PLACEMENT pro 10 Marzo 2010 · 18 Intervieweb è la più giovane start-up presente all’interno dell’Incubatore di imprese innovative del Politecnico di Torino. E vuol rivoluzionare il settore recruiting. Abbattendo i costi e riducendo le distanze. Ecco come Risorse umane: il futuro passa dalla webcam di Gabriele Cavallaro, [email protected] I n gergo informatico si chiama Human Resource Management System, in pratica si tratta di un applicativo gestionale studiato per organizzare e ottimizzare il processo di reclutamento e selezione del personale, integrato con una piattaforma di videoconferenza e con un portale di web-recruiting. Ideatori di Intervieweb (www.intervieweb. it), innovativo progetto imprenditoriale, attualmente in rampa di lancio presso l’I3P, Incubatore Imprese Innovative del Politecnico di Torino dopo l’ingresso nella finalissima dell’edizione 2008 della Start Cup Torino Piemonte, sono Matteo Cocciardo, 26 anni e Azzurra Giorgio, 25. Per chi non ne avesse mai sentito parlare, come si può definire il vostro progetto? Azzurra Giorgio: «Semplicemente un software di gestione delle risorse umane fruibile in Saas (Software as a service), quindi via web, senza necessità di installazione su hardware interni, integrato con un sistema di videoconferenza-web collaboration, accessibile da computer e progetta- to con l’obiettivo di abbattere tempi e costi di aziende, career service e job placement universitari in fase di selezione del personale». Qual è l’aspetto veramente innovativo di Intervieweb? Matteo Cocciardo: «In primis il fatto di poter trasferire tutta la fase iniziale di reclutamento su internet e poi l’opportunità di poter integrare il sistema in videoconferenza: aziende e candidati dovranno disporre solo di un computer, di una connessione e di una webcam per poter realizzare colloqui veri e propri in qualunque momento lo ritengano più opportuno, sette giorni su sette, annullando completamente le distanze geografiche e abbattendo drasticamente i costi di gestione del processo». Perché vi siete orientati verso il web recruiting? M.C. «L’idea è nata dalla nostra comune esperienza nelle junior enterprises e dal desiderio di ottimizzare il processo di recruiting, garantendo a tutti gli attori in campo condizioni più favorevoli e possibilità che, senza le nuove tecnologie, non si po- trebbero realizzare. Spesso il primo contatto tra azienda e candidato è di carattere conoscitivo, non sempre è finalizzato alla proposta effettiva di lavoro ma, nonostante ciò, implica comunque un impiego di risorse sia materiali sia temporali da parte di entrambi». Come interviene la vostra idea? M.C. «Tramite l’applicazione di Intervieweb, queste risorse saranno notevolmente limitate: per il candidato, che potrà inserire gratuitamente il proprio curriculum e potrà partecipare a selezioni di aziende dislocate in qualsiasi parte del mondo e per queste ultime, cui non servirà altro che sfruttare un momento libero tra una riunione interna e un meeting fuori sede per sottoporre a screening un numero illimitato di candidati, di qualsiasi provenienza geografica. Pagando una cifra notevolmente inferiore rispetto a quella che riguarderebbe un processo di reclutamento tradizionale». Un vero e proprio sistema di videocolloqui, insomma. Questo è l’unico servizio disponibile per i vostri clienti? M.C. «Non proprio. Le soluzioni che proponiamo sono variegate, suddivise in pacchetti (light, basic, advanced e premium) a loro volta composti da diversi moduli. Tra le funzioni principali di un pacchetto base, ci sono la possibilità di usufruire di un database privato e sicuro, strutturato ad hoc dai nostri responsabili It, integrabile e visualizzabile sul sito dell’azienda stesso e a richiesta anche l’accesso a un database pubblico su Intervieweb. it che, ad oggi, conta circa 80 mila curricula. C’è poi l’opportunità di effettuare ricerche complesse sui profili dei candidati applicando filtri di ricerca che in tempo reale restituiscano all’utente i risultati richiesti su un determinato profilo professionale o ancora personalizzare i ruoli dell’utente aziendale che ha accesso alla piattaforma, pubblicare annunci, gestire e organizzare in maniera dettagliata eventi fisici e virtuali e tenere traccia dei vari step di recruiting con un sistema di note di colloquio storicizzate e personalizzabili». Quanto si può arrivare a spendere 19 · 10 Marzo 2010 con Intervieweb? A.G. «Il range di prezzo può variare da poche migliaia di euro per il pacchetto light a qualche decina per quello premium, ma quello che è importante sottolineare è che