cz ottobre v.5

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Per la tua sete di cinema, nuovi spettacoli pomeridiani
mensile di cultura cinematografica
ALLE CINQUE
DELLA SERA...
Le canzoni di Totò
Un concerto a quarant’anni dalla scomparsa del Principe
Liscio, un racconto di formazione
che sa di mare e fisarmonica
Claudio Antonini incontra le scuole per presentare il suo nuovo film
2013, a digital odissey
Benvenuti nel futuro: il digitale d’essai a Cinemazero
1
Ingresso a 4,00 Euro per i possessori della cinemazerocard,
di tessere CISL Pensionati e CGIL Pensionati e di altre
tessere convenzionate
2
Valido per gli spettacoli pomeridiani da lunedì a venerdì
3
Info: www.cinemazero.it - tel 0434.520404
I primi ciak del Teatro Pasolini
2007 numero 4 anno XXVII
Continua la primavera del cinema italiano
Aprile
07
Le tante storie del nostro paese
Accattone: mostra e film a Casarsa per inaugurare la nuova struttura
Al via la kermesse asiatica
La via della seta porta al Far East Film Festival
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Un concerto a quarant’anni dalla scomparsa
del Principe
Le tante storie
del nostro paese
Le canzoni di Totò
Nel 1951, qualche giorno dopo aver scritto Malafemmena sul retro di un pacchetto di
Turmac bianche e in una pausa della lavorazione di Totò terzo uomo, il principe, mentre
viaggiava in macchina, disse al suo fedele autista Salvatore Cafiero: “Senti un po' questo
motivo” e cominciò a canticchiarlo. Alla fine domandò:”Che te ne pare?”. “Altezza”, rispose l'autista, “mi pare una lagna”. “E tu sei un fesso”, replicò Totò senza arrabbiarsi, “perché questa invece è 'na cosa bella e tu non hai capito niente”. Il tempo ha dato ragione al
principe e da allora, da oltre cinquant'anni, Malafemmena è una di quelle canzoni che in
Italia può vantare forse il maggior numero di interpretazioni. Ma Totò non è stato solo l'autore di un evergreen straordinario come Malafemmena. Di canzoni, lui che non sapeva di
musica ma che faceva trascrivere i motivi che fischiettava o cantava, ne ha composte circa
quaranta. La maggior parte esprimono quel lato malinconico della sua personalità che l'ha
sempre accompagnato. Parlano di amori perduti o non corrisposti, di solitudine, di nostalgie, anche se non mancano pezzi più divertenti ed ironici come Miss, mia cara miss, Carmè
Carmè o Piccerella picceré. “Le canzoni non le scrivo per motivi di guadagno - dichiarò una
volta - sono un sentimentale, le scrivo e me le tengo lì. Le scrivo da buon napoletano, perché è una cosa che abbiamo nel sangue. A Napoli anche gli analfabeti sono in grado di
improvvisare. Le poesie che preferisco le ho scritte nel mio dialetto e hanno un'ispirazione fondamentalmente triste che si ripete come un leit-motiv”. E la sua compagna Franca
Faldini:” Cosa erano le canzoni per Antonio de Curtis? Secondo me, creature del suo vero
essere. Come tali le amava, su questo non c'è dubbio, e ci teneva, gli sarebbe piaciuto sentirle in giro. Belle o brutte che fossero, non so, le canzoni, comunque, rappresentavano per
lui la possibilità di parlare con se stesso di alcuni sentimenti che gli davano pudore. Ma
anche un modo, credo, di visitare quel passato povero e sofferto di cui con tanto orgoglio
era geloso”. Alcune delle sue canzoni furono scritte in italiano, come Con te con cui si classificò quarto al Festival di Sanremo del 1954 o come Baciami, di cui Mina, accanto a Totò
diede una memorabile interpretazione. Era in una puntata di Studio Uno del 1966. Pochi
mesi dopo, il 15 aprile 1967, Totò avrebbe incontrato 'o rre, 'o magistrato che tutto livella. Per ricordare questo aspetto della personalità di Totò che, a parte Malafemmena, è
ancora poco conosciuto, il 15 aprile 2007, esattamente quarant'anni dopo la sua morte,
l'Orchestra a Plettro Sanvitese gli dedicherà un concerto straordinario, straordinario per la
difficoltà di reperire gli spartiti di cui molti sono andati perduti e straordinario perchè è
forse la prima volta che un concerto è dedicato esclusivamente alle sue canzoni.
L'Orchestra a Plettro Sanvitese che l'eseguirà è nata nel 1969 ed è oggi composta da oltre 20 elementi, tra cui molti giovani provenienti dalle province di
Venezia, Pordenone, Udine e Treviso ed è diretta dal 2000 dalla musicista russa Elena
DOMENICA 15 APRILE 2007
Abolmazova. Attiva nell'opera di diffusione
ORE 17.30
di uno strumento poco conosciuto come il
AUDITORIUM CONCORDIA
mandolino che vanta peraltro una letteratuPORDENONE
ra con i nomi di Beethoven, Vivaldi, Mozart,
Hummel, Paisiello, l'orchestra, che in circa
LE CANZONI DI TOTÒ
quarant'anni ha tenuto oltre 250 conConcerto per musica
certi alcuni dei quali anche all'estero
ed immagini
e inciso recentemente due CD, ha
con
un ricco repertorio sia classico
L'ORCHESTRA A PLETTRO
che popolare, innovato ed inteSANVITESE
grato anche composizioni di
diretta dal maestro
autori contemporanei..
Olinto Contardo
Insomma per il Cigno di
Caianiello e il Principe
Cinemazero
Conte Palatino, Cavaliere
Mediateca
Pordenone
del Sacro Romano Impero e
Nobile Altezza Imperiale
Totò Fans Club
Antonio de Curtis, per il comico
e il poeta, per il pagliaccio plebeo e il
signorile gentiluomo, ricongiuntisi deficon il sostegno di:
nitivamente nell'aldilà, un eccezionale
concerto di “moseca, quella con la «o»
maioscola”.
Omaggio a Totò
«Dio ha creato l’uomo perchè aveva bisogno di qualcuno che gli
raccontasse delle storie». A narrare questa barzelletta ebraica,
detta anche jüdischer Witz o, semplicemente, Witz ("barzelletta" in
tedesco e yiddish), è stato lo scrittore Amos Oz, recentemente a
Pordenone per partecipare a Dedica. Per caduta potremmo dire,
dunque, che l’uomo ha creato il cinema per farsi raccontare delle
storie. E il cinema italiano in questo periodo ci ha raccontato tante
storie, che ci fanno riflettere sul presente e sul futuro. Sorie che ci
aiutano anche a capire meglio e di più l’Italia di oggi.
Da Nuovomondo di Emanuele Crialese sull’emigrazione di inizio
secolo scorso, a L’aria salata di Alessandro Angelini sul rapporto
padre/figlio; da Apnea di Roberto Dordit, noir ambientato nelle fabbriche del ricco Nordest, a Uno su due di Eugenio Cappuccio sulla
malattia come momento di riflessione; da In memoria di me di
Saverio Costanto a Lezioni di volo di Francesca Archibugi.
Insomma una lunga serie variegata di storie dell’Italia e non solo.
