Provare per capire i disturbi specifici di

Sezione di Bergamo – [email protected]
‘‘Dislessia: come può essere
così difficile?’’
Provare per capire i Disturbi Specifici di
Apprendimento
Milena Catucci
Insegnante specializzata – Formatrice AID
milena catucci - formatrice AID
Problemi a scuola …
DIFFICOLTÀ O DISTURBO?
milena catucci - formatrice AID
Nel corso dell’apprendimento gli alunni
si trovano spesso di fronte
a difficoltà che rallentano e rendono problematica
l’acquisizione di abilità scolastiche
come ad esempio la lettura, la scrittura, il calcolo,
la soluzione di problemi,
la comprensione di concetti…
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LE DIFFICOLTA’ A SCUOLA
LE DIFFICOLTÀ RIENTRANO NEL
NORMALE PROCESSO DI APPRENDIMENTO
se sono caratterizzate da
presenti in
una fase
dell’apprendimento
( es. all’inizio)
NORMALI
VARIAZIONI
del rendimento
scolastico
ESIGENZA DI
STABILIZZAZIONE
necessità , per una
competenza, di
avere il congruo
tempo per essere
assimilata
Le difficoltà sono molto
sensibili al trattamento
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TEMPORANEITA’
che si presentano PERSISTENTI e
in grado di impedire la normale
acquisizione di alcune abilità
soprattutto nell’ambito degli
automatismi di
lettura,
scrittura e
calcolo
e che risultano
particolarmente
resistenti al
trattamento!
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NE ESISTONO INVECE ALTRE
Queste difficoltà sono definite
Ma cominciamo a chiarire cosa
NON SONO …
Definizione di esclusione
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DISTURBI SPECIFICI di APPRENDIMENTO
I DSA
NON sono
NON sono dovuti a
DEFICIT NEUROLOGICI
DA TRAUMI
NON sono dovuti a
DEFICIT DI INTELLIGENZA
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UNA MALATTIA
NON sono
conseguenza di
PROBLEMI
FAMILIARI
NON sono
conseguenza di
UN BLOCCO PSICOLOGICO
NON sono
conseguenza di
UN BLOCCO
RELAZIONALE
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NON sono
conseguenza di
UN BLOCCO
EDUCATIVO
“Figlio della borghesia di stato, cresciuto in una famiglia
affettuosa,senza conflitti, circondato da adulti
responsabili che mi aiutavano a fare i compiti …
Padre laureato al politecnico, madre casalinga,
nessun divorzio, nessun alcolizzato, nessun caratteriale,
nessuna tara ereditaria, tre fratelli con il diploma …
ritmi regolari, alimentazione sana, biblioteca di famiglia,…
Eppure ero un somaro.”
( da “Diario di Scuola” di Daniel Pennac)
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NON sono conseguenza di mancate
OPPORTUNITÀ SOCIALI e
RELAZIONALI
“Insomma, andavo male a scuola. Ogni sera della mia infanzia tornavo a casa
perseguitato dalla scuola. I miei voti sul diario dicevano la riprovazione dei
miei maestri ... Quando non ero l’ultimo della classe, ero il penultimo (Evviva!)
disortografico, poco incline alla memorizzazione delle date e alla localizzazione
dei luoghi geografici, inadatto all’apprendimento delle lingue straniere,
ritenuto pigro (lezioni non studiate, compiti non fatti), portavo a casa risultati
pessimi che non erano riscattati né dalla musica, né dallo sport né peraltro da
alcuna attività parascolastica.
-Capisci? Capisci o no quello che ti spiego?-”
(D. Pennac: Diario di scuola)
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Refrattario dapprima all’aritmetica, poi alla matematica, profondamente
Preconcetto più comune ai dsa
NO!
Le problematiche relative ai DSA colpiscono
ogni momento della giornata del bambino.
LA SCUOLA LE AMPLIFICA …
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Il problema riguarda solo la scuola.
