Frank Wells - Stereoinvaders

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Frank Wells
Sabato 07 Marzo 2009 19:09 - Ultimo aggiornamento Domenica 07 Aprile 2013 17:23
Frank Wells è il vero uomo dell'underground italiano. Tre band attualmente in prima linea, gli old
school deathsters Mortal Fungus, i melodic deathsters Transiency e i doomish World Funeral, la
conduzione di una "agenzia" promozionale nata per dare spazio e visibilità alle svariate realtà
musicali dell'universo wellsiano, e soprattutto idee chiare, nette e ferme. Dai Pestilence agli
Obituary, dai Cathedral agli Autopsy, dai Tiamat ai Pungent Stench, molti orfani della vecchia
scuola troverebbero consolazione e refrigerio nella generosa produzione "estrema" del
songwriter lombardo. Frank è peggio di Pierino, una ne pensa e cento ne fa, l'unico modo per
stare al suo passo e leggere quest'intervista!
- Ciao Frank, finalmente è arrivato il momento di assaporare il parto delle tue fatiche! Tre
progetti fuori con altrettanti CD, e la gestione della Gentle Exhuming Records ..... prima
domanda, ma la notte trovi il tempo per dormire?
- Ci stavo giusto pensando...in realtà ho iniziato a lavorare al CD dei Transiency nel 2002, a
quello dei Mortal Fungus nel 2004, e solo per contrattempi vari il tutto si è concretizzato in
questi mesi. Sto anche registrando altre cose, tra cui un progetto grind core e un altro orientato
su un ibrido tra gothic e sludge. Effettivamente, il mio tempo libero lo dedico tutto alla musica,
oltreché alla mia famiglia.
- Mortal Fungus, Transiency, World Funeral. A tuo giudizio quali sono secondo te le
principali differenze tra le 3 band per le quali suoni il basso e violenti i microfoni?
- I Mortal Fungus sono nati quando ancora andavo a scuola, era il 1991 e il “fenomeno death
metal” era appena iniziato: che ricordi! Nelle composizioni di questa band sono assolutamente
banditi la melodia ed i virtuosismi gratuiti. I Transiency sono un mio personale omaggio a bands
come i primi Amorphis, primi Katatonia, primi Paradise Lost...tutti gruppi in cui era presente una
forte componente melodica e malinconica, ma soprattutto una chitarra solista trainante. Fattore
che, come hai fatto giustamente notare in sede di recensione, è stato poi abbandonato da tutte
le band summenzionate. Infine i World Funeral...la line-up è identica a quella dei primissimi
Mortal Fungus, scioltisi nel 1994 e da me riformati quattro anni dopo, con altra gente. Infatti, sul
primo CD sono presenti molti riff dei primi Mortal Fungus riveduti e corretti in chiave
sludge/doom.
- Arkenemy, Demonia sono altri gruppi che trovano posto nel tuo curriculum di metaller.
Cosa puoi dirci in proposito, e soprattutto, quali band dobbiamo ufficialmente
considerare "disbanded" e quali in attività?
- Sono tutti e due ufficialmente “disbanded” da parecchio tempo. Ad ogni modo, entrambi i
chitarristi delle due band mi hanno affiancato nei miei progetti: Giorgio (Demonia) nei
Transiency, e Udo (Arkenemy) nei Mortal Fungus. Buona parte delle canzoni di “Frightening
Countries” dei Mortal Fungus e “Manqualm” dei Transiency derivano da idee che non avevano
trovato posto nelle varie releases di Arkenemy e Demonia. Nel progetto “ibrido gothic/sludge” a
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Frank Wells
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cui accennavo prima, collaborerò ancora con Giorgio, e con l’ex batterista dei Demonia, Gale,
stavolta in veste di cantante! Consiglio a tutti gli amanti della buona musica di andare su
www.myspace.com/demoniaofficial e di ascoltarsi i pezzi del “Promo 2003” dei Demonia: un
misconosciuto capolavoro!
- Capitolo Mortal Fungus: devo farti i miei più sinceri complimenti, il nuovo "Back To The
Lombrosary" spacca di brutto! Palese l'amore per la vecchia scuola death metal, quando
il riff giusto, tempi di batteria non necessariamente fotonici e un'atmosfera morbosa
erano i "semplici" ingredienti per capolavori come "Consuming Impulse", "Mental
Funeral", "Subconscious Terror", etc....