Ma non è finita qui, in arrivo ci sono Ermanno Olmi con Cento chiodi, che ha buone possibilità di partecipare al prossimo Festival di
Cannes (16-27 maggio), nel quale il regista narra la vicenda di un
giovane professore universitario che comincia una nuova vita sulle
rive tranquille del Po, dove scopre un vecchio rudere e se ne appropria. Una parabola cristologica, una storia di ribellione e formazione in cui «il passaggio dalla città alla campagna che compie il protagonista - ha detto lo stesso Olmi - diventa un riappropriarsi del
valore della natura come vita, della scienza che si spinge verso la
natura e dei loro contrasti». Grande attesa anche per l’imminente
Mio fratello è figlio unico, il nuovo film di Daniele Luchetti con il
titolo ripreso da una canzone di Rino Gaetano e con la storia tratta
dal libro Il fasciocomunista di Antonio Pennacchi. Due i personaggi principali: Accio Benassi (Elio Germano), giovane fascista estremista, e il fratello Manrico (Riccardo Scamarcio), operaio comunista e sindacalista. «Ho fatto un film centrato sulle idee, su personaggi molto ideologizzati, molto diversi tra loro - racconta Daniele
Lucchetti - visto che Accio, ad esempio, è un vero teppista fascista, mentre il fratello è uno impegnato, che si batte per realizzare
i propri ideali politici». È in arrivo anche l’atteso La ragazza del lago
di Andrea Molaioli con Toni Servillo, Valeria Golina, Omero
Antonutti, Anna Bonaiuto e Fabrizio Gifuni, un noir, girato in Friuli,
tratto dal romanzo Lo sguardo di uno sconosciuto della scrittrice
norvegese Karin Fossum e prodotto dalla pordenonese Francesca
Cima. Ma non basta, dopo 11 anni Nanni Moretti torna a recitare
in un film di cui non cura anche la regia: Caos calmo, tratto dall'omonimo romanzo di Sandro Veronesi, che vedrà Antonello Grimaldi
come regista e Domenico Procacci (Fandango) come produttore.
«Non è stata una mia idea proporre questo ruolo a Moretti - ha spiegato Domenico Procacci -. È stato lui, dopo aver letto il romanzo,
che avevamo opzionato alla sua uscita, a candidarsi come attore.
L'ipotesi è piaciuta subito sia a me che a Veronesi e l'abbiamo sposata interamente. In quel momento non avevamo ancora identificato il regista del film». «Dopo aver parlato a lungo con Moretti
della regia ideale per questo film - racconta Procacci - c'è stata una
convergenza sul nome di Antonello Grimaldi che Moretti conosce
da tempo, e che è stato un suo attore ne Il Caimano». E sarà anche
italiano il film, interamente girato in digitale, che verrà presentato
il 18 aprile a Cinemazero per il Forum sul digitale: Sette Ottavi di
Stefano Landini, un film dedicato alla Libertà e alla Musica, quando, durante il fascismo, il jazz minacciava l’italica melodia e non
era tollerato. Interpretato da Flavio Montrucchio e Roberto Citran,
il film ha la colonna sonora eseguita dal Paolo Fresu Quintet. In
attesa anche di Carlo Mazzacurati, che ritorna nelle valli del polesine per il suo prossimo film, godiamoci intanto questa ricca primavera cinematografica tutta italiana.
In copertina:
una scena del film
Le avventure galanti
del giovane Moliere
cinemazeronotizie
mensile di informazione
cinematografica
Aprile 2007, n. 4
anno XXVII
Direttore Responsabile
Andrea Crozzoli
Capo redattore
Riccardo Costantini
Comitato di redazione
Piero Colussi,
Luciano De Giusti,
Sabatino Landi,
Tommaso Lessio,
Elisabetta Pieretto,
Maurizio Solidoro
Direzione, redazione,
amministrazione
P.zza della Motta, 2
33170 Pordenone,
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Tribunale di Pordenone
N. 168 del 3/6/1981
Questo periodico
è iscritto alla
Unione Italiana
Stampa Periodica
Sabatino Landi
Editoriale
Andrea Crozzoli
Continua la nuova primavera del cinema italiano
Claudio Antonini incontra le scuole per presentare il suo nuovo film
Benvenuti nel futuro: il digitale d’essai a Cinemazeroo
Liscio, un racconto di formazione
che sa di mare e fisarmonica
2013, a digital odissey
Camera di Commercio di Pordenone
Banca Popolare Friuladria
Cinema&nuove tecnologie
Primo giro di bobine, oops, di byte per i proiettori digitali che, grazie alla collaborazione con
SIM2 Multimedia, sono stati installati nelle sale di Cinemazero: mercoledì 18 aprile inizia una
nuova era per il cinema d’essai a Pordenone. Sulle pagine di questo giornale abbiamo spesso discusso sull’opportunità e le implicazioni del passaggio al digitale, ma consci di una sfida
che non si giocherà fra parole e teoremi, abbiamo preferito affrontare il problema coi fatti. Del
resto i dati recentemente pubblicati da Media
Salles (realtà europea che cerca di valorizzare il
patrimonio cinematografico continentale) ci
indicano – seppur affidandosi a fredde statistiche matematiche – che l’anno di piena conversione al digitale sarà il 2013. Per quella data si
prevede infatti che i film siano prodotti, distribuiti e proiettati in digitale, rendendo improvvisamente gli eterni proiettori 35 mm improvvisamente obsoleti e costretti a illuminare le pellicole “di una volta”. La verità, verificando noi in
prima persona la produzione e la distribuzione,
è che di film puramente pensati in digitale al
momento ce ne sono proprio pochi. Se le proiezioni matematiche sono corrette, il dato interessante è quindi che in pochissimo tempo ci
sarà una vera rivoluzione copernica anche sul
versante creativo del cinema, aprendo magari
spazi a nuovi talenti o a produzioni low budget.
Da parte di Cinemazero la sfida è quella di
tenere il passo con i tempi, pur continuando
nel solco della tradizione, e dare la possibilità
al nostro pubblico di godere, ancora una volta,
del miglior standard di proiezione possibile.
Questo significa che se il film è stato concepito, realizzato e distribuito in digitale cercheremo, secondo un iter filologicamente corretto, di
rispettare il percorso generativo e di proiettarlo con l’adeguata tecMERCOLEDÌ 18 APRILE
nologia, come, ovviamente, abbiamo sempre fatto e continueremo a
DIGITAL REVOLUTION
fare per ciò che è stato girato in pellicola, curando i formati di proieCINEMAZERO
zione, rispettando i supporti originali e la natura profonda del film,
inteso sempre come opera alta ed espressione dell’ingegno umano.
SALA GRANDE ORE 18.00
Proiezione IN DIGITALE di
Il film che ufficialmente inaugurerà i nuovi proiettori sarà 7/8, un
AL DI LÀ DEL VETRO
lungometraggio di Stefano Landini - che sarà presente in sala – che
di Ettore Pasculli
annovera fra i suoi protagonisti Roberto Citran e si avvale della
SARÀ PRESENTE IN SALA
colonna sonora di Paolo Fresu: si tratta di un intenso racconto stoIL REGISTA
rico che ha come tema centrale la libertà di espressione, narrando
la pagina poco conosciuta dell’attività di censura e ostracismo subiSALA GRANDE ORE 20.45
ta da musicisti e uomini di spettacolo del mondo del jazz in Italia
Proiezione IN DIGITALE di
7/8
durante il fascismo. Sempre mercoledì 18, per celebrare l’evento,
di Stefano Landini
verrà organizzata nel corso dell’intera giornata (maggiori e aggiornaCon Roberto Citran
te informazioni sul www.cinemazero.it) una tavola rotonda con i prinMusiche di Paolo Fresu
cipali conoscitori dell’evoluzione verso il digitale, ognuno con la sua
SARÀ PRESENTE IN SALA
opinione e prospettiva: interverranno infatti registi, produttori, distriIL REGISTA
butori, gestori di sala, tecnici ed esperti tecnologici. Hanno infatti
già confermato la loro presenza il regista Ettore Pasculli (oltre al
Durante la giornata
avrà luogo a Cinemazero
succitato Stefano Landini) - uno dei padri del cinema digitale itauna TAVOLA ROTONDA
liano e che presenterà nel tardo pomeriggio il suo lungometraggio Al
SUL DIGITALE
di là del vetro - , la produttrice Francesca Cima (Indigo Film), i
aperta al pubblico
distributori Sergio Oliva (Mikado) e Gianluca Pignattaro (Fandango),
Filippo Nalon (vicepresidente della Federazione Italiana Cinema
organizzazione:
d’Essai), nonchè i testimonials di SIM2 Multimedia – MBI – Texas
CINEMAZERO
Instruments. Si tratterà di un’occasione anche per il pubblico, non
SIM2 MULTIMEDIA
FICE
solo per gli addetti ai lavori, di scoprire quali saranno i prossimi scenari cinematografici.
