Bilancio Sociale 2011 Indice Lettera del presidente ..............................................................................................................................................................................3 1. Chi siamo ..................................................................................................................................... Errore. Il segnalibro non è definito. 1.1 La nostra storia ..................................................................................................................... Errore. Il segnalibro non è definito. 1.2 Il mondo che ci piacerebbe, la nostra visione ...............................................................................................................................7 1.3 Le nostre finalità e i valori che ci guidano .....................................................................................................................................7 1.4 Come siamo organizzati, l’assetto istituzionale e operativo .........................................................................................................9 1.5 La nostra forza: le risorse umane ................................................................................................................................................12 1.6 Il sistema delle relazioni: i nostri stakeholder e le reti di appartenenza .....................................................................................15 2. Le nostre attività ...............................................................................................................................................................................15 2.1 I Servizi per i più piccoli (12-36 mesi) ..........................................................................................................................................15 2.1.1. Il nido d’infanzia “Pappa e Ciuccio” e il micronido “Il lupo e il grillo”. ...............................................................................15 2.1.2 Sintesi dell'analisi dei bisogni dell' utenza in previsione di gara…………………………………………………………………………………….19 2.2 Le attività per bambini e ragazzi (1 -11 anni) ..............................................................................................................................22 2.2.1 Il centro gioco educativo Trovamici ...................................................................................................................................22 2.2.2 Il centro gioco educativo Villa Reghini ................................................................................................................................25 2.3 Il sostegno alle persone anziane .................................................................................................................................................27 2.3.1 Sorveglianza Attiva – Rete di solidarietà .............................................................................................................................27 2.4 I servizi rivolti alle persone diversamente abili ...........................................................................................................................29 2.4.1 Trasporto alunni diversamente abili ...................................................................................................................................29 2.4.2 Assistenza Scolastica……………………………………………………………………………………………………………………………………………………..Errore. Il segnalibro non è definito. 2.5 I servizi di pre scuola e accompagnamento sugli autobus……………………………………………………………………………………………………..31 2.5.1 Esperienza consolidata nel servizio………………………………………………………………………………………………………………………………..31 2.5.2 Le finalità educative del servizio di accompagnamento sugli scuolabus…………………………………………………………………………31 3. Monitoraggio tirocinanti…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….32 3.1. Strumento per valutazione percorso tirocinanti/inserimenti lavorativi terapeutici riabilitativi…………………………………………….34 3.1.1.Questionario………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….34 3.1.2.Radar……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..35 4. Le risorse economiche ......................................................................................................................................................................37 2 Bilancio sociale 2011 Lettera del presidente Nonostante l’inasprirsi della crisi economica, per la nostra cooperativa l’anno 2011 ha avuto un andamento che possiamo valutare di segno positivo. Attraverso un’oculata razionalizzazione gestionale abbiamo ottenuto un contenimento delle spese che si è accompagnato a un impegno lavorativo costante e sostenuto da una forte motivazione. La crisi colpisce soprattutto le fasce economiche più deboli: giovani, anziani, persone generalmente in situazione di svantaggio – molti dei beneficiari dei nostri servizi cioè, o, come abbiamo imparato a dire, i primi e più diretti fra gli stakeholders esterni. L’unica risposta possibile a queste urgenze, e soprattutto l’unica risposta efficace, per noi è quella di mirare a una qualità alta del nostro lavoro, sostenuto da valori quali la partecipazione, la trasparenza e non ultimo la leggibilità del nostro operato. Può sembrare una scelta azzardata, o addirittura controcorrente. Quando per le famiglie la stabilità del lavoro comincia a delinearsi come una sorta di miraggio è infatti più facile disporsi ad accettare molti compromessi: meno tutele, meno diritti, e dunque, complessivamente, una parziale rinuncia alla nostra dignità lavorativa. E tuttavia rimaniamo convinti del contrario: una maggiore attenzione alle buone pratiche del nostro agire lavorativo quotidiano risulta, in definitiva, vincente. Questo ci sembra anche lo spirito sotteso alla messa in pratica delle procedure dei sistemi di qualità, e in particolar modo della certificazione SA8000:2008. Per permettere una più facile comprensione dei dati il documento che di seguito andiamo a presentare è stato diviso in due parti: la prima parte contiene i dati generali della cooperativa, la seconda contiene i dati e le informazioni inerenti alla norma di certificazione SA8000:2008. In particolare, nella seconda parte del documento abbiamo dato ampio risalto a tre argomenti: la sintesi di un’analisi dei bisogni dell’utenza in direzione della preparazione per la partecipazione a una gara; l’individuazione e la valorizzazione degli aspetti educativi in un tipo di servizio, l’accompagnamento sugli scuolabus, che spesso viene considerato soltanto dal punto di vista tecnico-organizzativo; la descrizione sintetica di uno strumento di analisi delle competenze che abbiamo pensato di utilizzare nel monitoraggio dei percorsi di tirocinio e/o di inserimento lavorativo terapeutico riabilitativo. Queste analisi, per quanto succinte, secondo noi rendono ben evidente lo stile di lavoro di una cooperativa che da più di 10 anni opera per la produzione sociale sul territorio, con finalità non esclusivamente commerciali e soprattutto in funzione di un’attività preventiva concreta. 3 Bilancio sociale 2011 1. Chi siamo 1.1 La nostra Storia 2002 Il 21 maggio viene costituita la cooperativa È avviata la gestione del Centro per l’Infanzia Pappa e Ciuccio di Stabbia - Cerreto Guidi 2003 Iscrizione al programma comunitario di qualità Quasar e attivazione delle attività di check up e monitoraggio È avviata la gestione del Centro d’ascolto per il progetto” Rete di Solidarietà” di Cerreto Guidi Approvazione del progetto per la realizzazione dell’ Asilo Nido Aziendale finanziato dalla Regione Toscana 2006 Viene avviato il servizio di assistenza e trasporto scolastico per alunni disabili per il Comune di Cerreto Guidi 2007 È avviata la gestione del micronido Il lupo e il Grillo di Bassa – Cerreto Guidi Inizia la gestione dei Centri Estivi per il Comune di Monsummano Terme 2008 Inizia la gestione dei Centri Estivi per il Comune di Cerreto Guidi È affidata alla cooperativa la gestione del centro Trovamici di Empoli Inizia la gestione del Centro Ludico Villa Reghini 2010 La Cooperativa si aggiudica i CIAF di Stabbia e Lazzeretto per conto del Comune di Cerreto Guidi La cooperativa inizia a sviluppare il settore cultura, viene gestita un biblioteca nel Comune di San Miniato Alla cooperativa viene affidata la gestione della ludoteca “Tana di Balou” di Larciano 2011 Gestione del servizio di sostegno all’handicap scolastico dal Comune di Capraia e Limite Accompagnamento sugli scuolabus del Comuni di Capraia e Limite e Monsummano Terme Gestione della biblioteca Comunale Capraia e Limite “Pablo Neruda” Servizio di archivio e deposito documentale del Comune di Vinci 4 Bilancio sociale 2011 1.2 Il mondo che ci piacerebbe, la nostra visione La nostra cooperativa lavora nella quotidianità avendo sempre presente un sogno ambizioso, un mondo ideale che ci piacerebbe contribuire a costruire. Vorremmo una società accogliente dove: le persone hanno tutte gli stessi diritti e l’opportunità di crescere e realizzarsi nella vita privata e nel lavoro, indipendentemente dalla loro estrazione sociale, dal loro sesso o dalla loro nazionalità; la famiglia è sostenuta e accompagnata in quanto primo punto di riferimento per i bambini e i ragazzi, trasmettendo loro il valore del rispetto della diversità e degli altri e la stima in se stessi; i bambini e i ragazzi vedono garantiti i propri diritti e i propri bisogni; sono considerati come individui e sostenuti per poter esprimere al meglio le proprie personali potenzialità e avere fiducia nel proprio futuro e nel prossimo. Se pensiamo alla nostra organizzazione ci immaginiamo come un punto di riferimento riconosciuto per i servizi alla famiglia e all’infanzia sul nostro il territorio. Una realtà capace di leggere i bisogni e di mettere appunto strategie e progettualità in grado di soddisfarli, anche grazie all’attitudine a lavorare in modo sinergico e con spirito di squadra, non solo al proprio interno, ma anche con le istituzioni e le altre realtà che si occupano di sociale. Una cooperativa governata in modo democratico e partecipato che garantisce a tutti i suoi membri, nel rispetto dei ruoli e delle competenze, la possibilità di esprimersi e impegnarsi in modo concreto per il miglioramento continuo dei servizi; in grado di garantire la possibilità ai propri lavoratori di crescere professionalmente e dare il massimo nel proprio lavoro, ricevendo la giusta gratificazione per l’impegno e la passione messa in gioco. 