E L F O
P U C C I N I
S TA G I O N E
T E AT R A L E
6 / 2 0 1 6 - 2 0 1 7
4 / 2015-2016
2 0 1 6 -2 0 1 7
ELFO PUCCINI
C.SO BUENOS AIRES 33 MILANO
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Operare in una città come Milano
significa confrontarsi con una realtà
unica in Italia, una realtà che si apre
verso l’Europa e contiene in sé tutte
le contraddizioni, le potenzialità e le
problematiche del contemporaneo.
Milano da sempre è laboratorio di
nuove forme, politiche, organizzative,
artistiche e nessun luogo come
questo costringe a una verifica
serrata dell’efficacia del teatro come
strumento per esprimere e per leggere
il mondo, a un approccio che sia
insieme locale e globale.
Con una multisala teatrale che sorge
sullo spartiacque che divide il centro
della città dalla sua periferia più
variegata, multietnica, complessa
e vitale, il nostro lavoro nella
costruzione delle stagioni implica
da sempre una ricerca di autori,
testi, drammaturgie che esprimano
questa complessità e questa ricchezza
attraverso forme che privilegino la
comunicazione e l’inclusione; forme
che non trascurino al tempo stesso
di rinnovare il linguaggio della scena
di Dennis Kelly, regia Tommaso Pitta
MARCHE TEATRO E TEATRO DELL'ELFO
ORPHANS
Simbolo e sintesi efficacissima
di quello che per noi significa
essere teatro sono i segni perfetti
ed evocativi che un grande
Ferdinando Bruni
Un thriller mozzafiato
Scritto nel 2009 dal pluripremiato Dennis Kelly,
Orphans è una storia nera dai ritmi serrati che mette
a dura prova valori e principi morali.
In una tranquilla serata Helen e suo marito Danny
stanno per iniziare una cena a lume di candela,
quando, improvvisamente, irrompe nella loro casa
Liam, il fratello di Helen, completamente ricoperto
di sangue e in evidente stato di shock. Liam afferma
di aver trovato sulla strada un ragazzo ferito.
Ma il suo resoconto sull'accaduto, sotto le insistenti
domande di Helen e Danny, comincia a cambiare.
In un crescendo di tensioni, si fa avanti il sospetto
che le cose non siano effettivamente andate come
Liam le ha descritte la prima volta...
Il testo ha vinto premi e ottenuto ampi consensi al
Fringe di Edimburgo. Arriva sui nostri palcoscenici
grazie a un progetto di Monica Nappo, prodotto
da Marche Teatro con Il Teatro dell’Elfo e diretto
da Tommaso Pitta. In scena vedremo tre splendidi
attori: la stessa Monica Nappo, Paolo Mazzarelli
e Lino Musella.
MAR-SAB ORE 21.00 DOM ORE 16.30
Siamo coscienti della responsabilità
che il nostro ruolo di artisti
comporta e del rigore che questa
condizione richiede, vogliamo
quindi essere animatori di un luogo
di aggregazione, di un luogo di
incontri e di scambi che al centro
del suo esistere ponga, senza
equivoci e in modo irrinunciabile,
l’arte e il lavoro di palcoscenico,
il mestiere del teatro; non
intrattenitori, quindi, ma creatori
di domande che interroghino
il presente.
Maestro come Mimmo Paladino
ha voluto regalarci a comporre
l’icona di questa stagione e il logo
dell’Elfo Puccini, ormai da troppo
tempo privo di un’immagine:
segni che ci ricordano le radici
antichissime del teatro, il suo
essere misteriosamente, da sempre,
legato all’umano, il suo essere un
ponte fra il mito e la storia e, allo
stesso tempo, segni che dialogano
con l’arte del presente, con il
contemporaneo, con un teatro
che questo mito lo reinventa per
dargli una voce che parla di noi
a noi, una voce che riesca ogni
volta a emozionarci, a interrogarci,
ad allargare i confini della nostra
consapevolezza.
12 - 30 OTTOBRE | SALA FASSBINDER
per renderlo capace di esprimere il
presente, cercando di coinvolgere
fasce sempre più ampie di
pubblico e di conquistare le nuove
generazioni a un approccio che al
virtuale privilegi lo scambio e il
confronto fra esseri umani.
di William Shakespeare
regia Elio De Capitani e Lisa Ferlazzo Natoli
TEATRO DELL’ELFO
MAR-SAB ORE 20.30 DOM ORE 16.00
24 OTTOBRE - 13 NOVEMBRE | SALA SHAKESPEARE
O T E L L O
Rileggere l’Otello – e Otello stesso spogliandolo della “tradizione”, tornare al
cuore del meccanismo drammatico e delle
parole. Elio De Capitani prosegue il lavoro
su Shakespeare e mette in gioco anche
il suo talento d’attore firmando la regia a
quattro mani con Lisa Ferlazzo Natoli con
cui ha condiviso l’idea di portare in primo
piano il nodo indissolubile tra l’io e l’altro,
tra il simile e il dissimile, che in questo
testo perturbante come un racconto di
suspense, diventa tragedia della gelosia
e del sesso, dei rapporti inter-razziali
e culturali, del dubbio e della potenza
manipolatoria delle parole.
“Mettere in scena Otello oggi – dicono i
registi - è un modo per fare i conti con
la singolare attrazione che la vicenda
del Moro esercita in tutti noi, come
un congegno misterioso messo lì per
’innescare’ una risposta emotiva sui
presupposti ideologici e i fantasmi
dell’inconscio collettivo con cui una
società costruisce i propri parametri
proiettando ‘fuori di sé’, sullo straniero,
tutto ciò che ha di inconfessabile:
moralismo puritano, voyerismo sessuale
e sessuofobia, per dare fondamento e
giustificazione alla propria xenofobia, alla
misoginia e alle tante forme d’intolleranza
sociale e privata di cui si compone”.
Jago è certo un manipolatore, un ‘untore
ideologico’, ma in questo nuovo Otello
nessuno sembra immune dal suo contagio
e da quello di tutti i pregiudizi che
condizionano le società di ieri e di oggi.
Fino a che, nel precipizio della tragedia,
Amore, desiderio,
invidia.
Odio, razzismo,
misoginia.
sul corpo senza vita di Desdemona, Emilia
farà una formidabile ‘uscita dal copione’
di Jago, svelandone pubblicamente la
macchina di odio, gelosia e menzogne.
Una lettura tutta contemporanea che
si fonda sulla nuova traduzione di
Ferdinando Bruni, sensibile alla bellezza
dell’endecasillabo, ma libera da ogni
inclinazione letteraria e tanto attenta
all’alternanza di lingua alta e bassa da
avvicinarsi alla viva fluidità del parlato.
E sulla dicotomia di chiari e scuri, di
luci e ombre che le scene di Carlo Sala
moltiplicano attraverso le grate, gli ori
e le trasparenze di grandi sipari. E sul
sensibilissimo contributo musicale di
Silvia Colasanti.
Ritroviamo in scena tanti interpreti che
nelle ultime stagioni hanno contribuito
ai successi dell’Elfo: Federico Vanni,
che si contrappone a De Capitani nel
ruolo di Jago, e Angelo Di Genio, Cassio,
entrambi provenienti dal Commesso
viaggiatore. Camilla Semino Favro, dopo
le shakespeariane Perdìta e Giulietta e la
Sarah di Harper Regan, sarà Desdemona.
Mentre Cristina Crippa darà corpo ed
esperienza a Emilia. Arricchiscono il cast
Alessandro Averone, Gabriele Calindri,
Carolina Cametti, Michele Constabile e
Massimo Somaglino.
8 - 20 NOVEMBRE | SALA BAUSCH
MAR-SAB 19.30 DOM ORE 15.30
22 NOV - 4 DIC | SALA SHAKESPEARE
MAR-SAB 20.30 DOM ORE 16.00
La tragedia del Moro di Venezia, la solarità della
commedia dei giovani amanti e le ombre del mondo
degli elfi ci fanno scorgere l’infinita stratificazione
della poesia di Shakespeare. Ma nel nostro omaggio
non possono mancare i versi dei suoi sonetti dove
l’Amore è protagonista incontrastato, inafferrabile,
tradito, tormentoso, violento, ma anche virtuoso e
sublime: Dove sei, o Musa intreccia ventidue poesie,
che prendono forma attraverso la voce di Elena Russo
Arman, con le musiche di John Dowland eseguite in
scena dalla chitarrista Alessandra Novaga.
E a grande richiesta torna in scena anche il
divertissement che racconta al pubblico di grandi e
piccoli il “dietro le quinte” del Globe Theater nella
Londra elisabettiana, Shakespeare a merenda.
MAR-SAB ORE 19.30 DOM ORE 15.30
La fitta collana di teatro shakespeariano “made in Elfo”
conta ormai tanti successi: abbiamo scelto tre titoli
da questo repertorio per celebrare i quattrocento anni
dalla morte di un autore che sentiamo sempre più
nostro contemporaneo.
Torna in scena il Sogno di una notte di mezza estate,
da trentacinque anni terreno ideale per sperimentare,
divertire e divertirsi, mettere alla prova giovani talenti e
nuovi ensemble. Memorie, tracce e citazioni del passato
segnano questo spettacolo «scelto quasi come titolo
delle “svolte” – ha scritto Maria Grazia Gregori sull’Unità
- per questo gruppo cambiato nel corso del tempo
riuscendo però a restare fedele a un linguaggio teatrale
personale pieno di forza e di gioco». Dopo le stravaganze
rock di Salvatores (regista della prima edizione nell’81),
Elio De Capitani ha sperimentato due approcci registici
radicalmente diversi: partito dalle atmosfere dark della
messinscena del 1986, il regista ha virato verso una
cifra stilistica nuova, ottenendo un successo replicato
centinaia di volte. Da allora il Sogno dell’Elfo è uno
spettacolo-festa dalla leggerezza mozartiana nel quale
si è fatta strada la libertà di abbandonarsi al piacere del
racconto, esaltando le simmetrie e gli abili incastri di
questo congegno stupefacente.
Dove sei, o musa
22 - 27 NOVEMBRE | SALA BAUSCH
SHAKESPEARE
400
regia Elena Russo Arman
regia di Elio De Capitani
Sogno di una notte
di mezza estate
di e con Elena Russo Arman
Shakespeare a merenda
di Joyce Carol Oates, regia Francesco Frongia
con Ida Marinelli, Elena Ghiaurov, Cinzia Spanò e Osvaldo Roldan
TEATRO DELL’ELFO
MAR-SAB ORE 21.00 DOM ORE 16.30
15 NOVEMBRE - 4 DICEMBRE | SALA FASSBINDER
L' E C L I S S E
L’eclisse di Joyce Carol Oates è un dramma in otto
scene che inizia in un interno borghese.
Dopo Nel buio dell’America, messo in scena nel
2010, Francesco Frongia affronta il secondo atto
unico del dittico della scrittrice americana.
Due donne rientrano dal supermercato dove
hanno fatto la spesa. Sono una madre e una figlia;
Muriel (Ida Marinelli) è una stravagante e un po’
sinistra ex professoressa di scienze e Stephanie
(Elena Ghiaurov), sua figlia, un’attivista che lotta
per la formazione di un partito politico femminile.
Francesco Frongia invita il pubblico a spiare questa
storia dal buco della serratura. Svela a poco a
poco il loro rapporto, i sogni segreti, le paure e le
ambizioni che ribaltano i luoghi comuni e indagano
nelle pieghe della nostra società, con delicata ironia
e un colpo di scena finale.
Un testo commovente, caustico
e divertente che racconta di
una madre e di una figlia che
imparano quanto è difficile
vivere insieme. Nello spettacolo
le due donne si affrontano, si
sfidano, divise dalle differenze
generazionali e dalle scelte
personali.
Muriel Washburn è una donna
combattiva e stralunata che sta
scivolando verso una demenza
che è contemporaneamente
un rifugio e una via di fuga.
È alla costante ricerca di
un equilibrio cosmico che
influenzi il suo squilibrio
terrestre. Viene accudita da
sua figlia Stephanie, dolce ma
determinata, bisognosa di fare
i conti con la propria storia.
