SAN MARTINO DEL CARSO In “San Martino del Carso” Ungaretti osserva un paese distrutto dai bombardamenti durante la prima guerra mondiale, immediatamente pensa a tanti compagni dei quali non sono rimasti neppure brandelli, ma il loro ricordo è sempre vivo nel suo cuore che è simile a un cimitero nel quale nessuna croce manca. Il paese più straziato è il cuore del poeta perché la morte di ciascun compagno è come un'amputazione del proprio animo di cui Ungaretti porterà per sempre i segni dentro di sé. L'espressione brandello di muro conferisce umanità al mondo inanimato e richiama immediatamente l'immagine di corpi mutilati, straziati, ridotti a brandelli. Allora è immediato il passaggio da brandello di muro a brandello di carne. La seconda parte della poesia e fatta da una contraddizione: anche se nulla è rimasto dei compagni morti il loro ricordo è vivo nel cuore del poeta. Nell'ultimo verso si ha l'analogia tra cuore e paese e c'è un richiamo al brandello di muro. I due ultimi versi si ricollegano nelle immagini e nel significato ai versi iniziali e racchiudono un senso di dolore. L’immagine finale del cuore straziato richiama quella iniziale del brandello di muro, finendo la poesia in un modo molto forte e che ci fa capire la tristezza del poeta nel momento della scrittura della poesia