relazione surrealism

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PRESENTAZIONE
La mostra “surREALlism” vede raccolte opere che toccano vari campi
dell’arte, riguradanti il medesimo filo conduttore: il paesaggio surrealista.
Fin dal titolo si può capire la relazione tra surreale e reale, una
coesistenza che arriva fino al con-fondersi. Da qui l’idea di far risaltare
la parola REAL(reale) contenuta nella parola SURREALISM(surreale).
Nella nostra vita il sogno rappresenta una parte di tempo non inferiore
rispetto a quello della veglia. È una fetta fondamentale della nostra
esistenza in quanto l’uomo nel sogno, si sazia pienamente di tutto ciò
che gli accade. È necessario far partecipe della nostra vita la parte
sepolta del nostro spirito.
Ciò che è ignoto, ciò che è nuovo rientra nella ricerca del meraviglioso
surrealista, meraviglioso in cui ci è concessa la totale libertà, in
prospettiva di una fusione tra il sogno e la realtà o viceversa con la
realtà e il sogno.
Questa poetica spinge i surrealisti alla scoperta di nuovi procedimenti,
tali da permettere l’applicazione del surrealismo al disegno, alla pittura,
alla fotografia.
Questo è lo scopo del surrelismo, accostare realtà differenti nel
tentativo di creare uno choc, capace di attivare l’immaginazione verso
le vie dell’allucinazione e del sogno.
“Fai della tua vita un sogno, e di un sogno, una realtà”
Antoine-Marie Roger de Saint-Exupery
il progetto
Tema centrale del presente progetto espositivo è il surreale legato al paesaggio, oggetto di ricerca
per artisti impegnati in diversi settori dell’arte, inteso come coesione tra realtà e immaginario.
Tutte queste sperimentazioni seguono un percorso all’opera surrealista, indicazione da cui partire
per poi arrivare alla massima libertà di espressione.
Il surrealismo, a parte la scoperta di diversi procedimenti, non ha definito nessuna regola formale
cui gli artisti devono attenersi, infatti, esso si definisce come atteggiamento dello spirito verso la
vita e la realtà, senza misure estetiche.
In “surREALlism” si mettono a confronto artisti che esprimono a loro modo, con i propri mezzi, la
propria visione interiore, rendendolo reale, visibile anche agli altri, attraverso vari supporti.
Vengono esposte opere di Fulvio Di Piazza, per la pittura, Rodney Smith per la fotografia, Bruce
Munro per la scultura/installazione e Grazia Toderi per la video arte.
Questa esposizione vuole farci vedere come uno stesso tema può essere rappresentato con
modi e mezzi differenti, attraverso il personale modo di “fare arte” .
Pittura, scultura, fotografia e video creano un panorama a tutto tondo sulle molteplicità dell’arte
e dello sviluppo di un tema.
peggy Guggenheim
Il museo Peggy Guggenheim ha sede a Venezia a Palazzo Venier dei Leoni, un
tempo abitazione privata di Peggy Guggenheim ed ora luogo di esposizione
della collezione privata della famosa mecenate d’arte.
Viene riconosciuto come uno dei più importanti musei italiani di arte europea
e statunitense della prima metà del Novecento.
Il museo venne inaugurato nel 1980 e la sua collezione permanente raccoglie
importanti opere cubiste, surrealiste espressioniste e dell’astrattismo informale
italiano, con lavori di alcuni grandi artisti tra i quali Picasso, Salvador Dalì,
René Magritte, Brancusi, Pollock Fontana Bonalumi e Emilio Vedova.
Oltre alle opere della collezione di Peggy Guggenheim, sono presenti i
capolavori della collezione Gianni Mattioli e numerose mostre temporanee.
Alla morte della proprietaria nel 1979,Peggy Guggenheim venne sepolta in un
urna all’interno del giardino privato del museo.
la location
Si è scelta questa location in quanto ospita al suo interno opere inerenti alla
tematica del surrealismo. Dove comunque “classico” e contemporaneo si
affiancano, anche per il fatto che, oltre alla mostra fissa, viene allestita la
mostra temporanea con diverse tematiche.
Il percorso di “surREALlism” parte dalla pittura contemporanea di Di Piazza,
per poi addentrarsi nella fotografia di Smith, nelle installazioni di Munro e
arrivando alle nuove tecnologie di Todari; ben si adatta quindi alla concezione
di questa struttura.
