Quali sono le possibili complicazioni della

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Preparazione Del Paziente Per
Gastroscopia
Che cos’è la gastroscopia?
La gastroscopia è un esame diagnostico durante il quale un tubo flessibile, dotato di
una“videocamera” all’estremità, viene inserito attraverso l’esofago, lo stomaco e la prima
parte dell’intestino tenue.
Qual è la preparazione alla procedura?
Per eseguire l’esame in tutta sicurezza è necessario avere lo stomaco vuoto, perciò occorre
evitare di assumere cibi o bevande (inclusa l’acqua) nelle ore precedenti l’esame. In
particolare:
 Se il paziente deve eseguire l’esame gastroscopico la mattina, è necessario che si
presenti in ambulatorio dopo un digiuno di circa 8 ore. E’ consentito bere acqua o tè
fino a 4 ore prima della gastroscopia.
 Se l’esame è fissato nel pomeriggio dopo le 14, il paziente può fare una leggera
colazione a base di tè, orzo, camomilla o succhi di frutta (deve evitare il latte e il
caffè) entro 8 ore prima della gastroscopia.
È opportuno informare anticipatamente il medico sugli eventuali farmaci assunti. L’esame
potrebbe richiedere un aggiustamento della dose, specialmente in caso di diabete. Informare
il medico sulle eventuali forme allergiche e condizioni mediche, come cardiopatie o malattie
polmonari.
Non assumere il giorno precedente farmaci antiacidi o sucralfato (ad esempio il Malox),
senza dover sospendere l’assunzione di altri farmaci abituali.
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In caso si preveda la necessità di sedazione: il paziente dovrà eseguire preventivamente i
seguenti accertamenti (se già effettuati non devono essere antecedenti ai 60 giorni)
 Esami Ematochimici: Emocromo, glicemia, creatinine mia, azotemia, sodio, potassio, aPTT,
PT/INR e fibrinogeno;
 ELETTROCARDIOGRAMMA
 Il giorno dell’indagine il paziente dovrà essere accompagnato e non si potrà mettere alla
guida di autoveicoli per le 24 ore successive all’esame.
Per quale motivo si esegue la gastroscopia?
Questo esame viene eseguito per investigare alcuni sintomi, quali ad esempio il dolore, la
nausea, il “bruciore di stomaco”, la difficoltà di deglutizione.
Durante la procedura è possibile eseguire biopsie che consistono nella raccolta di campioni
di tessuto e sono eseguite per la ricerca di infezioni, la verifica del buon funzionamento
dell’intestino e la diagnosi di tessuti dall’aspetto anomalo, che possono rivelare
patologie come la malattia celiaca e le lesioni pre-tumorali o tumorali.
Durante la gastroscopia possono anche essere eseguite procedure terapeutiche quali la
distensione di una zona con un restringimento, la rimozione di polipi (rilevatezze
generalmente benigne) o il trattamento di emorragie digestive.
Durante la procedura cosa accade?
Il medico potrebbe iniziare spruzzando uno spray anestetico locale in gola. La maggior parte
dei pazienti viene sottoposta a sedazione, nonostante l’endoscopia possa essere eseguita
anche senza alcuna sedazione, se lo si preferisce. Durante la procedura il paziente rimane
steso sul fianco sinistro. L’endoscopio viene introdottO nelle vie digestive e non interferisce
con la respirazione. L’esame dura 10-15 minuti.
Dopo la procedura cosa accade?
Il paziente viene tenuto sotto controllo fino alla scomparsa degli effetti del sedativo. Alla
fine sarà possibile mangiare qualcosa, a meno che il medico non fornisca istruzioni
differenti. Il paziente dovrà essere accompagnato a casa e non dovrà guidare o prendere
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decisioni importanti fino al giorno successivo, in quanto la facoltà di giudizio e i riflessi
potrebbero risultare rallentati a causa del farmaco sedativo somministrato.
Quali sono le possibili complicazioni della gastroscopia?
Sebbene siano possibili, le complicazioni per questo esame sono rare (inferiori allo
0,05%). La perforazione si presenta con una frequenza massima pari a 0,03% ed è
generalmente legata alla presenza di particolari condizioni anatomiche (stenosi esofagee,
diverticolo di Zenker, neoplasie). Nel caso di gastroscopie operative (dilatazione di stenosi,
polipectomie, emostasi di lesioni sanguinanti, legatura di varici esofagee e/o gastriche,
posizionamento di protesi o sonde nutrizionali) è presente un rischio maggiore di
complicanze (0,5 – 5%).
