CAMPO DI CONCENTRAMENTO PG 85

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PER IL SITO: www.iltimonedibrindisi.com TUTURANO: CAMPO DI CONCENTRAMENTO PG 85 VITO MAELLARO Per una migliore comprensione, soprattutto da parte dei giovani, di ciò che è stato e cosa ha rappresentato il periodo storico della seconda guerra mondiale, è utile riportare le date più significative degli avvenimenti per avere un riferimento temporale in cui è collegato il funzionamento del campo di prigionia di Tuturano, denominato PG 85, dove PG indica “Prigionieri di Guerra”. La vita, allora, in tempo di pace, era difficoltosa; immaginarsi i disagi subiti dalla popolazione civile in un periodo così lungo di guerra. Le testimonianze sono sempre differenti da persona a persona, poi ci sono i rapporti e le relazioni ufficiali delle varie Autorità e Commissioni; “….le donne hanno gettato il pane negli accampamenti, come a Tuturano ….” è scritto dagli Alleati nel rapporto di quella storia dolorosa della prova criminale di guerra del Maggiore Generale Bellomo. E’ ancora in vita quella signora, ormai molto anziana, che cercò di dare un po’ di pane ai prigionieri, sporchi e sfiniti, che attraversavano Tuturano e che si ritrovò di fronte un mitra di un soldato tedesco. I campi di concentramento posti sotto la “Convenzione di Ginevra” erano riservati per coloro che erano riconosciuti come “prigionieri di guerra”. Il periodo storico e le date più significative sono le seguenti: 1 settembre 1939, invasione della Polonia da parte dei tedeschi 10 giugno 1940, Mussolini annuncia la dichiarazione di Guerra alla Gran Bretagna e alla Francia 30 ottobre 1940, prima incursione aerea su Brindisi 11 novembre 1940, (la sera) la Royal navy con 20 aerei attacca la base di Taranto con una operazione passata alla storia con il nome <JUDGEMENT> (giudizio), distruggendo 12 navi da guerra italiane 7-­‐8 novembre 1941, dalle ore 23,00 fino alle ore 5,00 del 8 novembre 1941, Brindisi subisce la peggiore incursione aerea (bimotori WELLINGTON della 104 squadra della ROYAL Air Force) (è la quarantesima incursione aerea) 25 luglio 1943, caduta del Fascismo 3 settembre 1943, siglato l’armistizio tra l’Italia e gli Alleati 8 settembre 1943, annuncio dell’armistizio 9 settembre 1943, (mattina) il re Vittorio Emanuele III e Badoglio fuggono da Roma verso Pescara. Prima di partire distruggono gli archivi del Ministero degli Esteri e della Guerra 1 10 settembre 1943, sbarco a Brindisi del re Vittorio Emanuele III 11 settembre 1943, la prima riunione del Governo presso la Palazzina dell’Ammiragliato nella base navale di Brindisi 11 settembre 1943, la Prima divisione aerotrasportata inglese conquista Brindisi senza incontrare resistenza 12 settembre 1943, Mussolini, prigioniero sul Gran Sasso, viene liberato dai Tedeschi 14 settembre 1943, la Prima divisione aerotrasportata inglese libera Bari 27 settembre 1943, a Brindisi si incontrano i Generali alleati Bedell Smith, Macmillan e Murphy con i Delegati italiani, Badoglio, Ambrosio, Acquarone, per mettere a punto l’incontro che il Capo del Governo italiano Badoglio avrà a Malta per firmare l’”armistizio lungo” con il Generale Eisenhower 13 ottobre 1943, nascita del Regno del Sud e dichiarazione di guerra, l’Italia è nazione “Cobelligerante” alla Germania 27 novembre 1943, il Podestà di Brindisi Corradino Panico Sarcinella si dimette, come richiesto dalla Missione Militare Alleata per nominare un sindaco democraticamente eletto dal popolo. 22 gennaio 1944, sbarco degli Alleati ad Anzio 11 febbraio 1944, gli Alleati consentono il passaggio della Sicilia, della Calabria, della Basilicata e della Provincia di Salerno al Regno del Sud, che di conseguenza trasferisce la capitale da Brindisi a Salerno. 12 giugno 1944, Antonio Caiulo viene eletto Sindaco di Brindisi 25 aprile 1945, fine della guerra 2 giugno 1946, nascita della Repubblica. Nella seconda guerra mondiale i campi di concentramento di triste memoria erano legati all’Olocausto. Questo si riferisce al periodo dal 30 gennaio 1933 all’8 maggio 1945, che coincide con la fine della guerra in Europa ed ebbe, come effetto, l’uccisione di milioni di persone a causa della follia razziale nazista. BERGEN-­‐
