Mi hanno condannato a morte Contempla, fratello mio, la gloria del mio nome. Io sono l’Eterno, la luce, l’onnipotente Io ho fatto le costellazioni delle Pleiadi e di Orione muto l’oscurità in aurora e cambio in tenebre il giorno, chiamo le acque del mare e le spargo sulla faccia della terra, Signore è il mio nome! (Amos) Sono la vita, il Signore della vita, il Signore della tua vita, eppure questa notte mi hanno condannato a morte. Nel palazzo di Pilato Mi hanno condannato a morte. Con urla, imprecazioni e menzogne, mi hanno condannato a morte. E’ la paura di un uomo, l’invidia degli altri, l’indifferenza di molti, il tradimento degli amici, la vigliaccheria dei discepoli, mi hanno condannato a morte. Tu pure che ora sei qui davanti a me tu pure mi hai condannato a morte. E non mi sono difeso Non ho resistito al male, neanche un lamento, ma solo il perdono. Per te mi offro. Per te io soffro. Guarda,fratello, il tripudio, la danza, la festa nel cortile del palazzo di Pilato impara da me che sono mite ed umile di cuore. Sono stanco, umiliato, percosso. Beffeggiato e deriso. Contempla, amico mio, se c’è un dolore simile al mio. Per te mi offro. Per te io soffro Le strade sono strette Che portano al Calvario. Hai visto quanta gente? E’ venuta di corsa fuori dai vicoli. Anch’essa grida per lo spettacolo Sai, ti ho visto,fratello mio, che sei in ginocchio,qui, davanti a me Ci sei anche tu che guardi incuriosito, che ridi divertito, che ti lamenti della vita. Per te mi offro, per te io soffro. Un pesante legno Mi è stato posto sulle spalle. Non lo reggo. Cado. Aiutami a portarlo. Stendi la tua mano. Detergi il mio sudore. Asciuga le mie lacrime. Accarezza il mio volto. Conforta il mio cuore. E sarai libero E sarai libero E’ il mio soffrire che ti guarisce, è la mia passione che ti salva, il mio amore che ti perdona. Dammi le tue mani, ti libererò. Dammi il tuo cuore, lo consolerò. Perché io sono il Signore Che ti guarisce. Per te mi sono offerto, per te io ho sofferto.