ORA BASTA!!!! L’AGRICOLTURA SARDA E’ STATA PRESA IN GIRO NON E’ PIU’ TEMPO DI CONFRONTI SE GLI IMPEGNI NON VENGONO MANTENUTI Affinchè l’agricoltura possa affrontare un nuovo percorso di sviluppo è necessario superare le criticità esistenti con interventi specifici. Ministero e Regione debbono sostenere finanziariamente la nostra proposta di piattaforma per il rilancio dell’agricoltura della Sardegna, a differenza di quanto fatto finora, nonostante le nostre reiterate richieste. CONSORZI DI BONIFICA BASTA CON LE CARTELLE PAZZE!!!!!! Le cartelle pazze sono il frutto del forte debito contratto negli anni da parte dei Consorzi, debito che oggi viene scaricato interamente sui consorziati. La Regione, corresponsabile delle incapacità gestionali che hanno originato la disastrosa situazione finanziaria in cui versano i Consorzi, deve attuare un’azione di azzeramento dei debiti pregressi! Azzerati i debiti, la Regione dovrà impegnarsi in un percorso che ridia centralità ai Consorzi di Bonifica, con la definizione di un nuovo quadro normativo (anche riformando la legge 6/2008) che permetta ai Consorzi stessi di essere garantiti da un sostegno finanziario regionale finalizzato ad attenuare la ricaduta dei costi di gestione sui consorziati. L’Agricoltura ha bisogno di politiche che garantiscano quantità adeguate della risorsa idrica a costi sostenibili!! COMPARTO CEREALICOLO SIAMO STANCHI DI PRODURRE SOTTO COSTO!!!! L’insufficiente remunerazione della produzione ha portato la cerealicoltura sarda ai minimi storici. Di fronte a questo scenario è necessario che la Regione accompagni il comparto con politiche di rilancio, supportate da congrue risorse atte a stimolare percorsi che valorizzino la materia prima locale attraverso la creazione di una filiera certificata, che ne garantisca l’origine, e a sostenere l’aggregazione della produzione primaria per rafforzare il potere contrattuale del mondo agricolo. COMPARTO VITIVINICOLO VITICOLTURA AL COLLASSO PER LA PERONOSPORA!!!!!! La campagna viticola registra un pesante bilancio per le aziende sarde dove, a causa dell’anomalo andamento climatico stagionale, si sono verificati eccezionali attacchi parassitari, peronospora in primis, arrivando a compromettere la produzione di uva fino all’80 %. La Regione deve impegnarsi per avviare opportuni percorsi finanziari, analoghi a quelli realizzati in altre Regioni, per sostenere e ristorare le aziende colpite. Attualmente gli sforzi fatti dai viticoltori sulla strada della qualità, costruendo un modello produttivo e commerciale che esprime valori e legame con il territorio, sono vanificati dall’assenza di politiche regionali organiche: la riduzione di produzione causata dalla peronospora rischia di infliggere al comparto il colpo di grazia. La Regione non può non intervenire a sostegno del comparto che, oltre a rappresentare un’importante fetta di PIL agricolo, contribuisce a veicolare l’immagine della Sardegna in tutto il mondo. COMPARTO ORTOFRUTTICOLO NESSUNA STRATEGIA PER L’ORTOFRUTTA SARDA!!!! Anche il comparto ortofrutticolo, realtà produttiva economica e occupazionale che esprime circa il 24% della PLV sarda, è in agonia a causa della totale assenza di politiche e strategie di rilancio. A ciò si unisce il fatto che l’ortofrutta sarda, più di tutte le produzioni, subisce il furto d’immagine e di valore causato dai prodotti importati da altri territori e spacciati come Sardi. Rispetto a tali temi è indispensabile che il governo Regionale, in sinergia con gli interventi normativi proposti dal governo nazionale sull’obbligatorietà dell’etichetta d’origine, intervenga con una serie di azioni legislative concrete, orientate a: 1) creare un aiuto alle aggregazioni di prodotto, attraverso erogazioni di incentivi verso strutture economiche che sappiano offrirsi come punto di riferimento per le imprese agricole; 2) valorizzare le produzioni locali, promuovendo percorsi di tracciabilità che ne evidenzino l’origine ed adottando opportune politiche per il raccorciamento della filiera ; 3) promuovere campagne di educazione e sensibilizzazione alimentare; 4) dar finalmente corso ai principi contenuti nella legge 1/2010, creando le condizioni affinchè nei servizi di ristorazione collettiva (mense, etc.) sia data priorità al consumo di prodotti locali. COMPARTO OVICAPRINO SIAMO STANCHI DELLE PRESE IN GIRO!!!! La mobilitazione realizzata fin’ora ci ha aperto gli occhi: la Regione ha preso in giro gli allevatori, annunciando interventi e azioni rivelatesi inconsistenti. E’ ora che il Governo Regionale si attivi in maniera concreta per affrontare le criticità ed assicurare un futuro ad un comparto vitale per l’economia regionale. Occorre: 1) fare chiarezza sull’ordine del giorno approvato dal Consiglio Regionale il 13 settembre scorso; è inaccettabile che un indirizzo politico del Consiglio Regionale, sede della rappresentanza democratica, sia stato ritenuto solamente un atto pro-forma. La Giunta deve impegnarsi a trasformare il “mandato politico” contenuto nell’ordine del giorno in questione in una serie di atti concreti opportunamente coperti sotto il profilo finanziario. 