Riccardo Costantini
Elisabetta Pieretto
Incontro con l’autore
Avete presente le canzoni da balera, le mazurke ma ancora di più i valzer? Strofa ritornello
strofa ritornello, bastano pochi minuti per capirne la melodia e all'improvviso ci si ritrova a
battere il piede al ritmo della grancassa e le mani a quello del basso. Le parole che compongono i testi sono quotidiane, raccontano di amori desiderati o rubati, della vita esattamente
così com'è, senza troppe metafore. Eppure ogni volta è come se portassero in sé il mondo da
cui provengono, le radici che sanno di feste nelle balere, sagre
paesane, gonne con gli strass e rossetto. La base “ritmica” su
cui poggia Liscio, il secondo lungometraggio di Claudio
Antonini, e da cui si sviluppano diverse varianti è questa. Prima
variante: Raul, il protagonista, è un ragazzo che frequenta la
scuola media - seconda o terza, poco importa -, vive con la
madre, Monica (Laura Morante), che fa la cantante in un'orchestra di liscio ma che sogna di sfondare con la sua musica jazz;
Raul ha imparato ad amare il liscio attraverso il nonno fisarmonicista che poco prima di morire gli regala un clarinetto. Monica
non riesce ad avere una relazione stabile, passa continuamente
da una storia all'altra, mentre Raul vorrebbe che lei trovasse
l'uomo giusto. Seconda variante: i tre inseparabili amici, Raul,
Giovanni e Milhaus, si dannano con una videocamera per riprendere i professori nei loro momenti “non scolastici” - nulla di
sconvolgente, solo le riunioni collegiali, le uscite da scuola, le
passeggiate nelle ore buche - sperando di coglierli in fallo ed è
in uno di questi pedinamenti che Raul intuisce che forse il suo professore di musica potrebbe essere quello giusto per mamma. Terza variante: Manuela,
una compagna di classe di Raul, è innamorata del ragazzo ma
nonostante le sue premure sembra essere per lui inesistente.
Sono queste tre varianti a intrecciarsi nella storia, come se fossero tre diversi strumenti musicali che si rincorrono sul filo
della mazurka che all'inizio del film il nonno Orfeo suona al
nipote. In fondo, come dice Raul dopo il flop del primo concerto da solista della madre, “vuoi mettere un'orchestra di
liscio che ti travolge col sax, la batteria, la chitarra, il basso, il
clarinetto, la fisarmonica…col piano solo che ci fai dico io?”.
Dopo essersi aggiudicato il Premio Solinas con la sceneggiatura scritta dall'esordiente Marco Cambogiani, Liscio ha vinto il
premio “Alice nella città” alla Festa del Cinema: gli under 16
della giuria romana hanno visto giusto. Il film di Antonini non
INCONTRO CON L’AUTORE
ha grosse pretese eppure riesce a mantenere un ritmo e una
Lunedì 16 Aprile
leggerezza che fanno rimpiangere il primo Salvatores, quello
ore 20.45
di Turnè e Puerto Escondido, arrivando a certi momenti di
SalaTotò Cinemazero
autentica dolcezza nel trattare temi comunque forti, come
quello del rapporto controverso tra madre e figlio, quello della
Martedì 17 Aprile
mancanza di una figura paterna, quello difficile della cresciore 9.15
ta. Liscio è soprattutto un racconto di formazione e in quanto
(Matinèe per le scuole)
tale strizza l'occhio a uno dei must cinematografici di queSalaGrande Cinemazero
st'ambito. Il piccolo Antoine Doinel de I 400 colpi di Truffaut,
Proiezione del film
dopo aver invano fatto il diavolo a quattro per essere amato
Liscio
dalla madre, abbandona la famiglia e scappa verso il mare: è
l'ultimo spazio guardato prima di voltarsi e, con un intenso
a seguire incontro
sguardo in macchina, fissarsi e imprigionarsi per sempre nella
con il regista Claudio Antonini
pellicola. Il mare è anche lo spazio in cui si svolge Liscio e con l’attore Umberto Morelli
siamo sulla costa romagnola, il film non lo specifica ma lo si
Per le scuole è obbligatoria la
intuisce - ed è sempre il mare il confidente verso il quale Raul
prenotazione telefonando allo
puntualmente corre nei momenti di sconforto. Laura Morante
0434.520945
nei panni della madre è perfetta, riuscendo ad essere nel conMediateca Pordenone
tempo tremendamente materna e cocciutamente donna; il
di Cinemazero
valore aggiunto del film, senza dubbio, lo conferisce la sua
interpretazione. Il resto lo fa la sceneggiatura: leggera, ironicon il sostegno di:
ca, eppure mai banale. Come una buona mazurka.
info e aggiornameti:
www.cinemazero.it
Accattone: mostra e film a Casarsa per inaugurare la nuova struttura
La via della seta porta al Far East Film Festival
I primi ciak del Teatro Pasolini
Al via la kermesse
asiatica
bambino - occhi bassi, rabbuiati - e la
madre Susanna, in posa, sorridente, con la
compagnia di teatro amatoriale del
Dopolavoro Ferroviario di Casarsa e, sullo
sfondo en plein air, un sipario fra due
colonne di cartapesta. La serata - davvero
memorabile - ha visto la partecipazione di
Franca Pasut indimenticata protagonista
del film accanto a Franco Citti nella parte
di Stella e di Ninetto Davoli - icona del
cinema pasoliniano - di cui in apertura è
stato proiettato il bel film La terra vista
dalla luna interpretato nel 1967 accanto a
Totò e Silvana Mangano. Per Franca Pasut,
originaria di S. Vito al Tagliamento, che
aveva già interpretato una piccola parte ne
La dolce vita e che dopo Accattone fece
solo pochi film, è stata l'occasione per ritornare dopo tanto tempo nella sua terra natale e riceverne un abbraccio affettuoso e
riconoscente. Il folgorante esordio cinematografico pasoliniano è stato ulteriormente
documentato dalla mostra Accattone: i primi
ciak di Pier Paolo Pasolini organizzata dal
Centro Studi P.P.Pasolini e curata da
Cinemazero (Andrea Crozzoli, Luciano De
Giusti, Riccardo Costantini) dove sono raccolte le immagini che documentano la fase
di preparazione al film, i sopralluoghi, i provini degli attori, e i primi - celeberrimi - tre
giorni di riprese per la Federiz di Federico
Fellini di cui si era persa traccia. Queste
fotografie, rimaste “sepolte” per oltre trenta anni sono di Tazio Secchiaroli, indimenticato fotografo felliniano e paparazzo per
antonomasia. Accanto a queste, in un
abbacinante bianco e nero, le foto di scena
scattate sul set dal fotografo Angelo
Pennoni che Pasolini ritroverà anni dopo
durante le riprese de Il fiore delle mille e
una notte. La mostra è visitabile fino al 6
maggio prossimo nelle stanze cariche di
suggestioni e ricordi della casa materna del
poeta a Casarsa: un'occasione imperdibile
per chi ancora non l'avesse fatto.