1.3 Le nostre finalità e i valori che ci guidano La nostra cooperativa è nata con il duplice obiettivo di offrire servizi in ambito sociale e culturale e creare opportunità di lavoro sul territorio. Per questo siamo impegnati nella progettazione e nella gestione di servizi educativi pensati per rispondere al meglio ai bisogni delle famiglie e essere un “luogo” dove accogliere i bisogni e coltivare le potenzialità dei bambini e di servizi di sostegno e assistenza rivolti alle persone che si trovano in una situazione di difficoltà, qualunque sia la loro età. 5 Bilancio sociale 2011 Il lavoro, in quanto fondativo per la cittadinanza, rappresenta per noi un valore da garantire nella concretezza e custodire, come diritto imprescindibile, per l’identità sociale dell’individuo. Per questo è nostro obiettivo essere opportunità di occupazione e di crescita professionale per soci e dipendenti, certi che un ambiente di lavoro sereno e stimolante sia non solo fonte di benessere per i lavoratori ma anche condizione indispensabile per realizzare servizi di qualità. I nostri valori Centralità della Persona Per noi ogni persona è un individuo unico e complesso, fatto di emotività, bisogni fisici e sociali, che deve essere valorizzata nel rispetto delle sue potenzialità e delle sue difficoltà. La centralità della persona è il nostro primo riferimento sia nei rapporti con gli utenti, per i quali cerchiamo di sviluppare servizi che partono da una analisi dei bisogni del territorio e che dedicano attenzione a valorizzare i momenti di dialogo e ascolto; sia nei confronti di soci e dipendenti ai quali cerchiamo di offrire l’opportunità di esprimere opinioni, idee, eventuali motivi di disagio e per i quali proviamo a individuare compiti e ruoli idonei alle attitudini e alle esigenze. Partecipazione La partecipazione è la capacità di sentirsi ed essere parte attiva in un gruppo, con un atteggiamento propositivo e responsabile, per raggiungere insieme degli obiettivi comuni . La partecipazione è un valore fondamentale per promuovere la crescita della nostra cooperativa e può essere realizzata partendo da una condivisione di esperienze e informazioni costante tra le persone impegnate nei vari ruoli decisionali e operativi, nel rispetto reciproco. Cultura La cultura è per noi il bagaglio di esperienze e conoscenze personali di ognuno, ma anche il frutto dello scambio tra realtà, vissuti e punti di vista diversi. La nostra cooperativa cerca di coltivare questo valore non solo mettendo a diposizione di utenti e lavoratori diversi strumenti (libri, documenti, internet...) e opportunità formative, ma soprattutto cercando di favorire momenti di confronto (ad esempio tra colleghi o con gli utenti) dove ognuno, portando qualcosa di sé e ricevendo stimoli dagli altri, possa acquisire conoscenze e affinata sensibilità. Amicizia L’amicizia è quel legame caratterizzato da lealtà, fiducia, rispetto reciproco e intesa che lega le persone. È per noi importante che la cooperativa sia un ambiente sereno, dove non ci siano né invidia né competizione ma collaborazione e spirito di squadra, indispensabili per superare le difficoltà che il lavoro inevitabilmente pone. Diritto al lavoro Crediamo fermamente nel diritto al lavoro di tutte le persone come riconosciuto dalla nostra Costituzione. Il diritto al lavoro è il diritto di ognuno ad avere la possibilità di realizzarsi e raggiungere un’autonomia economica e personale grazie al proprio impiego; delle persone giovani per avere l’opportunità di fare esperienza e acquisire una professionalità; di chi ha perso l’impiego a trovare un’altra occupazione e di non restare ai margini della società; di chi ha difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro per problemi fisici, di salute o sociali, di poter mettere in pratica le proprie capacità e avere una propria indipendenza; è il diritto ad avere un ambiente di lavoro sereno e soprattutto sicuro; è il diritto a vivere in una società dove il riconoscimento sul lavoro e le opportunità dipendono dalla propria capacità e dal proprio impegno e non dalle proprie conoscenze e posizione sociale. La cooperativa pratica il diritto al lavoro innanzitutto garantendo a tutti i lavoratori un contratto regolare e un ambiente di lavoro dove son rispettate le disposizioni in tema di sicurezza, ma anche promuovendo la crescita professionale e la formazione e l’impegno costante per cercare di assicurare nei limiti del possibile la continuità lavorativa a soci e dipendenti. 6 Bilancio sociale 2011 1.4 Come siamo organizzati, l’assetto istituzionale e operativo La cooperativa Eskimo fin dalla sua costituzione si occupa di ideare, gestire e realizzare servizi sociali, sanitari e educativi in grado di rispondere alle esigenze del territorio. Eskimo è una cooperativa sociale iscritta nella sezione A dell’albo regionale delle cooperative sociali, sezione provinciale di Firenze. La cooperativa è una Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (ONLUS) di diritto come previsto dal La nostra cooperativa ha ottenuto nel 2008 la certificazione SA 8000:2008; una certificazione volontaria che attesta il rispetto di requisiti di responsabilità sociale e di criteri di eticità nello svolgimento delle attività. La norma SA 8000 è uno standard internazionale nato per verificare i comportamenti aziendali in tema di rispetto dei diritti umani, rispetto dei diritti dei lavoratori, tutela contro lo sfruttamento dei minori, garanzie di sicurezza e salubrità sul posto di lavoro. Lo standard è basato sulla Dichiarazione Internazionale dei Diritti Umani, sulla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Bambino e sulla Convenzione ILO (International Labour Organization), Convenzione delle Nazioni Unite per eliminare tutte le forme di discriminazione contro le donne. La certificazione è stata rilasciata all’ Ente di certificazione indipendente C.I.S.E., Fondatore del Network Lavoro Etico. D. Lgs 460/97. È inoltre iscritta al Registro Prefettizio delle cooperative sociali e all’Albo Nazionale delle Società Cooperative. Come previsto dallo Statuto sono organi della cooperativa l’ Assemblea dei soci, il Presidente e il Consiglio di Amministrazione L’Assemblea è costituita dai soci che aderiscono alla cooperativa ed è l’organo che assume le decisioni, nel rispetto del metodo collegiale, in materia di approvazione del bilancio, ripartizione del ristorno e distribuzione degli utili, nomina Come diventare soci Per diventare soci della cooperativa occorre presentare domanda all’organo amministrativo precisando anche l’attività effettivamente svolta, l’esperienza pregressa relativa a quei settori nei quali la cooperativa opera, le competenze professionali possedute e il tipo di rapporto lavorativo che si intende instaurare. Il Consiglio di Amministrazione decide circa l’ammissione del socio, tenendo conto della coerenza con gli interessi e le strategie dell’organizzazione e assicurandosi che l’ammissione del nuovo socio non comprometta l’erogazione del servizio mutualistico ai soci preesistenti. La motivazione dell’eventuale rifiuto è resa esplicita. dell’organo amministrativo, modifiche all’atto costitutivo, nomina dei sindaci, adesione paritetico, a un gruppo nomina dei cooperativo liquidatori e decisione dei criteri di liquidazione. L’ Assemblea è chiamata inoltre a deliberare per le operazioni che comportano una sostanziale modificazione dell’oggetto sociale o una rilevante modificazione dei diritti dei soci 7 Bilancio sociale 2011 L'Assemblea delibera a maggioranza assoluta dei voti. Per le votazioni si procede Nel 2011 l’Assemblea si è riunita 1 volta in maniera ordinaria: normalmente col sistema della alzata di mano, - Per l’approvazione del Bilancio chiuso al 2010 salvo diversa deliberazione dell'Assemblea. Con la presenza della totalità dei soci aventi diritto. Nelle Assemblee hanno diritto al voto coloro che risultano iscritti nel libro dei soci da almeno 90 giorni e che non siano in mora nei versamenti delle quote sottoscritte. Ciascun socio, indipendentemente dalla tipologia di adesione, ha diritto a un solo voto. Un socio può delegare con delega scritta un altro socio affinché lo rappresenti in assemblea, tranne che quest’ultimo non faccia parte del Consiglio di Amministrazione. L'Assemblea è presieduta dal Presidente dell'Organo amministrativo ed in sua assenza dal Vice Presidente. L'Assemblea provvede anche alla nomina di un segretario. Al 31 dicembre 2011 la cooperativa conta 9 soci, 8 donne e 1 uomo. Di questi 5 hanno un contratto di lavoro part time a tempo indeterminato, 3 hanno un contratto full time a tempo indeterminato, ed 1 ha un contratto a progetto. Eskimo è amministrata da un Consiglio di Amministrazione eletto dall'Assemblea dei soci. Attualmente ne fanno parte 5 soci di cui 4 donne. Nel 2011 il Consiglio di Amministrazione si è riunito cinque volte L'Organo amministrativo, resta in carica per un periodo non superiore ai tre anni, è investito dei più ampi poteri per l'amministrazione della cooperativa, pertanto può deliberare gli atti e i contratti di ogni genere inerenti l'attività sociale. Il Consiglio elegge al suo interno il Presidente e il Vicepresidente. 8 Bilancio sociale 2011 Il Presidente rappresenta legalmente la cooperativa e ha il compito di convocare il Consiglio di Amministrazione, fissare l'ordine del giorno, coordinare i lavori e provvedere affinché i consiglieri siano informati sulle materie iscritte all'ordine del giorno. A livello operativo il lavoro è organizzato in modo da soddisfare le esigenze imprenditoriali della cooperativa. Per questo sono state individuate delle aree di intervento che rappresentano il livello di coordinamento di diversi servizi omogenei per tipologia. Per monitorare costantemente l’andamento dell’attività a livello gestionale, ogni servizio ha un proprio Responsabile e coincide con uno specifico centro di costo. Eskimo è suddivisa in 4 aree: Area erogazione Servizi; area Economico Finanziaria area Progettazione e Area Risorse Umane. Ogni area è diretta da un responsabile che è referente presso i committenti, svolge funzione di raccordo con la Direzione, si occupa di attività di valutazione e elaborazione degli strumenti di verifica e di gestione di sua competenza, predispone i turni e le sostituzioni. 