Bilancio Sociale 2011 - ESKIMO »

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Bilancio Sociale 2011
Indice
Lettera del presidente ..............................................................................................................................................................................3
1. Chi siamo ..................................................................................................................................... Errore. Il segnalibro non è definito.
1.1 La nostra storia ..................................................................................................................... Errore. Il segnalibro non è definito.
1.2 Il mondo che ci piacerebbe, la nostra visione ...............................................................................................................................7
1.3 Le nostre finalità e i valori che ci guidano .....................................................................................................................................7
1.4 Come siamo organizzati, l’assetto istituzionale e operativo .........................................................................................................9
1.5 La nostra forza: le risorse umane ................................................................................................................................................12
1.6 Il sistema delle relazioni: i nostri stakeholder e le reti di appartenenza .....................................................................................15
2. Le nostre attività ...............................................................................................................................................................................15
2.1 I Servizi per i più piccoli (12-36 mesi) ..........................................................................................................................................15
2.1.1. Il nido d’infanzia “Pappa e Ciuccio” e il micronido “Il lupo e il grillo”. ...............................................................................15
2.1.2 Sintesi dell'analisi dei bisogni dell' utenza in previsione di gara…………………………………………………………………………………….19
2.2 Le attività per bambini e ragazzi (1 -11 anni) ..............................................................................................................................22
2.2.1 Il centro gioco educativo Trovamici ...................................................................................................................................22
2.2.2 Il centro gioco educativo Villa Reghini ................................................................................................................................25
2.3 Il sostegno alle persone anziane .................................................................................................................................................27
2.3.1 Sorveglianza Attiva – Rete di solidarietà .............................................................................................................................27
2.4 I servizi rivolti alle persone diversamente abili ...........................................................................................................................29
2.4.1 Trasporto alunni diversamente abili ...................................................................................................................................29
2.4.2 Assistenza
Scolastica……………………………………………………………………………………………………………………………………………………..Errore. Il segnalibro
non è definito.
2.5 I servizi di pre scuola e accompagnamento sugli autobus……………………………………………………………………………………………………..31
2.5.1 Esperienza consolidata nel servizio………………………………………………………………………………………………………………………………..31
2.5.2 Le finalità educative del servizio di accompagnamento sugli scuolabus…………………………………………………………………………31
3. Monitoraggio tirocinanti…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….32
3.1. Strumento per valutazione percorso tirocinanti/inserimenti lavorativi terapeutici riabilitativi…………………………………………….34
3.1.1.Questionario………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….34
3.1.2.Radar……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..35
4. Le risorse economiche ......................................................................................................................................................................37
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Bilancio sociale 2011
Lettera del presidente
Nonostante l’inasprirsi della crisi economica, per la nostra cooperativa l’anno 2011 ha avuto un andamento
che possiamo valutare di segno positivo. Attraverso un’oculata razionalizzazione gestionale abbiamo
ottenuto un contenimento delle spese che si è accompagnato a un impegno lavorativo costante e sostenuto
da una forte motivazione.
La crisi colpisce soprattutto le fasce economiche più deboli: giovani, anziani, persone generalmente
in situazione di svantaggio – molti dei beneficiari dei nostri servizi cioè, o, come abbiamo imparato a dire, i
primi e più diretti fra gli stakeholders esterni. L’unica risposta possibile a queste urgenze, e soprattutto
l’unica risposta efficace, per noi è quella di mirare a una qualità alta del nostro lavoro, sostenuto da valori
quali la partecipazione, la trasparenza e non ultimo la leggibilità del nostro operato.
Può sembrare una scelta azzardata, o addirittura controcorrente. Quando per le famiglie la stabilità
del lavoro comincia a delinearsi come una sorta di miraggio è infatti più facile disporsi ad accettare molti
compromessi: meno tutele, meno diritti, e dunque, complessivamente, una parziale rinuncia alla nostra
dignità lavorativa. E tuttavia rimaniamo convinti del contrario: una maggiore attenzione alle buone pratiche
del nostro agire lavorativo quotidiano risulta, in definitiva, vincente. Questo ci sembra anche lo spirito
sotteso alla messa in pratica delle procedure dei sistemi di qualità, e in particolar modo della certificazione
SA8000:2008.
Per permettere una più facile comprensione dei dati il documento che di seguito andiamo a
presentare è stato diviso in due parti: la prima parte contiene i dati generali della cooperativa, la seconda
contiene i dati e le informazioni inerenti alla norma di certificazione SA8000:2008. In particolare, nella
seconda parte del documento abbiamo dato ampio risalto a tre argomenti:

la sintesi di un’analisi dei bisogni dell’utenza in direzione della preparazione per la partecipazione a
una gara;

l’individuazione e la valorizzazione degli aspetti educativi in un tipo di servizio, l’accompagnamento
sugli scuolabus, che spesso viene considerato soltanto dal punto di vista tecnico-organizzativo;

