FAUNA E FLORA DELLA SARDEGNA FAUNA E FLORA DELLA LOMBARDIA-BRIANZA L’ambiente favorevole della Sardegna ha consentito la diffusione di numerosi endemismi di straordinaria valenza naturalistica, che mostrano spesso quelle caratteristiche tipiche delle isole, come le dimensioni più piccole degli esemplari rispetto a specie affini presenti in regioni geografiche più grandi, oppure caratteristiche peculiari dovute al lungo isolamento. Nelle miniere abbandonate della Sardegna,sovente la natura ha preso il soppravvento e sono nate nuove specie di Flora e di Fauna. Nelle vicinanze delle Miniere di Ingurtosu e di Montevecchio,si stanno sviluppando delle colonie notevoli di CERVO SARDO e di Cinghiali In Lombardia,ormai un po’ scarsa è la fauna, anche se occorre fare una distinzione tra zona di pianura, dove la fauna naturale si può dire assente, e zona di montagna, meno impoverita (marmotte, scoiattoli, rare colonie di stambecchi, lepri e galli cedroni). Nelle zone protette, come il Parco del Ticino, vi sono numerose specie di uccelli, anche rari. La Lombardia ha istituito molti parchi regionali (il più importante, quello del Ticino, condiviso con il Piemonte, si estende per circa 90.000 ettari) e include una vasta sezione del Parco nazionale dello Stelvio; le aree protette da parchi e riserve occupano circa il 6% della superficie regionale. In Brianza e in particolare nel Parco di Monza si sono evolute molte specie,sia di uccelli,sia di scoiattoli e altri animali,selvatici. La flora della Sardegna è tipicamente mediterranea, influenzata notevolmente dal clima caratterizzato inverni miti ed estati secche. La vegetazione boschiva è caratterizzata soprattutto da formazioni sempreverdi formate da alberi di leccio e sughera e da boschi a foglie caduche come la roverella e il castagno. Formazioni cespugliose di corbezzolo, lentisco, ginepro, olivastro, cisti, mirto, fillirea, erica, ginestra, rosmarino, viburno, euforbia si identificano con la “macchia mediterranea”. Queste formazioni, di grande interesse ecologico, sono le più rappresentative della area mediterranea. Nei terreni degradati la macchia lascia il posto alla “gariga”, costituita da specie come il timo, l’elicriso, i cisti, l’euforbia. La Lombardia, soprattutto nella bassa pianura, è una delle regioni italiane che più ha trasformato l’ambiente naturale e sostituito ormai da secoli l’originaria foresta di latifoglie (querce, tigli, olmi) con specie coltivate; nell’alta pianura invece vaste aree sono tuttora ricoperte da brughiere, con robinie, pini silvestri e varie specie erbacee e arbustive. Meglio conservata è la fascia alpina, che è coperta da bei boschi di pini e abeti. Infine la mitezza climatica delle sponde dei grandi laghi prealpini consente la crescita di specie arboree addirittura mediterranee, come l’olivo e i limoni, nonché splendide fioriture di camelie, oleandri, lecci.