9 Bilancio sociale 2011 La salute e la sicurezza sono al centro delle politiche organizzative di Eskimo, che vive come impegno fondamentale quello di garantire ai propri lavoratori e a chi per diverso motivo è coinvolto nelle attività aziendali, un luogo di lavoro salubre e sicuro. La cooperativa ha adottato diverse misure in tal senso, tra queste le principali sono: - Nomina di un Responsabile della Salute e la Sicurezza dei Lavoratori; - Nomina di un Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza; - Attenzione alla realizzazione di un ambiente lavorativo sicuro; - Introduzione di un Manuale sulla Sicurezza; - Realizzazione di un corso di formazione per i nuovi assunti. Per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro, il 2011 non ci sono stati incidenti. 1.5 La nostra forza: le risorse umane La tipologia di servizi offerti dalla cooperativa rendono particolarmente importante l’apporto dato dai lavoratori, siano essi soci o dipendenti. La loro competenza e la loro professionalità sono la componente fondamentale che determina la qualità del nostro lavoro. Oltre all’impegno dei propri soci, la cooperativa nel 2011 si è avvalsa del lavoro di 56 dipendenti impiegati nella realizzazione delle diverse attività. I lavoratori di Eskimo sono in gran parte donne, impiegate con un contratto di lavoro part time a tempo indeterminato. Tutti i contratti di lavoro vigenti sono conclusi nel rispetto dei Contratti Collettivi Nazionali di riferimento. Per gli anni a venire la cooperativa ha l’obiettivo di migliorare il rapporto contrattuale dei dipendenti cercando, ove le condizioni economiche lo rendano possibile, di aumentare la percentuale di contratta a tempo indeterminato rispetto a quelli a tempo determinato o a progetto. 10 Bilancio sociale 2011 La formazione dei lavoratori è uno degli obiettivi principali di Eskimo. Negli anni nostri lavoratori hanno partecipato attivamente a corsi, seminari e convegni finalizzati al raggiungimento di qualifiche professionali, all’aggiornamento e alla specializzazione e all’approfondimento su tematiche specifiche di interesse della cooperativa. La formazione ha assunto un ruolo sempre più strategico ed è diventata sempre più un elemento strutturale della nostra organizzazione con obiettivi mirati. È stato nominato un responsabile della formazione che, lavorando in team con i responsabili di area e di servizio, raccoglie i bisogni formativi emergenti. Periodicamente vengono realizzate riunioni con i responsabili di area e i lavoratori e, sulla base di quanto emerso, viene elaborato un piano di formazione che cerca di soddisfare i bisogni formativi, compatibilmente alle risorse economiche e le esigenze lavorative presenti. Ogni processo formativo viene monitorato in maniera continua così da poter esser se necessario modificato per aderire al meglio agli obiettivi stabiliti. I corsi di formazione realizzati nel 2011 OGGETTO DELLE SOGGETTO ATTIVITÀ FORMATIVE FORMATORE Corso di Confartigianato addestramento Pistoia FORMAZIONE SOGGETTI A CUI È PRODOTTA E/O STATA RIVOLTA LA PARTECIPATA FORMAZIONE partecipata Responsabili di ORE DURATA DEL ORE CORSO DI FORMATIVE FORMAZIONE COMPLESSIVE 10 4 40 3 8 24 NUMERO PARTECIPANTI struttura antincendio rischio basso Classificazione Asev partecipata Bibliotecari decimale Dewey 11 Bilancio sociale 2011 L’approccio Istituto degli toscano Innocenti partecipata Responsabili di 2 11 22 struttura all’educazione della prima infanzia Corso di primo Misericordia di partecipata Dipendenti 1 12 12 partecipata Educatori 7 50 350 partecipata Educatori 7 10,5 73,5 Eskimo prodotta Dipendenti 7 20 140 Eskimo prodotta Responsabili di 5 12 60 4 4 16 46 131,5 737.5 Vinci soccorso d.lgs 81/08 e D.M. 388/2003 Animatrice di Centro Studi educazione Bruno Ciari familiare Convegno: “Il Centro Studi piccolo bruco mai Bruno Ciari sazio e altre storie…” L’Adb in situazione educativa/assiste nziale Formazione inerente il struttura sistema di gestione interno della qualità, norma UNI EN ISO 9001:2008 Corso Eskimo prodotta Dipendenti introduzione alla norma SA8000 in ambito di lavoro etico Totale ore formazione 12 Bilancio sociale 2011 1.6 Il sistema delle relazioni: i nostri stakeholder e le reti di appartenenza Svolgiamo le nostre attività grazie all’apporto fondamentale di soci, dipendenti e collaboratori che lavorano ogni giorno per realizzare al meglio i servizi che offriamo e conseguire gli obiettivi che ci siamo posti, con la consapevolezza che, per rispondere al meglio ai bisogni dei nostri utenti e dare il nostro contributo per migliorare la qualità della vita della comunità locale, è indispensabile operare con un rapporto di scambio e collaborazione con gli enti pubblici e le realtà del privato sociale, in primo luogo associazioni, cooperative sociali e loro consorzi, che operano in ambito sociale e culturale e che si dimostrano disponibili a condividere e a sviluppare insieme un‘attività o un progetto. Crescendo la nostra cooperativa è riuscita a occupare un numero sempre maggiore di persone e questo ha reso sempre più significativo il rapporto con le organizzazioni sindacali. La capacità di realizzare servizi di qualità e gestire al meglio la nostra organizzazione è determinata anche dall’affidabilità e dalla competenza dei nostri fornitori di beni e servizi. Stakeholder interni Risorse Umane Sono tutte quelle persone che hanno un rapporto di lavoro con la cooperativa a titolo di dipendenza, di collaborazione o volontariato. I dipendenti sono in numero crescente rispetto all’anno precedente. La crescita è determinata dalla maggiore opportunità di flessibilità organizzativa offerta da contratti a tempo determinato nei seguenti casi: la necessità di lavoratori per periodi brevi e non ripetuti nell’arco dell’anno (attività stagionali quali i centri estivi); le richieste da parte dei clienti di convenzioni entro l’anno. Soci Lavoratori Sono i dipendenti che hanno deciso di partecipare alla gestione del progetto sociale della cooperativa. I soci lavoratori rappresentano il principale stakeholder interno. Il loro operato è l’elemento essenziale su cui si fonda l’azione di Eskimo. 13 Bilancio sociale 2011 Utenti Clienti Pubbliche Amministrazioni I fruitori finali dei servizi, i ragazzi che partecipano alle attività dei CIAF o presso i centri estivi, i bambini che frequentano gli asili nidi, i ragazzi diversamente abili che usufruiscono dell’operatore di supporto a scuola. Gli utenti sono il primo stakeholder esterno, infatti gli utenti sono i beneficiari dei nostri servizi, coloro che direttamente entrano in contatto con i nostri operatori e che beneficiano della loro professionalità Sono i Comuni con i quali la Cooperativa ha un rapporto di Covenzione, ad oggi: il Comune di Cerreto Guidi (FI), il Comune di Capraia e Limite S/A (FI), il Comune di Monsummano Terme (PT), Comune di Larciano (PT). Inoltre, l’Associazione Culturale “Il Ponte” di Empoli, ed attraverso il Consorzio Metropoli la Cooperativa interagisce con Il Comune di San Miniato (PI) I clienti committenti rappresentano il principale stakeholder esterno della Cooperativa Comuni, Provincia, Regione, in quanto enti di governo del territorio nel quale operiamo. La Pubblica Amministrazione se da un lato rappresenta il principale cliente committente, dall’altro è il soggetto destinatario di imposte e tasse oltre a essere uno dei maggiori sostenitori della cooperativa in termini di contributi e sovvenzioni. Organizzazioni esterne Consorzi Partecipati La Cooperativa è socia di 2 Consorzi (Pegaso Network della Cooperazione sociale Toscana Onlus, caratterizzato da un’attività prettamente formativa e Metropoli Società Cooperativa Sociale onlus, caratterizzato da un’attività prevalentemente commerciale). La Cooperativa partecipa alla vita sociale dei 2 consorzi in maniera attiva, soprattutto con quello commerciale (Metropoli) con il quale partecipa ai bandi di gara per ampliare i propri servizi. Organizzazione sindacale Le organizzazioni sindacali di riferimento per i lavoratori di Eskimo nei loro diversi organismi di rappresentanza. Il sindacato che attualmente interagisce con la Cooperativa è la CGIL di Empoli. L’aumento della parte Lavorativa verificatasi negli ultimi anni e le recenti modificazioni normative riguardanti il CCNL della cooperazione sociale hanno portato ad un confronto più continuo con il sindacato. Stakeholder esterni Comunità Locale Raggruppa la cittadinanza dei territori in cui la Cooperativa espleta i propri servizi, Comune di Cerreto Guidi (FI), Comune di Empoli (FI), Comune di Capraia e Limire S/A (FI), Comune di Monsummano Terme (PT), Comune di Larciano (PT), Comune di San Miniato (PI). Il riconoscimento da parte della Cooperativa di essere parte di un sistema più ampio come quello della comunità locale (concetto della mutualità allargata) fa si che essa cooperi con gli attori che la compongono per favorire la vitalità, la dinamicità e la capacità di risposta alle istanze di un territorio. Tale impegno si concretizza nell’adesione a progetti di solidarietà e nel sostegno a proposte sociali e culturali promosse da istituzioni e associazioni locali. Sono tutte quelle organizzazioni che ruotano intorno alla cooperativa. Legacoop, Associazione di Volontariato (Misericordia di Vinci, Associazione Culturale Medicea, Auser, Rivallegra ). Le associazioni di utenti, culturali e ricreative. Tutti coloro che, singolarmente o all’interno di associazioni, prestano attività di volontariato nei servizi. o che entrano in contatto con la Cooperativa. Fornitori Le aziende che forniscono beni e servizi utili alla realizzazione dell’attività caratteristica. Il fornitore è un partner essenziale per una migliore erogazione del servizio. La Cooperativa ha attivato, in ottemperanza alla normativa UNI EN ISO 9001:2008, ed SA 8000:2008 una banca dati per la gestione e il controllo dei fornitori critici. Questi ultimi vengono periodicamente valutati in relazione a specifici parametri quali: affidabilità, caratteristiche tecniche, conformità alle norme, costo, condizioni pagamento, tempi di consegna, trasporto, consulenza all'acquisto, risoluzione problemi e risposto delle norme e principi SA 8000:2008 14 Bilancio sociale 2011 2. Le nostre attività 2.1 I Servizi per i più piccoli (12-36 mesi) 2.1.1. Il nido d’infanzia “Pappa e Ciuccio” e il micronido “Il lupo e il grillo”. Entrambi