1/2 11/05/2015 | Bilancia dei pagamenti La bilancia dei pagamenti registra l'intero traffico di merci, servizi e capitali fra un Paese e il resto del mondo (Commercio estero); in pareggio per definizione, si compone di bilance parziali: la bilancia in conto capitale (movimenti di Capitali) e la bilancia in conto corrente. Quest'ultima comprende il conto dei trasferimenti prestazioni fornite senza compenso (per esempio nella cooperazione allo sviluppo), versamenti da e per l'estero -, la Bilancia commerciale - che a sua volta registra importazioni ed esportazioni di merci -, e la bilancia dei servizi e i redditi di lavoro e di capitale. Il saldo dei crediti e dei debiti costituisce il patrimonio estero. La bilancia dei pagamenti rientra nella Contabilità nazionale. In base a caratteristiche comuni, le transazioni della bilancia commerciale sono suddivise in componenti, a loro volta riunite in aggregati. Sul piano metodologico la bilancia commerciale sviz. segue le direttive del Fondo monetario intern. (FMI) e si basa su rilevamenti e indagini della Banca nazionale sviz. (BNS) presso imprese, ass. e pubblica amministrazione. La BNS utilizza tutte le Statistiche disponibili (in particolare su commercio estero, turismo e banche) e pubblica i risultati ogni anno. 1 - Significato La bilancia dei pagamenti è utile come base decisionale per provvedimenti economici, per stabilire confronti sul piano intern. e per effettuare indagini scientifiche. Se si vuole analizzare l'equilibrio economico estero, si deve prendere in considerazione l'insieme delle bilance parziali menz.; il saldo della bilancia in conto corrente è particolarmente importante per valutare l'equilibrio economico estero e per studiare il comportamento dell'economia sviz. in materia di risparmi e investimenti. Fra le bilance parziali esiste un rapporto interno: il saldo della bilancia in conto corrente è pari a quello della bilancia in conto capitale (comprese riserve valutarie e rimanenze). Una bilancia in conto corrente attiva o passiva corrisponde, per definizione, risp. a un'esportazione e a un'importazione netta di capitali. Autrice/Autore: Thomas Schlup / vfe 2 - Storia Le prime registrazioni inglesi sul commercio estero risalgono al ME; solo nel XVIII sec. tuttavia l'economista britannico Sir James Denham Stewart creò la nozione di bilancia dei pagamenti (Mercantilismo), sviluppata nel XIX sec. spec. in Gran Bretagna e negli Stati Uniti attraverso l'integrazione delle statistiche del commercio estero "visibile" con quelle delle partite "invisibili" (rilevate grazie alle operazioni di Cambio) come il nolo, i viaggi di commercianti, gli interessi e i movimenti di capitale. Il consolidarsi degli Stati nazionali e lo sviluppo del mercato mondiale, che fece crescere il commercio intern. e l'indebitamento, contribuirono ad affinare questo strumento, fonte di indicazioni sui modi di finanziamento delle importazioni. Nel 1924 la Soc. delle Nazioni cominciò a pubblicare le bilance degli Stati membri; in seguito procedette alla loro standardizzazione secondo un procedimento poi ripreso dall'FMI con il Balance of Payments Manual, riveduto più volte. Le prime stime sulla bilancia dei pagamenti sviz. risalgono a lavori di Traugott Geering e Walter Zollinger (inizio XX sec.), relativi soprattutto alla bilancia in conto corrente. Nel periodo fra le due guerre mondiali la BNS e l'ufficio fed. di statistica cercarono di introdurre una bilancia dei pagamenti ufficiale, ma si scontrarono con l'opposizione delle cerchie economiche coinvolte. Nel secondo dopoguerra il Consiglio fed. incaricò la commissione per le questioni congiunturali di elaborare una bilancia dei pagamenti; a partire dal 1948 (per il 