla dicotomia di chiari e scuri, di luci e ombre che le scene di Carlo Sala moltiplicano attraverso le grate, gli ori e le trasparenze di grandi sipari. E sul sensibilissimo contributo musicale di Silvia Colasanti. Ritroviamo in scena tanti interpreti che nelle ultime stagioni hanno contribuito ai successi dell’Elfo: Federico Vanni, che si contrappone a De Capitani nel ruolo di Jago, e Angelo Di Genio, Cassio, entrambi provenienti dal Commesso viaggiatore. Camilla Semino Favro, dopo le shakespeariane Perdìta e Giulietta e la Sarah di Harper Regan, sarà Desdemona. Mentre Cristina Crippa darà corpo ed esperienza a Emilia. Arricchiscono il cast Alessandro Averone, Gabriele Calindri, Carolina Cametti, Michele Constabile e Massimo Somaglino. 8 - 20 NOVEMBRE | SALA BAUSCH MAR-SAB 19.30 DOM ORE 15.30 22 NOV - 4 DIC | SALA SHAKESPEARE MAR-SAB 20.30 DOM ORE 16.00 La tragedia del Moro di Venezia, la solarità della commedia dei giovani amanti e le ombre del mondo degli elfi ci fanno scorgere l’infinita stratificazione della poesia di Shakespeare. Ma nel nostro omaggio non possono mancare i versi dei suoi sonetti dove l’Amore è protagonista incontrastato, inafferrabile, tradito, tormentoso, violento, ma anche virtuoso e sublime: Dove sei, o Musa intreccia ventidue poesie, che prendono forma attraverso la voce di Elena Russo Arman, con le musiche di John Dowland eseguite in scena dalla chitarrista Alessandra Novaga. E a grande richiesta torna in scena anche il divertissement che racconta al pubblico di grandi e piccoli il “dietro le quinte” del Globe Theater nella Londra elisabettiana, Shakespeare a merenda. MAR-SAB ORE 19.30 DOM ORE 15.30 La fitta collana di teatro shakespeariano “made in Elfo” conta ormai tanti successi: abbiamo scelto tre titoli da questo repertorio per celebrare i quattrocento anni dalla morte di un autore che sentiamo sempre più nostro contemporaneo. Torna in scena il Sogno di una notte di mezza estate, da trentacinque anni terreno ideale per sperimentare, divertire e divertirsi, mettere alla prova giovani talenti e nuovi ensemble. Memorie, tracce e citazioni del passato segnano questo spettacolo «scelto quasi come titolo delle “svolte” – ha scritto Maria Grazia Gregori sull’Unità - per questo gruppo cambiato nel corso del tempo riuscendo però a restare fedele a un linguaggio teatrale personale pieno di forza e di gioco». Dopo le stravaganze rock di Salvatores (regista della prima edizione nell’81), Elio De Capitani ha sperimentato due approcci registici radicalmente diversi: partito dalle atmosfere dark della messinscena del 1986, il regista ha virato verso una cifra stilistica nuova, ottenendo un successo replicato centinaia di volte. Da allora il Sogno dell’Elfo è uno spettacolo-festa dalla leggerezza mozartiana nel quale si è fatta strada la libertà di abbandonarsi al piacere del racconto, esaltando le simmetrie e gli abili incastri di questo congegno stupefacente. Dove sei, o musa 22 - 27 NOVEMBRE | SALA BAUSCH SHAKESPEARE 400 regia Elena Russo Arman regia di Elio De Capitani Sogno di una notte di mezza estate di e con Elena Russo Arman Shakespeare a merenda di Joyce Carol Oates, regia Francesco Frongia con Ida Marinelli, Elena Ghiaurov, Cinzia Spanò e Osvaldo Roldan TEATRO DELL’ELFO MAR-SAB ORE 21.00 DOM ORE 16.30 15 NOVEMBRE - 4 DICEMBRE | SALA FASSBINDER L' E C L I S S E L’eclisse di Joyce Carol Oates è un dramma in otto scene che inizia in un interno borghese. Dopo Nel buio dell’America, messo in scena nel 2010, Francesco Frongia affronta il secondo atto unico del dittico della scrittrice americana. Due donne rientrano dal supermercato dove hanno fatto la spesa. Sono una madre e una figlia; Muriel (Ida Marinelli) è una stravagante e un po’ sinistra ex professoressa di scienze e Stephanie (Elena Ghiaurov), sua figlia, un’attivista che lotta per la formazione di un partito politico femminile. Francesco Frongia invita il pubblico a spiare questa storia dal buco della serratura. Svela a poco a poco il loro rapporto, i sogni segreti, le paure e le ambizioni che ribaltano i luoghi comuni e indagano nelle pieghe della nostra società, con delicata ironia e un colpo di scena finale. Un testo commovente, caustico e divertente che racconta di una madre e di una figlia che imparano quanto è difficile vivere insieme. Nello spettacolo le due donne si affrontano, si sfidano, divise dalle differenze generazionali e dalle scelte personali. Muriel Washburn è una donna combattiva e stralunata che sta scivolando verso una demenza che è contemporaneamente un rifugio e una via di fuga. È alla costante ricerca di un equilibrio cosmico che influenzi il suo squilibrio terrestre. Viene accudita da sua figlia Stephanie, dolce ma determinata, bisognosa di fare i conti con la propria storia. Il loro rapporto si sviluppa tra i fantasmi del passato e i sogni sul futuro che rischiano di trasformarsi in incubi. L’eclisse che racconta con dialoghi e situazioni quotidiane il passaggio dalla luce all’ombra nella mente umana. Muriel e Stephanie vengono travolte dal destino che le lega l’una all’altra in un rapporto vittima-carnefice creato dalla dipendenza affettiva, ogni battuta del testo diventa duplice: attrazione/ repulsione, buio/luce, amore/ odio, panico/serenità. FRANCESCO FRONGIA Madre e figlia in equilibrio sopra la follia COLLETTIVO ATTORI RIUNITI E TEATRO DEL CARRETTO Il racconto di Natale I conigli non hanno le ali Torna in scena uno dei successi della stagione 2015/16. Lo spettacolo, scritto e diretto da Paolo Civati, indaga senza filtri la solitudine e la violenza che si nasconde nell'amara accettazione dell’essere uguali a tutti gli altri, di essere normali. Un dramma, ispirato alle pellicole di Cassavetes e Allen e ai romanzi di Franzen e Yates, che piano piano diventa un processo, senza sentenze, a due comunissimi, normalissimi mostri. La violenza può nascere dentro di noi in maniera silente, imprevedibile, e scattare fuori, così, in un crescendo straziante. E la storia di una relazione diventa, nella sua brutale banalità, il paradigma di una società senza ascolto e senza consapevolezza. regia, coreografia, danza Francesca Pennini 10 MINIBALLETTI MER-VEN 21.00 2 - 4 NOVEMBRE | SALA FASSBINDER LE VIE DEI FESTIVAL, DANAE FESTIVAL E COLLETTIVO CINETICO Un’indagine che spazia tra la ripetibilità del gesto e l’improvvisazione attraversando correnti e bufere, ventilatori e droni, uccelli e grand-jeté. A fare da spartito, un quaderno delle scuole elementari di Francesca Pennini con decine di coreografie inventate e mai eseguite. Una macchina del tempo per un’impossibile archeologia che si declina sulla scena in una serie di possibilità strampalate. Il corpo umano che si esibisce con la precisione di una macchina – Francesca Pennini mostra doti da contorsionista oltre che da danzatrice carismatica – e lo strumento tecnico che ambisce all’intelligenza umana sollevandosi in aria e danzando su note sinfoniche. È insomma anche una piccola lezione semiseria questo prezioso spettacolo. Spettatore divertito e stupito. ANDREA POCOSGNICH TEATRO E CRITICA Dopo il successo del Fantasma di Canterville, Ferdinando Bruni mette in scena Il racconto di Natale in forma di one man show, in un’atmosfera tra sogno e allucinazione generata da giochi di proiezioni e dalla tecnica della lanterna magica. Il Racconto di Natale (A Christmas Carol: A Goblin Story of Some Bells that Rang an Old Year Out and a New Year In) è indubbiamente una delle opere più famose e popolari di Charles Dickens, una storia che ‘conoscono tutti’, semplice nella sua ossatura, un tipico racconto dove le forze del male vengono infine sconfitte. È uno degli esempi più belli in cui Dickens critica la società e in cui riesce a unire il suo impegno nella lotta alla povertà al gusto del gotico. Alla vigilia di Natale l’usuraio Ebenezer Scrooge è intento nel suo lavoro. Durante quella notte gli appaiono i tre spiriti del Natale (passato, presente e futuro) preceduti dal fantasma di un vecchio socio, Jacob Marley, consapevole di aver sprecato la vita. Scrooge rischia la stessa fine dell’amico e questa terribile eventualità fa scattare in lui il cambiamento: la volontà di donare ai poveri se stesso e i propri averi. 