“L’insegnante con il suo metodo
NON PUÒ
causare la dislessia,
ma può aggravarne gli effetti”
Giacomo Stella
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NON sono conseguenza di una DIDATTICA ERRATA
CHE GIRATA IN POSITIVO SIGNIFICA CHE …
non origina la dislessia,
MA LE PROPOSTE CHE
SI FANNO POSSONO
RIDURNE GLI EFFETTI!
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Il metodo d’ insegnamento
CHE ASINO!
MA È IN QUINTA E LEGGE
ANCORA COSÌ MALE??!
MA A SCUOLA COSA
INSEGNANO!
VOGLIA DI LEGGERE!
MAGARI HA QUALCHE
PROBLEMA … POVERINO …
MA QUALE PROBLEMA!
LO FA APPOSTA!
TUTTE LE SCUSE
SONO BUONE PER
NON STUDIARE!
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È LUI CHE NON HA MAI
COME PUŎ ESSERE COSĬ
DIFFICILE LEGGERE ?!?
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ma insomma …
COME VORREI FAR
PROVARE AGLI ALTRI
COME MI SENTO …
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NON SONO
UN ASINO !!!
E NON LO FACCIO
APPOSTA!
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Documentario di 70 minuti per far
comprendere i disturbi dell’apprendimento
attraverso delle simulazioni
NON FINGENDO DI ESSERE BAMBINI, ma:
 RENDENDO COMPLICATO IL COMPITO
 ACCELERANDO IL RITMO
 ESAGERANDO ALCUNI COMPORTAMENTI
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SIMULARE … in che modo?
E con il pregiudizio che voi:
ma
AVETE DECISO DI NON FARLO ( ! )
DSA = D istratto
S tupido
A sino
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potete rispondere correttamente,
1^ fase:
Mettersi nei panni di un alunno con dsa e osservare la
FRUSTRAZIONE
ANSIA
TENSIONE
a cui è sottoposto giornalmente.
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APPROPRIAZIONE DEL PROBLEMA
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Che cos’è?
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UNA STORIA FAMOSA
CON UN …
NON LO SO !!!
MI ARRENDO …
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Allora! UNA STORIA
FAMOSA CON UN …
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+ TEMPO E + TRANQUILLITA’ =
+ RISPOSTE CORRETTE
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L’ANSIA ALTERA LA PRESTAZIONE
Le nostre richieste sicuramente non hanno questo ritmo,
ma è quello che percepisce chi ha un DSA per
PROBLEMI DI ELABORAZIONE LINGUISTICA!
CON DISTURBO
SENZA DISTURBO:
si elabora subito
Quando si fa
una
domanda
una risposta
si elabora
PRIMA la domanda
per comprenderla
e POI la risposta!
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processo di elaborazione
doppio
rispetto ai compagni
Dunque … chi … vuol dire che è una persona …
che forse è morta perché era …
primo … è uno che comincia
Presidente: è uno che sta a Washington
che è negli Stati Uniti … che sono stati creati da
Washington che era il primo presidente …
AH! SI’! LO SO! E’ George Washington!
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Chi era il primo Presidente degli Stati Uniti?
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PER NON CORRERE IL RISCHIO DI SBAGLIARE O DI FARE BRUTTA FIGURA … SI RIMANE
IN SILENZIO, non si interviene.
PERCEZIONE VISIVA
SI DISTRAE FACILMENTE …
NON ha adeguato tempo di ATTENZIONE!
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preconcetto sui dsa:
DISTRAIBILITÀ E DISATTENZIONE
si usano scambievolmente,
ma sono due cose diverse attribuite a bambini diversi …
Chi ha poco tempo di attenzione
non presta attenzione a niente.
Chi è distraibile
presta attenzione a tutto contemporaneamente!
Il bambino con dsa È DISTRAIBILE!
