SANT ’ANSELMO D’ AOSTA
ARCIVESCOVO DI CANTERBURY - DOTTORE DELLA CHIESA
Sant’Anselmo d’Aosta, o di
Canterbury, è una delle figure più insigni del Medioevo.
Figlio del longobardo Gandulfo dei Gisliberti e di Eremberga di
Ginevra, nobile della Borgogna, nacque ad Aosta nel 1033.
La madre, donna di profonda religiosità, educò il figlio, sin dalla
prima infanzia, ad una intensa spiritualità.
Il padre, autoritario e contrario al desiderio di
Anselmo a voler abbracciare la vita monastica, costrinse il giovane,
che intanto aveva perso la madre, a fuggire in Francia, ove peregrinò
per tre anni fino a che giunse in Normandia. Ivi trovò rifugio ed
accoglienza nell’Abbazia benedettina di Notre-Dame du Bec, retta dal
celebre maestro l’abate Lanfranco di Pavia.
Si fece monaco a ventisette anni e poco dopo fu ordinato sacerdote.
Allievo esemplare, ricco di fervore, si diede ai
suoi prediletti studi biblici e filosofici. Già, nel 1066, il normanno
Guglielmo il Conquistatore, dopo aver sconfitto ed ucciso re Aroldo II
nella battaglia di Hasting, divenne re e padrone d’Inghilterra col titolo
di Gugliemo I, e nel 1070 volle come primate ed arcivescovo di
Canterbury, l’abate Lanfranco.
Nel 1078, morto l’abate di Bec, Anselmo ne diviene il priore.
Nel 1089 alla morte del suo maestro Lanfranco, il re Guglielmo II il
Rosso con l’appoggio di tutti i vescovi inglesi manda a chiamare
Anselmo per ricoprire la carica di vescovo di Canterbury.
In quel tempo era papa Gregorio VII ( Ildebrando di
Soana ). Il conflitto tra papato ed impero era drammatico e complesso.
I monarchi si arrogavano il diritto di ingerenza nella vita della
Chiesa : pretendevano di nominare i vescovi e di avere parte alle
rendite ecclesiastiche.
Anselmo fu costretto a lasciare l’Inghilterra e ricorrere
a Roma, presso il pontefice Pasquale II. Per ben due volte conobbe
l’esilio. Peregrinò anche in Francia. Nel 1106 ritornò a Canterbury,
lottando e studiando.
Morì nella sua sede arcivescovile il 21 Aprile 1109, presso i monaci di
Christ Church, mentre venivano lette le parole di Gesù “Voi che avete
perseverato con me nelle fatiche……siederete con me a mensa nel mio
Regno” : aveva 76 anni.
La vocazione di sant’Anselmo era quella del
monaco dedito alla preghiera e alla contemplazione. Uomo di vasta
cultura, era maestro illustre in teologia. In terra inglese, suo malgrado,
sostenne una non facile battaglia contro i potenti, che si imponevano
negli affari della Chiesa. Ebbe, però, il tempo di scrivere opere poderose.
Celebri i due trattati : Monologion e Proslogion.
Il suo pensiero teologico, esposto in questi due libri,
rivela la concezione di Dio la cui esistenza si può dimostrare con “le
ragioni della fede e prove razionali”. Scriveva : “Non solo, o
Signore, Tu sei colui del quale non si può pensare cosa più grande, ma sei
qualcosa di maggiore di quel che si possa pensare”.
Le “Orazioni”, le “Meditazioni”, sono opere del Nostro Santo, in cui
traspare l’intuizione di Dio come Amore.
“Che io Ti cerchi desiderandoti,
che io Ti desideri cercandoti,
che io Ti trovi amandoti,
che io Ti ami trovandoti”.
Aveva una particolare venerazione per Maria, la Madre di Gesù.
“Benedetta sei tu e benedetto il frutto benedetto del tuo seno benedetto”.
Papa Alessandro III, il pontefice che nel 1165 soggiornò a Messina, nel
1170 proclamò Anselmo d’Aosta, Santo, per iniziativa di Tommaso
Becket. In quello stesso anno, il 29 Dicembre, regnando Enrico II,
Tommaso Becket subì il martirio e veniva canonizzato, dallo stesso
papa Alessandro III, il 21 Febbraio del 1173.
Clemente IX, nel 1720, dichiarò Sant’Anselmo, Dottore della Chiesa.
Gianni Mangano