- Starei ore a parlare di questo argomento...il mio amore per QUEL death metal è immenso, e
solo componendo canzoni su quello stile sento di rendere completa giustizia non solo a quel
genere musicale, ma a tutta la scena undeground ed anche ad un indimenticabile periodo della
mia vita che purtroppo è passato. Ricordo ancora quando andavo in posta a ritirare l’ennesimo
vinile ordinato alla Flying Records, e me ne tornavo a casa con la mia copia di “Symphonies Of
Sickness”, “Necroticism”, “From Beyond”, “Beyond The Unknown” tra le mani...col tempo ho
sviluppato un vero e proprio culto feticista per la mia collezione di dischi in vinile!
- Alcune delle band che figurano come influenze dei Mortal Fungus sono ancora in
attività, vedi Obituary o Benediction; le geniali menti che si celavano dietro Pestilence e
Autopsy sono ancora in giro pur con realtà diverse, e gli Asphyx pare stiano per
riaccendere il motore. Come giudichi la sopravvivenza di questi nomi storici?
- Sono contento, anche se niente sarà più come in quel magico quadriennio 1988/1992. Ad ogni
modo, memories always shall remain...
- Grazie all'apporto di Moonbeam nutrite interesse e curiosità per strumenti atipici in
ambito metal e segnatamente death, come l'hang o il violino ...
- Ho la fortuna di lavorare fianco a fianco con Moonbeam, ci vediamo quasi tutti i giorni. Lui è
diplomato al conservatorio, è polistrumentista, ed è anche un black metaller incallito! Per
fortuna, adora anche il death metal primordiale...per questa nostra passione comune, stiamo
per iniziare un nuovo progetto insieme, all’insegna di un death molto grezzo, alla Autopsy,
Pungent Stench, e con due voci, alla primi Carcass! Abbiamo già un bel po’ di canzoni pronte,
inizieremo a registrarle in autunno. Per quanto riguarda l’intro con l’hang, è stata concepita così
perché volevo una intro dal sapore “esotico”, che ben si amalgamasse con il pezzo seguente,
“Repulsive Retaliation”, il cui testo parla di quei degenerati che in Bangladesh sfigurano le
ragazze che rifiutano di sposarli.
- Capitolo Transiency: l'amore per le sonorità nord europee, ed in particolare per gli
Amorphis, caratterizzano il nuovo CD dei Transiency. Quali ritieni essere le influenze
presenti su "Manqualm" a livello di band e/o dischi?
- Il tutto è nato quando suonavo con i Demonia: avevo molte idee, ma solo sporadicamente
riuscivo a proporle al gruppo. Devo anche dire che all’epoca avevo poca esperienza come
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Frank Wells
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autore di musica, ed ho imparato moltissimo suonando con loro. Ad ogni modo, una volta fuori
dai Demonia per motivi di studio e lavoro (era il 2002), ho raccolto un po’ di vecchi riff, alcuni
risalivano ai tempi in cui stavo con gli Arkenemy, e ho composto le canzoni di “Manqualm” con
l’idea di avere una chitarra solista “trainante” come ho già detto, tempi cadenzati e cantato in
growl. Tiamat, Sentenced, Amorphis, Paradise Lost, My Dying Bride, Dark Tranquillity,
Candlemass sono stati un’influenza, anche se più che altro inconscia.
- Da cosa deriva la scelta del monicker Transiency?
- La parola “transiency” si riferisce al nostro destino di esseri votati alla mortalità. Questa parola
è contenuta anche nel testo della prima canzone del CD, “The Fatal Godsend”. Il nome della
“band” è quindi legato al significato del concept, che si può riassumere col famoso monito
“ricordati che devi morire”.
- "Manqualm" è legato tematicamente anche da un concept di fondo, giusto?
- I testi sono dettagliatissimi...d’altra parte, ci abbiamo messo 5 anni a registrare il tutto, quindi
ho avuto tutto il tempo per “limare” le imprecisioni, eh eh. “Manqualm” è un concept dedicato
alla peste del 1348, un argomento che mi ha sempre affascinato, anche se in realtà adoro tutte
le “apocalissi”, sono pieno di libri che parlano della fine del mondo, sia che parlino di guerra
nucleare o di epidemie. Per comporre i testi, comunque, mi sono molto documentato,
riccorrendo soprattutto a internet.