La via della seta, oggi, non è più una linea che attraversa la mappa dell’Asia:
è un percorso che attraversa la mappa del mondo, una rotta che congiunge
Oriente e Occidente. Una straordinaria via del cinema che, trasportando preziosissimi carichi di celluloide, conduce ancora una volta a Udine e al suo Far
East Film Festival. Riflettori puntati dunque sulla nona edizione, programmata dal 20 al 28 aprile: l’ennesimo viaggio dentro i sapori, i colori, le tendenze,
gli stili e la memoria di una galassia tanto lontana ma, appunto, sempre più
vicina. Far East 2007 comprenderà complessivamente una sessantina di titoli, tracciando ed esplorando nuovi itinerari: dal cinema new wave di Patrick
Tam, alle magniloquenze dei blockbuster giapponesi, dalle stravaganze filippine alle consolidate abilità coreane, dai batticuori thailandesi alle emozioni vive
e primarie del cinema di Hong Kong e della Cina continentale, scivolando nel
brivido dell’Horror Day! Parallelamente alle proiezioni in anteprima
Occidentale, tra cui il Titanic nipponico Umizaru 2: Test of Trust e lo 007 filippino Agent X44 (senza dimenticare il sequel di Nana e il catastrofico Sinking
of Japan), non mancheranno gli approfondimenti quotidiani (con gli incontri
del pomeriggio), così come gli eventi nell’evento, a cominciare dalla corposa
retrospettiva dedicata a Patrick Tam. Ad aprire l’edizione 2007 del Far East
Film Festival sarà venerdì 20 aprile il mega-fantasy nipponico Dororo diretto
da Shiota Akihiko e tratto dal noto manga di Osamu Tezuka, considerato il
padre del fumetto giapponese: il film è diventato ben presto in patria il più
grande e clamoroso successo commerciale del 2007. Altro film da non perdere è The Matrimony, opera terza del promettente Teng Huatao, un delicato e
sensuale “melodramma con fantasma” dove quest’ultimo compare a pieno
titolo, a dispetto delle restrizioni governative che fino ad ora censuravano gli
spettri come protagonista! Molto spazio alla Cina: i film di quest’anno mostreranno in maniera evidente l’efficacia della nuova politica cinese sull’industria
cinematografica, i risultati delle riforme, delle recenti aperture, degli sforzi
compiuti nel settore che hanno portato a una fioritura di generi e a una certa
inedita audacia nei contenuti e negli stili adottati. A testimonianza di questo clamoroso processo di modernizzazione volto a garantire il successo commerciale del prodotto
nazionale, a Udine si vedranno anche la black-comedy The
Case della giovane regista Wang Feng e il nuovo
“Attrazione fatale”, Curiosity Kills the Cat di Zhang Yibai.
Non mancheranno i delicati drammi sentimentali come
One Summer with You di Xie Dong e Young & Clueless di
Tang Danian sui sogni e le speranze delle giovani generazioni di cinesi d’oggi. Non poteva mancare (giovedì 26
FAR EAST CONNECTION
aprile) la classica maratona panasiatica della paura, che
allargherà il proprio campo d’azione a due territori finora
OMAGGIO A JHONNIE TO
inesplorati, quelli della Thailandia e della Malesia, affiancandoli a quelli già frequentati (Corea del Sud, Filippine)
Giovedì 26 aprile - ore 21.00
e tracciando così, per tutti gli appassionati, l’ennesima e
Cinemazero
completa mappa geografica / stilistica del new horror.
proiezione del film
Come ogni anno, infine, grande attenzione verrà riservata
Yesterday once more
anche al cinema di Hong Kong. Dopo alcuni anni di decli(Honk Kong 2003) 90 min.
no, grazie alle co-produzioni con la Cina, il Giappone e
versione originale sottotitolata
anche con la Corea, nell’ex colonia britannica sembrano
(film girato in parte in
esserci degli inattesi spiragli di luce per la produzione
Friuli Venezia Giulia)
locale e la sua (ri)affermazione sul pubblico. Si potranno
a seguire:
vedere l’attesissimo thriller Eye in The Sky, esordio dietro
PTU
alla macchina da presa di Yau Nai Hoi (sceneggiatore “sto(Honk Kong 2003) 91 min.
rico” di Johnnie To) fino al notturno Dog Bite Dog di Soi
versione italiana
Cheang. Non mancheranno nemmeno super-produzioni in
costume, come Battle of Wits di Jacob Cheung con Andy
Biglietto unico per la serata
Lau, e Confession of Pain, della famosa coppia Andrew
Lau e Alan Mak (Infernal Affairs).
Far East Film Festival
Piero Colussi
Omaggio a Pasolini
Con la proiezione del film che ha segnato
l'esordio di Pier Paolo Pasolini dietro la
macchina da presa - Accattone - proiettato
in una copia restaurata dal Centro
Sperimentale di Cinematografia, è stata
inaugurata sabato 31 marzo la stagione
cinematografica del nuovo Teatro Comunale
di Casarsa della Delizia aperto pochi giorni
prima dopo un'attesa durata quasi vent'anni. Il nuovo teatro di Casarsa per volontà
dell'intero Consiglio Comunale - e non poteva essere diversamente - è stato intitolato
proprio a Pier Paolo Pasolini: un modo
significativo per ricordare quel profondo
legame che ha intrecciato la figura dello
scrittore, poeta e regista con la terra friulana ed in particolare con il paese della
madre Susanna. Un modo anche per segnalare quelle prime relazioni intercorse fra
Pasolini e il mondo del teatro avvenute proprio in Friuli negli anni della guerra: basterà
ricordare I turcs tal friul uno dei suoi testi
più riusciti, scritto proprio a Casarsa nel
1944. Le prime esperienze teatrali con i
giovani del paese per lo spettacolino popolare Meriggio d'arte la cui cronaca dello
stesso Pasolini appare in uno degli Stroligut
pubblicati dall'Academiuta di lenga furlana. O la recita I fanciulli e gli elfi, per non
parlare della commedia in friulano La morteana e del dramAccattone: i primi ciak
ma in tre atti Il
di Pier Paolo Pasolini
Cappellano che trofotografie di Tazio Secchiaroli
verà la via della
e Angelo Pennoni
rappresentazione
fino al 6 maggio 2007
solo nel 1965 con
il titolo Nel '46!. E
Orari mostra:
c'è una foto davveFeriali: ore 15-18
ro
illuminante,
Festivi: ore 10-13 e 16-20
datata 1930 o '32,
Lunedì chiuso
conservata presso
l'archivio del Centro
Informazioni:
studi Pasolini dove
telefono 0434.870593
vediamo seduti al
[email protected]
centro uno accanto
all'altro Pasolini
Totò Fans Club
DA SODOMA A HOLLYWOOD 22 - TORINO GLBT FILM FESTIVAL
Torino, dal 19 al 26 Aprile 2007
Il 22° Torino International GLBT Film Festival celebra quest'anno la sua XXII edizione:
22 anni dedicati al grande cinema che esplora e costruisce l'immaginario queer. Grazie