Il loro rapporto si sviluppa tra
i fantasmi del passato e i sogni
sul futuro che rischiano di
trasformarsi in incubi.
L’eclisse che racconta
con dialoghi e situazioni
quotidiane il passaggio dalla
luce all’ombra nella mente
umana. Muriel e Stephanie
vengono travolte dal destino
che le lega l’una all’altra in
un rapporto vittima-carnefice
creato dalla dipendenza
affettiva, ogni battuta del testo
diventa duplice: attrazione/
repulsione, buio/luce, amore/
odio, panico/serenità.
FRANCESCO FRONGIA
Madre e figlia
in equilibrio
sopra la follia
COLLETTIVO ATTORI RIUNITI E TEATRO DEL CARRETTO
Il racconto
di Natale
I conigli
non hanno le ali
Torna in scena uno dei successi della
stagione 2015/16. Lo spettacolo, scritto e
diretto da Paolo Civati, indaga senza filtri
la solitudine e la violenza che si nasconde
nell'amara accettazione dell’essere uguali a
tutti gli altri, di essere normali. Un dramma,
ispirato alle pellicole di Cassavetes e Allen
e ai romanzi di Franzen e Yates, che piano
piano diventa un processo, senza sentenze,
a due comunissimi, normalissimi mostri.
La violenza può nascere dentro di noi in
maniera silente, imprevedibile, e scattare
fuori, così, in un crescendo straziante. E la
storia di una relazione diventa, nella sua
brutale banalità, il paradigma di una società
senza ascolto e senza consapevolezza.
regia, coreografia, danza Francesca Pennini
10
MINIBALLETTI
MER-VEN 21.00
2 - 4 NOVEMBRE | SALA FASSBINDER
LE VIE DEI FESTIVAL, DANAE FESTIVAL E COLLETTIVO CINETICO
Un’indagine che spazia tra la ripetibilità del
gesto e l’improvvisazione attraversando
correnti e bufere, ventilatori e droni,
uccelli e grand-jeté. A fare da spartito,
un quaderno delle scuole elementari
di Francesca Pennini con decine di
coreografie inventate e mai eseguite.
Una macchina del tempo per
un’impossibile archeologia che si declina
sulla scena in una serie di possibilità
strampalate.
Il corpo umano che si esibisce con
la precisione di una macchina –
Francesca Pennini mostra doti da
contorsionista oltre che da danzatrice
carismatica – e lo strumento tecnico
che ambisce all’intelligenza umana
sollevandosi in aria e danzando su
note sinfoniche. È insomma anche
una piccola lezione semiseria questo
prezioso spettacolo.
Spettatore divertito e stupito.
ANDREA POCOSGNICH TEATRO E CRITICA
Dopo il successo del Fantasma di Canterville,
Ferdinando Bruni mette in scena Il racconto
di Natale in forma di one man show, in
un’atmosfera tra sogno e allucinazione
generata da giochi di proiezioni e dalla
tecnica della lanterna magica.
Il Racconto di Natale (A Christmas Carol:
A Goblin Story of Some Bells that Rang
an Old Year Out and a New Year In) è
indubbiamente una delle opere più famose
e popolari di Charles Dickens, una storia
che ‘conoscono tutti’, semplice nella sua
ossatura, un tipico racconto dove le forze
del male vengono infine sconfitte. È uno
degli esempi più belli in cui Dickens critica
la società e in cui riesce a unire il suo
impegno nella lotta alla povertà al gusto
del gotico.
Alla vigilia di Natale l’usuraio Ebenezer
Scrooge è intento nel suo lavoro.
Durante quella notte gli appaiono i tre
spiriti del Natale (passato, presente e
futuro) preceduti dal fantasma di un
vecchio socio, Jacob Marley, consapevole
di aver sprecato la vita. Scrooge rischia
la stessa fine dell’amico e questa
terribile eventualità fa scattare in lui il
cambiamento: la volontà di donare ai
poveri se stesso e i propri averi.
29 NOVEMBRE - 11 DICEMBRE | SALA BAUSCH
TEATRO DELL’ELFO
Ferdinando Bruni
legge il celebre
“piccolo libro di spiriti”
di Dickens
MAR-SAB ORE 19.30 DOM ORE 15.30 SPETTACOLO FUORI ABBONAMENTO | RIDOTTO PER GLI ABBONATI € 11,50
MAR-SAB 19.30 DOM ORE 15.30
18 - 23 OTTOBRE | SALA BAUSCH
scritto e diretto da Paolo Civati
con Francesca Ciocchetti e Cristian Giammarini
di e con Enrico Pittaluga, Graziano Siressi, Luca Mammoli
FONDAZIONE LUZZATI TEATRO DELLA TOSSE
KARMAFULMINIEN.
FIGLI DI PUTTINI
L’ultimo spettacolo di Generazione Disagio
prende le mosse da Dopodiché stasera mi
butto, il lavoro visto all’Elfo nel 2014 che
ha portato al successo questo collettivo
scanzonato, irriverente e caustico.
Karmafulminien. Figli di puttini non lascia
inascoltata la preghiera nichilista con cui
si concludeva quello spettacolo e invia sul
palcoscenico tre angeli, che appaiono al
pubblico in tutto il loro sbiadito splendore.
Tre angeli aggressivi, pessimisti, cinici e
caustici che si presentano agli umani come
angeli 3.0 incarnazione della spiritualità
contemporanea.
L’uomo moderno considera questi
spiriti divini come creature funzionali
alle proprie esigenze, a cui votarsi
per raggiungere la realizzazione dei
propri desideri e bisogni terrestri. Una
spiritualità usa e getta, comoda come
cliccare “mi piace” in un social. In questi
nostri anni i tre angeli sono tirati per
la giacchetta solo per prendere un bel
voto all’università, rimorchiare oppure
vincere al superenalotto. Un interesse
momentaneo per il loro operato che getta
sulle “ali” sempre più fragili dei tre i mali e
le brutture della vita contemporanea.
MAR-SAB ORE 21.00 DOM ORE 16.30
6 - 11 DICEMBRE | SALA FASSBINDER
Entrano in scena gli angeli custodi 3.0
di Annibale Ruccello, regia Luca de Bei
con Margherita Di Rauso
MA.DI.RA PRODUZIONI
MAR-SAB ORE 21.00 DOM ORE 16.30
13 - 18 DICEMBRE | SALA FASSBINDER
Week end
Scritto nel 1983 da Annibale Ruccello, è considerato
la sua opera più perfetta e più profonda.
Come altri suoi testi è la storia di una solitudine, di
uno spaesamento, di uno sradicamento culturale che
si trasforma nel corso della vicenda in un’alienazione
che ha dunque radici nel sociale oltre che nel privato.
Con un affascinante miscuglio di quotidianità, di
rimembranze e di pulsioni inconsce, Week end ci
racconta il fine settimana di Ida, un’insegnante
quarantenne afflitta da un handicap fisico, che
vive in una periferia romana ma è originaria di
un piccolo paese del napoletano di cui si sente
irrimediabilmente orfana. Ida - interpretata da
una formidabile Magherita Di Rauso - impartisce
ripetizioni a un goffo studentello, accoglie in casa
un giovane idraulico e vive, o crede di vivere, con
entrambi gli uomini esperienze sessuali liberatorie
ed estreme, in un rito sacrificatorio finale.
Ci pensa Luca De Bei a
presentarlo affidando il
racconto di questo noir
psicologico a un'attrice molto
"ruccelliana", Margherita
Di Rauso, affiancata dal
versatile Giulio Forges
Davanzati e dal giovanissimo
Brenno Placido. Potente e
intenso il monologo finale
di Margherita Di Rauso,
che seduta su una sedia ci
racconta una storia familiare
e dal sapore antico.
FRANCESCA DE SANCTIS L’UNITÀ
FUORI PROGR A M M A
16 settembre 2016
LGBT PEOPLE AT WORK
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IN BILICO
TRA REALTÀ
E SOGNO
gennaio – giugno 2017
SENTIERI SELVAGGI
in residenza all'Elfo Puccini
La rosa dei venti
Stagione di musica contemporanea 2017
5 ottobre 2016 - 25 gennaio 2017
IL TEATRO DELLE PAROLE
Corso di scrittura creativa
a cura di Iaia Caputo
Quinta edizione del corso di scrittura
e tecniche narrative rivolto a chi vuole
imparare a raccontare e a quanti sono
interessati a perfezionarsi
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da Lewis Carroll
scritto, diretto e illustrato da Ferdinando Bruni e Francesco Frongia
13 DICEMBRE - 8 GENNAIO | SALA SHAKESPEARE
MAR-SAB 20.30 DOM E 6 GENNAIO 16.00 LO SPETTACOLO NON ANDRÀ IN SCENA IL 23, 24, 25 E 26 DICEMBRE E IL 1 GENNAIO
TEATRO DELL'ELFO
Alice underground
IL CARTOON
TEATRALE
DELL’ELFO
Ferdinando Bruni e Francesco Frongia dal 2012
portano in scena le ‘insensate’ avventure di Alice
continuando a incantare il pubblico con invenzioni
sospese tra tecnologia video e arte del disegno.
Una lanterna magica d'acquerelli ed effetti
"speciali", una sorta di cartoon teatrale proiettato
su di un fondale bianco che si anima di personaggi,
piante e animali coloratissimi, che a loro volta
interagiscono con gli attori in carne e ossa per
rivelare i lati nascosti di una storia che credevamo
di conoscere.
Divertente, sorprendente, esilarante. Un'ora
e mezzo di puro piacere visivo, di sorpresa
continua, di suspence reiterata. Non solo:
il mondo disegnato da Ferdinando Bruni,
animato da Francesco Frongia (che l'ha
trasformato in un vero e proprio cartone
animato) e interpretato da una perfetta perfettissima! - Elena Russo Arman nella parte
di Alice e dal formidabile trio Ida Marinelli,
Matteo De Mojana e Umberto Petranca in
tutti gli altri ruoli, è un mondo magicamente
«sovrapposto» come non l'avete mai visto
a teatro.
MARIA GIULIA MINETTI LA STAMPA
E si rimane a bocca aperta. Come bambini.
Alice Underground colpisce per la capacità
di creare meraviglia. La precisione dei
dettagli. Ma in realtà, al di là dei (notevoli)
risultati artistici, è la totalità del progetto
che sorprende. La passione che traspare nel
concretizzare un'idea vagamente folle, di
chi decide di portare in scena Lewis Carroll
rendendolo un gioiello di talenti e maestranze,
intergenerazionale per gusto, leggibile da
qualsiasi tipo di pubblico.
DIEGO VINCENTI HYSTRIO
di Elisabetta Faleni, con Corinna Agustoni
TEATRO DELL’ELFO
MAR-SAB 19.30 DOM 15.30
10 - 29 GENNAIO | SALA BAUSCH
STA N Z E D I S É
Preceduto da uno “studio” presentato
nella scorsa stagione con il titolo Io - sé,
arriva quest’anno al debutto la creazione
di Elisabetta Faleni, un lavoro in sottile
equilibrio tra parola e gesto, tra azioni,
musica e immagini video.
Tra le pareti di una casa prende forma
e corpo l’intimo viaggio di una donna,
interpretata da un’intensa Corinna
Agustoni, alla ricerca della propria
vocazione. La coreografa e regista
Elisabetta Faleni ha costruito con la
protagonista uno spettacolo che svela
i movimenti più profondi di questo
percorso interiore di trasformazione.
È il rapporto tra il conscio e l'inconscio
che viene drammatizzato, trovando
espressione nei molteplici linguaggi del
teatro-danza e nel poetico contributo
video firmato da Celine Volonterio.
Una simbolica caduta delle ali costringe
la protagonista a confrontarsi con il
proprio IO. È un IO severo che assume le
fattezze di una figura femminile dal volto
velato e che interviene disorientando la
donna a tal punto da farla smarrire nella
propria casa, che si ‘anima’ di suoni,
scricchiolii e strani spostamenti.
