n.76
DICEMBRE / GENNAIO 2006/07
ROTOPALCO
GLAUCO MAURI RINNOVA
DELITTO E CASTIGO SULLA SCENA
L’UOMO IN BILICO TRA IL BENE E IL MALE
Direttore responsabile
Eduardo Sammartino
•
NINO D’ANGELO TRA GLI ZINGARI DI RAFFAELE VIVIANI
Redazione e coordinamento
Francesco Rossetti
•
PASSIONI: MASQUE TEATRO E DANIO MANFREDINI
Redazione Emilia Romagna Teatro
Anna Bergamin, Chiara Cavedoni, Agnese Doria
•
ATERBALLETTO DANZA ROMEO AND JULIET DI PROKOFIEV
•
OPERA: ORFEO ED EURIDICE SECONDO GRAHAM VICK
•
VIGNOLA: I GRANDI INTERPRETI DEL TEATRO
Redazione Teatro Comunale
Lorena Loschi, Alessandro Roveri
Impaginazione Edicta
Stampa Stamperia s.c.r.l. - (PR)
Teatro Storchi
Largo Garibaldi, 15 - 41100 Modena
Tel. (059) 2136011 - Fax (059) 234.979
email: [email protected]
http://www.emiliaromagnateatro.com
Teatro Storchi - pubblicazione bimestrale - Largo Garibaldi 15, 41100 Modena - Poste Italiane s.p.a. spedizione
in abbonamento postale 70% DCB Modena, comma 20, lettera B, art.2 L.662 del 23.12.96 anno IV, nr.56 mar.-apr.
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Teatro Comunale
1° dicembre ore 18
Invito all’Opera
Teatro delle Passioni
dal 16 al 20 gennaio ore 21
21 gennaio ore 17
FAUST
TRE STUDI PER UNA CROCIFISSIONE
Incontro con Elvio Giudici
ideazione, regia e interpretazione
Danio Manfredini
Emilia Romagna Teatro Fondazione
Teatro Comunale
3 dicembre ore 15,30
5 dicembre ore 20,30
Opera
FAUST
Musica di Charles Gounod
Teatro delle Passioni
3 dicembre ore 16 e 17,30
La domenica non si va a scuola
LA PICCOLA FIAMMIFERAIA
di Hans Christian Andersen
Ca’Luogo d’Arte
Foyer del Teatro Storchi
7 dicembre ore 18
Conversando di teatro
IL CALENDARIO
COMPLETO DI
DICEMBRE 2006
GENNAIO 2007
Teatro Comunale
19 dicembre ore 21
Concerti
KIEV NATIONAL SYMPHONY
ORCHESTRA OF UKRAINE
Vittorio Bresciani pianoforte
Volodymyr Sirenko direttore
INCONTRO CON DACIA MARAINI
Teatro Storchi
9 dicembre ore 21
10 dicembre ore 15,30
StorchiOperetta
LA PRINCIPESA SISSI
di Ernest e Hubert Marischka
regia Corrado Abbati
InScena
Teatro Storchi
dal 14 al 16 dicembre ore 21
17 dicembre ore 15,30
Storchi Classico
Teatro Storchi
6 gennaio ore 16
La domenica non si va a scuola
(fuori abbonamento)
PETER PAN
Una storia di pochi centimetri e piume
Gli Eccentrici Dadarò
Teatro Storchi
dall’11 al 13 gennaio ore 21
14 gennaio ore 15,30
CHIAMATEMI KOWALSKI. EVOLUTION
ideazione e regia Paolo Rossi
AGIDI
DELITTO E CASTIGO
dal romanzo di Fëdor Dostoevskij
regia Glauco Mauri
Compagnia Mauri-Sturno
Teatro Comunale
12 gennaio ore 21
Concerti
GRYGORY SOKOLOV
Teatro Comunale
15 dicembre ore 21
Balletto
COMPAGNIA ATERBALLETTO
Romeo and Juliet
pianoforte
MATERIA CANI RANDAGI
ideazione e regia Lorenzo Bazzocchi
Masque Teatro
2
ORFEO ED EURIDICE
Incontro con Emilio Sala
Teatro Comunale
19 gennaio ore 20,30
21 gennaio ore 15,30
Opera
ORFEO ED EURIDICE
Musica di
Christoph Willibald Gluck
Teatro Storchi
20 gennaio ore 21
21 gennaio ore 15,30
StorchiOperetta
SCUGNIZZA
di Carlo Lombardo
regia Corrado Abbati
InScena
Teatro Storchi
dal 25 al 27 gennaio ore 21
28 gennaio ore 15,30
Storchi Classico
ZINGARI
di Raffaele Viviani
con Nino D’Angelo, Angela Pagano,
Nando Neri
regia Davide Iodice
Mercadante Teatro Stabile di Napoli
Teatro Cittadella
28 gennaio ore 16
La domenica non si va a scuola
IL VOLO
Teatro Comunale
14 gennaio ore 21
Balletto
BALLETTO DELL’OPERA DI KIEV
Teatro delle Passioni
15 e 16 dicembre ore 21
Teatro Comunale
18 gennaio ore 18
Invito all’Opera
La bella addormentata
La Baracca Produzioni Teatrali
Teatro delle Passioni
2 e 3 febbraio ore 21
4 febbraio ore 17
OSSIGENO
di Ivan Vyrypaev
regia Pietro Babina
Teatrino Clandestino
nella pagina immagini di “delitto e castigo” [foto angelo redaelli]
DELITTO E CASTIGO
GLAUCO MAURI – ROBERTO STURNO
14 – 17 DICEMBRE
TEATRO STORCHI
di Fedor Dostoevskij
versione, riduzione teatrale e regia Glauco Mauri
con Glauco Mauri, Roberto Sturno, Cristina Arnone, Mino Manni, Simone Pieroni,
Odoardo Trasmondi
scene Alessandro Camera
costumi Simona Morresi
musiche Arturo Annecchino
produzione Compagnia Mauri Sturno
Il passaggio dal romanzo al teatro – o al cinema – è sempre un’operazione
delicata. Capita spesso di sentire frasi del tipo: “però il libro era meglio”. Se
poi il romanzo è un capolavoro, il confronto diviene quasi impossibile. E invece
Glauco Mauri vince la scommessa, con un allestimento di Delitto e Castigo unanimemente lodato da critica e pubblico, per l’emozione che riesce a procurare e
per la maestria della messinscena, dove ogni battuta, ogni azione, ogni silenzio
vengono calcolati con cristallina precisione.
È la storia di un delitto e della sua espiazione. Raskolnikov, il protagonista
interpretato da Roberto Sturno, è uno dei personaggi più complessi, oscuri e
sfaccettati della letteratura di tutti i tempi. Un personaggio che spinge all’iden[PÄJHaPVUL0UIPSPJVMYH\UJVZ[HU[LZLUZVKPPUJLY[LaaHLZ\WLYVTPZTV]\VSL
diventare un “Napoleone”, liberare il mondo dall’ingiustizia, anche a costo di
uccidere - Raskolnikov decide di uccidere una vecchia usuraia, e viene poi progressivamente corroso da un crescente senso di colpa.
Lo spettacolo, così come il romanzo, affascina per come scava nell’anima e nelle
inquietudini dell’uomo. Il percorso drammaturgico si sviluppa attraverso dialoghi
– Raskolnikov con l’amico, con il procuratore, con una prostituta – e monologhi,
in cui il protagonista si trova solo di fronte a sé stesso e prende coscienza della
sua debolezza. Il resto dell’umanità viene in qualche modo riassunta sul palco
ULSSH ÄN\YH KLS NP\KPJL 7VYÄYPQ 7L[YV]PJ .SH\JV 4H\YP \UH ]VJL SHPJH L JVTprensiva che scava nella coscienza umana.
L’attore e regista pesarese fa del dramma di Raskolnikov una metafora della
ricerca di un senso, di un perché, l’immagine per eccellenza della fragilità dell’esistenza. Del resto i pro[HNVUPZ[P KLP YVTHUaP KP +VZ[VL]ZRPQ KL]VUV ZLTWYL
scendere negli abissi del sottosuolo, devono affrontare
i propri demoni, per conquistare un senso profondo.
Qui il delitto diviene un mezzo per raggiungere il riscatto, la liberazione.
Le scene di Alessandro Camera ricostruiscono un labirinto, che è poi il labirinto delle bugie accumulate da
Raskolnikov per nascondere la verità.
:\NNLYPTLU[PKPSL[[\YHHJ\YHKLSSH)PISPV[LJH+LSÄUP
Silvano Tagliagambe, Il sogno di Dostoevskij.
