VALUTAZIONE ACUSTICA DI UNA CENTRALINA IDRAULICA MEDIANTE L'USO DI SPETTROGRAMMI Estratto da: Oleodinamica-Pneumatica ottobre 1996 per gentile concessione Tecniche nuove Autori: Alberto ARMANI Alessandro BARTOLINI Enrico GARGANO Introduzione La gravità e l'importanza del fenomeno dell'inquinamento acustico negli ambienti industriali, e più in generale in ogni ambiente normale di lavoro e di vita, hanno determinato negli ultimi anni un succedersi di interventi ad ogni livello di tipo tecnico, organizzativo, legislativo tesi alla salvaguardia da questo rischio. Fig.1 Rappresentazione tridimensionale di una misura multispettro con sua proiezione sul piano tipo mappa spettrale. Tuttavia solo recentemente ha preso effettiva consistenza la consapevolezza delle conseguenze e dei danni provocati da un'eccessiva esposizione al rumore, in termini sufficientemente oggettivi, grazie alle indagini svolte dalla moderna medicina del lavoro. Accertata l'esistenza di un danno fisiologico da curare, nasce il problema della scelta dell'intervento in grado di modificare la situazione di rischio per l'integrità fisica della persona. Fig.2 Rappresentazione grafica in modalità sonogramma/spettrogramma relativa ai grafici della figura 1. In linea del tutto generale esistono due tipiche possibilità di intervento: una difesa passiva, tendente ad impedire che il rumore comunque prodotto raggiunga l'uomo ed una soluzione attiva tendente a rimuovere le origini e le cause del rumore. Ovviamente la prima strada è quella di gran lunga maggiormente battuta, sia per la maggiore semplicità, sia per sia per la maggiore economicità, per lo meno a breve termine. Tuttavia la seconda strada offre maggiori garanzie per una soluzione definitiva del problema dell'inquinamento acustico, e viene sempre più seguita da parte dei costruttori di componenti oleodinamici, sia perchè stimolati dagli utilizzatori, sia per adeguarsi alla normativa europea in materia di controllo del rumore. Il lavoro svolto ed esposto nel presente articolo si inserisce in questa seconda prospettiva di interventi ed ha avuto come scopo principale l'utilizzo di un'analisi per le misure di rumore e di vibrazione dei componenti oleodinamici che sfrutta la caratterizzazione temporale del fenomeno necessaria oltre che per la determinazione del grado di affidabilità della misura, anche per una sua corretta descrizione in termini di distribuzione dei livelli di energia per bande di frequenza nel tempo. Una analisi in frequenza eseguita come spettro del livello equivalente su un periodo sufficientemente lungo tale da considerare le fluttuazioni tipiche della sorgente in esame, può fornire una precisa indicazione della distribuzione in frequenza dell'energia acustica rilasciata, ma non fornisce alcuna informazione su come questo rumore si è manifestato nel tempo. Se per esempio due sorgenti identiche funzionano, una continuamente e l'altra ad intermittenza solo per il 50% del tempo, lo spettro rilevato nei due casi sarà identico con solo 3 dB di differenza nel valore globale. Leggendo le due misure un operatore potrà quindi solo pensare che la seconda macchina sia meno rumorosa poiché nulla potrà sapere della sua caratteristica ad intermittenza. Pertanto possiamo pensare che se l'interesse della misura consiste nella sola valutazione degli effetti prodotti dalla sorgente di rumore, l'analisi in frequenza condotta con le modalità note, fornirà tutte le informazioni richieste. Se diversamente si ricerca la caratterizzazione della sorgente utile per comprendere le modalità di emissione in termini di energia sonora nel tempo ed in frequenza, allora sarà necessario ricorrere ad altre strategie di analisi. Le misure Autostore o Multispettro Una funzione comune a tutta la nuova strumentazione di analisi in frequenza in tempo reale, sia si tratti di strumentazione da laboratorio o portatile, consiste nella possibilità di memorizzare una serie di analisi spettrali in modo automatico nel tempo. Queste funzioni sono chiamate Autostore By Time oppure Fast Store o anche Multispettri. Fig.3 Spettro L[KG1]eq della misura multispettro. In comune hanno l'acquisizione temporizzata di una sequenza di analisi spettrali in bande di 1/3 d'ottava con costante di tempo Fast (o 1/8 di secondo di media esponenziale) ed una memorizzazione continua con velocità di 10 spettri al secondo. E' facile