Stagione Grande Prosa 2014/15 Teatro Sociale Giovedì 6 novembre 2014, ore 20,30 Venerdì 7 novembre 2014, ore 20,30 Sabato 8 novembre 2014, ore 21.00 Domenica 9 novembre 2014, ore 16.00 Teatro Stabile di Bolzano SANGUINARE INCHIOSTRO Cronache dalla Grande Guerra di Andrea Castelli regia Carmelo Rifici scene Guido Buganza costumi Margherita Baldoni con Andrea Castelli A cento anni dallo scoppio della Grande Guerra, Andrea Castelli ripercorre la perversa follia di un evento che ha segnato la storia europea in modo indelebile. Un viaggio ad incontrare uomini che, in una sorta di museo degli orrori, scrissero della peggior esperienza che al mondo possa essere vissuta. «Chi scrive in tempo di guerra sanguina sul foglio la propria sofferenza, quella che vede e quella che si porta dentro». Sono le parole con cui l'autore delinea il senso profondo e ci spiega anche il titolo di questo spettacolo. Tutti gli scritti dei soldati cui Castelli fa riferimento sono stati sceneggiati e qualche situazione è anche frutto di invenzione, basata sulle conoscenze che l'autore ha tratto da alcuni testi storici. In primo luogo “Le scarpe al sole” di Paolo Monelli, che parla della guerra in Valsugana, e il libro di Quinto Antonelli "I dimenticati della Grande Guerra" che porta le testimonianze tratte dai diari dei combattenti trentini arruolati dall'Austria. Ma troviamo anche riferimenti alle opere di Erich Maria Remarque, di Fritz Weber e Robert Musil. La regia è stata affidata dal Teatro Stabile di Bolzano a Carmelo Rifici, da sempre molto interessato a portare sulle tavole del palcoscenico le riflessioni sulla Storia, grande o piccola che sia. Teatro Auditorium Venerdì 21 novembre 2014, ore 20,30 Sabato 22 novembre 2014, ore 21.00 Domenica 23 novembre 2014, ore 16.00 Teatro Stabile di Bolzano LA VITA CHE TI DIEDI di Luigi Pirandello regia Marco Bernardi scene Gisbert Jaekel costumi Roberto Banci con Patrizia Milani e Carlo Simoni Il tema del distacco è coniugato e contaminato con un'ossessione ricorrente nella scrittura pirandelliana, quella del figlio cambiato. Il dramma è condotto interamente sul filo dell'amore materno, valore che sopravvive intatto tra le macerie dei falsi valori della società e, nella sua autenticità, risulta indenne da ogni schematismo ideologico. «Ho voluto dedicare la mia ultima stagione da direttore del Teatro Stabile di Bolzano alle donne, ai grandi personaggi femminili che animano i nostri palcoscenici e agli sguardi femminili del nostro pubblico più fedele e appassionato.» Marco Bernardi spiega così la scelta di aprire la Stagione, curandone la regia, con questo testo di Pirandello. In La vita che ti diedi il figlio è un personaggio assente, un cadavere nell'altra stanza. Ma la madre, Donn' Anna Luna, si rifiuta di riconoscerlo tale. La donna, in stato allucinatorio, non vuole uscire dal suo sogno e tenta disperatamente di mantenere il figlio in vita, oltre il limite della realtà. E quando, ignara, l'amante del giovane viene a cercarlo e confessa di essere incinta, la madre sente il figlio ancora più vivo. Lo sente vicino a lei in questa donna che ne porta in sé la vita. Ma, alla fine, a Donn' Anna non resteranno che la solitudine e il dolore. Teatro Sociale Giovedì 11 dicembre 2014, ore 20,30 Venerdì 12 dicembre 2014, ore 20,30 Sabato 13 dicembre 2014, ore 21,00 Domenica 14 dicembre 2014, ore 16,00 Veronica Mona/Oblomov films – Compagnia Enfi teatro IL MERCANTE DI VENEZIA di William Shakespeare con Silvio Orlando & Popular Shakespeare Kompany e con Fabrizio Contri, Andrea Di Casa, Elena Gigliotti, Simone Luglio, Milvia Marigliano, Nicola Pannelli, Fulvio Pepe, Sergio Romano, Barbara Ronchi, Roberto