- Capitolo World Funeral: in sede di recensione, come termine di paragone, ho fatto
riferimento ai Cathedral e all'atomizzazione dei Carcass che ha dato origine al culto del
sound anni '70 con Firebird, Spiritual Beggars e Blackstar. Sei d'accordo?
- E’ interessante...non ho ascoltato molti dei gruppi che mi hai citato, a parte i Cathedral, ma
sono senz’altro d’accordo. In realtà tutto è nato dai primi riff proposti da Nay, il
chitarrista/cantante...suonavano molto hard rock, qualche volta persino hardcore, ma erano
molto lontani da quello che volevo fare. Così gli ho proposto di dimezzare la velocità, e
abbassare l’accordatura...ed eccoci trasformati nei World Funeral.
- Nel caso di "Calendarium Et Frigidarium" (a proposito, che titolo è?!) ti sei dilungato
oltre i limiti di un cosiddetto "Extended Play", raggiungendo la durata di 42 minuti,
praticamente un disco regolare. Qua e là però mi è parso di cogliere qualche momento di
stanca e di eccessiva prolissità, pur trattandosi di un prodotto certamente valido nel suo
complesso. Qual'è il tuo punto di vista?
- E’ assolutamente vero quello che dici, d’altra parte però i riff sono molto lenti, e per farli
“suonare” per forza di cose si sfora il tetto dei 5 minuti. Lo facciamo anche un po’ per scelta, a
dire il vero: anche adesso che stiamo componendo le canzoni per il 3° CD, non ci riteniamo
soddisfatti se le canzoni non sono arrivate a una certa lunghezza. Comunque, in una canzone
dei World Funeral puoi trovare di tutto: prendi “Human Allergy”, inizio aggressivo e thrashy,
digressioni ska, rallentamento catacombale con assolo “lisergico”, accelerazione in stile
hardcore. Siamo molto sperimentali, molto lo-fi, e molto, molto naif! Il “Caledarium” e il
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Frank Wells
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“Frigidarium” sono i nomi di due diversi ambienti nelle terme di epoca romana. Il titolo è stato
scelto da Nay.
- Come detto, ti occupi di una label underground, la Gentle Exhuming Records. Dicci
tutto quello che c'è da sapere a riguardo. Qual'è la "mission" della label? Produrrai
anche altre band all'infuori dei quelle nelle quali suoni?
- La Gentle Exhuming Records non è una vera e propria “label”, è solo un veicolo per
promuovere tutte le produzioni musicali che mi vedono coinvolto. Registro tramite amici,
cercando di spillare un buon prezzo, poi stampo professionalmente le copertine in formato
slim-CD e, se qualche label o casa di distribuzione è interessata, spedisco dei master su CD
audio e un certo numero di copertine. Loro sono liberi di vendere, stampare, ristampare,
utilizzare i nostri pezzi per compilations, etc. Spedisco inoltre, personalmente, delle copie delle
nostre releases a certe webzines che reputo competenti. Riguardo il produrre altre bands,
essendo la “mission” praticamente suicida (mi propongo unicamente di diffondere la mia
musica, a titolo gratuito) non pretendo che altri la possano condividere, ma in futuro, chissà. Il
fatto è che oggi tutti stanno a piluccare, ma a me non frega nulla di elemosinare, voglio solo
diffondere e raccogliere opinioni, il resto sono solo “nonsense”, sciocchezze.
- Come mai hai sentito la necessità di dar vita a tre diversi gruppi anziché fondere la tua
creatività in un unica band, producendo magari un full-lenght anziché vari EP? Dopotutto
un comune background di tipo "old school" soggiace ad ogni album. Non pensi che un
unico progetto da portare avanti, e sul quale concentrare tutti gli sforzi, avrebbe così
ricevuto più forza ed energia?
- Ogni progetto è nato in periodi completamente diversi, con gente differente che ha idee e doti
molto eterogenee. Ad esempio, non avrebbe avuto senso introdurre la melodia dei Transiency
nelle canzoni dei Mortal Fungus...e l’attitudine lo-fi dei World Funeral è in antitesi con le altre
due bands, che sono molto più tecniche e “perfettine” a livello di confezione e produzione.
- Le tre band di cui fai parte sono da considerarsi l'unione effettiva di più musicisti di pari
grado all'interno della line-up, o sono 3 tuoi progetti personali dei quali fanno parte
anche altri strumentisti?
