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La scuola del Graffito e il territorio
Gli stage presso le scuole della valle
I graffiti polistrato in Val d’Agri
IL GRAFFITO POLISTRATO E I LABORATORI PER LE SCUOLE
La tecnica del graffito polistrato mette in azione
metodi di lavoro, di condivisione e di conoscenza: ideazione e progettazione del disegno,
apprendimento di tecniche complesse , consapevolezza dell’utilizzo della geometria, dei calcoli
matematici, dell’estetica e della comunicazione
diretta; aiuta a conoscere e a sperimentare la
ricerca dei materiali naturali presenti nel territorio come sabbia, pigmenti, calce; stimola la
conoscenza degli strumenti di lavoro; educa alla
condivisione degli spazi, al rispetto degli altri;
aiuta a capire, ad osservare e a sintetizzare.
Trasmettere alle giovani generazioni la storia di
un territorio attraverso il graffito polistrato diventa un impegno necessario e naturale , i graffiti
diventano sintesi di comunicazione diretta .
Nel 2007 L’Istituto Comprensivo di Montemurro
dà vita al progetto “Un graffio per mille colori.
Omaggio a Maria Padula” . I ragazzi, guidati dalle
maestre, da Giuseppe Antonello Leone e da
Mimmo Longobardi realizzano 8 graffiti polistrato,
ricordando il ruolo di Maria Padula
all’interno di un processo di crescita culturale e
sociale della regione Basilicata. Studiano ed analizzano sia i testi letterari e sia i dipinti che valorizzano la bellezza e l’unicità del paesaggio lucano.
Ricordano i vicoli dipinti ed i paesaggi dei luoghi
raccontati da Maria Padula. I graffiti realizzati sintetizzano emozioni, luce e colore.
Nel 2014 il progetto “La scuola del graffito di
Montemurro incontra le scuole della Val d’Agri
sul tema: il paesaggio e le madonne di montagna
della val d’Agri”, che vede coinvolti 15 comuni e
400 ragazzi , con la realizzazione di 16 graffiti, che
raccontano in sintesi la storia del territorio. C’è la
condivisione di un immenso patrimonio culturale, fatto di paesaggi, di terre colorate, di racconti, di canti, di madonne che abitano le montagne. I monti e le valli, il popolo che abita i
luoghi, le piante, i cardi, gli ulivi, i vigneti, il grano,
gli orti, le rocce, diventano un modo per conoscere ed osservare il territorio , per preservarlo
dalla perdita della memoria. Imparare a conoscere il territorio è un modo per riuscire a rispettare i luoghi , il corso delle acque e il valore
della terra. I ragazzi hanno esplorato il territorio
in cui vivono, conosciuto le tradizioni popolari e
religiose ed hanno realizzato dei graffiti, sintesi di
ricerche sul territorio, un modo per lasciare una
traccia che racconta paesaggi e luoghi, con gli
stessi materiali della natura: terre colorate e
sabbie graffiate per incidere e ricordare.
Il graffito realizzato dai ragazzi di Armento ,
rappresenta La madonna della Stella, il bianco
predominante la purezza che illumina la fede;
per Gallicchio è il gallo sul campanile, simbolo
del paese che diventa elemento principale della
narrazione, dove si riconoscono le case del paese
e gli edifici del Palazzo Baronale; per Grumento
il pannello rappresenta la valle vista e immaginata da Grumento Nova col Sirino, l’Anfiteatro
Romano e nell’arena il lago del Pertusillo, nel
cielo il cavallino di Armento ritrovato nell’area
archeologica romana; per Marsiconuovo c’è la
Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, costruita
nel 1593 per volere dell’“Universitas marsicana”,
in un luogo, dove sul muro presso un ponte
sull’Agri l’immagine di una madonna operava miracoli; per Missanello il simbolo è la cappella
di Sant’Antonio, immersa tra gli alberi d’ulivo, che
rappresentano la ricchezza del paese; i ragazzi di
Montemurro hanno scelto la fontana di Gan-
nano, molto antica in ferro battuto, raffigurata
anche in un dipinto di Maria Padula che si trova
presso il comune; Paterno, che è il paese
dell’acqua e che vanta un proprio acquedotto ha
scelto un titolo accattivante ”Scorre un fiume
d’acqua buona”, ed il racconto del graffito si sintetizza in immagini dove si vede scorrere l’acqua
spumeggiante circondata dalle case del paese;
per Roccanova, i ragazzi hanno pensato al Grottino, vino d’eccellenza prodotto in paese e quindi
alle grotte dove il vino viene conservato; per San
Brancato, frazione di Sant’Arcangelo, un sintetico graffito del bellissimo monastero della madonna dell’Orsoleo; per San Salvatore, frazione di Viggiano , la sacra effige della madonna
nera ed il percorso per raggiungere il santuario e
l’arpa simbolo della comunità viggianese; per
Sant’Arcangelo, il simbolo è il santuario di
Santa Maria dell’Orsoleo, immerso nel verde
dove tra le foglie di un albero si intravede la
figura di un orso; Sarconi, paese conosciuto per
la produzione dei fagioli, nel graffito rappresenta
il canale Cavour, costruzione del 1865, esempio
di ingegneria idraulica utile per l’irrigazione e per
i mulini ad acqua; Spinoso è rappresentato
come un paese sul lago all’interno di un portone
antico; i ragazzi di Tramutola hanno realizzato
due graffiti: nel primo raccontano la storia della
Madonna della barca, che salvò dal naufragio
molti concittadini partiti per terre lontane, il secondo graffito rappresenta il lavatoio, luogo
d’incontro della comunità dove sono descritti vari
simboli: il fuoco, la ruota del mulino, la madonna, il lavatoio; per Viggiano è stato scelto
come simbolo la facciata del santuario che si
trova in paese, dove da settembre a maggio è
custodita la Madonna Nera, scultura di origine
bizantina.
Ogni scuola ha partecipato con quattro incontri
intensivi, imparando la storia e la tecnica del graffito polistrato, realizzando disegni, riflessioni, il
cartone esecutivo, ha partecipato alla preparazione e alla stesura delle malte, ha graffiato, e una
volta realizzato il graffito a fine laboratorio
questo è stato donato ai comuni e alle scuole di
provenienza. Nella Val d’Agri c’è un percorso da
seguire, un itinerario che i ragazzi della valle
hanno disegnato per far conoscere i luoghi più
belli e significativi della storia del territorio.
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