margharet - Leuca Web

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giovedì 11 novembre - ore 21.00
Masseria Ospitale
Ss 131 Lecce - Torre Chianca
Info www.masseriaospitale.com - 3485463001
MARGHARET
Secondo appuntamento con il giovedì colturale della Masseria alle porte di Lecce.
San Martino sarà festeggiato con un menù speciale e la musica dei veneziani Margareth
Giovedì 11 novembre (ore 21 - info e prenotazioni 3485463001
3485463001)) alla Masseria Ospitale sulla
Lecce-Torre Chianca
nca secondo appuntamento con il Giovedì colturale a base di arte, musica e
gastronomia. Esibizioni live, presentazioni di libri, mostre d'arte saranno infatti accompagnate
dalle specialità del ristorante della masseria con menù speciali.
A San Martino, appuntamento speciale con la musica dei veneti Margareth.. L'intento del
progetto, sin dal 2006, è quello di rispolverare il pop perduto e di arricchirlo con influenze
moderne, attraverso un'attitudine acustica. In formazione a 5 elementi reg
registrano
istrano due demo
autoprodotti, Margareth (2006), e Out of the City (2007), di quattro tracce ciascuno. Il 2008 è
anno di cambiamenti: Niccolò (batteria) e Andrea (chitarra) partono alla volta di New York, per
studiare musica. In formazione trio (voce/chita
(voce/chitarra,
rra, basso, piano/tromba) continuano a suonare
e a fine anno incidono un altro demo autoprodotto, This Town, che fanno circolare da gennaio
2009. Con un'inedita formazione a 4 elementi i Margareth si chiudono in sala prove per
preparare quello che sarà il loro primo disco, White Lines, uscito all’inizio del 2010 e accolto da
buoni riscontri di critica e pubblico. "White Lines racconta della vita di provincia, delle sue
problematiche di base e di come l’esistenza sia condizionata dai luoghi", sottolinea il cantante
c
Paul. "E forse non lo vuole raccontare, ma non ne può fare a meno. Qui è stato concepito, qui
registrato. Le canzoni in inglese e il ‘respiro’ internazionale non cambiano questo semplice dato
di fatto. White Lines racconta di come la gente fugge da sé stessa, e raccontandolo cerca di
fuggire a sua volta. Non finge però, non vuol essere quello che non è. Le linee bianche sono
l’unica immagine ricorrente del disco, sono la strada. Seguirle significa non sapere dove
andare. Combattiamo questa normalità facendola entrare nei nostri brani, consapevoli che
accettarla vuol dire sconfitta, e che l’amore è la chiave di tutto". Il sound della band ha un che
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dei Beatles di Lennon, il folk di Sparklehorse, una venatura psicheledica anni ‘70, una leggera
chiave jazzy. "I Beatles sono il nostro ‘carbonio’, l’elemento essenziale della nostra musica,
nonché il mio primo ascolto in assoluto, di quando a 5-6 anni rubavo le cassettine a mio
padre", precisa Paul. "Sicuramente poi tutti gli anni ’60 (Kinks, i Beach Boys di Pet Sounds) e
in particolar modo l’esperienza psichedelica (Pink Floyd e Syd Barrett, David Crosby, Donovan,
Jefferson Airplane, Kaleidoscope, Love tra gli altri) fanno parte del bagaglio Margareth. Lo stile
jazzy in alcuni brani è dovuto a Niccolò, il nostro batterista, che di jazz e di musica
contemporanea è un grande appassionato e pratica questi stili con altre formazioni del
veneziano. Poi ci sono le influenze più moderne, come Calexico, Radiohead (impazziamo tutti
per i Radiohead, ci può essere più arte in una rock band?), Mojave 3, il brit-pop. Prima dei
Margareth - quindi circa 5/6 anni fa e oltre - ognuno di noi suonava in gruppi rock, punk o
reggae, da bravi adolescenti: sono comunque linguaggi musicali che ci hanno aiutato a capire
come si costruiscono i brani, cosa può funzionare e cosa no. Ascoltiamo poi molta musica,
molti gruppi diversi, da quelli più datati alle ultime uscite, dal blues anni ’30 all’elettronica, e
compriamo molti dischi, quando le finanze lo consentono".