Ma ecco che l'ombra della donna si
stacca, come anima interlocutrice; il SÉ
restituendo la donna a sé stessa.
E la vita non fa più paura.
LEZIONI DI STORIA
Sei lezioni magistrali a cura di Editori Laterza
Dopo dieci anni di successi, le Lezioni che hanno cambiato il modo
di raccontare la storia approdano all’Elfo Puccini. In calendario due cicli
di appuntamenti la domenica mattina in sala Shakespeare.
30 ottobre ore 11.00
27 novembre ore 11.00
C’è chi pensa che il Califfato sia alle porte.
Da anni la nostra paura e i nostri sensi di colpa
trovano nell’Islam la loro causa prima.
Ma davvero siamo condannati, Musulmani
e Occidentali a combatterci senza mai
comprenderci? Franco Cardini esplora il
mondo musulmano, una realtà complessa e
contraddittoria oggi sospesa tra jihad e business.
Dalle trasformazioni del potere temporale ai
conflitti con l’Islam, dalla rivoluzione protestante
alla questione sociale, fino alle guerre del
Novecento e all’affermarsi dei nuovi diritti
politici e civili. Come la Chiesa ha cambiato il
modo di comunicare con il mondo, con i fedeli,
con il potere? Come si è confrontata con i grandi
cambiamenti nel corso del tempo?
13 novembre ore 11.00
15 gennaio ore 11.00
Franco Cardini
Islam e Occidente ieri e oggi
Emilio Gentile
Il capo e la folla. La genesi
della democrazia recitativa
UN DIALOGO POETICO
TRA CONSCIO
E INCONSCIO
Si è cominciato col dire: «I capi fanno la storia».
Poi si è detto: «Sono le masse che fanno la
storia». Oggi si dice: «La storia la fanno i capi e le
masse». Emilio Gentile indaga il comportamento
di capi e folle nella storia e le esperienze di
personalizzazione del potere da Napoleone
Bonaparte al Presidente Kennedy.
Alessandro Barbero
Il linguaggio del Papa
Alberto M. Banti
Il balcone di Manet
e la morale borghese
5 febbraio ore 11.00
Massimo Montanari
Il sugo della storia. L'identità
italiana a tavola
26 febbraio ore 11.00
Antonio Forcellino
Leonardo. Il genio senza pace
Posto unico € 7
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www.laterza.it
di Luigi Pirandello, regia Roberto Valerio
COMPAGNIA UMBERTO ORSINI E TEATRO DELLA PERGOLA
Umberto Orsini
nelle pagine
di Pirandello
MAR-SAB ORE 20.30 DOM ORE 16.00
13 - 22 GENNAIO | SALA SHAKESPEARE
Il giuoco delle parti
La vicenda della commedia è nota. I soliti
tre: il marito, la moglie, l’amante. Leone
Gala s’è separato amichevolmente dalla
moglie; continua a essere ufficialmente il
marito, ma vive per conto proprio in una
casa che è quasi un romitaggio. Ogni sera
tanto per salvare le apparenze, passa
dal portinaio della sua signora, domanda
se c’è niente di nuovo e se ne va verso i
suoi cari libri e la sua cucina... Perché egli
coltiva con finezza la gastronomia e ama
discorrere di Socrate e Bergson.
Mentre il marito prepara gli intingoletti, la
moglie fa due cose: frequenta un amante
e si annoia. Si annoia perché è libera, sì,
ma in fondo la sua libertà è relativa. È una
libertà che il marito le concede e ciò la
irrita. Se almeno il marito si disperasse!
Se almeno fosse geloso! Ma no, egli è
tranquillo: s’è vuotato d’ogni sentimento
ed è ormai uno spettatore del mondo.
La signora Gala è indignata al punto
che, quando le si presenta una fortuita
occasione – l’involontaria ma gravissima
offesa fattale da un gentiluomo – progetta
di mettere a repentaglio la vita del marito,
trascinandolo in un duello...
Umberto Orsini riprende in mano Il giuoco
delle parti a distanza di una quindicina
d’anni dalla messa in scena di Gabriele
Lavia per il Teatro Eliseo per scavare in
profondità e rivelare prospettive inedite:
«Oggi che certamente sono più anziano,
ma direi anche più maturo, mi chiedo con
quale sguardo potrei riprendere quella
storia e trovarci qualcosa di trascurato e
perciò d’inedito e di nuovo.
Così, col mio regista Roberto Valerio (che
proprio con me aveva debuttato come
attore in quello spettacolo) ci siamo posti
una domanda: ma questo Leone Gala,
che dice di aver capito il gioco, questo
famigerato “gioco della vita” lo aveva poi
veramente capito? Spesso è necessario
partire da un tentativo di rovesciamento
di quello che appare evidente per poter
arrivare a scoprire cosa c’è dall’altra parte
della facciata».
di Stephen Jeffreys, Ron Hutchinson, Amit Gupta, David Greig
regia Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani
TEATRO DELL’ELFO ED EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE
AFGHANISTAN:
IL GRANDE GIOCO
MAR-SAB ORE 19.30 DOM ORE 15.30
17 GENNAIO - 5 FEBBRAIO | SALA FASSBINDER
PRIMA PARTE
Conflitti di ieri e di oggi
Che cosa sappiamo di questo grande
paese dell’Asia Centrale che ciclicamente
occupa le prime pagine dei nostri giornali?
Un paese che, in seguito all’attentato
dell’11 settembre, è stato invaso per
mettere fine al regime dei talebani, nel
quale sono tutt’oggi presenti truppe
europee. Un paese che dall’Ottocento è
terreno di scontro delle potenze mondiali
per la sua posizione strategica.
Da questa domanda ha preso le mosse il
Tricycle Theater di Londra, la più grande
officina di teatro politico inglese, e ha
costruito l’ambizioso progetto The Great
game, uno spettacolo ‘day-long’ nel
quale tredici tra i migliori autori inglesi
raccontano i rapporti tra l’Afganistan e
l’Occidente dal 1842 ai giorni nostri.
Il successo è stato clamoroso: tre mesi
di tutto esaurito, repliche negli Stati Uniti
(anche al Pentagono) e il generale David
Richards, capo delle Forze armate in
Afghanistan, che sul Times ne elogia la
profondità di sguardo.
«Afghanistan: il Grande Gioco fa parte di
quel teatro anglosassone che ci piace,
precisano i registi Bruni e De Capitani.
La storia dei rapporti tra Occidente e
Afghanistan è metafora di tutti gli errori
fatti in Medio Oriente e Asia anche per
ignoranza: ci piace che venga raccontato
un periodo di cui si sa poco ma ci coinvolge
tanto, riaffermando l’idea di un teatro che
parla di civiltà continuando a essere vivo».
Il Teatro dell’Elfo ha trovato in questa
emozionante epopea una nuova occasione
di teatro che sa raccontare il presente
senza essere documentaristico, entrando
nel cuore della grande Storia con tante
piccole storie.
Lo spettacolo di Bruni e De Capitani è
diviso in due parti come lo era l’altrettanto
ambiziosa impresa di Angels in America.
Per questa prima parte in scena nel
2017 sono stati scelti i testi di Stephen
Jeffreys, Ron Hutchinson e Amit Gupta,
che riguardano il periodo 1842 – 1930
e il testo di David Greig che appartiene
già al periodo 1979 – 1996, dall’invasione
dell’Armata Rossa all’ascesa dei Talebani.
L’espressione ‘il grande gioco’ è stata
utilizzata per la prima volta nel
1827 da un ufficiale britannico per
definire il conflitto, caratterizzato
soprattutto dall'attività delle
diplomazie e dei servizi segreti, che
contrappose Gran Bretagna e Russia
in Medio Oriente e Asia centrale nel
corso di tutto il XIX secolo.
di Alessandro Baricco, regia Gabriele Vacis
TEATRO STABILE DEL VENETO E TEATRO STABILE DI TORINO
MAR-SAB ORE 20.30 DOM ORE 16.00
26 GENNAIO - 5 FEBBRAIO | SALA SHAKESPEARE
Smith & Wesson
BALASSO/RUSSO ALESI
NELLA FOLLE IMPRESA
DI BARICCO/VACIS
Ambientato agli inizi del ‘900 Smith & Wesson,
che rinnova il sodalizio Baricco/Vacis, narra “una
folle impresa”. Una giovane giornalista (Camilla
Nigro) si reca nei pressi delle cascate del Niagara
alla ricerca dello scoop della sua vita; poiché qui
non accade mai nulla, decide di "fare notizia" lei
stessa, lanciandosi nelle cascate in una botte
con l’aiuto di Smith (Natalino Balasso), sedicente
meteorologo che ha inventato un metodo statistico
per prevedere il tempo intervistando le persone
che incontra per strada, e Wesson (Fausto Russo
Alesi), un pescatore che nel fiume pesca cadaveri.
Completa il quadro la voce fuori campo della
Signora Higgins (Mariella Fabbris).
La vita dell’uomo comune,
che vuole emergere dalle
basse maree di un’esistenza
incastrata tra grandi
aspirazioni ed oggettive
incapacità (economiche,
ma non solo), mettendo
in pratica dei talenti
forse inesistenti ma che
in modo bizzarro e quasi
grottesco, proprio per non
rassegnarsi alla stagnazione
dell’esistenza, debbono
essere esaltati. Insomma uno
spettacolo divertente che fa
riflettere sul senso della vita,
assolutamente da vedere!
NICOLA BANO TEATRIONLINE
I dialoghi si sviluppano
con ritmo cinematografico,
le azioni con l’essenzialità
dei fumetti. Pregnante la
“scenofonia” di Roberto
Tarasco, che funziona da
perno di ogni azione grazie
all’invenzione di una
struttura centrale praticabile,
una capanna in forma di
cubo con profili metallici
e pareti di tela, che si alza
su immaginarie cascate e
ruota in aria con effetti che
ricordano altre immagini
aeree negli spettacoli di
Teatro Settimo (come in
Libera Nos, prima con Paolini
e poi con lo stesso Balasso).
FERNANDO MARCHIORI ATEATRO
di Arthur Schnitzler, regia Franco Però
TEATRO STABILE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA, ARTISTI RIUNITI E MITTELFEST 2015
regia e adattamento drammaturgico Marco Isidori
scena e costumi Daniela Dal Cin
MARCIDO MARCIDORJS E FAMOSA MIMOSA
SCANDALO
Bersaglio su Molly Bloom
I Marcido ripresentano dopo tredici
anni la fortunatissima messa in scena
di Bersaglio su Molly Bloom, dall’ultimo
capitolo dell’Ulisse di Joyce: quella
Molly che con il suo fluviale e labirintico
monologo chiude il capolavoro del
Novecento. Con le parole di Joyce,
Marco Isidori ha creato una vera e
propria partitura, in cui il girotondo dei
pensieri di Molly diviene il pretesto
per uno strepitoso concerto teatrale di
otto voci d’attore, in tutte le possibili
combinazioni, dal terzetto al duetto al
“tutti”, all’intensissimo “assolo” finale
affidato a Maria Luisa Abate.
Stefania Rocca
anticonformista
nel segno
di Schnitzler
È un destino e non un peccato:
l’avanguardia che riesce a rimanere
a lungo rigorosamente fedele a se
stessa diventa classica. Lo prova
anche Marcido Marcidoris e Famosa
Mimosa, gruppo nato negli anni ’80
nell’esaltazione del culto di Carmelo
Bene (ma anche dei Magazzini
Criminali), quando di fronte a un
grande testo, il genio furente di Marco
Isidori rinuncia a compiacersi dei
suoi ghirigori barocchi più esasperati
per esporci l’essenza del lavoro, non
senza qualche spiritosa divagazione,
in una dizione personalizzata ma non
biecamente distorta, nell’esemplare
cornice scenica puntualmente
predisposta da Daniela Dal Cin.
FRANCO QUADRI LA REPUBBLICA
MAR -SAB ORE 19.30 DOM ORE 15.30
Un amore giovane e profondo, che travolge
gli schemi della società: è quello che lega
Hugo, rampollo dell’alta borghesia e Toni,
ragazza di bassa estrazione.
