24 DELL’ALIMENTAZIONE La storia di Nutrascience, una spin off universitaria nata nel giugno 2014 Oggi più che mai l’alimentazione è una scienza, a cominciare da quella “normale”, da tavola, dove comunque l’attenzione – come è giusto che sia – per cibi sani, oltre che buoni, è in costante aumento. Ma lo è soprattutto per l’alimentazione finalizzata a scopi salutistici e per il mantenimento di un buon stato di salute, come gli integratori. E’ in quest’ambito che opera Nutrascience, una spin-off nata nel giugno 2014 nell’ambito dell’Università di Modena che conta un gruppo di sette persone tutte modenesi. “Un team di ricercatori in ambito chimicoalimentare, farmaceutico e farmaceutico-tecnologico che, assieme a due soci, l’Ateneo e all’azienda Mediasalus, ha deciso di costituire questa innovativa società di ricerca”, raccon- ta Davide Bertelli, il presidente di questa giovane società. Nutrascience, infatti, offre un servizio completo ed innovativo di ricerca e sviluppo, consulenza, formazione e comunicazione, analisi di laboratorio, seguendo tutte le fasi di progettazione, formulazione e sviluppo, monitoraggio pre e post vendita degli alimenti. In effetti il territorio modenese, che ha nell’industria agroalimentare uno dei suoi fiori all’occhiello, parrebbe essere quello giusto per sviluppare l’attività di un’azienda come Nutrascience. “Noi – continua Bertelli – sviluppiamo analisi, prodotti e tecnologie per migliorare la qualità di ciò che mangiamo. Ad esempio, ora stiamo lavorando con un pool di aziende zootecniche Davide Bertelli, presidente di Nutrascience innovazione La ricerca al servizio 25 innovazione per cercare di individuare soluzioni in grado di contribuire alla decontaminazione delle materie prime usate nel ciclo alimentare degli animali di allevamento. Ed è appena il caso di ricordare come queste materie prime, alla fine, sono quelle che ritroviamo nei cibi che mangiamo quotidianamente”. Il problema è che la ricerca costa, e che la dimensione delle imprese modenesi, spesso piccole, non aiuta. Anche gli incentivi in materia in questo senso non aiutano, essendo troppo spesso fissati a soglie minime difficili da raggiungere per le aziende medio piccole. Ma c’è un altro importante ambito in cui opera Nutrascience, i prodotti nutraceutici. “Che sono sostanze non nutrienti di derivazione alimentare con proprietà salutistiche, estratte dagli alimenti e preparate per essere assunte dai consumatori sotto forma di medicamento, cioè come compresse, capsule, sciroppi, senza però ricadere nella famiglia dei farmaci, e che vengono distribuiti come integratori alimentari in quanto la legge non riconosce una specifica categoria. Noi lavoriamo anche in quest’ambito, anche se non produciamo almeno non lo abbiamo fatto sino ad oggi – con il nostro marchio”. In più c’è tutta l’attività informativa e formativa. “Collaboriamo con una testata on line di settore, dove curiamo inserti e approfondimenti scientifici, e abbiamo già prodotto materiale formativo per farmacisti e medici rispetto appunto alle tematiche nutraceutiche”. Insomma ambiti diversi, ma un mercato difficile. “Esattamente, perché l’interesse è notevole – abbiamo avuto modo di verificarlo partecipando a diverse fiere del settore, ma quando si tenta di concretizzare quest’ultimo ci si scontra inevitabilmente con il problema rappresentato dall’elevato costo della ricerca. E questo è un limite del settore, perché davvero alcuni problemi produttivi, in campo alimentare, potrebbero trovare una soluzione. Ora, comunque, stiamo guardando anche al mercato estero: abbiamo iniziato una collaborazione con un’azienda spagnola che produce integratori, per sviluppare un’attività di ricerca”. Poi ci sono le problematiche amministrative e gestionali, “che a volte spaventano di più di quelle specificatamente tecniche – conclude Bertelli - Perché noi sappiamo fare, e credo bene, ricerca, ma siamo un po’ meno tagliati per le faccende… economiche. Magari potrebbe essere un’idea coinvolgere negli spin off universitari laureati in economia!”.