Non chiamateci erbacce

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PARCO REGIONALE
DI MONTEVECCHIA E DELLA VALLE DEL CURONE
Visita Guidata a cura
delle Guardie Ecologiche Volontarie
“Non chiamateci erbacce”
8 giugno 2014
Milena Villa
Introduzione
Quando mi è stato chiesto di programmare la visita guidata del 2014, mi sono trovata un po’ in
difficoltà nel decidere. Non avevo nessuna intenzione di “vendere” un’ immagine idilliaca di
questo Parco sempre più “stressato” dall’antropizzazione, mostrando le “eccellenze” floristiche
ormai così difficili da trovare. Non mi interessava nemmeno attirare una moltitudine di gente
dalla curiosità superficiale per dimostrare che la visita guidata era riuscita.
Così mi sono detta: “Perché non valorizzare ciò che solitamente è disprezzato?. Uscire dai
luoghi comuni, rompere gli schemi mentali, andare controcorrente: è questo che mi interessa.
Non importa se correrò il rischio di ritrovami con poche persone, saranno sicuramente più
motivate e disponibili a riflettere”.
Chi allora, meglio delle cosiddette “erbacce”, poteva fare al caso mio?
E’ nato così il tema di questa visita guidata.
Ma chi sono le “erbacce”?
-
-
Sono principalmente quelle che “non ci servono”, quelle che non hanno valore perché non
sono “utili”, non “rendono”.
Poi ci sono quelle che ci danno “fastidio” se crescono disordinatamente tra le fessure di un
muretto, se occupano un incolto, se vegetano ai margini di una via o addirittura di un
sentiero…
Ci sono inoltre quelle “dannose” perché si insinuano nelle nostre coltivazioni intensive e
“mono-tone”.
Ci sono infine quelle “brutte”, insignificanti, senza fiori appariscenti, quelle che noi non
consideriamo nemmeno.
In ogni caso il dispregiativo “erbacce” ci autorizza ad eliminarle tutte senza alcuno scrupolo.
Per questo ho ritenuto doveroso dar voce a chi non ne ha. Ho voluto mettermi dalla loro parte
per “ascoltare” le loro ragioni e condividerle con voi. Per riscoprire quanta dignità, bontà e
bellezza sono nascoste in ciò che noi umani disprezziamo, dimenticando che nella comunità
degli esseri viventi non ci siamo solo noi.
Dal libro “Giungla sull’asfalto – la flora spontanea delle nostre città”
di Daniele Fazio, agronomo fotografo
BLU Edizioni, collana Diogene, 2008
“CI CHIAMANO ERBACCE.
Non ci arrocchiamo stupidamente a difesa del nostro territorio temendo lo straniero.
Siamo cittadine del mondo; molte di noi sono cosmopolite ed apolidi. Ci piace infatti
viaggiare, conoscere nuovi luoghi, esplorare nuovi orizzonti; veniamo dall’America,
dall’Asia, dall’Europa, dall’Africa, dall’Australia. Ci incontriamo, stiamo insieme, non
abbiamo pregiudizi.
Non siamo consumiste, ci accontentiamo di poco, non amiamo il superfluo.
Una crepa su un manufatto, poca acqua, a volte solo della rugiada, poca terra
povera che altre specie disdegnano.
Siamo individui di malaffare, “piante da marciapiede”.
Non siamo disciplinate, non stiamo in file o in gruppi ordinati; dicono che portiamo
disordine e degrado su strade e marciapiedi invasi da rifiuti, cartacce, escrementi.
Ma il degrado siamo noi o sono l’asfalto ed il cemento?
Viviamo alla giornata. Fiere della nostra libertà non siamo disposte a sottometterci e
ad essere accudite, rischiando la vita quotidianamente.
Siamo brutte, dicono. Molte di noi in realtà fanno bella mostra di sé in parchi e
giardini, ma guai a sfuggire dagli spazi assegnati. E le altre? La bellezza va
ricercata, non è l’apparire ostentato e volgare.
Dicono che siamo dannose, da eradicare, perché impediamo ad altre specie di
crescere e sopravvivere. Forse a volte è vero, è la lotta per la sopravvivenza, ma a
ben vedere se si dovessero eradicare le specie dannose sulla terra non ci sarebbero
più uomini.
A volte produciamo pollini che preoccupano molto e che invadono l’aria satura di
gas, micropolveri e veleni.