29 NOVEMBRE - 11 DICEMBRE | SALA BAUSCH TEATRO DELL’ELFO Ferdinando Bruni legge il celebre “piccolo libro di spiriti” di Dickens MAR-SAB ORE 19.30 DOM ORE 15.30 SPETTACOLO FUORI ABBONAMENTO | RIDOTTO PER GLI ABBONATI € 11,50 MAR-SAB 19.30 DOM ORE 15.30 18 - 23 OTTOBRE | SALA BAUSCH scritto e diretto da Paolo Civati con Francesca Ciocchetti e Cristian Giammarini di e con Enrico Pittaluga, Graziano Siressi, Luca Mammoli FONDAZIONE LUZZATI TEATRO DELLA TOSSE KARMAFULMINIEN. FIGLI DI PUTTINI L’ultimo spettacolo di Generazione Disagio prende le mosse da Dopodiché stasera mi butto, il lavoro visto all’Elfo nel 2014 che ha portato al successo questo collettivo scanzonato, irriverente e caustico. Karmafulminien. Figli di puttini non lascia inascoltata la preghiera nichilista con cui si concludeva quello spettacolo e invia sul palcoscenico tre angeli, che appaiono al pubblico in tutto il loro sbiadito splendore. Tre angeli aggressivi, pessimisti, cinici e caustici che si presentano agli umani come angeli 3.0 incarnazione della spiritualità contemporanea. L’uomo moderno considera questi spiriti divini come creature funzionali alle proprie esigenze, a cui votarsi per raggiungere la realizzazione dei propri desideri e bisogni terrestri. Una spiritualità usa e getta, comoda come cliccare “mi piace” in un social. In questi nostri anni i tre angeli sono tirati per la giacchetta solo per prendere un bel voto all’università, rimorchiare oppure vincere al superenalotto. Un interesse momentaneo per il loro operato che getta sulle “ali” sempre più fragili dei tre i mali e le brutture della vita contemporanea. MAR-SAB ORE 21.00 DOM ORE 16.30 6 - 11 DICEMBRE | SALA FASSBINDER Entrano in scena gli angeli custodi 3.0 di Annibale Ruccello, regia Luca de Bei con Margherita Di Rauso MA.DI.RA PRODUZIONI MAR-SAB ORE 21.00 DOM ORE 16.30 13 - 18 DICEMBRE | SALA FASSBINDER Week end Scritto nel 1983 da Annibale Ruccello, è considerato la sua opera più perfetta e più profonda. Come altri suoi testi è la storia di una solitudine, di uno spaesamento, di uno sradicamento culturale che si trasforma nel corso della vicenda in un’alienazione che ha dunque radici nel sociale oltre che nel privato. Con un affascinante miscuglio di quotidianità, di rimembranze e di pulsioni inconsce, Week end ci racconta il fine settimana di Ida, un’insegnante quarantenne afflitta da un handicap fisico, che vive in una periferia romana ma è originaria di un piccolo paese del napoletano di cui si sente irrimediabilmente orfana. Ida - interpretata da una formidabile Magherita Di Rauso - impartisce ripetizioni a un goffo studentello, accoglie in casa un giovane idraulico e vive, o crede di vivere, con entrambi gli uomini esperienze sessuali liberatorie ed estreme, in un rito sacrificatorio finale. Ci pensa Luca De Bei a presentarlo affidando il racconto di questo noir psicologico a un'attrice molto "ruccelliana", Margherita Di Rauso, affiancata dal versatile Giulio Forges Davanzati e dal giovanissimo Brenno Placido. Potente e intenso il monologo finale di Margherita Di Rauso, che seduta su una sedia ci racconta una storia familiare e dal sapore antico. FRANCESCA DE SANCTIS L’UNITÀ FUORI PROGR A M M A 16 settembre 2016 LGBT PEOPLE AT WORK FORUM Orientamento sessuale e identità di genere nei luoghi di lavoro Ingresso previa registrazione [email protected] 17 - 25 settembre 2016 MELTING MILANO Rassegna di drammaturgia contemporanea: Ludwig, Idiot savant, Eco di fondo, Teatro Ma, Maniaci d’amore www.meltingmilano.it 6 – 7 novembre 2016 25° FESTIVAL DI MILANO MUSICA Gérard Grisey – Intonare la luce Percorsi di musica d’oggi 6 novembre, sala Fassbinder mdi ensemble 7 novembre sala Shakespeare Jack Quartet www.milanomusica.org 8 novembre 2016 NEXT www.lombardiaspettacolo.com 17 – 20 novembre 2016 BOOKCITY www.bookcitymilano.it UNA STORIA IN BILICO TRA REALTÀ E SOGNO gennaio – giugno 2017 SENTIERI SELVAGGI in residenza all'Elfo Puccini La rosa dei venti Stagione di musica contemporanea 2017 5 ottobre 2016 - 25 gennaio 2017 IL TEATRO DELLE PAROLE Corso di scrittura creativa a cura di Iaia Caputo Quinta edizione del corso di scrittura e tecniche narrative rivolto a chi vuole imparare a raccontare e a quanti sono interessati a perfezionarsi Info: [email protected] www.sentieriselvaggi.org da Lewis Carroll scritto, diretto e illustrato da Ferdinando Bruni e Francesco Frongia 13 DICEMBRE - 8 GENNAIO | SALA SHAKESPEARE MAR-SAB 20.30 DOM E 6 GENNAIO 16.00 LO SPETTACOLO NON ANDRÀ IN SCENA IL 23, 24, 25 E 26 DICEMBRE E IL 1 GENNAIO TEATRO DELL'ELFO Alice underground IL CARTOON TEATRALE DELL’ELFO Ferdinando Bruni e Francesco Frongia dal 2012 portano in scena le ‘insensate’ avventure di Alice continuando a incantare il pubblico con invenzioni sospese tra tecnologia video e arte del disegno. Una lanterna magica d'acquerelli ed effetti "speciali", una sorta di cartoon teatrale proiettato su di un fondale bianco che si anima di personaggi, piante e animali coloratissimi, che a loro volta interagiscono con gli attori in carne e ossa per rivelare i lati nascosti di una storia che credevamo di conoscere. Divertente, sorprendente, esilarante. Un'ora e mezzo di puro piacere visivo, di sorpresa continua, di suspence reiterata. Non solo: il mondo disegnato da Ferdinando Bruni, animato da Francesco Frongia (che l'ha trasformato in un vero e proprio cartone animato) e interpretato da una perfetta perfettissima! - Elena Russo Arman nella parte di Alice e dal formidabile trio Ida Marinelli, Matteo De Mojana e Umberto Petranca in tutti gli altri ruoli, è un mondo magicamente «sovrapposto» come non l'avete mai visto a teatro. MARIA GIULIA MINETTI LA STAMPA E si rimane a bocca aperta. Come bambini. Alice Underground colpisce per la capacità di creare meraviglia. La precisione dei dettagli. Ma in realtà, al di là dei (notevoli) risultati artistici, è la totalità del progetto che sorprende. La passione che traspare nel concretizzare un'idea vagamente folle, di chi decide di portare in scena Lewis Carroll rendendolo un gioiello di talenti e maestranze, intergenerazionale per gusto, leggibile da qualsiasi tipo di pubblico. DIEGO VINCENTI HYSTRIO di Elisabetta Faleni, con Corinna Agustoni TEATRO DELL’ELFO MAR-SAB 19.30 DOM 15.30 10 - 29 GENNAIO | SALA BAUSCH STA N Z E D I S É Preceduto da uno “studio” presentato nella scorsa stagione con il titolo Io - sé, arriva quest’anno al debutto la creazione di Elisabetta Faleni, un lavoro in sottile equilibrio tra parola e gesto, tra azioni, musica e immagini video. Tra le pareti di una casa prende forma e corpo l’intimo viaggio di una donna, interpretata da un’intensa Corinna Agustoni, alla ricerca della propria vocazione. La coreografa e regista Elisabetta Faleni ha costruito con la protagonista uno spettacolo che svela i movimenti più profondi di questo percorso interiore di trasformazione. È il rapporto tra il conscio e l'inconscio che viene drammatizzato, trovando espressione nei molteplici linguaggi del teatro-danza e nel poetico contributo video firmato da Celine Volonterio. Una simbolica caduta delle ali costringe la protagonista a confrontarsi con il proprio IO. È un IO severo che assume le fattezze di una figura femminile dal volto velato e che interviene disorientando la donna a tal punto da farla smarrire nella propria casa, che si ‘anima’ di suoni, scricchiolii e strani spostamenti. Ma ecco che l'ombra della donna si stacca, come anima interlocutrice; il SÉ restituendo la donna a sé stessa. E la vita non fa più paura. LEZIONI DI STORIA Sei lezioni magistrali a cura di Editori Laterza Dopo dieci anni di successi, le Lezioni che hanno cambiato il modo di raccontare la storia approdano all’Elfo Puccini. In calendario due cicli di appuntamenti la domenica mattina in sala Shakespeare. 30 ottobre ore 11.00 27 novembre ore 11.00 C’è chi pensa che il Califfato sia alle porte. Da anni la nostra paura e i nostri sensi di colpa trovano nell’Islam la loro causa prima. Ma davvero siamo condannati, Musulmani e Occidentali a combatterci senza mai comprenderci? Franco Cardini esplora il mondo musulmano, una realtà complessa e contraddittoria oggi sospesa tra jihad e business. Dalle trasformazioni del potere temporale ai conflitti con l’Islam, dalla rivoluzione protestante alla questione sociale, fino alle guerre del Novecento e all’affermarsi dei nuovi diritti politici e civili. Come la Chiesa ha cambiato il modo di comunicare con il mondo, con i fedeli, con il potere? Come si è confrontata con i grandi cambiamenti nel corso del tempo? 13 novembre ore 11.00 15 gennaio ore 11.00 Franco Cardini Islam e Occidente ieri e oggi Emilio Gentile Il capo e la folla. La genesi della democrazia recitativa UN DIALOGO POETICO TRA CONSCIO E INCONSCIO Si è cominciato col dire: «I capi fanno la storia». Poi si è detto: «Sono le masse che fanno la storia». Oggi si dice: «La storia la fanno i capi e le masse». Emilio Gentile indaga il comportamento di capi e folle nella storia e le esperienze di personalizzazione del potere da Napoleone Bonaparte al Presidente Kennedy. Alessandro Barbero Il linguaggio del Papa Alberto M. Banti Il balcone di Manet e la morale borghese 5 febbraio ore 11.00 Massimo Montanari Il sugo della storia. L'identità italiana a tavola 26 febbraio ore 11.00 Antonio Forcellino Leonardo. Il genio senza pace Posto unico € 7 www.elfo.org www.laterza.it di Luigi Pirandello, regia Roberto Valerio COMPAGNIA UMBERTO ORSINI E TEATRO DELLA PERGOLA Umberto Orsini nelle pagine di Pirandello MAR-SAB ORE 20.30 DOM ORE 16.00 13 - 22 GENNAIO | SALA SHAKESPEARE Il giuoco delle parti La vicenda della commedia è nota. I soliti tre: il marito, la moglie, l’amante. Leone Gala s’è separato amichevolmente dalla moglie; continua a essere ufficialmente il marito, ma vive per conto proprio in una casa che è quasi un romitaggio. Ogni sera tanto per salvare le apparenze, passa dal portinaio della sua signora, domanda se c’è niente di nuovo e se ne va verso i suoi cari libri e la sua cucina... Perché egli coltiva con finezza