Come la mente emerge dal cervello,
Raffaello Cortina 2002
(UUH.+VZ[VL]ZRHQHDostoevskij, mio marito,
Bompiani 1977
Leonid Cypkin, Estate a Baden Baden, Rizzoli 2003
Oh, come sarebbe stato felice se avesse potuto sentirsi colpevole! Avrebbe allora sopportato tutto, anche la vergogna, anche il disonore. Ma sottoposta a un esame severissimo la propria coscienza, non aveva scoperto nel suo passato nessuna
JVSWHZWLJPHSTLU[LVYYLUKHHSS»PUM\VYPKLSZ\V¸ÄHZJV¹JVZHJOLWV[L]HHJJHKLYLHJOP\UX\L¯,ZLHSTLUVSHZVY[LNSP
H]LZZLKVUH[VPSWLU[PTLU[VPSWLU[PTLU[VJOLIY\JPHJOLZWLaaHPSJ\VYLJOLZJHJJPHPSZVUUV\UVKPX\LPWLU[PTLU[PJOL
ZWPUNVUVS»\VTVHPTWPJJHYZPVHKHUULNHYZP*VUX\HU[HNPVPHS»H]YLIILHJJVS[V;VYTLU[PSHJYPTL¯HUJO»LZZLZVUV\UH
THUPMLZ[HaPVULKP]P[H4HLNSPUVULYHWLU[P[VKLSZ\VKLSP[[V¯
STORCHI 2006 - 2007 / STORCHI 2006 - 2007 / STORCHI 2006 - 2007
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glauco mauri
GLAUCO MAURI è una persona estremamente cordiale, ma è soprattutto un
NYHUKL\VTVKP[LH[YV0SZ\VYP[YH[[VKLSNP\KPJL7VYÄYPQ7L[YV]PJuKHTHU\HSL
della recitazione, curato in ogni dettaglio, dal tic nervoso al modo di camminare,
dal gioco di sguardi ai toni della voce. Il personaggio del giudice acquista vita
propria, una sua identità che va al di là del personaggio scritto dal romanziere
russo.
Mauri ritorna a Modena dopo diversi anni, risponde alle nostre domande dal
telefono di una camera di albergo di Città di Castello, nella verde Umbria, dove
sta ultimando le prove per il riallestimento dello spettacolo, atteso da una lunga
tournée nei teatri italiani.
“Sinceramente non prevedevo di riprendere lo spettacolo - l’anno scorso
HIIPHTV ZÄVYH[V SL YLWSPJOL TH PS Z\JJLZZV SH YPZWVZ[H KLS W\IISPJV L
le critiche sono stati talmente positivi che lo riproponiamo anche quest’anno.
Finiremo il 20 maggio al Teatro Ambasciatori di Catania.”
Cosa l’ha spinta ad mettere in scena Delitto e castigo?
,YHUVHUUPJOLNPYH]VPU[VYUVHX\LZ[HPKLH4HJVU+VZ[VL]ZRPQOV\UHS\UNH
MYLX\LU[HaPVUL5LS»X\PUKPWPƒKPTLaaVZLJVSVMHYLJP[HPPSY\VSVKP:TLYKQnRV]
nei Fratelli Karamazov, in una compagnia che vedeva insieme Memo Benassi,
Gianni Santuccio, Lilla Brignone. Io e Adriana Asti eravamo gli attor giovani. Poi ho
fatto I Demoni in televisione, e una decina di anni fa ho messo in scena L’idiota,
con Roberto Sturno, uno spettacolo a cui sono rimasto molto legato.
DELITTO E CASTIGO AL CINEMA
Con quale metodo ha trasportato il romanzo sulla scena?
4PZVUVJVUJLU[YH[VULSZV[[V[P[VSVKLSYVTHUaVWYVWVZ[VKHSSVZ[LZZV+VZ[VL]ZRPQ!
“resoconto psicologico di un delitto”. C’è molto di più, naturalmente, ma quello è
stato il punto di partenza.
Poi mi sono concentrato sui tre personaggi principali: Raskolnikov, Sonia, che
X\HZPJVU\UZLUZVYLSPNPVZVJLYJHKPZHS]HYSVLPSNP\KPJL7VYÄYPQJOLJLYJHKP
redimerlo in modo laico.
Ci sono molte scene a due e a tre, ho anche voluto inserire alcune lettere di
+VZ[VL]ZRPQ
A cosa serve il teatro oggi?
Il teatro, oggi come ieri, è una grande palestra. Non irrobustisce i muscoli, ma i
cervelli dei cittadini. Diceva Brecht che tutte le arti contribuiscono insieme all’arte
del vivere. Siamo tutti così distratti dalla costruzione di cose che si vorrebbero
utili, ma in realtà dobbiamo costruire l’uomo, e questo si fa con la cultura. Cultura
è un termine che può apparire pesante, ma in realtà è l’unico strumento che
abbiamo per cogliere la poesia del vivere.
Con Delitto e castigoX\HUKVSVZWL[[HJVSVÄUPZJLTPZLTIYHKPWLYJLWPYL\U
applauso che esprime anche una forma di ringraziamento, per aver portato alla
luce delle inquietudini spesso sepolte dentro di noi.
glauco mauri in “delitto e castigo” [foto angelo redaelli]
Qual è l’attualità di Dostoevskij?
*VTL :OHRLZWLHYL JVTL [\[[P P NYHUKP +VZ[VL]ZRPQ UVU NP\KPJH THP JLYJH
sempre di comprendere. Le sue storie sono piene di inaspettate verità. In una
SL[[LYHHSMYH[LSSVWPƒNYHUKLHZVSPHUUPZJYP]L¸3»\VTVu\UTPZ[LYVKPMÄJPSLKH
risolvere. Io cerco di decifrare questo mistero perché cerco di essere un uomo”.
7VP+VZ[VL]ZRPQZJYP]LPUTVKV]P]HJLH]]PUJLU[LJVSVYP[VPZ\VPYVTHUaPZVUV
popolati di prostitute, ladri, bari, falliti.
L’idea di Delitto e castigo nasce in condizioni disperate a Weisbaden, una
JP[[HKPUH[LKLZJHKV]LZP[YV]HWPLUVKPKLIP[PJVUÄUH[VPUHSILYNV]PJPUVJ»u
un casinò, lui ha perso tutto alla roulette. Scrive all’amico Turgenev, scrive a
Katkov, il direttore del “Messaggero russo”, rivista letteraria dove allora uscivano
i romanzi a puntate, e cerca di strappargli un contratto, anticipandogli la trama.
Ci sono state dozzine di adattamenti
JPULTH[VNYHÄJP KLS YVTHUaV 5L ZLNUHSPHTV
alcune in particolare: una versione francese
del 1935 con Jean Gabin e Lino Ventura,
S»LZVYKPV ULS S\UNVTL[YHNNPV KP
\U YLNPZ[H KP J\S[V JVTL PS ÄUSHUKLZL Aki
Kaurismaki, la versione giovanilistica ancora
disponibile nelle videoteche Delitto e castigo a
SuburbiaJVUSHYLNPHKP9VI:JOTPK[
Ma non vanno dimenticati almeno due noti
ÄST KP Woody Allen, chiaramente ispirati
al romanzo: Crimini e misfatti del 1990 e il
recente Match Point.
Che visione ha della realtà che viviamo oggi?
Nei Fratelli Karamazov, c’è una frase che Dimitri dice al fratello Aliosha: “Dio e il
diavolo sono sempre in lotta. Il loro campo di battaglia è il cuore dell’uomo”.
La realtà di oggi… guardi, io sono uno spirito profondamente laico. La mia forma
di religiosità è quella di credere profondamente nell’uomo, nella sua debolezza
e nella sua forza, nella sua fragilità e nella sua capacità di comprensione. Ecco,
credo molto nella comprensione.
4
STORCHI 2006 - 2007 / STORCHI 2006 - 2007 / STORCHI 2006 - 2007
paolo rossi (foto g. gussoni l.t. zombelli - photomovie)
scritto e diretto da Paolo Rossi
con Paolo Rossi, Syria, Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari, Marco Parenti
collaborazione ai testi di Carolina De La Calle Casanova, Emanuele Dell’Aquila, Carlo
Giuseppe Gabardini, Riccardo Piferi
pezzi originali di repertorio scritti con Gino e Michele, David Riondino, Giampiero Solari
aiuto regia Carolina De La Calle Casanova
produzione A.Gi.Di.
