Periodico bimestrale di informazione - Azienda USL 4 Prato anno 2012 n. 9 - Registrazione Tribunale Prato n. 140 del 10/3/1989 Al Pronto Soccorso il “codice rosa” per le vittime di violenze M assima attenzione al fenomeno della violenza su fasce deboli della popolazione. In Toscana, una rete di “Task Force” interistituzionali interviene con tempestività e professionalità nei casi di violenza in cui sono vittime bambini, anziani, uomini ma soprattutto donne di ogni nazionalità e condizione sociale. Professionisti sanitari, forze dell’ordine e polizia giudiziaria lavorano in sinergia per garantire interventi integrati nella cura delle vittime e offrire percorsi di aiuto nel tempo. Nell’ASL 4 di Prato, a pochi mesi dall’approvazione del progetto regionale “Codice rosa”, è iniziata la sperimentazione. Un gruppo operativo aziendale costituito da professionisti di diverse discipline (medici e infermieri del Pronto Soccorso, ginecologi, psichiatri, psicologi, pediatri e assistenti sociali) garantisce la massima tempestività per l’accoglienza, l’assistenza e la cura della vittima ed attiva una rete di protezione tra le Istituzioni. Tutti gli operatori del gruppo sono inseriti in percorsi formativi e partecipano a stage presso i Centri Antiviolenza. L’obiettivo è quello di svi- luppare competenze relazionali e comunicative per intercettare le vittime oltre a sperimentare una metodologia di lavoro condivisa. Nel 2012 la formazione sarà estesa anche agli operatori sanitari di prima accoglienza “le sentinelle”. All’interno dell’area Pronto soccorso è stata allestita la stanza “rosa”, uno spazio protetto dove le vittime di violenza sono accolte con “confidenzialità” in modo da facilitare il racconto della drammatica esperienza. Nel primo trimestre 2012 sono stati 75 i casi inseriti nel percorso “codice rosa”. Nel mese di gennaio sono stati registrati 22 accessi. Si tratta di 17 donne con traumi dovuti a violenza subita dal proprio partner, 2 uomini e 3 bambini, di cui un adolescente, che hanno subito varie forme di violenza da persona familiare. Sono stati 29 gli accessi “codice rosa” registrati nel mese di febbraio: 21 sono le donne maltrattate dal proprio partner, 2 gli uomini e 2 gli anziani che hanno subito violenze fisiche e verbali all’interno della propria famiglia, 3 gli adolescenti che hanno subito abusi di varia natura e una donna vittima di stalking e di violenza sessuale. I casi “codice rosa “ di marzo sono stati 34, di cui 22 relativi a donne che hanno subito maltrattamenti in ambito domestico, 6 relativi ad adolescenti per episodi di violenza di diversa natura, 1 caso di minore vittima di sospetta violenza sessuale, 2 casi di anziani vittime di maltrattamenti e altri 3 casi di violenza interpersonale tra adulti. Le situazioni più critiche vengono analizzate durante i regolari incontri mensili del gruppo operativo, composto da operatori sanitari, Forze dell’Ordine e rappresentanti dell’Autorità Giudiziaria. La Task Force risponde telefonicamente 24 ore su 24 a tutti gli operatori sanitari che hanno necessità di una consulenza per assolvere ai compiti di assistenza o a quelli di carattere giudiziario. “Salute partecipata” Il riconoscimento del senatore Marino I l senatore Marino, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale ha espresso il suo apprezzamento per il lavoro svolto a Prato per il progetto dell’Azienda Sanitaria pratese “Salute partecipata Voce ai cittadini” . “Mi congratulo personalmente - scrive il Presidente al direttore generale dell’ASL 4, Bruno Cravedi - per le attività messe in atto dall’ASL 4 di Prato per promuovere la partecipazione attiva dei cittadini al governo dell’of- ferta sanitaria, garantendo un accesso ai servizi equo, gratuito, informato e facilmente comprensibile” La nuova metodologia di programmazione sanitaria, sperimentata dal 2010 nella ASL 4, unica nel panorama italiano, ha coinvolto le associazioni di volontariato, di tutela e promozione sociale, le cooperative sociali per promuovere la condivisione e la partecipazione nelle scelte di salute e migliorare l’accesso equo ai servizi tenendo conto anche dell’ “appropriatezza” delle prestazioni sanitarie. 