La Masseria Ospitale rappresenta uno degli insediamenti rurali tipici del territorio salentino
usata già dagli inizi dell'ottocento. Il contesto territoriale in cui si colloca l'azienda è di notevole
importanza ambientale, naturale e paesaggistica grazie alla presenza nelle vicinanze di aree
protette (Rauccio, Le Cesine) e di centri di interesse culturale e di particolare pregio
architettonico (Lecce ed il suo barocco). La struttura dispone di comode e confortevoli camere
indipendenti e di un ristorante. Nel corso degli anni la Masseria è diventata "luogo" di scambio
culturale, ospitando in residenza artisti provenienti da tutto il mondo e promuovendo concerti
ed eventi.
giovedì 11 novembre
Jack'n Jill – Cutrofiano (Le)
Ingresso gratuito
Info 0836541126 – www.jacknjill.it
KAMAFEI
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Prosegue la programmazione musicale del Jack’n Jill Music Live Pub di Cutrofiano (Le). Giovedì
11 novembre (dalle 22.30 - ingresso libero) si festeggia San Martino con Bacco, Tabacco e
Venere, evento organizzato con l'Associazione Sud Ethnic in collaborazione con Le pecore
gialle. Protagonista
nista sarà la musica dei Kamafei,, che in griko vuol dire “caldo che scorre”, e
proprio come una calda onda musicale, il gruppo si muove tra canti d’amore tradizionali e brani
originali in lingua salentina. Nello spettacolo dei KamaFei si incontrano le spin
spinte
te tradizionali
ben difese da Antonio Melegari con il basso dub
dub-rock
rock di Marco Santoro Verri e le atmosfere
mediterranee elle corde di Stefano Calò, tutto accompagnato dal ritmo frenetico del
tamburello, la potenza della batteria e nuove melodie vocali lega
legate
te a hip hop e reggae. I
componenti dei KamaFei hanno partecipato, anche individualmente, a festival ed eventi in tutto
il mondo, e nel 2008 hanno inciso l’inedito Moroloi
Moroloi-Maitre
Maitre per la mostra d’arte contemporanea
“Il Terzo Paradiso” di Michelangelo Pistol
Pistoletto
etto e “Mama”, scultura sonora di Gianna Nannini. Tra
i corridoi del locale libero spazio alla danza.
Per l'occasione il Jack'n Jill offre oltre al classico
menù anche quello fisso di San Martino ( antipasto casereccio, pitta di patate, verdure
grigliate,
te, panzerotti, pittule, salsiccia grigliata con contorni d'insalata e purè, castagne, vino a
volonta - al costo di 16 euro). Info e prenotazioni 0836/541126 329/2273200.
da giovedì 28 ottobre - dalle 20.30
Cantine Menhir Salento
via Scarciglia 18 - Minervino di Lecce
Cena con degustazione 25 euro a persona
Info www.cantinemenhir.com
0836818199/891847
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L'ALTRO JAZZ
Secondo
ondo appuntamento della nuova rassegna di gusto d’autore presso le
Cantine Menhir Salento di Minervino. La serata di San Martino ospita il
contrabbassista Marco Bardoscia e il cantante chitarrista Dario Muci
Giovedì 11 novembre (inizio
inizio ore 20.30 - cena con degustazione 25 euro a persona) prosegue
L’altro Jazz, rassegna
na di gusto d’autore organizzata da Cantine Menhir Salento a
Minervino di Lecce.. L’azienda, situata all’interno di un palazzo settecentesco nel centro
storico del piccolo centro salentino, ospita cinque appuntamenti di musica e gastronomia con
numerosi interpreti
erpreti della scena jazz salentina e italiana che propongono delle produzioni
originali ideate e realizzate per l’occasione.
Nella serata di San Martino il contrabbassista Marco Bardoscia e il cantante e chitarrista
Dario Muci presentano "… e il jazz diven
diventa
ta Vino" una produzione originale in bilico tra jazz e
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musica popolare. I due proporranno brani della tradizione popolare, non solo salentina, canti
d'amore e di protesta suonati in modo molto libero con un approccio quindi del tutto jazzistico.