È quello da cui nasce Franz, per quattro
anni tenuto nascosto alla famiglia di
lui. Improvvisamente però Hugo ha un
incidente e, in fin di vita, chiede alla
famiglia di accogliere il figlio e la donna.
La famiglia affronta lo scandalo, crede di
poterne reggere i contraccolpi: Toni e il
bimbo entrano nella ricca casa dei Losatti
circondati d’affetto, tanto che la giovane
inizia a immaginare una nuova vita. Ma in
breve la presenza estranea inizia a suscitare
insofferenza: si allontanano gli amici e
muta il peso della famiglia in società; la
vigliaccheria e la volgarità di quell’ambiente
dorato prendono il sopravvento e nulla
riesce a fermare la sottile violenza delle
convenzioni sociali.
Il sospetto, l’esclusione e il rifiuto per l’altro
sono armi taglienti che mietono vittime.
È dunque antesignana e ancora incisiva
la denuncia di Schnitzler, cui Franco
Però restituisce respiro e intensità in
uno spettacolo avvincente, che si avvale
di un’ottima compagnia d’interpreti,
capitanati da Franco Castellano e Stefania
Rocca, nomi di primo piano nel cinema e
nel teatro contemporanei.
7 - 12 FEBBRAIO | SALA BAUSCH
MAR-SAB ORE 20.30 DOM ORE 16.00
7 - 19 FEBBRAIO | SALA SHAKESPEARE
AVANGUARDIA "CLASSICA"
EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE
M A RYA M
LA PRIMA,
LA MIGLIORE
MER-SAB ORE 21.00 DOM ORE 16.30
8 - 12 FEBBRAIO | SALA FASSBINDER
L’annunciazione
di Ermanna
Montanari
La prima collaborazione tra le Albe
e Luca Doninelli risale a La mano, nel
2005, quando Ermanna Montanari
interpreta una potente Isis, ricavata con
la drammaturgia di Marco Martinelli
dall’omonimo romanzo dell’autore.
Maryam, che debutta nel dicembre 2016,
ruota intorno alla figura della Madre di
Gesù, quella che nel Corano è definita
“la veritiera”: uscita dalla sua grotta di
Nazareth, trova a invocarla delle donne
palestinesi, che condividono con lei il
dolore per la morte di un figlio.
Ermanna Montanari dà voce ai monologhi
straziati di tre di queste donne e, infine, a
Maria stessa. La drammaturgia musicale,
un intarsio elettroacustico di Luigi
Ceccarelli, compositore-totem delle Albe,
attinge da suoni di guerra, dall’affiorare di
motivi arabi nelle vibrazioni ascendenti
delle architetture sacre. La casa in cui
Maria di Nazareth ha avuto la visione
dell’angelo ospita le confidenze delle
madri sopra questo abisso di tutti i tempi.
«Volgendo lo sguardo agli spettacoli
che abbiamo realizzato - raccontano
Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari - ci
accorgiamo che il conflitto, con noi stessi e
con la realtà circostante, è stato e continua
a essere il motore della nostra ricerca,
come attori, autori ed esseri umani.
L’occasione questa volta è quella del
centenario del primo conflitto mondiale
che sconvolse l’Italia, l’Europa e il pianeta
intero. L’idea ci è venuta qualche anno fa
leggendo il romanzo confessione Niente
di nuovo sul fronte occidentale di E.M.
L’idea di Maryam viene da lontano
precisamente dalla Basilica
dell’Annunciazione di Nazareth
dove mi recai tra il 2005 e il 2006.
Lì assistetti allo spettacolo di una
fila quasi ininterrotta di donne
musulmane che entravano nella
basilica per rendere omaggio alla
Madonna. Conoscevo già la devozione
dei musulmani per Maria, ma quella
visione mi colpì ugualmente per
la sua solennità, per la certezza
fiduciosa che quelle donne mi
trasmettevano. Me la sono portata
dentro per anni, finché, volendo
scrivere un testo teatrale su Maria, mi
è balzata alla memoria.
LUCA DONINELLI
Remarque. L’autore in maniera lucida
e feroce racconta di popoli lanciati uno
contro l’altro, per odio e per orgoglio e
al contempo riflette e fa riflettere sulla
situazione di depressione e disperazione
che avvolgeva la società ieri, come quella
di oggi. La condizione di una generazione
“perduta” per un’ideologia criminale,
propagandata a tutto spiano, la distanza fra
il popolo e chi lo governa, il cambiamento
epocale e il conseguente smarrimento
esistenziale, diventano metafore per
raccontare la nostra condizione».
CHI FA LA GUERRA NON È CHI LA DECIDE
MAR-SAB ORE 21.00 DOM ORE 16.30
testo e regia Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari
TEATRO DELLE ALBE E RAVENNA TEATRO
14 - 19 FEBBRAIO | SALA FASSBINDER
di Luca Doninelli, regia Marco Martinelli
13 - 22 GENNAIO | SALA SHAKESPEARE
Antonio Rezza, Flavia Mastrella
Umberto Orsini
20 - 26 FEBBRAIO | SALA SHAKESPEARE
di Luigi Pirandello
regia Roberto Valerio
28 FEBBRAIO - 6 MARZO | SALA SHAKESPEARE
IL GIUOCO DELLE PARTI
12 - 30 OTTOBRE | SALA FASSBINDER
Monica Nappo, Paolo Mazzarelli
Lino Musella
ORPHANS
di Dennis Kelly
regia Tommaso Pitta
22 NOVEMBRE - 4 DICEMBRE | SALA SHAKESPEARE
SOGNO DI UNA NOTTE
DI MEZZA ESTATE
di William Shakespeare
regia Elio De Capitani
Francesca Ciocchetti, Cristian Giammarini
I CONIGLI NON
HANNO LE ALI
SHAKESPEARE A MERENDA
di e con Elena Russo Arman
Collettivo cinetico
10 MINIBALLETTI
8 - 20 NOVEMBRE | SALA BAUSCH
Elena Russo Arman, Alessandra Novaga
DOVE SEI, O MUSA
di William Shakespeare
15 NOVEMBRE - 4 DICEMBRE | SALA FASSBINDER
Ida Marinelli, Elena Ghiaurov
L’ECLISSE
di Joyce Carol Oates
regia Francesco Frongia
COSPIRATORI
OVVERO PRIMA DELLA PENSIONE
di Thomas Bernhard
21 - 26 FEBBRAIO | SALA BAUSCH
Sara Borsarelli
NINA
IL RACCONTO DI NATALE
Roberto Latini
6 - 11 DICEMBRE | SALA FASSBINDER
SCANDALO
di Charles Dickens
2 - 4 NOVEMBRE | SALA FASSBINDER
SMITH & WESSON
Le belle bandiere
7 - 19 FEBBRAIO | SALA SHAKESPEARE
24 OTTOBRE - 13 NOVEMBRE | SALA SHAKESPEARE
di William Shakespeare
regia Elio De Capitani
e Lisa Ferlazzo Natoli
Natalino Balasso
Fausto Russo Alesi
21 - 26 FEBBRAIO | SALA FASSBINDER
testo e regia Nicola Russo
Ferdinando Bruni
OTELLO
regia Elio De Capitani
e Ferdinando Bruni
ANELANTE
di Alessandro Baricco
regia Gabriele Vacis
29 NOVEMBRE – 11 DICEMBRE | SALA BAUSCH
scritto e diretto da Paolo Civati
Elio De Capitani, Federico Vanni
Cristina Crippa, Camilla Semino Favro
AFGHANISTAN:
IL GRANDE GIOCO
26 GENNAIO – 5 FEBBRAIO | SALA SHAKESPEARE
22 - 27 NOVEMBRE | SALA BAUSCH
18 - 23 OTTOBRE | SALA BAUSCH
17 GENNAIO – 5 FEBBRAIO | SALA FASSBINDER
FRATTO X
Generazione disagio
KARMAFULMINIEN.
FIGLI DI PUTTINI
13 - 18 DICEMBRE | SALA FASSBINDER
Margherita Di Rauso
WEEK END
di Annibale Ruccello
regia Luca De Bei
13 DICEMBRE - 8 GENNAIO | SALA SHAKESPEARE
Elena Russo Arman
ALICE UNDERGROUND
da Lewis Carroll
uno spettacolo di Bruni/Frongia
10 - 29 GENNAIO | SALA BAUSCH
Corinna Agustoni
STANZE DI SÉ
regia e coreografia Elisabetta Faleni
Stefania Rocca
Franco Castellano
28 FEBBRAIO - 5 MARZO | SALA FASSBINDER
I GIGANTI
DELLA MONTAGNA
di Luigi Pirandello
di Arthur Schnitzler
regia Franco Però
7 - 12 MARZO | SALA BAUSCH
7 - 12 FEBBRAIO SALA BAUSCH
LA MOGLIE
Marcido Marcidorjs
e Famosa Mimosa
Cinzia Spanò
regia Rosario Tedesco
BERSAGLIO
SU MOLLY BLOOM
9 - 19 MARZO | SALA FASSBINDER
8 - 12 FEBBRAIO | SALA FASSBINDER
di Franco Scaldati
Ermanna Montanari
MARYAM
di Luca Doninelli
regia Marco Martinelli
14 - 19 FEBBRAIO | SALA FASSBINDER
Compagnia Berardi Casolari
LA PRIMA, LA MIGLIORE
Enzo Vetrano, Stefano Randisi
ASSASSINA
10 - 12 MARZO | SALA SHAKESPEARE
DEMONI
di Lars Norén
regia Marcial Di Fonzo Bo
14 - 19 MARZO | SALA SHAKESPEARE
Enrico Guarneri
I MALAVOGLIA
regia Guglielmo Ferro
20 - 26 MARZO | SALA FASSBINDER
2 - 21 MAGGIO | SALA FASSBINDER
Angelo Di Genio, Tindaro Granata
Ferdinando Bruni
GEPPETTO E GEPPETTO
di Tindaro Granata
UNA SERIE DI
STRAVAGANTI VICENDE
21 - 26 MARZO | SALA SHAKESPEARE
uno spettacolo di Bruni/Frongia
da Edgar Allan Poe
UNA RICERCA SUL LINGUAGGIO
DELL’OPERA DI PECHINO
3 - 21 MAGGIO | SALA BAUSCH
FAUST
dal Faust di Goethe
regia Anna Paschke
27 MARZO - 2 APRILE | SALA FASSBINDER
Carrozzeria Orfeo
Elena Russo Arman, Lorenzo Fontana
THE JUNIPER TREE
dai fratelli Grimm
Giulia Lazzarini
ANIMALI DA BAR
8 - 10 MAGGIO | SALA SHAKESPEARE
28 MARZO - 2 APRILE | SALA SHAKESPEARE
PRIMA E DOPO BASAGLIA
Sabina Guzzanti
11 - 14 MAGGIO | SALA SHAKESPEARE
COME NE
VENIMMO FUORI
testi e regie Renato Sarti
regia Giorgio Gallione
28 MARZO - 9 APRILE | SALA BAUSCH
Angelo Di Genio
ROAD MOVIE
regia Sandro Mabellini
4 - 9 APRILE | SALA FASSBINDER
Teatro Filodrammatici
N.E.R.D.S
MURI
GORLA FERMATA GORLA
16 - 21 MAGGIO | SALA SHAKESPEARE
Musella Mazzarelli
LE STRATEGIE FATALI
5 - 16 GIUGNO | SALA FASSBINDER
Cristina Crippa, Gabriele Calindri
FUGA IN CITTÀ
SOTTO LA LUNA
da Tommaso Landolfi e Boris Vian
testo e regia Bruno Fornasari
Banda Osiris
IL MASCHIO INUTILE
18 APRILE - 7 MAGGIO | SALA SHAKESPEARE
Elio De Capitani
LEAR DI EDWARD BOND
regia Lisa Ferlazzo Natoli
18 APRILE - 7 MAGGIO |
TEATRO DELLA CONTRADDIZIONE
CAFÉ BERLIN
di Marco Maria Linzi
25 - 30 OTTOBRE
5 - 9 GIUGNO
regia Giacomo Ferraù
con la collaborazione registica di Arturo Cirillo
drammaturgia Giacomo Ferraù e Giulia Viana
con Riccardo Buffonini, Giacomo Ferraù
Libero Stelluti, Giulia Viana
regia Stefano Cordella
di e con Vanessa Korn, Dario Merlini
Alice Francesca Redini, Umberto Terruso
Fabio Zulli
LA SIRENETTA
Eco di fondo/Campo teatrale
19 - 23 GIUGNO | SALA FASSBINDER
6 - 9 APRILE | SALA SHAKESPEARE
NUOVE
STORIE
Eco di Fondo, segnalato in occasione di Next 2015 come
«uno dei gruppi più interessanti della nuova generazione
teatrale lombarda» apre la stagione di Nuove storie
«con il commosso e commovente» La Sirenetta, che
rilegge la celebre fiaba di Andersen come metafora
dell’identità sessuale. Qui un’adolescente per un gesto
d’amore rinuncia alla sua stessa essenza (la sua coda)
nel disperato tentativo di essere accettata, nel disperato
tentativo di essere amata.
