MEDICINA A cura di Giuseppe Crupi * Medicina Nucleare “La radioattività è una normale componente dell’ambiente naturale” a Medicina Nucleare è nata nei primi anni '30 con l'uso dei radionuclidi per studi di fisiologia. Oggi è la branca specialistica della medicina che si avvale dell'uso di radionuclidi artificiali impiegandoli a scopo diagnostico, terapeutico e di ricerca biomedica. In una opportuna forma chimica ovvero coniugati a molecole o cellule che fungono da vettori, i radionuclidi vengono introdotti nell'organismo sotto forma di soluzioni, sospensioni, aerosol o altro e possono comportarsi come traccianti funzionali, permettendo studi diagnostici "in vivo", o concentrarsi in tessuti patologici, permettendone sia il riconoscimento sia l'irradiazione terapeutica. Al contrario delle immagini radiologiche, ottenute sfruttando l'attenuazione del fascio di radiazioni "x" da parte dei tessuti interposti tra l'apparecchiatura che le ha prodotte e il sistema di rilevazione, le immagini medico-nucleari vengono ottenute per mezzo della rilevazione di radiazioni emesse da radiofarmaci distribuiti nell'organismo. E' quindi il paziente ad emettere delle radiazioni successivamente registrate da apposite apparecchiature in grado di ricreare l'immagine corrispondente. Dal termine "scintillazione", che definisce il fenomeno fisico sfruttato da queste apparecchiature per trasformare in energia elettrica l'energia quantica dei fotoni "gamma" o "x", le immagini da esse fornite vengono dette "SCINTIGRAFIE". Il termine "scintigrafia" deriva dal greco "szinti" che significa "lampo" e da "gramm", che significa "scrivere". pugliasalute - ventidue - settembre 2006 molto precisi per l’elevata risoluzione delle immagini, Le varie metodiche medico nucleari prevedono la mentre la medicina nucleare consente di ottenere dati di somministrazione ai pazienti di un radiofarmaco scelto tipo funzionale e metabolico di fondamentale importanza opportunamente in modo che si concentri nell'organo oggetto per la comprensione dei meccanismi fisiopatologici di molte di studio o che si comporti come tracciante di una particolare malattie, per l'identificazione di processi morbosi in fase funzione biologica. La distribuzione nell'organismo del precoce, quando ancora non si siano evidenziate alterazioni radiofarmaco dipende dalla costituzione chimico-fisica dello di tipo strutturale, e per la valutazione delle caratteristiche stesso, dalla via di somministrazione, dalla capacità di biochimiche dei tessuti. attraversare barriere biologiche, dalle condizioni metaboliche L'impiego per uso DIAGNOSTICO comprende del paziente. Le immagini scintigrafiche esprimono la applicazioni di laboratorio totalmente "in vitro" (es. dosaggi distribuzione spaziale o spazio-temporale del radiofarmaco. RIA); applicazioni "in vivo" e "in vitro", ossia studi di Spesso le informazioni ricavate sono esprimibili anche in patologie mediante conteggi della radioattività forma di parametri numerici, permettendo nei fluidi corporei dopo aver somministrato di ottenere dati di ordine semiquantitativo Le tecniche di opportuni radiofarmaci ai pazienti da o quantitativo. La peculiarità di queste immagini è, medicina nucleare esaminare (es. determinazione del volume ematico e plasmatico, calcolo della massa quindi, di essere "funzionali", cioè sono poco o per eritrocitaria, test di assorbimento della vit. l'espressione morfologica di una funzione nulla invasive B12); applicazioni "in vivo" di imaging vitale. Perchè, infatti, una sostanza radioattiva morfofunzionale, comunemente chiamate possa concentrarsi in un tessuto qualsiasi scintigrafie, che presentano un campo di applicazione dell'organismo è necessario che il tessuto stesso sia vivo e potenzialmente vastissimo in quanto, utilizzando il funzionante. radiofarmaco adatto, possono essere studiate numerose Le indagini medico-nucleari forniscono informazioni funzioni fisiologiche e le loro eventuali alterazioni. diverse e complementari rispetto alla radiologia L'imaging scintigrafico si contraddistingue, rispetto alle convenzionale ed alle più recenti metodiche di diagnostica altre metodiche di imaging, per la capacità di mettere in per immagini (ECO, TC e RM). Infatti ECO, TC e RM evidenza una compromissione funzionale in alcuni casi permettono di acquisire dati anatomici e morfo-strutturali anche prima che siano riconoscibili alterazioni anatomiche. La gamma camera (chiamata "camera di Anger" in onore dell'ingegnere che inventò e costruì il primo prototipo nel 