dacia maraini
CHIAMATEMI KOWALSKI. EVOLUTION
A distanza di 18 anni dal successo dello spettacolo Chiamatemi Kowalski, che fece
conoscere Paolo Rossi al grande pubblico del teatro italiano, lo ritroviamo alle prese
con la forma teatrale che lo ha reso famoso: i monologhi ricchi di storie, a volte raccontate con ironia e cattiveria, a volte con un pizzico di poesia, senza dimenticare il
YHWWVY[VJVUPSW\IISPJVULSSVZ[PSLKPKLSPYPVVYNHUPaaH[VJOLULuSHÄYTHKPZ[PU[P]H
Accompagnato dalla cantante Syria e da una band, Rossi ci conduce tra le trame di
questi anni cercando di decifrarli e aiutandoci a riderne, ci parla di politica, costume
e rapporti sentimentali ma anche dei sogni che abbiamo. Dall’incedere incalzante, in
un saliscendi simile alle montagne russe, questo ritorno pare attingere alla memoria
pur proponendo nuovi testi frutto della collaborazione con Carolina De La Calle Casanova, Emanuele Dell’Aquila, Carlo Giuseppe Gabardini e Riccardo Piferi e recupera i migliori brani scritti con Gino e Michele, David Riondino e Giampiero Solari, il
[\[[VHYYPJJOP[VJVUMH[[PKP]P[H]LYHPU\UWLYJVYZVX\HZPH\[VIPVNYHÄJVKLSS»H[[VYL
PAOLO ROSSI
11 – 14 GENNAIO
TEATRO STORCHI
INCONTRI CON GLI AMICI DEI TEATRI
DACIA MARAINI
7 dicembre ore 18
Foyer del Teatro Storchi
La grande scrittrice, autrice de
“La lunga vita di Marianna Ucria”, si racconta
SAMUEL BECKETT E LA RIVOLUZIONE
DEL TEATRO CONTEMPORANEO
12 febbraio ore 21
Foyer del Teatro delle Passioni
Una lezione del Professor Alberto Bertoni,
in occasione dello spettacolo “Aspettando Godot”
STORCHI 2006 - 2007 / STORCHI 2006 - 2007 / STORCHI 2006 - 2007
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NINO D’ANGELO – ANGELA PAGANO
25 – 28 GENNAIO 2007
TEATRO STORCHI
di Raffaele Viviani
regia Davide Iodice
con Nino D’Angelo, Angela Pagano, Nando Neri,
Luigi Biondi, Alessandra D’Elia, Salvatore Misticone, Alfonso Paola,
Alfonso Postiglione, Nunzia Schiano, Aida Talliente, Valentina Vacca, Imma Villa
musica in scena Daniele Mutino, Agostino Oliviero, Michele Roscica, Guido Sodo
scene Tiziano Fario
luci Maurizio Viani
costumi Enzo Pirozzi
produzione Mercadante Teatro Stabile di Napoli
Nato dopo Antonio Petito , Salvatore Di Giacomo e Eduardo Scarpetta, ma prima di Eduardo De Filippo, Raffaele Viviani JVU[PU\HHYHWWYLZLUtare una voce imprescindibile nella storia del teatro napoletano ed europeo. Il
Z\Vu\U[LH[YVJVYHSLJOLYHWWYLZLU[H\UH5HWVSPZLUaHHZWL[[PVSLVNYHÄJPL
senza false consolazioni. Ne sono protagoniste le fasce sociali più emarginate
ZJ\NUPaaPWYVZ[P[\[L]LUKP[VYPHTI\SHU[PLJJ¯YHWWYLZLU[H[LZLUaHWH[LYUHSPZTV0SJYP[PJV.P\SPV)HMÄSVHJJVZ[HH)LY[VS[)YLJO[WLY¸SHZWPL[H[HHNNYLZZP]P[n
al mondo reale. Identico è l’ approccio, appassionato e furente, alle ingiustizie
sociali; identica la mescolanza geniale di tragico e di comico, di recitato e di
musicale, di lirico e di buffonesco”. Nel complesso tutti gli autori napoletani contemporanei - dal compianto Annibale Ruccello a Enzo Moscato, per fare solo
due nomi - riconoscono un forte legame con la sua opera.
Negli ultimi anni il suo ultimo testo I dieci comandamenti è stato oggetto di due
importanti messinscene: l’una con la regia Mario Martone, rappresentata con
grande successo anche al Teatro Storchi, l’altra sotto la direzione del geniale
regista svizzero Christoph Marthaler.
Zingari è invece un testo del 1926. Poco più di dieci anni fa era stato Toni Servillo
a metterlo in scena con grande riuscita. Ora il Teatro Stabile di Napoli lo ripropone,
HMÄKHUKVULSHYLNPHH+H]PKL0VKPJLLS»PU[LYWYL[HaPVULHK\UHJVTWHNUPHKPKVKPJP
attori e quattro musicisti. Nino D’Angelo, alla sua terza esperienza con il teatro
di Viviani, oltre ad aver dimostrato una grande duttilità nel coniugare espressioni
“alte” e “basse” della cultura napoletana, si è rivelato attore straordinariamente
aderente ai personaggi del drammaturgo stabiese, grazie alla sua immediatezza
e naturalezza espressiva e alle sue connaturate stilizzazioni da maschera. Angela
Pagano, attrice di lungo corso, ha maturato le sue straordinarie qualità interpre[H[P]LHJJHU[VHPYLNPZ[PLHNSPH\[VYPWPƒZPNUPÄJH[P]PKLSWHUVYHTHUHaPVUHSLKLNSP
ultimi cinquant’anni, senza tuttavia trascurare - specialmente negli ultimi anni - lavori legati alla nuova drammaturgia e alle nuove leve registiche.
6
nelle due pagine immagini di “zingari” [ foto marco ghidelli]
ZINGARI
Suggerimenti di lettura
HJ\YHKLSSH)PISPV[LJH+LSÄUP
Raffaele Viviani, Poesie,
Guida 1981
Raffaele Viviani, Teatro, poesia e
musica, a cura di Antonia Lezza, Cuen 2002
Ferdinando Taviani, Uomini di scena, uomini di
libro, il Mulino 1995
STORCHI 2006 - 2007 / STORCHI 2006 - 2007 / STORCHI 2006 - 2007
GAETANO (NINO) D’ANGELO è un pezzo di storia napoletana. Nato quasi
cinquant’anni fa a San Pietro a Patierno, un quartiere della periferia di Napoli, inizia la sua carriera esibendosi nei matrimoni e sui palcoscenici delle feste di piazza
KLPX\HY[PLYPUHWVSL[HUPÄUVHYHNNP\UNLYLULSJVYZVKLNSPHUUP»ZPHPSZ\JJLZZV
KPZJVNYHÄJVJOLSHWVWVSHYP[nJPULTH[VNYHÄJH[P[VSPJOL]HUUVKHNu jeans e ‘na
maglietta a Uno scugnizzo a New York, a Pop corn e patatine
:VSVKPYLJLU[LSHJYP[PJH[YHJ\PHUJOL\UPU[LSSL[[\HSLYPNVYVZVJVTL.VMMYLKV-VÄ
ULOHTLZZVPUS\JLSLX\HSP[n5LS SHYLNPZ[HJPULTH[VNYHÄJH9VILY[H;VYYL
realizza un video dal titolo La vita a volo D’Angelo, un ritratto presentato e apprezzato al Festival del Cinema di Venezia. L’anno successivo D’Angelo scrive le musiche
di Tano da morire, e vince il “Nastro d’argento”. Negli ultimi anni interpreta in teatro
due testi di Viviani: L’ultimo scugnizzo e Guappo di cartone.
Risponde alle nostre domande all’indomani della prima bolognese all’Arena del
Sole.
È soddisfatto di come è stato accolto lo spettacolo?
Si, moltissimo, è che questa è davvero una bella compagnia di attori, siamo in
sedici, ma ognuno ha una sua personalità, una sua cifra artistica, però siamo
anche molto compatti. E il merito è stato del regista.
nino d’angelo
Conosceva Iodice, non è vero?
Con Davide ci conosciamo da molti anni. Cinque-sei anni fa ho scritto le musiche di un suo spettacolo La tempesta, che poi ha vinto anche un Premio Ubu.
Poi lui mi ha visto in un altro Viviani che avevo fatto e mi ha chiamato. Tra noi
c’è totale complicità.
Che rapporto ha con Viviani?
Rappresenta una parte importante della cultura popolare napoletana, non a caso
ho voluto intitolargli il Teatro Trianon a Forcella, del quale sono diventato direttore artistico sei mesi fa. Come ho scritto in una scheda, in questi ultimi anni ho
frequentato l’opera di Viviani con il timore di un allievo che sa di avere davanti un
maestro irraggiungibile ed esigente che ha tantissimo da insegnare e che non si
vuole deludere. Ho pensato a lui come il simbolo più autentico di un’arte umanissima che parla al popolo e dà voce ai suoi bisogni, alle sue necessità, un’arte
che con la forza della sua autenticità si riscatta dalla miseria del destino. A Viviani
tra l’altro quest’anno dedichiamo un laboratorio permanente.
In questo periodo le cronache tornano a parlare di Napoli…
Capisco, è che queste cose, delinquenza, camorra, a Napoli succedono da sempre, ogni tanto vanno in prima pagina, ci si fa attenzione per un po’ e non se ne
parla più. La mia paura è proprio questa, che questa attenzione sia destinata a
spegnersi e che tutto riprenda come prima.
QUATTRO DOMANDE A ANGELA PAGANO
Come è andata a Bologna?
)LUPZZPTV\UW\IISPJVH[[LU[VNYHUKPHWWSH\ZPHSSHÄUL0SJOL
non era scontato per via del napoletano che utilizziamo, che
non è proprio un dialetto, ma una vera e propria lingua popolare, arcaica. Ma il regista è stato bravo a fare un allestimento
di grande impatto visivo, di grande comunicativa, la compagnia
è di qualità. E poi con Viviani si canta e si suona, non può che
essere così.
Quanti testi di Viviani ha affrontato in carriera?