la descrizione sintetica di uno strumento di analisi delle competenze che abbiamo pensato di
utilizzare nel monitoraggio dei percorsi di tirocinio e/o di inserimento lavorativo terapeutico
riabilitativo.
Queste analisi, per quanto succinte, secondo noi rendono ben evidente lo stile di lavoro di una cooperativa
che da più di 10 anni opera per la produzione sociale sul territorio, con finalità non esclusivamente
commerciali e soprattutto in funzione di un’attività preventiva concreta.
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Bilancio sociale 2011
1. Chi siamo
1.1 La nostra Storia
2002
Il 21 maggio viene costituita la cooperativa
È avviata la gestione del Centro per l’Infanzia Pappa e Ciuccio di Stabbia - Cerreto Guidi
2003
Iscrizione al programma comunitario di qualità Quasar e attivazione delle attività di check up e monitoraggio
È avviata la gestione del Centro d’ascolto per il progetto” Rete di Solidarietà” di Cerreto Guidi
Approvazione del progetto per la realizzazione dell’ Asilo Nido Aziendale finanziato dalla Regione Toscana
2006
Viene avviato il servizio di assistenza e trasporto scolastico per alunni disabili per il Comune di Cerreto Guidi
2007
È avviata la gestione del micronido Il lupo e il Grillo di Bassa – Cerreto Guidi
Inizia la gestione dei Centri Estivi per il Comune di Monsummano Terme
2008
Inizia la gestione dei Centri Estivi per il Comune di Cerreto Guidi
È affidata alla cooperativa la gestione del centro Trovamici di Empoli
Inizia la gestione del Centro Ludico Villa Reghini
2010
La Cooperativa si aggiudica i CIAF di Stabbia e Lazzeretto per conto del Comune di Cerreto Guidi
La cooperativa inizia a sviluppare il settore cultura, viene gestita un biblioteca nel Comune di San Miniato
Alla cooperativa viene affidata la gestione della ludoteca “Tana di Balou” di Larciano
2011
Gestione del servizio di sostegno all’handicap scolastico dal Comune di Capraia e Limite
Accompagnamento sugli scuolabus del Comuni di Capraia e Limite e Monsummano Terme
Gestione della biblioteca Comunale Capraia e Limite “Pablo Neruda”
Servizio di archivio e deposito documentale del Comune di Vinci
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Bilancio sociale 2011
1.2 Il mondo che ci piacerebbe, la nostra visione
La nostra cooperativa lavora nella quotidianità avendo sempre presente un sogno ambizioso, un
mondo ideale che ci piacerebbe contribuire a costruire.
Vorremmo una società accogliente dove:
le persone hanno tutte gli stessi diritti e l’opportunità di crescere e realizzarsi nella vita privata e nel
lavoro, indipendentemente dalla loro estrazione sociale, dal loro sesso o dalla loro nazionalità;
la famiglia è sostenuta e accompagnata in quanto primo punto di riferimento per i bambini e i ragazzi,
trasmettendo loro il valore del rispetto della diversità e degli altri e la stima in se stessi;
i bambini e i ragazzi vedono garantiti i propri diritti e i propri bisogni; sono considerati come
individui e sostenuti per poter esprimere al meglio le proprie personali potenzialità e avere fiducia nel
proprio futuro e nel prossimo.
Se pensiamo alla nostra organizzazione ci immaginiamo come un punto di riferimento riconosciuto
per i servizi alla famiglia e all’infanzia sul nostro il territorio. Una realtà capace di leggere i bisogni e di
mettere appunto strategie e progettualità in grado di soddisfarli, anche grazie all’attitudine a lavorare
in modo sinergico e con spirito di squadra, non solo al proprio interno, ma anche con le istituzioni e le
altre realtà che si occupano di sociale. Una cooperativa governata in modo democratico e partecipato
che garantisce a tutti i suoi membri, nel rispetto dei ruoli e delle competenze, la possibilità di
esprimersi e impegnarsi in modo concreto per il miglioramento continuo dei servizi; in grado di
garantire la possibilità ai propri lavoratori di crescere professionalmente e dare il massimo nel
proprio lavoro, ricevendo la giusta gratificazione per l’impegno e la passione messa in gioco.
1.3 Le nostre finalità e i valori che ci guidano
La nostra cooperativa è nata con il duplice obiettivo di offrire servizi in ambito sociale e culturale e
creare opportunità di lavoro sul territorio.
Per questo siamo impegnati nella progettazione e nella gestione di servizi educativi pensati per
rispondere al meglio ai bisogni delle famiglie e essere un “luogo” dove accogliere i bisogni e coltivare le
potenzialità dei bambini e di servizi di sostegno e assistenza rivolti alle persone che si trovano in una
situazione di difficoltà, qualunque sia la loro età.
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Bilancio sociale 2011
Il lavoro, in quanto fondativo per la cittadinanza, rappresenta per noi un valore da garantire nella
concretezza e custodire, come diritto imprescindibile, per l’identità sociale dell’individuo.
Per questo è nostro obiettivo essere opportunità di occupazione e di crescita professionale per soci e
dipendenti, certi che un ambiente di lavoro sereno e stimolante sia non solo fonte di benessere per i
lavoratori ma anche condizione indispensabile per realizzare servizi di qualità.
I nostri valori
Centralità della Persona
Per noi ogni persona è un individuo unico e complesso, fatto di emotività, bisogni fisici e sociali, che deve essere
valorizzata nel rispetto delle sue potenzialità e delle sue difficoltà. La centralità della persona è il nostro primo
riferimento sia nei rapporti con gli utenti, per i quali cerchiamo di sviluppare servizi che partono da una analisi
dei bisogni del territorio e che dedicano attenzione a valorizzare i momenti di dialogo e ascolto; sia nei confronti
di soci e dipendenti ai quali cerchiamo di offrire l’opportunità di esprimere opinioni, idee, eventuali motivi di
disagio e per i quali proviamo a individuare compiti e ruoli idonei alle attitudini e alle esigenze.
Partecipazione
La partecipazione è la capacità di sentirsi ed essere parte attiva in un gruppo, con un atteggiamento propositivo
e responsabile, per raggiungere insieme degli obiettivi comuni . La partecipazione è un valore fondamentale per
promuovere la crescita della nostra cooperativa e può essere realizzata partendo da una condivisione di
esperienze e informazioni costante tra le persone impegnate nei vari ruoli decisionali e operativi, nel rispetto
reciproco.
Cultura
La cultura è per noi il bagaglio di esperienze e conoscenze personali di ognuno, ma anche il frutto dello scambio
tra realtà, vissuti e punti di vista diversi. La nostra cooperativa cerca di coltivare questo valore non solo
mettendo a diposizione di utenti e lavoratori diversi strumenti (libri, documenti, internet...) e opportunità
formative, ma soprattutto cercando di favorire momenti di confronto (ad esempio tra colleghi o con gli utenti)
dove ognuno, portando qualcosa di sé e ricevendo stimoli dagli altri, possa acquisire conoscenze e affinata
sensibilità.
Amicizia
L’amicizia è quel legame caratterizzato da lealtà, fiducia, rispetto reciproco e intesa che lega le persone. È per
noi importante che la cooperativa sia un ambiente sereno, dove non ci siano né invidia né competizione ma
collaborazione e spirito di squadra, indispensabili per superare le difficoltà che il lavoro inevitabilmente pone.
Diritto al lavoro
Crediamo fermamente nel diritto al lavoro di tutte le persone come riconosciuto dalla nostra Costituzione. Il
diritto al lavoro è il diritto di ognuno ad avere la possibilità di realizzarsi e raggiungere un’autonomia
economica e personale grazie al proprio impiego; delle persone giovani per avere l’opportunità di fare
esperienza e acquisire una professionalità; di chi ha perso l’impiego a trovare un’altra occupazione e di non
restare ai margini della società; di chi ha difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro per problemi fisici, di salute o
sociali, di poter mettere in pratica le proprie capacità e avere una propria indipendenza; è il diritto ad avere un
ambiente di lavoro sereno e soprattutto sicuro; è il diritto a vivere in una società dove il riconoscimento sul
lavoro e le opportunità dipendono dalla propria capacità e dal proprio impegno e non dalle proprie conoscenze
e posizione sociale. La cooperativa pratica il diritto al lavoro innanzitutto garantendo a tutti i lavoratori un
contratto regolare e un ambiente di lavoro dove son rispettate le disposizioni in tema di sicurezza, ma anche
promuovendo la crescita professionale e la formazione e l’impegno costante per cercare di assicurare nei limiti
del possibile la continuità lavorativa a soci e dipendenti.
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Bilancio sociale 2011
1.4 Come siamo organizzati, l’assetto istituzionale e operativo
La cooperativa Eskimo fin dalla sua costituzione si occupa di ideare, gestire e realizzare servizi sociali,
sanitari e educativi in grado di
rispondere alle esigenze del
territorio.
Eskimo è una cooperativa sociale
iscritta nella sezione A dell’albo
regionale delle cooperative sociali,
sezione provinciale di Firenze. La
cooperativa è una Organizzazione
Non Lucrativa di Utilità Sociale
(ONLUS) di diritto come previsto dal
La nostra cooperativa ha ottenuto nel 2008 la certificazione SA 8000:2008;
una certificazione volontaria che attesta il rispetto di requisiti di
responsabilità sociale e di criteri di eticità nello svolgimento delle attività.
La norma SA 8000 è uno standard internazionale nato per verificare i
comportamenti aziendali in tema di rispetto dei diritti umani, rispetto dei
diritti dei lavoratori, tutela contro lo sfruttamento dei minori, garanzie di
sicurezza e salubrità sul posto di lavoro. Lo standard è basato sulla
Dichiarazione Internazionale dei Diritti Umani, sulla Convenzione delle
Nazioni Unite sui Diritti del Bambino e sulla Convenzione ILO (International
Labour Organization), Convenzione delle Nazioni Unite per eliminare tutte
le forme di discriminazione contro le donne. La certificazione è stata
rilasciata all’ Ente di certificazione indipendente C.I.S.E., Fondatore del
Network Lavoro Etico.
D. Lgs 460/97. È inoltre iscritta al
Registro
Prefettizio
delle
cooperative sociali e all’Albo Nazionale delle Società Cooperative.
Come previsto dallo Statuto sono organi della cooperativa l’ Assemblea dei soci, il Presidente e il
Consiglio di Amministrazione
L’Assemblea è costituita dai soci che aderiscono alla cooperativa ed è l’organo che assume le
decisioni, nel rispetto del metodo collegiale, in materia di approvazione del bilancio, ripartizione del
ristorno e distribuzione degli utili, nomina
Come diventare soci
Per diventare soci della cooperativa occorre presentare
domanda all’organo amministrativo precisando anche
l’attività effettivamente svolta, l’esperienza pregressa
relativa a quei settori nei quali la cooperativa opera, le
competenze professionali possedute e il tipo di rapporto
lavorativo che si intende instaurare. Il Consiglio di
Amministrazione decide circa l’ammissione del socio, tenendo
conto della coerenza con gli interessi e le strategie
dell’organizzazione e assicurandosi che l’ammissione del
nuovo socio non comprometta l’erogazione del servizio
mutualistico ai soci preesistenti. La motivazione
dell’eventuale rifiuto è resa esplicita.
dell’organo
amministrativo,
modifiche
all’atto costitutivo, nomina dei sindaci,
adesione
paritetico,
a
un
gruppo
nomina
dei
cooperativo
liquidatori
e
decisione dei criteri di liquidazione. L’
Assemblea è chiamata inoltre a deliberare
per le operazioni che comportano una
sostanziale
modificazione
dell’oggetto
sociale o una rilevante modificazione dei
diritti dei soci
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Bilancio sociale 2011
L'Assemblea delibera a maggioranza assoluta
dei
voti.
Per
le
votazioni
si
procede
Nel 2011 l’Assemblea si è riunita 1 volta in maniera ordinaria:
normalmente col sistema della alzata di mano,
-
Per l’approvazione del Bilancio chiuso al 2010
salvo diversa deliberazione dell'Assemblea.
Con la presenza della totalità dei soci aventi diritto.
Nelle Assemblee hanno diritto al voto coloro
che risultano iscritti nel libro dei soci da almeno 90 giorni e che non siano in mora nei versamenti delle
quote sottoscritte. Ciascun socio, indipendentemente dalla tipologia di adesione, ha diritto a un solo
voto. Un socio può delegare con delega scritta un altro socio affinché lo rappresenti in assemblea,
tranne che quest’ultimo non faccia parte del Consiglio di Amministrazione.
L'Assemblea è presieduta dal Presidente dell'Organo amministrativo ed in sua assenza dal Vice
Presidente. L'Assemblea provvede anche alla nomina di un segretario.
Al 31 dicembre 2011 la cooperativa conta 9 soci, 8 donne e 1 uomo. Di questi 5 hanno un contratto di
lavoro part time a tempo indeterminato, 3 hanno un contratto full time a tempo indeterminato, ed 1 ha
un contratto a progetto.
Eskimo è amministrata da un Consiglio di Amministrazione eletto dall'Assemblea dei soci.
Attualmente ne fanno parte 5 soci di cui 4
donne.
Nel 2011 il Consiglio di Amministrazione si è riunito cinque volte
L'Organo amministrativo, resta in carica per
un periodo non superiore ai tre anni, è investito dei più ampi poteri per l'amministrazione della
