II Principio della termodinamica • Il primo principio della termodinamica esprime ciò che si conserva: • ogni forma di energia può trasformarsi in un’altra forma di energia, ma l'energia totale rimane costante. UB = UA + Q + (– W) Stato Iniziale UA Calore Q Lavoro W Stato Finale UB UB = UA + Q + (– W) II principio • Il primo principio non dice nulla sul verso secondo cui una trasformazione avviene. La natura fissa un verso alle trasformazioni: • un gelato, fuori dal frigo, si scioglie • il caffè bollente si raffredda, • Mettendo a contatto due corpi, uno caldo e l’altro freddo, il calore fluisce sempre dal corpo caldo al freddo. • Il tempo scorre sempre in avanti • L'energia meccanica e il lavoro si possono trasformare completamente in energia termica; • la trasformazione inversa di energia termica in lavoro può essere ottenuta soltanto mediante una macchina Calore Calore 1 Lavoro Lavoro Calore 2 Questa limitazione sembra essere una legge della natura ed è espressa in diversi modi dal secondo principio della termodinamica. II principio della termodinamica (enunciato di Kelvin Planck). E' impossibile che una macchina operante in ciclo produca come solo effetto quello di sottrarre calore a un termostato e produrre una quantità equivalente di lavoro . Termostato Q Macchina termica Lord Kelvin – Thomson William fisico inglese 1824 – 1907. Lord Kelvin – Thomson William fisico inglese 1824 – 1907. A 10 anni fu ammesso all’università di Glasgow. Si occupò A 10 anni fu ammesso all’università di Glasgow. Si occupò principalmente di termodinamica e di elettromagnetismo principalmente di termodinamica e di elettromagnetismo Max Planck Fisico tedesco 1858 – 1947. I suoi studi sulla Max Planck Fisico tedesco 1858 – 1947. I suoi studi sulla radiazione di corpo nero sono all’origine della moderna radiazione di corpo nero sono all’origine della moderna meccanica quantistica. meccanica quantistica. Lavoro Attenzione: il secondo principio non dice che è impossibile trasformare completamente il calore in lavoro, infatti questa trasformazione avviene in ogni espansione isotermica come nel dispositivo in figura, ma che è impossibile trasformare completamente il calore in lavoro in modo continuo (ciclico) Clicca sull’immagine Q>0 W>0 Il modo in cui funziona una macchina termica è indicato nello schema seguente: Termostato caldo Tc Qc Macchina termica Lavoro Qf Termostato freddo Tf η=W Qc <1 Quindi, il rendimento di una macchina termica non può mai essere = 1 II principio della termodinamica (Enunciato di Clausius) E' impossibile che una macchina frigorigena operante in un ciclo produca come solo effetto quello di trasferire in modo continuo calore da un corpo più freddo a un corpo più caldo. Termostato caldo Tc Clausius Rudolph Julius. Fisico tedesco Koslin 1822 – Bonn 1888 Si occupò principalmente di termodinamica, formulò il II principio della termodinamica e introdusse il concetto di entropia. Qc Macchina frigorigena Qf Termostato freddo Tf La macchina frigorigena è una macchina che toglie calore a un corpo freddo e lo cede a un corpo più caldo utilizzando energia. Termostato caldo Tc Qc Macchina frigorigena Energia Qf Termostato freddo Tf Coefficiente di effetto frigorigeno generalmente ε =5 o 6 ε= Tf Qf ≤ − W Tc − T f Sadi SadiCarnot CarnotParigi Parigi1796 1796––1832. 1832.Figlio FigliodidiLazare Lazare Carnot Carnot(teorema (teoremadiditrigonometria) trigonometria) Ingegnere Ingegnereinteressato interessatoalalmiglioramento.delle miglioramento.delle macchine macchineaavapore, vapore,ne nestudiò studiòil ilrendimento rendimentomassimo massimo descrivendo un ciclo ideale per le macchine termiche. descrivendo un ciclo ideale per le macchine termiche. 