Ma non li conto più, sette, otto, il primo con Roberto De SiTVULWVPJVU7H[YVUP.YPMÄ(YTHUKV7\NSPLZL=P[[VYPV=P]PHUP
PSÄNSPVKLSS»H\[VYLLHKLZZV0VKPJL9LNPZ[PJVUWLYZVUHSP[nL
visioni diverse.
Lei non smette di collaborare con la nuova drammaturgia napoletana. A Modena l’ultima volta è stata con
L’opera segreta di Mario Martone...
Non ho mai smesso di sperimentare, mettermi alla prova. Venti
anni fa interpretavo un testo di Enzo Moscato, allora sconosciuto. Ancora più indietro nel tempo mi sono confrontata con
Hair, accanto a un giovane e semi sconosciuto Renato Zero.
Napoli oggi?
Vivo a Roma da 40 anni. Torno a Napoli solo quando faccio spettacolo e certo mi dispiace quando una città di quella
cultura, di quella ricchezza umana viene martoriata dalla delinquenza. Posso solo sperare che una buona volta si volti, si
cambi direzione.
STORCHI 2006 - 2007 / STORCHI 2006 - 2007 / STORCHI 2006 - 2007
7
15 – 16 DICEMBRE
TEATRO DELLE PASSIONI
“materia cani randagi“
MATERIA CANI RANDAGI
ideazione e regia Lorenzo Bazzocchi
con Andrea Basti, Paolo Carbone, Mario Cossu,
Catia Gatelli, Eleonora Sedioli, Matteo Gatti
scene Lorenzo Bazzocchi, Eleonora Sedioli, Andrea Basti
suono Lorenzo Bazzocchi, Lia Pari
luce Lorenzo Bazzocchi, Andrea Basti
produzione Masque Teatro
“materia cani randagi“
Per Masque Teatro è la prima volta a Modena, mentre per il loro ultimo spettacolo, Materia Cani Randagi, le repliche al Teatro delle Passioni equivalgono ad
una prima assoluta. Quando venne presentato lo scorso giugno a Forlì, lo spettacolo attraversava ancora una fase di studio.
La compagnia, nata formalmente nel 1992, è coetanea di altri gruppi anni ‘90
;LH[YPUV*SHUKLZ[PUV4V[\Z-HUU`(SL_HUKLY:PuPTWVZ[HULS[LTWVWLY
la forza e l’originalità dei suoi lavori, in cui convergono radicali interventi sulla
WLYJLaPVUL KLS [LTWV L KLSSV ZWHaPV WHZZPVUL WLY SH TH[LTH[PJH L YPÅLZZPVUL ÄSVZVÄJH 0 MVUKH[VYP ZVUV Lorenzo Bazzocchi, ingegnere chimico, regista
e autore delle “architetture sceniche”, e Catia Gatelli, autrice, attrice, sociologa
di formazione. Nei primi giorni di dicembre saranno impegnati a Roma con Il ragazzo criminaleULSS»HTIP[VKP\UJVU]LNUVPU[LYUHaPVUHSLZ\SSHÄN\YHLS»VWLYH
di Jean Genet.
Materia cani randagi[YHLVYPNPULKHNSPZJYP[[PKP*HYSV4PJOLSZ[HLK[LYÄSVZVMVL
poeta goriziano, morto suicida nel 1910 all’età di 23 anni. Lo spettacolo si ispira
inoltre alle visioni del regista ungherese di culto, Bela Tarr, in particolare a tre sue
opere: Perdizione Satantango\UÄSTKPZL[[LVYLLTLaaVKLS L
Le Armonie di Werckmeister APPUNTI(UJOLX\P\UHÄULZ[YHPUX\HKYH[HX\LZ[H]VS[HKHSKH]HU[PTHJJOPUH
a
di scen
appunti
ÄZZHLPUJHTWVTLKPVP]L[YP]LSH[PHSSLÄULZ[YL¯
3HZ[VYPHUHYYHKP\UYLNPZ[HJPULTH[VNYHÄJVJOLOHKLJPZVKPYLHSPaaHYLPSZ\V\S[PTVÄSTTHUVUKPNPYHYSV"Z[LUKLSHZJLULNNPH[\YHYLHSPaaHSLZ[Y\[[\YLZJLUVNYHÄche, organizza i diversi set, ma decide di non utilizzare la macchina da presa.
Il suo occhio oramai abituato al fotogramma vede le porzioni di realtà impressionabili sulla pellicola, coglie i perimetri del quadro…
Solo così oramai riesce ad accrescere l’intensità del suo stato di attenzione….
0SWYVISLTHJOLSVH[[HUHNSPHPSJHTIPHTLU[VJOLPU[LY]PLULLJOLTVKPÄJHYHKPJHSTLU[LPSZ\VTVKVKPSH]VYHYLuZ[YL[[HTLU[LÄSVZVÄJVLSHJVUZLN\LUaH
di questo procedere incide pesantemente sulle quantità di realtà che decide di
mettere in scena: non si tratta di scelte poetiche, quanto ontologiche, della natura stessa dell’atto di rappresentazione.
Sempre più determinato a far coincidere atto di rappresentazione
ed atto libero.
In questo suo errare perde di vista il tempo chiuso della
scena, lo espande. E’ ormai l’altro problema, quello del
tempo, a stabilire le dinamiche, le relazioni.
*VTLJVUMVUKLYLSHYLHS[nLSHÄUaPVUL
(S KP Sn KLS [LTWV ÄZPJHTLU[L ULJLZZHYPV WLY SH ZJLUH
esiste il limbo della presa di coscienza, nasce l’urgenza di
una domanda riguardante l’esserci, si crea la possibilità di
sottrarre al teatro porzioni da restituire alla realtà.
La possibilità cioè di portare sul campo del quotidiano, del
]PZZ\[V\U»\THUP[nUVUWPƒJVUÄUH[HULSSLYPNPKLULJLZZP[n
KLSSVZWL[[HJVSVTHSPILYHULSWYVWYPV[LTWVSPILYHÄUHSTLUte di esistere, semplicemente.
Abitare uno spazio, la scena.
Osservare gli esseri che la rendono vitale: per lo spettatore una
strada che una società, sempre più attenta alla confezione e al
JVUZ\TVZLTIYHH]LYWYLJS\ZVKLÄUP[P]HTLU[L
Masque Teatro
L’INCONTRO Siamo andati a trovare i Masque Teatro a Forlì,
ULSSHSVYVZLKL\U»,_-PSHUKHPU]PH6Y[VKLS-\VJVKV]LPSNY\Wpo progetta e costruisce i suoi spettacoli. Veniamo accolti dal
gruppo con estrema gentilezza, attraversiamo lo spazio scenico
JOL JVTWYLUKL SL ]VS\TPUVZL ZJLUVNYHÄL KP K\L ZWL[[HJVSPIl ra-
8
PASSIONI 2006 - 2007 / PASSIONI 2006 - 2007 / PASSIONI 2006 - 2007 /
gazzo criminale e Materia Cani Randagi, e avviamo la nostra chiacchierata nelS»VMÄJPUH\UHZHSHH[[YLaaPIHNUH[HKHSZVSLH[[YH]LYZV\U»HTWPH]L[YH[H+VWV
pochi minuti qualcuno chiama per il pranzo, saliamo una scaletta che ci porta
in un soppalco-cucina, ci sediamo a tavola con tutti o quasi i componenti della
compagnia. Tra di loro si rivolgono dandosi del lei, Lorenzo nota un nostro
stupore e spiega “E’ un’abitudine rimasta da un lavoro fatto qualche anno
fa: una delle regole era proprio usare la terza persona”. Gli fa eco Catia: “è
curioso come da una forma di relazione che pone una distanza, il darsi del lei,
scaturisca in realtà una accresciuta vicinanza”. La breve intervista che segue
è anche un incontro.
Lorenzo, da quanto tempo lavorate qui?
:PHTVX\PKHS7YPTH]P]L]HTVPU\UL_JHWHUUVULHNYPJVSVS\UNVSH]PH
Emilia tra Forlì e Cesena, il Ramo Rosso, un posto che abbiamo abitato per
TVS[PHUUPJVTLZWHaPVWYV]LVMÄJPUHLJVTLMVYLZ[LYPHLJOLJVU[PU\HHK
essere importante per noi.
Come vi rapportate al mondo del teatro italiano?
Diciamo la verità, nella ricerca, sono ormai in pochi a girare con una vera e
WYVWYPHZJLUVNYHÄHZPMH[\[[VHSYPZWHYTPV(SYLJLU[LMLZ[P]HSVIE, tra i gruppi delle nostre dimensioni, mi è sembrato che solo Teatro I girasse con una
ZJLUVNYHÄH
5VPYPZJOPHTV8\LZ[VWLUZVKPWV[LYSVKPYL0S[LH[YV]\VSL\UWYVKV[[VÄUP[V
HUJOLJVU\UH[YHTHUVUJSHZZPJHTHJOLHIIPH\UPUPaPVL\UHÄUL\UHZJLna e una platea, degli attori e degli spettatori. Sovvertire e cambiare questo
rapporto può comportare, come di fatto comporta, un rischio estremo.