però osservare che una tecnica di acquisizione così impostata produce una mole di dati rilevante anche per tempi di misura limitati. In un solo minuto vengono posti in memoria 600 spettri. La capacità di memoria della strumentazione di analisi costituisce quindi il primo limite nell'impiego generale di questa tecnica di misura. Capacità di memoria intesa però come quantità di spettri e non come dimensioni in Kbyte o Megabyte, poichè in alcuni casi le medesime analisi memorizzate in uno strumento possono occupare fino a 10 o 20 volte la memoria di un altro strumento; questo dipende principalmente dalle modalità di gestione delle memorie e dal tipo di formato dati oltre che da eventuali criteri di compressione dei dati. Per condurre misure su tempi lunghi, possono essere impiegate soluzioni che prevedono l'esecuzione di misure lineari ripetitive (ovvero spettri di Leq) su tempi di uno o più secondi o anche su intervalli di un intero minuto, quando per esempio si vuole protrarre l'indagine per una intera giornata (1440 spettri). Un altro limite nell'impiego pratico di questa tecnica di misura consiste poi nella parte di analisi dei dati. Abbiamo già considerato che la quantità di dati prodotta con queste analisi è rilevante. Se ora si volesse osservare il risultato delle misure con gli strumenti di visualizzazione messi a disposizione direttamente dalla strumentazione che abbiamo impiegato, allora ci troveremmo sicuramente in grande difficoltà, in quanto la quasi totalità della strumentazione dedicata, consente solo una rappresentazione dei dati in forma bidimensionale del tipo ampiezza frequenza oppure ampiezza tempo, mentre le misure acquisite con la tecnica descritta sono del tipo tridimensionale in termini di ampiezza frequenza tempo. La soluzione della rappresentazione pseudotridimensionale o waterfall offerta in alcuni strumenti costituisce un passo in avanti, ma tali grafici risultano solitamente di difficile scalatura e difficile è anche la gestione del cursore per la lettura dei dati. Il Sonogramma- Spettrogramma La modalità grafica più adeguata per la rappresentazione delle analisi Tempo-Frequenza si è dimostrata quella denominata spettrogramma o sonogramma ovvero una grafica che rappresenta la sequenza delle varie analisi in frequenza con l'asse delle ascisse scalato in secondi, minuti oppure ore, l'asse delle ordinate con la scala in frequenza ed una scala cromatica oppure una scala dei grigi per indicare l'ampiezza dei livelli sonori con classi di livello definibili. Il sonogramma trae origine dal settore audiologico dove le analisi tempo frequenza delle emissioni vocali erano eseguite già molti anni fa' con apparati specifici che riportavano su carta, tramite il lavoro di un pennino, le intensità delle emissioni vocali alle varie frequenze con una rappresentazione appunto mediante scala dei grigi. Oggi la rappresentazione grafica del tipo sonogramma è molto facilitata dall'impiego del calcolatore, dove, per rappresentare le ampiezze, si preferisce sostituire la scala dei grigi con una adeguata scala cromatica. Anche se la scala dei grigi risulta comunque indispensabile per la riproduzione dei grafici con le stampanti in bianco e nero. L'impiego del calcolatore con adeguati software di gestione, si dimostra la soluzione preferibile oltre che per le capacità grafiche specifiche, anche per la gestione generale delle misure tempo-frequenza. La rilevante quantità di dati prodotta da ogni misura, richiede infatti non solo grandi dimensioni per la memoria dei dati, ma anche capacità di calcolo elevate su matrici che spesso risultano di dimensioni non gestibili con l'impiego dei fogli elettronici più noti. Allo scopo di agevolare la gestione computerizzata delle analisi tempo-frequenza con la produzione dei corrispettivi sonogrammi, è stato realizzato un software specifico denominato "NOISE WORK", in grado di trattare misure multispettro sia in banda a percentuale costante, sia in banda stretta. NW è stato anche impiegato per poter inviare direttamente i dati delle misure multispettro al software di presentazione grafica tridimensionale denominato "Surfer" e prodotto dalla Golden Software. Esempi di rappresentazione grafica per misure Tempo-Frequenza Nella sequenza dei tre grafici riportati in figura 1 e 2, possiamo osservare come può praticamente essere rappresentata una misura