NEWSLETTER - Casa Imbastita Campus

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NEWSLETTER
N. 27
giugno 2014
Perché la nuova sede
pag. 2
La realizzazione del sogno in time lapse
pag. 4
Facce da Campus
pag.6
La pantegana
pag.10
Guerrilla Marketing rivisitato
pag. 14
I nostri libri
pag.18
Contattaci
pag.19
Un benvenuto ai nuovi lettori e ben ritrovato a chi ci segue da tempo.
Buona lettura a tutti
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tel. +39 334 6211745
Newsletter n. 27 – giugno 2014
Pag. 1 Perché la nuova sede La nostra nuova sede: il nostro grande orgoglio.
Una struttura creata per realizzare un ambiente formativo funzionale e rilassante: aule di formazione, uffici, aula magna, sale riunioni, foresteria, ristorante e piscina.
Noi siamo imprenditori, oltre che formatori, e sappiamo che nei
momenti che una persona dedica per migliorarsi professionalmente e personalmente un ambiente piacevole e rilassante fa la differenza.
Proprio per questo abbiamo studiato e realizzato la nostra struttura sulla base del principio “relaxbusiness”. Chi si formerà nella
nostra sede sarà coccolato con un servizio cinque stelle e avrà a
disposizione tutti gli strumenti tecnologici per una formazione
d’eccellenza.
La struttura, già pienamente operativa, verrà messa a disposizione
anche ad altri colleghi formatori che necessitino di un posto “speciale” per formare i propri clienti. Le aziende potranno organizzare presso Casa Imbastita Relaxbusiness (nome non ancora definitivo) i loro meeting, le riunioni con la forza vendita, gli incontri con
il management, qualsiasi attività di team building.
A breve realizzeremo il sito con tutti i pacchetti e le possibilità offerte.
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Pag. 2 La nostra sede durante la festa d’inaugurazione di maggio
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Pag. 3 La realizzazione del sogno in time lapse Come raccontiamo ai nostri amici imprenditori durante i nostri
corsi, un sogno è una cosa reale e concreta se è possibile programmarlo e progettarlo altrimenti si riduce ad un “buon proposito”.
Il nostro “meccanico dei conti”, Demetrio, con il supporto fondamentale del grande Denis Zanetti e di Giulia Berizzi hanno reso
possibile la realizzazione di un sogno da tutti giudicato impossibile.
Non ci credevano le imprese, non ci credevano quelli a cui lo raccontavamo, non ci credeva nessuno: a settembre 2013, in concomitanza con l’inizio dei lavori di costruzione della nostra sede
l’ultima casella del cronoprogramma, preparato e affisso sempre
in tutto il cantiere era: inaugurazione 17 maggio 2014.
Quella data, così corta, così incredibile è sempre stato il target su
cui tutte le persone che hanno lavorato sul cantiere si sono fasate.
Ci siamo riusciti!
Abbiamo realizzato un time lapse di qualche minuto che racconta
tutta l’evoluzione del nostro cantiere. Noterete che oltre alla
struttura tecnica vedrete molte inquadrature dedicate alle persone, sono le persone che fanno la differenza, non le tecniche. Noi
sul cantiere abbiamo avuto delle persone straordinarie che hanno
lavorato condividendo fin da subito obiettivi e realizzazione del
sogno.
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Pag. 4 Godetevi il link in time lapse della costruzione qui :
https://www.youtube.com/watch?v=aT7tZT5m-Jc
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Pag. 5 Facce da Campus Hanno preso il via, in Toscana e in Sicilia due nuove edizioni del
Campus.
Nuove persone, nuove storie, nuove avventure accomunate da un
unico fil rouge: la voglia di migliorarsi e di mettere in campo risorse che ci permettano di diventare “protagonisti” senza subire costantemente gli effetti del mercato.
Il campus nasce per questo: per dare consapevolezza
all’imprenditore della sua forza e delle sue potenzialità.
Non ci sono ricette magiche, non ci sono sfere di cristallo da consultare, solo duro lavoro da fare.
Noi docenti siamo imprenditori e tutti i giorni, come i nostri allievi, affrontiamo le difficoltà del mercato, facciamo errori, stupidaggini, abbiamo successi. Andiamo avanti all’inseguimento del
nostro sogno, con passione e determinazione che solo un imprenditore può avere.