Sarà un incontro quasi completamente estemporaneo tra una voce e un contrabbasso.
Marco Bardoscia, classe 1982, già da tenerissima età dimostra uno spiccato interesse per la
musica ma all’inizio la coltiva solo a livello amatoriale. All’età di dieci anni intraprende lo studio
della chitarra ma dopo pochi mesi scopre il basso elettrico e si dedica allo studio di
quest’ultimo prima prendendo lezioni da un musicista del proprio paese e poi autonomamente,
successivamente studierà per un periodo con Massimo Moriconi. A quindici anni si iscrive alla
classe di Contrabbasso del conservatorio Tito Schipa di Lecce dove conseguirà il diploma nel
2005 sotto la guida del M° Leonardo Presicci. Durante gli anni del conservatorio va maturando
una forte passione per la musica Afroamericana, comincia a trascrivere i grandi maestri del
jazz e studia gli standards, pane quotidiano di ogni jazzista, colleziona tra l’altro esperienze
musicali di vario tipo spaziando dal Rock al Pop alla World Music sino alla musica classica e al
Jazz suonando in molti festival in Italia, Belgio, Germania e Francia. Nel 2002 frequenta le
clinics di Umbria Jazz e vince il premio al talento emesso dal BERKLEE COLLEGE OF MUSIC di
Boston (USA) e viene inoltre invitato come artista nell’ambito della rassegna Umbria Jazz
Winter dello stesso anno. Nel 2005 è finalista con il Nicola Andrioli quartet nel concorso
internazionale Ethno- Jazz svoltosi a Milano vincendo il secondo premio e la pubblicazione dei
due brani eseguiti nella finale. Nel 2006 vince il premio Jimmy Woode come miglior
contrabbassista (premiato da una giuria composta tra gli altri da Buster Williams e Giorgio
Rosciglione) nel concorso Ronciglione jazz festival nel quale si classifica terzo con il Francesco
Saguto Quintet. Ha all’attivo diverse incisioni discografiche come side man ed è appena stato
pubblicato il suo primo disco da Leader dal titolo "Opening" con ospite Gianluca Petrella,
acquistabile su internet all'interno del sito www.jazzos.com. Ha collaborato e inciso con: Paolo
Fresu, Paolo Di Sabatino, Maurizio Giammarco, Carlo Atti, Max Ionata, Gianluca Petrella,
Tiziana Ghiglioni, Roberto Ottaviano, Fabio Zeppetella, Fabrizio Bosso, Daniele Scannapieco,
Gaetano Partipilo, Eddy Palermo.
Dario Muci nasce a Nardò il 19 maggio del 1978 e risiede da sempre a Santa Maria al Bagno a
due passi dal mare. L’amore per la musica gli viene trasmesso rispettivamente dal nonno,
Carmelo Marsano contadino e mandataro e dal maestro Luigi Stifani barbiere e
musicoterapeuta. I suoni, le voci e i colori non fanno altro che aumentare in lui il desiderio di
approfondire le varie sfumature del mondo popolare che lo circonda. Nel 1997 fonda il gruppo
Dakkamè, dal grico “morsi” incidendo nel 2000 l’album dal titolo “Nauna”. Dal 2002 al 2004
collabora con gli “Officina Zoè”, partecipando ai più importanti festival di World Music d’Italia e
d’Europa. Nel 2004 dall’unione di alcuni musicisti e compagni di vecchia data, spinti dalla
necessità di una riscoperta delle tradizioni popolari musicali della propria terra, entra a far
parte della “SalentOrkestra”. Un progetto che nasce con l’obiettivo di proporre composizioni
originali e musiche trazionali salentine nel contesto più ampio della cultura musicale del
mediterraneo. Ritmi balcanici, greci e albanesi, si intrecciano con pizziche e tarantelle
amalgamandone le sensibilità. Nel 2005 si unisce a Valerio Daniele, Vito de Lorenzi, Giuseppe
Spedicato e Raffaele Casarano e nasce Mayis (maggio). Ha inciso numerosi cd, lavorato a
teatro, realizzato colonne sonore per film e documentari, ha partecipato a numerosi festival.
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