PREDICAZIONE – (Mantova, 06 novembre 2016) – Il Regno di Dio è esperienza. LETTURE BIBLICHE: Luca 17,20-25; 1 Tessalonicesi 5,1-5 Luca 17,20-25 Interrogato poi dai farisei sul quando verrebbe il regno di Dio, rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare gli sguardi; né si dirà: "Eccolo qui", o "eccolo là"; perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi». Disse pure ai suoi discepoli: «Verranno giorni che desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, e non lo vedrete. E vi si dirà: "Eccolo là", o "eccolo qui". Non andate, e non li seguite; perché com'è il lampo che balenando risplende da una estremità all'altra del cielo, così sarà il Figlio dell'uomo nel suo giorno. Ma prima bisogna che egli soffra molte cose, e sia respinto da questa generazione. 1 Tessalonicesi 5,1-5 Quanto poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; perché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come viene un ladro nella notte. Quando diranno: «Pace e sicurezza», allora una rovina improvvisa verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno. Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno abbia a sorprendervi come un ladro; perché voi tutti siete figli di luce e figli del giorno; noi non siamo della notte né delle tenebre. Carissimi fratelli e sorelle, il Regno di Dio è in mezzo a voi! La bella notizia del Regno di Dio irrompe inaspettata; entra nella nostra esistenza, come un lampo che balena da un’estremità all’altra del cielo ed essa ci coglie impreparati, e forse anche un po’ distratti. Questo annuncio, quasi incredibile nella sua immediatezza e semplicità, suscita in coloro che ascoltano un desiderio immediato di ulteriori chiarimenti: dov’è? Come è possibile? Come lo riconosceremo? Che significa che è già presente in mezzo a noi? e non lo abbiamo visto? Domande che risuonano nell’interrogativo posto a Gesù dai Farisei: anche loro credevano nell’imminente venuta del Regno, ma si aspettavano dei segni chiari ed evidenti che potessero provare l’azione di Dio nel mondo. Nel corso della mia vita di credente ho spesso percepito questa stessa ansia di certezza intorno a me: fratelli e sorelle alla fine della propria vita che non sapevano cosa li aspettasse e chiedevano un conforto e una rassicurazione; atei, spesso anche molto devoti e pii, che volentieri avrebbero “attraversato il guado”, ma che avevano bisogno di una risposta razionale e scientifica rispetto all’esistenza di Dio; credenti zelanti che spendevano ogni proprio istante nella ricerca appassionata della costruzione materiale del Regno, agendo in modo fattivo affinché la chiesa fosse visibile nel mondo sociale e politico, affinché ci fosse un’ 1 di 3 incidenza concreta della parola nel mondo; mistici che rifuggivano dal coinvolgimento comunitario puntando su una forma solipsista di fede; altri ancora serpeggiavano una presunta superiorità, atteggiandosi a puri e influenzando le scelte altrui in maniera manipolatoria. Carissimi fratelli e sorelle, ognuno di noi probabilmente ha conosciuto e conosce questi atteggiamenti e forse li ha anche sperimentati a tratti nella propria storia di fede, ma il Regno di Dio non viene in modo da attirare su di sé gli sguardi! Il Regno di Dio, ci dice l’evangelista Luca, non viene in modo da essere osservato: non dunque per essere contemplato bensì per essere vissuto e sperimentato! Esso è già presente ed è in mezzo a voi o dentro di voi. L’illusione di poterlo indicare e di-mostrare è vana, perché la sua presenza è tale da essere inconfondibile tra coloro che lo sperimentano. Il Regno di Dio è in mezzo a voi: è la presenza reale di Gesù, il Cristo, che risponde all’interrogatorio dei farisei; è la presenza reale del Cristo là dove due o tre sono riuniti nel suo nome (Mt. 18,20); è la vita piena che avviene in mezzo al male, la quale può essere riconosciuta solo con gli occhi della fede e dell’amore donati dal Signore. In quest’interpretazione trova accoglienza la traduzione maggiormente letterale del vangelo di Luca, ripresa da alcuni scritti gnostici, tra cui il vangelo di Tommaso: il Regno di Dio è dentro di voi. Molti commentatori hanno preferito eclissare questa lettura, perché era difficile comprendere come mai Gesù dicesse ai farisei che il Regno era già dentro di loro. Eppure, l’incontro con Gesù è l’inizio del Regno di Dio a partire proprio dall’intimo. Cosa facciamo però dopo che abbiamo incontrato Gesù? Cosa facciamo del nostro piccolo “assaggio” del Regno? Possiamo nutrirlo con la fede e con l’ascolto costante della Parola, oppure fare come se nulla fosse avvenuto e rifiutare il dono di Cristo. Forse proprio questo è il senso del monito di Gesù ai discepoli: ci saranno tante volte in cui desidererete vedere il figlio dell’uomo presente in mezzo a voi, e avrete la tentazione di seguire coloro che vi indicano la “giusta” strada, il “luogo” e il “tempo” dell’avvento del Regno sulla terra. In tanti sono stati coloro che hanno teorizzato calcoli, più o meno arzigogolati per arrivare a predire con esattezza quando avverrà il giorno del Signore: molti di voi avranno avuto notizia delle tante tragedie, dei suicidi-omicidi di massa e delle comunità di tipo settario e apocalittico 2 di 3 che sovente hanno seguito dei leader che dicevano “eccolo qui, eccolo lì”. Uno dei casi più eclatanti quello di Jonestown in Guyana del 1978 o quello di Waco in Texas nel 1993. Ancora più forte risuona il monito di Gesù ai discepoli: voi non andate e non li seguite! Gesù ci avverte anche che l’annuncio del Regno produce rifiuto: il figlio dell’uomo deve passare dalla Croce affinché chi crede sia salvato. Qualunque trionfalismo fallisce di fronte alla Croce di Cristo. Scriveva un filosofo contemporaneo, che « Il fanatismo consiste nel raddoppiare i tuoi sforzi quando hai dimenticato lo scopo ultimo del tuo impegno » (George Santayana, Life of Reason, 1905, vol. 1, Introduzione). Gesù ci mette in guardia anche di questo: noi abbiamo già conosciuto e ri-conosciuto la presenza del Regno in mezzo a noi, ma troppo spesso tendiamo a dimenticarlo e a perderci in calcoli inutili sul quando e sul dove. Troppo spesso le nostre Chiese dimenticano il senso profondo di ciò che Cristo ha compiuto per noi: Egli ci ha resi sorelle e fratelli. Non disperdiamo le nostre energie e crediamo alle parole di Gesù che ci assicurano: il Regno di Dio è già presente in mezzo a voi! Già presente, ma non ancora pienamente compiuto: il Regno di Dio rivelato in Cristo Gesù, inizia nella storia esso è riconoscibile, produce frutto, prende corpo dentro di noi e fra di noi, e lievita crescendo giorno dopo giorno. Amen Pastora Laura Testa 3 di 3