BELSEN, DACHAU, BUCHENWALD, AUSCHWITZ-­‐BIRKENAU, TREBLINKA sono solo alcuni dei nomi tristemente famosi di campi di concentramento e sterminio. Vi erano, poi, altri campi di concentramento in cui sono stati imprigionati i militari italiani in Germania sotto la denominazione di I.M.I., Internati Militari Italiani, sigla inventata dai Tedeschi dopo l’8 settembre 1943, per non riconoscerli come “prigionieri di guerra”. Gli I.M.I. erano così fuori della “Convenzione di Ginevra” del 1929, per i diritti protetti dalla Croce Rossa Internazionale. C’era differenza, comunque, tra essere prigionieri dei tedeschi, oppure degli inglesi o degli americani o degli italiani. Non solo vi erano le differenze di latitudine, con inverni rigidi e accampamenti precari, ma soprattutto l’alimentazione e il trattamento generale e logistico variavano in funzione delle varie zone. 2 I campi di sterminio erano finalizzati all’eliminazione della vita umana con una ferocia inaudita. I campi di prigionieri per gli Internati Militari Italiani non erano dissimili da quelli di sterminio per le condizioni di vita al limite della sopravvivenza umana, con i superstiti ridotti a scheletri viventi di 35-­‐40 chilogrammi. Migliaia sono stati gli italiani colpiti a morte dalle sentinelle tedesche o deceduti per la fame, per le malattie e per il freddo. A SANDBOSTEL, per esempio, gli Italiani furono tenuti per un giorno intero nudi, in mezzo alla neve e con vento gelido, quale punizione per la mancata consegna di una piccola radio ad onde medie, chiamata familiarmente “CATERINA”, costruita nel 1944 con materiali di risulta e con la quale veniva ascoltata “Radio Londra”, “Radio Bari” e le varie radio libere. Per la cronaca questa famosa radiolina, monumento all’intelligenza ed all’intraprendenza italiana, sfuggiva ad ogni ispezione e controllo della Gestapo, perché veniva montata e smontata per l’uso; oggi è conservata nel Museo dell’Internamento a Padova. Il campo di prigionia di Tuturano era localizzato presso la Masseria Paticchi, ubicata sulla strada per Mesagne e ha ospitato “prigionieri di guerra” Alleati. Il clima del Salento, la rigogliosa e ridente campagna circostante, rendevano la masseria Paticchi, in confronto ai lager tedeschi, quasi un agriturismo. Alla data del 10 settembre 1943 intorno a Tuturano vi era il dispiegamento della Divisione Fanteria “Piceno”, tra Mesagne, Latiano, Oria e Francavilla Fontana, mentre il Centro addestramento della divisione “Legnano” era accampato a S. Pietro Vernotico. Il bosco Colemi, ricordano le persone anziane, era utilizzato per l’accampamento delle truppe in procinto di imbarcarsi dal porto di Brindisi. Perché Tuturano, a differenza di Brindisi, non è stato mai bombardato? La quasi totalità delle abitazioni di allora erano costituite dal solo piano terra e complessivamente non erano numerose. Un Generale dell’Aeronautica brindisino, che partecipò alla II guerra mondiale, sosteneva che due erano le cause che hanno evitato i bombardamenti: i piloti degli aerei Alleati non riuscivano ad individuare facilmente Tuturano, che, trovandosi in una specie di conca naturale, era protetto dalla vegetazione; inoltre, non volevano colpire il vicino campo di prigionia, in cui c’erano gli Alleati e le poche case venivano scambiate, erroneamente, come sede del campo, che di conseguenza ha svolto, involontariamente, una funzione protettiva per l’intero abitato. Le persone anziane ricordano soltanto la caduta di due bengala in piazza e una esplosione in vicinanza del cimitero. Comandante del campo di Tuturano è stato il Colonnello Favia, brindisino. La documentazione relativa ai campi di prigionia e detenzione in Italia, durante la seconda guerra mondiale, è molto scarsa. In quasi