1947) la commissione pubblicò ogni anno una stima della bilancia in conto corrente, e dal 1985 (per il 1983 e il 1984) una bilancia ufficiale, comprendente anche quella in conto capitale. Dal 1994 questo compito è affidato alla BNS. La base legale, insufficiente fino al 1982, fu integrata nel 1992 nella nuova legge sulla URL: http://www.hls-dhs-dss.chI13838.php © 1998-2017 DSS: Tutti i diritti d'autore di questa pubblicazione elettronica sono riservati al Dizionario Storico della Svizzera, Berna. I testi pubblicati su supporto elettronico sono soggetti alla stessa regolamentazione in vigore per i testi stampati. Diritti di uso e norme di citazione (PDF). 2/2 statistica fed., che prevede l'obbligo di informazione. La genesi lunga e complessa della bilancia dei pagamenti sviz. dipende soprattutto dall'andamento favorevole dei rapporti economici con l'estero, per cui le relazioni commerciali e finanziarie non sottostavano a restrizioni paragonabili a quelle rese necessarie in altri Paesi dalla scarsità di divise (Controllo dei cambi). Del resto, avendo aderito agli accordi di Bretton Woods solo nel 1992, la Svizzera non fu tenuta per molto tempo a fornire all'FMI dati statistici sulla propria bilancia dei pagamenti Le prime stime di inizio XX sec. sulla bilancia dei pagamenti sviz. offrono un quadro incompleto delle transazioni con l'estero; solamente i dati riguardanti la bilancia commerciale, che figura nelle statistiche sul commercio dal 1885, sono affidabili. Vista la mancanza di materie prime, le importazioni superavano regolarmente le esportazioni, salvo in periodo di guerra e di crisi economica. Viceversa, le stime private compiute attorno al 1900 e più tardi quelle ufficiali evidenziarono come la Svizzera esportasse più servizi di quanti ne importasse; anche in materia di interessi e dividendi la sua economia registrava un surplus, in quanto gli investimenti di capitale all'estero erano maggiori delle obbligazioni corrispondenti. La bilancia in conto corrente è stata prevalentemente attiva; a partire dal 1947, solo dieci annate sono state caratterizzate da un saldo negativo (spec. negli anni 1961-65). Prima della pubblicazione della prima bilancia dei pagamenti ufficiale, mancavano registrazioni dettagliate sui movimenti di capitale; stime di massima, basate sul saldo della bilancia in conto corrente e sulle modifiche delle riserve valutarie, indicano che fino al 1971, anno in cui furono introdotti i tassi di cambio flessibili (Politica monetaria), la Svizzera fu un'importatrice netta di capitali privati, con conseguente aumento delle riserve valutarie. Una volta aboliti i cambi fissi e venuto a cadere l'obbligo di intervento da parte della BNS, l'esportazione netta di capitali è stata praticata soprattutto dai privati. Autrice/Autore: Thomas Schlup / vfe Riferimenti bibliografici Fonti – Monatsberichte der Schweizerischen Nationalbank, 1985-1997 (con all.) – Statistisches Monatsheft der Schweizerischen Nationalbank, 1998- (con all.) Bibliografia – P. Jaberg, Volksvermögen und Zahlungsbilanz der Schweiz, 1924 – E. Kellenberger, Geschichte des Kapitalexports und der Zahlungsbilanz der Schweiz von 1914-1939, 1939 – K. Schiltknecht, Beurteilung der Gentlemen's Agreements und Konjunkturbeschlüsse der Jahre 1954-1966, 1970 – D. Brümmerhoff, Volkswirtschaftliche Gesamtrechnungen, 19955 Autrice/Autore: Thomas Schlup/vfe URL: http://www.hls-dhs-dss.chI13838.php © 1998-2017 DSS: Tutti i diritti d'autore di questa pubblicazione elettronica sono riservati al Dizionario Storico della Svizzera, Berna. I testi pubblicati su supporto elettronico sono soggetti alla stessa regolamentazione in vigore per i testi stampati. Diritti di uso e norme di citazione (PDF).