sono servizi del Comune di Cerreto Guidi gestiti dalla cooperativa Eskimo e dall’Associazione Culturale Medicea, rispettivamente: - “Pappa e Ciuccio” nasce nell’ottobre del 1999, a Stabbia. Il nido è in grado di accogliere 32 bambini di età compresa tra i 12 e i 36 mesi; - “Il lupo e il grillo” nasce nel dicembre del 2007, a Bassa. Il micronido è in grado di accogliere 12 bambini di età compresa tra i 12 e i 36 mesi. L’obiettivo dei nostri nidi è quello di promuovere nei bambini la socializzazione, lo sviluppo dell’autonomia, la costruzione dell’identità, nonché l’acquisizione di competenze nelle varie aree dello sviluppo legate all’età. I nostri servizi, oltre a costituire per i genitori un luogo sicuro e ricco di stimoli dove lasciare i propri figli durante le ore lavorative, promuovono anche la loro partecipazione alla quotidianità del nido, cercando di rafforzare la rete di interrelazioni tra le famiglie, le istituzioni educative e la comunità sociale di cui i bambini sono soggetti attivi ed indispensabili. L’orario di apertura dei nidi va dalle ore 7,30 alle ore 16,30. Per venire incontro alle diverse esigenze delle famiglie, è prevista la possibilità di scegliere tra 3 moduli orari: Corto senza pranzo (dalle 7,30 alle 12,00) Corto con pranzo (dalle 7,30 alle 13,30) Lungo con pranzo e nanna (dalle 7,30 alle 16,30) Il calendario di apertura dei servizi va dal mese di Una giornata ai nostri nidi 7,30 – 9,30 9,30 – 10,15 10,15 – 10,30 10,30 – 11,30 11,30 – 12,00 1° uscita 12,00 – 13,00 13,00 – 13,30 2° uscita 13,30 – 15,45 15,45 – 16,00 16,00 – 16,30 Accoglienza e gioco libero Colazione Gioco assistito Attività strutturata Cambio, preparazione al pranzo e Pranzo Cambio, preparazione alla nanna e Nanna Cambio Merenda e ultima uscita settembre al mese di luglio, con chiusura per le vacanze estive nel mese di agosto. Il gruppo dei bambini è organizzato secondo il criterio compositivo dell’età eterogenea e solitamente i bambini sono divisi in due sezioni per la maggior parte della giornata. 15 Bilancio sociale 2011 Solo per lo svolgimento di alcune attività strutturate con obiettivi più specificamente legati alle età il gruppo dei bambini può essere suddiviso in più sottogruppi. Il servizio dei nidi è realizzato grazie al lavoro di educatrici e operatrici socio-assistenziali. Le educatrici, oltre a promuovere lo sviluppo globale del bambino durante ogni momento della giornata, progettano, organizzano e curano l’ambiente, la scelta dei materiali, osservano e documentano l’esperienza del bambino “in situazione”, promuovono e intrattengono rapporti con le famiglie e con il contesto sociale in cui operano (Comune, Scuola dell’Infanzia...). Le operatrici socio-assistenziali si occupano dello sporzionamento dei cibi, delle forniture alimentari, della dispensa e curano la pulizia dell’ambiente interno ed esterno. La famiglia riveste un ruolo di grande importanza all’interno del nido d’ infanzia, in quanto è considerata un elemento fondante di tutto il progetto educativo. I rapporti con le famiglie possono essere distinti in formali ed informali. Gli incontri formali sono: I colloqui individuali; le Assemblee generali e di sezione; gli incontri tematici e di sostegno alla genitorialità. Fra questi incontri, alcuni sono più informativi, e altri sono mirati più al confronto, alla riflessione, alla condivisione di scelte, contenuti ed obiettivi del progetto educativo e della programmazione didattica. Fra gli incontri informali, ovvero quelli in cui ci si relaziona con le famiglie in maniera meno strutturata e più ludica, all’interno del nido d’infanzia sono previsti: Le feste; le gite; i laboratori creativi. Tutti questi momenti - nei quali vengono facilitati la conoscenza, gli scambi di opinioni tra i genitori, e tra genitori ed educatrici - facilitano un rapporto che spesso va oltre il contesto istituzionale, intensificando così le relazioni tra gli adulti. Gli asili sono in convenzione con Il Comune di Cerreto che gestisce sia l’iscrizione che la retta. 16 Bilancio sociale 2011 L’attività svolta nel 2011 - Nido “Pappa e ciuccio” di Stabbia Nel 2011 hanno lavorato per la realizzazione del servizio 4 educatrici e 3 operatrici socioassistenziali. Gli staff di lavoro operano con continuità dall’apertura dei nidi, consolidando il proprio sapere professionale, le competenze procedurali e l’esperienza operativa. Il personale educativo, periodicamente, partecipa a degli incontri di coordinamento con una pedagogista incaricata dal Comune di Cerreto Guidi. Dal marzo 2011 un’operatrice socio assistenziale ha chiesto di poter ridurre il proprio monte orario per motivi di salute. La richiesta è stata accettata e per complessive 4 ore settimanali il suo monte orario è stato completato da un’altra operatrice che, solitamente, era stata impegnata esclusivamente nelle sostituzioni. Per quanto riguarda l’aggiornamento professionale, le educatrici hanno completato il corso di animatrice di educazione familiare di complessive 50 ore, iniziato nel 2010. Per completare questo percorso tutte le educatrici hanno partecipato come osservatrici a due serate di educazione familiare presso altre strutture. Inoltre, dall’anno educativo 2010, le educatrici sono impegnate in un progetto di pittura “Mirò” per sperimentare, anche con i bambini più piccoli, l’incontro con l’arte. Referente del servizio: Natalia Cavallini - Nido “Il lupo e il grillo” di Bassa Nel 2011 hanno lavorato per la realizzazione del servizio 2 educatrici e una operatrice socioassistenziale. Per quanto rigurda le attività formative vale quanto scritto sopra per il nido “Pappa e Ciuccio” di Stabbia. Dalla nascita del micronido i due staff educativi operano in stretta sinergia. Referente del servizio: Martina Cenci 2.1.2 Sintesi dell’analisi dei bisogni dell’utenza in previsione di gara Per quanto riguarda il nido “Pappa e ciuccio” di Stabbia e il micronido “Il Lupo e il grillo” di Bassa , in sede di bilancio sociale, proponiamo una sintesi dell’analisi dei bisogni dell’utenza effettuata su dati 17 Bilancio sociale 2011 del 2011, in preparazione al bando di gara per i due lotti riguardanti le strutture. Viene messo particolarmente in risalto il fenomeno dell’immigrazione nel bacino di utenza e il mutamento, più generale, del modello familiare. Viene inoltre descritta una pratica di rilevamento del bisogno che si concretizza in un ascolto costante e lega direttamente il progetto didattico alla relazione con la famiglia che inserisce il bambino al nido. Il comune di Cerreto Guidi, negli ultimi anni, è stato interessato da un forte afflusso di immigrati. Secondo i dati rilevabili dall’Osservatorio Sociale Migranti – G.A. Migranti del Circondario Empolese Valdelsa, al 1 gennaio 2011, su un totale di 10787 residenti sul territorio comunale, i cittadini immigrati risultano 1344, cioè più del 12%. Nel periodo compreso dal 1 gennaio 2006 al 1 gennaio 2011 l’incremento è stato del 69%. Questo forte afflusso, in quanto caratterizzato in gran parte da famiglie giovani con figli, ha ridotto, nel computo statistico, il processo di invecchiamento della popolazione. L’etnia più numerosa presente sul territorio comunale è quella cinese, che al 1° gennaio 2011, contava 865 unità; seguita dall’etnia Albanese (214 unità) e Marocchina (68 unità); mentre in forte espansione si rivela l’etnia Georgiana (30 unità). Questa differenziazione nella composizione della popolazione del bacino di utenza, unito alla crisi della famiglia di tipo tradizionale, comporta rilevanti mutamenti di tipo culturali, sociali ed economici nel territorio. Proprio la crisi economica degli ultimi anni rende ancora più marcati questi mutamenti: sono sempre più presenti famiglie che si affidano ai servizi sociali, spesso monoparentali e anche separate. Questi aspetti, nella loro complessità, non possono che “informare” il servizio educativo del nido d’infanzia, in particolare sollecitandolo a nuove considerazioni nei programmi e negli obiettivi del suo progetto educativo. Proprio perché le “differenze” marcano la caratteristica principale della realtà odierna e proprio perché questa introduce a una vasta serie di dinamiche relazionali, chi opera nei servizi socio-educativi deve rileggere costantemente i bisogni della persona, sia come bisogni del bambino piccolo, utente strettamente inteso, sia come bisogni del familiare, adulto di riferimento che lo iscrive al nido, spesso per scelta e ma anche per necessità. Nel nido “Pappa e ciuccio” di Stabbia, nell’anno 2011/2012, sono presenti 5 bambini stranieri su 32: 2 bambini cinesi, 1 bambino marocchino, 1 rumeno e 1 albanese. Inoltre 2 bambini hanno il padre o la madre stranieri: 1 bambino ha la madre polacca e 1 bambino ha il padre senegalese. E’ evidente come le dinamiche relazionali, rispetto a queste storie familiari, debbano necessariamente arricchirsi e realizzarsi come buone pratiche quotidiane. Il nido, così, si impegna nel tentativo di dare una risposta coerente e soprattutto efficace a una domanda che via via si rinnova e si diversifica: il suo progetto pedagogico diventa dunque un 18 Bilancio sociale 2011 vero e proprio strumento di lavoro, di ricerca e di verifica che si fonda su un adeguamento continuo al bisogno. Si tratta, sostanzialmente, di far dialogare in modo sempre rinnovato i tre soggetti protagonisti del nido d’infanzia: bambini, educatori e genitori/famiglia. Un buon progetto pedagogico, ovviamente nel rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente e in linea con le finalità del sistema regionale dell’apprendimento, nasce proprio dalla ricerca costante di questo dialogo e di questo ascolto reciproco. Visualizzando il concetto con un modello grafico: dove si evidenzia che il progetto pedagogico è frutto del dialogo tra i tre attori fondamentali del nido. Il progetto scaturisce da un effettivo ascolto dei bisogni. Invece, nel modello grafico seguente: In questo caso il progetto pedagogico si ridurrebbe ad essere ideato soltanto dagli educatori, e risulterebbe esteso e quasi “imposto” sia ai bambini che ai genitori, senza un loro ascolto in fase progettuale. In questo caso il progetto pedagogico non potrebbe scaturire da un effettivo ascolto dei bisogni. Questo ci porta a dire che, nel modello di nido che proponiamo, l’analisi del bisogno dell’utenza è una pratica che trova la sua realizzazione proprio facendo perno nell’attività quotidiana, diventando così parte integrante dei processi previsti dal sistema qualità e del progetto pedagogico complessivo. Anzi, la flessibilità del modello progettuale si realizza soltanto grazie all’ascolto del bisogno. Il flusso di informazioni è cioè costante, e viene elaborato dagli educatori durante il lavoro di gruppo, negli incontri con la coordinatrice pedagogica, nell’aggiornamento professionale, nella relazione con le famiglie e nei percorsi educativi a loro dedicati - e ovviamente nella concreta attività di ogni giorno con i bambini, che rimangono a tutti gli effetti i veri protagonisti dei nidi che gestiamo. Si tratta, così, una buona pratica lavorativa. 