- Transiency e Mortal Fungus sono in tutto e per tutto progetti miei, a cui partecipano alcuni miei
amici che mettono la loro creatività al servizio delle canzoni che, nel 90% dei casi, sono
proposte da me. La cosa stimolante, secondo me, è che non sono un chitarrista o un batterista,
e quindi loro hanno molta libertà negli arrangiamenti, che di solito sono un lavoro di gruppo. I
World Funeral, invece, sono un gruppo a tutti gli effetti, lavoriamo in maniera democratica nel
senso più rigido del termine.
- Come si pongono le tue band rispetto all'attività live, ci sono in previsione dei concerti?
- Mi piacciono i “concerti evento”, non le strimpellate in birreria...quelle le potevo fare 10 anni fa,
non certo ora. Per questo stiamo pensando a un evento unico, un concerto dei Mortal Fungus.
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Frank Wells
Sabato 07 Marzo 2009 19:09 - Ultimo aggiornamento Domenica 07 Aprile 2013 17:23
Ti terrò aggiornato...
- Ci conto! Come valuti la scena underground italiana a livello di professionalità degli
addetti ai lavori (locali, label, promoter e Media), di interesse da parte del pubblico, e di
livello qualitativo della band? Sei un personaggio duplice, poiché stai da tutte e due le
parti di uno studio di registrazione, la tua opinione dunque è quanto mai rilevante.
- Forse sono un po’ snob, ma al momento non ho previsto di contattare altre webzine italiane
per promuovere il mio lavoro. Sono disgustato, da parecchi anni ormai, dalla sostanziale
incompetenza soprattutto nel settore “giornalistico”, che una volta per fortuna era solo cartaceo,
ma ora grazie a internet prolifera. Ho un po’ di nostalgia per il pionieristico H/M e per le
recensioni di Vincenzo Barone...chissà che fine ha fatto! Per quanto riguarda le bands...ho
sempre notato, anche a livelli infimi, la tendenza a fare le superstar dopo aver raggiunto
traguardi tutto sommato trascurabili.
- Old School, so di parlare con un esperto in materia nonché con un sincero estimatore
delle sonorità metal pre-nichilismo grunge. So anche che abbiamo due "nemici" comuni,
paradigma di ciò che secondo alcuni ha iniziato una certa parabola discendente
all'interno della musica heavy metal: Pantera (ed epigoni), Nirvana (ed epigoni). Si tratta
quasi di una vera e propria filosofia di vita: che ne dici di dire la tua ai lettori a riguardo?
Potresti contribuire a riportare sulla retta via qualche metalkid sprovveduto, eheh!
- Quando si tratta di combattere contro le “armi di distrazione di massa”, come MTV ad
esempio, c’é poco da fare. 17 anni fa, qualcuno decise che il metal, l’hard rock e il thrash erano
morti, e che bisognava promuovere la musica “alternativa”. I Nirvana, in realtà, erano un gruppo
pop che si è portato via tutti i fans estemporanei che negli ’80 ascoltavano i vari Skid Row, Bon
Jovi, Guns’n’Roses, etc. E i Pantera? Chi lo va a spiegare al metal kid sprovveduto che prima di
loro c’erano un sacco di gruppi thrash coi controcoglioni? Cos’avevano loro, più degli altri?
Furbizia, immagine e fortuna, probabilmente. E pazienza se il loro chitarrista è deceduto: non
ho visto molta gente strapparsi i capelli dopo la scomparsa della povera Michelle Meldrum.
- Beh, io li sto riattaccando uno a uno ... I migliori tre album metal di tutti i tempi secondo
Frank Wells.
- Mi metti in enorme difficoltà...solo tre dischi. Di sicuro “Spiritual Healing” dei Death e “Seventh
Son Of A Seventh Son” dei Maiden. Poi uno dei Paradise Lost, dei Tiamat o degli Amorhis...
- Qualcosa che non ti ho chiesto e che i lettori dovrebbero sapere?
- Andate su www.mortalfungus.com e cliccate su “testimony”: se riconoscete di che dischi si
tratta vi consiglio di andarveli a riascoltare. O scaricare.
- Ok, l'intervista è finita, grazie del tuo tempo e della tua disponibilità. Ed in bocca al lupo
per ogni futuro passo artistico!
- Appena registrerò qualcosa di nuovo, sarai il primo a saperlo. Grazie dell’intervista
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Frank Wells
Sabato 07 Marzo 2009 19:09 - Ultimo aggiornamento Domenica 07 Aprile 2013 17:23
Psychotron, e a risentirci!
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