Siamo inutili, dicono, ma forniamo a volte cibo, a volte principi medicinali, a volte
fibre tessili, a volte sostanze aromatiche, a volte cibo e rifugio per animali e
contribuiamo a depurare l’aria.
SIAMO ERBACCE.”
L’ERBACCIA NON ESISTE!
Word Shelter
Blog letterario, esperimento di scrittura
Fabio Santilli - giovedì 26 luglio 2012
“… Oggi quando si parla di ambiente si riduce tutto al mero tema dei pur importantissimi e
non privi di contraddizioni mezzi energetici, che siano pannelli solari o pale eoliche poco
importa, si lascia fuori tutto ciò che riguarda in profondità il rapporto dell’uomo con la
natura. Non trovano spazio le sensazioni, le simbiosi, l’eros, la passione, le emozioni e le
filosofie, tutti quei semi di vita racchiusi in quel frutto che è l’intimità comune del vivere e
rapportarsi tra esseri ed entità sensoriali, animate.
La forza rigeneratrice e turbolenta delle catarsi naturali come i minuscoli e docili pollini al
vento possono essere madri di una diversa consapevolezza di sé, degli altri e
dell’ambiente nel senso più globale, nella ricchezza del vivere. Siamo scorci di un quadro
in continuo ridipingersi. Poesia, musica e racconto che si rinnova ogni istante con il moto
del vento o il rumore della pioggia. Oro da cogliere e contemplare.
Una volta che avremo l’ energia pulita, pur auspicabilissima, che per il bene comune ci
farà vivere più a lungo risparmiando con minor inquinamento, che ce ne faremo se non
riprenderemo il tempo per alzarsi al mattino e passeggiare a piedi nudi su un prato
bagnato? Se non avremo il coraggio ed il piacere di amarci su un letto d’erba viva
accompagnati dal canto dei grilli? Se non alzeremo più spesso gli occhi al cielo per
emozionarci delle stelle? Se tutte queste infinite ed arricchenti possibilità percettive
continuassero ad esser sempre più dimenticate? Fino a rendere aridi e di roccia friabile
cuori rossi un tempo capaci di pulsare.
Considerare l’ambiente soltanto all’interno della logica nel mero risparmiare per produrre e
consumare di più, può far crepare gran parte della sensibilità e della capacità percettiva
umana.
Alberi, odori, rumori, immensità del cosmo e minuscole esistenze in un grumo di terra
all’angolo di una parete sono doni reciproci e straordinari. Troppo, davvero troppo spesso
non considerati da chi vive correndo incentrato su se stesso più di quel che afferma,
incollato su una superfice che non ha orizzonti, senza sentirsi parte della madre terra e
del cosmo, perso in un rincorrere tanto incessante quanto limitante. Si costruiscono e si
spendono esistenze nella ruota di una gabbia, con visioni ristrette, pur senza ammetterlo,
che lasciano vedere e sentire l’esistente solo in termini economici e di sopravvivenza,
misurati dal solo metro della lunghezza della vita che null’altro misura.
L’erbaccia non esiste!
Sono gli uomini a non saperla apprezzare, quando cresce sulla sabbia formando dune che
trasformano il ponente in un gradevole ponentino proteggendoci e deliziandoci, quando il
canneto permette al fiume di scorrere verso il mare, mantenendo la sua forma migliore
evitando che si gonfi per esser costretto a saltare argini artificiali che, come bottoni di
abiti stretti, contengono ma stringono e finiscono per staccarsi e far strappare il vestito.
Quello spazio verde in città che ci sembra da sostituire con chissà quali piante, quasi
antropizzate, è spesso invece un giardino, con fiori ed odori stupendi che aspettano, al
massimo, solo una rosa che gli faccia compagnia. Quelle meraviglie chiamate erbacce
spesso non è necessario sradicarle, al massimo sfoltirle per lasciarle respirare, come si
farebbe con chi vuol danzare, ma è in una folla dentro uno spazio angusto, per fargli dare
il meglio si sé. La vegetazione autoctona è una bellezza che troppe volte non trova occhi
e sensi capaci di goderne.