19 Bilancio sociale 2011 Analizzando il bisogno dal punto di vista quantitativo è invece importante rilevare che le domande di iscrizioni al nido sono in progressivo aumento. “Il Tirreno” di domenica 27 giugno 2012, edizione di Empoli, in prima pagina titola in modo piuttosto allarmante: “Oltre trecento bimbi esclusi dagli asili”. All’interno vengono analizzate le graduatorie, a questa data ancora provvisorie, per ogni comune del Circondario Empolese Valdelsa: si teme che le rinunce spontanee non possano bastare ad assorbire l’esubero di iscrizioni. Per quanto riguarda il Comune di Cerreto Guidi la lista d’attesa consta di 21 nominativi. Quindi, se è vero che la crisi incide sempre di più nell’andamento economico della famiglia e per alcune iscrivere il bambino al nido può risultare oneroso, il genitore, fin dai primi mesi di vita del figlio, vuol invece premunirsi con l’ingresso in questo progetto di vita. E’ una scelta ponderata e convinta? È una decisione che tiene conto anche del punto di vista pedagogico? oppure si tratta di una necessità ineludibile (per esempio entrambi i coniugi lavorano e mancano punti di riferimento familiari a cui appoggiarsi)? L’esperienza maturata in questi anni ci dimostra che il bisogno da cui scaturisce la domanda ha molte sfaccettature, e che va interpretato analizzandone le diverse componenti in maniera molto articolata. Nel caso di etnie straniere, per esempio, ci limitiamo ad alcune considerazioni: dall’etnia cinese non giungono domande di iscrizione agli asilo nido in proporzione al numero di immigrati cinesi presenti sul territorio, che sono molto numerosi. E questo è spiegabile, fondamentalmente, per due motivi: o la cura dei bambini è per così dire autogestita nella comunità, o si preferisce che il bambino piccolo raggiunga quei familiari che vivono ancora nel paese di origine (per esempio i nonni) e là venga cresciuto ed educato fino all’età scolare, per poi rientrare in Italia. Tuttavia l’esperienza ci dimostra che quando un bambino cinese è iscritto al nido, generalmente la famiglia è molto collaborativa, proprio perché questa possibilità è vissuta dal genitore come valore emancipativo e di apertura in direzione dei valori occidentali: si tratta dunque di una scelta consapevole. Questo accade più raramente con i bambini dell’area nord-africana: in questo caso la scelta di iscrivere il bambino al nido ci è apparsa spesso dettata dalle gravose condizioni economiche e sociali. Qui è necessario considerare anche l’influenza della cultura islamica, e in particolare la concezione della donna e della femminilità che viene trasmessa in questa cultura: a volte il rispetto ortodosso di alcuni dettami religiosi crea una sorta di ossessione identitaria che può ostacolare, a nostro avviso, l’accettazione convinta dell’inserimento del proprio bambino al nido. L’aspetto che però ci conforta è che questo tipo di percezione, a volte anche molto rigida e radicata, si stempera dopo i primi mesi di esperienza nel rapporto con le educatrici del nido: i genitori vengono coinvolti in un dialogo aperto, sempre rispettoso delle loro istanze religiose e culturali, e che tuttavia mostra loro 20 Bilancio sociale 2011 l’asilo in un'altra prospettiva, da vivere con positività, come luogo di vera e proprio integrazione del bambino e anche di confronto per i genitori. Come vedremo più dettagliatamente nel proseguo del progetto educativo la relazione con le famiglie, legata alla creazione di spazi di confronto con i genitori, in questi casi risulta assolutamente determinante. Quest’impegno nel dialogo con i migranti, e dunque con la cosiddetta diversità, è importantissimo proprio perché diventa il banco di prova anche per un’apertura ancora più avvertita e praticata con le famiglie italiane, nelle situazioni che il senso comune definisce “normali”. Sappiamo oramai da tempo, infatti, che la concezione della famiglia intesa come costellazione autocentrata e quasi archetipica, in realtà, è qualcosa che impedisce di osservare compiutamente la nostra contemporaneità. Oggi non si può più parlare di “famiglia” ma è necessario usare questo termine sempre al plurale: la famiglia, oggigiorno, ha infatti molti volti e anche il più stabile di essi è sottoposto a possibili mutamenti. Sono in aumento, per esempio, i divorzi e le famiglie formate da un solo genitore; il ruolo della donna, ma anche quello dell’uomo, muta; la figura paterna e quella materna sfumano i loro contorni e si danno compiti gradualmente meno marcati e con una minore suddivisione in relazione al genere; l’età adolescenziale si prolunga, soprattutto dal punto di vista “psicologico”, a volte con forti connotazioni di immaturità presenti nelle figura dell’adulto; la vita media aumenta e tuttavia la figura dell’anziano perde in autorità. Inoltre, soprattutto per la crisi economica, un’incertezza diffusa pervade le famiglie e gli impedisce di progettare il futuro su basi solide. Questi aspetti sono evidenziati da molta letteratura specialistica recente, in campo economico/sociologico, pedagogico, psicologico e perfino filosofico – fino a delinearsi come prospettive di veri e propri mutamenti “antropologici”. Le problematiche che un educatore si troverà ad affrontare spazieranno dunque dentro una declinazione al plurale dell’universo della famiglia, con una frammentazione dei bisogni legati a molti aspetti diversi, e tutto questo, evidentemente, avrà forti ripercussioni anche nei bambini che vivono, e sono educati, all’interno di queste “nuove” costellazioni familiari. Di conseguenza la declinazione dei bisogni specifici del bambino, pur conservando delle costanti in relazione al suo sviluppo “naturale”, assume sfumature molto diverse. La sua crescita attraverso esperienze di ricerca, di autonomia, di elaborazione nelle varie aree della persona (motoria, cognitiva, affettiva, relazionale, sociale); il suo bisogno di relazioni significative con coetanei e adulti che sappiano accompagnarlo e supportarlo nelle esperienze; il suo bisogno di luoghi sicuri e rassicuranti, belli e stimolanti e aperti alla creatività – insomma, tutte queste “domande” che il bambino ci pone quotidianamente assumeranno connotazioni fortemente individualizzate. Ogni singolo 21 Bilancio sociale 2011 bambino andrà dunque rispettato nei suoi tempi evolutivi e nei suoi ritmi di apprendimento, e cioè nella sua storia individuale. 2.2 Le attività per bambini e ragazzi (1 -11 anni) 2.2.1 Il centro gioco educativo Trovamici Attraverso un bando di gara, a partire dall’’anno 2008, l’ “Associazione culturale Il Ponte” ha affidato il progetto centro giochi educativi del Trovamici e di Villa Reghini a una cooperativa sociale. Alla cooperativa, sulla falsariga di un progetto educativo già strutturato, veniva richiesta un’innovazione progettuale su una fascia di utenza estesa, da 1 a 11 anni. Il centro gioco educativo Trovamici ha sede in Empoli, in Largo della Resistenza 2, ha l’obiettivo di offrire ai bambini spazi di socialità e condivisione educativa, rassicuranti e dominabili. Il Trovamici è uno spazio ludico che presta massima attenzione ai tempi di ciascun bambino, per favorire lo sviluppo e il potenziamento delle capacità creative e dare l’occasione di conoscere e di sperimentare attività divertenti. Il centro si articola in tre differenti progetti : - lo Spazio coccole è aperto dal lunedì al venerdì, dal mese di settembre a luglio, con due moduli orari 8.00-13.00 e 14.00-19.00. Dal mese di settembre lo Spazio coccole è stato accreditato come Nido d’infanzie suddividendo adeguando gli spazi disponibili a questa funzione. E’ stato aggiunto il servizio mensa con mensa esterna. Le sezioni sono passate da tre a quattro, ognuna con circa 20 bambini. Sezione del nido d’infanzia: sezione con tempo corto 8.00/13.30 (compreso il pranzo); sezione a tempo lungo 8.00/19.00 (compreso il pranzo e il momento del sonno). Sezioni di centro gioco educativo: sezione con orario corto 8.00/13.00; sezione a tempo lungo 8.00/13.00 – 14.00/19.00 (considerato che i bambini nel rientro pomeridiano possono non essere gli stessi del mattino, in realtà il numero totale dei bambini frequentanti lo spazio Coccole può estendersi fino a 100 circa). 22 Bilancio sociale 2011 Il gruppo dei bambini è suddiviso per età eterogenea e ogni sezione ha come figure di riferimento 2 educatrici. Le attività che vengono svolte sia la mattina che il pomeriggio coprono tutti i campi dell’esperienza educativa: giochi liberi in grande e piccolo gruppo, attività manipolative, pittoriche, psicomotorie, di gioco simbolico, intervallati dai momenti routine del cambio, della colazione e della merenda, del pranzo e del sonno. - Trovamici insieme è un centro gioco educativo genitori e figli dove i bambini possono compiere esperienze insieme all’adulto che li accompagna in spazi appositamente organizzati per il gioco simbolico del far finta, per la manipolazione, le attività grafico-pittoriche, le attività motorie ecc… E’ organizzato secondo progetti trimestrali, da ottobre a giugno, e viene proposto per tre pomeriggi a settimana con orario 17.00/19.00. Lo frequentano circa 30 bambini. - Al Trovamici nel pomeriggio i bambini, di età compresa tra i 3 e gli 11 anni, sono suddivisi in piccoli gruppi, sia di età eterogenea che omogenea, sono guidati dalle educatrici in attività esperienziali specifiche come i laboratori di ceramica, falegnameria, informatica, pittura, scultura, teatro dei burattini, giochi motori di gruppo. In ognuno dei tre progetti al personale educativo sono affiancati esperti esterni che arricchiscono le esperienze vissute giornalmente dai bambini. Gli spazi sono così organizzati: - area reception e accoglienza, dotata di spogliatoio e appendiabiti; - il salone per i giochi di movimento; - n°5 sezioni che accolgono 20 bambini, le sezioni erano tutte di mezza giornata; - la stanza per i giochi motori; - n° 2 bagni per i bambini - n° 1 bagno-spogliatoio per adulti educatori; - aula informatica con n°10 postazioni computer e collegamento a internet; - laboratorio multifunzione per attività sia dei bambini che degli adulti, nei corsi serali; - spazio sporzionamento di circa mq 10. Sia il rapporto con il Comune di Empoli che le iscrizioni e il pagamento delle rette sono gestiti dall’associazione “Il Ponte”. 