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PERCEZIONE VISIVA
milena catucci - formatrice AID
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Non si concentra su nulla,
ma tutto attira la sua attenzione.
Vede, ma non sempre riesce
a cogliere o a dare il giusto significato.
PROVARE PER CAPIRE …
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PERCEZIONE VISIVA
Che cos’è?
Scrivetelo su un foglio
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PERCEZIONE VISIVA
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PERCEZIONE VISIVA
ALLORA?
GUARDALA MEGLIO!
Io la sto guardando
meglio, ma non
capisco lo stesso …
POSSIBILE CHE NON
CAPISCI COS’E’?
Boh … io ci provo,
speriamo che non si
arrabbi …
DELLE NUVOLE?
MA QUALI NUVOLE!!!
IMPEGNATI DI PIU’!!!
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Ma più di così!??!
RIUSCIRE A VEDERE
NON SEMPRE SIGNIFICA
DARE IL GIUSTO SIGNIFICATO
A CIO’ CHE VEDIAMO!
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TUTTI POSSIAMO VEDERE QUESTA FIGURA,
MA NON TUTTI LA POSSIAMO
PERCEPIRE correttamente
VISTA e VISIONE
Magritte, 1928
Il cervello elabora quello che gli occhi vedono: è la visione.
I nostri pensieri, le nostre esperienze
sensoriali influenzano ciò che vediamo, e
viceversa.
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Gli occhi vedono: è la vista, uno dei cinque sensi.
Ora …
date un titolo a questa immagine:
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EFFETTI DELLA PERCEZIONE
SUL
COMPORTAMENTO
EFFETTI DELLA PERCEZIONE
SUL COMPORTAMENTO
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EFFETTI DELLA PERCEZIONE
SUL COMPORTAMENTO
ambigua o dare di se stesso un’immagine sbagliata, ma
senza capire che ha fatto qualcosa di male,
e quando dice di non sapere cosa ha fatto di male,
dice la verità!
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Chi ha un dsa spesso può cacciarsi in qualche situazione
“Il fatto è che una delle accuse più frequenti fatte
dalla famiglia e dai professori allo studente che va
apposta!”. Vuoi imputazione diretta (“ Non
raccontarmi storie, tu lo fai apposta”), vuoi
esasperazione conseguente a un’ennesima
spiegazione (“Ma non è possibile, tu lo fai apposta!”),
vuoi informazione destinata a un terzo che il sospettato coglie,
diciamo, origliando alla porta dei genitori
(“Ti dico che questo ragazzo lo fa apposta!)”…
(D. Pennac: Diario di scuola)
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male a scuola è l’inevitabile “Ma allora tu lo fai
RIFLETTIAMOCI SU …
decisamente più gratificante, leggere e
scrivere bene piuttosto che fare finta …
PERCHÉ DOVREBBE
FARLO APPOSTA?
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Per uno studente è molto meno faticoso, e
CHI HA UN DSA HA SOLO BISOGNO
DI UN BRAVO MAESTRO!
Uno che dia spiegazioni giuste,
perché solo dando spiegazioni giuste
si può davvero riuscire a ‘’vedere ‘’
le cose perfettamente.
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PERCEZIONE VISIVA
ESPRESSIONE ORALE
funzioni del cervello:
IMMAGAZZINAMENTO – RECUPERO
I bambini con DSA non riescono a recuperare le informazioni
o se lo fanno le usano, ma poi le ripongono
in un “cassetto” diverso del magazzino
MA QUALE ???
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DISNOMIA: non riuscire a trovare la parola …
ESPRESSIONE ORALE
COGNITIVO
O
ASSOCIATIVO
QUAL È LA DIFFERENZA TRA I DUE ?
Si può fare UN COMPITO COGNITIVO ALLA VOLTA,
mentre si possono fare più compiti associativi
contemporaneamente.