Sarà bellissimo quando verrà detto: ‘che fai oggi, sei impegnato?’ ‘Si Alessandra, sto
guardando l’edera a le formiche nella fessura di un muro, ti va di passare? Ti racconto i pensieri e
le emozioni che mi hanno regalato! Dai, magari se vieni a vedere anche tu ci doniamo qualche
altro sorriso o qualche riflessione sulle sfumature del vivere! Poi, stanotte, se ti va, andiamo in
spiaggia a respirare nudi insieme alle onde. Sai dovrebbe esserci un leggerissimo vento e qualche
goccia di pioggia… L’ideale per amarci!’
Non calpestare le erbacce: a Londra nasce il giardino officinale
By Francesca Fiore on 06/09/2013
Nella corsa alla tutela della biodiversità, ci si concentra spesso sulle specie più rare e pregiate,
dimenticando le erbe che crescono spontaneamente intono a noi, magari in un’aiuola ai margini
della città: non è così per alcuni artisti e botanici londinesi che hanno creato un progetto di ricerca
con l’obiettivo di salvare le erbacce ed usarle a scopi officinali.
Le vie dell’East End di Londra ne sono piene: ortiche, tarassaco, salvia e molte altre specie. Di
recente queste piante hanno attirato l’attenzione del gruppo di artisti Nomad, che ha deciso di
valorizzarle, cercando di modificare la percezione che i cittadini hanno rispetto alla loro utilità. Così
è nato Phytology, progetto di ricerca e promozione che ha messo in piedi un giardino officinale
nell’area di Bethnal Green.
Il giardino servirà sia come punto di riferimento didattico per la ricerca degli studiosi di botanica,
sia come “vetrina” per la diffusione della conoscenza delle proprietà benefiche delle piante
selvatiche.
Giardino delle Erbacce, East End, Londra – tarassaco
Gli artisti del gruppo Nomad attireranno grandi e piccoli con performance e installazioni a tema
“erbacce”: al momento il giardino copre un piccolo appezzamento lasciato libero dopo la
distruzione di una chiesa, durante la seconda guerra mondiale. Nel 1980, a tutela
dell’appezzamento, fu eretta una recinzione per scoraggiare chi abbandonava rifiuti e cima alle
macerie: piante, alberi indigeni, fiori ed erbacce sono cresciute incontrollate. Le piante verranno ora
classificate, catalogate e riunite nel giardino, in modo da offrire la possibilità a tutti di usarle, sia
per la cura, che per l’alimentazione.
Non solo un’oasi, bella da ammirare: lo scopo è far utilizzare le piante ai cittadini, spiegando come
curarle e come consumarle in modo sostenibile. Michael Smythe del gruppo Nomad, ha spiegato:
“Spero che la gente inizi a comprendere il rapporto tra crescita di queste piante selvatiche e il
benessere, sia del copro che dell’ambiente urbano, iniziando a valorizzare ciò che solitamente
trascura. Il progetto avrà successo se le persone sentono di poter tranquillamente raccogliere il prato
per uso medicinale e nutrizionali personale”
Sarà l’illustratore T Alya Baldwin a creare i disegni per spiegare a tutti proprietà e ricette, mentre
altri artisti del gruppo lavoreranno con le installazioni per creare un ambiente confortevole: lo scopo
è interagire con i cittadini e, con il loro aiuto, trasformare l’area in un parco bio-medico entro il
2014.
Trifolium pratense L. – Trifoglio dei prati
Nella vostra storia ho sempre avuto un forte significato simbolico, le mie foglie infatti
rappresentano l’immagine del “tre”, il numero che voi considerate perfetto e che rappresenta l’Uno
e la Trinità.
Vi ricordo che i Druidi (sacerdoti celti) nutrivano una grande venerazione per me e mi
consideravano sacro. Nelle fiabe irlandesi, di tradizione celtica, si narra che io fossi la pianta
prediletta degli elfi i quali apparivano al fortunato che avesse in mano il "Re dei Trifogli", cioè il raro
Quadrifoglio.
Nel V secolo San Patrizio, evangelizzatore dell’Irlanda celtica, spiegò ai suoi connazionali il
mistero della Trinità cristiana (tre persone uguali e distinte), mostrando loro un Trifoglio. Ancora
oggi, nel giorno dedicato al santo, gli irlandesi portano con orgoglioso spirito nazionale, un Trifoglio
all’occhiello. Così venni adottato come simbolo della Trinità da molti artisti come Michelangelo,
Beato Angelico che mi dipinsero nei quadri e negli affreschi di soggetto sacro.