(]VS[LuJHWP[H[VJOLWLYX\LZ[PVUPKPKPMÄJVS[nKPTVU[HNNPVJVT\UX\LZ\perabili, siamo stati cancellati da un cartellone all’ultimo momento. In più, se
si usa come metro di misura la quantità di pubblico in un anno, beh allora noi
non saremo mai competitivi. Infatti tre anni fa siamo stati l’unica compagnia
di teatro sperimentale a cui sono stati tolti i fondi ministeriali.
Materia cani randagiuPZWPYH[VKHPÄSTKLSS»\UNOLYLZL)LSH;HYY*VTL]P
relazionate al cinema?
Il cinema ha dalla sua due possibilità che il teatro non ha: il primo piano e il
paesaggio. Tre anni fa abbiamo allestito uno spettacolo dal titolo Postanovscik. Il pubblico, massimo 15 persone, era seduto su una tribuna mobile,
montata su rotaie. La tribuna avanzava lentamente di 30 metri, in modo da
YPWYVK\YYLÄZPJHTLU[LS»LMML[[VKP\UHS\UNHJHYYLSSH[HJPULTH[VNYHÄJH
Detto questo, il nostro linguaggio è il teatro.
Nella vostra compagnia si intuisce una collaborazione totale, tutti sono
chiamati ad essere contemporaneamente attori, tecnici, organizzatori.
Il fatto è che oggi tutto – quindi anche il mondo del teatro – sembra spingere verso una estrema specializzazione e una rigida separazione dei ruoli.
Ora, mi sembra evidente che la gente non è felice; se questo sistema non
funziona, meglio provare ad andare in un’altra direzione. E poi noi facciamo
di necessità virtù, facciamo tutto da soli, il montaggio di uno spettacolo di
solito richiede almeno un paio di giorni. Non scritturiamo attori esterni, non
facciamo provini. Mi rendo conto che l’attore necessita di un suo tempo di
WYLWHYHaPVULHSSVZWL[[HJVSVLX\LZ[V[LTWVKHUVPu\UWV»ZHJYPÄJH[V
Ogni anno organizzate un festival, Crisalide, giunto alla tredicesima edizione...
Dedicarci a questo festival toglie via tre quattro mesi di lavoro alla compagnia, quindi anche quella del festival è una scelta coraggiosa che incide molto sulla sostenibilità della compagnia.
Crisalide è un festival atipico, non presenta “prime”, non fa produzioni… è
WPƒ ZPTPSL H \U S\VNV WLY ZJHTIP KP WLUZPLYV \U PUJVU[YV KP YPÅLZZPVUL Z\S
fare teatro tra diverse realtà artistiche. In questi anni ha ospitato studiosi e
compagnie, dalla Societas Raffaello Sanzio a gruppi in qualche modo a noi
JVL[HULPJVL[HULP!4V[\Z;LH[YPUV*SHUKLZ[PUV-HUU`(SL_HUKLY
:\NNLYPTLU[PKPSL[[\YHHJ\YHKLSSH)PISPV[LJH+LSÄUP
Carlo Michelstaedter, La persuasione e la rettorica, Adelphi 1995
Carlo Michelstaedter, Poesie, Adelphi 1987
:[LMHUPH*OPUaHYP7HVSV9\MÄUPNuova scena italiana,
Castelvecchi 2000
PASSIONI 2006 - 2007 / PASSIONI 2006 - 2007 / PASSIONI 2006 - 2007 /
9
DANIO MANFREDINI
16 – 21 GENNAIO TEATRO DELLE PASSIONI
¸[YLZ[\KPWLY\UHJYVJPÄZZPVUL¸
TRE STUDI PER UNA CROCIFISSIONE
ideazione, regia e interpretazione Danio Manfredini
luci Lucia Manghi
collaborazione al progetto
Andrea Mazza, Luisella Del Mar, Lucia Manghi, Vincenzo Del Prete
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione
A quattordici anni dal debutto, Danio Manfredini riprende Tre studi per una crociÄZZPVUL, mai rappresentato a Modena. Per gli amanti del teatro, un’occasione unica
per assistere ad una straordinaria prova d’attore.
Quest’anno Manfredini è al lavoro su una nuova produzione di ERT Fondazione, che
lo vedrà in scena insieme ad altri sei attori, il cui debutto è previsto per l’estate del
2007. Come sempre, un nuovo processo creativo che richiederà tempo e ascolto.
“La scelta di lavorare con periodi di prove distribuiti nell’arco di dieci mesi”, spiega
Manfredini, “mi permette di lasciar depositare il materiale prodotto e di meditarci
sopra”.
9PWVY[PHTVX\PKPZLN\PKV\UHYPÅLZZPVULZ\S[LH[YVKLSS»HY[PZ[HTPSHULZL
SUL TEATRO Scrivo in quanto attore, autore e regista teatrale, la sfera dei pensieri si
allarga su molti fronti. Cercherò di afferrarne uno col quale cominciare e seguire dove
mi porterà?
Qual è la cosa che mi ha tenuto per trenta anni così interessato a questa arte e che
ancora mi chiama? Semplicemente la possibilità che mi offre di occuparmi di qualcosa che mi interessa e si muove nel tempo.
Perché mi trovo nel cosiddetto teatro di ricerca? Forse ci sono entrato per caso ma
perché continuo a rimanerci?
È la speranza che possa continuare ad esistere uno spazio che partendo da una
messa in discussione continua del linguaggio teatrale, tenga aperte delle domande
e la scena sia il luogo di interlocuzione con esse.
Pur non ritenendomi un teorico del teatro, mi permetto di fare alcune osservazioni
generali.
Uno sguardo sull’Oriente e uno sull’Occidente che cerca di cogliere i fenomeni nel
loro aspetto macro.
Riconosco che in Oriente l’arte teatrale ha mantenuto forti legami con la tradizione,
il Kabuki, teatro Nô, Kathakali, danza Orissi, Baratanatyam, Opera di Pechino e il
più moderno teatro Butho, sono le manifestazioni teatrali che giungono a noi occidentali. Sono arti che hanno un alfabeto di base da apprendere, hanno preso forme
ZWLJPÄJOLZVUVKP]LU[H[LKLNSPZ[PSPLZWYLZZP]P
Osservo in Occidente, uno scardinamento rispetto a quella che è la tradizione teatrale, di pari passo con lo scardinamento dei valori che attraversa la nostra società. Il
teatro che mi chiama, risente di un forte bisogno di contatto con la contemporaneità,
il desiderio di parlare una lingua che lasci al mistero del teatro, lo spazio, il tempo di
HMÄVYHYLK\YHU[LPSWYVJLZZVKLSSLWYV]L
Penso che il teatro sia ancora un’arte molto contemporanea e rischiosa, che contiU\HHKH]LYL\UZ\VZWLJPÄJVUVUVZ[HU[LS»H]]LU[VKLSJPULTHLKLSSH[LSL]PZPVUL:P
è davanti ad attori vivi, che affrontano la scena ogni sera, raggiungendo a volte vette
magiche a volte dovendosi accontentare dell’esecuzione della partitura.
Riconosco nel mio attuale percorso di lavoro di essere interessato alla creazione di
un qualcosa che pur essendo appartenente al mondo dell’immaginazione, permetta
HSS»H[[VYL H[[YH]LYZV PS Z\V ¸WLYZVUHNNPV ÄN\YH THZJOLYH¹ V JVT\UX\L ZP ]VNSPH
chiamare, di vibrare nella scena portando con sé la complessità della sua esistenaH3HÄUaPVULULSSHX\HSLS»H[[VYLZPPTTLYNLuSHJVUKPaPVULJOLNSPWLYTL[[LKP
riversare la sua conoscenza della vita, la sua unicità e di offrirsi alle forze non così
MHJPSTLU[LJVKPÄJHIPSPJVTLX\LSSLJOLHNPZJVUVX\HUKVS»H[[VYLZPI\[[HPUZJLUH
davanti al pubblico.
Questi sono alcuni dei presupposti sui quali oggi si basa il mio viaggio nell’arte del
teatro.
La condizione che può permettere questo è il tempo, così tiranneggiato nel contesto
in cui viviamo, tutto va fatto in fretta, tutto va consumato in fretta, ogni anno una
produzione per riempire di novità i cartelloni teatrali, continuo adattamento ai tagli
ministeriali verso le compagnie che con molto sforzo devono dedicare il loro tempo
a questioni burocratiche.
Dal mio punto di vista, sarebbe auspicabile nel futuro, trovare la possibilità di sostenere dei percorsi di lavoro che richiedono un tempo di studio, di prova, di ricerca,
KPPU]LUaPVULKPZ[Y\[[\YLKYHTTH[\YNPJOLKP[LU[H[P]PKPJVTWVZPaPVULÄUVHKHYYP-
10
0[YLZ[\KPWLY\UHJYVJPÄZZPVUL prendono il titolo da
un opera pittorica di Francis Bacon: tre dipinti accoZ[H[P\UVHSS»HS[YVKV]LZVUVYHMÄN\YH[L[YLÄN\YLJOL
evocano la condizione drammatica di soggetti appartenenti al mondo contemporaneo.