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ogni nostra azione quotidiana è un compito di tipo
STORIE A CATENA …
C’era una volta
un coniglietto tutto bianco che …
(compito associativo)
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Provare per capire la “disnomia”
Ora continuiamo a raccontare,
ma senza usare parole che contengano la N …
(compito cognitivo)
…
ascoltatevi!
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Come ci si sente a vivere il parlare
come esperienza cognitiva?
COORDINAZIONE VISUO-MOTORIA
Riceverete due messaggi misti e diversi:
- uno dagli occhi (SISTEMA
- uno dalle mani
TEMPO?
VISIVO)
(SISTEMA MOTORIO)
PRECISIONE?
( Disturbo di integrazione visuo-motoria, coordinazione , disgrafia … )
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Provate a copiare … ma da uno specchio …
LEGGERE …
?
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c. cappa, 2005
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MOVIMENTI OCULARI DI UN RAGAZZINO DI 1
MEDIA CON
NORMALI CAPACITÀ DI LETTURA
Pallini neri: fissazioni
Linee: movimenti saccadici
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Cosa vuol dire leggere?
DECIFRARE DECODIFICARE
COMPRENDERE
(velocità /
correttezza)
- Processo automatico e
inconsapevole
- Basso consumo di
energia
- Processo controllato
e consapevole
ATTIVARE
COLLEGAMENTI
TRASVERSALI
milena catucci - AID
- Alto consumo di
energia
DECODIFICARE = «decifrare»
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DECODIFICARE
L’orientamento spaziale cambia la natura dell’ oggetto …
p
tradurre continuamente
d
b
Provare per capire …
q
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Leggere =
DECODIFICARE
“Su” bis seBer Ta, “doq bia mo racco gli ere
trasc ato lapido qcorn?”
I pam qin i simis ero all avo ro eci vol lemol to
Temdo ber racc ogli ere tut toil qod corn
po i la dor taro no in cu cina.
Ber ta mi seil podcorn i ndu egran diba pel leber
met terlo nelfo rno.
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pues tip odcor n, no n appi amou n’al
Di fronte a questo brano le persone reagiscono in due modi
possibili:
significato
oppure
leggendo molto rapidamente commettendo molti errori.
In entrambi i casi lo sforzo impiegato nella decodifica del testo
impedisce, o quantomeno, limita la comprensione.
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leggendo molto lentamente cercando di individuare il
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MOVIMENTI OCULARI DI UN
BAMBINO CON DEFICIT DI LETTURA
(I. C. Mammarella)
es. LETTURA LESSICALE
Una pvroa dlela crreotzteza del nsroto airge
eucdavtio è la fliectià del bmabnio.
M. Mnsotseori
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COMPRENSIONE DELLA LETTURA
conoscendo tutte le parole
– per questo si usa il dizionario –
è scontato che si può arrivare
a comprendere tutto il brano.
SARÀ VERO?
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C’è una teoria secondo la quale
che
variano
fra
solo
consiste
spesso
continuamente
se
corrispondenti
uno
curva
punti
disegna
relazione
variazione
insieme
grafico
tabella
conosciuta
valori
isolati
variabili
riconosciuto
mostrare
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COMPRENSIONE DELLA LETTURA
COMPRENSIONE DELLA LETTURA
“Se la relazione conosciuta fra le variabili consiste
consiste solo nell’insieme corrispondente di punti
isolati. Se è riconosciuto che le variabili variano
continuamente, spesso si disegna una curva per
mostrare la variazione.”
(Matematica di base per il College Michaelson, 1945)
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in una tabella di valori corrispondenti, il grafico
… ora che ci siamo
e capito come ci si sente …
ritorniamo alla definizione di
D.S.A.
Disturbi
Specifici
Apprendimento
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appropriati del problema
persistente o comunque di lunga durata nei suoi effetti
Il DSA è un disturbo cronico, la cui espressività si
ambientali:
si manifesta cioè con caratteristiche
diverse nel corso dell’età evolutiva e
delle fasi di apprendimento scolastico.