Il mercato, la vita, è come il mare: ci saranno sempre onde e mareggiate. Più o meno alte, più o meno pericolose, più o meno frequenti. E’ necessario saperlo: una vita e un’impresa senza difficoltà non è pensabile.
Parlando con la gente, spesso sento molti auspicare una situazione
di calma piatta. La gente non vuole essere stressata dai problemi.
Per restare con l’analogia dell’acqua e del mare: una situazione di
calma piatta è quella paragonabile a uno stagno, sempre uguale a
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Pag. 6 se stesso, con il suo microcosmo delicato che al minimo sbalzo o
turbamento porta tutte le creature a non riuscire ad adattarsi e a
morire … la fine di tanti stagni con calma piatta è quello di imputridire e morire lentamente.
Non ci piace, proprio per niente. Molto meglio un mare su cui navigare con la faccia sferzata dal vento, l’odore della salsedine nelle narici e molte pericolose avventure da superare e sfide da vincere.
E’ la vita, è tutto qui.
Questo raccontiamo al Campus.
Nelle prossime pagine trovate una carrellata fotografica dei nostri
nuovi Campuesinos che stanno condividendo con noi questa nuova
esperienza imprenditoriale
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Pag. 7 Campus Sicilia
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Pag. 8 Campus Toscana
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Pag. 9 La pantegana Non barattare mai la tua etica e i tuoi principi per un po’ di fatturato perché prima o poi la pagherai.
Questo mantra rappresenta l’essenza dello spirito e dell’etica di
un gruppo. Troppo spesso vedo persone o imprese che scendono a
compromessi con quello che sanno non dover fare solo perché
hanno paura.
Paura di non farcela, paura di dire no a quel dipendente che vuole
tenerti in ostaggio con richieste assurde solo perché è molto bravo. Paura di non affrontare il tuo socio/a quando lo vedi sbarellare e sai che si sta mettendo in qualche grosso guaio. Paura di non
riuscire a gestire le situazioni.
Non gestire situazioni come quelle sopra descritte è spesso la causa iniziale della distruzione di un gruppo, di qualsiasi gruppo.
Nel momento in cui scendiamo a compromessi con i nostri principi
diventiamo ostaggi degli eventi: tutti ci osservano e tutti sanno
che non ci stiamo comportando bene. Smettiamo di essere dei riferimenti e non riusciamo più a esercitare leadership.
La promozione dei valori e il loro mantenimento è il lavoro più
duro e più importante per un imprenditore.
Anche a costo di sostituire le persone? Si, anche a costo di sostituire le persone.
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Pag. 10 Noi sappiamo, tutti lo sappiamo, che tollerare all’interno del proprio gruppo persone che non siano allineate al 100% con i valori
del gruppo è un rischio che non ci possiamo permettere.
Quindi, se ci sono decisioni da prendere per garantire la prosperità futura del gruppo, prendiamole, con le giuste ansie e paure ma
prendiamole. E’ nostro dovere farlo.
Di seguito, per spiegare meglio questo concetto trovate un estratto del libro: “ La forza del gruppo. L’etica come chiave per il successo”:
La Pantegana
La pantegana l’ho trovata in un gruppo che gestivo. Rappresentava, da sola, il 20% circa del fatturato dell’azienda ed era considerata brava, molto brava. Non sapevamo ancora che fosse una pantegana, ovviamente.
Un giorno abbiamo deciso di farla crescere ulteriormente in azienda, in fondo era il nostro uomo di punta e gli abbiamo affidato un
gruppo di lavoro. A distanza di mesi nessuno cresceva, il malumore serpeggiava, solo lui rimaneva tranquillo e beato, continuando
a macinare la sua produzione, mentre tutti gli altri erano scoppiati.
Noi cercavamo di prendere provvedimenti, di capire cosa stesse
succedendo al gruppo, di lui non ci curavamo perché era il più
produttivo. Lui, amico infido degli altri membri del gruppo, ha iniziato a metterceli contro, dicendo a nostra insaputa: “Ecco, vedete, fanno le statistiche, ci vogliono controllare, tutto questo lo
fanno per fregarci” e altre teorie simpatiche di questo tipo.
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Pag. 11 Secondo voi, le persone, visto che noi non avevamo capito il gioco, come si sono comportate? Le avevamo contro, assolutamente
contro.