1 La Sanità di iniziativa nell’Azienda Sanitaria di Prato L Il crescente carico delle patologie croniche, legate in particolar modo all’invecchiamento della popolazione e la contemporanea riduzione di risorse disponibili per l’assistenza hanno imposto un profondo ripensamento dei modelli organizzativi per la gestione della cronicità a livello territoriale. La Regione Toscana, con il Piano Sanitario Regionale 2008/2010, ha promosso un nuovo modello di assistenza delle principali malattie croniche (Diabete Mellito tipo 2, Scompenso Cardiaco, Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva, Tia/Ictus) la Sanità di Iniziativa, che ha come riferimento l’expanded Chronic Care Model (DGRT 467 e 716/2009). Il Chronic Care Model ha tra i suoi principi fondanti l’interazione tra un team multidisciplinare e il paziente esperto (empowerment). Il modello si caratterizza dal fatto che: - l’attuazione degli interventi clinici è affidata ad un team di Medici di medicina generale e infermieri, supportati da ulteriori figure sanitarie, a seconda delle esigenze di diagnosi, cura ed assistenza, secondo protocolli condivisi, a livello aziendale (Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali) a supporto alle decisioni del team; - il supporto all’autocura (self management). Il paziente acquisisce conoscenze, competenze ed abilità che lo rendono capace di Direttore: gestire la propria condizioBruno Cravedi ne di salute. Il modello risalDirettore Responsabile: Vania Vannucchi ta la centralità del paziente, Redazione: sia in termini di diritto ad Luca Bacci essere seguito proattivaMarilena Chiti mente secondo un percorso Cristina Epifani di follow up, sia in termini di Cristina Tacconi disponibilità ad un maggior Sandra Vannucci coinvolgimento e parteciGrafica e stampa: pazione (estesa anche ai faTipografia Nova - Signa miliari/caregiver). 2 La dimensione operativa di questo modello assistenziale è rappresentata dal modulo, aggregazione di più medici di medicina generale a cui viene assegnato funzionalmente personale infermieristico aziendale, che svolge la propria attività in un ambulatorio dedicato. Il Progetto, attivato nella nostra Azienda nel giugno 2010 con 2 moduli, con 20 medici di medicina generale, 4 infermieri e circa 25.000 assistiti coinvolti, conta oggi 7 moduli, 62 medici di medicina generale, 11 infermieri, per un totale di 79.200 assistiti, pari al 37% della popolazione di età superiore ai 16 anni, residenti nel comune di Prato. L’attività svolta nell’ambulatorio infermieristico consiste nel richiamo pro-attivo dei pazienti che vengono sottoposti ad un follow up programmato durante il quale vengono effettuati controlli della situazione clinica, prevenzione delle complicanze e interventi di educazione sanitaria sullo stile di vita. L’aspetto educativo viene curato, sia in occasione della visita infermieristica che attraverso incontri di gruppo, a cui partecipano anche un medico di medicina generale, infermieri, una dietista e un rappresentante delle associazioni dei malati. La valutazione dell’efficacia del modello assistenziale è assicurata attraverso il monitoraggio trimestrale di indicatori di attività e di esito. Quanto realizzato è frutto di una proficua collaborazione tra medici di medicina generale, infermieri e medici di comunità che hanno svolto un ruolo fondamentale in tale processo, accettando la sfida di integrazione e di un nuovo rapporto con l’assistito verso la valorizzazione del self-management e l’adozione di nuove tecniche di relazione, in un processo di evoluzione che coinvolge tutte le attività di Cure Primarie. Maurizio Barontini direttore Unità funzionale Cure primarie Raffaella Bartolini dirigente medico Unità funzionale Cure primarie L’assessore Scaramuccia visita il cantiere “Questo è il futuro” Q “ uesto è l’ospedale del futuro, alta tecnologia e qualità assistenziale, organizzazione per intensità di cura”. L’assessore regionale alla Salute, Daniela Scaramuccia, accompagnata dal direttore generale dell’ASL 4, Bruno Cravedi è tornata a visitare il cantiere del nuovo ospedale dopo la posa della prima pietra nel giugno 2010. L’assessore ha espresso apprezzamento per la celerità con la quale sono proseguiti i lavori nel pieno rispetto del programma. La conclusione dei lavori è prevista per il novembre 2012, il termine dei collaudi nel maggio 2013 e l’inaugurazione nel settembre 2013. Quello di Prato è il più grande dei quattro nuovi ospedali progettati, costruiti e gestiti secondo il project finanicing (gli altri sono Pistoia, Lucca e Apuane). Efficacia, funzionalità, comfort