Ho inoltre molte virtù terapeutiche, svolgo infatti un’azione espettorante, antispastica,
antinfiammatoria, antieczematosa (da cui l’uso contadino di impacchi cutanei nelle dermatiti dei
bambini). I miei infusi sono stati impiegati per curare: bronchiti, tossi irritative, fenomeni
infiammatori dell’intestino e disturbi legati alla menopausa.
Geranium molle L. – Geranio volgare
Favorisco la cicatrizzazione delle ferite e sono analgesico. Sono inoltre consigliato nel trattamento
contro la forfora.
Hypochaeris radicata L. - Costolina giuncolina
Le mie foglie basali sono comunemente utilizzate in cucina: vengono lessate e condite con olio in
sostituzione degli spinaci oppure aggiunte a minestre o frittate; spesso si uniscono ad altre verdure
meno saporite per renderle più gustose.
Centaurea nigrescens Willd. - Fiordaliso nerastro
Ho proprietà cicatrizzanti, antiinfiammatorie, diuretiche.
Plantago media L. - Piantaggine pelosa
Per lungo tempo sono stata apprezzata in medicina popolare per le mie proprietà espettoranti,
emostatiche, rinfrescanti, astringenti, depurative, lenitive, diuretiche e lassative.
Le mie foglie in infuso o macerate sono usate per sciacqui e gargarismi della bocca, bagni oculari,
irrigazioni vaginali. Scottate in acqua bollente sono eccellenti contro ulcere e piaghe; macerate
leniscono il dolore delle punture di insetti; in sciroppo calmano la tosse e combattono la raucedine.
Le mie foglie cotte a vapore producevano l’acqua distillata che veniva usata come collirio per gli
occhi infiammati. Le mie foglioline tenere, appena spuntante, sono ottime crude come insalata
verde, e questo è un uso decisamente consigliato per salvare integralmente il contenuto di
vitamina A e C di cui sono ricca. Ma si possono anche cuocere per preparare squisiti minestroni;
spesso unite ad altre piante, lessate e condite con olio e aceto aromatico.
Bellis perennis L. – Pratolina
Fin dal Medioevo mi sono state attribuite facoltà profetiche in amore, tanto che è diventata
un'abitudine per voi sfogliarmi dicendo ad ogni petalo: "M'ama, non m'ama. Sono una pianta con
molte proprietà: antispasmodica, espettorante, digestiva, emolliente, lassativa. I miei fiori e le
giovani foglie, raccolti in primavera, sono commestibili e si aggiungono alle insalate.
Verbena officinalis L. - Verbena
Sono un'erba molto amara, aromatica, rinfrescante, diuretica, antinfiammatoria e analgesica:
calmo i nervi, aumento la sudorazione e la secrezione lattea, freno le emorragie, miglioro il
funzionamento di fegato e cistifellea, allevio i dolori mestruali. Grazie alle mie proprietà astringenti
sono utile in caso di diarrea o coliche intestinali. Sono un tranquillante naturale, utile nell'ansia,
nell'insonnia e nella tensione nervosa.
Sono uno dei 38 fiori utilizzati nella floriterapia di Bach indicato per chi si lascia trasportare troppo
dall'entusiasmo.
Rumex acetosella L. – Erba brusca
Sono una pianta medicinale ricca di vitamina C, sali minerali e acido ossalico. Ho proprietà
diuretiche, rinfrescanti, antinfiammatorie, febbrifughe.
Il mio gusto asprigno esalta il sapore dei contorni, in particolare delle verdure cotte; le mie foglie si
possono consumare lessate come gli spinaci, oppure si possono aggiungere alle minestre. Un
accorgimento per rendermi più gradita consiste nel cambiare l'acqua una volta durante la cottura,
in modo da ridurre il mio tipico sapore acidulo. Le foglie tenere possono anche venir mangiate
crude in insalata. Sono controindicata per chi soffre di calcoli, artrite, gotta, reumatismi e
iperacidità.
Chenopodium album L. - Farinello
Sono usata in cucina come verdura cotta. Il mio nome comune "farinello" è legato alla presenza di
una patina biancastra sui miei tessuti. I miei semi erano utilizzati in passato nella vostra
alimentazione per l'elevato contenuto di elementi nutritivi. Per molto tempo le farine ottenute dai
miei semi sono state impiegate in miscela con quelle dei cereali per la preparazione del pane.