Turchetta, Ivan Zerbinati luci Pasquale Mari scene Carlo De Marino costumi Sandra Cardini musiche originali Arturo Annecchino regista assistente Nicoletta Robello direttore di allestimento Ronni Bernardi assistente costumi Giuliana Minaldi aiuto regia Gianluca Viola, Dario Aita elettricista Fabio Bozzetta amministrazione Valeria Pari, G. Vasquez Tra i capolavori shakespeariani è forse quello di più forte impatto etico. In quest'opera, in cui a prevalere è il potere del denaro, tutto si compra e si vende, anche l’amore. Nel testo si intrecciano la delicata storia d'amore di Porzia e Bassanio e il tragico caso del mercante Antonio e di Shylock, in cui la brama di vendetta scoppia in accenti di magnifica violenza drammatica. Silvio Orlando disegna con efficacia la figura di Shylock, questo vecchio “ferito e dolente” che – dice l’attore – un po' come succede anche oggi, «si mette di traverso alla felicità dei giovani, facendo saltare il patto delle generazioni.» Per la grande attualità dei temi toccati, quali intolleranza e razzismo, senso dell'etica e denuncia delle false apparenze, ancora una volta Shakespeare riesce a scavalcare il limite temporale e a fornirci materia per riflettere su di noi e sul nostro presente. «Il bene e il male – spiega Valerio Binasco nelle note di regia – si spostano di continuo nel corso della piece. Ora Shylock è buono; ora è cattivo. Ora Antonio è il male; ora il bene. Una legge è ingiusta, e poi è giusta. Una musica brutta di giorno, diventa bella di notte. Dipende dalle circostanze. Questa è una verità moderna e inattaccabile. È la morale della favola.» Teatro Sociale Giovedì 8 gennaio 2015 , ore 20,30 Venerdì 9 gennaio 2015 , ore 20,30 Sabato 10 gennaio 2015 , ore 21,00 Domenica 11 gennaio 2015 , ore 16,00 Teatro Carcano di Milano ASPETTANDO GODOT di Samuel Beckett con Antonio Salines, Luciano Virgilio, Edoardo Siravo e Enrico Bonavera Scene di Francesco Bottai Costumi di Lorenzo Cutùli Regia di Maurizio Scaparro Un capolavoro che fu considerato da molti una provocazione, prima di essere accettato come opera teatrale d’eccezione. I due vagabondi protagonisti di Aspettando Godot, Vladimiro ed Estragone, sono diventati l’emblema della condizione dell’uomo del Novecento, un essere in eterna attesa, vagante verso la morte, punto minuscolo nella vastità di un cosmo ostile. Marionette tragiche fotografate nei loro tic e nelle loro manie. Ma Aspettando Godot è anche una commedia, riuscitissima, che sfrutta a fondo tutte le risorse del genere – il doppio senso, il qui pro quo, la gag farsesca – e, in quanto tale, è pure un gioiello del divertimento. Protagonisti della nuova produzione del Teatro Carcano di Milano, quattro attori di grande valore e temperamento: Antonio Salines, Luciano Virgilio, Edoardo Siravo ed Enrico Bonavera. La regia è affidata a Maurizio Scaparro, uno dei maestri della scena italiana e internazionale, alla sua seconda collaborazione con il 'Carcano' dopo l’eccezionale exploit de Coscienza di Zeno, calorosamente applaudito anche dal pubblico trentino nel corso della passata Stagione. Teatro Auditorium Venerdì 23 gennaio 2015, ore 20,30 Sabato 24 gennaio 2015, ore 21,00 Domenica 25 gennaio 2015, ore 16.00 Goldenart Production IL VISITATORE di Éric-Emmanuel Schmitt traduzione e adattamento Valerio Binasco Alessandro Haber Alessio Boni e con Nicoletta Robello Bracciforti , Alessandro Tedeschi Regia Valerio Binasco Musiche Arturo Annecchino Scene Carlo De Marino Costumi Sandra Cardini Commedia brillante e a tratti commovente, che ci fa sorridere ponendoci quesiti seri. Un dialogo intelligente e leggero sui massimi sistemi (l’esistenza di Dio, il Bene e il Male, il senso