multispettro con la grafica di tipo tridimensionale o con la sua corrispondente proiezione a mappa spettrale e come il sonogramma sia facilmente deducibile da quest'ultima modalità grafica. Osservando la misura Tempo-Frequenza presa come esempio e rappresentata con la modalità grafica del sonogramma, notiamo che il livello sonoro interessa inizialmente uno spettro a banda molto estesa, compreso tra le frequenze dei 12 Hz ed i 2 KHz, seguito poi, da una componente tonale distinguibile alla frequenza dei 3.15KHz e di durata compresa tra i 12 ed i 17 secondi dall'inizio della misura. Dopo 20 secondi sono invece evidenziati una serie di 4 impulsi che rilasciano energia su uno spettro prevalentemente distribuito verso le alte frequenze. Si osserva anche la presenza di una componente a 250 Hz, di livello piuttosto basso, ma continuamente presente per l'intera misura. Con un rilievo del valore fonometrico in Leq pari a 80.0 dB(A), si ottiene l'informazione relativa alla sola energia che globalmente il fenomeno acustico ha rilasciato nei 30 secondi della misura. Da ogni misura integrata nulla può trasparire in relazione alla dinamica temporale del fenomeno. Così pure lo spettro dell'Leq non può fornire altro che la distribuzione dell'energia per bande di frequenza, e non può essere in grado di poter descrivere come questa energia si è accumulata nel tempo. La spettro del Leq relativo alla misura multispettro in esame e riportato nel grafico di figura 3, evidenzia solamente una distribuzione dell'energia sonora con maggior concentrazione sulle bande a bassa frequenza. Per migliorare quindi la lettura del sonogramma si è pensato di integrare questa rappresentazione, con un secondo grafico che utilizzando la medesima scalatura temporale dell'asse delle ascisse, riportasse anche l'andamento temporale del livello globale. Sonogramma e livello globale nel tempo Abbinare al sonogramma anche il tracciato temporale del livello globale nel tempo, può aiutare ogni operatore, in quanto questo secondo tipo di rappresentazione risulta simile ai vecchi tracciati grafici ottenuti con i tradizionali registratori di livello a pennino. La produzione dei tracciati temporali dei livelli globali o delle singole bande in frequenza, risulta essere una operazione molto semplice poichè tutte queste informazioni sono già ordinate nelle matrici delle misure a multispettro ed è quindi sufficiente visualizzare i dati delle diverse righe per tracciare i livelli nel tempo, oppure dati delle colonne per ottenere gli spettri corrispondenti ai vari istanti. Per meglio descrivere l'abbinamento sonogramma e tracciato del livello nel tempo, viene riportato in figura ( 4 ) il sonogramma già visto in precedenza ed il tracciato del corrispondente livello globale pesato (A), oltre alla traccia dell'Leq progressivo. L'osservazione combinata rende più facile rilevare che il rumore a banda larga inizia due secondi dopo l'inizio della misura e termina poco prima dei dieci secondi. La traccia nel tempo con fluttuazioni sopra agli 80 dB indica l'evolversi di questo primo tipo di rumore e la corrispondente macchia scura, sullo spettrogramma mostra il contenuto spettrale. Dai 12 ai 17 secondi abbiamo già visto che il rumore è sostenuto dalla componente tonale a 3.15 KHz, come mostrato dal sonogramma, mentre nella traccia temporale osserviamo tra questi due istanti un livello continuo di 70 dB(A)F. Fig.4 Livello globale Fast del segnale nel tempo, calcolo dell'Leq progressivo e corrispondente rappresentazionetipo spettrogramma con analisi in 1/3 d'ottava. Ben diversa la caratteristica temporale tracciata dal livello globale negli istanti successivi ai 19 secondi, dove vengono indicati quattro successivi impulsi che si elevano su un rumore di fondo prossimo ai 40 dB, con dei livelli massimi superiori agli 80 dB(A)F. Come si constata, la lettura del sonogramma è ora notevolmente facilitata dall'abbinamento del grafico della traccia temporale del livello globale e l'insieme grafico rappresenta la migliore soluzione per la compressione di tutte quelle misure condotte con le analisi multispettro. Descrizione del sistema esaminato Come sorgente di rumore è stata esaminata una centralina idraulica della ditta Oleodinamica Donzelli di Solaro (MI). Questa scelta è stata operata nella ricerca di un compromesso tra una sorgente di rumore relativamente semplice