Taraxacum officinale (group) – Tarassaco
Le mie virtù medicinali sono note sin dall’antichità, sono ricco di vitamine, di glucidi, di sali minerali,
di tannino e di sostanze amare. Svolgo per voi una notevole azione drenante e depurativa che si
esplica attivando la secrezione biliare e aumentando la diuresi. Sono quindi indicato nelle "cure di
primavera" per eliminare le sostanze tossiche accumulate, aiutando così il vostro organismo nel
periodo che comporta il maggiore sforzo di rinnovamento. Sono consigliato per la cura della pelle,
in particolare per gli inestetismi della cellulite e come integratore nelle diete dimagranti.
Le mie tenere foglie primaverili vengono consumate in insalata o cotte come verdura depurativa. Il
loro gusto amarognolo dispone il vostro organismo alla digestione, quindi rappresento un contorno
ideale per tutte le pietanze.
Lotus corniculatus L. – Ginestrino comune
Ho molteplici proprietà medicinali, sono antispasmodico, sedativo, astringente, antisettico ed
emolliente. Attualmente trovo indicazione nell'insonnia, nervosismo, ansia, depressione.
Vengo spesso coltivato come foraggio, inoltre possiedo batteri azotofissatori (Rhizobium) attorno
alle radici in grado di fissare l'azoto atmosferico nel terreno, restituendo allo stesso la fertilità.
Silene vulgaris (Moench) Garcke – Silene rigonfia
i miei teneri germogli raccolti prima della fioritura, si fanno bollire per qualche minuto nell'acqua e
si consumano come contorno a uova o altre pietanze, al pari dei più diffusi spinaci. Con gli stessi si
confezionano risotti dal sapore delicatissimo, ma possono anche venire mescolati a frittate e
minestre di stagione. Sono inoltre molto ricercata dal bestiame ed è sono un ottimo foraggio.
Nasturtium officinale R. Br. - Crescione d'acqua
Sono conosciuto fin dall'antichità come "l'insalata che guarisce", perchè ho diverse proprietà
medicinali: diuretiche, stimolanti, espettoranti, antiscorbutiche, vitaminizzanti.
Lysimachia nummularia L. - Erba soldina
Favorisco la cicatrizzazione di ferite e piaghe.
Geranium robertianum L. - Geranio di S. Roberto
Il mio nome specifico robertianum è dedicato a San Ruperto, vescovo di Strasburgo, vissuto nel VII
secolo, che avrebbe scoperto le mie proprietà emostatiche. Sono inoltre ricco di vitamina C,
tannino, resina e altre sostanze. Infatti la mia azione tonico-astringente, antisettica, antiemorragica,
mi rendono efficace per cicatrizzare piaghe e ferite della pelle e delle mucose.
Dalla mia pianta si ricavano repellenti e coloranti.
Stellaria media (L.) Vill. – Centocchio comune
Da secoli sono impiegata per scopi curativi. Ho infatti proprietà lenitive, astringenti, vulnerarie,
diuretiche.
Asplenium trichomanes L. - Asplenio tricomane
Sono usato in erboristeria per le mie proprietà emollienti ed espettoranti, inoltre il mio infuso è
lassativo. Combatto inoltre per voi la forfora e la caduta dei capelli.
Helianthemum nummularium (L.) Mill. - Eliantemo maggiore
Sono uno dei 38 fiori utilizzati nella floriterapia di Bach per curare paura e panico.
Capsella bursa-pastoris - Borsa pastore
Anche se sono poco attraente ed accuratamente strappata come infestante da campi e orti,
conobbi notorietà in Germania durante la prima Guerra Mondiale perché dalla mia radice si ricava
un alcaloide ad azione vaso-costrittrice. Anche se non sono iscritta nella farmacopea italiana, oggi
sono di nuovo considerata per le mie molteplici proprietà medicamentose: infusi ed estratti dalle
mie foglie sono emostatici, utili nel frenare le emorragie, nei difetti di coagulazione e nel
contrastare perdite uterine abbondanti. Vengono inoltre preparate pomate contro le emorroidi. Le
mie giovani rosette fogliari reperibili durante l’inverno e all’inizio della primavera, sono ottime per la
preparazione di sapide minestre paesane.