23 Bilancio sociale 2011 La cooperativa Eskimo gestisce il centro Travamici dal 2008 per conto dell’ Associazione Culturale Il Ponte. L’attività svolta nel 2011 Nel 2011 il Trovamici ha registrato complessivamente la presenza di 200 bambini. Lo Spazio Coccole ha ospitato 100 bambini della fascia di età 1-3 anni; Trovamici nel pomeriggio 45 bambini della fascia di età 3-11 anni; Trovamici insieme 30 bambini. Nel corso dell’anno hanno lavorato al Trovamici 11 educatrici, 9 impegnate nello Spazio coccole e 2 in Trovamici nel pomeriggio. Anche le educatrici del Trovamici hanno partecipato al corso di formazione organizzato dal Centro Ciari sopra specificato (vedi tabella formazione) Referente del servizio: Natalia Cavallini 24 Bilancio sociale 2011 2.2.2 Il centro gioco educativo Villa Reghini Il centro gioco educativo Villa Reghini ha l’obiettivo di offrire ai bambini spazi di socialità e condivisione educativa. Il centro gioco è uno spazio ludico che presta massima attenzione ai tempi di ciascun bambino, per favorire lo sviluppo e il potenziamento delle capacità creative e dare l’occasione di conoscere e di sperimentare attività divertenti. Ha sede a Sovigliana di Vinci in un palazzo storico restaurato dal Comune, dove, oltre la Biblioteca Comunale, il piano terra e il secondo piano, sono stati adibiti a spazi educativi: - una stanza è utilizzata per i giochi di motricità; - due stanze-sezioni strutturate per il gioco simbolico e l’attività laboratoriale. La cooperativa Eskimo gestisce il centro gioco educativo Villa Reghini dal 2008 per conto dell’ Associazione Culturale il Ponte. Sia il rapporto con il Comune di Vinci che le iscrizioni e il pagamento delle rette sono gestiti dall’associazione “Il Ponte”. Il centro gioco educativo Villa Reghini si articola in tre differenti progetti : - lo Spazio piccoli, aperto dal lunedì al venerdì dal mese di settembre a luglio in un unico modulo orario (8.00-13.00). Il gruppo dei bambini è suddiviso per età eterogenea in due sezioni, una con due educatrici l’altra con 1 educatrice. Le attività che vengono svolte la mattina coprono tutti i campi dell’esperienza educativa: giochi liberi in grande e piccolo gruppo, attività manipolative, pittoriche, psicomotorie, di gioco simbolico,intervallati dai momenti routine del cambio, della colazione. - il progetto Aspettando la mamma si avvale della importante collaborazione con Auser Filo d’Argento che, con le sue “nonne”, supporta il lavoro delle educatrici sia per lo spazio piccoli, che per le attività del pomeriggio, dando ai bambini la possibilità di godere di un rapporto “speciale” che mantiene vivi i ricordi del passato. Il progetto, realizzato presso la Scuola dell’Infanzia “La barca a vela”, è dedicato a circa 15/20 bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni che frequentano la stessa scuola. Il servizio è aperto dalle ore 16,30 alle ore 18,30, dopo l’orario scolastico, da settembre a giugno, dal lunedì al venerdì. Il gruppo dei bambini è seguito da una/due educatrici con il supporto di un anziano volontario dell’Auser Filo d’Argento nella gestione delle varie attività. Le educatrici accolgono il gruppo nei locali loro riservati dalla scuola. - Al Pomeriggio al Ciaf i bambini suddivisi in piccoli gruppi, sia di età eterogenea che omogenea, sono 25 Bilancio sociale 2011 guidati dalle educatrici in attività esperienziali specifiche come i laboratori di ceramica, pittura, scultura, teatro dei burattini, giochi motori di gruppo, letture animate. Il servizio è aperto dalle ore 16,00 alle ore 19,00, da settembre a giugno, dal lunedì al venerdì. Nella fascia di apertura i genitori possono accompagnare e riprendere il proprio bambino a seconda delle loro necessità. In ognuno dei tre progetti al personale educativo sono affiancati esperti esterni che arricchiscono le esperienze vissute giornalmente dai bambini. L’attività svolta nel 2011 Nel 2011 il centro gioco educativo Villa Reghini ha registrato complessivamente la presenza di circa 92 bambini. Lo Spazio piccoli ha ospitato 27 bambini della fascia di età 18 mesi -36 mesi; lo Spazio Pomeriggio al Ciaf 30 bambini iscritti (la media delle presenze è di 20 bambini) della fascia di età 6-11 anni; Aspettando la mamma 20 bambini della fascia di età 3-5 anni. Nel corso dell’anno hanno lavorato al centro gioco educativo Villa Reghini 4 educatrici, 3 impegnate nello Spazio piccoli, 2 nello Spazio Pomeriggio al Ciaf e 1 per il progetto Aspettando la mamma. Nel servizio è da evidenziare una forte continuità educativa: le educatrici che operano la mattina nello spazio piccoli sono anche quelle di riferimento per i progetti del pomeriggio e di “Aspettando la mamma”. Ad esse sono state affiancate nuove educatrici che hanno permesso sostituzioni di continuità intento educativo. Referente del servizio: NATALIA CAVALLINI Per quanto riguarda il progetto di assistenza scolastica, in sede di bilancio sociale, viene proposta l’analisi della riproduzione di un modello di buone pratiche sul territorio. 26 Bilancio sociale 2011 2.3 Il sostegno alle persone anziane 2.3.1 Sorveglianza Attiva – Rete di solidarietà Il servizio ha come obiettivo principale la promozione del benessere, sia sociale che fisico, degli anziani, attraverso azioni integrate ed è rivolto a persone ulrasettantacinquenni, residenti nel Comune di Cerreto Guidi. Gli utenti coinvolti in questo intervento sono persone autosufficienti, ma che devono essere sorvegliate attivamente per prevenire improvvisi passaggi ad una condizione di non – autosufficienza. Oltre alla sorveglianza attiva telefonica, il servizio interviene con un complesso di azioni volte a prevenire e limitare le condizioni di disagio o difficoltà, fornendo sia un sostegno pratico per lo svolgimento delle attività quotidiane che un supporto per evitare che la persona si vada a trovare in un contesto di solitudine o di emarginazione. Le attività svolte attraverso questo progetto di Sorveglianza Attiva sono le seguenti: sorveglianza attiva telefonica; compagnia telefonica effettuata attraverso la struttura del Centro d’ascolto; trasporto sociale e accompagnamento per commissioni quali ad esempio: recarsi a fare la spesa, in farmacia, alla posta o in banca, dal medico di famiglia, visite mediche ….; consegna della spesa o dei farmaci a domicilio; trasporto e accompagnamento presso Centri Diurni della zona (tale servizio è attivato esclusivamente su richiesta della Azienda USL 11 o dell’Amministrazione Comunale); trasporto e sostegno a persone diversamente abili (anche questo servizio è attivato solo su richiesta degli organi istituzionali). Il progetto, promosso dalla Azienda Usl 11 di Empoli, è realizzato da un partenariato di soggetti privati e pubblici del territorio che vede come capofila l’Associazione Culturale Medicea. Oltre alla cooperativa Eskimo sono partner del progetto il Comune di Cerreto Guidi, il Comune di Vinci, la Cooperativa di consumo di Cerreto Guidi e Vinci. All’interno del progetto la cooperativa Eskimo si occupa del coordinamento del centro di ascolto. Il servizio ha luogo in uno spazio messo a disposizione dal Comune di Cerreto Guidi, ubicato proprio all’interno del Palazzo Comunale. Il Comune partecipa alla realizzazione del progetto anche con una quota pari a circa il 33% del costo globale. Il Centro di ascolto è aperto tutti i giorni, dal lunedì al 27 Bilancio sociale 2011 venerdì, alternando la mattina al pomeriggio, per un totale di 18 ore settimanali. Gli utenti si rivolgono al centro di ascolto principalmente per telefono. Il telefono, dotato di segreteria telefonica, permette all’operatore, non appena prende servizio, di contattare l’utente che abbia lasciato un messaggio. L’operatore, inoltre, con cadenza regolare contatta lui stesso gli utenti inseriti nella sorveglianza attiva, stabilendo un rapporto individualizzato sia per frequenza di chiamate che di modalità di comunicazione. La grande maggioranza degli utenti (80% circa) accede al servizio in maniera autonoma, e questo, di per sé, è un dato che dimostra quanto il servizio sia radicato sul territorio comunale. La parte restante dell’utenza accede attraverso la segnalazione dei servizi sociali, sia del Comune che della Ausl11. Per accedere al servizio è necessario pagare una quota annuale di euro 30,00. Il centro di ascolto crea l’opportunità di coordinamento tra le eventuali richieste dell’utente legate alla vita quotidiana e quegli operatori territoriali che rispondono a queste necessità. Le richieste possono spaziare dal fare la spesa, all’acquisto di medicinali, alla riscossione della pensione ecc. L’operatore del Centro di Ascolto che ha accolto la richiesta contatta l’operatore nel più breve tempo possibile, in modo che il bisogno sia soddisfatto celermente. Il progetto viene svolto senza soluzione di continuità dall’anno 2000. L’attività svolta nel 2011 Nel 2011 hanno usufruito dei servizi erogati dalla Rete di Solidarietà 68 cittadini residenti nel Comune di Cerreto Guidi, dei quali 62 anziani e 5 disabili ed 1 persona con disagio familiare. Per la realizzazione delle mansioni che le sono affidate all’interno del progetto, la cooperativa Eskimo impiega 1 dipendenti part time, con esperienza specifica nell’assistenza agli anziani e ai disabili. I lavoratori di Eskimo, che presidiano il centro di ascolto, per rispondere alle richieste fattuali degli utenti si avvalgono della collaborazione dei volontari dell’Associazione Medicea. Referente del servizio: Beatrice Cappelli 28 Bilancio sociale 2011 2.4 I servizi rivolti alle persone diversamente abili 2.4.1 Trasporto alunni diversamente abili Il servizio di trasporto si rivolge agli alunni diversamente abili, residenti nel Comune di Cerreto Guidi, che frequentano le scuole di ogni ordine e grado situate sia sul territorio comunale che fuori da esso e ha