e facilmente schematizzabile, ed una sorgente di rumore che offrisse nel suo complesso vari elementi, fonti tipiche di rumore negli ambienti industriali. Si è preferito studiare una macchina completa ed operante, piuttosto che i singoli elementi costituenti, per riprodurre le condizioni che si potrebbero presentare nelle indagini svolte in un normale ambiente di lavoro, piuttosto che in prove di laboratorio. La centralina è costituita da una pompa a palette mossa attraverso un giunto elastico da un motore elettrico. Motore e pompa sono montati con collegamento rigido su di un serbatoio a forma di parallelepipedo rettangolo, poggiante su quattro supporti antivibranti della ditta Vibrostop per isolarlo da eventuali vibrazioni presenti nel terreno. Normalmente questa centralina è adoperata per macchine operatrici a ciclo variabile o macchine transfert. Nel nostro caso abbiamo preferito ridurre al minimo il percorso dell'olio in pressione per poter concentrare l'esame sulla sola centralina, in assenza di vibrazione di tubazioni o di altri elementi idraulici. Per simulare le condizioni di carico ci siamo serviti di una valvola a spillo montata con un breve percorso tra mandata ed aspirazione. Variando la regolazione operata dalla valvola, abbiamo riprodotto le diverse condizioni di carico della pompa. Come si può facilmente notare dalle foto 1 e 2, nelle quali è possibile distinguere i vari elementi costituenti il sistema motore- pompa-giunto di collegamento-manometro di controllo-valvola di carico-serbatoio, la centralina si presenta nel suo complesso in una configurazione alquanto compatta. Vediamo ora brevemente le caratteristiche dei due elementi fondamentali, cioè pompa e motore. Pompa Si tratta di una pompa a palette a portata variabile PV 50. Queste pompe Donzelli della serie PV sono pompe a palette con regolazione automatica della portata, previste per applicazioni oleodinamiche a bassa pressione (fino a 70 bar) e particolarmente adatte per macchine utensili, transfert e macchine operatrici di ogni tipo. Con queste pompe non è necessaria l'applicazione di valvole di massima pressione, perchè la risposta di intervento è molto rapida con punte di pressione attenuate. Praticamente queste pompe erogano olio solo se il sistema lo richiede e sono quindi molto utili per macchine operatrici a ciclo variabile. Il principio di funzionamento è quello ben noto delle pompe a palette ad anello esterno mobile con variazione di eccentricità, e quindi di portata, in relazione alle diverse richieste del circuito. Dal disegno allegato, figura (5), in cui si può vedere la sezione principale e più significativa della pompa, si comprende come l'anello esterno mobile genera una portata variabile a pressione costante: la portata massima si ha con l'anello nella posizione di eccentricità massima. Fig.5 Spaccato della pompa Se la richiesta del circuito è minore, la pressione di mandata della pompa agisce sull'anello mobile con una componente contro la molla e quindi un aumento della pressione tende a ridurre l'eccentricità fino a zero (portata nulla) in funzione della taratura della molla. Vengono accluse alcune caratteristiche ed i dati tecnici della pompa in questione. Il fluido di lavoro utilizzato è olio idraulico ESSO tipo NUTO H54 con viscosità a 50°C pari a circa 5°E. Motore Si tratta di un motore elettrico in continua Inland servocontrollato in velocità, che permette velocità di rotazione sino a 2000 giri/min. Il segnale di reazione di velocità viene fornito da una dinamo tachimetrica montata sull'asse del motore, che ha una costante di 18,8 mV/giro/min. Il moto viene trasmesso alla pompa attraverso un giunto elastico a denti, con elementi elastici in gomma. Prima di operare misure e rilievi si è sempre portata la centralina in condizioni di regime termico, per operare il più possibile in campo stazionario. DESCRIZIONE DEI RILIEVI. Il segnale di rumore e vibrazione nel tempo. Come segnali sorgenti per valutare le condizioni iniziali di funzionamento della pompa, sono stati utilizzati il segnale acustico prelevato da un microfono posto nelle immediate vicinanze della girante della pompa ed un segnale di vibrazione, prelevato da un sensore fissato sulla struttura del cuscinetto di supporto esterno. I due segnali di rumore e vibrazioni, relativi al funzionamento della pompa a vuoto e a carico, (25 Bar) sono