la gastronomia e ama discorrere di Socrate e Bergson. Mentre il marito prepara gli intingoletti, la moglie fa due cose: frequenta un amante e si annoia. Si annoia perché è libera, sì, ma in fondo la sua libertà è relativa. È una libertà che il marito le concede e ciò la irrita. Se almeno il marito si disperasse! Se almeno fosse geloso! Ma no, egli è tranquillo: s’è vuotato d’ogni sentimento ed è ormai uno spettatore del mondo. La signora Gala è indignata al punto che, quando le si presenta una fortuita occasione – l’involontaria ma gravissima offesa fattale da un gentiluomo – progetta di mettere a repentaglio la vita del marito, trascinandolo in un duello... Umberto Orsini riprende in mano Il giuoco delle parti a distanza di una quindicina d’anni dalla messa in scena di Gabriele Lavia per il Teatro Eliseo per scavare in profondità e rivelare prospettive inedite: «Oggi che certamente sono più anziano, ma direi anche più maturo, mi chiedo con quale sguardo potrei riprendere quella storia e trovarci qualcosa di trascurato e perciò d’inedito e di nuovo. Così, col mio regista Roberto Valerio (che proprio con me aveva debuttato come attore in quello spettacolo) ci siamo posti una domanda: ma questo Leone Gala, che dice di aver capito il gioco, questo famigerato “gioco della vita” lo aveva poi veramente capito? Spesso è necessario partire da un tentativo di rovesciamento di quello che appare evidente per poter arrivare a scoprire cosa c’è dall’altra parte della facciata». di Stephen Jeffreys, Ron Hutchinson, Amit Gupta, David Greig regia Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani TEATRO DELL’ELFO ED EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE AFGHANISTAN: IL GRANDE GIOCO MAR-SAB ORE 19.30 DOM ORE 15.30 17 GENNAIO - 5 FEBBRAIO | SALA FASSBINDER PRIMA PARTE Conflitti di ieri e di oggi Che cosa sappiamo di questo grande paese dell’Asia Centrale che ciclicamente occupa le prime pagine dei nostri giornali? Un paese che, in seguito all’attentato dell’11 settembre, è stato invaso per mettere fine al regime dei talebani, nel quale sono tutt’oggi presenti truppe europee. Un paese che dall’Ottocento è terreno di scontro delle potenze mondiali per la sua posizione strategica. Da questa domanda ha preso le mosse il Tricycle Theater di Londra, la più grande officina di teatro politico inglese, e ha costruito l’ambizioso progetto The Great game, uno spettacolo ‘day-long’ nel quale tredici tra i migliori autori inglesi raccontano i rapporti tra l’Afganistan e l’Occidente dal 1842 ai giorni nostri. Il successo è stato clamoroso: tre mesi di tutto esaurito, repliche negli Stati Uniti (anche al Pentagono) e il generale David Richards, capo delle Forze armate in Afghanistan, che sul Times ne elogia la profondità di sguardo. «Afghanistan: il Grande Gioco fa parte di quel teatro anglosassone che ci piace, precisano i registi Bruni e De Capitani. La storia dei rapporti tra Occidente e Afghanistan è metafora di tutti gli errori fatti in Medio Oriente e Asia anche per ignoranza: ci piace che venga raccontato un periodo di cui si sa poco ma ci coinvolge tanto, riaffermando l’idea di un teatro che parla di civiltà continuando a essere vivo». Il Teatro dell’Elfo ha trovato in questa emozionante epopea una nuova occasione di teatro che sa raccontare il presente senza essere documentaristico, entrando nel cuore della grande Storia con tante piccole storie. Lo spettacolo di Bruni e De Capitani è diviso in due parti come lo era l’altrettanto ambiziosa impresa di Angels in America. Per questa prima parte in scena nel 2017 sono stati scelti i testi di Stephen Jeffreys, Ron Hutchinson e Amit Gupta, che riguardano il periodo 1842 – 1930 e il testo di David Greig che appartiene già al periodo 1979 – 1996, dall’invasione dell’Armata Rossa all’ascesa dei Talebani. L’espressione ‘il grande gioco’ è stata utilizzata per la prima volta nel 1827 da un ufficiale britannico per definire il conflitto, caratterizzato soprattutto dall'attività delle diplomazie e dei servizi segreti, che contrappose Gran Bretagna e Russia in Medio Oriente e Asia centrale nel corso di tutto il XIX secolo. di Alessandro Baricco, regia Gabriele Vacis TEATRO STABILE DEL VENETO E TEATRO STABILE DI TORINO MAR-SAB ORE 20.30 DOM ORE 16.00 26 GENNAIO - 5 FEBBRAIO | SALA SHAKESPEARE Smith & Wesson BALASSO/RUSSO ALESI NELLA FOLLE IMPRESA DI BARICCO/VACIS Ambientato agli inizi del ‘900 Smith & Wesson, che rinnova il sodalizio Baricco/Vacis, narra “una folle impresa”. Una giovane giornalista (Camilla Nigro) si reca nei pressi delle cascate del Niagara alla ricerca dello scoop della sua vita; poiché qui non accade mai nulla, decide di "fare notizia" lei stessa, lanciandosi nelle cascate in una botte con l’aiuto di Smith (Natalino Balasso), sedicente meteorologo che ha inventato un metodo statistico per prevedere il tempo intervistando le persone che incontra per strada, e Wesson (Fausto Russo Alesi), un pescatore che nel fiume pesca cadaveri. Completa il quadro la voce fuori campo della Signora Higgins (Mariella Fabbris). La vita dell’uomo comune, che vuole emergere dalle basse maree di un’esistenza incastrata tra grandi aspirazioni ed oggettive incapacità (economiche, ma non solo), mettendo in pratica dei talenti forse inesistenti ma che in modo bizzarro e quasi grottesco, proprio per non rassegnarsi alla stagnazione dell’esistenza, debbono essere esaltati. Insomma uno spettacolo divertente che fa riflettere sul senso della vita, assolutamente da vedere! NICOLA BANO TEATRIONLINE I dialoghi si sviluppano con ritmo cinematografico, le azioni con l’essenzialità dei fumetti. Pregnante la “scenofonia” di Roberto Tarasco, che funziona da perno di ogni azione grazie all’invenzione di una struttura centrale praticabile, una capanna in forma di cubo con profili metallici e pareti di tela, che si alza su immaginarie cascate e ruota in aria con effetti che ricordano altre immagini aeree negli spettacoli di Teatro Settimo (come in Libera Nos, prima con Paolini e poi con lo stesso Balasso). FERNANDO MARCHIORI ATEATRO di Arthur Schnitzler, regia Franco Però TEATRO STABILE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA, ARTISTI RIUNITI E MITTELFEST 2015 regia e adattamento drammaturgico Marco Isidori scena e costumi Daniela Dal Cin MARCIDO MARCIDORJS E FAMOSA MIMOSA SCANDALO Bersaglio su Molly Bloom I Marcido ripresentano dopo tredici anni la fortunatissima messa in scena di Bersaglio su Molly Bloom, dall’ultimo capitolo dell’Ulisse di Joyce: quella Molly che con il suo fluviale e labirintico monologo chiude il capolavoro del Novecento. Con le parole di Joyce, Marco Isidori ha creato una vera e propria partitura, in cui il girotondo dei pensieri di Molly diviene il pretesto per uno strepitoso concerto teatrale di otto voci d’attore, in tutte le possibili combinazioni, dal terzetto al duetto al “tutti”, all’intensissimo “assolo” finale affidato a Maria Luisa Abate. Stefania Rocca anticonformista nel segno di Schnitzler È un destino e non un peccato: l’avanguardia che riesce a rimanere a lungo rigorosamente fedele a se stessa diventa classica. Lo prova anche Marcido Marcidoris e Famosa Mimosa, gruppo nato negli anni ’80 nell’esaltazione del culto di Carmelo Bene (ma anche dei Magazzini Criminali), quando di fronte a un grande testo, il genio furente di Marco Isidori rinuncia a compiacersi dei suoi ghirigori barocchi più esasperati per esporci l’essenza del lavoro, non senza qualche spiritosa divagazione, in una dizione personalizzata ma non biecamente distorta, nell’esemplare cornice scenica puntualmente predisposta da Daniela Dal Cin. FRANCO QUADRI LA REPUBBLICA MAR -SAB ORE 19.30 DOM ORE 15.30 Un amore giovane e profondo, che travolge gli schemi della società: è quello che lega Hugo, rampollo dell’alta borghesia e Toni, ragazza di bassa estrazione. È quello da cui nasce Franz, per quattro anni tenuto nascosto alla famiglia di lui. Improvvisamente però Hugo ha un incidente e, in fin di vita, chiede alla famiglia di accogliere il figlio e la donna. La famiglia affronta lo scandalo, crede di poterne reggere i contraccolpi: Toni e il bimbo entrano nella ricca casa dei Losatti circondati d’affetto, tanto che la giovane inizia a immaginare una nuova vita. Ma in breve la presenza estranea inizia a suscitare insofferenza: si allontanano gli amici e muta il peso della famiglia in società; la vigliaccheria e la volgarità di quell’ambiente dorato prendono il sopravvento e nulla riesce a fermare la sottile violenza delle convenzioni sociali. Il sospetto, l’esclusione e il rifiuto per l’altro sono armi taglienti che mietono vittime. È dunque antesignana e ancora incisiva la denuncia di Schnitzler, cui Franco Però restituisce respiro e intensità in uno spettacolo avvincente, che si avvale di un’ottima compagnia d’interpreti, capitanati da Franco Castellano e Stefania Rocca, nomi di primo piano nel cinema e nel teatro contemporanei. 