l’obiettivo di garantire agli alunni diversamente abili il diritto allo studio. Il Comune di Cerreto Guidi, titolare del servizio, dà in gestione il progetto tramite gara. Gli utenti usufruiscono del progetto gratuitamente e vi accedono esclusivamente su segnalazione della Ausl11. Il servizio prevede il trasporto scolastico di alunni diversamente abili alla scuola territoriale di competenza, o in ogni caso, alla scuola richiesta dal gruppo di lavoro interprofessionale che formula il Piano Educativo Individualizzato e comprende:. il trasporto degli alunni dalla propria abitazione a scuola e viceversa; il trasporto degli alunni in occasione di attività didattiche che si svolgono fuori dalle strutture didattiche, se preventivamente concordati. Il trasporto viene effettuato con autovetture in regola con le norme vigenti per il trasporto delle persone e, se necessario, vengono utilizzati mezzi omologati e attrezzati per permettere il trasporto di bambini e ragazzi non deambulanti. Il servizio è svolto in partenariato con Associazione Culturale Medicea che si è occupata della cura dei rapporti con i genitori, del Centro Life per la formazione degli operatori, Croce Verde per, Futura Digital che ha messo a disposizione la propria sala multimediale. Il servizio viene svolto dall’anno scolastico 2006/2007. L’attività svolta nel 2011 Nel 2011 hanno usufruito del servizio 7 alunni seguiti da 6 operatori. L’esperienza lavorativa degli operatori è quasi decennale e ha garantito una notevole continuità d’intervento in un servizio che la cittadinanza percepisce oramai come “strutturale”. Referente del servizio: Beatrice Cappelli 29 Bilancio sociale 2011 2.5 I servizi di pre scuola e accompagnamento sugli autobus 2.5.1 Esperienza consolidata nel servizio Eskimo si occupa dei servizi di pre scuola dal 2006, per il Comune di Cerreto Guidi, e dei servizi di accompagnamento sugli scuolabus dal 2010, per il Comune di Capraia e Limite, Monsummano, e, nel periodo estivo, per il Comune di Larciano. Nel dicembre 2011, in ATI con l’Associazione Culturale Mediecea, la cooperativa sociale Eskimo si è aggiudicata anche l’affidamento del servizio di accompagnamento sugli scuolabus e di pre-scuola per il Comune di Vinci. Il servizio ha per oggetto: il servizio di accompagnamento sugli scuolabus per le scuole dell’infanzia; per gli alunni con handicap su richiesta della famiglia o a giudizio del Servizio Affari Generali; per alcune corse della scuola primaria e della scuola secondaria di 1° grado; e il pre-scuola nelle scuole primarie e secondarie di 1° grado. L’esperienza maturata in questi anni garantisce un notevole livello qualitativo nello svolgimento dei servizi in oggetto e permette la continuità nell’utilizzo di personale qualificato e affidabile. Eskimo configura i servizi in oggetto come ulteriore momento educativo per gli alunni atto a favorire il processo di socializzazione attraverso il corretto uso dei beni della comunità ed il rispetto delle regole che ne stabiliscono l’utilizzo. In questo senso, in sede di bilancio sociale, proponiamo una sintesi degli aspetti educativi di un’attività che spesso è valutata, quasi esclusivamente, per la sola efficacia tecnica-organizzativa. 2.5.2 Le finalità educative del servizio di accompagnamento sugli scuolabus Lo scuolabus può configurarsi per gli alunni che ne usufruiscono come un ulteriore momento educativo, nel favorire il processo di socializzazione attraverso il corretto uso dei beni della comunità ed il rispetto delle regole che ne stabiliscono l’utilizzo. Il tragitto dall’abitazione alla scuola può essere considerato a tutti gli effetti come l’esperienza di una “situazione educativa informale”, la cui particolarità può essere ben delineata dal punto di vista anche pedagogico. Diciamo fin da subito che le priorità che assumiamo come finalità per questo servizio sono tre: - la sicurezza degli utenti; - il loro benessere; - la loro educazione. Queste tre priorità, che vanno a sostanziare l’operatività dello scuolabus inteso come mezzo di trasporto, a ben vedere investono direttamente il valore di quella che può essere definita la 30 Bilancio sociale 2011 produzione sociale di una cooperativa sociale che opera sul territorio con finalità non esclusivamente commerciali e soprattutto in funzione di un’attività preventiva concreta. 2.5.3 La situazione educativa informale Il servizio di accompagnamento sugli scuolabus può essere considerato una “situazione educativa informale”. Nella specificità propriamente pedagogica la situazione educativa informale (informal learning) si distingue nettamente dalla situazione formale (formal learning). La scuola, per esempio, è da considerarsi come l’ambiente naturalmente deputato all’apprendimento formale: il contesto scolastico è infatti strutturato per la finalità dell’apprendimento e colui che apprende, l’allievo, è consapevole di vivere un luogo ideato e realizzato per la sua formazione. Cosa caratterizza invece la situazione educativa informale? Prima di tutto la non intenzionalità di apprendere di chi, invece, ugualmente “si troverà” formato dall’esperienza che ha vissuto: la base dell’apprendimento informale è la reiterazione dell’esperienza che gradualmente si consolida in abitudine (habit). Calandosi nella concretezza del servizio di accompagnamento: prendendo come esempio quello di un allievo che usufruisce dello scuolabus per un tragitto della durata di circa trenta minuti (e dunque di un’ora complessiva nel tragitto di andata e ritorno), su circa 200 giorni di scuola egli “vivrà la situazione scuolabus” per circa 200 ore all’anno. Questo significa che il reiterarsi dei suoi comportamenti assunti durante il viaggio da casa a scuola e da scuola a casa, ha tutto il tempo e la possibilità di consolidarsi in abitudini: buone o cattive che siano. L’apprendimento informale opera dunque così: l’allievo non è consapevole di star lavorando alla propria educazione personale, ma la reiterazione delle esperienze “quotidiane” sullo scuolabus – ripetiamolo, caratterizzate da buoni o cattivi comportamenti – ugualmente ne condizionerà la formazione. L’informal learning è un tipo di apprendimento che non va sottovalutato: da più fronti si ha infatti la conferma che proprio attraverso il ripetersi di un attività o di un’esperienza si dà concretezza a una forma duratura di apprendimento, anche se all’inizio il soggetto non ne risulta consapevole, o lo sia soltanto in maniera limitata. Quando si parla per esempio di un contesto educativo si deve avere la coscienza che non è sufficiente dichiarare e quindi esplicitare regole e regolamenti per farli rispettare: se fosse così basterebbe appendere un cartello con un divieto o fare la lista di ciò che si può fare e ciò che fare non si può. L’introiezione di una regola è molto più complessa, e non può avvenire esclusivamente seguendo il filo di un ragionamento sensato: deve passare dall’informalità della pratica, e dall’acquisizione attraverso l’abitudine. Per esempio: se un bambino piccolo non sta seduto correttamente sul pulmino non è che lo si può convincere con un ragionamento che rimanda al codice stradale… Sarà invece più opportuno impegnarlo in un’attività, preferibilmente un gioco, che in qualche modo gli faccia accettare di buon grado lo star seduto vicino al compagno di viaggio. 31 Bilancio sociale 2011 In questa maniera, giorno dopo giorno, acquisirà il comportamento giusto – stare seduti mentre si viaggia – con naturalezza, e senza porsi troppi problemi attinenti a regole teoriche, tanto astratte quanto per lui incomprensibili. Come scrive Bernhard Bueb in Elogio della disciplina (2007) “Educare in modo coerente significa applicare ogni giorno con fermezza le norme che l’educatore ha fissato come criterio del suo intervento pedagogico. (…) Il segreto del successo è la regolarità. (…) Un essere umano viene educato con coerenza proprio per renderlo indipendente da qualunque modello di comportamento”. E tuttavia: “La perseveranza nell’educazione non deve mai essere disgiunta da una certa flessibilità: non deve mai significare l’insegnamento meccanico di uno schema comportamentale in sé e per sé, perché la ripetizione coatta deve piuttosto preparare il giovane a poter un giorno seguire la regola in modo assennato”. Va da sé infatti che quando il bambino diventa più grande l’acquisizione della regola attraverso il ragionamento si farà gradualmente più semplice e consapevole, ma questo avverrà più facilmente se la logica e il buonsenso si innesterà su un’abitudine già introiettata. E’ questa la forza e l’efficacia dell’informal learning: preparare il terreno per successive acquisizioni più elaborate e complesse su una buona abitudine già collaudata. Si tratta, sostanzialmente, dell’apprendimento della cosiddetta buona educazione, del rispetto di quelle regole basiche che predispongono l’alunno anche all’apprendimento formale della scuola, talmente importanti che la loro non osservanza sta diventando uno dei principali problemi dell’istituzione scolastica. Ma non solo: le stesse regole risultano fondamentali anche all’interno del nucleo familiare, sempre considerando la famiglia come un’agenzia educativa irrinunciabile alla base del comportamento della persona. Viene così a configurarsi un modello educativo integrato fra tre situazioni diverse, che sintetizziamo con una sequenza di vignette a scopo illustrativo: Il comportamento corretto e la buona educazione, quando “agito” anche nel tragitto di andata e ritorno dalla casa alla scuola, entra dunque in consonanza con le regole esperite in famiglia e con quelle del contesto scolastico, rafforzandole naturalmente. 