cooperativa, pertanto può deliberare gli atti e i contratti di ogni genere inerenti l'attività sociale.
Il Consiglio elegge al suo interno il Presidente e il Vicepresidente.
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Bilancio sociale 2011
Il Presidente rappresenta legalmente la cooperativa e ha il compito di convocare il Consiglio di
Amministrazione, fissare l'ordine del giorno, coordinare i lavori e provvedere affinché i consiglieri
siano informati sulle materie iscritte all'ordine del giorno.
A livello operativo il lavoro è organizzato in modo da soddisfare le esigenze imprenditoriali della
cooperativa. Per questo sono state individuate delle aree di intervento che rappresentano il livello di
coordinamento di diversi servizi omogenei per tipologia. Per monitorare costantemente l’andamento
dell’attività a livello gestionale, ogni servizio ha un proprio Responsabile e coincide con uno specifico
centro di costo.
Eskimo è suddivisa in 4 aree: Area erogazione Servizi; area Economico Finanziaria area Progettazione
e Area Risorse Umane. Ogni area è diretta da un responsabile che è referente presso i committenti,
svolge funzione di raccordo con la Direzione, si occupa di attività di valutazione e elaborazione degli
strumenti di verifica e di gestione di sua competenza, predispone i turni e le sostituzioni.
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Bilancio sociale 2011
La salute e la sicurezza sono al centro delle politiche organizzative di Eskimo, che vive come impegno
fondamentale quello di garantire ai propri lavoratori e a chi per diverso motivo è coinvolto nelle
attività aziendali, un luogo di lavoro salubre e sicuro.
La cooperativa ha adottato diverse misure in tal senso, tra queste le principali sono:
-
Nomina di un Responsabile della Salute e la Sicurezza dei Lavoratori;
-
Nomina di un Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza;
-
Attenzione alla realizzazione di un ambiente lavorativo sicuro;
-
Introduzione di un Manuale sulla Sicurezza;
-
Realizzazione di un corso di formazione per i nuovi assunti.
Per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro, il 2011 non ci sono stati incidenti.
1.5 La nostra forza: le risorse umane
La tipologia di servizi offerti dalla cooperativa rendono particolarmente importante l’apporto dato dai
lavoratori, siano essi soci o dipendenti. La loro competenza e la loro professionalità sono la
componente fondamentale che determina la qualità del nostro lavoro.
Oltre all’impegno dei propri soci, la cooperativa nel 2011 si è avvalsa del lavoro di 56 dipendenti
impiegati nella realizzazione delle diverse attività. I lavoratori di Eskimo sono in gran parte donne,
impiegate con un contratto di lavoro part time a tempo indeterminato. Tutti i contratti di lavoro
vigenti sono conclusi nel rispetto dei Contratti Collettivi Nazionali di riferimento. Per gli anni a venire
la cooperativa ha l’obiettivo di migliorare il rapporto contrattuale dei dipendenti cercando, ove le
condizioni economiche lo rendano possibile, di aumentare la percentuale di contratta a tempo
indeterminato rispetto a quelli a tempo determinato o a progetto.
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Bilancio sociale 2011
La formazione dei lavoratori è uno degli obiettivi principali di Eskimo. Negli anni nostri lavoratori
hanno partecipato attivamente a corsi, seminari e convegni finalizzati al raggiungimento di qualifiche
professionali, all’aggiornamento e alla specializzazione e all’approfondimento su tematiche specifiche
di interesse della cooperativa. La formazione ha assunto un ruolo sempre più strategico ed è diventata
sempre più un elemento strutturale della nostra organizzazione con obiettivi mirati. È stato nominato
un responsabile della formazione che, lavorando in team con i responsabili di area e di servizio,
raccoglie i bisogni formativi emergenti. Periodicamente vengono realizzate riunioni con i responsabili
di area e i lavoratori e, sulla base di quanto emerso, viene elaborato un piano di formazione che cerca
di soddisfare i bisogni formativi, compatibilmente alle risorse economiche e le esigenze lavorative
presenti. Ogni processo formativo viene monitorato in maniera continua così da poter esser se
necessario modificato per aderire al meglio agli obiettivi stabiliti.
I corsi di formazione realizzati nel 2011
OGGETTO DELLE
SOGGETTO
ATTIVITÀ FORMATIVE
FORMATORE
Corso di
Confartigianato
addestramento
Pistoia
FORMAZIONE
SOGGETTI A CUI È
PRODOTTA E/O
STATA RIVOLTA LA
PARTECIPATA
FORMAZIONE
partecipata
Responsabili di
ORE DURATA DEL
ORE
CORSO DI
FORMATIVE
FORMAZIONE
COMPLESSIVE
10
4
40
3
8
24
NUMERO
PARTECIPANTI
struttura
antincendio
rischio basso
Classificazione
Asev
partecipata
Bibliotecari
decimale Dewey
11
Bilancio sociale 2011
L’approccio
Istituto degli
toscano
Innocenti
partecipata
Responsabili di
2
11
22
struttura
all’educazione
della prima
infanzia
Corso di primo
Misericordia di
partecipata
Dipendenti
1
12
12
partecipata
Educatori
7
50
350
partecipata
Educatori
7
10,5
73,5
Eskimo
prodotta
Dipendenti
7
20
140
Eskimo
prodotta
Responsabili di
5
12
60
4
4
16
46
131,5
737.5
Vinci
soccorso
d.lgs 81/08 e
D.M. 388/2003
Animatrice di
Centro Studi
educazione
Bruno Ciari
familiare
Convegno: “Il
Centro Studi
piccolo bruco mai
Bruno Ciari
sazio e altre
storie…”
L’Adb in
situazione
educativa/assiste
nziale
Formazione
inerente il
struttura
sistema di
gestione interno
della qualità,
norma UNI EN
ISO 9001:2008
Corso
Eskimo
prodotta
Dipendenti
introduzione alla
norma SA8000 in
ambito di lavoro
etico
Totale ore formazione
12
Bilancio sociale 2011
1.6 Il sistema delle relazioni: i nostri stakeholder e le reti di appartenenza
Svolgiamo le nostre attività grazie all’apporto fondamentale di soci, dipendenti e collaboratori che
lavorano ogni giorno per realizzare al meglio i servizi che offriamo e conseguire gli obiettivi che ci
siamo posti, con la consapevolezza che, per rispondere al meglio ai bisogni dei nostri utenti e dare il
nostro contributo per migliorare la qualità della vita della comunità locale, è indispensabile operare
con un rapporto di scambio e collaborazione con gli enti pubblici e le realtà del privato sociale, in
primo luogo associazioni, cooperative sociali e loro consorzi, che operano in ambito sociale e
culturale e che si dimostrano disponibili a condividere e a sviluppare insieme un‘attività o un progetto.
Crescendo la nostra cooperativa è riuscita a occupare un numero sempre maggiore di persone e
questo ha reso sempre più significativo il rapporto con le organizzazioni sindacali. La capacità di
realizzare servizi di qualità e gestire al meglio la nostra organizzazione è determinata anche
dall’affidabilità e dalla competenza dei nostri fornitori di beni e servizi.
Stakeholder interni
Risorse Umane
Sono tutte quelle persone che hanno un rapporto di lavoro con la
cooperativa a titolo di dipendenza, di collaborazione o volontariato. I
dipendenti sono in numero crescente rispetto all’anno precedente. La
crescita è determinata dalla maggiore opportunità di flessibilità
organizzativa offerta da contratti a tempo determinato nei seguenti
casi: la necessità di lavoratori per periodi brevi e non ripetuti
nell’arco dell’anno (attività stagionali quali i centri estivi); le richieste
da parte dei clienti di convenzioni entro l’anno.
Soci Lavoratori
Sono i dipendenti che hanno deciso di partecipare alla gestione
del progetto sociale della cooperativa. I soci lavoratori
rappresentano il principale stakeholder interno. Il loro operato è
l’elemento essenziale su cui si fonda l’azione di Eskimo.
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Bilancio sociale 2011
Utenti
Clienti
Pubbliche Amministrazioni
I fruitori finali dei servizi, i ragazzi che
partecipano alle attività dei CIAF o presso i
centri estivi, i bambini che frequentano gli
asili nidi, i ragazzi diversamente abili che
usufruiscono dell’operatore di supporto a
scuola. Gli utenti sono il primo stakeholder
esterno, infatti gli utenti sono i beneficiari
dei nostri servizi, coloro che direttamente
entrano in contatto con i nostri operatori e
che beneficiano della loro professionalità
Sono i Comuni con i quali la Cooperativa ha un
rapporto di Covenzione, ad oggi: il Comune di
Cerreto Guidi (FI), il Comune di Capraia e
Limite S/A (FI), il Comune di Monsummano
Terme (PT), Comune di Larciano (PT). Inoltre,
l’Associazione Culturale “Il Ponte” di Empoli,
ed attraverso il Consorzio Metropoli la
Cooperativa interagisce con Il Comune di San
Miniato
(PI)
I
clienti
committenti
rappresentano il principale stakeholder
esterno della Cooperativa
Comuni, Provincia, Regione, in quanto
enti di governo del territorio nel
quale
operiamo.
La
Pubblica
Amministrazione se da un lato
rappresenta il principale cliente
committente, dall’altro è il soggetto
destinatario di imposte e tasse oltre a
essere uno dei maggiori sostenitori
della cooperativa in termini di
contributi e sovvenzioni.
Organizzazioni esterne
Consorzi Partecipati
La Cooperativa è socia di 2 Consorzi (Pegaso
Network della Cooperazione sociale Toscana
Onlus, caratterizzato da un’attività prettamente
formativa e Metropoli Società Cooperativa
Sociale onlus, caratterizzato da un’attività
prevalentemente commerciale). La Cooperativa
partecipa alla vita sociale dei 2 consorzi in
maniera attiva, soprattutto con quello
commerciale (Metropoli) con il quale partecipa ai
bandi di gara per ampliare i propri servizi.
Organizzazione sindacale
Le organizzazioni sindacali di riferimento per
i lavoratori di Eskimo nei loro diversi
organismi di rappresentanza. Il sindacato che
attualmente interagisce con la Cooperativa è
la CGIL di Empoli. L’aumento della parte
Lavorativa verificatasi negli ultimi anni e le
recenti modificazioni normative riguardanti il
CCNL della cooperazione sociale hanno
portato ad un confronto più continuo con il
sindacato.
Stakeholder esterni
Comunità Locale
Raggruppa la cittadinanza dei territori in
cui la Cooperativa espleta i propri servizi,
Comune di Cerreto Guidi (FI), Comune di
Empoli (FI), Comune di Capraia e Limire
S/A (FI), Comune di Monsummano Terme
(PT), Comune di Larciano (PT), Comune di
San Miniato (PI). Il riconoscimento da
parte della Cooperativa di essere parte di
un sistema più ampio come quello della
comunità locale (concetto della mutualità
allargata) fa si che essa cooperi con gli
attori che la compongono per favorire la
vitalità, la dinamicità e la capacità di
risposta alle istanze di un territorio. Tale
impegno si concretizza nell’adesione a
progetti di solidarietà e nel sostegno a
proposte sociali e culturali promosse da
istituzioni e associazioni locali.
Sono tutte quelle organizzazioni che ruotano
intorno
alla
cooperativa.
Legacoop,
Associazione di Volontariato (Misericordia
di Vinci, Associazione Culturale Medicea,
Auser, Rivallegra ). Le associazioni di utenti,
culturali e ricreative. Tutti coloro che,
singolarmente o all’interno di associazioni,
prestano attività di volontariato nei servizi. o
che entrano in contatto con la Cooperativa.
Fornitori
Le aziende che forniscono beni e servizi utili
alla realizzazione dell’attività caratteristica.
Il fornitore è un partner essenziale per una
migliore erogazione del servizio. La
Cooperativa ha attivato, in ottemperanza alla
normativa UNI EN ISO 9001:2008, ed SA
8000:2008 una banca dati per la gestione e il
controllo dei fornitori critici. Questi ultimi
vengono
periodicamente
valutati
in
relazione a specifici parametri quali:
affidabilità,
caratteristiche
tecniche,
conformità alle norme, costo, condizioni
pagamento, tempi di consegna, trasporto,
consulenza all'acquisto, risoluzione problemi
e risposto delle norme e principi SA
8000:2008
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Bilancio sociale 2011
2. Le nostre attività
2.1 I Servizi per i più piccoli (12-36 mesi)
2.1.1. Il nido d’infanzia “Pappa e Ciuccio” e il micronido “Il lupo e il grillo”.
Entrambi sono servizi del Comune di Cerreto Guidi gestiti dalla cooperativa Eskimo e dall’Associazione
Culturale Medicea, rispettivamente:
-
“Pappa e Ciuccio” nasce nell’ottobre del 1999, a Stabbia. Il nido è in grado di accogliere 32
bambini di età compresa tra i 12 e i 36 mesi;
-
“Il lupo e il grillo” nasce nel dicembre del 2007, a Bassa. Il micronido è in grado di accogliere 12
bambini di età compresa tra i 12 e i 36 mesi.
L’obiettivo dei nostri nidi è quello di promuovere nei bambini la socializzazione, lo sviluppo
dell’autonomia, la costruzione dell’identità, nonché l’acquisizione di competenze nelle varie aree dello
sviluppo legate all’età.
I nostri servizi, oltre a costituire per i genitori un luogo sicuro e ricco di stimoli dove lasciare i propri
figli durante le ore lavorative, promuovono anche la loro partecipazione alla quotidianità del nido,
cercando di rafforzare la rete di interrelazioni tra le famiglie, le istituzioni educative e la comunità
sociale di cui i bambini sono soggetti attivi ed indispensabili.
L’orario di apertura dei nidi va dalle ore 7,30 alle ore 16,30. Per venire incontro alle diverse esigenze
delle famiglie, è prevista la possibilità di scegliere tra 3
moduli orari:

Corto senza pranzo (dalle 7,30 alle 12,00)

Corto con pranzo (dalle 7,30 alle 13,30)

Lungo con pranzo e nanna (dalle 7,30 alle
16,30)
Il calendario di apertura dei servizi va dal mese di
Una giornata ai nostri nidi
7,30 – 9,30
9,30 – 10,15
10,15 – 10,30
10,30 – 11,30
11,30 – 12,00
1° uscita
12,00 – 13,00
13,00 – 13,30
2° uscita
13,30 – 15,45
15,45 – 16,00
16,00 – 16,30
Accoglienza e gioco libero
Colazione
Gioco assistito
Attività strutturata
Cambio, preparazione al pranzo e
Pranzo
Cambio, preparazione alla nanna e
Nanna
Cambio
Merenda e ultima uscita
settembre al mese di luglio, con chiusura per le vacanze
estive nel mese di agosto.
Il gruppo dei bambini è organizzato secondo il criterio compositivo dell’età eterogenea e solitamente i
bambini sono divisi in due sezioni per la maggior parte della giornata.
15
Bilancio sociale 2011
Solo per lo svolgimento di alcune attività strutturate con obiettivi più specificamente legati alle età il
gruppo dei bambini può essere suddiviso in più sottogruppi.
Il servizio dei nidi è realizzato grazie al lavoro di educatrici e operatrici socio-assistenziali. Le
educatrici, oltre a promuovere lo sviluppo globale del bambino durante ogni momento della giornata,
progettano, organizzano e curano l’ambiente, la scelta dei materiali, osservano e documentano
l’esperienza del bambino “in situazione”, promuovono e intrattengono rapporti con le famiglie e con il
contesto sociale in cui operano (Comune, Scuola dell’Infanzia...).
Le operatrici socio-assistenziali si occupano dello sporzionamento dei cibi, delle forniture alimentari,
della dispensa e curano la pulizia dell’ambiente interno ed esterno.
La famiglia riveste un ruolo di grande importanza all’interno del nido d’ infanzia, in quanto è
considerata un elemento fondante di tutto il progetto educativo.
I rapporti con le famiglie possono essere distinti in formali ed informali.
Gli incontri formali sono:

I colloqui individuali;

le Assemblee generali e di sezione;

gli incontri tematici e di sostegno alla genitorialità.
Fra questi incontri, alcuni sono più informativi, e altri sono mirati più al confronto, alla
riflessione, alla condivisione di scelte, contenuti ed obiettivi del progetto educativo e della
programmazione didattica.
Fra gli incontri informali, ovvero quelli in cui ci si relaziona con le famiglie in maniera meno
strutturata e più ludica, all’interno del nido d’infanzia sono previsti:

Le feste;

le gite;

i laboratori creativi.
Tutti questi momenti - nei quali vengono facilitati la conoscenza, gli scambi di opinioni tra i
genitori, e tra genitori ed educatrici - facilitano un rapporto che spesso va oltre il contesto
istituzionale, intensificando così le relazioni tra gli adulti.
Gli asili sono in convenzione con Il Comune di Cerreto che gestisce sia l’iscrizione che la retta.
16
Bilancio sociale 2011
L’attività svolta nel 2011
- Nido “Pappa e ciuccio” di Stabbia
Nel 2011 hanno lavorato per la realizzazione del servizio 4 educatrici e 3 operatrici socioassistenziali.
Gli staff di lavoro operano con continuità dall’apertura dei nidi, consolidando il proprio sapere
professionale, le competenze procedurali e l’esperienza operativa. Il personale educativo,
periodicamente, partecipa a degli incontri di coordinamento con una pedagogista incaricata dal
Comune di Cerreto Guidi.
Dal marzo 2011 un’operatrice socio assistenziale ha chiesto di poter ridurre il proprio monte orario
per motivi di salute. La richiesta è stata accettata e per complessive 4 ore settimanali il suo monte
orario è stato completato da un’altra operatrice che, solitamente, era stata impegnata esclusivamente
nelle sostituzioni. Per quanto riguarda l’aggiornamento professionale, le educatrici hanno completato
il corso di animatrice di educazione familiare di complessive 50 ore, iniziato nel 2010. Per completare
questo percorso tutte le educatrici hanno partecipato come osservatrici a due serate di educazione
familiare presso altre strutture. Inoltre, dall’anno educativo 2010, le educatrici sono impegnate in un
progetto di pittura “Mirò” per sperimentare, anche con i bambini più piccoli, l’incontro con l’arte.
Referente del servizio: Natalia Cavallini
- Nido “Il lupo e il grillo” di Bassa
Nel 2011 hanno lavorato per la realizzazione del servizio 2 educatrici e una operatrice socioassistenziale.
Per quanto rigurda le attività formative vale quanto scritto sopra per il nido “Pappa e Ciuccio” di
Stabbia. Dalla nascita del micronido i due staff educativi operano in stretta sinergia.
Referente del servizio: Martina Cenci
2.1.2 Sintesi dell’analisi dei bisogni dell’utenza in previsione di gara
Per quanto riguarda il nido “Pappa e ciuccio” di Stabbia e il micronido “Il Lupo e il grillo” di Bassa , in
sede di bilancio sociale, proponiamo una sintesi dell’analisi dei bisogni dell’utenza effettuata su dati
17
Bilancio sociale 2011
del 2011, in preparazione al bando di gara per i due lotti riguardanti le strutture. Viene messo
particolarmente in risalto il fenomeno dell’immigrazione nel bacino di utenza e il mutamento, più
generale, del modello familiare. Viene inoltre descritta una pratica di rilevamento del bisogno che si
concretizza in un ascolto costante e lega direttamente il progetto didattico alla relazione con la
famiglia che inserisce il bambino al nido.
Il comune di Cerreto Guidi, negli ultimi anni, è stato interessato da un forte afflusso di
immigrati. Secondo i dati rilevabili dall’Osservatorio Sociale Migranti – G.A. Migranti del
Circondario Empolese Valdelsa, al 1 gennaio 2011, su un totale di 10787 residenti sul
territorio comunale, i cittadini immigrati risultano 1344, cioè più del 12%. Nel periodo
compreso dal 1 gennaio 2006 al 1 gennaio 2011 l’incremento è stato del 69%. Questo forte
afflusso, in quanto caratterizzato in gran parte da famiglie giovani con figli, ha ridotto, nel
computo statistico, il processo di invecchiamento della popolazione. L’etnia più numerosa
presente sul territorio comunale è quella cinese, che al 1° gennaio 2011, contava 865 unità;
seguita dall’etnia Albanese (214 unità) e Marocchina (68 unità); mentre in forte espansione si
rivela l’etnia Georgiana (30 unità). Questa differenziazione nella composizione della
popolazione del bacino di utenza, unito alla crisi della famiglia di tipo tradizionale, comporta
rilevanti mutamenti di tipo culturali, sociali ed economici nel territorio. Proprio la crisi
economica degli ultimi anni rende ancora più marcati questi mutamenti: sono sempre più
presenti famiglie che si affidano ai servizi sociali, spesso monoparentali e anche separate.
Questi aspetti, nella loro complessità, non possono che “informare” il servizio educativo del
nido d’infanzia, in particolare sollecitandolo a nuove considerazioni nei programmi e negli
obiettivi del suo progetto educativo. Proprio perché le “differenze” marcano la caratteristica
principale della realtà odierna e proprio perché questa introduce a una vasta serie di
dinamiche relazionali, chi opera nei servizi socio-educativi deve rileggere costantemente i
bisogni della persona, sia come bisogni del bambino piccolo, utente strettamente inteso, sia
come bisogni del familiare, adulto di riferimento che lo iscrive al nido, spesso per scelta e ma
anche per necessità.
Nel nido “Pappa e ciuccio” di Stabbia, nell’anno 2011/2012, sono presenti 5 bambini stranieri
su 32: 2 bambini cinesi, 1 bambino marocchino, 1 rumeno e 1 albanese. Inoltre 2 bambini
hanno il padre o la madre stranieri: 1 bambino ha la madre polacca e 1 bambino ha il padre
senegalese. E’ evidente come le dinamiche relazionali, rispetto a queste storie familiari,
debbano necessariamente arricchirsi e realizzarsi come buone pratiche quotidiane. Il nido,
così, si impegna nel tentativo di dare una risposta coerente e soprattutto efficace a una
domanda che via via si rinnova e si diversifica: il suo progetto pedagogico diventa dunque un
18
Bilancio sociale 2011
vero e proprio strumento di lavoro, di ricerca e di verifica che si fonda su un adeguamento
continuo al bisogno. Si tratta, sostanzialmente, di far dialogare in modo sempre rinnovato i tre
soggetti protagonisti del nido d’infanzia: bambini, educatori e genitori/famiglia. Un buon
progetto pedagogico, ovviamente nel rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente e in
linea con le finalità del sistema regionale dell’apprendimento, nasce proprio dalla ricerca
costante di questo dialogo e di questo ascolto reciproco. Visualizzando il concetto con un
modello grafico:
dove si evidenzia che il progetto pedagogico è frutto del
dialogo tra i tre attori fondamentali del nido. Il progetto scaturisce da un effettivo ascolto dei
bisogni.
Invece, nel modello grafico seguente:
In questo caso il progetto pedagogico si ridurrebbe ad essere ideato soltanto