a una accurata selezione di film, anno dopo anno il Festival è divenuto una delle principali occasioni di dialogo e confronto per la comunità glbt, così come per il grande pubblico. Il Festival ha anche il merito di aver fatto conoscere in Italia registi come François
Ozon, Gus Van Sant, Derek Jarman, Todd Haynes e, recentemente, Eytan Fox,
Apichatpong Weerasethakul, Alain Guiraudie, Auraeus Solito e Brillante Mendoza. Non
solo: il Festival ha anche fatto riscoprire autori e registi in parte dimenticati dal pubblico. In questa edizione ci sarà come ospite Kenneth Anger, al quale sarà dedicata una
retrospettiva, accanto agli omaggi a Jenni Olson, Ron Athey, Andy Warhol, ecc. e una
sezione dedicata allo Spaghetti Western: Queer in the West. Info: www.tglff.com
con il sostegno della
Venerdì 27 aprile 2007 ore 21.00 (ingresso gratuito)
1967/2007: 40 ANNI SENZA TOTÒ - I CAPOLAVORI
TOTÒ MISERIA
E NOBILTÀ
QUANDO IL CALCIO SI FA GIOCO
di Mario Mattoli
Pordenone, concorso fotografico - prima edizione
Saletta Incontri, Convento S. Francesco - Piazza della Motta 2 - Pordenone
con il patrocinio del Comune di Pordenone
RETROSPETTIVA WERNER HERZOG
Dal 16 maggio a Cinemazero il cinema del maestro tedesco
Uno dei più eccentrici e singolari registi del panorama europeo è senza ombra di
dubbio Wener Herzog. La sua produzione è stata criticata, assunta molto spesso a
titolo rappresentativo del panorama cinematografico contemporaneo, ma raramente
indagata in maniera completa, includendo dunque anche l’attività documentaristica e “breve” dello stesso, e approfondita adeguatamente per cercare di descrivere
il suo modo di fare cinema. Herzog fa parte di quel gruppo di registi tedeschi che
lanciarono, a cavallo tra gli anni sessanta e gli anni settanta, il Nuovo Cinema
Tedesco: Rainer Werner Fassbinder, Edgar Reitz, Wim Wenders, Margharete Von
Trotta e Volker Schlöndorff. E, come spesso capita ai "maestri" consacrati, la sua
opera è oggi conosciuta più nelle università e nelle scuole di cinema che presso il
pubblico. Ogni opera di Herzog è un’ escursione conradiana dentro la natura selvaggia, misteriosa e inesplicabile. Herzog definisce la sua attività di regista come
opera principalmente "atletica" e dichiara: "Sono alla ricerca di una nuova grammatica delle immagini, immagini del nostro tempo fino ad ora inedite."
Il suo universo cinematografico è complesso, visionario e impulsivo. Indimenticabili
e tutti da rivedere capolavori come Aguirre furore di dio, Fitzcarraldo, L’enigma di
Kaspar Hauser, Grido di pietra.
Cordenons (Pn)
via Sclavons, 239
0434.541860
LA CARTA DEI DIRITTI
SUL DOLORE INUTILE
VAI SUL NOSTRO SITO PER SAPERNE DI PIÙ
L'Associazione Dai un calcio al razzismo promuove un concorso fotografico che avrà cadenza annuale in concomitanza
con la seconda edizione del Torneo antirazzista di calcio a cinque Città di Pordenone che si svolgerà presso l'impianto sportivo di Villanova (PN) nei giorni 01-02-03 giugno 2007. La
partecipazione è aperta a tutti i ragazzi delle scuole medie
inferiori e superiori della provincia di Pordenone, l'iscrizione
al Concorso è gratuita. Il tema delle fotografie è il calcio inteso come gioco in tutte le sue
manifestazioni ed espressioni che non siano legate al mondo professionistico. La data
limite per l'iscrizione al Concorso è il 10 maggio 2007. Un’apposita Giuria sceglierà 10
foto finaliste che saranno stampate ed esposte nell'ambito della manifestazione; tra le
finaliste saranno scelte 3 fotografie vincitrici, che verranno premiate durante le giornate
del Torneo. Info: [email protected]
TRENTOFILMFESTIVAL - MONTAGNA, ESPLORAZIONE, AVVENTURA
Trento, dal 28 Aprile al 6 Maggio 2007
Fondato nel 1952 dal Club Alpino Italiano e dal Comune di Trento il TrentoFilmfestival è
il primo e più antico Festival mondiale dedicato al cinema di montagna, esplorazione,
avventura. Ogni anno il TrentoFilmfestival propone al pubblico il meglio della cinematografia mondiale di montagna e avventura, e per una settimana diventa il luogo di incontro tra grandi alpinisti, registi, rappresentanti delle produzioni e dei canali satellitari
tematici di avventura e sport estremi. Una significativa novità nell’edizione 2007 sarà
l’apertura già dal 24 aprile di “MontagnaLibri”, la rassegna internazionale dell’Editoria di
Montagna, vetrina di tutto ciò che si stampa sulla montagna a livello mondiale.
Info: www.trentofilmfestival.it
VIVA I FUMETTI
Pordenone, concorso per ragazzi
Il Comune di Pordenone, l'Associazione Vivacomix e Stripburger con il contributo della
Regione Friuli Venezia Giulia, della Banca Popolare FriulAdria e della Promotur, bandiscono un concorso a premi nell'ambito della manifestazione Viva i fumetti. Il concorso è aperto alle scuole e all'Università della Regione Friuli Venezia Giulia e della Slovenia ed è suddiviso in due sezioni: a) fumetto, b) animazione. Si propongono come protagonisti delle storie a tema del concorso due personaggi: MONSIEUR BORDIGON realizzato da Francesco
Satta e Sara Colaone, ZAMPINO da Matej Lavrencic. La giuria si riunirà per la valutazione
giovedi 19 aprile e sarà composta dai disegnatori Matej Lavrencic, Sara Colaone, Emanuele
Barison, Davide Toffolo, dall'assessore alla Cultura e all'Istruzione prof. Gianantonio Colaoni
e dalla prof. Paola Bristot. La premiazione avrà luogo venerdì 20 aprile alle ore 11 presso
il parco di San Valentino a Pordenone, dove, nella sala dell'ex-cartiera, saranno esposti gli
elaborati dei ragazzi da venerdì 20 aprile a domenica 29 aprile. Giovedì 19 aprile alle ore
18 si inaugurerà la mostra di Sara Colaone e
Matej Lavrencic alla galleria Daniele Tarozzi in
viale Trento, 28. La mostra è a cura di Paola
Bristot. Successivamente la mostra verrà allestita a Ljubljana al centro culturale KUD.
Info: [email protected]
Domani accadrà ovvero se non si va non si vede
Mediateca Pordenone di Cinemazero
La vita degli adulti vista da un bambino
QUELLO CHE GLI UOMINI
NON DICONO
DI NICOLE GARCIA
L’adolescenza: l’età più interessante da mettere in luce
(Iklimer)
Un film di Nuri Bilge Ceylan. Con
Ebru Ceylan, Nuri Bilge Ceylan,
Nazan Kesal.101 minuti.
Produzione Turchia, Francia 2006.
La crisi sentimentale sullo sfondo della Turchia
Le prime visioni del mese
Sei personaggi in cerca di fuggire da una realtà che li opprime. Non
si conoscono, ma si incrociano, si sfiorano, si insultano, in una cittadina sull'Atlantico dove, ognuno per conto proprio, sono approdati. Si dice che tutti, una volta nella vita, incontrino la propria storia.