Gli appuntamenti con gli autori, i registi, e i gruppi
indipendenti proseguono nel 2017 con la compagnia
di Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi, «fenomeno
per tanti aspetti unico nel panorama della scena
italiana di oggi - come ha sottolineato Renato Palazzzi
su delteatro.it – autori di un teatro miniaturizzato,
meravigliosamente ridotto alle proporzioni di un
veliero in bottiglia: nei loro spettacoli, particolarissimi,
tutto sembra ingegnosamente rimpicciolito».
Motus
27 FEBBRAIO – 5 MARZO
MDLSX
DE REVOLUTIONIBUS
19 - 23 GIUGNO | SALA BAUSCH
testi originali di Giacomo Leopardi
con Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi
Nina's Drag Queens
VEDI ALLA VOCE ALMA
di e con Lorenzo Piccolo
* PRODUZIONE TEATRO DELL’ELFO
SULLA MISERIA DEL GENERE UMANO
VA TUTTO BENE
Oyes
12 - 16 GIUGNO
JOHN E JOE
di Agota Kristof
regia di Valerio Binasco
con Nicola Pannelli, Sergio Romano
TeatroDue di Parma
produzione Carullo-Minasi e Federgat
14 - 19 MARZO
PETER PAN GUARDA
SOTTO LE GONNE
testo e regia di Livia Ferracchiati
con Linda Caridi, Luciano Ariel Lanza
Chiara Leoncini, Alice Raffaelli
The baby walk
GLI APPUNTAMENTI
CON GLI AUTORI,
I REGISTI E I GRUPPI
INDIPENDENTI
IN SALA BAUSCH
Dal 20 al 26 febbraio torna in sala
Shakespeare l’imperdibile Fratto _ X.
«Si può parlare con qualcuno che
ti dà la voce?
Si può rispondere con la stessa voce di chi
fa la domanda?
Due persone discorrono sull’esistenza.
Una delle due, quando l’altra parla, ha
tempo per pensare: sospetta il tranello ma
non ne ha la certezza.
La manipolazione è alla base di un corretto
stile di vita. Per l’ennesima volta si cambia
forma attraverso la violenza espressiva.
ERT EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE E LE BELLE BANDIERE
I COSPIRATORI
OVVERO PRIMA DELLA PENSIONE
Mai come in questo caso o, per meglio dire,
ancora come in questo caso, l’odio verso la
mistificazione del teatro, del cinema, della
letteratura, è implacabile. Il potere sta nel
sopravvivere a chi muore. Noi siamo pronti
a regnare. Bisognerebbe morire appena un
po’ di più».
Dal 28 febbraio al 6 marzo va in scena
Anelante, il grande successo della scorsa
stagione.
«In uno spazio privo di volume, il muro
piatto chiude alla vista la carne rituale che
esplode e si ribella. Non c’è dialogo per
chi si parla sotto. Un matematico scrive a
voce alta, un lettore parla mentre legge e
non capisce ciò che legge ma solo ciò che
dice. Con la saggezza senile l’adolescente,
completamente in contrasto col buon
senso, sguazza nel recinto circondato
dalle cospirazioni. Spia, senza essere visto,
personaggi che in piena vita si lasciano
trasportare dagli eventi, perdizione e delirio
lungo il muro. Il silenzio della morte contro
l’oratoria patologica, un contrasto tra
rumori, graffi e parole risonanti. Il suono
stravolge il rimasuglio di un concetto e lo
depaupera. Spazio alla logorrea, dissenteria
della bocca in avaria, scarico intestinale
dalla parte meno congeniale».
DUE SPETTACOLI
DI FLAVIA MASTRELLA
E ANTONIO REZZA
UNA COMMEDIA DELL’ANIMA TEDESCA
«Abbiamo seguito fin dal suo apparire
in Italia questo autore schivo - spiegano
Elena Bucci e Marco Sgrosso - capace
di leggere in profondità le persone e la
storia e di registrarne le contraddizioni
fino a farle esplodere in tragedia e risate
di cuore. Attraverso i suoi testi, pieni di
odio e amore per il teatro e per gli attori,
abbiamo avuto l’occasione di vedere molti
artisti alla prova. Ora tocca a noi saltare».
I due artisti delle Belle Bandiere scelgono di
affrontare Bernhard partendo dal sinistro e
bellissimo testo di Prima della pensione.
«In una stanza austera con finestre
socchiuse una famiglia di fratelli, Rudolf,
Vera e Clara, pratica con maniaca
precisione i riti che danno senso alla loro
relazione. I tre paiono esistere solo in
questo morboso incatenarsi l’uno all’altro,
fantasmi che sbiadiscono se lasciati in
solitudine e, soprattutto, se lasciati senza
parole da dire e da ascoltare.
Nel giorno del compleanno di Himmler,
il giudice Rudolf Holler, ex ufficiale delle
SS, celebra la ricorrenza con un festino
segreto, una “cena d’anniversario”
allestita con cura meticolosa da sua
sorella Vera, amante e musa devota, con
la partecipazione ostile ma complice
dell’altra sorella inferma, vittima e al
tempo stesso carnefice dei suoi due
congiunti.
Disegnandoli immersi nella loro miserabile
devozione a una delle ideologie – o
religioni? – più folli e criminali che
abbiamo conosciuto, Bernhard riesce,
ancora una volta, a farci innamorare
dell’umano rivelandone l’orrore».
MAR-SAB ORE 20.30 DOM ORE 16.30
LUN-SAB ORE 21.00 DOM ORE 16
20 FEBBARIO - 6 MARZO | SALA SHAKESPEARE
Fratto_x
Anelante
di Thomas Bernhard
progetto, scene e regia Elena Bucci e Marco Sgrosso
21 - 26 FEBBRAIO | SALA FASSBINDER
(mai) scritto da Antonio Rezza, habitat di Flavia Mastrella
REZZAMASTRELLA, FONDAZIONE TPE E TSI LA FABBRICA DELL’ATTORE TEATRO VASCELLO
testo e regia Nicola Russo, con Sara Borsarelli
MONSTERA
Nina
MAR-SAB 19.30 DOM 15.30
21 - 26 FEBBRAIO | SALA BAUSCH
LA PRINCIPESSA
DEL SOUL
AMA LA CULTURA.
Un nuovo spettacolo per Nicola Russo,
attore, autore e regista che il pubblico
ha conosciuto nelle passate stagioni
con il lavoro sul testo di Aldo Nove La
vita oscena, con Vecchi per niente, che
rimetteva in discussione il concetto di
vecchiaia e quello di physique du rôle e
con l’emozionante racconto della vita
di un’artista dell’avanspettacolo, Elettra,
biografia di una persona comune.
È di nuovo una donna, un’artista della
scena, a ispirare il lavoro di Nicola, ma
questa volta il suo sguardo originale
indaga la performance straordinaria di una
musicista di fama mondiale.
Lo spettacolo ripercorre il concerto di
Nina Simone al Montreux Jazz Festival
del 1976. In scena il punto di vista della
grande pianista e cantante nei cinquanta
minuti dell'esibizione che ha segnato il suo
ritorno alle scene, dopo alcuni anni passati
in Africa.
Un monologo interpretato da Sara
Borsarelli (affascinante Titania/Ippolita nel
Sogno di una notte di mezza estate dell’Elfo),
un flusso di pensiero che racconta in prima
persona un momento della carriera della
cantante e pianista e al tempo stesso
diventa una riflessione sul teatro, sullo
stare in scena, su quel nucleo di necessità
che permette a un artista di raggiungere la
qualità nel proprio lavoro.
Per tutti i Soci Coop al Teatro Elfo Puccini
biglietti a prezzi ridotti.
di Luigi Pirandello
adattamento, regia e interpretazione Roberto Latini
di e con Cinzia Spanò, regia Rosario Tedesco
PIANOINBILICO
FORTEBRACCIO TEATRO
LA MOGLIE
Per un solo, straordinario interprete
«Terzo dei miti moderni di Pirandello.
Dopo il religioso Lazzaro e il sociale La
Nuova Colonia, I Giganti della Montagna è il
mito dell'arte. Rappresentato postumo nel
1937, è l'ultimo dei capolavori pirandelliani
ed è incompleto per la morte dell'autore.
La vicenda è quella di una compagnia di
attori che giunge nelle sue peregrinazioni
in un tempo e luogo indeterminati, al
limite fra la favola e la realtà, alla Villa
detta "la Scalogna".
Non aggiungerò parole alla trama scrive Roberto Latini - ma voglio dire di
altre possibilità che ho indagato. La più
importante è rispetto al fascino del "non
finito", "non concluso"; all’attrazione che
ho sempre avuto per i testi cosiddetti
“incompiuti". Sono così giusti rispetto
al teatro: l'incompiutezza è per la
letteratura, per il teatro è qualcosa di
ontologico. Trovo perfetto per Pirandello
e per il Novecento che il lascito ultimo
di un autore così fondamentale per il
contemporaneo sia senza conclusione.
Senza definizione. Senza punto e senza il
sipario di quando c'è scritto “cala la tela”».
Tra loro c’è anche Laura, moglie del fisico
italiano Enrico Fermi. Lo spettacolo di
Cinzia Spanò è ispirato alla sua vita, in
particolare al periodo passato a Los Alamos
durante la Seconda Guerra Mondiale.
MAR-SAB ORE 19.30 DOM ORE 15.30
Anno 1942. Stati Uniti, New Mexico.
In pochi mesi viene costruito in mezzo
al deserto un laboratorio scientifico e
attorno abitazioni per ospitare le famiglie
degli scienziati che vi lavorano. Nasce così
una cittadina senza nome, senza indirizzo,
non segnata sulle mappe, alla quale si
accede solo con permessi speciali e dalla
quale non è possibile uscire. Oggetto di
tanta segretezza è il cosiddetto “Progetto
Manhattan”. Nessuno sa di che cosa si
tratti. Il mondo è in guerra. E in guerra
il livello di massima segretezza prevede
il divieto di parlare del lavoro persino
alle proprie mogli. Esse, come Psiche,
attendono che arrivi la sera per incontrare
i loro mariti di ritorno dal laboratorio.
Ma anche a loro viene chiesto di non
conoscere fino in fondo il vero volto
dell’uomo che hanno sposato.
7 - 12 MARZO | SALA BAUSCH
VIAGGIO ALLA SCOPERTA DI UN SEGRETO
Un soffio di vento rapisce Psiche, la bella
figlia del re, per portarla in un luogo
lontano e solitario. Nella sua nuova dimora
le fa visita al calar delle tenebre il suo
sposo e con lui trascorre nel piacere le ore
che la separano all’alba. Psiche non deve
vedere il volto del suo amante e questa è
l’unica condizione che le viene data per
poter continuare a vivere in quel luogo
incantato assieme all’uomo che ama…
MAR-SAB ORE 20.30 DOM ORE 16.30
28 FEBBRAIO - 5 MARZO | SALA FASSBINDER
I giganti
della montagna
di Franco Scaldati
riduzione e regia Enzo Vetrano e Stefano Randisi
di Lars Norén
regia Marcial Di Fonzo Bo
EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE
PRODUZIONE TEATRO STABILE DI GENOVA E COMEDIE DE CAÈN
È proprio la realtà a essere
messa in dubbio in questo
giallo sotterraneo della
coscienza, dove ancora una
volta morti e vivi convivono.