della vita e la libertà di coscienza) trattati con rispetto e partecipazione emotiva, all’interno della cornice tragica del nazismo. Ne è autore Eric Emmanuel Schmitt, scrittore belga poco più che cinquantenne che con Il visitatore ha vinto in Francia nel 1993 ben tre Prix Molière. Siamo nell'aprile del 1938 a Vienna nello studio di Sigmund Freud (Alessandro Haber), dove il famoso psicanalista attende affranto notizie della figlia Anna, portata via da un ufficiale della Gestapo. Ma l'angosciata solitudine non dura molto: dalla finestra spunta, infatti, un inaspettato visitatore (Alessio Boni). Chi è? Cosa vuole? La discussione che si svolge tra il visitatore e Freud e che costituisce il filo conduttore della pièce, è quanto di più commovente, dolce ed esilarante al tempo stesso si possa immaginare. Con, sullo sfondo, la sanguinaria tragedia del nazismo che porta Freud a formulare la domanda fatale: se Dio esiste, perché permette tutto ciò? Teatro Auditorium Venerdì 6 febbraio 2015, ore 20,30 Sabato 7 febbraio 2015, ore 21.00 Domenica 8 febbraio 2015, ore 16.00 Teatro Elfo Puccini FROST / NIXON di Peter Morgan traduzione di Lucio De Capitani uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani con Ferdinando Bruni David Frost, Elio De Capitani Richard Nixon Luca Toracca Swifty Lazar, Alejandro Bruni Ocaña Jim Reston, Claudia Coli Caroline, Matteo de Mojana John Birt, Andrea Germani Bob Zelnick, Nicola Stravalaci Jack Brennan (Gabriele Calindri voce registrata di Mike Wallace) luci Nando Frigerio, suono di Giuseppe Marzoli una co-produzione Teatro dell’Elfo e Teatro Stabile dell’Umbria Il match che mette a confronto il potere politico e quello mediatico, i riflettori sono puntati sul primo caso storico di giornalismo-spettacolo. Si tratta dell'intervista che l'anchorman David Frost fece nel 1977 a Richard Nixon, sullo scandalo del Watergate. Lo spettacolo è la cronaca di un episodio entrato ormai nella storia, che culmina nella confessione di un uomo combattivo e orgoglioso, messo alle corde dalla precisione delle domande, delle date e dei riscontri. Ferdinando Bruni (Frost) ed Elio De Capitani (Nixon), che hanno firmato a quattro mani la regia, cesellano anche due interpretazioni magistrali, inserite in una proposta di drammaturgia contemporanea. Nel raccontare il lavoro del gruppo di giornalisti che collaborarono con David Frost, Frost/Nixon porta in primo piano, assieme ai volti degli attori e alle sfide dei personaggi, riflessioni sempre attuali sui limiti del potere politico e di quello mediatico, sui confini più che mai labili tra politica e showbiz e il palco si trasforma in uno studio televisivo degli anni Settanta, dove rivive questo grande evento televisivo. Teatro Sociale Giovedì 19 febbraio 2015, ore 20,30 Venerdì 20 febbraio 2015, ore 20,30 Sabato 21 febbraio 2015, ore 21,00 Domenica 22 febbraio 2015, ore 16,00 Teatro Eliseo PRIMA DEL SILENZIO Tratto dall’opera di Giuseppe Patroni Griffi con Leo Gullotta e Eugenio Franceschini e con l’apparizione speciale di Paola Gassman regia Fabio Grossi in collaborazione con Fuxia contesti d’immagine In questo allestimento firmato da Fabio Grossi per il Teatro Eliseo, il talento poliedrico di Leo Gullotta è chiamato a dare intensità alla figura del protagonista, un LUI al quale l'autore non ha voluto dare nome e del quale racconta le scelte, ritenute rivoluzionare dalla casta che lo ha inglobato per tutta la vita. Un vecchio poeta si lascia alle spalle tutto, moglie, figlio, poesia, per vivere il piacere di parlare con un ragazzo, simbolo di zingaresca libertà, al quale lo legano amicizia, sesso, amore e incomprensione generazionale. Il suo travaglio