Hypericum perforatum - Erba di S. Giovanni, Iperico
Sono una pianta nota sin dall'antichità greco-romana e nella moderna medicina erboristica sono
impiegata soprattutto nella cura della depressione lieve perchè ho un'azione rasserenante
del’umore.
Achillea millefolium - Millefoglio montano
Il mio nome Achillea deriva da una mitica leggenda: Achille mi avrebbe usata per curarsi le ferite
infertegli durante l'assedio di Troia. Fin dall'antichità infatti, venni frequentemente utilizzata, sotto
forma di unguento, per la disinfezione e la cicatrizzazione delle ferite da combattimento.
Le mie sostanze attive, anche alla luce degli studi farmacologici odierni, hanno proprietà
antiemorragiche, antinfiammatorie, sedative, digestive e sono contenute soprattutto nelle sommità
fiorite. Grazie al mio amaro e delicato aroma, sono una pianta impiegata anche per la
preparazione di liquori.
Papaver apulum Ten. – Papavero
Secondo la vostra mitologia greca il Papavero e il Grano sono legati alle vicende di Demetra (dea
della Terra, protettrice delle messi e dell’agricoltura), sempre raffigurata con una ghirlanda in testa
di spighe di grano e papaveri.
Tutti noi papaveri abbiamo in farmacopea effetti simili, ma non sempre conteniamo sostanze
altamente stupefacenti come il Papaver somniferum, da cui si estrae l’oppio. Siamo blandamente
sedativi e antispasmodici.
Potentilla reptans L. - Cinquefoglia
Ho proprietà astringenti, febbrifughe e debolmente antispasmodiche.
Sisymbrium officinale - Erba cornacchia
Sono una pianta conosciuta da tempo per le mie proprietà farmaceutiche astringenti,
antiinfiammatorie, emollienti. Ero infatti chiamata "Erba dei cantori" perchè sono particolarmente
indicata nel trattamento di raucedini e afonie in quanto attenuo i sintomi dolorosi dovuti a
secchezza e infiammazione della laringe e faringe, che hanno come causa lo sforzo vocale
(cantanti, conferenzieri). L’attività antiinfiammatoria, delle vie respiratorie, espettorante e
mucolitica, mi rendono indicata nelle tossi e nelle tracheiti.
Muscari comosum - Cipollaccio, Lampascione
In cucina il mio bulbo trova gli stessi impieghi delle cipolle ed il suo uso è tipico delle regioni
meridionali: si può consumare sia crudo in insalata, sia lessato e conservato sott'aceto o in
agrodolce e servito come antipasto o contorno.
Ceterach officinarum - Cedracca, Erba ruggine
Anch’io sono apprezzata fin dall'antichità per le mie proprietà astringenti, diuretiche, emollienti e
decongestionanti della milza. Vengo tutt'oggi consigliata per sciogliere i calcoli renali da cui il mio
nome popolare di "spaccapietre" e sono utile per coloro che soffrono di infiammazioni all’apparato
urinario.
Verbascum sp. - Verbasco
Tutti i miei parenti appartenenti al genere Verbascum possiedono virtù molto simili: i nostri fiori
hanno proprietà emollienti, espettoranti, tossifughe, sedative e sudorifere e vengono impiegati
nelle affezioni delle vie respiratorie per calmare l’irritazione delle mucose e favorire la
fluidificazione del catarro.
Sanguisorba minor - Salvastrella
Tutta la mia pianta contiene importanti quantità di tannino, olio essenziale e vitamina C che mi
conferiscono proprietà astringenti, emostatiche, antiemorroidali, aromatizzanti, aperitive e
digestive. Vengo utilizzata contro l’infiammazione cutanea, contro le scottature, le ulcere e le
piaghe. Grazie al mio piacevole aroma vengo usata in cucina per insaporire insalate, minestre e
zuppe di verdure.
Filipendula ulmaria - Olmaria
Sono una pianta dalle molteplici proprietà medicinali; le mie sommità fiorite ed il mio rizoma hanno
azione diuretica e anticellulitica utile nel trattamento di ritenzione idrica, edemi e cellulite; azione
antiinfiammatoria, antidolorifica e antipiretica perchè contengono salicilati (derivati dell’acido
salicilico come sintetizzati nell'aspirina) e quindi indicati contro i reumatismi articolari, le affezioni
febbrili da influenza, le irritazioni gastriche, i dolori muscolari e nevralgici.