Lontano dal voler riprodurre in maniera pittorica l’opera di Bacon, mi sono proposto di inventare tre soggetti
teatrali che ritraggono la condizione drammatica di tre
personaggi del mio tempo.
Nel primo studio si tratta di un personaggio che vive in
un contesto psichiatrico. Vaga tra poche sedie vuote,
abitate dai fantasmi della sua memoria.
Il secondo studio è ispirato ad un personaggio del
cineasta tedesco Rainer Werner Fassbinder. Il transessuale Elvira, colto nel bilancio della sua vita prima
del gesto tragico che la conclude.
Il terzo studio, ispirato ad un personaggio del drammaturgo francese Bernard Marie Koltès. Ritrae un
L_[YHJVT\UP[HYPV HSSL WYLZL JVU \UH NYHUKL JP[[n
europea: strade, parchi, barboni, polizia. Dentro, il
desiderio di colmare la solitudine con un incontro e
condividere una notte di pioggia.
I personaggi mostrano nell’evidenza del loro dolore,
nell’impossibilità di nasconderne i segni, nella loro disperata euforia, le ferite nascoste dell’esistenza.
Danio Manfredini
Suggerimenti di lettura a cura
KLSSH)PISPV[LJH+LSÄUP
Francis Bacon, L’urlo della
memoria, i misteri, i disegni,
le stragi nelle interviste
di Cristiano Ravarino, Synergon 1996
David Sylvester, Interviste a Francis Bacon,
Skira 2003
Lucia Manghi, Piuma di piombo.
Il teatro di Danio Manfredini,
Il principe costante 2003
PASSIONI 2006 - 2007 / PASSIONI 2006 - 2007 / PASSIONI 2006 - 2007 /
vare al compimento dell’opera, da confrontare con il pubblico e da tenere poi viva
ULS[LTWV3LVWLYLZVUV\UWV»JVTL\UHNHIIPHJVKPÄJH[HJOLWLYTL[[LVNUP
]VS[HJOLZPYLWSPJHSHZ[YH[PÄJHaPVULKPU\V]LLZWLYPLUaLU\V]LJVUVZJLUaLJPZP
dispone all’opera con l’attitudine di lasciare che l’opera stessa si riveli agli attori e al
pubblico. Si può uscire da una replica trasformati, gli attori sono esseri umani che si
trovano ad assume le conseguenza reali della loro azione sia su un piano psichico
che emotivo, e questo per me è un altro aspetto da non sottovalutare. Replicare non
è eseguire ma riattraversare e se spesso accade che le persone sentano il bisogno
di vedere più volte l’opera è probabilmente perché colgono la possibilità di fare
diverse esperienze in quanto spettatori.
Credo anche alla possibilità di tenere vivo un repertorio e lasciare che il tempo lo
TVKPÄJOP
In questa ottica vedo una possibilità vitale per il teatro. Finché gli artisti saranno sottoposti alle attuali condizione di tempo, e di spazi produttivi e trattamenti economici
SH]LKVKPMÄJPSLWLYPS[LH[YVHSTLUVWLYX\LSSVKPYPJLYJH
Oggi se devo accettare dei compromessi di rapporto con queste condizioni è perché nutro la speranza di poter continuare dopo i debutti obbligati, a proseguire il
WYVJLZZVÄUVHSZ\VJVTWPTLU[VMY\[[VKPJVUMYVU[V[YHS»VWLYHZ[LZZHLSHJVT\UPcazione con lo spettatore.
Danio Manfredini
OSSIGENO
TEATRINO CLANDESTINO
2 – 4 FEBBRAIO
TEATRO DELLE PASSIONI
di Ivan Vyrypaev
traduzione Alena Shumakova
regia e adattamento testo Pietro Babina
con Fiorenza Menni e Marco Cavalcoli
musiche Pietro Babina
costumi Fiorenza Menni
produzione Teatrino Clandestino, Comune di Bologna
Con Ossigeno, il Teatrino Clandestino porta sulla scene italiane l’omonimo testo
teatrale del giovane drammaturgo e regista russo Ivan Vyryapaev, autore ancora
sconosciuto in Italia ma che ha già riscontrato attenzione in altri paesi europei.
Il nuovo lavoro della compagnia bolognese debutterà il 15 dicembre al Teatro
Rasi di Ravenna, nell’ambito della rassegna Nobodaddy. Nel frattempo la compagnia sta provando al Teatro Testoni di Casalecchio di Reno. Sempre in dicembre Teatrino Clandestino riallestirà, presso Teatri di Vita a Bologna, L’idealista
magico, spettacolo che ha imposto la compagnia all’attenzione internazionale.
Suggerimenti di lettura a cura
KLSSH)PISPV[LJH+LSÄUP
3Q\KTPSH<SPJRHQH Il dono del
dottor Kukockij, Frassinelli 2006
Viktor Pelevin, La freccia gialla e i
racconti sull’essenziale, Mondadori 2005
9LUH[H4VSPUHYP*YPZ[PUH=LU[Y\JJPHJ\YHKP, Certi
prototipi di teatro, Ubulibri 2000
“Cristo in casa di Marta e Maria” di Velàsquez, particolare
Pietro Babina, regista della compagnia, risponde al telefono alle nostre domande.
Cosa ti ha colpito del testo di Ossigeno?
La struttura drammaturgica, che prevedeva anche un lavoro sulla musica, lavoro
che Vyrypaev lasciava totalmente libero, e a cui sono interessato da sempre.
Abbiamo lavorato alla traduzione dell’originale russo e io ho composto le musiche, che si ispirano a sonorità elettro anni ’80.
Di cosa parla il testo?
9HJJVU[HSHZ[VYPHKP(UKYLHL(UKYLH:HJOHL:HJOHULSS»VYPNPUHSLY\ZZV\U
uomo e una donna che attraverso la storia del loro amore raccontano anche di
come una generazione, quella nata negli anni settanta, abbia ereditato un mondo
ormai consumato, e delle loro vite provinciali, accompagnate da guerre ideologiche ipocrite. Non a caso Vyrypaev utilizza i dieci comandamenti come ironica
struttura drammaturgica per lasciare emergere l’ipocrisia dei fondamenti morali
della nostra civiltà, che sembra essersi data queste dieci leggi unicamente per
trasgredirle.
In scena ci sono due attori…
Due attori cantanti che propongono in modo sfrenato e crescente i dieci brani
di quello che presentano come il loro ultimo album intitolato “Ossigeno” in una
frontalità dichiarata, tutta rivolta al pubblico. Anche in questa occasione il nostro
lavoro prova a riconsiderare il suo rapporto con lo spettatore, coinvolgendolo nel
prenderlo palesemente come referente del suo stare in scena.
Contemporaneamente lo spettacolo prevede un lavoro installativo, un dispositivo visivo particolare, che dialoga con la struttura visuale di un’opera di riferimento: il “Cristo in casa di Marta e Maria” di Velàsquez.
*VZHZPNUPÄJHS»Ossigeno del titolo?
Sinceramente, dal momento che viene fuori dal testo in maniera esplicita, preferirei che fosse il pubblico a scoprirlo, non vorrei rovinare nessuna sorpresa.
PASSIONI 2006 - 2007 / PASSIONI 2006 - 2007 / PASSIONI 2006 - 2007 /
11
LA DOMENICA NON SI VA A SCUOLA 2006-2007
peter pan
PETER PAN
UNA STORIA DI POCHI CENTIMETRI E PIUME
SABATO 6 GENNAIO ORE 16 TEATRO STORCHI FUORI ABBONAMENTO
“peter pan“
drammaturgia
Fabrizio Visconti, Rossella Rapisarda
regia
Fabrizio Visconti
con
Davide Visconti, Giorgio Galimberti, Rossella Rapisarda
costumi
Nicoletta Fasani
ZJLUVNYHÄL
Paride ed Eros Pantaleone, Claudio Micci
GLI ECCENTRICI DADARÒ
Un sogno o una storia vera...un viaggio, oppure no...una storia che racconta
dei grandi e dei piccoli: dei grandi che dimenticano e di quelli che cercano di
ricordare.. di chi ha smesso e di chi continua a guadare le stelle.. dei genitori
LKLPÄNSP!\UPU]P[VHKHYZPSHTHUVWLYUVUH]LYLWH\YHKPJLYJHYLVYPaaVUti lontani. Uno spettacolo nato per i bambini e consigliato agli adulti…per
accompagnare in volo Arturo, un professore che crede soltanto ai numeri,
HSSLYNPJV HSSH WHYVSH MHU[HZPH L >LUK` Z\H ÄNSPH PU M\NH WLY UVU KP]LU[HYL
grande.. alla ricerca di Peter Pan, l’eterno bambino fuggito a soli sette giorni
di vita. E un’Isola di piume leggere, bolle di sapone e navi invisibili… per
YPHWYPYL\UHÄULZ[YHZIHYYH[HKH[YVWWV[LTWVLMVYZLZJVWYPYLJOLKP]LU[HYL
NYHUKPUVUZPNUPÄJHKPTLU[PJHYLKPH]LYLH]\[V\UNPVYUVSLHSP
12
“peter pan“
Un secolo fa James Matthew Barry, con l’aiuto di cinque piccoli amici,
JYLH]H\UHKLSSLÄHILWPƒWVWVSHYPKP[\[[PP[LTWP!7,;,97(5
“Barrie, nelle prime pagine di “Peter Pan nei giardini di Kensington”, spiega
lo speciale sistema da lui elaborato per scrivere quella favola: in pratica
Barrie raccontava un canovaccio di storia ai cinque fratellini Llewelyn Davies – Gorge, Jack, Peter, Michael e Nico – che la riraccontavano a Barrie
con tutti i cambiamenti di
cui una fantasia infantile è
capace; dopodichè Barrie ritornava a raccontare
la vicenda in una versione
che univa le due precedenti. Come se si rilanciassero
la storia l’un l’altro, quasi
MVZZL \UH WHSSH ÄUJOt YPZ\S[H]H KPMÄJPSL KPZ[PUN\LYL
chi aveva inventato cosa.