7 - 12 FEBBRAIO | SALA BAUSCH MAR-SAB ORE 20.30 DOM ORE 16.00 7 - 19 FEBBRAIO | SALA SHAKESPEARE AVANGUARDIA "CLASSICA" EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE M A RYA M LA PRIMA, LA MIGLIORE MER-SAB ORE 21.00 DOM ORE 16.30 8 - 12 FEBBRAIO | SALA FASSBINDER L’annunciazione di Ermanna Montanari La prima collaborazione tra le Albe e Luca Doninelli risale a La mano, nel 2005, quando Ermanna Montanari interpreta una potente Isis, ricavata con la drammaturgia di Marco Martinelli dall’omonimo romanzo dell’autore. Maryam, che debutta nel dicembre 2016, ruota intorno alla figura della Madre di Gesù, quella che nel Corano è definita “la veritiera”: uscita dalla sua grotta di Nazareth, trova a invocarla delle donne palestinesi, che condividono con lei il dolore per la morte di un figlio. Ermanna Montanari dà voce ai monologhi straziati di tre di queste donne e, infine, a Maria stessa. La drammaturgia musicale, un intarsio elettroacustico di Luigi Ceccarelli, compositore-totem delle Albe, attinge da suoni di guerra, dall’affiorare di motivi arabi nelle vibrazioni ascendenti delle architetture sacre. La casa in cui Maria di Nazareth ha avuto la visione dell’angelo ospita le confidenze delle madri sopra questo abisso di tutti i tempi. «Volgendo lo sguardo agli spettacoli che abbiamo realizzato - raccontano Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari - ci accorgiamo che il conflitto, con noi stessi e con la realtà circostante, è stato e continua a essere il motore della nostra ricerca, come attori, autori ed esseri umani. L’occasione questa volta è quella del centenario del primo conflitto mondiale che sconvolse l’Italia, l’Europa e il pianeta intero. L’idea ci è venuta qualche anno fa leggendo il romanzo confessione Niente di nuovo sul fronte occidentale di E.M. L’idea di Maryam viene da lontano precisamente dalla Basilica dell’Annunciazione di Nazareth dove mi recai tra il 2005 e il 2006. Lì assistetti allo spettacolo di una fila quasi ininterrotta di donne musulmane che entravano nella basilica per rendere omaggio alla Madonna. Conoscevo già la devozione dei musulmani per Maria, ma quella visione mi colpì ugualmente per la sua solennità, per la certezza fiduciosa che quelle donne mi trasmettevano. Me la sono portata dentro per anni, finché, volendo scrivere un testo teatrale su Maria, mi è balzata alla memoria. LUCA DONINELLI Remarque. L’autore in maniera lucida e feroce racconta di popoli lanciati uno contro l’altro, per odio e per orgoglio e al contempo riflette e fa riflettere sulla situazione di depressione e disperazione che avvolgeva la società ieri, come quella di oggi. La condizione di una generazione “perduta” per un’ideologia criminale, propagandata a tutto spiano, la distanza fra il popolo e chi lo governa, il cambiamento epocale e il conseguente smarrimento esistenziale, diventano metafore per raccontare la nostra condizione». CHI FA LA GUERRA NON È CHI LA DECIDE MAR-SAB ORE 21.00 DOM ORE 16.30 testo e regia Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari TEATRO DELLE ALBE E RAVENNA TEATRO 14 - 19 FEBBRAIO | SALA FASSBINDER di Luca Doninelli, regia Marco Martinelli 13 - 22 GENNAIO | SALA SHAKESPEARE Antonio Rezza, Flavia Mastrella Umberto Orsini 20 - 26 FEBBRAIO | SALA SHAKESPEARE di Luigi Pirandello regia Roberto Valerio 28 FEBBRAIO - 6 MARZO | SALA SHAKESPEARE IL GIUOCO DELLE PARTI 12 - 30 OTTOBRE | SALA FASSBINDER Monica Nappo, Paolo Mazzarelli Lino Musella ORPHANS di Dennis Kelly regia Tommaso Pitta 22 NOVEMBRE - 4 DICEMBRE | SALA SHAKESPEARE SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE di William Shakespeare regia Elio De Capitani Francesca Ciocchetti, Cristian Giammarini I CONIGLI NON HANNO LE ALI SHAKESPEARE A MERENDA di e con Elena Russo Arman Collettivo cinetico 10 MINIBALLETTI 8 - 20 NOVEMBRE | SALA BAUSCH Elena Russo Arman, Alessandra Novaga DOVE SEI, O MUSA di William Shakespeare 15 NOVEMBRE - 4 DICEMBRE | SALA FASSBINDER Ida Marinelli, Elena Ghiaurov L’ECLISSE di Joyce Carol Oates regia Francesco Frongia COSPIRATORI OVVERO PRIMA DELLA PENSIONE di Thomas Bernhard 21 - 26 FEBBRAIO | SALA BAUSCH Sara Borsarelli NINA IL RACCONTO DI NATALE Roberto Latini 6 - 11 DICEMBRE | SALA FASSBINDER SCANDALO di Charles Dickens 2 - 4 NOVEMBRE | SALA FASSBINDER SMITH & WESSON Le belle bandiere 7 - 19 FEBBRAIO | SALA SHAKESPEARE 24 OTTOBRE - 13 NOVEMBRE | SALA SHAKESPEARE di William Shakespeare regia Elio De Capitani e Lisa Ferlazzo Natoli Natalino Balasso Fausto Russo Alesi 21 - 26 FEBBRAIO | SALA FASSBINDER testo e regia Nicola Russo Ferdinando Bruni OTELLO regia Elio De Capitani e Ferdinando Bruni ANELANTE di Alessandro Baricco regia Gabriele Vacis 29 NOVEMBRE – 11 DICEMBRE | SALA BAUSCH scritto e diretto da Paolo Civati Elio De Capitani, Federico Vanni Cristina Crippa, Camilla Semino Favro AFGHANISTAN: IL GRANDE GIOCO 26 GENNAIO – 5 FEBBRAIO | SALA SHAKESPEARE 22 - 27 NOVEMBRE | SALA BAUSCH 18 - 23 OTTOBRE | SALA BAUSCH 17 GENNAIO – 5 FEBBRAIO | SALA FASSBINDER FRATTO X Generazione disagio KARMAFULMINIEN. FIGLI DI PUTTINI 13 - 18 DICEMBRE | SALA FASSBINDER Margherita Di Rauso WEEK END di Annibale Ruccello regia Luca De Bei 13 DICEMBRE - 8 GENNAIO | SALA SHAKESPEARE Elena Russo Arman ALICE UNDERGROUND da Lewis Carroll uno spettacolo di Bruni/Frongia 10 - 29 GENNAIO | SALA BAUSCH Corinna Agustoni STANZE DI SÉ regia e coreografia Elisabetta Faleni Stefania Rocca Franco Castellano 28 FEBBRAIO - 5 MARZO | SALA FASSBINDER I GIGANTI DELLA MONTAGNA di Luigi Pirandello di Arthur Schnitzler regia Franco Però 7 - 12 MARZO | SALA BAUSCH 7 - 12 FEBBRAIO SALA BAUSCH LA MOGLIE Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa Cinzia Spanò regia Rosario Tedesco BERSAGLIO SU MOLLY BLOOM 9 - 19 MARZO | SALA FASSBINDER 8 - 12 FEBBRAIO | SALA FASSBINDER di Franco Scaldati Ermanna Montanari MARYAM di Luca Doninelli regia Marco Martinelli 14 - 19 FEBBRAIO | SALA FASSBINDER Compagnia Berardi Casolari LA PRIMA, LA MIGLIORE Enzo Vetrano, Stefano Randisi ASSASSINA 10 - 12 MARZO | SALA SHAKESPEARE DEMONI di Lars Norén regia Marcial Di Fonzo Bo 14 - 19 MARZO | SALA SHAKESPEARE Enrico Guarneri I MALAVOGLIA regia Guglielmo Ferro 20 - 26 MARZO | SALA FASSBINDER 2 - 21 MAGGIO | SALA FASSBINDER Angelo Di Genio, Tindaro Granata Ferdinando Bruni GEPPETTO E GEPPETTO di Tindaro Granata UNA SERIE DI STRAVAGANTI VICENDE 21 - 26 MARZO | SALA SHAKESPEARE uno spettacolo di Bruni/Frongia da Edgar Allan Poe UNA RICERCA SUL LINGUAGGIO DELL’OPERA DI PECHINO 3 - 21 MAGGIO | SALA BAUSCH FAUST dal Faust di Goethe regia Anna Paschke 27 MARZO - 2 APRILE | SALA FASSBINDER Carrozzeria Orfeo Elena Russo Arman, Lorenzo Fontana THE JUNIPER TREE dai fratelli Grimm Giulia Lazzarini ANIMALI DA BAR 8 - 10 MAGGIO | SALA SHAKESPEARE 28 MARZO - 2 APRILE | SALA SHAKESPEARE PRIMA E DOPO BASAGLIA Sabina Guzzanti 11 - 14 MAGGIO | SALA SHAKESPEARE COME NE VENIMMO FUORI testi e regie Renato Sarti regia Giorgio Gallione 28 MARZO - 9 APRILE | SALA BAUSCH Angelo Di Genio ROAD MOVIE regia Sandro Mabellini 4 - 9 APRILE | SALA FASSBINDER Teatro Filodrammatici N.E.R.D.S MURI GORLA FERMATA GORLA 16 - 21 MAGGIO | SALA SHAKESPEARE Musella Mazzarelli LE STRATEGIE FATALI 5 - 16 GIUGNO | SALA FASSBINDER Cristina Crippa, Gabriele Calindri FUGA IN CITTÀ SOTTO LA LUNA da Tommaso Landolfi e Boris Vian testo e regia Bruno Fornasari Banda Osiris IL MASCHIO INUTILE 18 APRILE - 7 MAGGIO | SALA SHAKESPEARE Elio De Capitani LEAR DI EDWARD BOND regia Lisa Ferlazzo Natoli 18 APRILE - 7 MAGGIO | TEATRO DELLA CONTRADDIZIONE CAFÉ BERLIN di Marco Maria Linzi 25 - 30 OTTOBRE 5 - 9 GIUGNO regia Giacomo Ferraù con la collaborazione registica di Arturo Cirillo drammaturgia Giacomo Ferraù e Giulia Viana con Riccardo Buffonini, Giacomo Ferraù Libero Stelluti, Giulia Viana regia Stefano Cordella di e con Vanessa Korn, Dario Merlini Alice Francesca Redini, Umberto Terruso Fabio Zulli LA SIRENETTA Eco di fondo/Campo teatrale 19 - 23 GIUGNO | SALA FASSBINDER 6 - 9 APRILE | SALA SHAKESPEARE NUOVE STORIE Eco di Fondo, segnalato in occasione di Next 2015 come «uno dei gruppi più interessanti della nuova generazione teatrale lombarda» apre la stagione di Nuove storie «con il commosso e commovente» La Sirenetta, che rilegge la celebre fiaba di Andersen come metafora dell’identità sessuale. Qui un’adolescente per un gesto d’amore rinuncia alla sua stessa essenza (la sua coda) nel disperato tentativo di essere accettata, nel disperato tentativo di essere amata. Gli appuntamenti con gli autori, i registi, e i gruppi indipendenti proseguono nel 2017 con la compagnia di Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi, «fenomeno per tanti aspetti unico nel panorama della scena italiana di oggi - come ha sottolineato Renato Palazzzi su delteatro.it – autori di un teatro miniaturizzato, meravigliosamente ridotto alle proporzioni di un veliero in bottiglia: nei loro spettacoli, particolarissimi, tutto sembra ingegnosamente rimpicciolito». Motus 27 FEBBRAIO – 5 MARZO MDLSX DE REVOLUTIONIBUS 19 - 23 GIUGNO | SALA BAUSCH testi originali di Giacomo Leopardi con Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi Nina's Drag Queens VEDI ALLA VOCE ALMA di e con Lorenzo Piccolo * PRODUZIONE TEATRO DELL’ELFO SULLA MISERIA DEL GENERE UMANO VA TUTTO BENE Oyes 12 - 16 GIUGNO JOHN E JOE di Agota Kristof regia