FRANCO QUADRI
Il nuovo spettacolo di Vetrano e Randisi, con
musiche e canti originali composti ed eseguiti dai
Fratelli Mancuso, riporta in scena il testo di un
grande autore che non va dimenticato.
Una vecchina e un omino vivono nella stessa casa
dove si preparano da mangiare, si lavano, parlano
e giocano coi loro animali: la gallina Santina e il
topo Beniamino. Alla parete ci sono appesi i ritratti
dei genitori, che di tanto in tanto fanno sentire
la loro voce con lirici assoli o divertiti commenti.
Ma la vecchina e l’omino non si conoscono, non si
sono mai incontrati, anzi ignorano l’uno l’esistenza
dell’altro. E quando improvvisamente, una notte, si
scoprono a dormire nello stesso letto, che ognuno
ovviamente giura essere il suo, comincia un’infinita
sequenza di battibecchi, interrogatori, accuse e
smentite, scambi di identità...
Metti due coppie in un appartamento: lo scontro
di sessi e la lotta di classe saranno inevitabili.
Eppure, come per ogni coppia, la storia è
diversa. Un conto è se la narra, che so, Yasmina
Reza; un conto se ci mette le mani lo svedese
Lars Norén, dall’alto della sua bergmaniana
(o strindberghiana) visione del mondo.
Di Norén abbiamo imparato ad amare la cifra
livida, netta e, al tempo stesso, lirica: la sua
capacità di guardare, con una lingua aulica
e ficcante, ai reconditi meandri dell’animo
umano. Così, seguendo e amplificando simili
suggestioni, è di grande bellezza e travolgente
coinvolgimento l’operazione messa in campo
dal Teatro Stabile di Genova, che ha proposto
Demoni, con la regia del franco-argentino
Marcial Di Fonzo Bo.
ANDREA PORCHEDDU
GLISTATIGENERALIDELTEATRO
TI AMO
MA NON
TI SOPPORTO
Una commedia che esplora i
legami più intimi e segreti che
s’instaurano in una coppia e la
condizione della borghesia nella
società. Un rapporto lacerante
e crudele che, in fin dei conti,
soddisfa i protagonisti, pur
precipitandoli in un inferno
irreversibile. Firma la regia Marcial
Di Fonzo Bo, regista e attore
franco-argentino diretto al cinema
fra gli altri da Woody Allen.
VEN-SAB ORE 20.30 DOM ORE 16.00
IN FUGA
DALLA REALTÀ
NEL TEATRO
FANTASTICO
E SURREALE
DI SCALDATI
I Demoni
10 - 12 MARZO | SALA SHAKESPEARE
MER-SAB ORE 21.00 DOM ORE 16.30
9 - 19 MARZO | SALA FASSBINDER
ASSASSINA
da Giovanni Verga, regia Guglielmo Ferro, con Enrico Guarneri
scritto e diretto da Tindaro Granata
PROGETTO TEATRANDO
COPRODUZIONE TEATRO STABILE DI GENOVA, FESTIVAL DELLE COLLINE TORINESI E PROXIMA REX
I Malavoglia è il nuovo spettacolo di
Progetto Teatrando per la stagione
2016/17. Dopo il Mastro don Gesualdo,
la messinscena de I Malavoglia è la
seconda tappa della trasposizione
teatrale dei romanzi del ciclo dei Vinti di
Giovanni Verga. La riduzione di Micaela
Miano centra il racconto sugli eventi più
significativi che segnano la vita della
Famiglia Toscano di Acitrezza, lì dove,
più di ogni altro passaggio narrativo,
Verga punta a violentare ogni speranza di
emancipazione dei suoi personaggi.
La messinscena dello spettacolo è affidata
a Guglielmo Ferro, figlio di Turi Ferro,
protagonista de I Malavoglia la prima
volta nel 1982, che, da anni, si dedica alla
drammaturgia contemporanea. La sua
conoscenza del teatro contemporaneo,
il gusto minimalista e moderno delle sue
messinscene sono indispensabili per
un’operazione culturale che mira a una
trasposizione attuale de I Malavoglia.
Il patriarca Padron ‘Ntoni, protagonista
verghiano che fa della famiglia e del senso
del dovere i suoi fondamenti di vita, è
interpretato da Enrico Guarneri, attore che
ha conquistato il grande pubblico, capace
di passare dal registro drammatico a
quello grottesco con grande maestria.
Credo che Geppetto e Geppetto sia – lo
affermo senza esitazioni e senza mezzi
termini – uno degli spettacoli più
importanti dell’anno. A distinguerlo,
infatti, è il modo diretto e tempestivo
con cui entra in un dibattito tanto
attuale quanto delicato come quello
sulla stepchild adoption e sugli “uteri
in affitto”. E lo fa con una misura
davvero rara.
Non è uno spettacolo-manifesto, evita
ogni sorta di posizioni preconcette
o forzature dimostrative. Vuole solo
far riflettere, e in questo senso va
dritto allo scopo. Cerca di smontare
ogni morale precostituita, sia quella
conservatrice che quella ritenuta
“progressista”.
Di un’essenzialità quasi brechtiana.
La recitazione è spigliata, ma a un
certo punto si fa acre, e nel finale
sfiora persino il melodramma, con
un effetto che non guasta. Se ne esce
scossi, col bisogno di ripensare a lungo
a ciò che si è visto.
RENATO PALAZZI IL SOLE 24 ORE
20 - 26 MARZO | SALA FASSBINDER
Una storia inventata, partorita dalla
fantasia di Tindaro Granata - qui anche
regista e interprete insieme ad Alessia
Bellotto, Carlo Guasconi, Paolo Li Volsi,
Lucia Rea, Roberta Rosignoli e Angelo Di
Genio - ispirata dalle paure della gente
incontrata per strada, parlando di figli nati
da omosessuali.
MAR-SAB ORE 20.30 DOM ORE 16.00
14 - 19 MARZO | SALA SHAKESPEARE
TRADIZIONE CONTEMPORANEA
Geppetto
e Geppetto
La famiglia
è arcobaleno
LUN-SAB ORE 21.00 DOM ORE 16.30
I MALAVOGLIA
di Li Meini, progetto e regia Anna Peschke
basato sul dramma Faust: prima parte di Johann Wolfgang Goethe
uno spettacolo di Carrozzeria Orfeo
PRODUZIONE FONDAZIONE TEATRO DELLA TOSCANA
EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE E CHINA NATIONAL PEKING OPERA COMPANY
Faust
ANIMALI DA BAR
dove la rigidità della tradizione orientale
si farà scalfire emergeranno pieghe di
senso e di espressività rivitalizzanti per la
comprensione contemporanea.
Come regista - prosegue la Peschke
- la mia sfida principale risiede nel
lavorare con gli attori della China
National Peking Opera Company: questi
performer possono raccontare un’intera
storia con i movimenti, attraverso la
danza e le azioni. Tra le peculiarità
dell’educazione dell’Opera di Pechino,
c’è infatti l’insegnamento della facoltà
di comunicare grazie al corpo e al gesto,
senza ricorrere all’uso della parola».
Successo della stagione 2015/16, torna
a grande richiesta Animali da bar, l’ultima
creazione di Carrozzeria Orfeo, la
compagnia indie guidata da Massimiliano
Setti e Gabriele Di Luca, insieme a
Luisa Supino. Dopo ripetuti sold out, lo
spettacolo ha conquistato il Premio Hystrio
Twister 2016, attribuito online dal pubblico.
Un bar abitato da personaggi strani:
sei animali notturni, illusi perdenti, che
provano a combattere, nonostante tutto,
aggrappati ai loro piccoli squallidi sogni,
ad una speranza che resiste troppo a
lungo. Come quelle erbacce infestanti e
velenose che crescono e ricrescono senza
che si riesca mai ad estirparle.
Un controcanto
degli ultimi in forma
di commedia
Sceso nei bassifondi come già, tra i
grandi, Gorkij e O'Neill, per tacere
di Dostojevski, l'autore Gabriele Di
Luca, vi porta sarcasmo e bravura nei
dialoghi botta e risposta, imprimendo
un ritmo sostenuto ai circa 90 minuti
filati, impeccabilmente recitati da tutti
con menzione particolare per Beatrice
Schiros come l'elemento che ha
passato le esperienze peggiori ma che
è l'unico a non piangersi addosso.
MASOLINO D'AMICO LA STAMPA
LUN-SAB ORE 20.30 DOM ORE 16.30
Un’importante sfida produttiva voluta da
Emilia Romagna Teatro e realizzata grazie al
sostegno e all’entusiasmo della Compagnia
Nazionale dell’Opera di Pechino. Una
sfida affidata alla giovane regista tedesca
Anna Peschke e a un gruppo di altrettanto
giovani interpreti cinesi, accompagnati
da un ensemble musicale composto da
musicisti italiani e cinesi, che eseguono un
repertorio musicale originale composto da
Luigi Ceccarelli, Alessandro Cipriani
e Chen Xiaoman.
«Lì dove l’Occidente perde la parola - è
la visione della regista - può entrare in
gioco l’espressività rituale dell’Oriente;
27 MARZO - 2 APRILE | SALA FASSBINDER
MAR-SAB ORE 20.30 DOM ORE 16.00
21 - 26 MARZO | SALA SHAKESPEARE
UNA RICERCA SUL LINGUAGGIO DELL’OPERA DI PECHINO
di e con Sabina Guzzanti, regia Giorgio Gallione
SECOL SUPERBO E SCIOCCO PRODUZIONI
di Godfrey Hamilton, regia Sandro Mabellini
con Angelo Di Genio
TEATRO DELL’ELFO
Il neo-liberismo
spiegato da
Sabina Guzzanti
Torna in scena per il terzo anno
consecutivo Road Movie, dopo il “tutto
esaurito” registrato nelle due passate
stagioni. Angelo Di Genio è unico
interprete di tutti i personaggi in questo
piccolo gioiello diretto da Sandro
Mabellini e conferma, replica dopo replica,
il suo talento, riconosciuto ancora una
volta con l’assegnazione del Premio
Mariangela Melato 2016.
Ambientato negli Stati Uniti degli anni
Novanta, racconta di Joel, gay trentenne,
e della sua avventura coast to coast
durata cinque giorni per rincontrare “il
suo amore”, Scott. Un viaggio interiore
costellato da incontri che lo porteranno ad
infrangere paure ed accorciare la distanza
dagli altri e da se stesso, trasformandolo
profondamente. Un testo commovente
che ci parla della paura dell'amore, della
perdita e della morte, sentimenti spesso
inscindibilmente legati.
Impressionante interpretazione di
Angelo Di Genio. Diretto con mano
asciutta da Sandro Mabellini, il
violoncello e il pianoforte di Kevin
Antony Montanari, pochi oggetti
di scena, dà voce e corpo a tutti
i personaggi con una portentosa
adesione emotiva multipla.
Da vedere, per lui.
SARA CHIAPPORI LA REPUBBLICA
VIAGGIO COAST TO COAST
SULLE STRADE
DELL’ANIMA
MAR-SAB ORE 19.30 DOM ORE 15.30
Ci troviamo nel futuro. Un futuro
finalmente armonico e civile, dove il denaro
è tornato ad essere semplicemente un
mezzo. Una donna, SabnaQƒ2, sale sul
palco emozionata per l’incarico che le
è stato affidato. Tocca a lei quest’anno
pronunciare il discorso celebrativo sulla fine
del periodo storico più buio dell’umanità:
il periodo che va dal 1990 al 2041, noto a
tutti come “il secolo di merda”.
Il fatto è che dopo tanto tempo, nessuno
ha più voglia di arrovellarsi a capire le
ragioni che avevano spinto gli uomini
e le donne dell’epoca a cadere tanto in
basso: frustrazione, ignoranza, miseria,
compensate da ore e ore trascorse
a litigare su facebook e a guardare
programmi demenziali. In questo futuro
felice, si è diffusa l’idea che gli esseri
umani vissuti nel secolo di merda fossero
semplicemente degli emeriti imbecilli.
