Quercus Ilex
leccio
Il Quercus Ilex, comunemente chiamato leccio, è un albero sempreverde,
longevo, di media grandezza (fino a 30 m), a portamento arboreo ma a volte
anche arbustivo, tipico e caratterizzante la macchia mediterranea, diffuso in
particolare sulle isole e lungo le coste liguri, ioniche e tirreniche.
Il leccio è generalmente dalla chioma ovaleggiante di un bel colore verde scuro, il fusto raramente dritto, singolo o diviso alla base. Può assumere aspetto
cespuglioso qualora cresca in ambienti rupestri. È poco esigente nei confronti
di luce e temperatura. Ha accrescimento lento ed è molto longevo, raggiungendo anche mille anni d’età. Le sue caratteristiche spiccatamente xerofile
(cioè amante degli ambienti secchi) gli permettono di sopravvivere in condizioni di estrema aridità. Le sue foglie dure e coriacee sono un tipico esempio di
sclerofillia, cioè di adattamento agli ambienti poco piovosi. L’apparato radicale
è fittonante, diventando imponente e tale da consentire alla pianta di sopravvivere anche in ambienti estremi, quali suoli rocciosi o pareti verticali.
Il leccio si adatta a tutti i terreni, preferendo però quelli acidi e ben drenati ed
evitando solamente quelli tipicamente argillosi non sopportando i ristagni di
umidità.
Esige postazioni soleggiate e stazioni a inverno mite poiché è una pianta che
entra in vegetazione verso gli ultimi di aprile. Predilige un certo grado di copertura e sopporta bene condizioni di ombreggiamento allo stato adulto.
È frequentemente utilizzato come pianta ornamentale molto decorativa,
perché sopporta bene la potatura in forme obbligate e si presta anche per
alberatura stradale, essendo tra l’altro, molto resistente all’inquinamento atmosferico.
Esistono diverse varietà di leccio, oltre alla specie tipo, adatte a essere coltivate in parchi, giardini e per alberature stradali. Tra queste vale la pena di ricordare la Angustifolia (Fordii) che è una bella varietà dal portamento compatto e conico, con foglie piccole e strette, alta fino a 10 m e tollerante ai terreni salini, quindi molto adatta alle zone litoranee.
Corteccia: è liscia e grigia in giovane età, poi con l’invecchiare della pianta diventa dura e scura,
quasi nerastra, finemente screpolata in piccole placche.
Foglie: semplici, a inserzione alterna, di lunghezza tra i 3 e gli 8 cm e larghezza tra l’1 e i 3,5 cm, a
lamina coriacea, con un breve picciolo tomentoso, e con stipole brune di breve durata. Il margine è
intero o dentato e la forma è molto variabile, da lanceolata a ellittica. La base è cuneata o arrotondata. La pagina superiore è verde scuro e lucida, quella inferiore grigiastra e marcatamente pubescente.
Fiori: le infiorescenze maschili sono amenti penduli, lunghi 5-7 cm, cilindrici e finemente pubescenti con 6-8 stami di colore giallognolo. Sono portati in mazzetti alla base dei rami. Le infiorescenze
femminili sono spighe erette e peduncolate, di colore verdognolo, che portano 6-7 fiori.
Frutti: sono ghiande singole o in gruppi di 2-5, su un peduncolo lungo circa 10-15 mm. Le dimensioni variano da 1,5 a 3 cm di lunghezza, per 1-1,5 cm di diametro. Sono di colore castano scuro a
maturazione, con striature più evidenti. All’apice di ogni ghianda è presente un robusto mucrone.
Le ghiande sono coperte per un terzo o metà della loro lunghezza da una cupola provvista di
squame ben distinte, con punte libere ma non divergenti. Maturano nello stesso anno della fioritura, in autunno.
Radici: l’apparato radicale è fittonante (profondo) e consente alla pianta di sopravvivere anche in
ambienti estremi, quali suoli rocciosi o pareti verticali.
Habitat: ha un areale che comprende tutto il bacino del Mediterraneo, tranne l’Egitto, particolarmente la zona occidentale, dall’Italia alla penisola iberica, fino al Marocco e l'Algeria. Lo si può incontrare
facilmente nel piano della macchia sempreverde e, dove le condizioni lo consentono, fino a 7001000 m di altitudine, dove costituisce boschi puri (leccete) o misti (forteti) con pini, sughera, corbezzolo, fillirea, alloro, lentisco, roverella, orniello ed altre varie piante. In Italia è diffuso soprattutto nelle isole e lungo le coste
liguri, tirreniche e ioniche, mentre sul versante adriatico le popolazioni sono più sporadiche (tranne che in Puglia, Abruzzo e Marche). Piccole popolazioni sono presenti anche in val Padana lungo le coste dei laghi, sui colli Euganei, in Friuli e nel bosco della
Mesola nel ferrarese.
Alberi in Italia: fra gli alberi monumentali in Italia si annoverano anche molti lecci, fra i 15 e i 20 m di altezza con tronchi di circonferenza
fra i 4 e i 5 m. Tra i maggiori e più antichi si ricorda il cosiddetto Ilici di
Carrinu (leccio di Carlino) nel territorio di Milo, alto 25 m, con una
fronda che raggiunge i 30 m di diametro, la cui età è stimata intorno ai
700 anni. In Veneto ad Adria, un esemplare bicentenario domina, con i
suoi 17 m di altezza, villa Papadopoli e il paesaggio circostante.
Curiosità: il leccio ha anche delle proprietà curative. Nella medicina
popolare, le ghiande erano consumate cotte, crude o tostate. Hanno
un forte potere astringente e antisettico e rallentano le emorragie.
piante in vivaio utilizzate nell’impianto