La sua prevalenza appare maggiore
nella scuola primaria e secondaria di primo grado.
consensus conference, 2010
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modifica in relazione all’età e alle richieste
Fondamentale quindi il contesto!
RELAZIONALE
attività
spazi
famiglia
operatori
esterni
insegnanti
coetanei
E LE LORO DINAMICHE
materiali
strumenti
E LA LORO
ORGANIZZAZIONE!
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AMBIENTALE
LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E
DEGLI STUDENTI CON DSA (allegate al D.M. 12-07-2011)
specifiche abilità dell’apprendimento scolastico, in un contesto di
funzionamento intellettivo adeguato all’età anagrafica.
…
Secondo le ricerche attualmente più accreditate, i DSA sono di
origine neurobiologica; allo stesso tempo hanno matrice
evolutiva e si mostrano come un’atipia dello sviluppo …
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I Disturbi Specifici di Apprendimento interessano alcune
deficit
Funzionamento intellettivo
debole
lettura, scrittura, calcolo
media
alta
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DISCREPANZA
Sulla base del deficit funzionale
vengono comunemente distinte
le condizioni cliniche di:
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QUALI SONO QUESTI DISTURBI?
DISGRAFIA
D.S.A.
DISORTOGRAFIA
DISCALCULIA
comorbilità
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DISLESSIA
EVOLUTIVA
La dislessia
intesa come abilità di
decodifica del testo
(Leggere i DSA con Piperita Patty, E.A.Emili, L. Lenzi)
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è il disturbo nella lettura
La DISLESSIA EVOLUTIVA
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NON DEVE essere considerata come
l’incapacità di leggere,
ma come l’incapacità di farlo
in modo fluente
RAPIDITA’
(Savelli, 2004)
CORRETTEZZA
NON PUO' FARLO IN MANIERA
AUTOMATICA
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L’alunno dislessico può leggere e scrivere,
ma riesce a farlo solo impegnando al
massimo le sue capacità e le sue
energie, poichè
È la difficoltà di scrivere correttamente, utilizzando cioè
tutti i segni corrispondenti ai suoni e
tutte le convenzioni ortografiche
in modo automatico.
(Leggere i DSA con Piperita Patty, E.A.Emili, L. Lenzi)
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DISORTOGRAFIA
DISGRAFIA
Viene spesso comunemente definita come «brutta scrittura»,
può essere incomprensibile e veloce o
precisissima, ma eccessivamente lenta
(Leggere i DSA con Piperita Patty, E.A.Emili, L. Lenzi)
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E’ il disturbo nelle abilità grafo-motorie.
cioè il disturbo negli automatismi
del calcolo e dell’elaborazione dei numeri
(Leggere i DSA con Piperita Patty, E.A.Emili, L. Lenzi)
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La discalculia
TORNANDO ALLA DEFINIZIONE DI DSA…
“Il punto chiave è che il genere di cervello che attualmente
LA DISLESSIA NON È UN DISORDINE:
È UNA DIFFERENZA.”
Dr David Pollak
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denominiamo “dislessico” non è difettoso.
E UNA CHIARA SEQUENZA
DI INDICAZIONI
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DIAMO + FIDUCIA E + TEMPO!
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PARLIAMO CON LUI, O CON LEI
“Gli uomini, mentre insegnano, imparano. ”
Seneca
n° 122 del 22 giugno 2009
Art. 10 – Valutazione degli alunni con difficoltà specifica
di apprendimento (DSA) – adeguatamente certificate
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Decreto del Presidente della Repubblica
LEGGE 8 ottobre 2010 , n. 170
Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento
in ambito scolastico.
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Gazzetta Ufficiale N. 244 del 18 Ottobre 2010
PER IL DIRITTO ALLO STUDIO
DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI
CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
ALLEGATE AL DECRETO MINISTERIALE 12 LUGLIO 2011
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LINEE GUIDA