Epilobium hirsutum L. – Garofanino d’acqua
Studi recenti mi ritengono utile per il trattamento di problemi prostatici e per la prevenzione
dell'influenza. Per uso esterno sono stata utilizzata per curare dermatiti, faringiti, infiammazioni
della bocca e più in generale per guarire ferite ed ulcere superficiali.
Equisetum telmateia – Coda cavallina
Ho diverse proprietà medicinali: sono diuretica, emostatica, rimineralizzante. La mia pianta è molto
ricca di silicio anche quando cresce su terreni calcarei e, per trasformazioni chimico-organiche, è
in grado di ricalcificare. Sono dunque raccomandabile nei casi di carenza calcio-fosforo:
rachitismo, fragilità ossea, saldatura troppo lenta delle fratture.
Hieracium pilosella L. – Sparviere pelosetto
La pianta ha una spiccata azione diureticha e drenante, favoriendo l'eliminazione dei cloruri,
dell'urea e dell'acido urico. E' consigliata contro la ritenzione idrica e per il trattamento del
sovrappeso e della cellulite ed è indicata nell’iperazotemia, nella gotta ed anche nei reumatismi. Le
sue proprietà antibiotiche agiscono bene contro alcuni microrganismi patogeni, soprattutto a livello
urinario.
Malva sylvestris L. - Malva
Sono ricca di mucillagini, vitamine, potassio ed ho proprietà antinfiammatorie, leggermente
lassative, emollienti e lenitive. Sono utilizzata in tutti i casi di irritazioni ed infiammazioni, pertanto
sono innumerevoli le mie indicazioni terapeutiche. Le più importanti riguardano l'apparato
respiratorio: nei casi di bronchiti, tossi, catarri cronici, costipazioni. Inoltre sono efficace per
regolare le funzioni intestinali, digestive e urinarie e come emolliente della bocca e della gola. Per
uso esterno, trovo applicazione come collutorio, nei casi di ascessi dentari, afte, stomatiti,
infiammazioni oculari.
Anche in cosmesi mi potete trovare in dentifrici, colliri, creme, saponette, bagnoschiuma. Rinforzo i
capelli ed i miei fiori usati nel risciacquo eliminano il colore giallastro dai capelli bianchi.
In cucina le mie foglie più tenere si possono usare per insalate miste guarnite con i fiori anch'essi
commestibili, oppure cotte come verdura.
Agrimonia eupatoria L. - Agrimonia
Sono un'erba ricca di proprietà: astringente, tonica, diuretica, antinfiammatoria, antiemorragica.
Per uso interno vengo utilizzata contro le affezioni renali, l'insufficienza epatica, le coliti, le allergie
alimentari, la cistite e i reumatismi. Per uso esterno sono utile come decongestionante ed
antipruriginoso soprattutto per affezioni della bocca, della gola e nelle congiuntiviti; utile anche
nelle dermatiti, foruncolosi ed orticarie, soprattutto di origine allergica.
Sono uno dei 38 fiori utilizzati nella floriterapia di Bach per chi nasconde i propri tormenti dietro una
facciata gaia e cortese.
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Poaceae (Graminaceae)
Facciamo parte di una famiglia numerosa che conta oltre 5000 specie diffuse su tutto il globo
terrestre. Siamo piante perfettamente adattate ad ambienti aridi, mesofili e persino acquatici.
Siamo molto importanti nel quadro del rivestimento vegetale della terra tanto che diamo origine a
formazioni vegetali molto estese come le savane, le praterie e le steppe in cui interi gruppi di
animali (es. ungulati) si sono evoluti contestualmente con noi. Particolare importanza assumiamo
anche nella vostra storia e nell'economia umana. La coltura dei cereali è alla base dello sviluppo
delle vostre prime società civilizzate.
Geum urbanum L. – Cariofillata
Sono una pianta dalle diverse proprietà medicinali; i miei principi attivi sono contenuti
principalmente nel mio rizoma. Stimolo l'appetito e sono digestiva e astringente quindi indicata in
casi di diarrea ed infiammazioni del tubo digerente. La mia radice essiccata viene anche usata, per
il mio caratteristico odore, al posto dei chiodi di garofano, per aromatizzare brodi e stufati, ma
anche birra, vino e liquori.