e sicurezza sono le parole chiave del Progetto “4 Nuovi ospedali in Toscana. Il nuovo ospedale di Prato fa parte di un sistema sanitario articolato e integrato che funziona in modo armonico in una rete di servizi e strutture. Il modello organizzativo che si sta sviluppando prevede, infatti, un decentramento delle attività assistenziali sul territorio e una forte integrazione ospedale-territorio. Il I presidio ospedaliero pratese è anche un importante “nodo” della rete ospedaliera regionale, uno dei 14 principali ospedali della Toscana. Le sue attività sono inserire nei percorsi assistenziali dell’Area vasta. Brochure e depliant, verso il nuovo ospedale con i cittadini l nuovo ospedale spiegato ai cittadini. Il piano di comunicazione che accompagna la realizzazione della struttura si avvale ora di nuovi strumenti informativi che coinvolgono la popolazione. Nelle prossime settimane, brochure, depliant, totem, shopper, saranno distribuiti a cittadini, istituzioni, scuole, ordini e collegi professionali, sindacati, operatori della sanità per far conoscere il nuovo ospedale e il modello organizzativo di assistenza per intensità di cura. Un video costituirà un supporto per diffondere la conoscenza delle caratteristiche del nuovo ospedale. Da un mese nelle vetrine dell’Urp multiente in corso Mazzoni è stato an- che allestito uno spazio espositivo. Questi strumenti affiancano alcune iniziative già intraprese come il sito web dedicato (www.usl4.toscana. it/nuovoospedale) e collegato ai siti web delle Aziende sanitarie dei quattro nuovi ospedali toscani e della Regione, oltre a programmi televisivi su emittenti locali, visite in cantiere da parte delle Istituzioni cittadine e dei Media. Sono in corso anche incontri con i dipendenti e con gli Ordini professionali. L’obiettivo è quello di informare, orientare e coinvolgere in maniera efficace creando un clima di fiducia. La volontà è quella di far partecipe la collettività del cambiamento che si sta verificando nell’organizzazione dell’assistenza sanitaria del nostro territorio. Tutto il Piano di comunicazione del nuovo Ospedale è inserito all’interno del progetto di comunicazione integrata regionale per i quattro ospedali della Toscana: Apuane, Lucca, Pistoia e Prato. 3 e c o v a r t s o N a L L’ingegnere Gestionale nello Staff della Direzione Sanitaria ai bisogni di salute serviti e in cui un ingegnere gestionale può fornire scenari di organizzazione, tenendo conto delle correlazioni tra tutti i fattori e nella logica di processo (ovvero il percorso di cura del paziente), ’ingegnere Gestionale è un ingegnere, con compiuttosto che delle singole unità organizzative in cui si petenze di progettazione, specializzato sulle erogano le fasi del processo. tecniche della programmazione della produzioLavorare per processi ne industriale.Tali tecniche consentono di massimizzaNella Azienda Sanitaria USL 4 di Prato è stato attivato, re la produzione nella logica di minimizzare gli sprechi. a partire da marzo 2010, un innovativo progetto di riorHa anche conoscenze economiche e finanziarie ed è ganizzazione del processo radiologico ospedaliero. Laquindi in grado di valutare l’impatto monetario che le vorando sulla riduzione dei tempi di attesa e sulla satuscelte progettuali derivanti dall’uso di tali tecniche razione della capacità produttiva, si è ridotto il tempo possono avere sull’impresa. medio di esame reIl ruolo fertato del 25%, si Un’Azienda Sanitasono garantite preria, al pari di quastazioni meglio dilunque organizzastribuite nel tempo zione complessa, e sono state erogadeve affrontare te nel 2011 circa problematiche di 4300 prestazioni in gestione delle ripiù rispetto al 2010 sorse per garantire (il 9%). Questo ha il miglior risultato consentito al servinel minor tempo e zio di Radiologia di con il minore sprepoter far fronte co di risorse possi- Andamento del tempo necessario per completare un esame di Rx tradizionale per il PS all’aumentato nubile. A differenza tra il 2010 e il 2011 nella AUSL 4 di Prato mero di accessi in delle altre aziende, Pronto Soccorso, senza ricorrere a macchinari o persoperò, eroga il più complesso, multivariato e fondanale in aggiunta. mentale dei servizi, quello di salute. In conclusione… Per questo è indispensabile che tutte le risorse a supNella pratica clinica è fondamentale il sistematico utiporto di tale obiettivo siano gestite al