6. Ciclo di Carnot Sembra dunque che il fatto che una macchina abbia rendimento < 1 non sia dovuto solo a limitazioni tecniche della macchina; W η = <1 la limitazione principale sembra essere dovuta proprio alla natura. Pressione Qc Per capire il limite teorico del rendimento di una macchina studiamo il comportamento di una macchina ideale rappresentata dal ciclo di Carnot. A A – B isotermica B – C adiabatica B C – D isotermica D – A adiabatica D C volume Pression e A B D C volume Tc = costante Espans Isotermica A B Tf --à Tc Tc --à Tf Espans. Adiabatica B C Compres Adiabatica D A Tf = costante Compres Isotermica C D Il ciclo di Carnot Pression e Ciclo di Carnot - Calcolo del Lavoro A B D C volume Trasformazione A à B TA = TB ⇒ Espansione Isotermica UA = UB ⇒ ∆U = UB − UA = 0 allora ∆U = Qc − WAB ⇒ Qc = WAB con WAB > 0, Qc > 0 nel tratto Aà B Tutto il calore si trasforma in lavoro Pression e Ciclo di Carnot - Calcolo del Lavoro A B D C volume Trasformazione B à C Espansione Adiabatica Q = 0 ⇒ allora ∆U = Qc − WBC ⇒ ∆U = − WBC ⇒ Uc − UB + WBC = 0 ⇒ WBC = UB − Uc > 0 Osserviamo che UB − Uc > 0 ⇒ UB > Uc ⇒ TB > Tc nel tratto Bà C Il gas compie lavoro a spese dell’energia interna e si raffredda TC = T D ⇒ allora Compressione Isotermica UC = UD ⇒ ∆U = UD − UC = 0 Pression e Trasformazione C à D A ∆U = Q’f − WCD ⇒ Q’f = WCD con WCD < 0, Q’f < 0 ponendo Qf = − Q’f > 0 B D C volume avremo che WCD = − Qf nel tratto Cà D Il lavoro che il gas riceve dall’ambiente si trasforma in calore che viene ceduto all’ambiente Pression e Trasformazione D à A A Compressione Adiabatica Q=0 ⇒ B allora ∆U = Q − WDA ⇒ ∆U = − WDA UA − UD + WDA = 0 Osserviamo che D ⇒ ⇒ WDA = UD − UA < 0 UD − UA < 0 ⇒ UA > UD ⇒ TA > TD nel tratto Dà A Il lavoro che l’ambiente compie sul gas produce aumento dell’energia interna e il gas si riscalda e ritorna allo stato iniziale A C volume Pression e Lavoro del ciclo Wciclo = WAB +WBC + WCD + WDA = A = Qc + UB − Uc − Qf + UD − UA = B D C Q c − Qf quindi il rendimento della macchina è: Q W η = ciclo = 1− f < 1 volume Qc Qc e tenendo conto che il rendimento della macchina di Carnot, “Rendimento di Carnot" è : Qf T f = Qc Tc T f Tc − T f η c = 1− = <1 Tc T c Quindi il rendimento dipende soltanto dalle temperature dei due termostati Si dice “rendimento del secondo principio” di una macchina reale η sp = Rendimento reale Rendimento di Carnot Un altro enunciato del II principio – Il teorema di Carnot Il teorema di Carnot 1- Tutte le macchine reversibili che lavorano tra le stesse temperature hanno lo stesso rendimento 2- Nessuna macchina irreversibile può avere un rendimento superiore a quello di una macchina reversibile che lavora tra le stesse temperature. 8. Un ultimo aspetto del II Principio: L’ Entropia Il secondo principio afferma che le trasformazioni spontanee avvengono solo in un verso. • energia meccanica calore, • il caffè bollente si raffredda, • Mettendo a contatto due corpi, uno caldo e l’altro freddo, il calore fluisce sempre dal corpo caldo al freddo. Esistono altre trasformazione irreversibili: un vetro che va in frantumi, il mescolamento di due sostanze diverse, ecc……. E’ proprio vero che i fenomeni spontanei avvengono solo in un verso? È possibile che sia proprio così? Che cosa vuol dire? Consideriamo il caffè che si raffredda: 1- Caffè caldo: l’energia termica è concentrata nel volume della tazzina, Stato di maggiore ordine 2- Caffè