Come capire che è proprio lei a passare? Un ragazzino li osserva,
senza nessuna pietà. Quello che gli uomini non dicono racconta i
destini incrociati e l'influenza reciproca tra sei uomini e un ragazzo,
tutti chi più chi meno in crisi esistenziale: Serge, un ausiliario di
talassoterapia (Vincent Lindon); Pierre, un professore di scienze in
un liceo (Benoît Magimel); Mathieu, un paleontologo di ritorno nella
sua città natale (Patrick Pineau); Adrien, un tennista professionista
in fase autodistruttiva (Arnaud Valois); Jean-Louis Bertagnat, il sindaco della città (Jean-Pierre Bacri); Joss, un ladro che sta architettando il colpo del secolo (Benoît Poelvoorde) e il Charlie (Ferdinand
Martin) del titolo originale, un ragazzino di undici anni che li osserva e li giudica con severità e rigore.
Tre giorni e tre notti nella vita di sette uomini, sei adulti e un ragazzo, Charlie - figlio di Serge il personaggio interpretato da Vincent
Lindon - che li guarda dall'altezza dei suoi undici anni, messi in
scena da una donna, Nicole Garcia, poco incline alla complicità.
Una piccola cittadina sull'Atlantico come palcoscenico, dove queste
sei persone s'incontrano e si scontrano come in una pièce teatrale.
"Gli uomini del mio film - ha dichiarato la Garcia - possono ingannare se stessi, prendono a prestito delle storie, dei sogni, delle fantasie che non sono loro, si perdono, ma poi hanno la possibilità di
ritrovarsi. Ho voluto raccontare degli scorci di vita, frammenti biografici, che messi insieme raccontino una battaglia comune. Ognuno
dei sette personaggi del film deve nuotare contro la corrente della
sua esistenza, ma deve farlo arrivando al limite estremo del sogno
impossibile nel quale si è smarrito". Il suo fedele sceneggiatore
Jacques Fieschi ha aggiunto: "Sono voluto andare dove il cinema tradizionale non va: nel cuore dell'ambivalenza maschile".
Un film di Andrea Arnold. Con Kate
Dickie, Tony Curran, Martin
Compston, Natalie Press, Andrew
Armour, Paul Higgins.90 minuti.
Produzione Gran Bretagna,
Danimarca 2006.
Quando le telecamere spiano la vita
RED ROAD
DI ANDREA ARNOLD
Una donna che per mestiere controlla il mondo perde improvvisamente il controllo di sé. Succede una sera come tante, quando le
telecamere della sua ditta di videosorveglianza inquadrano qualcuno che le semmbra di riconoscere. Possibile che sia proprio lui?
Certo che è lui, ma come avrà fatto a uscire così presto? Perché
Jackie, solitamente fredda e distaccata, sembra tanto eccitata dai
loro incontri (lui non la riconosce)? E come mai, pur odiandolo,
prima ci va a letto, poi ruba il suo sperma, si dà una sassata in faccia, simula uno stupro?
Esordio della scozzese Andrea Arnold, Red Road scopre le carte
poco a poco. Solo in sottofinale capiremo chi è quell'ex-galeotto.
Ma intanto questo film in digitale, stretto ossessivamente intorno a
un pugno di luoghi e di personaggi, avrà portato alla luce il lato
oscuro di Jackie. Mescolando immagini sgranate, strade malfamate, richiami notturni (sotto quei palazzoni di periferia la notte
echeggia il verso triste delle volpi). Finendo per far coincidere la
fine di un lungo lutto con quella discesa agli inferi. Una discesa
che in termini fisici è un'ascensione, perché il misterioso Clyde vive
al 24mo piano, ma a volte bisogna spingersi lontano per riuscire a
guardarsi dentro. E l'esordio della Arnold, primo capitolo di un bizzarro work in progress a più mani, teso, incalzante, emotivamente
violento, visivamente notevole, è una bella sorpresa. (Fabio Ferzetti, Il
Messaggero, 21 magg. 2006)
10
(The Hottest State)
Un film di Ethan Hawke. Con Mark
Webber, Catalina Sandino Moreno,
Josh Zuckerman, Michelle
Williams, Jesse Harris, Ethan
Hawke, Sonia Braga, Laura
Linney.117 minuti. Produzione
USA 2006.
L'AMORE GIOVANE
DI ETHAN HAWKE
Lo stato più caldo. Quello degli anni dell'adolescenza e del primo
amore. Questo racconta The Hottest State (in italiano L'amore giovane), secondo film (dopo Chelsea Walls del 2001) di Ethan
Hawke, attore in pellicole generazionali come Prima dell'alba e
Giovani, carini e disoccupati , questa volta dietro la macchina da
presa per mettere in scena la storia del suo alter ego William, attore ventunenne giunto a New York dal Texas in cerca di fortuna. La
troverà per caso in un locale underground grazie all'incontro con la
bella aspirante cantante Sarah, giovane inquieta e lunatica che lo
condurrà in un viaggio fisico ed emotivo verso il Messico, verso la
scoperta dell'amore vero e verso la dolorosa transizione all'età
adulta. Hawke si mette in gioco portando sullo schermo una storia
semplice e profondamente autobiografica, tratta dal suo omonimo
romanzo del 1996 (in italiano "Amore giovane", Sonzogno), dalla
quale emerge un ritratto sentito, credibile e universale dell'adolescenza di ognuno di noi. Novello Antoine Doinel, William si muove
per il mondo accompagnato da ricordi d'infanzia e visioni paterne;
e un po' come un giovane vansantiano (come il Mike di Belli e dannati inizia e finisce il suo viaggio filmico su una strada di periferia), vaga nervoso per le strade americane alla ricerca di risposte.
Seguito nel suo peregrinare da canzoni nostalgiche e movimenti di
macchina dolcemente instabili a fare da accompagnamento a questo viaggio dell'anima, William (Mark Webber, già in Chelsea Walls,
e di recente presunto figlio, anche lì in cerca di verità, di Bill
Murray in Broken Flowers ) troverà pace soltanto dopo la visita al
padre che non vede da anni, incontro che segnerà il suo passaggio
definitivo al mondo degli adulti. Grazie al padre, il ragazzo capirà
che l'amore a vent'anni, quello che sconvolge e ferisce, è quello
che come una cicatrice lascia il segno per tutta la vita. E come una
frattura, - dice Hawke/padre al figlio - "fa un po' male ogni volta
che piove." Hawke ci regala un ritratto malinconico, delicato e
passionale allo stesso tempo, del suo passato che è anche il
nostro, raccontando l'amore giovanile senza mai scadere in banalità o facili sentimentalismi. E dimostra ancora una volta (dopo i
felici esempi americani di Garden State , Il calamaro e la balena
e Il succhiapollice ) che - come diceva Truffaut - "l'adolescenza,
l'età dei primi conflitti tra la purezza di cuore e l'impurità della
vita, rappresenta, dal punto di vista di qualsiasi artista l'età più
interessante da mettere in luce". (Chiara Renda, mymovies.it)
Le prime visioni del mese
(Selon Charlie)
Regia di Nicole Garcia
con Jean-Pierre Bacri, Minna
Haapkylä, Philippe Lefebvre,
Vincent Lindon, Benoît Magimel
115'
IL PIACERE E L'AMORE
DI NURI BILGE CEYLAN
La fine di un amore. Una coppia in crisi, sguardi malinconici che
tradiscono incomprensioni e delusioni insolubili accumulate in
anni e anni di vita insieme. E una vacanza al mare, in Kas, tentativo estremo di ricomporre il puzzle. Lui la lascia, lei gli tappa gli
occhi mentre guida in scooter: insieme oppure la morte. Poi il
ritorno a Istanbul e qualche mese vissuto esclusivamente attraverso l'occhio del protagonista, un fotografo che sfoga il suo dolore in
una relazione con la compagna di un amico. Infine il viaggio alla
rincorsa di lei, impegnata nelle riprese di una produzione televisiva sulle montagne innevate della Turchia. Ma dalla spiaggia ai
monti "caelum non animum mutant qui trans mare currunt", e i
due si ritrovano nell'incomunicabilità di un tempo. Interpretato
dallo stesso regista: il turco Nuri Bilge Ceylan (così come della
famiglia Ceylan fanno parte, nella realtà, l'attrice che interpreta la
fidanzata, ovvero sua moglie, e genitori), il film colpisce soprattutto per la sua verità. Senza mai scadere nella retorica o nel melodramma, descrive la drammaticità delle relazioni umane, la difficoltà di vivere una vita coerente, le piccole grandi cattiverie nei
confronti di un prossimo che non si riesce realmente a incontrare.