meglio. lizzo del metodo scientifico di analisi e revisione del Contrariamente a quanto si possa pensare, in processo di cura, per garantire la miglior risposta ai biun’Azienda Sanitaria solo una piccola parte dell’intesogni del paziente. ro tempo impiegato per ottenere un servizio di salute Allo stesso modo, introdurre un metodo scientifico di è definibile “a valore aggiunto” per il paziente. Il temanalisi e revisione dei processi è strategico per le orgapo rimanente è speso in attività, per quanto fondanizzazioni sanitarie. Partendo dai concetti ispiratori di mentali, non a valore aggiunto (controlli, sanificazioerogazione del servizio quando e nella misura in cui è ni, funzioni di back-office…) oppure in attese tra una richiesto e di responsabilizzazione del personale nel fase e l’altra. Tali attese dipendono dalla efficacia con controllo del processo, una gestione standardizzata cui sono considerati, nell’organizzazione del servizio, delle risorse e dei processi a supporto dei percorsi di i seguenti aspetti: cura, garantirebbe efficienza e ridurrebbe i fattori di • distribuzione della domanda da servire; stress e sovraccarico nelle mansioni lavorative, a tutto • modalità di trasferimento di pazienti e materiali; vantaggio dell’equità di accesso e dell’appropriatezza • registrazione e condivisione delle informazioni; nella risposta ai bisogni di salute. • disponibilità delle risorse (materiali e tecnologie); Dario Ricci • gestione dei turni di lavoro e dei compiti tra il persoIngegnere gestionale nale. Staff direzione sanitaria aziendale Questi sono ambiti di intervento del tutto trasversali L 4 Alessandro Sergi direttore dell’Ospedale D a marzo di questo anno Alessandro Sergi è il nuovo direttore del presidio ospedaliero. “Una nomina - sottolinea il direttore generale Bruno Cravedi - che tiene conto delle sue capacità professionali e manageriali. Sergi dovrà affrontare il compito di traghettare, insieme al direttore sanitario ed a tutto lo staff, il passaggio dal vecchio al nuovo ospedale. Ha già dato ottima prova delle sue capacità nella gestione di altre importanti attività durante il suo precedente incarico di direttore dello staff della direzione sanitaria.” Sergi, laureato a Milano e specializzato in endocrinologia e malattie del ricambio al San Raffaele di Milano, è giunto a Prato come dirigente medico di diabetologia e in seguito è stato nominato dirigente medico della direzione sanitaria dell’ospedale con la funzione di clinical governance. Sempre nell’ASL 4 è stato anche responsabile dell’Unità funzionale organizzazio- l’intervista ne dei servizi sanitari. Il suo percorso formativo e manageriale quale impronta potrà dare all’organizzazione sanitaria pratese? Per la mia provenienza dal pronto soccorso prima e poi, dalle corsie dell’ospedale, credo di aver mantenuto una certa sensibilità verso i cittadini e verso i problemi dell’azienda. Importante è mettere insieme una grande squadra rima- Una Biblioteca per l’Hospice A ll’interno dell’Hospice è stata allestita una biblioteca dedicata ad “Andrea Marrucci” un giovane paziente pratese che ha trascorso un periodo di degenza all’interno della struttura ed è deceduto lo scorso dicembre. Andrea è stato steward (addetto alla sicurezza) allo Stadio di Firenze Artemio Franchi, conosciuto dai giocatori della Fiorentina che lo hanno supportato durante tutto il decorso della sua malattia. La famiglia e gli amici hanno voluto ricordare il loro caro e manifestare gratitudine nei confronti di tutto il personale della struttura con la do- nazione di 800 libri di diversi generi letterari. La biblioteca è dotata anche di uno spazio dedicato alla lettura per i bambini. I libri sono tutti catalogati e contraddistinti con un colore in modo da consentire ai lettori di ricollocarli facilmente negli scaffali. Pazienti, familiari e visitatori possono liberamente scegliere il libro che più gli è gradito ed utilizzare lo spazio relax anche per momenti di socializzazione comune. Questa iniziativa è stata realizzata grazie alla collaborazione di File (Fondazione Italiana di Leniterapia) che è già presente da tempo all’in- nendo collegati ai bisogni delle persone. Dobbiamo fare rete sul territorio anche valorizzando il lavoro di prevenzione. Assieme a tutto lo staff è chiamato a gestire il passaggio dal vecchio al nuovo ospedale. Quali sono le azioni da intraprendere