assume le fattezze di un incubo, con l’apparizione dei fantasmi della sua vita. «Lo spettacolo – spiega Fabio Grossi nelle note di regia – si svolge attraverso la presenza in scena del protagonista e del suo co-protagonista, mentre gli autori del percorso sensoriale del Nostro LUI, assumeranno essenza digitale: appartenendo la nostra rappresentazione ad un’era atta al virtuale, anche l’incubo assume la forma d’un etere affollato di ricordi, passioni, depressioni e angosce.» Uno spettacolo tagliente e dal ritmo incalzante con una fantastica scena finale. Teatro Auditorium Venerdì 6 marzo 2015, ore 20,30 Sabato 7 marzo 2015, ore 21,00 Domenica 8 marzo 2015, ore 16,00 Teatro Stabile dell’Umbria - Fondazione Brunello Cucinelli SINFONIA D’AUTUNNO Tratto dall’opera di Ingmar Bergman con Anna Maria Guarnieri, e con Valeria Milillo, Danilo Nigrelli, Silvia Salvatori regia Gabriele Lavia scene Alessandro Camera Un capolavoro di Bergman portato in scena da un'attrice straordinaria, Anna Maria Guarnieri. Una storia di esclusioni e di privazioni che ruota intorno alla figura di una pianista, colpita dal “dolore” di veder vacillare la sua grandezza di artista. «Quello di “essere esclusi” – scrive il regista, Gabriele Lavia – è un sentimento che Bergman doveva conoscere molto bene. Un sentimento comune ai “teatranti”, e anche ai “concertisti”. Comune a quegli strani esseri umani che “si espongono”, che “sono” sul palcoscenico. Non riescono a essere Padri o Madri. Mariti o mogli. Sono “strani” e sono condannati a quella che Bergman chiama la “Solitudine Assoluta”, maledizione comune della nostra epoca.» La maledizione di Charlotte è “il pianoforte”. Per causa del pianoforte Charlotte è stata una pessima madre, una pessima moglie e una pessima amante. Per il pianoforte Charlotte ha rovinato la vita di tutti coloro che le sono stati vicino. E ha rovinato sé stessa. Colpita da un “dolore” (alla schiena) Charlotte non sarà più una grande pianista. «E in arte, ma forse anche nella vita – commenta il regista – non ci sono mezze possibilità. O sei grande o “non sei”». Teatro Sociale Giovedì 19 marzo 2015, ore 20,30 Venerdì 20 marzo 2015, ore 20,30 Sabato 21 marzo 2015, ore 21,00 Domenica 22 marzo 2015, ore 16,00 La Corte Ospitale L'IMPORTANTE È NON CADERE DAL PALCO Lezioni di teatro con Paolo Rossi e con Emanuele Dell’Aquila e Alex Orciari produzione La Corte Ospitale Paolo Rossi racconta il teatro e la contemporaneità nel modo che da sempre lo contraddistingue: irriverente, rivoluzionario, pirotecnico, incontenibile. Parte dalle prime esperienze nel cabaret, culminate all'inizio degli anni Novanta nel programma televisivo di RAI 3 Su la Testa, una trasmissione che fece epoca, per passare al suo Mistero Buffo in versione pop con il quale volle rendere omaggio al maestro Dario Fo. E poi il rapporto coi classici: Questa sera si recita Molière – dramma da ridere in due atti, in cui Rossi veicola forti riferimenti all’attualità all’interno di un’antica recita affidata ai guitti della commedia dell’arte, oppure il Romeo & Juliet shakespeariano dove il pubblico, chiamato ad agire all’interno della rappresentazione, diventava senza possibilità di scampo parte integrante dello spettacolo. Un excursus che omaggia i suoi maestri e non trascura citazioni per amici musicisti come Enzo Jannacci e Giorgio Gaber, offrendo “lezioni di teatro in pillole per giovani artisti” ai quali Paolo Rossi sa rivolgere parole di speranza, perché «il teatro può tornare a occupare nella società un importante ruolo, se saprà giocare sui confini tra realtà e finzione.» Teatro Auditorium Venerdì 24 aprile 2015, ore 20,30 Sabato 25 aprile 2015, ore 21,00 Domenica 