Barrie spingeva i bambini a
cercare di riportare a galla
le memorie più lontane, del
tempo in cui non camminavano ancora…”
Laura Pariani, Il Sole 24
ore, 5 marzo 2006
“peter pan“
¸3HZ[VYPHJVUZPNSPH[HÄUVHNSPHUUPJPZPHTVJVTTVZZPW\YLUVPPU]LYP[nWHY[LKH\UH>LUK`KLS+\LTPSHJVTLZPKPJL]HJOLZPYPÄ\[HKPHUKHYL
in collegio perché non vuole diventare grande. Il tutto nel contrasto con il padre Arturo, scienziato perso nelle sue astruse teorie, che dopo la morte della
moglie non vuole più credere alla fantasia o ai sogni. Ma Wendy richiama i
ricordi della madre, in momenti struggenti sottolineati dalle note di Chopin:
ed ecco che appare Peter Pan, pronto a portare con sé Wendy nell’Isola che
non c’è perché lei resti bambina e lui abbia una madre. Di lì è un susseguirsi
di colpi di scena, richieste di coinvolgimento del pubblico, trucchi magici, inZLN\PTLU[PZ\\UHZJLUVNYHÄHWHY[PJVSHYPZZPTHLYPJJHKPZJLUHYPWVZZPIPSP¹
Andrea Pedrinelli, Top Hat
“il volo“
IL VOLO
28 GENNAIO ORE 16
TEATRO CITTADELLA
testo Bruno Cappagli
regia Bruno Cappagli e Stefano Filippini
con Bruno Cappagli/Daniela Micioni e Fabio Galanti
scene Fabio Galanti e Enrico Montalbani
luci Stefano Filippini
LA BARACCA
Uno spettacolo sul sogno più universale di tutti i tempi: quello di poter volare.
In scena Gustavo e Gioacchino, due strani e simpatici personaggi che vivono in
una discarica. Gustavo costruisce macchine speciali, motori mai visti e sogna di
YLHSPaaHYL\UH[YP]LSSHJOLZJH]HUKVSVWVY[PÄUVPU*PUH".PVHJJOPUVZVNUHKP
volare, ma senza motore, solo con l’aiuto del vento.
Racconta a Gustavo che tutto può volare: sacchi della spazzatura, fogli di carta,
piume, palline, bidoni... E’ così che Gioacchino trascinerà Gustavo a scoprire
SH MVYaH KLS ]LU[V TLU[YL .\Z[H]V NSP PUZLNULYn S»LMÄJHJPH KLSSH TLJJHUPJH L
insieme, aiutati dalla forza del desiderio e dell’immaginazione, costruiranno una
macchina volante. Riusciranno a spiccare il volo?
Lo spettacolo è dedicato a Gustav Mesmer, l’Icaro di Lautertal. Mesmer tentò di
YLHSPaaHYLJVUSHIPJPJSL[[HPSZVNUVKP]VSHYL<UH]VS[HYP\ZJyHKHSaHYZPÄUVH
metri dal suolo, raccontò, ma nessuno lo vide.
BIGLIETTI
IHTIPUPÁ HK\S[PÁ
ZJVU[VKPÁZ\SIPNSPL[[VWLYPWVZZLZZVYPKP*HY[HPUZPLTL*VUHK
7YLUV[HaPVUL[LSLMVUPJH! KHTHY[LKyH]LULYKPýVYL In collaborazione con CONAD
13
9 /10 DICEMBRE
TEATRO STORCHI
“la principessa sissi“
LA PRINCIPESSA SISSI
di Ernest e Hubert Marischka
musica Fritz Kreisler
regia Corrado Abbati
con Corrado Abbati, Antonella Degasperi, Adriana Casartelli, Fabrizio Macciantelli
produzione InScena
“la principessa sissi“
3V ZWL[[HJVSV WVY[H PU Z\WLYÄJPL P JHYH[[LYP KP MH]VSH H SPL[V ÄUL JOL ZP JLSHUV
dietro alla ben più triste vicenda storica di Elisabetta detta Sissi, che a soli sedici anni va in sposa all’Imperatore d’Austria Francesco Giuseppe. Al debutto,
a Vienna, nel 1932, La principessa Sissi ebbe subito favorevoli accoglienze e in
breve divenne un grande successo. L’ambientazione di corte, con i suoi sfarzi,
i suoi intrighi e i suoi amori, era un’ambientazione ideale per un’operetta, forma
teatrale che più di ogni altra ha saputo mitizzare regni e nobiltà. La versione italiana elaborata da Corrado Abbati ne rilegge le vicende secondo quella chiave
vivace tipica dei suoi spettacoli, procedendo tra quadri d’insieme e balli di corte,
rinvigorendo quell’atmosfera romantica attorno alla vicenda di Sissi e dell’Imperatore. Ne dipinge così un grande e fastoso affresco della società imperiale: lo
sfarzo nei costumi, l’eleganza nelle scene, la cura dei particolari, uniti alla grande
attenzione per la musica, capace di alternare melodie di slancio sentimentale a
trascinanti ritmo di estrazione popolare. Fanno acquisire all’operetta un’universalità che sa abbracciare un vasto pubblico, perchè tutti ancora oggi vogliono
sognare, divertirsi, commuoversi.
SCUGNIZZA
20 /21 GENNAIO
TEATRO STORCHI
“scugnizza“
Scugnizza è sicuramente la più bella delle operette napoletane, con la sua
schietta vena maliconica e la divertente ambientazione popolare. Classica storia di uno “scugnizzo” napoletano che si innamora di una ragazza semplice
JOLZVSVHSS»\S[PTVZPHJJVYNLYnKPHTHYSVHZ\H]VS[HYPÄ\[HUKVJVZySLH]HUJLZ
di un ricco e facoltoso americano. In questa cornice la musica e le melodie
sorprendenti contagiano la storia, rappresentando la voce di un popolo. Ma se
la struttura portante dell’operetta è la suggestione della musica, il successo è
consacrato da un testo che in questa versione di Abbati si presta a diventare
ancora più immediato e senza tempo, dove il tema della nostalgia si unisce
a un divertimento vero, dove veri sono i personaggi, veri i sentimenti, le loro
speranze, i colpi di testa.
Uno spettacolo dalla sincerità coinvolgente, una storia in musica gaia e pensosa, dov’è facile appassionarsi alle vicende degli scugnizzi. Verità, sincerità,
divertimento e commozione sono dunque i cardini di quest’operetta rinvigorita
in forza, inquietudine e spessore intellettuale dalla musica di Costa.