di Valerio Binasco con Nicola Pannelli, Sergio Romano TeatroDue di Parma produzione Carullo-Minasi e Federgat 14 - 19 MARZO PETER PAN GUARDA SOTTO LE GONNE testo e regia di Livia Ferracchiati con Linda Caridi, Luciano Ariel Lanza Chiara Leoncini, Alice Raffaelli The baby walk GLI APPUNTAMENTI CON GLI AUTORI, I REGISTI E I GRUPPI INDIPENDENTI IN SALA BAUSCH Dal 20 al 26 febbraio torna in sala Shakespeare l’imperdibile Fratto _ X. «Si può parlare con qualcuno che ti dà la voce? Si può rispondere con la stessa voce di chi fa la domanda? Due persone discorrono sull’esistenza. Una delle due, quando l’altra parla, ha tempo per pensare: sospetta il tranello ma non ne ha la certezza. La manipolazione è alla base di un corretto stile di vita. Per l’ennesima volta si cambia forma attraverso la violenza espressiva. ERT EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE E LE BELLE BANDIERE I COSPIRATORI OVVERO PRIMA DELLA PENSIONE Mai come in questo caso o, per meglio dire, ancora come in questo caso, l’odio verso la mistificazione del teatro, del cinema, della letteratura, è implacabile. Il potere sta nel sopravvivere a chi muore. Noi siamo pronti a regnare. Bisognerebbe morire appena un po’ di più». Dal 28 febbraio al 6 marzo va in scena Anelante, il grande successo della scorsa stagione. «In uno spazio privo di volume, il muro piatto chiude alla vista la carne rituale che esplode e si ribella. Non c’è dialogo per chi si parla sotto. Un matematico scrive a voce alta, un lettore parla mentre legge e non capisce ciò che legge ma solo ciò che dice. Con la saggezza senile l’adolescente, completamente in contrasto col buon senso, sguazza nel recinto circondato dalle cospirazioni. Spia, senza essere visto, personaggi che in piena vita si lasciano trasportare dagli eventi, perdizione e delirio lungo il muro. Il silenzio della morte contro l’oratoria patologica, un contrasto tra rumori, graffi e parole risonanti. Il suono stravolge il rimasuglio di un concetto e lo depaupera. Spazio alla logorrea, dissenteria della bocca in avaria, scarico intestinale dalla parte meno congeniale». DUE SPETTACOLI DI FLAVIA MASTRELLA E ANTONIO REZZA UNA COMMEDIA DELL’ANIMA TEDESCA «Abbiamo seguito fin dal suo apparire in Italia questo autore schivo - spiegano Elena Bucci e Marco Sgrosso - capace di leggere in profondità le persone e la storia e di registrarne le contraddizioni fino a farle esplodere in tragedia e risate di cuore. Attraverso i suoi testi, pieni di odio e amore per il teatro e per gli attori, abbiamo avuto l’occasione di vedere molti artisti alla prova. Ora tocca a noi saltare». I due artisti delle Belle Bandiere scelgono di affrontare Bernhard partendo dal sinistro e bellissimo testo di Prima della pensione. «In una stanza austera con finestre socchiuse una famiglia di fratelli, Rudolf, Vera e Clara, pratica con maniaca precisione i riti che danno senso alla loro relazione. I tre paiono esistere solo in questo morboso incatenarsi l’uno all’altro, fantasmi che sbiadiscono se lasciati in solitudine e, soprattutto, se lasciati senza parole da dire e da ascoltare. Nel giorno del compleanno di Himmler, il giudice Rudolf Holler, ex ufficiale delle SS, celebra la ricorrenza con un festino segreto, una “cena d’anniversario” allestita con cura meticolosa da sua sorella Vera, amante e musa devota, con la partecipazione ostile ma complice dell’altra sorella inferma, vittima e al tempo stesso carnefice dei suoi due congiunti. Disegnandoli immersi nella loro miserabile devozione a una delle ideologie – o religioni? – più folli e criminali che abbiamo conosciuto, Bernhard riesce, ancora una volta, a farci innamorare dell’umano rivelandone l’orrore». MAR-SAB ORE 20.30 DOM ORE 16.30 LUN-SAB ORE 21.00 DOM ORE 16 20 FEBBARIO - 6 MARZO | SALA SHAKESPEARE Fratto_x Anelante di Thomas Bernhard progetto, scene e regia Elena Bucci e Marco Sgrosso 21 - 26 FEBBRAIO | SALA FASSBINDER (mai) scritto da Antonio Rezza, habitat di Flavia Mastrella REZZAMASTRELLA, FONDAZIONE TPE E TSI LA FABBRICA DELL’ATTORE TEATRO VASCELLO testo e regia Nicola Russo, con Sara Borsarelli MONSTERA Nina MAR-SAB 19.30 DOM 15.30 21 - 26 FEBBRAIO | SALA BAUSCH LA PRINCIPESSA DEL SOUL AMA LA CULTURA. Un nuovo spettacolo per Nicola Russo, attore, autore e regista che il pubblico ha conosciuto nelle passate stagioni con il lavoro sul testo di Aldo Nove La vita oscena, con Vecchi per niente, che rimetteva in discussione il concetto di vecchiaia e quello di physique du rôle e con l’emozionante racconto della vita di un’artista dell’avanspettacolo, Elettra, biografia di una persona comune. È di nuovo una donna, un’artista della scena, a ispirare il lavoro di Nicola, ma questa volta il suo sguardo originale indaga la performance straordinaria di una musicista di fama mondiale. Lo spettacolo ripercorre il concerto di Nina Simone al Montreux Jazz Festival del 1976. In scena il punto di vista della grande pianista e cantante nei cinquanta minuti dell'esibizione che ha segnato il suo ritorno alle scene, dopo alcuni anni passati in Africa. Un monologo interpretato da Sara Borsarelli (affascinante Titania/Ippolita nel Sogno di una notte di mezza estate dell’Elfo), un flusso di pensiero che racconta in prima persona un momento della carriera della cantante e pianista e al tempo stesso diventa una riflessione sul teatro, sullo stare in scena, su quel nucleo di necessità che permette a un artista di raggiungere la qualità nel proprio lavoro. Per tutti i Soci Coop al Teatro Elfo Puccini biglietti a prezzi ridotti. di Luigi Pirandello adattamento, regia e interpretazione Roberto Latini di e con Cinzia Spanò, regia Rosario Tedesco PIANOINBILICO FORTEBRACCIO TEATRO LA MOGLIE Per un solo, straordinario interprete «Terzo dei miti moderni di Pirandello. Dopo il religioso Lazzaro e il sociale La Nuova Colonia, I Giganti della Montagna è il mito dell'arte. Rappresentato postumo nel 1937, è l'ultimo dei capolavori pirandelliani ed è incompleto per la morte dell'autore. La vicenda è quella di una compagnia di attori che giunge nelle sue peregrinazioni in un tempo e luogo indeterminati, al limite fra la favola e la realtà, alla Villa detta "la Scalogna". Non aggiungerò parole alla trama scrive Roberto Latini - ma voglio dire di altre possibilità che ho indagato. La più importante è rispetto al fascino del "non finito", "non concluso"; all’attrazione che ho sempre avuto per i testi cosiddetti “incompiuti". Sono così giusti rispetto al teatro: l'incompiutezza è per la letteratura, per il teatro è qualcosa di ontologico. Trovo perfetto per Pirandello e per il Novecento che il lascito ultimo di un autore così fondamentale per il contemporaneo sia senza conclusione. Senza definizione. Senza punto e senza il sipario di quando c'è scritto “cala la tela”». Tra loro c’è anche Laura, moglie del fisico italiano Enrico Fermi. Lo spettacolo di Cinzia Spanò è ispirato alla sua vita, in particolare al periodo passato a Los Alamos durante la Seconda Guerra Mondiale. MAR-SAB ORE 19.30 DOM ORE 15.30 Anno 1942. Stati Uniti, New Mexico. In pochi mesi viene costruito in mezzo al deserto un laboratorio scientifico e attorno abitazioni per ospitare le famiglie degli scienziati che vi lavorano. Nasce così una cittadina senza nome, senza indirizzo, non segnata sulle mappe, alla quale si accede solo con permessi speciali e dalla quale non è possibile uscire. Oggetto di tanta segretezza è il cosiddetto “Progetto Manhattan”. Nessuno sa di che cosa si tratti. Il mondo è in guerra. E in guerra il livello di massima segretezza prevede il divieto di parlare del lavoro persino alle proprie mogli. Esse, come Psiche, attendono che arrivi la sera per incontrare i loro mariti di ritorno dal laboratorio. Ma anche a loro viene chiesto di non conoscere fino in fondo il vero volto dell’uomo che hanno sposato. 