Nel particolare la nostra mostra occupa lo spazio delle esposizioni temporanee,
per quanto riguarda i quadri, le foto e i video. Il giardino verrà occupato dalle
installazioni di Bruce Munro, attraversabili dai visitatori, e da alcune proiezioni.
Viene utilizzato, inoltre, lo spazio che si affaccia sul Canal Grande.
Proprio per la sistemazione di opere all’esterno, la mostra verrà allestita nel
periodo primaverile.
bruce munro/ light designer
Bruce Munro nasce a Salcome in Devon nel 1959. Si laurea in Belle Arti a Bristol nel
1982 e lavora brevemente a Londra prima di trasferirsi in Australia nel 1984. Inizia a
lavorare con la scultura e la luce prima di tornare a vivere e lavorare nel Wiltshire nel
1992. Nel 2002 lavora per l’azienda di Kevin McCloud.
Oltre a lavorare sul mercato per clienti come Royal Institute of Chartered Surveyors,
ZSL London Zoo, The Royal Society, Liberty & Co e il Great Ormond Hospital St., Bruce,
Munro e il suo team prendono commissioni private in tutto il mondo.
Nel 2010 ha preso parte ad una mostra collettiva presso il Solomon R. Guggenheim
Museum di New York.
Tra le sue installazioni più famose è “Sea CD”, creata nel 2010 e realizzata con 6.000.000
cd, donati dal pubblico di tutto il mondo, nel campo Knoll Long in Wiltshire; ricreava un
mare su cui si rifletteva la luce naturale.
Nel 2004 realizza “Field of Light” costituita da steli luminosi, esposta per la prima volta
al V & A Museum e successivamente presso l’Eden Project in Cornovaglia durante
l’inverno del 2008/2009.
“La luce è la mia passione. Porto sempre con me un album da disegno e tutto ciò che
tocca la mia vita va in esso. Fare sculture e luci da questi appunti è quello che faccio.
La mia ambizione è quella di fare di più ... “
Per quanto riguarda l’installazione si è scelto Bruce Munro famoso in tutto il mondo per
le sue fiabesche, talvolte fantascientifiche, installazioni luminose, che creano una sorta di
paesaggio surreale, da sogno.
Ispirato dai paesaggi desertici dell’Australia, interrotti da improvvisi flash di luce in
prossimità di piccole cittadine se non addirittura agglomerati di pochi edifici, Munro ha
scelto di accendere lo spazio.
Paesaggio, realtà e sogno, si amalgamano per creare uno spazio attraversabile dallo
spettatore, che entra, a occhio aperti, in un’atmosfera onirica.
Field of Light
2011 - Installation Holbourne Museum, England
Sea CD
2010 - Knoll Long, Wiltshire
Forest of light
Particolare
2012 - Longwood Gardens, Pennsylvania
fulvio di piazza/ pittore
Nato a Siracusa nel 1969 da una famiglia di origini palermitane, fulvio di piazza vive e
lavora a Palermo.
E’ uno dei protagonisti più originali del panorama figurativo, legato al mondo dell’immagine desunta dai fumetti, considerato come giovane promessa della pittura italiana.
Dal 1989 al 1993 frequenta I’Accademia di BB.AA. di Urbino, dove consegue il Diploma.
Nel 1995 si dedica alla pittura, nel 1996 da vita con Bazan, De Grandi e Di Marco alla cosiddetta Nuova Scuola di Palermo.
Alla fine degli anni ‘90 tiene diverse mostre personali come alla Galleria Prati di Palermo
nel 1996; alla galleria Tossi di Prato nel 19998 o all’ES di Torino nel 1999.
Di Piazza si riconosce per uno stile unico ed inconfondibile con il quale da vita a creature
fantasiose calate in un contesto paesaggistico e naturale, riesce attraverso queste figure di alienumani o esseri mutanti a esorcizzare la paura del diverso con la parodia. Pur
essendo pittore rigorosamente di immagini e storie, Di Piazza non concede troppo alla
dimensione della narratività e predilige invece la costruzione metastorica e avulsa, si potrebbe dire straniata, al puro e semplice racconto.
Con le sue opere Di Piazza accompagna lo spettatore in un territorio rigoglioso e pieno
di colori, con opere che sono il risultato di una sua nuova ricerca sul tema della natura
antropomorfa.