“scugnizza“
di Carlo Lombardo
musica Mario Costa
regia Corrado Abbati
con Corrado Abbati, Antonella Degasperi, Adriana Casartelli, Fabrizio Macciantelli
produzione InScena
ABBONAMENTI STORCHIOPERETTA A POSTO FISSO
Prezzi:
7SH[LH)HSJVUH[HL7HSJV
7YPTHL:LJVUKH.HSSLYPH
PU[LYVÁ
YPKV[[VJVU]LUaPVUH[PÁ
PU[LYVÁ
YPKV[[VJVU]LUaPVUH[PÁ
*HTIPV[\YUVÁ
BIGLIETTI
7SH[LH)HSJVUH[HL7HSJV
PU[LYVÁ
YPKV[[VJVU]LUaPVUH[PÁ
7YPTHL:LJVUKH.HSSLYPH
PU[LYVÁ
YPKV[[VJVU]LUaPVUH[PÁ
KPYP[[VKPWYL]LUKP[HJVUHYYV[VUKHTLU[VHÁ
orario spettacoli: feriali ore 21 - festivi ore 15,30
14
STORCHI, OPERETTA 2006 - 2007 / STORCHI, OPERETTA 2006 - 2007 /
laura pasetti
I GRANDI INTERPRETI DEL TEATRO
17 GENNAIO - 19 MARZO 2007
SALA DEI CONTRARI - ROCCA DI VIGNOLA
Mercoledì 17 gennaio
Silvio Orlando legge Allegro Occidentale
Appunti di viaggio di Francesco Piccolo
con Silvio Orlando
Mercoledì 7 febbraio
Lavia dice Giacomo Leopardi
Sabato 24 febbraio
Neri Marcorè incontra Giorgio Gaber
neri marcoré
con Gabriele Lavia
con Neri Marcoré
Mercoledì 7 marzo
Non io ma il nulla
da Samuel Beckett
di e con Laura Pasetti
Lunedì 19 marzo
Miracoli e canzoni - Two men show
con Alessandro Haber e Rocco Papaleo
:HZn-SH\[VJOP[HYYH*HYSVZ:HYUPLU[VWPHUVMVY[L
regia Sandro Veronesi
alessandro haber
silvio orlando
In linea con i precedenti appuntamenti, l’edizione 2007 della rassegna I Grandi
Interpreti del Teatro porta alla Sala dei Contrari della Rocca di Vignola alcuni dei
maggiori artisti teatrali italiani. È un “teatro da camera”, quello della sala della
Rocca, che non ha nulla da invidiare al fratello maggiore, in virtù della presenaH KP ÄN\YL X\HSP :PS]PV 6YSHUKV .HIYPLSL 3H]PH 5LYP 4HYJVYt 3H\YH 7HZL[[P
Alessandro Haber e Rocco Papaleo. Ad aprire la rassegna Silvio Orlando che
si confronta con Allegro Occidentale, di Francesco Piccolo. Gabriele Lavia accompagnerà invece il pubblico alla riscoperta di Giacomo Leopardi, concentrandosi sulla raccolta dei CantiJOLJVU[PLULHSJ\ULKLSSLSPYPJOLWPƒZPNUPÄJH[P]LL
più note del poeta. Torna poi a Vignola Neri Marcoré, con una serata dedicata al
grande cantautore milanese Giorgio Gaber, di cui reinterpreterà con l’originalità
che lo contraddistingue testi e canzoni. In occasione del centesimo anniversario
della nascita di Samuel Beckett, Laura Pasetti presenta Non io ma il nulla, creazione nella quale si confronta con due brevi testi dell’autore irlandese, poco noti
al grande pubblico. A chiudere la rassegna, Alessandro Haber e Rocco Papaleo in Miracoli e canzoni in cui i suoni e le visioni dei due interpreti lasceranno il
posto al teatro e ad un percorso musicale che li porterà in un viaggio all’interno
della loro memoria, della loro storia, della loro carriera.
ABBONAMENTO
a 5 spettacoli PU[LYVÁ¶YPKV[[VÁ
BIGLIETTI
0U[LYVÁ¶YPKV[[VÁ
Hanno diritto alle riduzioni i giovani di età inferiore ai 25 anni e le
persone oltre i 60 anni
VENDITA ABBONAMENTI
PREVENDITA BIGLIETTI
Cinque giorni prima di ogni spettacolo.
BIGLIETTERIA NELLE SERE DI SPETTACOLO
Dalle ore 20 presso Rocca di Vignola – Via Ponte Muratori
INIZIO SPETTACOLO ore 21
A spettacolo iniziato non sarà consentito l’ingresso in sala
PER INFORMAZIONI
Rocca di Vignola – Tel. 059.775246
www.emiliaromagnateatro.com – www.fondazionedivignola.it
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gabriele lavia
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nuovi abbonati.
Presso Rocca di Vignola – Piazza dei Contrari – dal martedì alla
domenica dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 16.00 alle ore
17.30, lunedì chiuso.
BIGLIETTI E ABBONAMENTI: COME DOVE QUANDO
EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE
Teatro Stabile Pubblico Regionale
=PH.HUHJL[V
41100 Modena
;LS MH_ e-mail: [email protected]
www.emiliaromagnateatro.com
•
•
TEATRO STORCHI
Largo Garibaldi 15
41100 Modena
Platea, balconata e palco
PU[LYVÁ
YPKV[[VÁ
YPK\aPVUL.PV]HUP(UaPHUPÁ
•
I e II galleria
PU[LYVÁ
YPKV[[VÁ
YPK\aPVUL.PV]HUP(UaPHUPÁ
•
TEATRO DELLE PASSIONI
Viale Carlo Sigonio, 382
41100 Modena
PU[LYVÁ
YPKV[[VÁ
YPKV[[V.PV]HUP(UaPHUPÁ
Il diritto di prevendita è 8%
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Dal 23 gennaio 2007 sarà possibile
acquistare i biglietti per gli spettacoli di
febbraio, marzo, aprile e maggio.
I biglietti prenotati dovranno essere
ritirati direttamente in biglietteria o pagati
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JVU SL TVKHSP[n PUKPJH[L HSS»H[[V KLSSH
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la data di prenotazione stessa. Nel caso
di prenotazioni effettuate nei 20 giorni
antecedenti la rappresentazione, il ritiro
dovrà avvenire entro il giorno successivo.
FORMULE DI ABBONAMENTO
•
PASSIONI: 6 o 10 spettacoli a scelta
dal cartellone del Teatro delle Passioni
CARNET 7: valido per 7 ingressi
a scelta dal cartellone del Teatro
Storchi e del Teatro delle Passioni
con scelta del titolo, della data di
rappresentazione e del posto
QUATTROCARD: valido per 4
spettacoli a scelta dal cartellone
dei due Teatri con scelta della data
di rappresentazione e del posto;
YPZLY]H[VHPNPV]HUPÄUVHHUUPLHP
titolari della Student Card rilasciata
dall’Università di Modena e Reggio
Emilia
TRE+TRE: valido per 3 spettacoli
al Teatro Storchi + 3 spettacoli al
;LH[YV KLSSL 7HZZPVUP H WVZ[V ÄZZV
con date e titoli a scelta al momento
dell’acquisto
CARTATEATRO – carta prepagata a
scalare valida per tutti gli spettacoli
KLPK\L;LH[YPHWVZ[V\UPJV"Á PU[LYVÁYPKV[[VNPV]HUPHUaPHUP
Tutte le informazioni e gli aggiornamenti
sono
disponibili
sul
sito
www.
emiliaromagnateatro.com e per i punti
vendita biglietti su www.vivaticket.it
BIGLIETTERIA DEI TEATRI
Via Scudari 28 - 41100 Modena
;LSLMVUV MH_ Orari martedì e sabato dalle ore 10 alle 19
mercoledì e giovedì dalle ore 10 alle 13
venerdì dalle ore 15 alle 19
BIGLIETTERIA TELEFONICA
dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13
tel. 059.2136021
FONDAZIONE TEATRO COMUNALE DI MODENA
Via del Teatro, 8 - 41100 Modena
;LS MH_ [email protected]
www.teatrocomunalemodena.it
BIGLIETTERIA DEL TEATRO COMUNALE
Corso Canalgrande, 85 – 41100 Modena
;LSLMVUV ¶MH_ [email protected]
orari dal martedì al sabato 16 - 19
in coincidenza delle rappresentazioni
serali: 16-21,30
in coincidenza delle rappresentazioni
pomeridiane: 11-16,30
0UMVYTHaPVUPLIPNSPL[[PVUSPUL!
www.teatrocomunalemodena.it
BIGLIETTI
Opera
Faust
KHÁHÁ
Orfeo ed Euridice
KHÁHÁ
Concerti
Grygory Sokolov
KHÁ HÁ
Kiev National Symphony Orchestra
of Ukraine
KHÁHÁ
Balletto
Romeo and Juliet
KHÁHÁ
La bella addormentata
KHÁHÁ
VENDITA ON LINE
www.emiliaromagnateatro.com
Circuito di prevendita on line Vivaticket by
charta: www.vivaticket.it
Call center ;LS ZLY]PaPV H
WHNHTLU[VS\ULKy]LULYKyVYLZHIH[V
VYL
Vivaticket nei 300 punti vendita in Italia
S»LSLUJVuJVUZ\S[HIPSLZ\SZP[V!
www.vivaticket.it
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di Emilia Romagna Teatro Fondazione saranno trasferiti in
Via Ganaceto 129, 41100 Modena.
I numeri di telefono e gli indirizzi internet resteranno
RIDUZIONI
Fino a ventisette anni: riduzione del 50%
Dal sessantesimo anno in poi:
riduzione del 30%
Per ottenere le riduzioni gli interessati
devono presentare un documento di
riconoscimento.
Aderenti alle Associazioni ACLI, ACSI,
AICS, ARCI, ENDAS, TOURING CLUB
ITALIANO, in possesso della tessera:
riduzione del 10%.
La riduzione del 10% può essere applicata,
tramite convenzione, a organizzazioni
sindacali, scuole, istituti musicali, università,
istituzioni ed enti culturali, associazioni,
circoli musicali e gruppi organizzati di
almeno dieci persone. Le riduzioni non si
applicano ai posti in loggione.
Per informazioni: telefono 059.2033010
invariati.
La sede legale continuerà a trovarsi presso il Teatro Storchi
in Largo Garibaldi 15, 41100 Modena.
La prenotazione dei biglietti può avvenire
anche a mezzo telefono (059.2033010).
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