SCHEDA 13 BIETOLA SARZANESE Pianta annuale, ha il fusto erbaceo, grandi foglie di colore verde intenso, con nervature centrali sviluppate, tenere e carnose. E’ formata da uno o più fusti, prima eretti e poi ripiegati sul terreno. Predilige i terreni di medio impasto, freschi e profondi, irrigui, senza ristagni idrici. Come coltura da rinnovo è adatta ad aprire una rotazione. La bietola da costa sarzanese si semina in semenzaio a marzo per essere raccolta durante il periodo estivo. La profondità di semina è di circa 3 cm. D’annoverarsi tra le principali cure colturali si ricordano le sarchiature seguite da equilibrate irrigazioni. Mediante zappature periodiche si deve tener sgombro il terreno da erb infestanti. Una concimazione organica di circa 3 q.li di letame per 100 mq di orto deve precedere la semina ed il concime deve essere interrato per tempo ad una profondità di 30-35 cm. Rispetto alle varietà normalmente coltivate presenta una resa quantitativa non nettamente inferiore e una produzione qualitativa maggiore dovuta in prevalenza alle sue caratteristiche organolettiche e ad una spiccata resistenza alla peronospora. Lotta Biologica : le piante coltivate all’interno dell’orto dimostrativo hanno subito lievi attacchi di Peronospora, controllati con l’ausilio di prodotti rameici e danni fogliari ad opera di limacee combattute con esche a base di metaldeide. E’ risultato di estrema importanza, l’uso di piretro vegetale contro un Eterottero, il Pirrocorride Attero detto anche camicetta rosso-nera. Altri parassiti che possono danneggiare la coltura, sono: Nottue (Maestra spp., Spodoptera spp. ) dove si deve intervenire con Bacillus thuringiensis aggiungendo eventualmente un fagostimolante come il melasso o lo zucchero; larve di Elateridi difficilmente controllabili con prodotti chimici ma principalmente adottando opportune tecniche di coltivazione, come la rotazione dei terreni. Prodotti recuperati da Coop. Fratellanza Agricola s.c.r.l. Progetto Dimostrativo “Ortofrutticoltura biologica: conservazione delle biodiversità in situ e valorizzazione delle produzioni tipiche lungo tutta la filiera” P.S.R. – Reg. CE 1257/99 – Mis. 3.3