Valeriana officinalis – Valeriana
Sono una pianta officinale conosciuta già da Ippocrate (460-377 a.C.) padre della vostra medicina
moderna. Agisco come tranquillante e sedativo, favorisco il sonno e calmo il dolore, sono
antispastica e anticonvulsiva. La mia azione interessa il vostro sistema nervoso centrale e quello
vegetativo, riducendo l'ansia. Inoltre abbasso la pressione arteriosa. Le mie proprietà sono simili a
quelle dei principali tranquillanti ma, a differenza di questi, non ho effetti tossici.
Chelidonium majus - Erba da porri, Celidonia
Il mio succo caustico può eliminare le verruche e i porri con la stessa efficacia dell'azoto liquido
usato dai dermatologi. Ho comunque molte altre proprietà medicinali: sono antispasmodica,
purgativa, digestiva, diuretica, narcotica.
Cymbalaria muralis – Cimbalaria
Alla mia piantina vengono attribuite proprietà cicatrizzanti e antiinfiammatorie.
Parietaria judaica L. – Vetriola
Sono altamente allergenica, ma in compenso sono anche diuretica ed insieme ad altre erbe, sono
utile per le mie proprietà antireumatiche, depurative, espettoranti, emollienti.
Inoltre ho la capacità di pulire perfettamente vetri, fondi di bottiglie e bicchieri.
Cichorium intybus – Cicoria, Radicchio
Molte sono le mie proprietà medicinali: sono un'erba amara, diuretica, leggermente lassativa,
digestiva, antinfiammatoria, febbrifuga, ad azione tonica sul fegato e la cistifellea. Sono ottima
come depurativo e per questo sono indicata nel drenaggio e come coadiuvante nelle terapie
dimagranti.
In cucina si possono utilizzare le mie foglie per preparare insalate sia crude che cotte, saporite, ma
decisamente amare. Sono anche uno dei 38 fiori utilizzati nella floriterapia di Bach per chi è troppo
possessivo.
Sonchus oleraceus – Grespino comune
In cucina si usano le mie foglie basali che vengono consumate crude in insalata, quando ancora
sono molto piccole e tenere, oppure cotte ma sempre miste ad altre verdure. La mia radice si usa
torrefatta come surrogato del caffè.
Ho proprietà depurative e disintossicanti del fegato ma la mia azione più interessante è svolta sulla
cistifellea con azione stimolante della secrezione biliare.
Urtica dioica - Ortica
Contengo numerosi principi attivi che, nel loro insieme, mi rendono una delle piante con il maggior
numero di proprietà medicinali. I peli urticanti contengono istamina e acetilcolina, sostanze
prodotte anche dal vostro organismo, che si attivano come trasmettitori degli impulsi nervosi
favorendo l'apparato circolatorio e l'apparato digestivo. Lo sfregamento delle articolazioni con le
mie fronde fresche è considerato un ottimo (ed eroico) rimedio contro i reumatismi. Le mie foglie
sono ricchissime di sali minerali, specialmente ferro, fosforo, magnesio, calcio e silicio, sostanze
che le rendono diuretiche e depurative. Dai miei semi si ricavano oli che hanno azione stimolante
contro gli stati di debolezza e vengono usati nella cosmesi per la caduta dei capelli e la
prevenzione della forfora. Dalla mia radice si ricava un succo che riesce ad inibire l’ipertrofia
prostatica benigna e che avrebbe, non ancora verificate con metodo scientifico, proprietà
antinfiammatorie.
In cucina ho un ottimo sapore caratteristico ma al contempo delicato. Si usano le mie giovani foglie
raccolte in primavera o in autunno che si possono cuocere direttamente con un po’ di cipolla e
utilizzare per fare dei risotti o delle frittate. Lessata al vapore potete consumarmi condita con olio e
limone oppure posso sostituire gli spinaci negli gnocchi, nelle lasagne verdi, nel ripieno dei ravioli
di magro, nelle zuppe e in innumerevoli altre preparazioni.
Attenzione: le nostre indicazioni farmaceutiche hanno solo scopo informativo; in caso di
applicazione e assunzione, non dimenticate di rivolgervi al vostro medico.
Ricordatevi inoltre che non siamo solo a vostra disposizione, siamo anche nutrimento,
dimora e rifugio per molti animali non umani. Siamo parte del paesaggio naturale e della
comunità dei viventi, per questo chiediamo il diritto ad esistere in piena collaborazione e
rispetto reciproco.
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