Un realismo che si riflette dal punto di vista stilistico sia nella
scelta di una fotografia - digitale ad alta definizione - molto lumi-
11
Un film di Stuart Gordon. Con
William H. Macy, Julia Stiles, Joe
Mantegna, Rebecca Pidgeon, Ling
Bai, Frances Bay, Patricia Belcher,
Wren T. Brown, Mary Castro.
Produzione USA 2005.
Un borghese piccolo piccolo e...inquietante
(Drabet)
Un film di Per Fly. Con Jesper
Christensen, Pernilla August,
Charlotte Fich, Beate Bille, Vibeke
Hastrup, Julie Ølgaard.103 minuti.
Produzione Danimarca 2005.
Il dramma silenzioso della middle-class danese
EDMOND
12
Un film di Cristiano Bortone. Con
Luca Capriotti, Paolo Sassanelli,
Marco Cocci, Simone Colombari,
Rosanna Gentili. 96 minuti.
Produzione Italia 2005.
Peccato che l'aggettivo “inquietante” sia così inflazionato, perché
calza a pennello a un film come Edmond, parabola scritta da Davld
Mamet e diretta da Stuart Gordon che riporta d'attualità il tema
espressionista del borghese demoniaco. L'Edmond del titolo è uno
scialbo impiegato di mezza età (lo interpreta benissimo William
H.Macy) il quale pianta la routine di sempre e, comprato un coltello, si tuffa nella minacciosa notte urbana. Il vero pericolo, però,
è lui: mentre anche il mondo della malavita e della prostituzione
rispetta certe - aberranti - regole interne, Edmond dà sfogo al suo
anarchismo represso, frutto di un impasto dl razzismo, paura e
desiderio di cui sarà vittima una cameriera (Julia Stiles) incontrata
per caso. Mamet fa dire al personaggio cose da brivido, ma probabilmente vere, cui è duro guardare in faccia. Che ogni paura è
riflesso di un desiderio; che tutti, nel profondo, coviamo qualche
forma di razzismo; che istituzioni come quella carceraria possono
apparire luoghi rassicuranti a chi si nutre d'ansia, perché là “tutto
è semplice”. Gordon riveste il testo perturbante col linguaggio flimico adeguato. (Roberto Nepoti, La Repubblica, 7 sett. 2005)
GLI INNOCENTI
DI PER FLY
Una divertente commedia dalla sontuosa ricosrtuzione
LE AVVENTURE GALANTI
DEL GIOVANE MOLIÈRE
Una favola moderna senza retorica
ROSSO COME IL CIELO
DI CRISTIANO BORTONE
Agli inizi del 1970, un bambino, Mirco Mencacci, si ferisce con un
colpo di fucile e perde la vista. Costretto a frequentare le scuole per
non vedenti, Mirco sviluppa la passione per il suono e nel tempo
diventerà uno dei più grandi montatori cinematografici audio italiani. Questa storia realmente accaduta è un modo, per Cristiano
Bortone, di mettere in luce sia le problematiche dei non vedenti,
relegati a istituti differenziati, sia le capacità artistiche di un uomo
che ha costruito un successo sulla diversità. Rosso come il cielo è
un film dolce e aggressivo, critico e pieno di pathos, che non deve
essere valutato per la messa in scena non particolarmente innovativa e degna di nota, ma per la poesia con cui il percorso di un
uomo, segnato fin dall'infanzia, rappresenti un simbolo di reazione
agli accadimenti della sua vita e del nostro paese. Lo spettatore è
messo di fronte alla dura realtà, alla folle politica statale di considerare i ciechi, persone non abili ad avere un'esistenza al pari degli
altri, e la denuncia, grazie a una grande direzione della fotografia,
si fonde molto bene con l'essere dell'individuo, mantenendo l'equilibrio fra gli aspetti istituzionali e quelli umani e personali. Questa
favola moderna, che ci ha regalato un grande artista, ha il grande
pregio di essere svuotato da ogni retorica e da ogni elemento compassionevole, e quando le sequenze emozionano, lo fanno con
grande tatto, senza alcuna gratuità, ascoltando semplicemente il
cuore. (Mattia Nicoletti, mymovies.it)
DI STUART GORDON
Ultimo episodio della “trilogia sulle classi” di Per Fly, di cui ricordiamo il recente e molto valido L'eredità, questo Manslaughter Innocenti, pur non arrivando a bissare le qualità del predecessore,
riesce ugualmente a centrare l'obiettivo di descrivere con amarezza e lucidità il dramma silenzioso in cui versa la middle-class danese, non dissimile del ceto medio di qualsiasi altro paese europeo (e
forse mondiale). La storia ha come perno centrale un professore
universitario che abbandona moglie e famiglia per dare supporto
alla propria amante, attivista politica e pacifista, colpevole dell'omicidio di un poliziotto, evento che finisce per sconvolgere “a
cascata” le vite e le certezze di tutti i personaggi del film. I temi
etici e politici che Per Fly tratta sono di certo interesse e di stretta
attualità e spaziano da quelli tipici del microcosmo familiare a problematiche che riguardano l'intera società. Proprio questo continuo
passaggio da un piano narrativo all'altro rende Manslaughter Innocenti, affascinante a dispetto dei problemi citati. Nel cast, ottima prova, come al solito, di Jesper Christensen, forse il miglior
attore danese oggi in circolazione e di Pernilla August, icona senza
tempo. (Andrea Chirichelli, mymovies.it)
(Molière)
Un film di Laurent Tirard. Con
Romain Duris, Fabrice Luchini,
Laura Morante, Edouard Baer,
Ludivine Sagnier, Fanny
Valette.120 minuti. Produzione
Francia 2006.
madame Jourdain e le confessa la propria identità. Una divertente
commedia degli equivoci dalla sontuosa ricostruzione.
(Goodbye Bafana, Belgio/Sud
Africa, 2007)
Regia di Bille August con Dennis
Haysbert, Mehboob Bawa, Joseph
Fiennes, Adrian Galley, Diane
Kruger. Dur. 140'
La storia di Mandela e del suo carceriere bianco
IL COLORE DELLA LIBERTA'
DI BILLE AUGUST
Sud Africa, 1968. Venticinque milioni di neri sono governati da una
minoranza composta da 4 milioni di bianchi che hanno imposto il brutale regime Apartheid del Partito Nazionalista. James Gregory
(Fiennes), un tipico Afrikaner bianco, considera i neri come dei subumani. Ma il rapporto con un detenuto, che sorveglierà per vent'anni,
cambierà profondamente la sua vita. Il nome del detenuto è: Nelson
Mandela. Il colore della libertà (Goodbay Bafana) è una storia vera che
descrive come, attraverso il rapporto tra i due uomini, Gregory capirà la
disumanità dell'uomo nei confronti dei suoi simili e partirà una lenta
evoluzione che porterà il Sud Africa dell'Apartheid alla democrazia. Nel
film del premio Oscar Bille August, Dennis Haysbert, già primo
Presidente nero degli Stati Uniti nel serial tv 24, è Nelson Mandela.