stati inviati contemporaneamente ai due canali del sistema di analisi e nella figura ( 6 ), è possibile osservare la descrizione della funzione temporale dei segnali di rumore, (grafico superiore) e vibrazione, riportate in condizioni di carico nella prima metà del grafico ed a vuoto nella seconda metà. Fig.6 Segnali nel tempo della pompa in condizioni originali a carico ed a vuoto. descrizione temporale dei segnali, non può essere di rilevante aiuto quando si analizzano funzioni complesse come quelle generate dalla maggioranza delle macchine in funzionamento nelle loro normali condizioni operative. Nel caso specifico si può solo osservare un leggero aumento di livello tra la condizione a vuoto ed a carico. L'analisi in frequenza. Una migliore descrizione della dinamica del fenomeno è fornita analizzando la distribuzione dell'energia alle varie frequenze, eseguendo l'analisi di Fourier sulla stessa serie di dati temporali acquisiti e visualizzati nel grafico precedente. In figura ( 7 ) viene riportata l'analisi in frequenza in banda 0Hz(2kHz delle vibrazioni relative alle condizioni a vuoto ed a carico. La sovrapposizione dei grafici delle due condizioni, mette subito in evidenza un aumento di circa 4 volte (12 dB) della componente alla frequenza di 367 Hz corrispondente alla velocità di rotazione del motore per il numero delle palette della pompa ( 1469 rpm x 15 palette). La seconda armonica posta alla frequenza di 736 Hz è responsabile del maggior livello di vibrazione e mantiene sempre il medesimo valore sia nelle condizioni di pompa a vuoto che a carico, evidenziando solo un certo slittamento periodico verso frequenze inferiori. Fig.7 Confronto tra analisi in frequenza delle vibrazioni con pompa a vuoto (tratto rosso) e sotto carico (tratto blu). Le analisi Tempo-Frequenza Una descrizione più completa della dinamica dei fenomeni nei termini della variazione della distribuzione energetica per bande di frequenza nel tempo è oggi ottenibile tramite la modalità di analisi nota con il termine di "Spettrogramma". Nei grafici di figure ( 8 ) e ( 9 ) vengono descritti come spettrogrammi della durata di circa 300 mSec. l'evolversi degli spettri di rumore e di vibrazione con la pompa a carico ed a vuoto in funzione alla velocità costante di 1468 rpm. Nella rappresentazione a Spettrogramma, la scala delle frequenze viene riportata sull'asse delle ordinate, mentre le ascisse descrivono la successione temporale dei singoli spettri. La scala cromatica viene utilizzata per la caratterizzazione dei livelli, normalmente indicati su base logaritmica in Decibel per considerare opportunamente anche le variazioni dinamiche molto elevate. Nel grafico di figura 4, dove sono riportate le misure relative alle condizioni della pompa con una paletta difettosa, gli spettrogrammi evidenziano in modo chiaro come la presenza impulsiva del difetto si evidenzi con una periodica variazione cromatica rilevabile ogni 40 mSecondi pari ad un impulso ogni rotazione del rotore della pompa. La prima metà di ogni Spettrogramma riporta la condizione della pompa sotto carico ed in tali condizione si può sempre osservare l'insorgere di tracce cromatiche continue parallele all'asse delle ascisse generate dall'incremento del livello di specifiche componenti tonali, armoniche della frequenza di pompaggio. Il confronto diretto tra gli Spettrogrammi del fenomeno sonoro, riportati nella parte superiore delle figure ( 8 ) e ( 9 ), con quelli della vibrazione, riportati nella parte inferiore delle medesime, mostrano il non eccellente grado di correlazione tra i due fenomeni. Fig. 8 Spettrogrammi rumore e vibrazione della pompa in condizioni originali a velocità costante. Fig.9 Spettrogrammi rumore e vibrazione della pompa con una paletta difettosa a velocità costante. Le analisi numero di giri-frequenza. Le analisi condotte con gli Spettrogrammi si dimostrano un insostituibile strumento di indagine per tutte quelle macchine operanti a regime di giri variabile. Per queste specifiche applicazioni l'asse dei tempi viene però sostituito con l'informazione relativa alla variazione dei giri motore, rilevata solitamente mediante una sonda tachimetrica. La pompa oggetto dei nostri rilievi rientra in tale categoria e pertanto, sia il fenomeno sonoro sia quello di vibrazione, sono stati caratterizzati anche in funzione di un regime di giri