La scelta di questo giovane pittore è stata determinata dall’intento dell’artista di riuscire
con il suo lavoro a forzare dei limiti e a rimettere in discussione qualsiasi genere di conformismo e di assuefazione all’abitudine a alla pigrizia. In particolare,stimola nell’osservatore un diverso tipo di visione,assai più lenta,riflessiva e dettagliata,sottraendosi appunto
all’impatto distratto della prima impressione da cui il nostro occhio è troppo spesso condizionato.
Biotech Skyline
2002
olio su tela
Babele
2001
olio su tela
Cielo d’occhi
2002
olio su carta.
rodney smith/ fotografo
Nato nel 1947 Rodney Smith è un fotografo americano di fama internazionale.
Laureato alla University of Virginia nel 1970, ha conseguito un master di fotografia presso
l’università di Yale, allievo di Walker Evans che gli fece scoprire l’amore per la fotografia in
bianco e nero credendo nel suo potenziale.
Smith afferma come il bianco e nero “rispecchia le fondamenta del nostro essere, del nostro
sentire. Potremmo paragonarlo alle travi portanti di un
edificio.
Considerato attualmente come uno dei più importanti fotografi del bianco e nero, vanta
numerosi premi e ha lavorato per American Express, BMW, Starbucks, Merrill Lynch, Morgan
Stanley e Visa, e per enti quali la Borsa o il balletto di New York. Inoltre ha lavorato per riviste
tra le quali The New York Times Magazine, Vanity Fair, Esquire e marchi della moda come
Ralph Lauren. E’ stato esposto in importanti gallerie e musei.
Dal 1983 ad oggi ha pubblicato quattro libri: “In The Land of Light”, “Il libro Hat”, “Il Libro dei
Libri” e per ultimo nel 2005 “The End”.
La sua poetica è quella della spontaneità e della elaborata ricerca scenica, le sue sono visioni
oniriche, dove realtà e fantasia coesistono creando immagini fortemente evocative. Il suo
lavoro si può definire Surrealismo Fotografico, volutamente ispirato al pittore surrealista
Renè Magritte.
Al giorno d’oggi Smith è impegnato nell’insegnamento fotografico nella città di Santa Fe,
New Mexico.
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La fotografia è rappresentata da Rodney Smith che ci fa entrare in un mondo
surrelale nel quale gioca con il paesaggio, con la logica, per creare i suoi
mondi.
Il suo lavoro, come si legge nella breve biografia, è ispirato al pittore surrealista
Magritte.
Le sue fotografie sono immagini fortemente evocative proprio per la
coesistenza di realtà e fantasia, nelle quali tutto si trasforma in visioni oniriche,
dove il paesaggio gioca un ruolo importante.
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grazia toderi/ video artista
Nasce a Padova nel 1963. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Dal
2005 vive tra Milano e Torino. Il suo lavoro si pone all’attenzione della critica, grazie
anche alla partecipazione all’edizione di Aperto. I suoi primi lavori sottolineano il potere
unificante, non solo dell’immagine televisiva, ma anche dello spettacolo in sé. In questi
anni si susseguono numerose partecipazioni a importanti esposizioni collettive oltre a
mostre personali in musei e spazi espositivi quali il Frac Bourgogne a Digione, il Casino
Luxembourg nel Lussemburgo e il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.
Sempre affascinata dall’utilizzo di immagini provenienti da riprese già esistenti e dalle
dinamiche dello spettacolo, Toderi lavora sull’immagine di stadi, arene e grandi teatri
storici. Realizza anche una serie di video che, servendosi di immagini aeree, ricreano
visioni notturne di città come Roma, Firenze e Londra, e le esplorano seguendo un
punto di vista completamente differente da quello usuale. La pista degli angeli, 2000,
Firenze, stelle di terra, 2000, Mirabilia Urbis, 2001, Città invisibile, 2003, London, 2001
sono tutte opere nelle quali la visione dall’alto di luoghi conosciuti, li trasforma in territori
magici e misteriosi.
Oltre alla partecipazione a numerose mostre, nel 1999 è tra le vincitrici del Leone d’Oro
alla Biennale di Venezia. Nel 2004 realizza il video Semper eadem per la riapertura del
Teatro La Fenice di Venezia e nel 2006 tiene una mostra personale presso il P.A.C. di
Milano. Nel 2009 viene invitata alla Biennale di Venezia, all’interno della mostra Fare
Mondi/Making Worlds, per la quale realizza Orbite Rosse, una doppia proiezione video
in cui appaiono luci di città lontane in trasformazione continua e due grandi ovali, un
omaggio sia all’antica tradizione della mappatura terrestre e celeste, il planisfero, che
alle orbite dei nostri occhi, strumenti ottici che conducono le immagini alla nostra testamondo.