Nel punto della biopsia o di rimozione di un polipo può verificarsi un sanguinamento, ma si
tratta spesso di un fenomeno non rilevante, generalmente controllabile per via endoscopica,
che solo in casi molto rari può richiedere un intervento chirurgico o una trasfusione di
sangue.
Alcuni pazienti potrebbero presentare complicanze cardiorespiratorie correlate all’uso dei
sedativi, oppure complicanze dovute a patologie cardiache o polmonari. La morte è un
evento estremamente raro nelle procedure endoscopiche.
ATTENZIONE! SITUAZIONI PARTICOLARI
Nel caso il paziente assuma la seguente terapia dovrà informare il proprio medico di
famigliae/o il centro di riferimento per la terapia antitrombotica/anticoagulante che
dovrà effettuare la colonscopia in modo da valutare e pianificare una eventuale
sospensione/sostituzione della terapia stessa:
 Anticoagulante (coumadin, sintrom, Eliquis, Xarelto, etc.): il paziente
deve rivolgersi al centro di riferimento o al Medico di Medicina Generale per
la sospensione di tale terapia (che dovrà avvenire almeno 5 giorni prima
dell’esame nel caso di Coumadin/Sintrom o atrimenti specificato dal medico
per gli altri anticoagulanti) e per la prescrizione della terapia eparinica
sostitutiva. Il paziente dovrà presentarsi il giorno dell’esame munito della
risposta degli esami del sangue con i valori di PT e INR (< 1,5), eseguiti 24
ore prima della colonscopia. Tra l’ultima somministrazione della terapia
eparinica e l’esame endoscopico, dovranno trascorrere almeno 8 ore.
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 Antiaggregante:
Acido
acetilsalicilico
(Aspirina,
Aspirinetta,
Cardioaspirin, Cardirene, etc), Ticlopidina (Tiklid), Clopidogrel (Plavix),
Brilique, etc.:
L’utilizzo di questi antiaggreganti non aumenta il rischio di sanguinamento
nelle procedure endoscopiche a basso rischio (endoscopia diagnostica con
biopsia).
Per le procedure ad alto rischio (polipectomia, dilatazione e posizionamento
di stent, sfinterectomia), la sospensione dell’antiaggregante andrà valutata dal
medico curante o dallo specialista che ha prescritto il farmaco con chiare e
specifiche indicazioni. Alcuni principi di massima:
Nel caso di doppia antiaggregazione (Acido acetilsalicilico + Clopidogrel): la
sospensione della doppia antiaggregazione (uno o entrambi i farmaci) andrà
sempre concordata con il cardiologo curante che dovrà essere contattato dal
paziente.
Nel caso il paziente sia portatore di defibrillatore cardiaco impiantabile (ICD)
o pacemaker (PM): informare l’operatore al momento della prenotazione. Il giorno
dell’esame portare con sé la documentazione, rilasciata dal Centro che ha
impiantato il dispositivo. Prima delle procedure, nei casi vi sia necessità, verrà
seguito il protocollo di disattivazione ICD/ riprogrammazione PM o posizionamento
di magnete.
Nel caso il paziente sia affetto da grave PATOLOGIA VALVOLARE
CARDIACA, CARDIOPATIA DILATATIVA o sia PORTATORE DI
PROTESI VALVOLARE MECCANICA, è importante concordare con il proprio
Medico curante una profilassi antibiotica.
Nel caso il paziente sia affetto da diabete e faccia uso di farmaci antidiabetici,
dovrà concordare con il medico curante le modalità di assunzione della terapia
antidiabetica in relazione alla dieta attuata (si allega la dieta consigliata) e dovrà
informare il personale sanitario, subito al suo arrivo in ambulatorio, qualora non
avesse assunto la terapia antidiabetica a causa del digiuno.
Nel caso la paziente sospetti di essere o sia in gravidanza, dovrà segnalarlo al
personale sanitario dell’ambulatorio. Non esistono controindicazioni all’esame per
la donna che allatta.