Edizione: 18/12/2008 Libero LIB_giovedi - pagina 36 - stampata da: senaldi alle ore: 18.57.10 - colore 36 SPETTACOLI Giovedì 18 dicembre 2008 @ commenta su www.libero-news.it Danza Un musical di Garinei ballato da Chiara Noschese Riccardo III al Teatro Libero ::: IRENE VALLONE ::: MILANO ppp L’amore non è bello se non è litigarello. Torna “Il giorno della tartaruga”, il celebre musical firmato dalla ditta Garinei &Giovannini. Al posto di Delia Scala e Renato Rascel, cantano e ballano Christian Ginepro e la figlia d’arte Chiara Noschese. Sull’onda di nostrani evergreen “Come te non c’è nessuno”, si ride a crepapelle con le gag e i travestimenti del geometra Lorenzo e la casalinga Maria alle prese con la solita guerriglia coniugale, in attesa dell’agognato bebè. Siparietti anni’60 e nessun effetto speciale, la nuova edizione, firmata dalla Compagnia della Rancia per la regia di Saverio Marconi, chiude il 2008 col record degli spettatori. Segno che per divertirsi a teatro, ieri come oggi, bastano una buona sceneggiatura e artisti di talento. Al Fraschini di Pavia il 31 dicembre e a Capodanno. ppp Più che azioni gloriose o nefande, è bastata spesso una frase o addirittura una sola parola per consegnare alla storia un personaggio. Non occorre il “Veni vidi vici” di Giulio Cesare o l’“Obbedisco” di Garibaldi per ricordare l’uno e l’altro; ma chi, per esempio, conoscerebbe oggi il generale barone Pierre de Cambronne se non fosse per quella sua perentoria, inelegante “M….!” esclamata a Waterloo? E completamente dimenticato sarebbe il duca di Gloucester se, incoronatosi re Riccardo III e vistosi perduto, il 22 agosto del 1485, sul campo di battaglia a Bosworth, non avesse esclamato “A horse! a horse! My kingdom for a horse!”, il mio regno per un cavallo. Shakespeare ammazzato in sessanta minuti Solo quando ho udito questa battuta, l’altra sera, al teatro Libero di Milano, ho avuto la sicurezza di avere assistito alla rappresentazione del “Riccardo III” di Shakespeare in uno spettacolo, tra alternanti lampi di luce e buio profondo, creato con geniale fantasia dal regista Corrado d’Elia per l’avanguardistica Compagnia Teatri Possibili. Cinque atti che le grandi interpretazioni del passato erano riuscite, nel migliore dei casi, a contenere brillantemente in quattro ore, e che adesso D’Elia ha sintetizzato in poco più di una sessantina di minuti, con un valoroso gruppo di attori, ma falcidiando e ribaltando a tal punto il testo shakespeariano da renderlo irriconoscibile. Ciononostante, straordinario il successo. C. M. PEN. Un dramma dal romanzo di M. Forster Una violenza carnale guasta i rapporti fra indù e inglesi L’intramontabile Giulia Lazzarini in una storia di stupri e amicizie impossibili nell’India degli anni Venti ::: CARLO MARIA PENSA ppp Il teatro sempre più tra narrativa e cinema: ecco di nuovo in scena un romanzo dal quale era anche già stato tratto un film: “Passaggio in India” di Edward Morgan Forster, pubblicato nel 1924 quando ormai si cominciò a capire che l’apertura del Canale di Suez non avrebbe favorito, come si era sperato, la comunicazione fra la civiltà e la cultura di popoli diversi. Sull’adattamento teatrale del romanzo, compiuto dalla scrittrice indiana Santa Rama Rau, fu girato il film di David Lean, ed ora hanno messo le mani, per il Teatro Metastasio Stabile della Toscana, Sandro Lombardi e il regista Federico Tiezzi. Lunga genesi, dunque, di un raffinato spettacolo che sta cogliendo un caldo successo, anche se, in fondo in fondo, quel che ci racconta sembra coglierci alla lontana mentre oggi, più di ieri, al posto del Canale di Suez si è levata addirittura una barriera. La gentile signora Moore, in compagnia della futura nuora Adela Quested, scende dall’Inghilterra in India, a Chandrapore, dove il figlio Ronnie è magistrato civile, per conoscere e capire il mondo di quaggiù e creare, con la gente, una comunità di rapporti tra cultura e tradizioni. L’ospitalità e la cordiale comprensione del medico indiano Aziz e lo spirito progressista dell’insegnante inglese Cyril Fielding accendono le speranze di Mrs Moore, ma finiscono col creare una situazione di malessere, di incomprensioni, di intese frantumate che sfocia in un disgustoso incidente quando, durante una gita delle signore inglesi e degli amici indiani alle grotte di Marabar si dice…si crede… si sospetta che Adela sia stata violentata. Le illusioni della lady Non si può evitare un processo che, con spietatezza razzista sembra volgere subito contro l’imputato dottor Aziz: è dunque il crollo di tante illusioni, la partita è perduta, fino al momento in cui Adela ritratterà le accuse e la causa sfinirà nel nulla; ma il LA DECANA Una scena di Passaggio in India con (seduta a sinistra) Giulia Lazzarini (da 55 anni in teatro). PASSAGGIO IN INDIA REGIA Federico Tiezzi CAST Sandro Lombardi, Giulia Lazzarini, Graziano Piazza, Debora Zuin, Massimo Verdastro, Giovanni Franzoni, Sandro Mabellini, Silvio Castiglioni, Daniele Bonaiuti. IN SCENA Al teatro della Corte, Genova, ed ora in tournée. male si è compiuto, quell’intesa tra i popoli resterà una inutile fantasia: tutto tornerà come prima e l’unica a non soffrirne sarà, purtroppo, Mrs Moore che, come si verrà a sapere più tardi, è morta durante il suo ritorno in Inghilterra. Si è dunque fatto inutile quel passaggio in India che sarebbe dovuto servire per cancellare la miseria della diversità, per eliminare le asprezze e le incivili oscurità del razzismo: quegli abissi tra i popoli, insomma, che, forse più del romanzo, il dramma evidenzia nell’atteggiamento dei personaggi, ciascuno dei quali -come osservò Edward Forster, lui inglese che sta dalla parte degli indiani- non esiste per se stesso ma soltanto come vien visto dagli altri. Una terra di leggenda Una storia raccontata tanti anni fa, che vale con estrema amarezza ancora oggi, e lo spettacolo di Federico Tiezzi, traversando i pericoli tipici degli adattamenti di un ro- manzo, si impone per l’umanità che esprime nell’incanto scenografico di Francesco Calcagnini dominato da enormi carte geografiche e nel quale scorrono immagini cinematografiche di un’India piena di vita ma anche carica dei modi, degli usi e delle realtà fuori da un tempo legato alle tradizioni. Un cast eccellente per una mattatrice La regia di Tiezzi coglie i valori morali del dramma an- che attraverso gli atteggiamenti degli attori, a volte immobilizzati come figure esemplari di una situazione e, d’altro canto, realisticamente partecipi della disavventura in cui sono costretti. Interprete d’eccellenza Giulia Lazzarini nell’ingrato personaggio di Mrs Moore, accanto alla quale si impongono il Mr Fielding di Sandro Lombardi e il dottor Aziz di Graziano Piazza; con Debora Zuin (Adela) vogliamo ricordare anche Massimo Verdastro e Silvio Castiglioni.