7 - 12 MARZO | SALA BAUSCH VIAGGIO ALLA SCOPERTA DI UN SEGRETO Un soffio di vento rapisce Psiche, la bella figlia del re, per portarla in un luogo lontano e solitario. Nella sua nuova dimora le fa visita al calar delle tenebre il suo sposo e con lui trascorre nel piacere le ore che la separano all’alba. Psiche non deve vedere il volto del suo amante e questa è l’unica condizione che le viene data per poter continuare a vivere in quel luogo incantato assieme all’uomo che ama… MAR-SAB ORE 20.30 DOM ORE 16.30 28 FEBBRAIO - 5 MARZO | SALA FASSBINDER I giganti della montagna di Franco Scaldati riduzione e regia Enzo Vetrano e Stefano Randisi di Lars Norén regia Marcial Di Fonzo Bo EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE PRODUZIONE TEATRO STABILE DI GENOVA E COMEDIE DE CAÈN È proprio la realtà a essere messa in dubbio in questo giallo sotterraneo della coscienza, dove ancora una volta morti e vivi convivono. FRANCO QUADRI Il nuovo spettacolo di Vetrano e Randisi, con musiche e canti originali composti ed eseguiti dai Fratelli Mancuso, riporta in scena il testo di un grande autore che non va dimenticato. Una vecchina e un omino vivono nella stessa casa dove si preparano da mangiare, si lavano, parlano e giocano coi loro animali: la gallina Santina e il topo Beniamino. Alla parete ci sono appesi i ritratti dei genitori, che di tanto in tanto fanno sentire la loro voce con lirici assoli o divertiti commenti. Ma la vecchina e l’omino non si conoscono, non si sono mai incontrati, anzi ignorano l’uno l’esistenza dell’altro. E quando improvvisamente, una notte, si scoprono a dormire nello stesso letto, che ognuno ovviamente giura essere il suo, comincia un’infinita sequenza di battibecchi, interrogatori, accuse e smentite, scambi di identità... Metti due coppie in un appartamento: lo scontro di sessi e la lotta di classe saranno inevitabili. Eppure, come per ogni coppia, la storia è diversa. Un conto è se la narra, che so, Yasmina Reza; un conto se ci mette le mani lo svedese Lars Norén, dall’alto della sua bergmaniana (o strindberghiana) visione del mondo. Di Norén abbiamo imparato ad amare la cifra livida, netta e, al tempo stesso, lirica: la sua capacità di guardare, con una lingua aulica e ficcante, ai reconditi meandri dell’animo umano. Così, seguendo e amplificando simili suggestioni, è di grande bellezza e travolgente coinvolgimento l’operazione messa in campo dal Teatro Stabile di Genova, che ha proposto Demoni, con la regia del franco-argentino Marcial Di Fonzo Bo. ANDREA PORCHEDDU GLISTATIGENERALIDELTEATRO TI AMO MA NON TI SOPPORTO Una commedia che esplora i legami più intimi e segreti che s’instaurano in una coppia e la condizione della borghesia nella società. Un rapporto lacerante e crudele che, in fin dei conti, soddisfa i protagonisti, pur precipitandoli in un inferno irreversibile. Firma la regia Marcial Di Fonzo Bo, regista e attore franco-argentino diretto al cinema fra gli altri da Woody Allen. VEN-SAB ORE 20.30 DOM ORE 16.00 IN FUGA DALLA REALTÀ NEL TEATRO FANTASTICO E SURREALE DI SCALDATI I Demoni 10 - 12 MARZO | SALA SHAKESPEARE MER-SAB ORE 21.00 DOM ORE 16.30 9 - 19 MARZO | SALA FASSBINDER ASSASSINA da Giovanni Verga, regia Guglielmo Ferro, con Enrico Guarneri scritto e diretto da Tindaro Granata PROGETTO TEATRANDO COPRODUZIONE TEATRO STABILE DI GENOVA, FESTIVAL DELLE COLLINE TORINESI E PROXIMA REX I Malavoglia è il nuovo spettacolo di Progetto Teatrando per la stagione 2016/17. Dopo il Mastro don Gesualdo, la messinscena de I Malavoglia è la seconda tappa della trasposizione teatrale dei romanzi del ciclo dei Vinti di Giovanni Verga. La riduzione di Micaela Miano centra il racconto sugli eventi più significativi che segnano la vita della Famiglia Toscano di Acitrezza, lì dove, più di ogni altro passaggio narrativo, Verga punta a violentare ogni speranza di emancipazione dei suoi personaggi. La messinscena dello spettacolo è affidata a Guglielmo Ferro, figlio di Turi Ferro, protagonista de I Malavoglia la prima volta nel 1982, che, da anni, si dedica alla drammaturgia contemporanea. La sua conoscenza del teatro contemporaneo, il gusto minimalista e moderno delle sue messinscene sono indispensabili per un’operazione culturale che mira a una trasposizione attuale de I Malavoglia. Il patriarca Padron ‘Ntoni, protagonista verghiano che fa della famiglia e del senso del dovere i suoi fondamenti di vita, è interpretato da Enrico Guarneri, attore che ha conquistato il grande pubblico, capace di passare dal registro drammatico a quello grottesco con grande maestria. Credo che Geppetto e Geppetto sia – lo affermo senza esitazioni e senza mezzi termini – uno degli spettacoli più importanti dell’anno. A distinguerlo, infatti, è il modo diretto e tempestivo con cui entra in un dibattito tanto attuale quanto delicato come quello sulla stepchild adoption e sugli “uteri in affitto”. E lo fa con una misura davvero rara. Non è uno spettacolo-manifesto, evita ogni sorta di posizioni preconcette o forzature dimostrative. Vuole solo far riflettere, e in questo senso va dritto allo scopo. Cerca di smontare ogni morale precostituita, sia quella conservatrice che quella ritenuta “progressista”. Di un’essenzialità quasi brechtiana. La recitazione è spigliata, ma a un certo punto si fa acre, e nel finale sfiora persino il melodramma, con un effetto che non guasta. Se ne esce scossi, col bisogno di ripensare a lungo a ciò che si è visto. RENATO PALAZZI IL SOLE 24 ORE 20 - 26 MARZO | SALA FASSBINDER Una storia inventata, partorita dalla fantasia di Tindaro Granata - qui anche regista e interprete insieme ad Alessia Bellotto, Carlo Guasconi, Paolo Li Volsi, Lucia Rea, Roberta Rosignoli e Angelo Di Genio - ispirata dalle paure della gente incontrata per strada, parlando di figli nati da omosessuali. MAR-SAB ORE 20.30 DOM ORE 16.00 14 - 19 MARZO | SALA SHAKESPEARE TRADIZIONE CONTEMPORANEA Geppetto e Geppetto La famiglia è arcobaleno LUN-SAB ORE 21.00 DOM ORE 16.30 I MALAVOGLIA di Li Meini, progetto e regia Anna Peschke basato sul dramma Faust: prima parte di Johann Wolfgang Goethe uno spettacolo di Carrozzeria Orfeo PRODUZIONE FONDAZIONE TEATRO DELLA TOSCANA EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE E CHINA NATIONAL PEKING OPERA COMPANY Faust ANIMALI DA BAR dove la rigidità della tradizione orientale si farà scalfire emergeranno pieghe di senso e di espressività rivitalizzanti per la comprensione contemporanea. Come regista - prosegue la Peschke - la mia sfida principale risiede nel lavorare con gli attori della China National Peking Opera Company: questi performer possono raccontare un’intera storia con i movimenti, attraverso la danza e le azioni. Tra le peculiarità dell’educazione dell’Opera di Pechino, c’è infatti l’insegnamento della facoltà di comunicare grazie al corpo e al gesto, senza ricorrere all’uso della parola». Successo della stagione 2015/16, torna a grande richiesta Animali da bar, l’ultima creazione di Carrozzeria Orfeo, la compagnia indie guidata da Massimiliano Setti e Gabriele Di Luca, insieme a Luisa Supino. Dopo ripetuti sold out, lo spettacolo ha conquistato il Premio Hystrio Twister 2016, attribuito online dal pubblico. Un bar abitato da personaggi strani: sei animali notturni, illusi perdenti, che provano a combattere, nonostante tutto, aggrappati ai loro piccoli squallidi sogni, ad una speranza che resiste troppo a lungo. Come quelle erbacce infestanti e velenose che crescono e ricrescono senza che si riesca mai ad estirparle. Un controcanto degli ultimi in forma di commedia Sceso nei bassifondi come già, tra i grandi, Gorkij e O'Neill, per tacere di Dostojevski, l'autore Gabriele Di Luca, vi porta sarcasmo e bravura nei dialoghi botta e risposta, imprimendo un ritmo sostenuto ai circa 90 minuti filati, impeccabilmente recitati da tutti con menzione particolare per Beatrice Schiros come l'elemento che ha passato le esperienze peggiori ma che è l'unico a non piangersi addosso. MASOLINO D'AMICO LA STAMPA LUN-SAB ORE 20.30 DOM ORE 16.30 Un’importante sfida produttiva voluta da Emilia Romagna Teatro e realizzata grazie al sostegno e all’entusiasmo della Compagnia Nazionale dell’Opera di Pechino. Una sfida affidata alla giovane regista tedesca Anna Peschke e a un gruppo di altrettanto giovani interpreti cinesi, accompagnati da un ensemble musicale composto da musicisti italiani e cinesi, che eseguono un repertorio musicale originale composto da Luigi Ceccarelli, Alessandro Cipriani e Chen Xiaoman. «Lì dove l’Occidente perde la parola - è la visione della regista - può entrare in gioco l’espressività rituale dell’Oriente; 27 MARZO - 2 APRILE | SALA FASSBINDER MAR-SAB ORE 20.30 DOM ORE 16.00 21 - 26 MARZO | SALA SHAKESPEARE UNA RICERCA SUL LINGUAGGIO DELL’OPERA DI PECHINO di e con Sabina Guzzanti, regia Giorgio Gallione SECOL SUPERBO E SCIOCCO PRODUZIONI di Godfrey Hamilton, regia Sandro Mabellini con Angelo Di Genio TEATRO DELL’ELFO Il neo-liberismo spiegato da Sabina Guzzanti Torna in scena per il terzo anno consecutivo Road Movie, dopo il “tutto esaurito” registrato nelle due passate stagioni. Angelo Di Genio è unico interprete di tutti i personaggi in questo piccolo gioiello diretto da Sandro Mabellini e conferma, replica dopo replica, il suo talento, riconosciuto ancora una volta con l’assegnazione del Premio Mariangela Melato 2016. Ambientato negli Stati Uniti degli anni Novanta, racconta di Joel, gay trentenne, e della sua avventura coast to coast durata cinque giorni per rincontrare “il suo amore”, Scott. Un viaggio interiore costellato da incontri che lo porteranno ad infrangere paure ed accorciare la distanza dagli altri e da se stesso, trasformandolo profondamente. Un testo commovente che ci parla della paura dell'amore, della perdita e della morte, sentimenti spesso inscindibilmente legati. Impressionante interpretazione di Angelo Di Genio. Diretto con mano asciutta da Sandro Mabellini, il violoncello e il pianoforte di Kevin Antony Montanari, pochi oggetti di scena, dà voce e corpo a tutti i personaggi con una portentosa adesione emotiva multipla. Da vedere, per lui. SARA CHIAPPORI LA REPUBBLICA VIAGGIO COAST TO COAST SULLE STRADE DELL’ANIMA MAR-SAB ORE 19.30 DOM ORE 15.30 Ci troviamo nel futuro. Un futuro finalmente armonico e civile, dove il denaro è tornato ad essere semplicemente un mezzo. Una donna, SabnaQƒ2, sale sul palco emozionata per l’incarico che le è