1953) viene impiegata per l'acquisizione di immagini scintigrafiche statiche, dinamiche e tomografiche, espressione della distribuzione in vivo di radiofarmaci opportunamente somministrati. La g. c. consente l'esplorazione simultanea di aree corporee di grandi dimensioni ed è oggi l'apparecchiatura più utilizzata per le indagini diagnostiche in medicina nucleare. Nel tempo la g. c. è stata perfezionata per essere usata al meglio con i fotoni gamma da 140 keV del 99m Tecnezio che è oggi il radionuclide più usato nella diagnostica mediconucleare per le sue caratteristiche fisiche e dosimetriche, per il suo facile approvvigionamento e per il basso costo; Il Tecnezio che emette solo radiazioni gamma non contamina l'ambiente perchè ha una emivita, cioè il tempo in cui dimezza la sua radioattività, di sole 6 ore; ciò significa che, qualunque quantitativo di radioattività dovesse entrare nel sistema fognario tramite le urine o le feci dei pazienti, si autoesaurirebbe nel tempo massimo di un paio di giorni. L'impulso decisivo alla crescita della medicina nucleare, che ne ha permesso la trasformazione da branca della radiologia a disciplina autonoma, si è avuto dalla ideazione del primo generatore di 99m Tecnezio costruito a New York nel 1958 e introdotto nell'uso clinico nel 1964. Trovato il radionuclide ideale è diventato poi compito dei radiofarmacisti identificare differenti sostanze che, legate al tecnezio, fossero in grado di concentrarsi in organi diversi. Oggi sono disponibili numerosi radiofarmaci in grado di concentrarsi elettivamente in diversi tessuti e organi, pugliasalute - ventitre - settembre 2006 Per approfondire alcune nozioni basilari di Fisica delle Radiazioni permettendo così lo studio delle loro caretteristiche morfofunzionali. Esempi dell'impiego per uso terapeutico della M.N. sono in campo endocrinologico, la terapia dell'ipertiroidismo con radioiodio; in campo ematologico, la terapia del Morbo di Vaquez con radiofosforo; in campo reumatologico, la terapia intra-articolare della sinovite cronica da artrite reumatoide con radiocolloidi; in campo oncologico, la radioterapia metabolica del carcinoma tiroideo con radioiodio, la terapia delle metastasi ossee con radiostronzio, la terapia palliativa dei versamenti sierosi neoplastici con radiocolloidi. In ultimo di particolare interesse sono le nuove possibilità fornite dalla PET ( Tomografia ad Emissione di Positroni ) che può utilizzare le stesse molecole normalmente presenti nel metabolismo dei tessuti come ad esempio il glucosio. Infatti, l'uso di radionuclidi emittenti positroni, come il Carbonio, l'Azoto, l'Ossigeno, il Fluoro, permette di marcare le molecole biologiche sostituendo uno o più isotopi stabili con il loro isotopo radioattivo, con il pregio di non modificarne in alcun modo le altre caratteristiche fisiche e chimiche, mantenendo quindi invariate la biodistribuzione. La PET è stata ed è tuttora utilizzata con precise indicazioni cliniche in pazienti con patologie neurologiche, cardiologiche.e oncologiche. Lo studio PET, complementare ad indagini morfo-anatomiche (quali l’ecografia, la radiografia tradizionale, la tomografia computerizzata TC e la risonanza magnetica RM), consente la caratterizzazione metabolica di lesioni identificate o non, con le metodiche tradizionali. Recarsi presso un centro di medicina nucleare per sottoporsi ad una indagine diagnostica, oltre all'inevitabile ansia dell'attesa del responso diagnostico, non deve generare preoccupazioni riguardo alla pericolosità o alla dolorosità delle metodiche impiegate; in molti casi, il disagio maggiore è arrecato dall'attesa causata dai tempi tecnici necessari per l'esecuzione di alcuni esami. Le tecniche di Medicina Nucleare sono poco o per nulla invasive; il paziente per la grande maggioranza delle indagini subisce, al più, una semplice iniezione endovenosa. I radiofarmaci usati possono essere considerati molto sicuri, in quanto in anni di impiego clinico rigorosamente controllato, in tutte le medicine nucleari del mondo è stato osservato un numero minimo di reazioni avverse. La medicina nucleare, al contrario della radiologia che è ormai ben conosciuta anche dal pubblico, è però ancora circondata da un alone di mistero e di timore, legato più pugliasalute - ventiquattro - • Con il termine radiazioni si comprendono comunemente alcuni fenomeni, tra loro differenti, che hanno in comune il trasporto di energia nello spazio. Sono radiazioni, ad esempio, la luce visibile, le onde radiotelevisive, le emissioni di