raffreddato: l’energia termica si è dispersa in tutta la stanza, Stato di maggiore disordine Consideriamo due gas che si mescolano: Stato iniziale A: i due gas sono separati – Stato di maggior ordine Azoto Stato finale B: Ossigeno i due gas sono mescolati – Stato di maggior disordine Azoto Ossigeno Ossigeno Azoto Quindi in tutti i processi irreversibili (i processi spontanei sono sempre in qualche misura irreversibili) il sistema passa da uno stato più ordinato a uno stato di maggiore disordine. Lord Kelvin ne concluse che tutti i moti finiranno per l’arrestarsi e, a causa degli scambi di calore, tutte le temperature si uguaglieranno, ciò porterà alla “morte termica” dell’universo. L’Entropia (e disordine) Quando un sistema passa da uno Stato A ad uno Stato B (in modo reversibile) la variazione d’entropia è data dal rapporto tra il calore scambiato e la temperatura alla quale viene scambiato. ∆S = Qisoterma Tisoterma J K L'entropia S è una funzione termodinamica di stato che misura la quantità di cambiamento di un sistema ed anche il suo disordine. Essendo variabile di stato il suo valore dipende solo dallo stato in cui si trova il sistema e non dal modo in cui è pervenuto. Analogamente la variazione d’entropia ∆S dipende solo dagli stati iniziale e finale del sistema. Per cui se una trasformazione non è reversibile possiamo calcolarne la variazione d’entropia mediante una trasformazione reversibile equivalente, avente cioè gli stessi stati iniziale e finale. ∆S = Qisoterma= SB −SA Tisoterma (∆S rappresenta la quantità di calore che viene scambiata per grado kelvin) Se il calore viene fornito al sistema Q > 0 l’entropia del sistema aumenta ∆Ssistema > 0. Q>0 SISTEMA Se il calore viene sottratto al sistema Q < 0 l’entropia del sistema diminuisce ∆Ssistema < 0. Q<0 SISTEMA Esempio 1 - Il passaggio di calore da un corpo caldo ad uno freddo è un processo spontaneo irreversibile in cui si verifica un aumento dell’entropia dell’universo e un aumento del disordine. Termostato caldo Tc Tc = 576 K Q = 1050 J Tf = 305 K Variazione d’entropia termostato caldo Q ∆SC = Termostato freddo Tf QC −1050 = = −1,82 J / K TC 576 Variazione d’entropia termostato freddo ∆S F = QF 1050 = = +3,44 J / K TF 305 Variazione d’entropia dell’universo ∆ SU = ∆ S C + ∆ S F = 3, 44 + ( −1,82 ) = + 1,62 > 0 L’entropia dell’universo è aumentata. Esempio 2 Anche nell’esempio seguente si ha un processo spontaneo irreversibile: il gas contenuto nel vano di sinistra si espande liberamente fino ad occupare tutto il volume disponibile. Nella fig. il dispositivo è costituito da due recipienti collegati tra loro e isolati dall’esterno da materiale adiabatico. Quando viene aperto il rubinetto il gas si espande liberamente in condizioni adiabatiche. Stato iniziale A pA, VA, TA Stato finale B pB = ½ pA; VB = 2 VA, TB =TA=T Gas Vuoto Gas Gas Vuoto Trasformazione A à B G as Q = 0; W = 0 (espansione libera) = Q − W = 0 ⇒ ∆U = 0 ⇒ TA = TB La trasformazione A à B isoterma in figura ∆U è equivalente all’espansione A B In cui W = Q = ∆Q = nRT lnVB/VA = nRT ln2 > 0 ∆Q nRT ln 2 ∆S = = = nRln 2 > 0 T T Gas Sistemi Viventi ed Entropia. I sistemi viventi, come sappiamo, sono in grado di organizzare materiale grezzo e produrre strutture organizzate anche molto complesse: L’embrione utilizza le sostanze nutritive per svilupparsi in un individuo completo. Le piante utilizzano l’energia del sole, l’anidride carbonica e i nutrienti contenuti nel terreno per svilupparsi in strutture complesse. Negli esempi precedenti e in tutti i sistemi viventi si osserva un