dagli educatori, e risulterebbe esteso e quasi “imposto” sia ai bambini che ai genitori, senza un
loro ascolto in fase progettuale. In questo caso il progetto pedagogico non potrebbe scaturire
da un effettivo ascolto dei bisogni.
Questo ci porta a dire che, nel modello di nido che proponiamo, l’analisi del bisogno
dell’utenza è una pratica che trova la sua realizzazione proprio facendo perno nell’attività
quotidiana, diventando così parte integrante dei processi previsti dal sistema qualità e del
progetto pedagogico complessivo. Anzi, la flessibilità del modello progettuale si realizza
soltanto grazie all’ascolto del bisogno. Il flusso di informazioni è cioè costante, e viene
elaborato dagli educatori durante il lavoro di gruppo, negli incontri con la coordinatrice
pedagogica, nell’aggiornamento professionale, nella relazione con le famiglie e nei percorsi
educativi a loro dedicati - e ovviamente nella concreta attività di ogni giorno con i bambini,
che rimangono a tutti gli effetti i veri protagonisti dei nidi che gestiamo. Si tratta, così, una
buona pratica lavorativa.
19
Bilancio sociale 2011
Analizzando il bisogno dal punto di vista quantitativo è invece importante rilevare che le
domande di iscrizioni al nido sono in progressivo aumento. “Il Tirreno” di domenica 27 giugno
2012, edizione di Empoli, in prima pagina titola in modo piuttosto allarmante: “Oltre trecento
bimbi esclusi dagli asili”. All’interno vengono analizzate le graduatorie, a questa data ancora
provvisorie, per ogni comune del Circondario Empolese Valdelsa: si teme che le rinunce
spontanee non possano bastare ad assorbire l’esubero di iscrizioni. Per quanto riguarda il
Comune di Cerreto Guidi la lista d’attesa consta di 21 nominativi. Quindi, se è vero che la crisi
incide sempre di più nell’andamento economico della famiglia e per alcune iscrivere il
bambino al nido può risultare oneroso, il genitore, fin dai primi mesi di vita del figlio, vuol
invece premunirsi con l’ingresso in questo progetto di vita. E’ una scelta ponderata e
convinta? È una decisione che tiene conto anche del punto di vista pedagogico? oppure si
tratta di una necessità ineludibile (per esempio entrambi i coniugi lavorano e mancano punti
di riferimento familiari a cui appoggiarsi)? L’esperienza maturata in questi anni ci dimostra
che il bisogno da cui scaturisce la domanda ha molte sfaccettature, e che va interpretato
analizzandone le diverse componenti in maniera molto articolata. Nel caso di etnie straniere,
per esempio, ci limitiamo ad alcune considerazioni: dall’etnia cinese non giungono domande
di iscrizione agli asilo nido in proporzione al numero di immigrati cinesi presenti sul
territorio, che sono molto numerosi. E questo è spiegabile, fondamentalmente, per due motivi:
o la cura dei bambini è per così dire autogestita nella comunità, o si preferisce che il bambino
piccolo raggiunga quei familiari che vivono ancora nel paese di origine (per esempio i nonni) e
là venga cresciuto ed educato fino all’età scolare, per poi rientrare in Italia. Tuttavia
l’esperienza ci dimostra che quando un bambino cinese è iscritto al nido, generalmente la
famiglia è molto collaborativa, proprio perché questa possibilità è vissuta dal genitore come
valore emancipativo e di apertura in direzione dei valori occidentali: si tratta dunque di una
scelta consapevole. Questo accade più raramente con i bambini dell’area nord-africana: in
questo caso la scelta di iscrivere il bambino al nido ci è apparsa spesso dettata dalle gravose
condizioni economiche e sociali. Qui è necessario considerare anche l’influenza della cultura
islamica, e in particolare la concezione della donna e della femminilità che viene trasmessa in
questa cultura: a volte il rispetto ortodosso di alcuni dettami religiosi crea una sorta di
ossessione identitaria che può ostacolare, a nostro avviso, l’accettazione convinta
dell’inserimento del proprio bambino al nido. L’aspetto che però ci conforta è che questo tipo
di percezione, a volte anche molto rigida e radicata, si stempera dopo i primi mesi di
esperienza nel rapporto con le educatrici del nido: i genitori vengono coinvolti in un dialogo
aperto, sempre rispettoso delle loro istanze religiose e culturali, e che tuttavia mostra loro
20
Bilancio sociale 2011
l’asilo in un'altra prospettiva, da vivere con positività, come luogo di vera e proprio
integrazione del bambino e anche di confronto per i genitori. Come vedremo più
dettagliatamente nel proseguo del progetto educativo la relazione con le famiglie, legata alla
creazione di spazi di confronto con i genitori, in questi casi risulta assolutamente
determinante.
Quest’impegno nel dialogo con i migranti, e dunque con la cosiddetta diversità, è
importantissimo proprio perché diventa il banco di prova anche per un’apertura ancora più
avvertita e praticata con le famiglie italiane, nelle situazioni che il senso comune definisce
“normali”. Sappiamo oramai da tempo, infatti, che la concezione della famiglia intesa come
costellazione autocentrata e quasi archetipica, in realtà, è qualcosa che impedisce di osservare
compiutamente la nostra contemporaneità. Oggi non si può più parlare di “famiglia” ma è
necessario usare questo termine sempre al plurale: la famiglia, oggigiorno, ha infatti molti
volti e anche il più stabile di essi è sottoposto a possibili mutamenti. Sono in aumento, per
esempio, i divorzi e le famiglie formate da un solo genitore; il ruolo della donna, ma anche
quello dell’uomo, muta; la figura paterna e quella materna sfumano i loro contorni e si danno
compiti gradualmente meno marcati e con una minore suddivisione in relazione al genere;
l’età adolescenziale si prolunga, soprattutto dal punto di vista “psicologico”, a volte con forti
connotazioni di immaturità presenti nelle figura dell’adulto; la vita media aumenta e tuttavia
la figura dell’anziano perde in autorità. Inoltre, soprattutto per la crisi economica,
un’incertezza diffusa pervade le famiglie e gli impedisce di progettare il futuro su basi solide.
Questi aspetti sono evidenziati da molta letteratura specialistica recente, in campo
economico/sociologico, pedagogico, psicologico e perfino filosofico – fino a delinearsi come
prospettive di veri e propri mutamenti “antropologici”. Le problematiche che un educatore si
troverà ad affrontare spazieranno dunque dentro una declinazione al plurale dell’universo
della famiglia, con una frammentazione dei bisogni legati a molti aspetti diversi, e tutto
questo, evidentemente, avrà forti ripercussioni anche nei bambini che vivono, e sono educati,
all’interno di queste “nuove” costellazioni familiari. Di conseguenza la declinazione dei bisogni
specifici del bambino, pur conservando delle costanti in relazione al suo sviluppo “naturale”,
assume sfumature molto diverse. La sua crescita attraverso esperienze di ricerca, di
autonomia, di elaborazione nelle varie aree della persona (motoria, cognitiva, affettiva,
relazionale, sociale); il suo bisogno di relazioni significative con coetanei e adulti che sappiano
accompagnarlo e supportarlo nelle esperienze; il suo bisogno di luoghi sicuri e rassicuranti,
belli e stimolanti e aperti alla creatività – insomma, tutte queste “domande” che il bambino ci
pone quotidianamente assumeranno connotazioni fortemente individualizzate. Ogni singolo
21
Bilancio sociale 2011
bambino andrà dunque rispettato nei suoi tempi evolutivi e nei suoi ritmi di apprendimento, e
cioè nella sua storia individuale.
2.2 Le attività per bambini e ragazzi (1 -11 anni)
2.2.1 Il centro gioco educativo Trovamici
Attraverso un bando di gara, a partire dall’’anno 2008, l’ “Associazione culturale Il Ponte” ha affidato il
progetto centro giochi educativi del Trovamici e di Villa Reghini a una cooperativa sociale. Alla
cooperativa, sulla falsariga di un progetto educativo già strutturato, veniva richiesta un’innovazione
progettuale su una fascia di utenza estesa, da 1 a 11 anni.
Il centro gioco educativo Trovamici ha sede in Empoli, in Largo della Resistenza 2, ha l’obiettivo di
offrire ai bambini spazi di socialità e condivisione educativa, rassicuranti e dominabili. Il Trovamici è
uno spazio ludico che presta massima attenzione ai tempi di ciascun bambino, per favorire lo sviluppo
e il potenziamento delle capacità creative e dare l’occasione di conoscere e di sperimentare attività
divertenti.
Il centro si articola in tre differenti progetti :
- lo Spazio coccole è aperto dal lunedì al venerdì, dal mese di settembre a luglio, con due moduli orari
8.00-13.00 e 14.00-19.00. Dal mese di settembre lo Spazio coccole è stato accreditato come Nido
d’infanzie suddividendo adeguando gli spazi disponibili a questa funzione. E’ stato aggiunto il servizio
mensa con mensa esterna. Le sezioni sono passate da tre a quattro, ognuna con circa 20 bambini.
Sezione del nido d’infanzia:

sezione con tempo corto 8.00/13.30 (compreso il pranzo);

sezione a tempo lungo 8.00/19.00 (compreso il pranzo e il momento del sonno).
Sezioni di centro gioco educativo:

sezione con orario corto 8.00/13.00;

sezione a tempo lungo 8.00/13.00 – 14.00/19.00 (considerato che i bambini nel rientro
pomeridiano possono non essere gli stessi del mattino, in realtà il numero totale dei bambini
frequentanti lo spazio Coccole può estendersi fino a 100 circa).
22
Bilancio sociale 2011
Il gruppo dei bambini è suddiviso per età eterogenea e ogni sezione ha come figure di riferimento 2
educatrici. Le attività che vengono svolte sia la mattina che il pomeriggio coprono tutti i campi
dell’esperienza educativa: giochi liberi in grande e piccolo gruppo, attività manipolative, pittoriche,
psicomotorie, di gioco simbolico, intervallati dai momenti routine del cambio, della colazione e della
merenda, del pranzo e del sonno.
- Trovamici insieme è un centro gioco educativo genitori e figli dove i bambini possono compiere
esperienze insieme all’adulto che li accompagna in spazi appositamente organizzati per il gioco
simbolico del far finta, per la manipolazione, le attività grafico-pittoriche, le attività motorie ecc… E’
organizzato secondo progetti trimestrali, da ottobre a giugno, e viene proposto per tre pomeriggi a
settimana con orario 17.00/19.00. Lo frequentano circa 30 bambini.
- Al Trovamici nel pomeriggio i bambini, di età compresa tra i 3 e gli 11 anni, sono suddivisi in piccoli
gruppi, sia di età eterogenea che omogenea, sono guidati dalle educatrici in attività esperienziali
specifiche come i laboratori di ceramica, falegnameria, informatica, pittura, scultura, teatro dei
burattini, giochi motori di gruppo.
In ognuno dei tre progetti al personale educativo sono affiancati esperti esterni che arricchiscono le
esperienze vissute giornalmente dai bambini.
Gli spazi sono così organizzati:
-
area reception e accoglienza, dotata di spogliatoio e appendiabiti;
-
il salone per i giochi di movimento;
-
n°5 sezioni che accolgono 20 bambini, le sezioni erano tutte di mezza giornata;
-
la stanza per i giochi motori;
-
n° 2 bagni per i bambini
-
n° 1 bagno-spogliatoio per adulti educatori;
-
aula informatica con n°10 postazioni computer e collegamento a internet;
-
laboratorio multifunzione per attività sia dei bambini che degli adulti, nei corsi serali;
-
spazio sporzionamento di circa mq 10.
Sia il rapporto con il Comune di Empoli che le iscrizioni e il pagamento delle rette sono gestiti
dall’associazione “Il Ponte”.
23
Bilancio sociale 2011
La cooperativa Eskimo gestisce il centro Travamici dal 2008 per conto dell’ Associazione Culturale Il
Ponte.
L’attività svolta nel 2011
Nel 2011 il Trovamici ha registrato complessivamente la presenza di 200 bambini. Lo Spazio Coccole
ha ospitato 100 bambini della fascia di età 1-3 anni; Trovamici nel pomeriggio 45 bambini della
fascia di età 3-11 anni; Trovamici insieme 30 bambini.
Nel corso dell’anno hanno lavorato al Trovamici 11 educatrici, 9 impegnate nello Spazio coccole e 2 in
Trovamici nel pomeriggio. Anche le educatrici del Trovamici hanno partecipato al corso di formazione
organizzato dal Centro Ciari sopra specificato (vedi tabella formazione)
Referente del servizio: Natalia Cavallini
24
Bilancio sociale 2011
2.2.2 Il centro gioco educativo Villa Reghini
Il centro gioco educativo Villa Reghini ha l’obiettivo di offrire ai bambini spazi di socialità e
condivisione educativa. Il centro gioco è uno spazio ludico che presta massima attenzione ai tempi di
ciascun bambino, per favorire lo sviluppo e il potenziamento delle capacità creative e dare l’occasione
di conoscere e di sperimentare attività divertenti.
Ha sede a Sovigliana di Vinci in un palazzo storico restaurato dal Comune, dove, oltre la Biblioteca
Comunale, il piano terra e il secondo piano, sono stati adibiti a spazi educativi:
- una stanza è utilizzata per i giochi di motricità;
- due stanze-sezioni strutturate per il gioco simbolico e l’attività laboratoriale.
La cooperativa Eskimo gestisce il centro gioco educativo Villa Reghini dal 2008 per conto dell’
Associazione Culturale il Ponte.
Sia il rapporto con il Comune di Vinci che le iscrizioni e il pagamento delle rette sono gestiti
dall’associazione “Il Ponte”.
Il centro gioco educativo Villa Reghini si articola in tre differenti progetti :
- lo Spazio piccoli, aperto dal lunedì al venerdì dal mese di settembre a luglio in un unico modulo
orario (8.00-13.00). Il gruppo dei bambini è suddiviso per età eterogenea in due sezioni, una con due
educatrici l’altra con 1 educatrice. Le attività che vengono svolte la mattina coprono tutti i campi
dell’esperienza educativa: giochi liberi in grande e piccolo gruppo, attività manipolative, pittoriche,
psicomotorie, di gioco simbolico,intervallati dai momenti routine del cambio, della colazione.
- il progetto Aspettando la mamma si avvale della importante collaborazione con Auser Filo
d’Argento che, con le sue “nonne”, supporta il lavoro delle educatrici sia per lo spazio piccoli, che per le
attività del pomeriggio, dando ai bambini la possibilità di godere di un rapporto “speciale” che
mantiene vivi i ricordi del passato. Il progetto, realizzato presso la Scuola dell’Infanzia “La barca a
vela”, è dedicato a circa 15/20 bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni che frequentano la stessa
scuola.
Il servizio è aperto dalle ore 16,30 alle ore 18,30, dopo l’orario scolastico, da settembre a giugno, dal
lunedì al venerdì. Il gruppo dei bambini è seguito da una/due educatrici con il supporto di un anziano
volontario dell’Auser Filo d’Argento nella gestione delle varie attività. Le educatrici accolgono il
gruppo nei locali loro riservati dalla scuola.
- Al Pomeriggio al Ciaf i bambini suddivisi in piccoli gruppi, sia di età eterogenea che omogenea, sono
25
Bilancio sociale 2011
guidati dalle educatrici in attività esperienziali specifiche come i laboratori di ceramica, pittura,
scultura, teatro dei burattini, giochi motori di gruppo, letture animate. Il servizio è aperto dalle ore
16,00 alle ore 19,00, da settembre a giugno, dal lunedì al venerdì. Nella fascia di apertura i genitori
possono accompagnare e riprendere il proprio bambino a seconda delle loro necessità.
In ognuno dei tre progetti al personale educativo sono affiancati esperti esterni che arricchiscono le
esperienze vissute giornalmente dai bambini.
L’attività svolta nel 2011
Nel 2011 il centro gioco educativo Villa Reghini ha registrato complessivamente la presenza di circa
92 bambini. Lo Spazio piccoli ha ospitato 27 bambini della fascia di età 18 mesi -36 mesi; lo Spazio
Pomeriggio al Ciaf 30 bambini iscritti (la media delle presenze è di 20 bambini) della fascia di età 6-11
anni; Aspettando la mamma 20 bambini della fascia di età 3-5 anni.
Nel corso dell’anno hanno lavorato al centro gioco educativo Villa Reghini 4 educatrici, 3 impegnate
nello Spazio piccoli, 2 nello Spazio Pomeriggio al Ciaf e 1 per il progetto Aspettando la mamma.
Nel servizio è da evidenziare una forte continuità educativa: le educatrici che operano la mattina nello
spazio piccoli sono anche quelle di riferimento per i progetti del pomeriggio e di “Aspettando la
mamma”. Ad esse sono state affiancate nuove educatrici che hanno permesso sostituzioni di continuità
intento educativo.
Referente del servizio: NATALIA CAVALLINI
Per quanto riguarda il progetto di assistenza scolastica, in sede di bilancio sociale, viene proposta
l’analisi della riproduzione di un modello di buone pratiche sul territorio.
26
Bilancio sociale 2011
2.3 Il sostegno alle persone anziane
2.3.1 Sorveglianza Attiva – Rete di solidarietà
Il servizio ha come obiettivo principale la promozione del benessere, sia sociale che fisico, degli
anziani, attraverso azioni integrate ed è rivolto a persone ulrasettantacinquenni, residenti nel Comune
di Cerreto Guidi.
Gli utenti coinvolti in questo intervento sono persone autosufficienti, ma che devono essere
sorvegliate attivamente per prevenire improvvisi passaggi ad una condizione di non – autosufficienza.
Oltre alla sorveglianza attiva telefonica, il servizio interviene con un complesso di azioni volte a
prevenire e limitare le condizioni di disagio o difficoltà, fornendo sia un sostegno pratico per lo
svolgimento delle attività quotidiane che un supporto per evitare che la persona si vada a trovare in un
contesto di solitudine o di emarginazione.
Le attività svolte attraverso questo progetto di Sorveglianza Attiva sono le seguenti:

sorveglianza attiva telefonica;

compagnia telefonica effettuata attraverso la struttura del Centro d’ascolto;

trasporto sociale e accompagnamento per commissioni quali ad esempio: recarsi a
fare la spesa, in farmacia, alla posta o in banca, dal medico di famiglia, visite mediche ….;

consegna della spesa o dei farmaci a domicilio;

trasporto e accompagnamento presso Centri Diurni della zona (tale servizio è
attivato esclusivamente su richiesta della Azienda USL 11 o dell’Amministrazione
Comunale);

trasporto e sostegno a persone diversamente abili (anche questo servizio è attivato
solo su richiesta degli organi istituzionali).
Il progetto, promosso dalla Azienda Usl 11 di Empoli, è realizzato da un partenariato di soggetti privati
e pubblici del territorio che vede come capofila l’Associazione Culturale Medicea. Oltre alla cooperativa
Eskimo sono partner del progetto il Comune di Cerreto Guidi, il Comune di Vinci, la Cooperativa di
consumo di Cerreto Guidi e Vinci.
All’interno del progetto la cooperativa Eskimo si occupa del coordinamento del centro di ascolto. Il
servizio ha luogo in uno spazio messo a disposizione dal Comune di Cerreto Guidi, ubicato proprio
all’interno del Palazzo Comunale. Il Comune partecipa alla realizzazione del progetto anche con una
quota pari a circa il 33% del costo globale. Il Centro di ascolto è aperto tutti i giorni, dal lunedì al
27
Bilancio sociale 2011
venerdì, alternando la mattina al pomeriggio, per un totale di 18 ore settimanali. Gli utenti si rivolgono
al centro di ascolto principalmente per telefono. Il telefono, dotato di segreteria telefonica, permette
all’operatore, non appena prende servizio, di contattare l’utente che abbia lasciato un messaggio.
L’operatore,
inoltre,
con
cadenza
regolare
contatta lui stesso gli utenti inseriti nella
sorveglianza attiva, stabilendo un rapporto
individualizzato sia per frequenza di chiamate
che di modalità di comunicazione.
La grande
maggioranza degli utenti (80% circa) accede al
servizio in maniera autonoma, e questo, di per sé,
è un dato che dimostra quanto il servizio sia
radicato sul territorio comunale. La parte
restante dell’utenza accede attraverso la segnalazione dei servizi sociali, sia del Comune che della
Ausl11. Per accedere al servizio è necessario pagare una quota annuale di euro 30,00.
Il centro di ascolto crea l’opportunità di coordinamento tra le eventuali richieste dell’utente legate alla
vita quotidiana e quegli operatori territoriali che rispondono a queste necessità. Le richieste possono
spaziare dal fare la spesa, all’acquisto di medicinali, alla riscossione della pensione ecc. L’operatore del
Centro di Ascolto che ha accolto la richiesta contatta l’operatore nel più breve tempo possibile, in
modo che il bisogno sia soddisfatto celermente.
Il progetto viene svolto senza soluzione di continuità dall’anno 2000.
L’attività svolta nel 2011
Nel 2011 hanno usufruito dei servizi erogati dalla Rete di Solidarietà 68 cittadini residenti nel
Comune di Cerreto Guidi, dei quali 62 anziani e 5 disabili ed 1 persona con disagio familiare.
Per la realizzazione delle mansioni che le sono affidate all’interno del progetto, la cooperativa Eskimo
impiega 1 dipendenti part time, con esperienza specifica nell’assistenza agli anziani e ai disabili. I
lavoratori di Eskimo, che presidiano il centro di ascolto, per rispondere alle richieste fattuali degli
utenti si avvalgono della collaborazione dei volontari dell’Associazione Medicea.
Referente del servizio: Beatrice Cappelli
28
Bilancio sociale 2011
2.4 I servizi rivolti alle persone diversamente abili
2.4.1 Trasporto alunni diversamente abili
Il servizio di trasporto si rivolge agli alunni diversamente abili, residenti nel Comune di Cerreto Guidi,
che frequentano le scuole di ogni ordine e grado situate sia sul territorio comunale che fuori da esso e
ha l’obiettivo di garantire agli alunni diversamente abili il diritto allo studio. Il Comune di Cerreto
Guidi, titolare del servizio, dà in gestione il progetto tramite gara. Gli utenti usufruiscono del progetto
gratuitamente e vi accedono esclusivamente su segnalazione della Ausl11.
Il servizio prevede il trasporto scolastico di alunni diversamente abili alla scuola territoriale di
competenza, o in ogni caso, alla scuola richiesta dal gruppo di lavoro interprofessionale che formula il
Piano Educativo Individualizzato e comprende:.