stato affidato. Tocca a lei quest’anno pronunciare il discorso celebrativo sulla fine del periodo storico più buio dell’umanità: il periodo che va dal 1990 al 2041, noto a tutti come “il secolo di merda”. Il fatto è che dopo tanto tempo, nessuno ha più voglia di arrovellarsi a capire le ragioni che avevano spinto gli uomini e le donne dell’epoca a cadere tanto in basso: frustrazione, ignoranza, miseria, compensate da ore e ore trascorse a litigare su facebook e a guardare programmi demenziali. In questo futuro felice, si è diffusa l’idea che gli esseri umani vissuti nel secolo di merda fossero semplicemente degli emeriti imbecilli. Per confutare questa spiegazione sbrigativa, SabnaQƒ2 ha preparato una ricerca accurata: ha esaminato la televisione dell’epoca, i suoi leader, le convinzioni economiche e politiche, i passaggi storici nodali... Ne è scaturita un’impietosa conferenza spettacolo sulla nostra attualità politica, una galleria di esilaranti personaggi contemporanei. ROAD MOVIE 28 MARZO - 9 APRILE | SALA BAUSCH MAR-SAB ORE 21.00 DOM ORE 16.00 28 MARZO - 2 APRILE | SALA SHAKESPEARE COME NE VENIMMO FUORI di e con Banda Osiris, Federico Taddia e Telmo Pievani TEATRO FILODRAMMATICI BANDA OSIRIS SNC N.E.R.D.S Il maschio inutile Il testo, fin dai primi vagiti, subisce un’esplosione scenica. Quattro fratelli (Tommaso Amadio, Riccardo Buffonini, Michele Radice, Umberto Terruso, affiatati, eclettici, precisi in un gioco al massacro condito con vitalità, spunto, brio e guizzi) per quattro modi diversi di stare al mondo, per quattro modalità di insicurezza e insoddisfazione, per quattro standard di dolore alla bocca dello stomaco. Tutto è ammantato da una finta gioia. Tutti insieme appassionatamente sulla nave dell’irrisolutezza, nelle viscere delle ragnatele pazientemente costruite delle falsità. TOMMASO CHIMENTI IL FATTO QUOTIDIANO Che cosa significa essere maschi oggi? La Banda Osiris, insieme a Federico Taddia e Telmo Pievani, compie un’analisi tanto esilarante quanto spietata della condizione maschile contemporanea tra parodie, cantate pop rock e d’operetta, improbabili lezioni di anatomia, testimonianze “scientifiche” e talk show. Quattro uomini decidono per la prima volta di costituire un gruppo di auto-aiuto. Con il contributo di un narratore di storie e di uno scienziato dell’evoluzione attraversano i gironi infernali della mascolinità. È una terapia d’urto, una catarsi. Scoprono così che i loro cromosomi stanno invecchiando, che il corpo maschile è pieno di parti inutili, che per non fare la pipì fuori dal vaso hanno bisogno di una mosca finta dipinta nell’orinatoio e che in natura c’è veramente di tutto: eterosessualità, omosessualità, bisessualità, transessualità. Insomma, un’esplosione di diversità in cui il maschio tradizionale si sente piccolo e periferico. Ecco allora che emerge la domanda fatidica: perché nonostante tutto i maschi sopravvivono? Nella parte finale del loro viaggio, i quattro maschi anonimi scopriranno il segreto scientifico della loro esistenza, che qui non possiamo anticipare. GIO-SAB 20.30 DOM 16.00 N.E.R.D. (Non Erosive Reflux Desease) in medicina è l’acronimo che indica il reflusso non erosivo, un classico bruciore di stomaco, fastidioso ma apparentemente innocuo. Una famiglia tradizionale - padre, madre e quattro figli maschi - nel 50° anniversario di matrimonio dei genitori si riunisce per festeggiare insieme ad altri parenti e conoscenti. L’idea è quella che tutto sia perfetto, ma ovviamente non sarà così. Una commedia dal cuore nero, provocatoria e irresponsabile, che parte dalla famiglia come rassicurante paradigma di una società sana per raccontarci il rovescio della medaglia: un quarto stato post moderno che cerca di liberarsi da paure e inquietudini tutte contemporanee, nell’ansia di rimandare il futuro e conquistarsi un presente a lunga scadenza. SOPRAVVIVE CHI MEGLIO SI ADATTA AL CAMBIAMENTO 6 - 9 APRILE | SALA SHAKESPEARE MAR-SAB ORE 21.00 DOM ORE 16.30 4 - 9 APRILE | SALA FASSBINDER testo e regia Bruno Fornasari testo e regia Marco Maria Linzi TEATRO DELLA CONTRADDIZIONE E TEATRO DELL’ELFO CAFÉ BERLIN adattamento e regia Lisa Ferlazzo Natoli con Elio De Capitani TEATRO DI ROMA E TEATRO DELL'ELFO Lear di Edward Bond Café Berlin è abitato da personaggi che oscillano tra essere qui ed essere altrove, tra essere nella propria Prigione/Rifugio e nel Bordello/Desiderio. Tra balli, canti, reggicalze e vestitini succinti. Tra sprofondamenti e lingue che inumidiscono labbra protratte verso il peggior offerente. Sul pubblico vive una sorta di silenziosa voce narrante, un misto tra un profeta illuminato e un poeta visionario: Kurt Tucholski, scrittore della repubblica di Weimar, traccia del percorso di questo spettacolo, figura emblematica di quel tempo e forse anche del nostro, simbolo dell'utopia dell'arte, di quella che prova ad essere utile. La riscrittura contemporanea della celebre opera shakespeariana è una riflessione sull’indissolubile rapporto tra uomo e potere. Una parabola della violenza, dell’orrore, delle guerre disseminate nel mondo e dei rapporti di potere, pubblici e privati, che la regia di Lisa Ferlazzo Natoli traduce in scena come una grande favola nera. Trentacinque personaggi per otto attori con Elio De Capitani nel ruolo di Lear e con Fortunato Leccese, Anna Mallamaci, Emiliano Masala, Alice Palazzi, Pilar Perez Aspa, Diego Sepe, Francesco Villano. Al centro, le sanguinose violenze - linguistiche, fisiche e allucinatorie - che le figure del racconto sembrano destinate a reiterare. UNA FAVOLA NERA SULL’INDISSOLUBILE RAPPORTO TRA UOMO E POTERE Lisa Ferlazzo Natoli ha messo in scena il Lear in una sorta di fastoso cantiere. Impalcature di tubi metallici, su cui si allungano veli leggeri. Bond mette a confronto due realtà incomparabili, due sistemi politici anche temporalmente sfalsati, un regime ancien fuori dalla storia e quello rivoluzionario che l’ha abbattuto, senza che nulla sia cambiato nel profondo. Quel muro è sempre lì. Non ci sono poteri buoni. La regia ne dà conto con una crudeltà davvero “elisabettiana”, da “tragedia di vendetta». GIANNI MANZELLA IL MANIFESTO MAR-SAB ORE 20.30 DOM ORE 16.00 «Siamo a Berlino, nel periodo a cavallo tra la Repubblica di Weimar e l’avvento del nazismo», spiega il regista di questo spettacolo del Teatro della Contraddizione che, pur tornando in scena nella sala dov’è nato (in via della Braida 6), entra a pieno titolo nelle produzioni dell'Elfo. «Siamo in quei kaffè dove la decadenza si aggrappa alle pareti - continua Marco Maria Linzi - dove la musica zoppica a ritmo del disagio che si mastica e della diversità che si beve. O forse non siamo né a Berlino né a Milano, né nei primi del Novecento né nei primi del Duemila. Non ci siamo e basta, sospesi, sbattuti, gravitanti in uno spazio che diventa un gioco di specchi... 18 APRILE - 7 MAGGIO | SALA SHAKESPEARE 18 - 21 APRILE / 26 APRILE - 7 MAGGIO TEATRO DELLA CONTRADDIZIONE VIA DELLA BRAIDA 6 ISPIRATO AL FALLIMENTO DI KURT TUCHOLSKI MAR-SAB 21.00 DOM ORE 16.30 2 - 21 MAGGIO | SALA FASSBINDER FERDINANDO BRUNI dai fratelli Grimm Nascita, morte e rigenerazione. Elena Russo Arman reinterpreta la fiaba dei Grimm, forse la più nera e proprio per questo poco conosciuta, nella quale la matrigna odia il figliastro al punto da decapitarlo, cuocerlo in pentola e darlo in pasto al marito ignaro. In questo spettacolo, fatto di attori, pupazzi e oggetti animati, la regista affida il ruolo della matrigna a Lorenzo Fontana, legato all’Elfo da diversi anni (Michelin in Capodanno di Copi e Tisbe nel Sogno) e il ruolo della figlia Marilena a Maria Caggianelli Villani, neo diplomata alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi. un omaggio a Edgar Allan Poe di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia con Ferdinando Bruni da Tommaso Landolfi e da Boris Vian con Cristina Crippa, Gabriele Calindri TEATRO DELL’ELFO TEATRO DELL’ELFO UNA SERIE DI STRAVAGANTI VICENDE FUGA IN CITTÀ SOTTO LA LUNA Teatro e poesia: un binomio che Ferdinando Bruni e Francesco Frongia hanno già sperimentato in spettacoli rimasti nella memoria e che si rinnova in questo progetto dedicato a Edgar Allan Poe, alla sua figura tragica e affascinante che ha ispirato tanta letteratura - a cominciare dai simbolisti e dai surrealisti e tanto cinema. "Il pericolo è passato, e la febbre chiamata Vita è sconfitta infine... " Con questi versi inizia la poesia A Annie in cui Poe immagina la propria morte, quel passaggio pericoloso che lo libererà dalle angosce del vivere quotidiano, libero da quel mondo che non riconosceva il suo genio. Ed è con un visionario funerale solenne che accompagniamo il pubblico verso gli oscuri chiarori del poeta, indagando le poesie, i racconti e le lettere in un viaggio che vive anche di immagini e disegni animati. «Diceva Groddeck, psicanalista irregolare e sgangherato, che è utile ogni tanto mettere la testa fra le gambe e guardare il mondo sottosopra. Ma può anche bastare assumere lo sguardo di un altro, cosa che a noi attori viene semplice. E cosa può essere meglio per me di questa vecchia cagna moribonda che