tutte le regioni vi erano campi, più di 400 secondo alcuni storici, gestiti generalmente dalle milizie fasciste, in funzione dell’internamento civile o militare. Vi erano campi di concentramento per ebrei e oppositori politici, per prigionieri di guerra, per smistamento e transito, per smistamento e lavoro coatto, per raccolta profughi, per reclusione. Malgrado le ricerche effettuate non esiste una documentazione riguardo al campo PG85, forse perchè gli archivi del Ministero della Guerra furono distrutti prima della partenza del re per Brindisi. Le notizie arrivano soprattutto dai reduci di guerra Alleati. A Roma, presso l’Ufficio storico dell’Esercito, è stato 3 trovato il documento, all’epoca segreto, avente la seguente intestazione: “SITUAZIONE PG DELL’IMPERO BRITANNICO E SUOI ALLEATI DIVISI PER NAZIONALITA’ E GRADO ALLA DATA DEL 15 LUGLIO 1942” . In questo documento si rileva che, a tale data, nel campo di Tuturano PG 85, vi soggiornavano: 124 sottufficiali inglesi 1.447 militari di truppa inglesi 1 militare di truppa indiano 16 sottufficiali sudafricani 147 militari di truppa sudafricani 10 sottufficiali neozelandesi-­‐canadesi e altri britannici 146 militari di truppa neozelandesi-­‐canadesi e altri britannici 2 ufficiali inferiori francesi degaullisti – polacchi –greci-­‐ norvegesi – slavi (nota: degaullisti) 1 militare di truppa francesi degaullisti – polacchi –greci-­‐ norvegesi – slavi (nota: degaullista) 1.894 totale militari presenti Dalle numerose foto di allora si può constatare che, i prigionieri Alleati, nei campi di concentramento in Italia, erano in buone condizioni, sia di vestiario che di nutrizione. Trooper Gilbert MH Knott della 4a Royal Tank Regiment, 54a Royal Armoured Corps, catturato in Nord Africa, prigioniero dal giugno 1942 a maggio 1945, ha soggiornato presso il campo PG 85 di Tuturano dal 28 novembre 1942 fino al 26 maggio 1943. La sua è una testimonianza particolareggiata. Sbarcato a Brindisi arriva al campo di Tuturano e scrive: “la prima notte ho dormito bene”. L’alimentazione, consiste in pane, pasta (maccheroni), riso, formaggi, cioccolato, salmone, frutta, verdura e scatolame. Arrivano poi, al campo i pacchi della Croce Rossa Internazionale, provenienti dalla Nuova Zelanda, dal Canada, dall’Inghilterra, con generi di conforto quali sigarette, biscotti, the, libri, e c’è la possibilità di acquistare altri generi alimentari, persino il vino, e non, nello spaccio del campo. Era in uso anche il baratto con i soldati italiani. Certamente le calorie giornaliere non erano sovrabbondanti, ma dalle foto dei prigionieri Alleati nei campi italiani si può rilevare che non c’è denutrizione e in alcuni campi si effettuano gare sportive. E’ per questo che molti ex prigionieri (come JANET GOSLING ed altri) sono tornati a Tuturano, in fondo c’è un buon ricordo, anche se non può essere considerato un periodo bello. Trooper ha registrato le cose essenziali di ogni giornata trascorsa, dalle condizioni meteorologiche all’alimentazione, agli episodi più significativi; il 5 dicembre 1942 è mancata la corrente e la giornata è stata molto fredda; il 19 dicembre 1942 nel campo ci sono stati ben 7 morti dovuti a polmonite, dissenteria, meningite; la notte tra il 14 e 15 dicembre 1942 Brindisi è stata bombardata e il giorno di Natale è stato molto piovoso. Il giorno 12 febbraio 1943 è stato ventoso, ma bello; il 28 febbraio il Nunzio del Vaticano ha visitato il campo. Non manca l’occasione per fare un bagno caldo. NOTIZIE TRATTE DAL NEW ZEALAND ELECTRONIC TEXT CENTRE Le condizioni di vita variano da campo a campo e in alcuni casi erano comuni: fame nei primi giorni di prigionia, sovraffollamento nei campi di transito (tra cui il campo di Tuturano PG 85), scarsa igiene, proteste, rapporti difficili tra italiani e prigionieri. All’inizio del 1942 Tuturano ebbe una epidemia di meningite, che allarmò italiani e prigionieri: un medico italiano certificò molte morti, presumibilmente per meningite, causate anche dalla malnutrizione. La disciplina era aspra, o almeno contraria alla Convenzione di Ginevra; alcuni uomini furono legati agli alberi per i piedi, dalle due alle dieci ore, per avere barattato i propri stivali con il pane dei soldati italiani. 