Per confutare questa spiegazione
sbrigativa, SabnaQƒ2 ha preparato
una ricerca accurata: ha esaminato la
televisione dell’epoca, i suoi leader, le
convinzioni economiche e politiche, i
passaggi storici nodali... Ne è scaturita
un’impietosa conferenza spettacolo sulla
nostra attualità politica, una galleria di
esilaranti personaggi contemporanei.
ROAD MOVIE
28 MARZO - 9 APRILE | SALA BAUSCH
MAR-SAB ORE 21.00 DOM ORE 16.00
28 MARZO - 2 APRILE | SALA SHAKESPEARE
COME NE
VENIMMO FUORI
di e con Banda Osiris, Federico Taddia e Telmo Pievani
TEATRO FILODRAMMATICI
BANDA OSIRIS SNC
N.E.R.D.S
Il maschio inutile
Il testo, fin dai primi vagiti,
subisce un’esplosione scenica.
Quattro fratelli (Tommaso
Amadio, Riccardo Buffonini,
Michele Radice, Umberto
Terruso, affiatati, eclettici,
precisi in un gioco al massacro
condito con vitalità, spunto,
brio e guizzi) per quattro modi
diversi di stare al mondo,
per quattro modalità di
insicurezza e insoddisfazione,
per quattro standard di dolore
alla bocca dello stomaco.
Tutto è ammantato da una
finta gioia. Tutti insieme
appassionatamente sulla nave
dell’irrisolutezza, nelle viscere
delle ragnatele pazientemente
costruite delle falsità.
TOMMASO CHIMENTI
IL FATTO QUOTIDIANO
Che cosa significa essere maschi oggi?
La Banda Osiris, insieme a Federico
Taddia e Telmo Pievani, compie un’analisi
tanto esilarante quanto spietata della
condizione maschile contemporanea tra
parodie, cantate pop rock e d’operetta,
improbabili lezioni di anatomia,
testimonianze “scientifiche” e talk show.
Quattro uomini decidono per la
prima volta di costituire un gruppo
di auto-aiuto. Con il contributo di un
narratore di storie e di uno scienziato
dell’evoluzione attraversano i gironi
infernali della mascolinità. È una terapia
d’urto, una catarsi. Scoprono così che i
loro cromosomi stanno invecchiando,
che il corpo maschile è pieno di parti
inutili, che per non fare la pipì fuori dal
vaso hanno bisogno di una mosca finta
dipinta nell’orinatoio e che in natura
c’è veramente di tutto: eterosessualità,
omosessualità, bisessualità,
transessualità. Insomma, un’esplosione di
diversità in cui il maschio tradizionale si
sente piccolo e periferico.
Ecco allora che emerge la domanda
fatidica: perché nonostante tutto i maschi
sopravvivono? Nella parte finale del
loro viaggio, i quattro maschi anonimi
scopriranno il segreto scientifico della loro
esistenza, che qui non possiamo anticipare.
GIO-SAB 20.30 DOM 16.00
N.E.R.D. (Non Erosive Reflux Desease) in medicina
è l’acronimo che indica il reflusso non erosivo,
un classico bruciore di stomaco, fastidioso ma
apparentemente innocuo.
Una famiglia tradizionale - padre, madre e quattro
figli maschi - nel 50° anniversario di matrimonio
dei genitori si riunisce per festeggiare insieme ad
altri parenti e conoscenti. L’idea è quella che tutto
sia perfetto, ma ovviamente non sarà così.
Una commedia dal cuore nero, provocatoria e
irresponsabile, che parte dalla famiglia come
rassicurante paradigma di una società sana per
raccontarci il rovescio della medaglia: un quarto
stato post moderno che cerca di liberarsi da paure
e inquietudini tutte contemporanee, nell’ansia di
rimandare il futuro e conquistarsi un presente a
lunga scadenza.
SOPRAVVIVE
CHI MEGLIO
SI ADATTA
AL CAMBIAMENTO
6 - 9 APRILE | SALA SHAKESPEARE
MAR-SAB ORE 21.00 DOM ORE 16.30
4 - 9 APRILE | SALA FASSBINDER
testo e regia Bruno Fornasari
testo e regia Marco Maria Linzi
TEATRO DELLA CONTRADDIZIONE E TEATRO DELL’ELFO
CAFÉ BERLIN
adattamento e regia Lisa Ferlazzo Natoli
con Elio De Capitani
TEATRO DI ROMA E TEATRO DELL'ELFO
Lear di Edward Bond
Café Berlin è abitato da personaggi che
oscillano tra essere qui ed essere altrove,
tra essere nella propria Prigione/Rifugio e
nel Bordello/Desiderio.
Tra balli, canti, reggicalze e vestitini
succinti. Tra sprofondamenti e lingue che
inumidiscono labbra protratte verso il
peggior offerente.
Sul pubblico vive una sorta di silenziosa
voce narrante, un misto tra un profeta
illuminato e un poeta visionario: Kurt
Tucholski, scrittore della repubblica di
Weimar, traccia del percorso di questo
spettacolo, figura emblematica di quel
tempo e forse anche del nostro, simbolo
dell'utopia dell'arte, di quella che prova ad
essere utile.
La riscrittura contemporanea
della celebre opera
shakespeariana è una riflessione
sull’indissolubile rapporto tra
uomo e potere. Una parabola
della violenza, dell’orrore, delle
guerre disseminate nel mondo
e dei rapporti di potere, pubblici
e privati, che la regia di Lisa
Ferlazzo Natoli traduce in scena
come una grande favola nera.
Trentacinque personaggi per
otto attori con Elio De Capitani
nel ruolo di Lear e con Fortunato
Leccese, Anna Mallamaci,
Emiliano Masala, Alice Palazzi,
Pilar Perez Aspa, Diego Sepe,
Francesco Villano. Al centro, le
sanguinose violenze - linguistiche,
fisiche e allucinatorie - che le
figure del racconto sembrano
destinate a reiterare.
UNA FAVOLA NERA
SULL’INDISSOLUBILE RAPPORTO
TRA UOMO E POTERE
Lisa Ferlazzo Natoli ha messo in scena il Lear
in una sorta di fastoso cantiere. Impalcature di
tubi metallici, su cui si allungano veli leggeri.
Bond mette a confronto due realtà incomparabili,
due sistemi politici anche temporalmente
sfalsati, un regime ancien fuori dalla storia e
quello rivoluzionario che l’ha abbattuto, senza
che nulla sia cambiato nel profondo. Quel
muro è sempre lì. Non ci sono poteri buoni. La
regia ne dà conto con una crudeltà davvero
“elisabettiana”, da “tragedia di vendetta».
GIANNI MANZELLA IL MANIFESTO
MAR-SAB ORE 20.30 DOM ORE 16.00
«Siamo a Berlino, nel periodo a cavallo
tra la Repubblica di Weimar e l’avvento
del nazismo», spiega il regista di questo
spettacolo del Teatro della Contraddizione
che, pur tornando in scena nella sala dov’è
nato (in via della Braida 6), entra a pieno
titolo nelle produzioni dell'Elfo.
«Siamo in quei kaffè dove la decadenza
si aggrappa alle pareti - continua Marco
Maria Linzi - dove la musica zoppica a
ritmo del disagio che si mastica e della
diversità che si beve. O forse non siamo
né a Berlino né a Milano, né nei primi
del Novecento né nei primi del Duemila.
Non ci siamo e basta, sospesi, sbattuti,
gravitanti in uno spazio che diventa un
gioco di specchi...
18 APRILE - 7 MAGGIO | SALA SHAKESPEARE
18 - 21 APRILE / 26 APRILE - 7 MAGGIO
TEATRO DELLA CONTRADDIZIONE VIA DELLA BRAIDA 6
ISPIRATO AL FALLIMENTO DI KURT TUCHOLSKI
MAR-SAB 21.00 DOM ORE 16.30
2 - 21 MAGGIO | SALA FASSBINDER
FERDINANDO BRUNI
dai fratelli Grimm
Nascita, morte e rigenerazione. Elena
Russo Arman reinterpreta la fiaba dei
Grimm, forse la più nera e proprio per
questo poco conosciuta, nella quale la
matrigna odia il figliastro al punto da
decapitarlo, cuocerlo in pentola e darlo
in pasto al marito ignaro.
In questo spettacolo, fatto di attori,
pupazzi e oggetti animati, la regista affida
il ruolo della matrigna a Lorenzo Fontana,
legato all’Elfo da diversi anni (Michelin
in Capodanno di Copi e Tisbe nel Sogno)
e il ruolo della figlia Marilena a Maria
Caggianelli Villani, neo diplomata alla
Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi.
un omaggio a Edgar Allan Poe di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia
con Ferdinando Bruni
da Tommaso Landolfi e da Boris Vian
con Cristina Crippa, Gabriele Calindri
TEATRO DELL’ELFO
TEATRO DELL’ELFO
UNA SERIE
DI STRAVAGANTI VICENDE
FUGA IN CITTÀ SOTTO LA LUNA
Teatro e poesia: un binomio che
Ferdinando Bruni e Francesco Frongia
hanno già sperimentato in spettacoli
rimasti nella memoria e che si rinnova in
questo progetto dedicato a Edgar Allan
Poe, alla sua figura tragica e affascinante
che ha ispirato tanta letteratura - a
cominciare dai simbolisti e dai surrealisti e tanto cinema.
"Il pericolo è passato, e la febbre chiamata
Vita è sconfitta infine... "
Con questi versi inizia la poesia A Annie in
cui Poe immagina la propria morte, quel
passaggio pericoloso che lo libererà dalle
angosce del vivere quotidiano, libero da
quel mondo che non riconosceva il suo
genio. Ed è con un visionario funerale
solenne che accompagniamo il pubblico
verso gli oscuri chiarori del poeta,
indagando le poesie, i racconti e le lettere
in un viaggio che vive anche di immagini e
disegni animati.
«Diceva Groddeck, psicanalista irregolare e
sgangherato, che è utile ogni tanto mettere
la testa fra le gambe e guardare il mondo
sottosopra. Ma può anche bastare assumere
lo sguardo di un altro, cosa che a noi attori
viene semplice. E cosa può essere meglio
per me di questa vecchia cagna moribonda
che vuole, col poco fiato che ancora le resta,
narrare alla sua ultima cucciolata la più bella
storia della sua vita? Tale è la protagonista
di Favola di Tommaso Landolfi: non ha
nome, parla in prima persona, e questo
facilita assai il gioco teatrale, cioè la mia
trasformazione nella narratrice. Una cagna
umana, troppo umana, ma il suo essere
comunque ‘altra’ mette a fuoco le stranezze
nel comportamento dei padroni e le profonde
discrepanze nei codici di comunicazione. Io e
la femmina di cane vorremmo farvi udire, cari
spettatori, anche una storia più divertente. Lo
facciamo in compagnia di un lupo mannaro
mite e gentile, ben disposto e curioso che,
morso da un umano rabbioso, in una notte di
plenilunio si trasforma in un uomo. Il padre
di questa simpatica creatura è Boris Vian,
mentre chi si infilerà negli allampanati e
mutevoli panni del lupo è Gabriele Calindri».
Cristina Crippa
MAR-SAB ORE 19.30 DOM ORE 15.30
THE JUNIPER TREE
3 - 21 MAGGIO | SALA BAUSCH
TEATRO DELL’ELFO
LUN-VEN ORE 21.00
di Elena Russo Arman
con Elena Russo Arman, Lorenzo Fontana, Maria Caggianelli
5 - 16 GIUGNO | SALA FASSBINDER
FAVOLE DELLA BUONANOTTE
testi e regie Renato Sarti
scritto e diretto da Lino Musella e Paolo Mazzarelli
TEATRO DELLA COOPERATIVA
MARCHE TEATRO
Gorla fermata Gorla
Muri
Le strategie fatali
sul confine tra comico e tragico
È il Teatro, inteso sia come ambiente
fisico che come ultimo possibile luogo
di indagine metafisica, il grande tema di
questo spettacolo.