2) garantire un intervento di ritiro dal mercato del Pecorino Romano al fine di smaltire gli stocks di prodotto, realizzato contestualmente alla sottoscrizione di un accordo pluriennale tra produttori e trasformatori; 3) programmare una nuova modulazione del PSR che preveda un incremento delle indennità compensative, l’introduzione di una misura che riconosca la funzione ambientale delle aziende agropastorali e la reintroduzione della misura per il benessere animale; RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI E NUOVE POLITICHE DEL CREDITO TROPPI PROCLAMI E POCHI ATTI!!!! Anche su questo tema, assistiamo ad una politica degli annunci che, ancora una volta, non si traduce in azioni concrete È indispensabile un intervento di ristrutturazione dei debiti, sia bancari che previdenziali, in modo da ripristinare la situazione finanziaria degli imprenditori agricoli e garantire la normale conduzione delle aziende. Per quanto riguarda la previdenza, si chiede l’immediato ripristino degli sgravi contributivi nelle zone svantaggiate. Appare inoltre essenziale istituire un fondo di garanzia rotativo per favorire l'accesso al credito delle imprese agricole. Tale intervento potrà essere utilizzato sia per investimenti che per rimodulazioni del debito anche in caso di novazione del debito per l'annosa vicenda della LR 44/88. Va sollecitato il governo nazionale perché dia seguito agli ordini del giorno approvati dal Senato in data 21.12.2009, e dalla Camera dei Deputati in data 25 febbraio 2010, relativamente ai debiti in agricoltura. CONTINUITA’ TERRITORIALE NON POSSIAMO PIU’ ESSERE ISOLATI IN UN MERCATO GLOBALE!!!! E ‘indispensabile riaprire con lo Stato e l’Unione Europea la “questione continuità territoriale” che incide significativamente sul costo dei trasporti. Nelle more si chiede una specifica misura di aiuto che possa azzerare le “disuguaglianze competitive” delle imprese che non solo operano già in zone svantaggiate ma anche condizionate dall’insularità; in tale contesto appare indispensabile avviare una ridefinizione della mappa delle aree svantaggiate della Sardegna, includendovi l’intero territorio Regionale. SEMPLIFICAZIONE E SNELLIMENTO PROCEDURE BUROCRATICHE LA BUROCRAZIA E’ IL PRINCIPALE OSTACOLO ALLO SVILUPPO!!!!! La costituzione dell’Organismo Pagatore Regionale era stata prospettata come la panacea per “curare” i problemi generati dalla burocrazia Regionale e Nazionale nell’erogazione dei premi comunitari. Era stata indicata anche una data di avvio: il 16 ottobre 2010! A che punto è l’Iter? Come al solito, alla “rumorosa” fase degli annunci è seguito un silenzio tombale. Intanto i problemi sono sempre gli stessi, e a farne le spese sono gli imprenditori che ricevono in ritardo le provvidenze loro spettanti e che, in molti casi, sono costretti ad ovviare al mancato introito aggravando la loro posizione debitoria. Assistiamo insomma ad una Regione lenta, a fronte di un panorama nazionale nel quale si parla di semplificazione e sburocratizzazione dei rapporti tra imprese agricole e pubblica amministrazione, attraverso l’istituzione delle “Agenzie delle Imprese”. E’ importante che anche la Regione Sardegna entri in questa ottica, scegliendo percorsi virtuosi che riavvicinino la pubblica amministrazione ai bisogni reali degli imprenditori agricoli. EVENTI CALAMITOSI OLTRE AL DANNO ANCHE LA BEFFA!!!!! Le imprese agricole non possono più attendere gli indennizzi loro spettanti per i danni causati calamità naturali e epizoozie. Il danno subito e non ristorato infatti, considerata la grave crisi che interessa tutti i comparti in maniera trasversale, non fa altro che acuire lo stato di sofferenza vissuto nelle aziende. La Regione non può rimanere silente rispetto a eventi calamitosi riconosciuti per i quali non è stato previsto alcun intervento, e deve attivarsi per individuare le risorse finanziarie necessarie: in questo senso i danni per gli eventi siccitosi verificatisi negli anni passati, che hanno riguardato diversi comparti (cerealicolo, foraggero - zootecnico etc.), debbono essere immediatamente ristorati. D’altro canto, sappiamo che, a fronte di stanziamenti specifici per il ristoro di danni, le risorse non arrivano alle imprese: che fine hanno fatto i quasi 50.000.000 di euro stanziati per calamità naturali e non ancora erogati? SU QUESTI E ALTRI TEMI A CAGLIARI IL PROSSIMO 13 OTTOBRE LA MANIFESTAZIONE DI PIAZZA PROMOSSA DA COLDIRETTI SARDEGNA LA VERTENZA AGRICOLTURA E’ APERTA