per favorire il cambiamento? Sono chiamato a sviluppare un approccio innovativo nel collegamento dei servizi tra ospedale e territorio lungo tre direttrici: la visita specialistica, l’accertamento diagnostico e l’evento ospedaliero. In questo scenario quanto sarà importante la collaborazione con i medici di medicina generale? Con questi medici ci siamo già messi intorno ad un tavolo per avvicinarsi ai bisogni dei pazienti. Importante sarà infatti valorizzare il lavoro di prevenzione. Del resto con la nostra esperienza di “Salute partecipata - voce ai cittadini” promuoviamo la condivisione e la partecipazione nelle scelte di salute. terno dell’Hospice con volontari per l’attività di supporto ai pazienti ed un medico palliativista che affianca il personale nell’assistenza del malato sia nella struttura che al domicilio. Prendersi cura della persona in modo globale significa anche rendere il tempo di permanenza all’interno della struttura più sereno possibile. La lettura può essere una attività di “cura” perché collega la mente con il corpo in una relazione di aiuto. Un libro può aiutarci a stimolare i nostri pensieri e la creatività, una dimensione necessaria soprattutto in particolari momenti di sofferenza nei quali il tempo è vissuto con un’altra prospettiva. 5 Rinnovo del Consiglio N ei giorni 27-28-29-30 marzo si sono svolte le elezioni per il rinnovo del Consiglio del Cral e nel corso dell’ Assemblea dei soci del 12 aprile sono state ratificate le scelte dell’elettorato. Sono stati eletti 13 Consiglieri: Pettoruti Antonio Alfredo - direzione amministrativa, Tronci Claudio servizio prevenzione e protezione rischi, Macaluso Salvatore - anato- mia patologica, Errante Guglielmo - area tecnica, Militello Gandolfo Igiene e sanità pubblica, Poli Gianni - Farmaceutica territoriale, Potenza Antonio - pensionato, Raugei Giampiero - pensionato, Cesario Roberto - Centrale Operativa 118, D’Ambrosio Antonio - Centrale Operativa 118, Trapani Katia - Centro Giovannini, Aspite Franco - Laboratorio analisi. L’Assemblea dei soci ha poi proceduto all’unanimità alla nomina dei Revisori dei conti: titolari, Burberi Marcello, Ancilotti Luciano, Danesi Piero, supplente Militello Gaetano - e dei Probi Viri - Bernardo Anna, Ceccato Andrea e Matteoni Roberto. Il nuovo Consiglio, nella prima riunione che terrà distribuirà, al proprio interno le cariche statutarie. L’Anestesia di Prato va in Europa F ilippo Bressan, dirigente medico anestesista, è stato eletto rappresentante degli anestesisti italiani presso l’ESA (Società Europea di Anestesia) con sede a Bruxelles per il biennio 2012-2013. Ha un compito ben preciso: portare il contributo della comunità anestesiologica nazionale sia per l’elaborazione di linee guida e materiale scientifico che per promuovere la specialità e le problematiche con- nesse presso l’ Unione Europea. Come esperto di simulazione medica e sicurezza in anestesia-rianimazione Bressan è stato inoltre chiamato nel board di una consensus conference che raccoglie i 18 principali esponenti mondiali nel settore, la quale ha lo scopo di fornire delle linee guida sull’impiego della simulazione in medicina per il training e l’insegnamento e che si svolgerà la prossima estate in Norvegia. Pillole di Storia Lo Spedale della Misericordia L a fondazione dello Spedale, datata 1218, avvenne ad opera del Comune sulla spinta dei cittadini che manifestarono la necessità di fondare un Ospedale ad uso di orfanotrofio e nosocomio. La cosa, per l’epoca, fu molto innovativa poiché tali iniziative erano in massima parte di origine religiosa - Chiesa e ordini monastici. Ci troviamo così di fronte ad una vera e propria istituzione laica che ebbe notevole peso nel quadro sociale della nostra città di al6 Il vecchio stemma dell’ospedale della Misericordia lora. Anche per il Misericordia la prima fabbrica fu edificata fuori porta Fuja ed anch’essa aveva vicino una Gora per il rifornimento d’acqua, la Gora di Gello. I primi Statuti risalgono al 1240 e in un documento del 1273 si riporta che l’infermeria disponeva di 23 letti, numero altissimo per l’epoca: si pensi che l’Ospedale di Santa Maria Nuova, fondato nel 1287 da Folco Portinari a Firenze, ne aveva 12. Nel 1310 si inizia a costruire una cerchia più ampia di nuove mura per la città e l’Ospedale viene così a trovasi entro quelle cinta che ancora oggi possiamo vedere e ammirare.