il nostro lavoro è totalmente costruito sulle esigenze del cliente, con cui si costruisce il piano iniziale in base alle richieste e si personalizza l’offerta anche in corso. Il canone dura tipicamente un anno, ma si possono incrementare i moduli strada facendo, attivandone di nuovi o disattivandone altri che magari non servono più. E ad esser budgettati saranno solo quelli scelti dal cliente e per l’effettivo periodo di utilizzo». Quale vantaggio trae, per esempio, un job placement universitario nel rivolgersi a voi? A.G. «Agli uffici placement-orientamento delle università e degli istituti di formazione, l’applicazione della piattaforma software Intervieweb consente di aumentare la propria visibilità e la possibilità di reclutamento degli studenti, avendo a disposizione un database innovativo che può contenere tutti i profili di PLACEMENT pro studenti e neolaureati, consentendo ad aziende con cui si collabora di accedere al database di cv, al sistema di pubblicazione offerte e a quello di videocolloqui in autonomia, con pannello di controllo dedicato. Inoltre, con la videoconferenza è possibile effettuare un maggior numero di presentazioni aziendali anche con aziende straniere o non collocate sul territorio, condividere in seguito le presentazioni aziendali con tutto il pubblico universitario, fino a organizzare eventi virtuali dedicati al recruiting, completamente online. Senza dimenticare l’opportunità di offrire dei servizi innovativi appetibili per le aziende e per gli studenti e aumentare il ranking universitario». In poche parole cosa si devono aspettare i vostri clienti? M.C. «In sostanza, noi forniamo un servizio vero e proprio, non sviluppiamo un applicativo che poi in seguito eroghiamo e che il cliente deve installare sulla propria infrastruttura hardware. Tutto parte dai nostri server, dove vengono ospitati tutti i dati inseriti all’interno del sof- tware, senza che il cliente si debba dotare di un’effettiva infrastruttura che necessiti poi di manutenzione, assistenza tecnica o back up dei dati. Tutti questi servizi sono gestiti direttamente da noi e sono un problema in meno per il cliente». Chi si è già rivolto a voi? A.G. «Di recente abbiamo organizzato un meeting globale in videoconferenza per un’importante associazione studentesca come Aiesec, in cui erano presenti anche i responsabili delle risorse umane di aziende partner che illustravano le proprie strategie di reclutamento. L’evento si è fisicamente svolto in Italia ma vi hanno partecipato utenti registrati dall’Asia e dal Sud America. Gianluca Nigro, vice president External Relations Italy di Aiesec ci disse che davvero il mondo sembrava senza confini. E ricordo una studentessa particolarmente interessata alla conferenza che era online dal Venezuela, si chiama Sofia Hung, ed è una laureanda in Ingegneria chimica: ha avuto modo di interfacciarsi con i responsabili di L’Oréal, rimanendone entusiasta. E poi abbiamo avviato una partnership con alcuni career service come J.E.To.P. (Carriera&Futuro) di Torino o Synesis di Milano per i cui eventi hanno avuto accesso all’applicativo oltre 100 aziende. L’attività commerciale comunque è partita a fine 2009 e contiamo di ampliare quanto prima il nostro raggio d’azione». Ma non è un po’ troppo superficiale un contatto via webcam per capire se un candidato è davvero quello giusto? M.C. «Sicuramente questa modalità può essere più indicativa di un colloquio conoscitivo effettuato telefonicamente, dove non è possibile capire molto dell’interlocutore, anche solo il suo modo di porsi nei confronti del reclutatore o il suo modo di ragionare dopo una sollecitazione. E non dimentichiamoci che attraverso il nostro servizio è possibile mettere alla prova in tempo reale il candidato, condividendo documenti e file multimediali su cui discutere, lanciando test in tempo reale, valutando le capacità del candidato e osservando le sue azioni sullo schermo, per esempio nel caso di un test di programmazione per un informatico. Sicuramente questa è la via che percorreranno tantissime aziende da qui ai prossimi anni, almeno nelle fasi iniziali di una campagna di reclutamento. Certo non è possibile ridurre un’assunzione a una videoconferenza, ma è un’ottima modalità per capire chi si ha davanti e per investire il proprio tempo solo sui quei candidati davvero idonei alla posizione lavorativa in questione. E valutare, per i candidati, se quella con cui si è avuto il video-contatto può essere l’azienda che rispecchia le proprie aspettative professionali. Il tutto comodamente seduti davanti al proprio computer».