26 aprile 2015, ore 16,00 Elledieffe SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA SBORNIA Tratta dal lavoro di Eduardo De Filippo e liberamente tratta dalla commedia “La fortuna si diverte” di Athos Setti con Luca De Filippo, Carolina Rosi, Nicola Di Pinto e Massimo De Matteo e con Giovanni Allocca, Carmen Annibale,Gianni Cannavacciuolo, Viola Forestiero, Paola Fulciniti regia Armando Pugliese scene Bruno Buonincontri costumi Silvia Polidori musiche Nicola Piovani luci Stefano Stacchini La commedia fu tratta da Eduardo da La fortuna si diverte, un testo comico che il livornese Athos Setti nel 1933 per la scena toscana. Al centro di Sogno di una notte di mezza sbornia c’è il popolare gioco del lotto, ma la scommessa si pone soprattutto fra la vita e la morte e i rapporti sono fra il mondo dei vivi e quello dei morti. Presenza sostanziale nello sviluppo della commedia è inoltre la comunità dei familiari e degli amici, stretta intorno al protagonista e al suo dramma, forse più per egoistico interesse personale che per una forma di solidarietà. Una comunità grazie alla quale Eduardo può declinare il carattere corale e sfaccettato della sua drammaturgia. A Pasquale, un povero facchino, in una notte di sbornia appare in sogno Dante Alighieri che gli suggerisce quattro numeri da giocare al lotto, sottolineando però che essi rappresentano anche la data e l’ora della sua morte. La quaterna esce e Pasquale vince una forte somma di denaro, ma la sua disperazione cresce di giorno in giorno al pensiero della sua "imminente" dipartita. Nel giorno annunciato i suoi familiari si vestono addirittura a lutto. E quando il pericolo sembra ormai scongiurato, un colpo di scena riapre il gioco. Stagione Tendenze Prosa 2014/15 Teatro Sociale Venerdì 27 marzo 2015, ore 20,30 Sabato 28 marzo 2015, ore 21,00 Produzione stabilemobile - compagnia Antonio Latella - La Corte Ospitale FRANCAMENTE ME NE INFISCHIO 3 movimenti liberamente ispirati a «Via col vento» di Margaret Mitchell regia Antonio Latella drammaturgia Federico Bellini, Linda Dalisi, Antonio Latella con Caterina Carpio, Candida Nieri, Valentina Vacca in collaborazione con Emilia Romagna Teatro | VIE Festival ringraziamenti Trippen (A. Spieth e M. Oehler, Berlin), Teatro Elfo Puccini, Teatro Comunale di Laurino, Laura Marinoni, Patrizia Bologna, Rosa Futuro Liberamente ispirato a Via col vento di Margaret Mitchell, racconta l’America attraverso un personaggio “icona” come Rossella O’Hara ed esplora il mondo del teatro nella varietà dei suoi linguaggi. Di questo colossal teatrale firmato da Antonio Latella, si è deciso di ospitarne solo una parte, i primi 3 movimenti, che posseggono comunque una loro organicità e chiusura. In «Twins», la prima parte dello spettacolo, i gemelli Tarleton interrompono la corsa di Rossella verso l’amore dando inizio alla demolizione del doppio in un’America che non distingue più la realtà dalla finzione. L’atmosfera pop del primo movimento si colora di toni più cupi in «Atlanta», in cui il paesaggio è abitato da sciami di mosche che simboleggiano la morte che tutto avvolge. «Black» mostra infine le paure, le colpe e le ossessioni di Rossella, sullo sfondo di un’America che avanza grazie all’industria, al petrolio e alle armi. Ad interpretare il ventaglio di sfumature che la drammaturgia evidenzia portando in scena debolezze e trionfi, albe e tramonti di un mondo femminile che riflette il sogno di ieri e la realtà di oggi, sono Caterina Carpio, Candida Nieri e Valentina Vacca. Tre volti per tre protagoniste che a turno diventano Rossella O’Hara. Teatro Cuminetti Martedì 14 aprile 2015, ore 20.30 Mercoledì 15 aprile 2015, ore 20.30 MARCHE