Dove/Come/Quanto
Ingresso Intero
E
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Ingresso Intero Card
E
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Ingresso Intero Mercoledì
E
4,00
(se non festivo o prefestivo)
Ingresso Ridotto (anziani e bambini)
E
5,00
Ingresso Ridotto Matinée
E
4,00
DI LAURENT TIRARD
Abbonamento 10+2 (possessori card) E
50,00
Nel 1644, la compagnia teatrale del giovane Molière finisce in bancarotta. Imprigionato per debiti, il giovane attore e commediografo
esce dalla galera e scompare per un periodo di tempo - da sempre
rimasto avvolto nel mistero per biografi e storici del teatro francese. Questa è la storia ipotetica del buco nero nella vita di Molière:
egli sarebbe stato invitato dall'arrivista mecenate Jourdain a trascorrere un periodo nella sua dimora, allo scopo di istruirlo nell'arte della recitazione e consentirgli di impressionare una giovane
nobildonna. Per non insospettire la sposa di Jourdain, Molière si
finge inizialmente un prete incaricato dell'istruzione della figlia dei
Jourdain; ben presto però, cade vittima del fascino della bellissima
Abbonamento 5+1 (possessori card) E
25,00
CinemazeroCard 2007 (1° INGRESSO E 3,00) E
12,00
Cinemazero è iscritto alla
Le sale sono dotate di impianto
Con il sostegno di
Ai giovani, di età compresa fra i 12 e i 18 anni,
su richiesta, verrà rilasciata gratuitamente la
JuniorCard che dà diritto all’ingresso a prezzo ridotto fino al diciottesimo compleanno.
Per poter usufruire dell’ingresso Card è
necessario presentare ogni volta la Card alla
cassa.
Per SalaPasolini e SalaTotò si può prenotare il
posto in Internet tramite il nostro sito
www.cinemazero.org, oppure telefonando da
lunedì a venerdì (ore 15.00-18.00) allo
0434.520945
(Mediateca)
e
allo
0434.520527 (Cinema) in orario di apertura
cassa (tutti i giorni, dalla mezz’ora prima del
primo spettacolo).
I biglietti, per i posti prenotati sia tramite
Internet che telefonicamente, dovranno essere ritirati 10 minuti prima dell’inizio dello spettacolo.
Le prime visioni del mese
Le prime visioni del mese
nosa e pulita, sia nella staticità delle numerose inquadrature fisse.
E la bellezza del paesaggio turco, una natura leopardianamente
indifferente, non fa che sottolineare il dolore della solitudine intrinseca nell'essere umano. (Francesca Felletti, mymovies.it)
SABATO
7
APRILE ORE
HAPPY
DI
16.00 -
14
8
APRILE ORE
14.15
FEET HAPPY FEET
GEORGE MILLER -
SABATO
DOMENICA
APRILE ORE
animazione, 108 minuti
Durante la stagione degli amori, in Antartide,
i pinguini conquistano i propri compagni con
il canto. Ma fra tutti i pinguini, ce n'é uno,
che si chiama Mambo, che non sa cantare...conquisterà il suo posto in società sfruttando le altre sue doti, come il ballo tip tap...
16.00 -
DOMENICA
15
APRILE ORE
14.15
ERAGON
DI
STEFEN FANGMEIER -
avventura, 103 minuti
Eragon é un giovane che insieme a Saphira, la
sua amica dragonessa, vive nel mondo fantastico di Alagaësia, popolato da creature di
ogni genere. Eragon é uno dei "Cavalieri dei
Draghi", un esercito che ha il compito di liberare il mondo dalle creature malvagie.
Le prime visioni del mese:
QUELLO CHE GLI UOMINI NON DICONO
RED ROAD
L’AMORE GIOVANE
IL PIACERE E L’AMORE
IN MEMORIA DI ME
EDMOND
ROSSO COME IL CIELO
IL COLORE DELLA LIBERTÀ
7
DOMENICA 15 APRILE 200
ORE 17.30
AUDITORIUM CONCORDIA
PORDENONE
LE CANZONI DI TOTÒ
Concerto per musica
ed immagini
con
SANVITESE
L'ORCHESTRA A PLETTRO
diretta dal maestro
Olinto Contardo
21
APRILE ORE
16.00 -
DOMENICA
22
APRILE ORE
14.15
CAPPUCCETTO ROSSO
DI C.EDWARDS, T.EDWARDS - anim., 91 minuti
Una libera interpretazione della classica storia di Cappuccetto Rosso.
E se Cappuccetto rosso in fondo fosse uno spirito ribelle che mal sopportava il bosco? E se il lupo si fosse mascherato da nonna solo per
spirito giornalistico?
SABATO
28
APRILE ORE
16.00 -
BARNYARD - IL
DOMENICA
Proiezione del film
Liscio
E GLI INSOLITI SOSPETTI
29
APRILE ORE
14.15
CORTILE
DI STEVE OEDEKERK - animazione, 90 minuti
In una fattoria, Otis, un bue, insieme ai suoi amici animali si divertono da morire ballando e cantando. Tutto questo sino a quando le cose
alla fattoria non vanno più per il verso giusto e Otis, suo malgrado, é
costretto a prendere la situazione in pugno...
2l
3m
4m
MERCOLEDÌ 18 APRILE
DIGITAL REVOLUTION
CINEMAZERO
5g
SALA GRANDE ORE 18.00
Proiezione IN DIGITALE di
AL DI LÀ DEL VETRO
di Ettore Pasculli
SARÀ PRESENTE IN SALA
IL REGISTA
SALA GRANDE ORE 20.45
Proiezione IN DIGITALE di
7/8
di Stefano Landini
Con Roberto Citran
Musiche di Paolo Fresu
SARÀ PRESENTE IN SALA
IL REGISTA
Durante la giornata
avrà luogo a Cinemazero
una TAVOLA ROTONDA
SUL DIGITALE
aperta al pubblico
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INCONTRO CON L’AUTORE
Lunedì 16 Aprile - ore 20.45
SalaTotò Cinemazero
SABATO
1d
A p r i l e 2007
0 > 12 BAMBINI AL CINEMA
Gli appuntamenti da non perdere
intervengono
il regista Claudio Antonini
e l’attore Umberto Morelli
LA SCUOLA AL CINEMA
Martedì 17 Aprile - ore 9.15
SalaGrande Cinemazero
Proiezione del film Liscio
a seguire incontro
con il regista Claudio Antonini
e con l’attore Umberto Morelli
È obbligatoria la prenotazione
telefonando allo 0434.520945
Mediateca Pordenone
di Cinemazero
17 m
18 m
19 g
20 v
21 s
22 d
23 l
24 m
25 m
1.00
7 ore 2
rile 200 ito)
p
a
7
2
Venerdì (ingresso gratu
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ANNI S
07: 40
0
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I CAPOLA
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TOTÒ Mi Mario Mattoli
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Incontri,
Saletta . Francesco
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ConventoMotta, Porden
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Piaz
FAR EAST CONNECTION
OMAGGIO
A JHONNIE
TO
Giovedì 26 aprile - ore 21.00
Cinemazero - proiezione del film
Yesterday once more
(Honk Kong 2003) 90 min.
a seguire:
PTU
(Honk Kong 2003) 91 min.
versione italiana
26 g
27 v
28 s
29 d
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31 s
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