variabile compreso tra i 200 ed i 1450 rpm e corrispondenti alle normali possibili condizioni di impiego. In figura ( 10 ) osserviamo un primo esempio di spettrogramma, nel campo di frequenza compreso tra 0 Hz e 2 kHz, in funzione dei giri motore e relativo sia al rumore (grafico di sinistra) sia alla vibrazione prodotta dalla pompa originale, in condizioni di funzionamento a carico. Nei due grafici risulta subito evidente la struttura delle componenti armoniche che, in ragione della scalatura grafica frequenza - numero di giri, dipartono a ventaglio con origine l'intersezione degli assi X ed Y. Sono rilevabili soprattutto le componenti di ordine 15°, 30°, 45°, 60° e 75° ovvero fondamentale della frequenza di pompaggio ( 1469 rpm x 15 palette) e seconda, terza, quarta, ecc. armoniche. Parallele all'asse delle ascisse sono cromaticamente rilevabili nel grafico del rumore, le componenti tonali a 300 ed a 600 Hz prodotte dall'eccitazione del motore in CC utilizzato. Nel grafico relativo alle vibrazioni (grafico di destra) risulta più evidente la componente di 450 Hz rispetto alla 600 Hz indice di una diversa modalità di irradiazione acustica rispetto alla propagazione per via strutturale motore-giunto-pompa-supporto trasduttore accelerometrico. Lo Spettrogramma frequenza-numero di giri, oltre alla possibilità di fornire con una unica rappresentazione grafica, la caratterizzazione dinamica completa del funzionamento della pompa in esame, consente una lettura agevole (diversamente dalle corrispondenti rappresentazioni tridimensionali), mediante semplice posizionamento del cursore, dei dati relativi a frequenza, giri motore e livello di ampiezza. Fig.10 Spettrogrammi del rumore e delle vibrazioni della pompa originale a carico in funzione del numero di giri motore. In figura (11) osserviamo il corrispondente spettrogramma, nel campo di frequenza compreso tra 0 Hz e 2 kHz, in funzione dei giri motore, relativo sia al rumore (grafico di sinistra) sia alla vibrazione (grafico di destra) prodotta dalla pompa, in condizioni di funzionamento a carico e con una paletta difettosa. A differenza dei precedenti spettrogrammi con la pompa in condizioni originali, ora si nota un generale aumento dei livelli dovuto alla dispersione dell'energia nel dominio delle frequenze causata dal comportamento impulsivo della paletta difettosa. Nel grafico relativo alle vibrazioni (grafico di destra) sono altresì ben evidenziate due specifiche zone di risonanza strutturale, poste a cavallo delle frequenze di 700 Hz e di 1600 Hz; le numerose componenti armoniche che all'aumentare del regime motore si trovano a transitare in prossimità di tali frequenze, vengono amplificate a causa della risonanza strutturale e pertanto nel grafico risultano cromaticamente individuabili dalla colorazione gialla corrispondente ai livelli maggiori. Fig.11 Spettrogrammi del rumore e delle vibrazioni della pompa a carico, con paletta difettosa in funzione del numero di giri motore. Rappresentazione grafica Tridimensionale. Le misure eseguite per produrre i vari spettrogrammi seguono le stesse modalità richieste per le rappresentazioni di tipo tridimensionale e pertanto ognuno dei grafici riportati in precedenza può anche essere prodotto utilizzando la più nota tecnica di grafica tridimensionale. A titolo esplicativo vengono riportati nelle figure (12) e (13) i grafici tridimensionali, corrispondenti alla caratterizzazione in frequenza della pompa verso numero di giri motore, a vuoto ed a carico. Occorre considerare che nelle due rappresentazioni tridimensionali, l'asse delle ascisse ora corrisponde alla scala delle frequenze, mentre l'asse delle ordinate corrisponde alla scala dei tempi o del numero di giri motore. Anche nella grafica tridimensionale, risulta sempre chiara la diversa struttura della distribuzione delle frequenze in funzione dei giri motore, ma il particolare tipo di rappresentazione spaziale impedisce una facile gestione dei cursori impedendo una agevole lettura dei dati. Fig. 12 Rappresentazione grafica di tipo tridimensionale relativa alla distribuzione dello spettro in frequenza in funzione del numero di giri motore per pompa funzionante a vuoto. Fig. 13 Rappresentazione grafica di tipo tridimensionale relativa alla distribuzione dello spettro in frequenza in funzione del numero di giri motore per pompa funzionante a carico.