Tre storie che si intrecciano fra loro,
sette attori, sedici personaggi, riuniti
in un unico multiforme racconto che nell’ambientazione comune di un Teatro
- mette di fronte alcuni dei grandi temi del
contemporaneo (il terrore, il porno, i nuovi
media) con alcuni temi eterni dell’essere
umano (il maligno, l’illusione, il fantasma,
ancora il Teatro).
La Compagnia MusellaMazzarelli prova ad
arricchire il suo gioco teatrale, apre le porte
- usando Shakespeare e Baudrillard come
chiavi - a una scrittura che chiama in causa
un numero crescente di compagni di scena:
Marco Foschi, Fabio Monti, Laura Graziosi,
Astrid Casali, Giulia Salvarani, oltre a Paolo
Mazzarelli e Lino Musella.
Ma tiene fede alla sua caratteristica cifra
stilistica che si muove sul confine sottile
fra comico e tragico. Un confine in cui
la vita e il teatro si toccano fra loro e insieme - prendono aria, fuoco, luce.
MAR-SAB ORE 20.30 DOM ORE 16.00
Un’interprete unica, delicata ed essenziale
per due spettacoli necessari.
Dall’8 al 10 maggio Muri, prima e dopo
Basaglia che ripercorre, attraverso lo
sguardo e la testimonianza dell’infermiera
Mariuccia, la rivoluzione del famoso
psichiatra che aprì i manicomi e trasformò
radicalmente l’approccio alla cura delle
malattie mentali.
Dall’11 al 14 maggio Gorla fermata Gorla
che ricostruisce la strage della scuola
elementare Francesco Crispi dove, per un
tragico errore, nel 1944 vennero uccisi
184 bambini da una bomba dell’aviazione
inglese. «Renato Sarti, con impegno civile
e lievità drammaturgica che non scade
mai nel didascalico – ha scritto Magda
Poli sul Corriere della Sera - affida alla
bravissima Giulia Lazzarini il ruolo di una
bimba sopravvissuta che, ormai coi capelli
bianchi, racconta quel giorno lontano ma
sempre vicino, e interloquisce con due
bimbi, i bravi Federica Fabiani e Matthieu
Pastore, morti quel giorno, che appaiono
dietro un velo tra pezzi di giostre rotte,
vestiti di bianco, grassottelli e curiosi della
vita. Lei in proscenio racconta, evoca e il
caso gioca col destino. Una scheggia della
nostra storia».
16 - 21 MAGGIO | SALA SHAKESPEARE
LUN-SAB ORE 20.30 DOM ORE 16.00
8 - 14 MAGGIO | SALA SHAKESPEARE
GIULIA LAZZARINI PROTAGONISTA
DEI RACCONTI TEATRALI DI RENATO SARTI
uno spettacolo Nina's Drag Queens, di e con Lorenzo Piccolo
A Z I E N D E
VEDI ALLA VOCE
ALMA
Lo spettacolo prende le mosse da La voce umana
di Jean Cocteau trasposta in musica da Francis
Poulenc e dalla storia della bella e volubile Alma
Mahlerela e della sua tormentata relazione
con il pittore Oscar Kokoschka. Questi, da lei
abbandonato, fa costruire una bambola a grandezza
naturale. Due autori che tentano di dare forma a
una donna fittizia.
State cercando la location ideale
per i vostri eventi?
regia Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, con Silvia Calderoni
MOTUS
Volete organizzare una serata
speciale a teatro?
MDSLX
Siete alla ricerca di un'idea
alternativa per un regalo ai vostri
collaboratori e clienti?
Al Teatro Elfo Puccini trovate
soluzioni a sostegno della cultura:
esperienze uniche e irripetibili da
vivere e condividere con gli altri.
Siamo disponibili a studiare
preventivi adattabili alle vostre
esigenze e a pensare insieme a voi
iniziative esclusive.
Indovinate scorribande poetiche
intorno all’opera con playback
esilaranti e tecnicamente
perfetti. Vien voglia di vedere
almeno un’altra ora e mezzo di
spettacolo.
MARTINA PARENTI
LO SGUARDO DI ARLECCHINO
LUN-VEN 19:30
L E
19 - 23 GIUGNO | SALA BAUSCH
E
LUN-VEN ORE 21.00
L ’ E L F O
19 - 23 GIUGNO | SALA FASSBINDER
APARTE - ALI PER L'ARTE
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L’aspetto più interessante dello spettacolo è
che esso sembra prescindere da specifiche
problematiche sessuali: ciò che affronta, in
definitiva, è la più ampia questione del cosa
fare di sé, di quale posto trovare in un mondo
che ingabbia la complessità dell’individuo in
categorie rigidamente definite.
RENATO PALAZZI IL SOLE 24 ORE
…il pubblico resta ipnotizzato, commosso,
stupito, non tanto per l’indubbia bellezza
formale di quello che si vede sul palcoscenico,
ma per il coraggio, estremo e radicale
della performer.
WLODEK GOLDKORN L’ESPRESSO
Ordigno sonoro, inno lisergico
e solitario alla libertà, al gender
b(l)ending, all’essere altro dai
confini del corpo, dal colore della
pelle, dalla nazionalità imposta,
dalla territorialità forzata,
dall’appartenenza a una Patria.
DOPO LO SPETTACOLO
A MILANO IN VIA STOPPANI 15
TEATRO
CONSORZIO
VIA STOPPANI 15
PER I POSSESSORI DI BIGLIETTI E ABBONAMENTI
SOLO PER I CLIENTI DELL’ELFO PUCCINI, SCONTO DEL
-10%
CUCINA APERTA TUTTI I GIORNI FINO ALLE 23.00
TEL. 331 3936388 - FACEBOOK.COM/CONSORZIOSTOPPANI
sito:WWW.CONSORZIOSTOPPANI.IT mail:[email protected]
la promozione non è cumulabile con altre in corso
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Venire al Teatro Elfo Puccini
è sempre più facile
il teatro a partire da 10 euro
53 titoli – 220 interpreti – 451 repliche.
L’offerta dell’Elfo Puccini è sempre più
ricca e abbonarsi è il sistema più comodo
e conveniente per venire a teatro. Decidi tu
la tua stagione, scegliendo liberamente tra i
titoli in programma. Solo gli abbonati possono
modificare la prenotazione fino al giorno
precedente lo spettacolo e ritirare poi i biglietti
mezz'ora prima dall'inizio dello spettacolo.
CARNET
COPPIA
• € 196 (€ 14 A TAGLIANDO)
• RIDOTTO € 168 (€ 12 A TAGLIANDO)
FINO A 25 ANNI E SOPRA AI 65 ANNI
7 SPETTACOLI A SCELTA PER DUE PERSONE (L'INTESTATARIO
PIÙ UN ACCOMPAGNATORE)
PROMOZIONE COPPIA PIÙ
DUE OMAGGI PER UNO SPETTACOLO A SCELTA TRA OTELLO E
AFGHANISTAN PER CHI ACQUISTA L’ABBONAMENTO COPPIA
ENTRO IL 10 OTTOBRE
PRIMA SETTIMANA
• € 84 (€ 10,50 A TAGLIANDO)
ABBONAMENTO PERSONALE PER 8 SPETTACOLI
A SCELTA, VALIDO ESCLUSIVAMENTE PER LE PRIME
6 REPLICHE, DEBUTTO INCLUSO
PRIMA SETTIMANA IN DUE
• € 168 (€ 10,50 A TAGLIANDO)
8 SPETTACOLI A SCELTA PER DUE PERSONE (L’INTESTATARIO
PIÙ UN ACCOMPAGNATORE) VALIDO ESCLUSIVAMENTE
PER LE PRIME 6 REPLICHE, DEBUTTO INCLUSO
PIÙ TRE
• € 45 (€ 15 A TAGLIANDO)
ABBONAMENTO PERSONALE PER TRE SPETTACOLI
NEL PERIODO SCELTO: OTTOBRE-DICEMBRE,
GENNAIO-MARZO, MARZO-GIUGNO
BIGLIETTERIA
PRINT@HOME
C.SO BUENOS AIRES 33
TEL 02.00.66.06.06
LUN/SAB 10.30/19.00
[email protected]
TEL 02.00.66.06.06
WWW.ELFO.ORG
SALTA LA CODA IN BIGLIETTERIA: STAMPA A CASA IL
BIGLIETTO ACQUISTATO ONLINE O TELEFONICAMENTE E
PRESENTALO ALLE MASCHERE ALL'INGRESSO DEL TEATRO.
ABBONAMENTO PER TRE SPETTACOLI
ACQUISTI TELEFONICI
ELFO SOCIAL
CARTA REGALO
I BIGLIETTI POSSONO ESSERE ACQUISTATI ANCHE
TELEFONICAMENTE CON CARTA DI CREDITO CHIAMANDO
LA BIGLIETTERIA (TEL. 02 00 66 06 06) E RITIRATI ENTRO 30
MINUTI PRIMA DELL'INIZIO DELLO SPETTACOLO (SERVIZIO
SENZA COSTI AGGIUNTIVI).
• € 171 (€ 19 A TAGLIANDO)
CARNET NON NOMINALE DA 9 INGRESSI DA UTILIZZARE
SENZA VINCOLI PER TUTTI GLI SPETTACOLI DELLA STAGIONE
UNDER 18
• € 30 (€ 10 A TAGLIANDO)
• € 61
2 INGRESSI DA UTILIZZARE SENZA VINCOLI
PER TUTTI GLI SPETTACOLI DELLA STAGIONE
PER RICEVERE IN TEMPO REALE AGGIORNAMENTI,
APPROFONDIMENTI E PROMOZIONI, SEGUICI E COMMENTACI
SUI SOCIAL O ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER.
UNIVERSITA'
• € 36
ABBONAMENTO PERSONALE PER 4 TITOLI
DA UTILIZZARE SENZA VINCOLI PER TUTTI
GLI SPETTACOLI DELLA STAGIONE
ELFO BAZAAR
PROMOZIONI PER GLI ABBONATI
Da settembre 2016 è disponibile per il
pubblico dell’Elfo Puccini la nuova biglietteria
online. Il portale integra l’attuale sito elfo.org
e offre uno strumento moderno e
personalizzato con promozioni riservate,
80 BIGLIETTI A € 6,50 CAD. PER UNA REPLICA A SCELTA
DEL FESTIVAL MILANOLTRE E PER LO SPETTACOLO IL
SILENZIO DEI CASSETTI DI MELTING.
GLI ABBONAMENTI SONO VALIDI PER LA STAGIONE
2016/2017 E PER LA RASSEGNA NUOVE STORIE.
NON SONO VALIDI PER IL 31 DICEMBRE, PER LO SPETTACOLO
IL RACCONTO DI NATALE E PER GLI EVENTI FUORI
PROGRAMMA.
GLI ABBONATI POSSONO RITIRARE I BIGLIETTI PRENOTATI
FINO A 30 MINUTI PRIMA DELL’INIZIO DELLO SPETTACOLO.
LE PRENOTAZIONI (TELEFONICHE, VIA MAIL O TRAMITE
FORM SUL SITO ELFO.ORG) POSSONO ESSERE MODIFICATE
O ANNULLATE FINO ALLE 19.00 DEL GIORNO PRECEDENTE
LO SPETTACOLO.
LA NUOVA BIGLIETTERIA ONLINE DELL’ELFO PUCCINI
contenuti speciali e approfondimenti.
Un nuovo canale per ottenere informazioni in
modo più rapido e migliorare ulteriormente il
dialogo tra l’Elfo Puccini e il suo pubblico.
Scriviamo storie,
diffondiamo cultura
Ti raccontiamo grandi storie, ti facciamo conoscere i tuoi scrittori
preferiti, collaboriamo con le realtà culturali della città.
Perché il fine non sempre giustifica i mezzi, per questo
diffondiamo cultura attraverso cultura.
Vieni a trovarci, ti aspettiamo anche fuori dalla libreria.
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