Rosso Babele
2006 - Doppia videoproiezione, loop dvd
Atlante
2010 - Proiezione video, sonoro, loop dvd
Orbite Rosse
2009 - Proiezione video, sonoro, loop dvd
La parte delle nuove tecnologie dedicata alle video-installazioni è assegnata a Grazia
Toderi. Grazie alle sue immagini aeree ripropone nuovi punti di vista da quelli usuali.
I paesaggi vengono ripresi maggiormente in notturna, creando una sorta di visioni
oniriche, grazie anche allo scintillio delle luci della città oppure delle colate laviche.
Anche in questo caso paesaggio e visione si fondono assieme, trasformandosi in
paesaggio surrealista.
daisy bettarello
Daisy Bettarello nata a Mestre (Ve) il 15 Aprile 1988, ho frequentato il Liceo Artistico
Statale di Venezia conseguendo il diploma di Maturità Artistica e superando
idoneamente il quinto anno integrativo. Attualmente sono iscritta all’Accademia
di Belle Arti di Venezia dove frequento il corso di Nuove Tecnologie per le ArtiProgrammazione Grafica e Comunicazione Visiva. Nel 2009 ho partecipato alla
mostra “LIBEROLIBROESSEGI Rielaborazione artistica del libro” ad Argenta (Fe)
portando un libro rielaborato da me con incisione e inchiostro su carta giapponese.
Nel maggio 2010 ho partecipato alla mostra organizzata dall’Accademia di
Belle Arti di Venezia “All’ombra delle ciminiere visioni grafiche di Marghera”.
laura barbieri
Laura Barbieri nata a Vicenza il 19 luglio 1987. Ho frequentato il liceo artistico “A.
Martini” con indirizzo Architettura, ho conseguito il diploma nel giugno 2006.
Mi sono iscritta all’Accademia di Belle Arti di Venezia al corso di Nuove Tecnologie per
le Arti-Progettazione Grafica e Comunicazione Visiva nel 2009, attualmente frequento
il terzo anno. Ho partecipato alla mostra di grafica “All’ombra della ciminiere visioni
grafiche di Marghera” organizzato dall’ Accademia di Belle Arti di Venezia, maggio
2010 con sede a Marghera. Ho partecipato alla mostra collettiva “I moti dell’anima” a
Verona, dove ho esposto dal 19 novembre 2011 al 3 dicembre 2011 una mia fotografia
lisa marcomini
Lisa Marcomini nata a Rovigo il 30 maggio 1990. Diplomata al Liceo artistico
sperimentale “C. Roccati” di Rovigonel 2008/2009. Frequentante il terzo anno
del corso di studi di Nuove Tecnologie per le Arti indirizzo progettazione grafica e
comunicazione visiva, presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia.Nel 2008 risulta
vincitrice del concorso europeo “Movimento per la Vita” partecipando al viaggio
premio a Strasburgo nella sede del parlamento europeo dove si è sperimentata di una
seduta parlamentare. Ha fatto esperienze di animatrice per i bambini, sia estive che
invernali, presso il comune di Cavarzere, e al gruppo di maschere nel teatro comunale
“Tullio Serafin” del comune di residenza. Ha progettato loghi per piccole aziende e
tutto ciò che riguardava la parte grafica di un music-bar di Cavarzere “la Distilleria”.
Ha partecipato alla mostra “All’ombra delle ciminiera visioni grafiche di Marghera”
organizzata da Accademia di Belle arti di Venezia, nel maggio 2010.
sara valle
Sara Valle nata a Vicenza il 29 agosto 1990. Diplomata all’istituto tecnico ad indirizzo
artistico ITAS Boscardin nel 2008. Dal 2009 frequento il corso di Nuove Tecnologie
per le Atri all’Accademia di Belle Arti di Venezia con indirizzo indirizzo progettazione
grafica e comunicazione visiva.
Dal 2010 lavora ogni weekend presso un bar nel centro di Vicenza.
Nel 2010 ha progettato la grafica per degli inserti pubblicitari di un negozio Vicentino.
Ha partecipato alla mostra “All’ombra delle ciminiera visioni grafiche di Marghera”
organizzato da Accademia di Belle arti di Venezia, maggio 2010.
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