Corriere.news - 02-22-2017 di Pasquale Pota - http://corrieretv.news Accadde domani: la Bibbia di Gutemberg inaugura l’epoca del libro di Pasquale Pota - Pubblicato mercoledì, 22 febbraio 2017 http://corrieretv.news/2017/02/22/accadde-domani-la-bibbia-di-gutemberg-inaugura-lepoca-del-libro/ Il 23 febbraio del 1452, a Magonza, Gutemberg iniziava il lavoro di stampa di quella che sarebbe divenuta nota con il nome di Bibbia di Gutemberg. Si tratta del primo libro stampato in Europa con la tecnica dei caratteri mobili, un evento che avrebbe rivoluzionato la storia del libro, della cultura e della fruizione del sapere nel mondo. L’opera è la riproduzione della Vulgata, la Bibbia latina tradotta da San Girolamo nel V secolo, ed è composta da due libri rispettivamente di 324 e 319 pagine; l’Antico Testamento occupa tutto il primo ed una parte del secondo volume che contiene anche il Nuovo Testamento. La stampa dell’opera si concluse il 24 agosto del 1956 e la tiratura prevista fu di 180 esemplari, alcuni stampati su pergamena altri su canapa, per lo più venduti a monasteri ed altre istituzioni religiose. Oggi sono conservati 48 esemplari di questa prima stampa, molti in Germania; il Vaticano ne possiede due copie, il cui valore è stimato intorno ai 10 milioni di dollari l’una. La tecnica inventata da Gutemberg prevedeva l’utilizzo di piccoli prismi metallici, i tipi, su cui comparivano i caratteri che venivano assemblati in linee; ogni matrice veniva ricoperta di inchiostro e pressata con l’ausilio di un torchio. L’idea era quella di imitare i codici copiati a mano, dunque la stampa avveniva su due colonne con un carattere molto simile al gotico, il più diffuso nella Germania del tempo; ogni pagina contiene 42 righe di testo, motivo per il quale l’opera è anche nota con il nome di “Bibbia di 42 righe”. A causa del gran numero di caratteri necessari era possibile stampare una sola pagina al giorno per ogni volume, dunque il lavoro di stampa durò oltre 3 anni. Si può considerare, tuttavia, che un amanuense nello stesso periodo di tempo avrebbe portato a termine la copia di una sola Bibbia. Il lavoro di stampa era comunque ancora essenzialmente manuale: per ogni riga di testo i caratteri dovevano essere selezionati manualmente al fine di comporre le parole. Alcune righe erano poi lasciate in bianco per consentire successivamente ai miniatori di inserire le iniziali di paragrafo più elaborate. Il procedimento inventato in Germania si sarebbe velocemente diffuso in tutta Europa ed è considerato oggi uno dei fattori di inizio dell’Età moderna: secondo alcuni storici la fine dell’epoca medioevale passa proprio attraverso l’invenzione della stampa che modificò la diffusione del libro e la sua stessa percezione in quanto oggetto. Nei secoli precedenti, infatti, il libro era stato un elemento di enorme valore, la cui riproduzione avveniva nei monasteri e poteva durare talvolta anni. Il possesso dei libri era riservato a pochissimi: una biblioteca privata, anche ricca, non poteva contare che poche decine di manoscritti, se è vero che quella del Petrarca che ne contava forse un centinaio era considerata alla metà del Trecento la più ricca tra quelle private del suo tempo, superiore anche a quelle di molte istituzioni civili e religiose. Il poeta l’aveva messa insieme in anni di lunghe ricerche personali o affidate ad altri, spaziando in un contesto europeo: dalle sue lettere emergono richieste a personalità di varie nazioni al fine di ottenere opere di raro valore. La nascita della stampa avrebbe allora modificato questa realtà rendendo sempre più semplice il possesso del libro, non più riservato a pochissimi istruiti ma sempre più aperto a tutte le classi sociali. _______________________________________________ 1/2 Corriere.news - 02-22-2017 di Pasquale Pota - http://corrieretv.news Corriere della Campania 2/2 Powered by TCPDF (www.tcpdf.org)