Un giorno ci siamo seduti, abbiamo analizzato la situazione, e abbiamo capito che proprio “il nostro” era la pantegana maleodorante. Che fare? Rappresentava da solo il 20% del fatturato. Abbiamo iniziato a cercare delle giustificazioni per i suoi comportamenti, non avevamo il coraggio di affrontare l’unica decisione corretta: mandarlo via e rinunciare a quel 20% di fatturato.
I mesi passavano e il gruppo era sempre più destabilizzato. Poi, finalmente, ci siamo decisi. Ci abbiamo messo più di un anno a licenziarlo, con ripercussioni importanti per l’azienda, perché
quando la pantegana si è trovata scoperta si è dibattuta, ha cercato l’affondo finale riuscendo a destabilizzare tutto il gruppo. In
quei giorni, la leadership veniva praticata solo tramite ordini e direttive. Alla fine ce l’abbiamo fatta, abbiamo espulso l’elemento
negativo, abbiamo rimotivato il gruppo e ripristinato la leadership
motivazionale: condivisione e coinvolgimento. A distanza di due
anni, il gruppo ha ripreso a prosperare, i fatturati anche, le persone si sono ritrovate coese e produttive.
E la pantegana? So che lavora in un altro gruppo, seminando danni.
Non bisogna mai barattare la serenità del gruppo per un po’ di
fatturato, si deve essere etici e saper prendere decisioni.
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Pag. 12 Come vanno gestiti i negativi?
• Devono essere messi sotto pressione produttiva, controllando
costantemente condotta e risultati;
• Non bisogna permettergli di andare contro i valori aziendali;
• Bisogna far loro discorsi chiari, facendoli seguire eventualmente da provvedimenti disciplinari;
• Se tutto questo è impossibile e non si possono mandare via
bisogna metterli nelle condizioni di non nuocere al lavoro degli altri.
Attenzione: frequentando i negativi si tende a diventare come
loro. Nel momento in cui un leader non si rende conto di avere
vicino un negativo o non intraprende le azioni necessarie per
gestirlo, tende a sua volta a diventare il primo negativo del
gruppo.
È importante ribadire che non è detto che nel gruppo ci siano persone negative, molto probabilmente si tratta solamente di persone
demotivate, non organizzate o non correttamente gestite.
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Pag. 13 Guerrilla Marketing rivisitato Se vai su internet o sui testi sacri del marketing troverai decine di
definizioni diverse relative al GUERRILLA MARKETING tutte giuste, tutte importanti, ma io, ovviamente ti dico cosa intendo per
Guerrilla Marketing e perché. Non è la definizione ortodossa, ma è
la mia e con questa ci misureremo in queste pagine.
Perché non vi parlo del Guerrilla Marketing come è visto oggi?
Perché il Guerrilla Marketing che trovi nelle agenzie di pubblicità è una truffa: è costoso e spesso non va bene per le piccole
aziende come le nostre o per le singole persone come noi, non
che non funzioni, non va bene per i nostri budget.
Una breve infarinatura storica però te la voglio fornire:
Il concetto di Guerrilla Marketing è stato introdotto nel 1982 da da
Jay Conrad Levinson ; sono gli anni in cui, nell’America Reganiana
il termine Guerrilla si può facilmente rifare alla descrizione dei
Contras, i guerriglieri rivoluzionari finanziati dalla CIA per rovesciare il governo Sandinista in Nicaragua.
Proprio per questo, probabilmente, Levinson intende il Guerrilla
Marketing come “piccola guerra”. Il Marketing di Levinson è un
marketing a misura della piccola e media impresa Americana, un
po’ come i Contras erano un piccolo esercito in outsourcing per la
Grande America.
Proprio per questa caratteristica il Marketing di Levinson riesce a
collocarsi strategicamente tra i bisogni dell’impresa. Il vincolo
dell’inferiorità militare (il budget) della piccola impresa prevede
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Pag. 14 azioni circoscritte, campagne oculate con pochi mezzi e grandi
difficoltà da superare, grazie a queste caratteristiche il Guerrilla
Marketing risultava virtuoso e di facile applicabilità per le piccole
imprese a dispetto delle tecniche tradizionali.
Oggi non è più così: il successo del marketing di guerriglia si deve
agli investimenti delle grandi aziende che, facendo tesoro degli
insegnamenti di Levinson per tirare fuori i propri prodotti o servizi dalle strade troppo trafficate affiancano il guerrilla marketing
al marketing tradizionale, per stupire e shoccare il proprio pubblico e per riuscire a far questo sono necessari ingenti mezzi ed investimenti.