TEATRO-Inteatro / Nutrimenti Terrestri / Walsh 456 scritto e diretto da Mattia Torre con Massimo De Lorenzo, Carlo De Ruggieri, Cristina Pellegrino e con Michele Nani scene Francesco Ghisu disegno luci Luca Barbati aiuto regia Francesca Rocca costumi Mimma Montorselli assistente ai movimenti scenici Alberto Bellandi produzione MARCHE TEATRO-Inteatro / Nutrimenti Terrestri / Walsh Scritta e diretta da Mattia Torre, regista e drammaturgo conosciuto dal pubblico televisivo per essere stato tra gli autori del programma “Parla con me” di Serena Dandini, 456 è una commedia che racconta come all’interno della famiglia possano nascere i germi di un conflitto che vede un padre, una madre e un figlio lanciarsi accuse e litigare in continuazione. Si odiano, ed ognuno dei tre rappresenta per gli altri quanto di più detestabile vi sia al mondo. E tuttavia occorre una tregua, perché sta arrivando un ospite atteso da tempo, che può e deve cambiare il loro futuro. Tutto è pronto, tutto è perfetto, ma la tregua non durerà. Lo spettacolo nasce dall’idea che l’Italia non è un Paese, ma una convenzione. Che non avendo un’unità culturale, morale e politica, l’Italia rappresenti oggi una comunità di individui che sono gli uni contro gli altri. Per precarietà, incertezza, diffidenza e paura; per mancanza di comuni aspirazioni. Da 456 è stato tratto l’omonimo sequel televisivo, andato in onda su La7 all’interno del programma The show must go off di Serena Dandini. Teatro Cuminetti Martedì 5 maggio 2015, ore 20,30 Mercoledì 6 maggio 2015, ore 20,30 Associazione Teatrale Pistoiese WAR NOW! concept e regia Valters Sīlis, Teatro Sotterraneo in scena Matteo Angius, Sara Bonaventura, Claudio Cirri scrittura Valters Sīlis, Daniele Villa set design Ieva Kauliņa luci Marco Santambrogio consulenza marketing per la Terza Guerra Mondiale Mali Weil, Virginia Sommadossi produzione Associazione Teatrale Pistoiese collaborazione alla produzione Santarcangelo •14 Festival Internazionale del Teatro in Piazza, Teatro Sotterraneo da una proposta di Santarcangelo •14 Festival Internazionale del Teatro in Piazza sostegno alla produzione Ministero per i Beni e le Attività Culturali Spettacolo dal vivo, Regione Toscana in collaborazione con Centrale Fies residenze artistiche Associazione Teatrale Pistoiese, Santarcangelo •12 •13 •14 Festival Internazionale del Teatro in Piazza, Centrale Fies, Dirty Deal (Riga - LV) Teatro Sotterraneo fa parte di Fies Factory ed è residente presso l’Associazione Teatrale Pistoiese produzione e amministrazione Monica Paperetti segretaria di produzione Sara Bruni con la collaborazione di Marianna Caruso Lo spettacolo, prodotto da Centrale Fies all'interno del quadro tematico delineato dal progetto internazionale SharedSpace, nasce dall'incontro fra il regista lettone Valters Sīlis e il Collettivo Teatro Sotterraneo, sollecitati dal centenario dello scoppio della Grande Guerra. Se nel 1914 nasceva il concetto moderno di propaganda su scala globale, oggi la guerra psicologica è parte integrante di ogni strategia militare. E ogni bomba è accompagnata dalla nostra capacità di ruotare il punto di vista sui conflitti, producendo vocabolari nuovi, narrazioni coinvolgenti e porzioni d’immaginario sempre più efficaci nel condizionare l'opinione pubblica all'accettazione del massacro reciproco. Da questo punto di partenza, WAR NOW! cerca di proiettare in avanti il senso del centenario allestendo un gioco che racconti la Terza Guerra Mondiale attraverso determinati meccanismi manipolatori, fra infowar (la guerra dell'informazione) e disinformacjia (la parziale o totale invenzione dei fatti) fino ai limiti del warporn dove, nella