4 Quando la Croce Rossa Internazionale individuò il campo di Tuturano, inviò pacchi di “conforto”; la scarsità di combustibile per le cucine divenne un problema, che i prigionieri risolsero usando le imposte delle finestre delle baracche. In poche settimane sparirono 150 imposte tra il disappunto degli italiani. I contatti con la popolazione italiana erano più diretti e comprensivi, ma nel campo di Tuturano un cuoco civile italiano fu messo in punizione per aver procurato ai prigionieri, con risorse proprie, delle torte speciali per Natale. Nel dicembre del 1942 nel campo di Tuturano scarseggiavano le cure mediche e si usava indiscriminatamente il bismuto per la dissenteria, l’influenza, la lombalgia, i reumatismi. Le richieste di ricovero in ospedale erano ignorati e le condizioni venivano aggravate dalla mancanza di medicinali, di attrezzature e dalla carenza di assistenza sanitaria. I pacchi di medicinali della Croce Rossa Internazionale salvarono parecchi uomini. I prigionieri, una volta sbarcati a Brindisi, venivano “disinfettati” e inviati a piedi nel campo PG 85 di Tuturano, in cui gli alloggi erano insufficienti. E mentre gli ufficiali prigionieri erano sistemati in baracche di legno, la truppa era alloggiata alla meglio in tende, in un mare di fango e dormiva su pagliericci con due coperte. Un posto di lavaggio ed una latrina per gli ufficiali, la truppa, invece, aveva a disposizione due piccole vasche per lavarsi e una fossa profonda tre metri per la latrina. Il cibo consisteva in pane, pasta o riso, frutta e verdura fresca, che poteva essere pagata anche a parte. I prigionieri avevano a disposizione sigarette, carte da gioco e giornali. Il 13 marzo 1943, dopo la scoperta di un focolaio di meningite, che provocò numerosi morti, i prigionieri furono tenuti in quarantena fino a maggio. In questo periodo ci furono casi di prigionieri legati agli alberi come punizione per tentativi di fuga o disobbedienza agli ordini del comando italiano. La popolazione civile tuturanese aveva un comportamento amichevole nei confronti dei prigionieri, cui forniva anche clandestinamente prodotti alimentari. Nei campi di concentramento, ad eccezione di pochi casi di collaborazione nella gestione quotidiana, vigeva sempre l’ostruzionismo, la conflittualità, l’astio, la riottosità nella esecuzione degli ordini e poi i piccoli dispetti, gli estenuanti ed esasperanti appelli e contrappelli, gli atteggiamenti di sfida e i toni sarcastici. Per fare un confronto, mentre a Tuturano vi sono stati casi di rifiuto degli ordini per protestare per la scarsità del cibo o l’utilizzo degli infissi per il fuoco delle cucine, a SANDBOSTEL, dove le insubordinazioni non erano minimamente tollerate, la notizia appresa, tramite radio ”Caterina”, dello sbarco degli Alleati in Normandia, portò entusiasmo tra gli italiani, che riempirono il laghetto-­‐ pozzanghera del campo con tante barchette di carta, come sfida per i tedeschi, che appresero anche loro, in questo modo, la notizia dello sbarco alleato: era l’unico modo per protestare senza conseguenze. Altre notizie da: (www.prisonerofwar.org.uk/autumn_2006.htm) 5 “SITUAZIONE PG DELL’IMPERO BRITANNICO E SUOI ALLEATI DIVISI PER NAZIONALITA’ E GRADO ALLA DATA DEL 15 LUGLIO 1942” -­‐ Documento segreto -­‐ Forse è l’unico documento che riporta notizie del campo PG 85 Trooper Gilbert MH Knott della 4a Royal Tank Regiment, 54a Royal Armoured Corps, prigioniero nel campo PG85 di Tuturano 6 Vignetta sarcastica che ritrae il momento in cui il sottufficiale italiano fa il “contrappello” in una baracca del campo di prigionia. 7 8 9 10 ZONE MALARICHE IN ITALIA SBARCO DI PRIGIONIERI A TARANTO 11 
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