Il Guerrilla Marketing attuale come i più lo conoscono, ha snaturato l’iniziale intenzione di Levinson
I presupposti, le aspettative e il fil rouge del guerrilla marketing:
• Siamo in guerra. Tutti i giorni combattiamo contro il mercato, i concorrenti sono sempre più agguerriti, ma rispetto al
passato stiamo giocando un gioco senza conoscere alcuni dettagli piuttosto importanti: non conosciamo le regole della
partita e stiamo operando in un mercato in continuo mutamento e mai uguale a se stesso.
• Il nemico: i Leader di mercato, le multinazionali, i “ricchiepotenti” hanno uomini, mezzi e strutture che noi non
possiamo nemmeno immaginare.
• I leader di mercato, giocano sporco e perché dovrebbero fare
altrimenti? Loro sono i Leader, noi gli outsider, non vorrem-
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Pag. 15 mo mica sperare che chi comanda giochi secondo regole che
piacciono a noi?
E quindi?
E quindi, se vogliamo sopravvivere dobbiamo usare le tecniche note ai Guerriglieri, dobbiamo avere lo spirito dei Guerriglieri:
• Motivazione a palla
• Mezzi pochi, fantasia molta
• Conoscenza estrema del territorio
• Alleanze strategiche per ottenere appoggio e sussistenza
• Entusiasmo
• Passione
• Imboscate e sfruttamento dell’effetto sorpresa
Guerrilla Marketing:
•
•
•
•
•
•
sorprendi il destinatario
trova e coltiva alleanze
coinvolgi le persone
carpe diem … per davvero
non ci sono regole ma esperienze che fai vivere
occhi aperti e orecchie dritte
Potrebbe sembrare un gran casino, una mission impossibile, invece
no, la mission impossibile è rappresentata dal fatto di voler andare contro il mercato, di seguire la logica del 3x2, dello sconto a
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Pag. 16 tutti i costi, dell’azienda ankio: lui fa lo sconto? Lo faccio ankio;
lui lancia la promozione? Ankio. Le aziende e le persone ankio sono già estinte anche se non lo sanno ancora. Contro il mercato
non si può andare, le regole del mercato non si possono cambiare ma si possono aggirare, si può crearne di nuove che funzioneranno … almeno per un po’.
GUERRILLAGUERRILLAGUERRILLAGUERRILLA vuol dire passione
applicata in una logica ragionata; Guerrilla Marketing non vuol dire improvvisazione ma strategia e tattica, duro lavoro di pianificazione, proprio perché le risorse sono limitate e non si possono
sprecare, Guerrilla Marketing vuol dire crederci e non mollare
mai, cadere e rialzarsi perche si ha un obiettivo. Il Guerrilla Marketing ti aiuta a non permettere a nessuno di spegnere i tuoi sogni.
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Pag. 17 I nostri libri, utili e divertenti sono acquistabili direttamente dal nostro sito all’indirizzo : http://www.casaimbastitacampus.it/p/libri.htm Non perdere l’occasione di migliorare la tua competenza Regala cultura e formazione ai tuoi soci, collaboratori e
amici.
Perché, chi ha smesso di imparare ha smesso di vivere:
Ordinali direttamente tutti e tre, sul nostro sito seguendo questo link:
http://www.casaimbastitacampus.it/p/acquistalibri.htm
• Guerrilla marketing. Come esercitare leadership sul
mercato prendendo a morsi la crisi
• Werrilla Marketing. Il guerrilla web marketing a costi
sostenibili attraverso l’uso dei social media
• La forza del gruppo: l’etica come chiave del successo
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Mauro Baricca /mauro.baricca -­‐ twitter.com/mbaricca Demetrio Pisani demetrio.pisani.5 -­‐ demytw Morena Berneschi morena.berneschi Monica Occhini monica.occhini?fref=ts Le nostre pagine collegate: Pillole di marketing PilloleDiMarketing La forza del gruppo. L’etica come chiave del successo /laForzadelGruppo.ilSensodellOrchidea Casa Imbastita Campus Casa-­‐Imbastita-­‐Campus/305147032849998 Il blog di Casa Imbastita Campus blog.casaimbastitacampus.it/ Casa Imbastita Campus s.r.l.
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