32 Bilancio sociale 2011 Con quanto sopradescritto non vorremmo comunque fornire l’impressione che il tempo impiegato sullo scuolabus sia, per così dire, talmente normato da scadere in un’atmosfera pesante se non addirittura cupa: tutti ricordiamo la sensazione di festa e di allegria che si sprigiona all’uscita della scuola, e chi ha avuto esperienza di tragitti più o meno lunghi nel cosiddetto “pulmino” sa che l’informalità dell’atmosfera diventa una componente essenziale del viaggio. Del resto, perfino un assertore del ritorno all’ “audacia della severità e della coerenza” come il filosofo e pedagogista Bueb già citato, non può che auspicare che anche “il gioco torni ad essere uno strumento pedagogico primario”. La mezz’ora di svago nel pulmino, proprio perché apparentemente priva di uno scopo esterno e proprio perché giocosa, deve essere comunque “contenuta” in un ordine percepito come naturale: infatti non esistono giochi senza regole. Ed è il contenitore naturale della regola che porta, anche nel gioco, alla graduale assimilazione di un ordine interiore. Senza un ordine esteriore, anche nella situazione più allegra e spensierata, non si può sviluppare nessun ordine interiore: questo rimane fondamentale. Come scrive Bueb: “L’abito” – cioè l’abitudine – “fa il monaco”. Referente del servizio: Beatrice Cappelli 3. Monitoraggio tirocinanti 3.1.Strumento per la terapeutici riabilitativi valutazione percorso tirocinanti/inserimenti lavorativi Nell’ottica di un’ effettiva valutazione del percorso dei tirocinanti/inserimenti lavorativi è stato messo a punto e utilizzato uno strumento piuttosto complesso che prende in esame e mette in rapporto la percezione che il tirocinante ha avuto della propria esperienza in azienda e quella che l’azienda ha avuto dell’attività del tirocinante. Lo strumento si compone di due schede speculari che vengono compilate: una dal tirocinante (scheda autovalutazione tirocinio) e una dal referente/tutor aziendale (scheda valutazione tirocinio).L’esperienza di tirocinio viene analizzata su 17 indicatori – valori numerici da 1 a 5 – rispondendo a domande che riguardano soprattutto l’acquisizione di competenze di base e trasversali, e che quindi possono adattarsi a qualsiasi settore aziendale. Successivamente le risposte sono raffrontate utilizzando un programma di comparazione che le restituisce in forma grafica, permettendo un’analisi piuttosto accurata. Il momento più importante è proprio quello del “dialogo” tra le due diverse percezioni, da cui scaturisce una visione senz’altro più obiettiva dell’esperienza. Si possono prendere in esame le valutazioni coincidenti, quelle simili, diverse o 33 Bilancio sociale 2011 addirittura opposte. Questo permette una riflessione molto più approfondita sull’esperienza fatta, sia per l’azienda che per il tirocinante, a dà spessore a un’attività – quella del tirocinante – che spesso, purtroppo, risulta valutata su criteri molto soggettivi. La schede di autovalutazione e di valutazione vengono somministrate con una cadenza che dipende dalla durata del tirocinio. La loro elaborazione viene discussa con il tirocinante in modo che il percorso – e la graduale acquisizione di competenze – sia chiara e leggibile. Nella relazione di bilancio sociale inseriamo la scheda di auto valutazione del tirocinante e un’immagine esemplificativa del “grafico radar” dove si confrontano le percezioni dell’azienda e quella del tirocinante. 3.1.1 Questionario SCHEDA DI AUTOVALUTAZIONE TIROCINANTE TIROCINANTE________________________ Legenda: 1 pochissimo; 2 poco; 3 abbastanza; 4 molto; 5 moltissimo data_______________________ 1. Controllo dell’ansia (supero l’ansia e l’impulsività, reagisco 1 2 3 4 5 positivamente alle correzioni) 2. Socializzazione (ho rapporti sereni con gli altri, so ascoltare 1 2 3 4 5 le opinioni altrui) 3. Livello di autonomia (individuo problemi e propongo soluzioni, 1 2 3 4 5 so tradurre in pratica i suggerimenti avuti) 4. Capacità critica di valutazione (so controllare quello che faccio, 1 2 3 4 5 riconosco gli sbagli, non cerco inutili scuse per gli errori) 5. Attenzione (so svolgere le mansioni con concentrazione, non 1 2 3 4 5 34 Bilancio sociale 2011 provoco danni a persone o cose, so prevedere e valutare le conseguenze delle mie azioni) 6. Precisione (sono coordinato, ordinato, preciso) 1 2 3 4 5 7. Impegno (uso tutte le mie forze e capacità per 1 2 3 4 5 svolgere il compito assegnatomi) 8. Volontà (cerco da solo un compito per svolgerlo) 1 2 3 4 5 9. Serietà (ho senso del dovere, rispetto le regole aziendali, gli orari, 1 2 3 4 5 sono costante, sono responsabile) 10. Resistenza (sostiene un lavoro anche lungo e/o faticoso) 1 2 3 4 5 11. Costanza (mantengo il ritmo senza commettere errori) 1 2 3 4 5 12. Velocità (eseguo movimenti e compiti con rapidità) 1 2 3 4 5 13. Capacità di adattamento (so reagire in maniera adeguata 1 2 3 4 5 a situazioni diverse, anche impreviste) 14. Senso di collaborazione (mi impegno anche in gruppi di lavoro) 1 2 3 4 5 15. Conoscenza tecnica (conosco le operazioni da eseguire) 1 2 3 4 5 16. Capacità di usare le macchine e gli strumenti necessari per lo 1 2 3 4 5 svolgimento delle proprie mansioni 17. Conoscenza logistica (conosco l’organizzazione dell’azienda e 1 2 3 4 5 mi so mettere in relazione con gli addetti a mansioni che non mi riguardano direttamente) 35 Bilancio sociale 2011 3.1.2. Radar Radar Scheda Periodo ottobr correzioni conosci organizzazione usare le macchine 5 colle 4 3 consapevolezza 2 1 lavorare in gruppo 0 far fronte imprevisti veloce nel lavoro ritmo costante Bilancio sociale 2011 lavoro lungo e faticoso 36 rispetto r 4. Le risorse economiche I dati economici della cooperativa sono presentati in questo capitolo del bilancio sociale secondo una riclassificazione a valore aggiunto che permette di mettere in evidenza la ricchezza prodotta e come questa è distribuita. Il valore aggiunto infatti è calcolato mettendo a confronto il valore dei beni e dei servizi che la cooperativa produce e quello dei beni e servizi che l’impresa ha acquistato all’esterno per produrli. Il valore aggiunto dunque è la ricchezza che viene prodotta dall’impresa e rappresenta la remunerazione dei fattori produttivi interni che hanno partecipato al processo produttivo. Una volta determinato il valore aggiunto prodotto occorre individuare gli interlocutori (stakeholder) ai quali è distribuita. In linea con quanto previsto nella guida per la redazione del bilancio sociale cooperativo elaborate dalla Camera di Commercio di Firenze , in collaborazione con Confcooperative Firenze Prato, Legacoop Toscana, AGCI Toscana, gli interlocutori considerati sono stati: l'azienda, intesa come soggetto autonomo che viene remunerato attraverso la ricostituzione della struttura - gli ammortamenti - e l'accantonamento definitivo di utili a riserva indivisibile; la comunità, a cui viene distribuito il valore creato attraverso le imposte, le liberalità, etc. il lavoro, inteso come insieme di apporti lavorativi a qualsiasi titolo - dipendente, autonomo, collaborazione - effettuati dai soggetti non soci; il capitale di credito, rappresentato dagli interessi passivi riconosciuti sui finanziamenti esterni in essere; i soci, sia cooperatori che finanziatori, quali soggetti destinatari dei vantaggi mutualistici economicamente quantificati ed estrapolati dai dati del bilancio civilistico. Si tratta di una voce composita, nella quale confluiscono le remunerazioni per tutti gli apporti sociali, i ristorni, la remunerazione dei prestiti sociali, etc.; il mondo cooperativo, inteso quale autonomo interlocutore della cooperativa per quanto riguarda la fornitura di beni e/o servizi 37 Bilancio sociale 2011 DETERMINAZIONE DEL VALORE AGGIUNTO COOPERATIVO-SOCIALE ANNO 2011 VALORE DELLA PRODUZIONE Ricavi delle vendite e delle prestazioni (al lordo dei ristorni) Variazione delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti Variazione dei lavori in corso su ordinazione Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni Altri ricavi e proventi, con contributi in c/esercizio assimilabili a ricavi TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE (A) 954.892 // // // // 954.892 COSTI INTERMEDI DELLA PRODUZIONE Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci (esclusi conferimenti da soci) Per servizi - eccetto costi a) da soci; b) relativi all'acquisto di prestazioni di lavoro autonomo, co.co.co., occasionale e assimilati; c) relativi all'acquisto di servizi dal mondo cooperativo. Per godimento di beni di terzi Ammortamenti e svalutazioni - solo parte d) relativa alle svalutazioni crediti Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci Accantonamento per rischi Altri accantonamenti 3.828 102.409 2.000 4.656 // // // Oneri diversi di gestione - eccetto tributi indiretti, assimilati e liberalità 10.053 TOTALE COSTI INTERMEDI DELLA PRODUZIONE (B) 122.946 DIFFERENZA TRA VALORE E COSTI INTERMEDI DELLA PRODUZIONE (A-B) 831.946 Proventi da partecipazioni Altri proventi finanziari: 27 Interessi e altri oneri finanziari - eccetto a) la parte che remunera il capitale di credito (oneri finanziari di competenza); b) la parte che remunera prestito sociale; c) la parte che remunera prestiti dal mondo // cooperativo in senso lato bis. utili e perdite su cambi // TOTALE PROVENTI ED ONERI FINANZIARI INTERMEDI 27 rivalutazioni svalutazioni TOTALE RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITà FINANZIARIE Proventi straordinari Oneri straordinari - eccetto le imposte relative a eserc. prec. TOTALE PROVENTI ED ONERI STRAORDINARI INTERMEDI VALORE AGGIUNTO GLOBALE LORDO "SOCIALE" DA DISTRIBUIRE // // // 2.913 0 2.913 834.886 DISTRIBUZIONE DEL VALORE AGGIUNTE all'azienda 11.623 Ammortamenti e svalutazioni - solo parte a) + b) + c) 3.194 utile d'esercizio - parte trattenuta definitivamente 8.429 alla Comunità 19.176 Oneri diversi di gestione - tributi indiretti e assimilati e liberalità // 38 Bilancio sociale 2011 Oneri straordinari per imposte relative a eserc. prec. Imposte sul reddito dell'esercizio contributi in conto esercizio senza obbligo di controprestazione ai soci // 19.176 // 153.143 a) cooperatori per lavoro (dipendente, collaborazione, autonomo) per ristorni sul lavoro (dipendente, collaborazione, autonomo) per conferimenti per ristorni sui conferimenti per interessi sul prestito sociale per ristorni sui consumi per dividendi per rivalutazione gratuita del capitale 153.143 // // // // // // // b) finanziatori per dividendi per rivalutazione gratuita del capitale // // al Lavoro 643.507 Costi per servizi - relativi all'acquisto di prestazioni di lavoro autonomo, co.co.co., occasionale e assimilati 33.941 Costi per il personale 609.566 al mondo cooperativo acquisto di beni e/o servizi dal mondo cooperativo interessi versati su prestiti da mondo cooperativo somme devolute ai fondi mutualistici al Capitale di credito Interessi e altri oneri finanziari - solo la parte che remunera il capitale di credito (oneri finanziari di competenza) VALORE AGGIUNTO GLOBALE LORDO "SOCIALE" DISTRIBUITO // // // // 7.437 7.437 831.800 39 Bilancio sociale 2011 40 Bilancio sociale 2011