il trasporto degli alunni dalla propria abitazione a scuola e viceversa;

il trasporto degli alunni in occasione di attività didattiche che si svolgono fuori dalle strutture
didattiche, se preventivamente concordati.
Il trasporto viene effettuato con autovetture in regola con le norme vigenti per il trasporto delle
persone e, se necessario, vengono utilizzati mezzi omologati e attrezzati per permettere il trasporto di
bambini e ragazzi non deambulanti.
Il servizio è svolto in partenariato con Associazione Culturale Medicea che si è occupata della cura
dei rapporti con i genitori, del Centro Life per la formazione degli operatori, Croce Verde per,
Futura Digital che ha messo a disposizione la propria sala multimediale.
Il servizio viene svolto dall’anno scolastico 2006/2007.
L’attività svolta nel 2011
Nel 2011 hanno usufruito del servizio 7 alunni seguiti da 6 operatori. L’esperienza lavorativa degli
operatori è quasi decennale e ha garantito una notevole continuità d’intervento in un servizio che la
cittadinanza percepisce oramai come “strutturale”.
Referente del servizio: Beatrice Cappelli
29
Bilancio sociale 2011
2.5 I servizi di pre scuola e accompagnamento sugli autobus
2.5.1 Esperienza consolidata nel servizio
Eskimo si occupa dei servizi di pre scuola dal 2006, per il Comune di Cerreto Guidi, e dei servizi di
accompagnamento sugli scuolabus dal 2010, per il Comune di Capraia e Limite, Monsummano, e,
nel periodo estivo, per il Comune di Larciano. Nel dicembre 2011, in ATI con l’Associazione
Culturale Mediecea, la cooperativa sociale Eskimo si è aggiudicata anche l’affidamento del servizio
di accompagnamento sugli scuolabus e di pre-scuola per il Comune di Vinci. Il servizio ha per
oggetto: il servizio di accompagnamento sugli scuolabus per le scuole dell’infanzia; per gli alunni
con handicap su richiesta della famiglia o a giudizio del Servizio Affari Generali; per alcune corse
della scuola primaria e della scuola secondaria di 1° grado; e il pre-scuola nelle scuole primarie e
secondarie di 1° grado. L’esperienza maturata in questi anni garantisce un notevole livello
qualitativo nello svolgimento dei servizi in oggetto e permette la continuità
nell’utilizzo di
personale qualificato e affidabile.
Eskimo configura i servizi in oggetto come ulteriore momento educativo per gli alunni atto a
favorire il processo di socializzazione attraverso il corretto uso dei beni della comunità ed il rispetto
delle regole che ne stabiliscono l’utilizzo. In questo senso, in sede di bilancio sociale, proponiamo
una sintesi degli aspetti educativi di un’attività che spesso è valutata, quasi esclusivamente, per la
sola efficacia tecnica-organizzativa.
2.5.2 Le finalità educative del servizio di accompagnamento sugli scuolabus
Lo scuolabus può configurarsi per gli alunni che ne usufruiscono come un ulteriore momento
educativo, nel favorire il processo di socializzazione attraverso il corretto uso dei beni della
comunità ed il rispetto delle regole che ne stabiliscono l’utilizzo. Il tragitto dall’abitazione alla
scuola può essere considerato a tutti gli effetti come l’esperienza di una “situazione educativa
informale”, la cui particolarità può essere ben delineata dal punto di vista anche pedagogico.
Diciamo fin da subito che le priorità che assumiamo come finalità per questo servizio sono tre:
- la sicurezza degli utenti;
- il loro benessere;
- la loro educazione.
Queste tre priorità, che vanno a sostanziare l’operatività dello scuolabus inteso come mezzo di
trasporto, a ben vedere investono direttamente il valore di quella che può essere definita la
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Bilancio sociale 2011
produzione sociale di una cooperativa sociale che opera sul territorio con finalità non
esclusivamente commerciali e soprattutto in funzione di un’attività preventiva concreta.
2.5.3 La situazione educativa informale
Il servizio di accompagnamento sugli scuolabus può essere considerato una “situazione educativa
informale”. Nella specificità propriamente pedagogica la situazione educativa informale (informal
learning) si distingue nettamente dalla situazione formale (formal learning). La scuola, per esempio,
è da considerarsi come l’ambiente naturalmente deputato all’apprendimento formale: il contesto
scolastico è infatti strutturato per la finalità dell’apprendimento e colui che apprende, l’allievo, è
consapevole di vivere un luogo ideato e realizzato per la sua formazione. Cosa caratterizza invece la
situazione educativa informale? Prima di tutto la non intenzionalità di apprendere di chi, invece,
ugualmente “si troverà” formato dall’esperienza che ha vissuto: la base dell’apprendimento
informale è la reiterazione dell’esperienza che gradualmente si consolida in abitudine (habit).
Calandosi nella concretezza del servizio di accompagnamento: prendendo come esempio quello di
un allievo che usufruisce dello scuolabus per un tragitto della durata di circa trenta minuti (e dunque
di un’ora complessiva nel tragitto di andata e ritorno), su circa 200 giorni di scuola egli “vivrà la
situazione scuolabus” per circa 200 ore all’anno. Questo significa che il reiterarsi dei suoi
comportamenti assunti durante il viaggio da casa a scuola e da scuola a casa, ha tutto il tempo e la
possibilità di consolidarsi in abitudini: buone o cattive che siano. L’apprendimento informale opera
dunque così: l’allievo non è consapevole di star lavorando alla propria educazione personale, ma la
reiterazione delle esperienze “quotidiane” sullo scuolabus – ripetiamolo, caratterizzate da buoni o
cattivi comportamenti – ugualmente ne condizionerà la formazione. L’informal learning è un tipo di
apprendimento che non va sottovalutato: da più fronti si ha infatti la conferma che proprio
attraverso il ripetersi di un attività o di un’esperienza si dà concretezza a una forma duratura di
apprendimento, anche se all’inizio il soggetto non ne risulta consapevole, o lo sia soltanto in
maniera limitata. Quando si parla per esempio di un contesto educativo si deve avere la coscienza
che non è sufficiente dichiarare e quindi esplicitare regole e regolamenti per farli rispettare: se fosse
così basterebbe appendere un cartello con un divieto o fare la lista di ciò che si può fare e ciò che
fare non si può. L’introiezione di una regola è molto più complessa, e non può avvenire
esclusivamente seguendo il filo di un ragionamento sensato: deve passare dall’informalità della
pratica, e dall’acquisizione attraverso l’abitudine. Per esempio: se un bambino piccolo non sta
seduto correttamente sul pulmino non è che lo si può convincere con un ragionamento che rimanda
al codice stradale… Sarà invece più opportuno impegnarlo in un’attività, preferibilmente un gioco,
che in qualche modo gli faccia accettare di buon grado lo star seduto vicino al compagno di viaggio.
31
Bilancio sociale 2011
In questa maniera, giorno dopo giorno, acquisirà il comportamento giusto – stare seduti mentre si
viaggia – con naturalezza, e senza porsi troppi problemi attinenti a regole teoriche, tanto astratte
quanto per lui incomprensibili. Come scrive Bernhard Bueb in Elogio della disciplina (2007)
“Educare in modo coerente significa applicare ogni giorno con fermezza le norme che l’educatore
ha fissato come criterio del suo intervento pedagogico. (…) Il segreto del successo è la regolarità.
(…) Un essere umano viene educato con coerenza proprio per renderlo indipendente da qualunque
modello di comportamento”. E tuttavia: “La perseveranza nell’educazione non deve mai essere
disgiunta da una certa flessibilità: non deve mai significare l’insegnamento meccanico di uno
schema comportamentale in sé e per sé, perché la ripetizione coatta deve piuttosto preparare il
giovane a poter un giorno seguire la regola in modo assennato”. Va da sé infatti che quando il
bambino diventa più grande l’acquisizione della regola attraverso il ragionamento si farà
gradualmente più semplice e consapevole, ma questo avverrà più facilmente se la logica e il
buonsenso si innesterà su un’abitudine già introiettata. E’ questa la forza e l’efficacia dell’informal
learning: preparare il terreno per successive acquisizioni più elaborate e complesse su una buona
abitudine già collaudata.
Si tratta, sostanzialmente, dell’apprendimento della cosiddetta buona educazione, del rispetto di
quelle regole basiche che predispongono l’alunno anche all’apprendimento formale della scuola,
talmente importanti che la loro non osservanza sta diventando uno dei principali problemi
dell’istituzione scolastica. Ma non solo: le stesse regole risultano fondamentali anche all’interno
del nucleo familiare, sempre considerando la famiglia come un’agenzia educativa irrinunciabile alla
base del comportamento della persona. Viene così a configurarsi un modello educativo integrato fra
tre situazioni diverse, che sintetizziamo con una sequenza di vignette a scopo illustrativo:
Il comportamento corretto e la buona educazione, quando “agito” anche nel tragitto di andata e
ritorno dalla casa alla scuola, entra dunque in consonanza con le regole esperite in famiglia e con
quelle del contesto scolastico, rafforzandole naturalmente.
32
Bilancio sociale 2011
Con quanto sopradescritto non vorremmo comunque fornire l’impressione che il tempo impiegato
sullo scuolabus sia, per così dire, talmente normato da scadere in un’atmosfera pesante se non
addirittura cupa: tutti ricordiamo la sensazione di festa e di allegria che si sprigiona all’uscita della
scuola, e chi ha avuto esperienza di tragitti più o meno lunghi nel cosiddetto “pulmino” sa che
l’informalità dell’atmosfera diventa una componente essenziale del viaggio. Del resto, perfino un
assertore del ritorno all’ “audacia della severità e della coerenza” come il filosofo e pedagogista
Bueb già citato, non può che auspicare che anche “il gioco torni ad essere uno strumento
pedagogico primario”. La mezz’ora di svago nel pulmino, proprio perché apparentemente priva di
uno scopo esterno e proprio perché giocosa, deve essere comunque “contenuta” in un ordine
percepito come naturale: infatti non esistono giochi senza regole. Ed è il contenitore naturale della
regola che porta, anche nel gioco, alla graduale assimilazione di un ordine interiore. Senza un
ordine esteriore, anche nella situazione più allegra e spensierata, non si può sviluppare nessun
ordine interiore: questo rimane fondamentale. Come scrive Bueb: “L’abito” – cioè l’abitudine – “fa
il monaco”.
Referente del servizio: Beatrice Cappelli
3. Monitoraggio tirocinanti
3.1.Strumento per la
terapeutici riabilitativi
valutazione
percorso
tirocinanti/inserimenti
lavorativi
Nell’ottica di un’ effettiva valutazione del percorso dei tirocinanti/inserimenti lavorativi è stato messo
a punto e utilizzato uno strumento piuttosto complesso che prende in esame e mette in rapporto la
percezione che il tirocinante ha avuto della propria esperienza in azienda e quella che l’azienda ha
avuto dell’attività del tirocinante. Lo strumento si compone di due schede speculari che vengono
compilate: una dal tirocinante (scheda autovalutazione tirocinio) e una dal referente/tutor aziendale
(scheda valutazione tirocinio).L’esperienza di tirocinio viene analizzata su 17 indicatori – valori
numerici da 1 a 5 – rispondendo a domande che riguardano soprattutto l’acquisizione di competenze
di base e trasversali, e che quindi possono adattarsi a qualsiasi settore aziendale. Successivamente le
risposte sono raffrontate utilizzando un programma di comparazione che le restituisce in forma
grafica, permettendo un’analisi piuttosto accurata. Il momento più importante è proprio quello del
“dialogo” tra le due diverse percezioni, da cui scaturisce una visione senz’altro più obiettiva
dell’esperienza. Si possono prendere in esame le valutazioni coincidenti, quelle simili, diverse o
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Bilancio sociale 2011
addirittura opposte. Questo permette una riflessione molto più approfondita sull’esperienza fatta, sia
per l’azienda che per il tirocinante, a dà spessore a un’attività – quella del tirocinante – che spesso,
purtroppo, risulta valutata su criteri molto soggettivi. La schede di autovalutazione e di valutazione
vengono somministrate con una cadenza che dipende dalla durata del tirocinio. La loro elaborazione
viene discussa con il tirocinante in modo che il percorso – e la graduale acquisizione di competenze –
sia chiara e leggibile.
Nella relazione di bilancio sociale inseriamo la scheda di auto valutazione del tirocinante e
un’immagine esemplificativa del “grafico radar” dove si confrontano le percezioni dell’azienda e quella
del tirocinante.
3.1.1 Questionario
SCHEDA DI AUTOVALUTAZIONE TIROCINANTE
TIROCINANTE________________________
Legenda: 1 pochissimo; 2 poco; 3 abbastanza; 4 molto; 5 moltissimo
data_______________________
1. Controllo dell’ansia (supero l’ansia e l’impulsività, reagisco
1 2 3 4 5
positivamente alle correzioni)
2. Socializzazione (ho rapporti sereni con gli altri, so ascoltare
1 2 3 4 5
le opinioni altrui)
3. Livello di autonomia (individuo problemi e propongo soluzioni,
1 2 3 4 5
so tradurre in pratica i suggerimenti avuti)
4. Capacità critica di valutazione (so controllare quello che faccio,
1 2 3 4 5
riconosco gli sbagli, non cerco inutili scuse per gli errori)
5. Attenzione (so svolgere le mansioni con concentrazione, non
1 2 3 4 5
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Bilancio sociale 2011
provoco danni a persone o cose, so prevedere e valutare le
conseguenze delle mie azioni)
6. Precisione (sono coordinato, ordinato, preciso)
1 2 3 4 5
7. Impegno (uso tutte le mie forze e capacità per
1 2 3 4 5
svolgere il compito assegnatomi)
8. Volontà (cerco da solo un compito per svolgerlo)
1 2 3 4 5
9. Serietà (ho senso del dovere, rispetto le regole aziendali, gli orari,
1 2 3 4 5
sono costante, sono responsabile)
10. Resistenza (sostiene un lavoro anche lungo e/o faticoso)
1 2 3 4 5
11. Costanza (mantengo il ritmo senza commettere errori)
1 2 3 4 5
12. Velocità (eseguo movimenti e compiti con rapidità)
1 2 3 4 5
13. Capacità di adattamento (so reagire in maniera adeguata
1 2 3 4 5
a situazioni diverse, anche impreviste)
14. Senso di collaborazione (mi impegno anche in gruppi di lavoro)
1 2 3 4 5
15. Conoscenza tecnica (conosco le operazioni da eseguire)
1 2 3 4 5
16. Capacità di usare le macchine e gli strumenti necessari per lo
1 2 3 4 5
svolgimento delle proprie mansioni
17. Conoscenza logistica (conosco l’organizzazione dell’azienda e
1 2 3 4 5
mi so mettere in relazione con gli addetti a mansioni che
non mi riguardano direttamente)
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Bilancio sociale 2011
3.1.2. Radar
Radar Scheda
Periodo ottobr
correzioni
conosci organizzazione
usare le macchine
5
colle
4
3
consapevolezza
2
1
lavorare in gruppo
0
far fronte imprevisti
veloce nel lavoro
ritmo costante
Bilancio sociale 2011
lavoro lungo e faticoso
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rispetto r
4. Le risorse economiche
I dati economici della cooperativa sono presentati in questo capitolo del bilancio sociale secondo una
riclassificazione a valore aggiunto che permette di mettere in evidenza la ricchezza prodotta e come
questa è distribuita. Il valore aggiunto infatti è calcolato mettendo a confronto il valore dei beni e dei
servizi che la cooperativa produce e quello dei beni e servizi che l’impresa ha acquistato all’esterno
per produrli. Il valore aggiunto dunque è la ricchezza che viene prodotta dall’impresa e rappresenta la
remunerazione dei fattori produttivi interni che hanno partecipato al processo produttivo. Una volta
determinato il valore aggiunto prodotto occorre individuare gli interlocutori (stakeholder) ai quali è
distribuita. In linea con quanto previsto nella guida per la redazione del bilancio sociale cooperativo
elaborate dalla Camera di Commercio di Firenze , in collaborazione con Confcooperative Firenze Prato,
Legacoop Toscana, AGCI Toscana, gli interlocutori considerati sono stati:

l'azienda, intesa come soggetto autonomo che viene remunerato attraverso la ricostituzione
della struttura - gli ammortamenti - e l'accantonamento definitivo di utili a riserva indivisibile;

la comunità, a cui viene distribuito il valore creato attraverso le imposte, le liberalità, etc.

il lavoro, inteso come insieme di apporti lavorativi a qualsiasi titolo - dipendente, autonomo,
collaborazione - effettuati dai soggetti non soci;

il capitale di credito, rappresentato dagli interessi passivi riconosciuti sui finanziamenti
esterni in essere;

i soci, sia cooperatori che finanziatori, quali soggetti destinatari dei vantaggi mutualistici
economicamente quantificati ed estrapolati dai dati del bilancio civilistico. Si tratta di una voce
composita, nella quale confluiscono le remunerazioni per tutti gli apporti sociali, i ristorni, la
remunerazione dei prestiti sociali, etc.;

il mondo cooperativo, inteso quale autonomo interlocutore della cooperativa per quanto
riguarda la fornitura di beni e/o servizi
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Bilancio sociale 2011
DETERMINAZIONE DEL VALORE AGGIUNTO COOPERATIVO-SOCIALE
ANNO 2011
VALORE DELLA PRODUZIONE
Ricavi delle vendite e delle prestazioni (al lordo dei ristorni)
Variazione delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti
Variazione dei lavori in corso su ordinazione
Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
Altri ricavi e proventi, con contributi in c/esercizio assimilabili a ricavi
TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE (A)
954.892
//
//
//
//
954.892
COSTI INTERMEDI DELLA PRODUZIONE
Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci (esclusi conferimenti da soci)
Per servizi - eccetto costi a) da soci; b) relativi all'acquisto di prestazioni di lavoro autonomo, co.co.co.,
occasionale e assimilati; c) relativi all'acquisto di servizi dal mondo cooperativo.
Per godimento di beni di terzi
Ammortamenti e svalutazioni - solo parte d) relativa alle svalutazioni crediti
Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci
Accantonamento per rischi
Altri accantonamenti
3.828
102.409
2.000
4.656
//
//
//
Oneri diversi di gestione - eccetto tributi indiretti, assimilati e liberalità
10.053
TOTALE COSTI INTERMEDI DELLA PRODUZIONE (B)
122.946
DIFFERENZA TRA VALORE E COSTI INTERMEDI DELLA PRODUZIONE (A-B)
831.946
Proventi da partecipazioni
Altri proventi finanziari:
27
Interessi e altri oneri finanziari - eccetto a) la parte che remunera il capitale di credito (oneri finanziari di
competenza); b) la parte che remunera prestito sociale; c) la parte che remunera prestiti dal mondo
//
cooperativo in senso lato
bis. utili e perdite su cambi
//
TOTALE PROVENTI ED ONERI FINANZIARI INTERMEDI
27
rivalutazioni
svalutazioni
TOTALE RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITà FINANZIARIE
Proventi straordinari
Oneri straordinari - eccetto le imposte relative a eserc. prec.
TOTALE PROVENTI ED ONERI STRAORDINARI INTERMEDI
VALORE AGGIUNTO GLOBALE LORDO "SOCIALE" DA DISTRIBUIRE
//
//
//
2.913
0
2.913
834.886
DISTRIBUZIONE DEL VALORE AGGIUNTE
all'azienda
11.623
Ammortamenti e svalutazioni - solo parte a) + b) + c)
3.194
utile d'esercizio - parte trattenuta definitivamente
8.429
alla Comunità
19.176
Oneri diversi di gestione - tributi indiretti e assimilati e liberalità
//
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Bilancio sociale 2011
Oneri straordinari per imposte relative a eserc. prec.
Imposte sul reddito dell'esercizio
contributi in conto esercizio senza obbligo di controprestazione
ai soci
//
19.176
//
153.143
a) cooperatori
per lavoro (dipendente, collaborazione, autonomo)
per ristorni sul lavoro (dipendente, collaborazione, autonomo)
per conferimenti
per ristorni sui conferimenti
per interessi sul prestito sociale
per ristorni sui consumi
per dividendi
per rivalutazione gratuita del capitale
153.143
//
//
//
//
//
//
//
b) finanziatori
per dividendi
per rivalutazione gratuita del capitale
//
//
al Lavoro
643.507
Costi per servizi - relativi all'acquisto di prestazioni di lavoro autonomo, co.co.co., occasionale e assimilati
33.941
Costi per il personale
609.566
al mondo cooperativo
acquisto di beni e/o servizi dal mondo cooperativo
interessi versati su prestiti da mondo cooperativo
somme devolute ai fondi mutualistici
al Capitale di credito
Interessi e altri oneri finanziari - solo la parte che remunera il capitale di credito (oneri finanziari di
competenza)
VALORE AGGIUNTO GLOBALE LORDO "SOCIALE" DISTRIBUITO
//
//
//
//
7.437
7.437
831.800
39
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