aumento dell’ordine e quindi una diminuzione dell’entropia. Tuttavia, se teniamo conto che gli organismi viventi per vivere e svilupparsi devono utilizzare energia, vedremo che anche in questi casi l’entropia totale del Sistema + Ambiente, cioè l’entropia dell’universo, aumenta sempre. Ludwig Boltzmann approfondì lo studio della teoria dell’irreversibilità giungendo alla conclusione che essa non è una legge assoluta della fisica, ma una legge statistica; In ogni processo spontaneo il sistema passa da uno stato meno probabile ad uno con maggiore probabilità. L’equazione dell’entropia di Boltzmann, permette di calcolare l’entropia di uno stato del sistema in relazione alla sua probabilità: S = k lnW k = 1,38 10−23 J/K costante di Boltzmann W = Molteplicità della configurazione, numero di permutazioni della configurazione. Calcoliamo l’Entropia delle configurazioni delle 4 molecole S 1°- SSSS D molteplicità W = 1 S1 = k ln 1 = 0 J/K S D 2°– SSSD molteplicità W = 4 S2 = k ln 4 = 1,91 10-23 J/K S D 3°– SSDD molteplicità W = 6 S3 = k ln 6= 2,47 10-23 J/K S 4°– SDDD molteplicità W = 4 S4 = k ln 4 = 1,91 10-23 J/K S 5°– DDDD molteplicità W = 1 S5 = k ln 1 = 0 J/K D D Poiché le distribuzioni sono tutte equiprobabili, nel caso delle 4 molecole, considerato un intervallo di tempo di 16 secondi, possiamo dire che mediamente (in termini statistici) il sistema si troverà nello stato SSSS per 1 sec, nello stato SSSD per 4 sec, nello stato SSDD per 6 sec, …… Quindi le distribuzioni SSSS o DDDD non sono impossibili, sono solo meno probabili. Ma nel caso di 100 molecole il sistema si troverà nello stato “tutte le molecole nel vano di sinistra”, probabilità (1/2)100 = 7,9 10–31, mediamente (in senso statistico) per 1 secondo in un intervallo di tempo della durata di circa 1,27 1030 secondi circa 9,65 1014 miliardi di anni. Allora il II principio non dice che certi eventi sono impossibili, ma solo estremamente improbabili. Un ultimo enunciato del II principio – Entropia Una trasformazione irreversibile, che inizia e termina in stati di equilibrio, si svolge sempre nel verso in cui si verifica un aumento dell’entropia del Sistema + Ambiente ∆S universo = ∆Ssistema + ∆Sambiente > 0 Se la trasformazione è reversibile ∆S universo = 0 ENTROPIA DELL’UNIVERSO (non diminuisce mai) Facciamo alcune utili considerazioni sull’entropia delle trasformazioni termodinamiche reversibili e irreversibili: • In un CICLO Reversibile o Irreversibile La variazione d’entropia del SISTEMA è sempre ZERO. Pressione Pressione ∆S sistema = ∆Sciclo = Sf − Si = 0 A A B volume ∆Sciclo = SA − SA = 0 Bvolume ∆Sciclo = SA − SA = 0 • In un CICLO o in una TRASFORMAZIONE REVERSIBILI La variazione d’entropia dell’ UNIVERSO è sempre ZERO. Pressione Pressione ∆S universo = ∆Ssistema + ∆Sambiente = 0 A A B B volume ∆ Ssist = 0; ∆SU = 0 volume ∆ Ssist > 0; ∆SU = 0 • In un CICLO o in una TRASFORMAZIONE IRREVERSIBILI La variazione d’entropia dell’ UNIVERSO è sempre maggiore di ZERO. Pressione Pressione ∆S universo = ∆Ssistema + ∆Sambiente > 0 A A B B volume ∆ Ssist = 0; ∆SU > 0 volume ∆ Ssist > 0; ∆SU > 0 Oss. In un processo IRREVERSIBILE la quantità di energia perduta viene trasformata in modo da non poter essere più utilizzata ed è data dall’equazione seguente: Wperduto = Tf •∆Suniverso = Q(1− Tf/Tc) Il 3° Principio della Termodinamica E’ impossibile abbassare la temperatura di un corpo fino allo zero assoluto mediante un numero finito di passi. Sperimentalmente è sempre possibile avvicinarsi sempre più allo zero assoluto, ma è impossibile raggiungerlo.