vuole, col poco fiato che ancora le resta, narrare alla sua ultima cucciolata la più bella storia della sua vita? Tale è la protagonista di Favola di Tommaso Landolfi: non ha nome, parla in prima persona, e questo facilita assai il gioco teatrale, cioè la mia trasformazione nella narratrice. Una cagna umana, troppo umana, ma il suo essere comunque ‘altra’ mette a fuoco le stranezze nel comportamento dei padroni e le profonde discrepanze nei codici di comunicazione. Io e la femmina di cane vorremmo farvi udire, cari spettatori, anche una storia più divertente. Lo facciamo in compagnia di un lupo mannaro mite e gentile, ben disposto e curioso che, morso da un umano rabbioso, in una notte di plenilunio si trasforma in un uomo. Il padre di questa simpatica creatura è Boris Vian, mentre chi si infilerà negli allampanati e mutevoli panni del lupo è Gabriele Calindri». Cristina Crippa MAR-SAB ORE 19.30 DOM ORE 15.30 THE JUNIPER TREE 3 - 21 MAGGIO | SALA BAUSCH TEATRO DELL’ELFO LUN-VEN ORE 21.00 di Elena Russo Arman con Elena Russo Arman, Lorenzo Fontana, Maria Caggianelli 5 - 16 GIUGNO | SALA FASSBINDER FAVOLE DELLA BUONANOTTE testi e regie Renato Sarti scritto e diretto da Lino Musella e Paolo Mazzarelli TEATRO DELLA COOPERATIVA MARCHE TEATRO Gorla fermata Gorla Muri Le strategie fatali sul confine tra comico e tragico È il Teatro, inteso sia come ambiente fisico che come ultimo possibile luogo di indagine metafisica, il grande tema di questo spettacolo. Tre storie che si intrecciano fra loro, sette attori, sedici personaggi, riuniti in un unico multiforme racconto che nell’ambientazione comune di un Teatro - mette di fronte alcuni dei grandi temi del contemporaneo (il terrore, il porno, i nuovi media) con alcuni temi eterni dell’essere umano (il maligno, l’illusione, il fantasma, ancora il Teatro). La Compagnia MusellaMazzarelli prova ad arricchire il suo gioco teatrale, apre le porte - usando Shakespeare e Baudrillard come chiavi - a una scrittura che chiama in causa un numero crescente di compagni di scena: Marco Foschi, Fabio Monti, Laura Graziosi, Astrid Casali, Giulia Salvarani, oltre a Paolo Mazzarelli e Lino Musella. Ma tiene fede alla sua caratteristica cifra stilistica che si muove sul confine sottile fra comico e tragico. Un confine in cui la vita e il teatro si toccano fra loro e insieme - prendono aria, fuoco, luce. MAR-SAB ORE 20.30 DOM ORE 16.00 Un’interprete unica, delicata ed essenziale per due spettacoli necessari. Dall’8 al 10 maggio Muri, prima e dopo Basaglia che ripercorre, attraverso lo sguardo e la testimonianza dell’infermiera Mariuccia, la rivoluzione del famoso psichiatra che aprì i manicomi e trasformò radicalmente l’approccio alla cura delle malattie mentali. Dall’11 al 14 maggio Gorla fermata Gorla che ricostruisce la strage della scuola elementare Francesco Crispi dove, per un tragico errore, nel 1944 vennero uccisi 184 bambini da una bomba dell’aviazione inglese. «Renato Sarti, con impegno civile e lievità drammaturgica che non scade mai nel didascalico – ha scritto Magda Poli sul Corriere della Sera - affida alla bravissima Giulia Lazzarini il ruolo di una bimba sopravvissuta che, ormai coi capelli bianchi, racconta quel giorno lontano ma sempre vicino, e interloquisce con due bimbi, i bravi Federica Fabiani e Matthieu Pastore, morti quel giorno, che appaiono dietro un velo tra pezzi di giostre rotte, vestiti di bianco, grassottelli e curiosi della vita. Lei in proscenio racconta, evoca e il caso gioca col destino. Una scheggia della nostra storia». 16 - 21 MAGGIO | SALA SHAKESPEARE LUN-SAB ORE 20.30 DOM ORE 16.00 8 - 14 MAGGIO | SALA SHAKESPEARE GIULIA LAZZARINI PROTAGONISTA DEI RACCONTI TEATRALI DI RENATO SARTI uno spettacolo Nina's Drag Queens, di e con Lorenzo Piccolo A Z I E N D E VEDI ALLA VOCE ALMA Lo spettacolo prende le mosse da La voce umana di Jean Cocteau trasposta in musica da Francis Poulenc e dalla storia della bella e volubile Alma Mahlerela e della sua tormentata relazione con il pittore Oscar Kokoschka. Questi, da lei abbandonato, fa costruire una bambola a grandezza naturale. Due autori che tentano di dare forma a una donna fittizia. State cercando la location ideale per i vostri eventi? regia Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, con Silvia Calderoni MOTUS Volete organizzare una serata speciale a teatro? MDSLX Siete alla ricerca di un'idea alternativa per un regalo ai vostri collaboratori e clienti? Al Teatro Elfo Puccini trovate soluzioni a sostegno della cultura: esperienze uniche e irripetibili da vivere e condividere con gli altri. Siamo disponibili a studiare preventivi adattabili alle vostre esigenze e a pensare insieme a voi iniziative esclusive. Indovinate scorribande poetiche intorno all’opera con playback esilaranti e tecnicamente perfetti. Vien voglia di vedere almeno un’altra ora e mezzo di spettacolo. MARTINA PARENTI LO SGUARDO DI ARLECCHINO LUN-VEN 19:30 L E 19 - 23 GIUGNO | SALA BAUSCH E LUN-VEN ORE 21.00 L ’ E L F O 19 - 23 GIUGNO | SALA FASSBINDER APARTE - ALI PER L'ARTE AFFITTI SALA DANIELA SPOLDI [email protected] - TEL. 02.00660661 CONVENZIONI, EVENTI SPECIALI BARBARA CHIODI [email protected] - TEL 02.00660631 CARTA REGALO SPECIALE AZIENDE € 40 DUE BIGLIETTI SENZA VINCOLI PER I VOSTRI COLLABORATORI E CLIENTI L’aspetto più interessante dello spettacolo è che esso sembra prescindere da specifiche problematiche sessuali: ciò che affronta, in definitiva, è la più ampia questione del cosa fare di sé, di quale posto trovare in un mondo che ingabbia la complessità dell’individuo in categorie rigidamente definite. RENATO PALAZZI IL SOLE 24 ORE …il pubblico resta ipnotizzato, commosso, stupito, non tanto per l’indubbia bellezza formale di quello che si vede sul palcoscenico, ma per il coraggio, estremo e radicale della performer. WLODEK GOLDKORN L’ESPRESSO Ordigno sonoro, inno lisergico e solitario alla libertà, al gender b(l)ending, all’essere altro dai confini del corpo, dal colore della pelle, dalla nazionalità imposta, dalla territorialità forzata, dall’appartenenza a una Patria. DOPO LO SPETTACOLO A MILANO IN VIA STOPPANI 15 TEATRO CONSORZIO VIA STOPPANI 15 PER I POSSESSORI DI BIGLIETTI E ABBONAMENTI SOLO PER I CLIENTI DELL’ELFO PUCCINI, SCONTO DEL -10% CUCINA APERTA TUTTI I GIORNI FINO ALLE 23.00 TEL. 331 3936388 - FACEBOOK.COM/CONSORZIOSTOPPANI sito:WWW.CONSORZIOSTOPPANI.IT mail:[email protected] la promozione non è cumulabile con altre in corso A B B O N A M E N 2 0 1 6 - 2 0 1 7 T I Venire al Teatro Elfo Puccini è sempre più facile il teatro a partire da 10 euro 53 titoli – 220 interpreti – 451 repliche. L’offerta dell’Elfo Puccini è sempre più ricca e abbonarsi è il sistema più comodo e conveniente per venire a teatro. Decidi tu la tua stagione, scegliendo liberamente tra i titoli in programma. Solo gli abbonati possono modificare la prenotazione fino al giorno precedente lo spettacolo e ritirare poi i biglietti mezz'ora prima dall'inizio dello spettacolo. CARNET COPPIA • € 196 (€ 14 A TAGLIANDO) • RIDOTTO € 168 (€ 12 A TAGLIANDO) FINO A 25 ANNI E SOPRA AI 65 ANNI 7 SPETTACOLI A SCELTA PER DUE PERSONE (L'INTESTATARIO PIÙ UN ACCOMPAGNATORE) PROMOZIONE COPPIA PIÙ DUE OMAGGI PER UNO SPETTACOLO A SCELTA TRA OTELLO E AFGHANISTAN PER CHI ACQUISTA L’ABBONAMENTO COPPIA ENTRO IL 10 OTTOBRE PRIMA SETTIMANA • € 84 (€ 10,50 A TAGLIANDO) ABBONAMENTO PERSONALE PER 8 SPETTACOLI A SCELTA, VALIDO ESCLUSIVAMENTE PER LE PRIME 6 REPLICHE, DEBUTTO INCLUSO PRIMA SETTIMANA IN DUE • € 168 (€ 10,50 A TAGLIANDO) 8 SPETTACOLI A SCELTA PER DUE PERSONE (L’INTESTATARIO PIÙ UN ACCOMPAGNATORE) VALIDO ESCLUSIVAMENTE PER LE PRIME 6 REPLICHE, DEBUTTO INCLUSO PIÙ TRE • € 45 (€ 15 A TAGLIANDO) ABBONAMENTO PERSONALE PER TRE SPETTACOLI NEL PERIODO SCELTO: OTTOBRE-DICEMBRE, GENNAIO-MARZO, MARZO-GIUGNO BIGLIETTERIA PRINT@HOME C.SO BUENOS AIRES 33 TEL 02.00.66.06.06 LUN/SAB 10.30/19.00 [email protected] TEL 02.00.66.06.06 WWW.ELFO.ORG SALTA LA CODA IN BIGLIETTERIA: STAMPA A CASA IL BIGLIETTO ACQUISTATO ONLINE O TELEFONICAMENTE E PRESENTALO ALLE MASCHERE ALL'INGRESSO DEL TEATRO. 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Il portale integra l’attuale sito elfo.org e offre uno strumento moderno e personalizzato con promozioni riservate, 80 BIGLIETTI A € 6,50 CAD. PER UNA REPLICA A SCELTA DEL FESTIVAL MILANOLTRE E PER LO SPETTACOLO IL SILENZIO DEI CASSETTI DI MELTING. GLI ABBONAMENTI SONO VALIDI PER LA STAGIONE 2016/2017 E PER LA RASSEGNA NUOVE STORIE. NON SONO VALIDI PER IL 31 DICEMBRE, PER LO SPETTACOLO IL RACCONTO DI NATALE E PER GLI EVENTI FUORI PROGRAMMA. GLI ABBONATI POSSONO RITIRARE I BIGLIETTI PRENOTATI FINO A 30 MINUTI PRIMA DELL’INIZIO DELLO SPETTACOLO. LE PRENOTAZIONI (TELEFONICHE, VIA MAIL O TRAMITE FORM SUL SITO ELFO.ORG) POSSONO ESSERE MODIFICATE O ANNULLATE FINO ALLE 19.00 DEL GIORNO PRECEDENTE LO SPETTACOLO. LA NUOVA BIGLIETTERIA ONLINE DELL’ELFO PUCCINI contenuti speciali e approfondimenti. Un nuovo canale per ottenere informazioni in modo più rapido e migliorare ulteriormente il dialogo tra l’Elfo Puccini e il suo pubblico. 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