particelle o di fotoni X o gamma da parte di un elemento radioattivo. L'energia trasportata dalla radiazioni viene ceduta quando la radiazione interferisce con la materia attraversata. • Quando una radiazione ha energia sufficiente può ionizzare il mezzo attraversato, ossia produrre cariche positive e negative. • A seconda che la ionizzazione del mezzo irradiato avvenga per via diretta o indiretta le radiazioni vengono distinte in radiazioni direttamente ionizzanti e radiazioni indirettamente ionizzanti. • Radiazioni direttamente ionizzanti sono particelle cariche elettricamente, come le particelle alfa e le particelle beta. Esempi di radiazioni indirettamente ionizzanti sono i fotoni X e gamma e i neutroni. • Le radiazioni possono anche essere distinte in corpuscolate, ossia dotate di massa come le particelle cariche elettricamente e i neutroni, e radiazioni non corpuscolate, come i fotoni X e gamma che non hanno nè massa nè carica. • I fotoni viaggiano nello spazio (anche vuoto) sotto forma di onde elettromagnetiche che sono la propagazione sinusoidale delle intensità dei campi elettrico e magnetico e che possiedono tre caratteristiche: lunghezza d'onda [L], frequenza [n] (cicli/sec o Hertz) e velocità [c] (300000 km/sec). Lunghezza d'onda e frequenza sono tra loro inversamente proporzionali, secondo la formula: n=c/L L'energia dei fotoni [E] è direttamente proporzionale alla loro frequenza, secondo la formula: E=hxn -34 ove h è la costante di Plank pari a 6.61 x 10 joule sec. • L'energia delle radiazioni si misura in elettronvolt (eV). 1 eV è l'energia che una carica elettrica unitaria (come un elettrone) acquista attraversando una differenza di potenziale di un Volt. Multipli sono il keV (1.000 eV), il MeV (1.000.000 eV), il GeV (1.000.000.000 eV). settembre 2006 che altro all'aggettivo "nucleare". Questo termine, che fa riaffiorare alla memoria tragedie recenti, indica che le radiazioni utilizzate - i raggi gamma - provengono dai nuclei atomici. A tale proposito è bene ricordare che le radiazioni elettromagnetiche sono tutte uguali: dalle radiazioni emesse dai normali campi elettrici (a 50-60 cicli/secondo) alle onde radio, allo spettro visibile, alle radiazioni UV, X e gamma, l'unica caratteristica che le differenzia è la loro lunghezza d'onda e quindi la loro energia che è inversamente proporzionale ad essa. I fotoni gamma come i fotoni X sono radiazioni elettromagnetiche e derivano dalla diseccitazione energetica di nuclei instabili che liberano l'energia in eccesso sotto forma di radiazioni gamma, non hanno massa né carica e viaggiano alla velocità della luce. L'unica differenza tra i fotoni gamma e i fotoni X è la loro origine in quanto i gamma sono prodotti a seguito di riequilibri energetici del nucleo, mentre gli X originano da riequilibri energetici del mantello elettronico dell'atomo. Non si deve dimenticare, inoltre, che la radioattività è una normale componente dell'ambiente naturale. L'uomo è da sempre stato esposto alle radiazioni naturali, fin dalla sua comparsa sulla terra e le radiazioni naturali sono ancora adesso la principale fonte di dose alla popolazione mondiale. La radioattività naturale in parte origina dalle rocce o dalle acque terrestri, in parte dallo spazio raggiungendo la Terra sotto forma di raggi cosmici e di prodotti secondari, derivanti dall'interazione dei raggi cosmici con l'atmosfera terrestre. La concentrazione dei radionuclidi naturali nel suolo e nelle acque varia molto da luogo a luogo a seconda della costituzione geologica; anche i raggi cosmici sono distribuiti difformemente sulla superficie terrestre poiché risentono del campo gravitazionale terrestre e vengono quindi deviati verso i Poli. L'atmosfera riduce l'esposizione ai raggi cosmici fungendo da schermo; la riduzione dell'atmosfera che i raggi cosmici devono attraversare, come avviene in alta montagna o a bordo di aerei ad alta quota, produce un aumento dell'esposizione alle radiazioni. Ricorda che una controindicazione assoluta all’impiego della diagnostica M.N. è la gravidanza. Sia per la medicina nucleare, sia per la radiologia tradizionale è essenziale comunque limitarne l'impiego allo stretto indispensabile. * Medico specialista in Medicina nucleare pugliasalute Centro Bio-Medico di Analisi Cliniche Direttore Sanitario: Dott. Marco Papagni Autorizzazione pubblicitaria: n.87 del 21/06/1995 Via De Cuneo , 54 - 70059 TRANI (BA) tel. 0883-588.960 0883-507.511 - fax 0883-588.713 E-mail: [email protected] - venticinque - luglio-agosto 2006