violenza dell'immagine, il divertimento anestetizza l’orrore. Teatro Cuminetti Martedì 19 maggio 2015, ore 20,30 Mercoledì 20 maggio 2015, ore 20,30 Accademia degli artefatti I (Io) SHAKESPEARE I BANQUO di Tim Crouch traduzione Pieraldo Girotto regia Fabrizio Arcuri con Enrico Campanati e Matteo Selis in collaborazione con Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse_2013 I CINNA di Tim Crouch traduzione Pieraldo Girotto regia Fabrizio Arcuri con Gabriele Benedetti Accademia degli Artefatti | CSS Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia_2013 Due spettacoli in una serata. Tim Crouch, drammaturgo inglese tra i più innovativi, porta in scena due personaggi shakespeariani: Banquo, generale dell'esercito scozzese e Cinna, poeta e presunto cospiratore. Nel loro racconto rivivono Macbeth e Giulio Cesare, due opere di Shakespeare imprevedibili e dirompenti. L’ Io del titolo è un manifesto teatrale e politico insieme: per scoprirlo bisogna prendere parte alla messa in scena, con tutti i ruoli che questa mette a disposizione, compreso quello dello spettatore. Un progetto che interroga la convenzione teatrale, mettendola in crisi. BANQUO è il generale dell’esercito scozzese che Macbeth fa uccidere in quanto avversario nella sua corsa al trono. Palesandosi in forma di fantasma, prova a ricomporre i segni di una violenza di cui è stato vittima. Nel secondo spettacolo, attraverso CINNA Crouch ci riconsegna un Giulio Cesare rivisto con gli occhi e riscritto con le parole di un poeta che si trova sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato. Un racconto che non passa solo attraverso il media verbale, ma anche attraverso le immagini, specchi che moltiplicano una verità politica e sociale, dolorosamente irriducibile. Teatro Cuminetti Martedì 26 maggio 2015, ore 20,30 Mercoledì 27 maggio 2015, ore 20,30 Compagnia Teatrincorso/Spazio 14 VOCI NELLA TEMPESTA Regia e drammaturgia: Elena R. Marino Con: Silvia Furlan, Silvia Libardi, Chiara Superbi Tecnico luci/audio: Giovanni Paternoster Organizzazione: Candida Maria Mati Si ringrazia la Fondazione Museo Storico del Trentino per le consulenze storiche Vincitore del premio Nuova Scena.tn 2014 E' la rilettura da un punto di vista femminile di un episodio della prima guerra mondiale: l'esodo forzato dei trentini in Boemia, all'entrata in guerra dell'Italia nel 1915. Vincitore dell'edizione 2014 del Premio “Nuova_scena.tn”, è uno spettacolo interamente declinato al femminile che vede in scena tre attrici della Compagnia trentina “Teatrincorso – Spazio 14”. «È un episodio – spiega la regista Elena Marino – altamente significativo che prefigura non solo l'idea dei lager della Seconda Guerra Mondiale, ma anche l'attuale situazione di esilio vissuta da intere popolazioni e i centri di raccolta profughi, vissuti come barriera e terra di nessuno in cui ammassare gente costretta ad abbandonare - per una guerra economica serpeggiante e mondiale - le proprie case e le proprie terre.» Le tre donne sulle quali il racconto getta la luce hanno in comune la forza, il coraggio e lo spirito battagliero. Ma in qualche caso riescono anche a prendere parte con allegria al loro personale conflitto, tentando di vincerlo. Info Info e Biglietti ABO Grande Prosa 10 spettacoli Prezzi da € 80,00 a € 200,00 ABO Prosa Sociale Tutti gli spettacoli al Teatro Sociale Prezzi da € 40,00 ad € 100,00 ABO Prosa Auditorium Tutti gli spettacoli al Teatro Auditorium Prezzi da € 40,00 ad € 100,00 ABO TENDENZE PROSA 5 SPETTACOLI Prezzi da € 40,00 a € 80,00 ABO TUTTO PROSA 15 spettacoli (10 stagione grande prosa + 5 Tendenze) Prezzi da € 120,00 ad € 280,00 ABO UNIVERSO PROSA 20 spettacoli (10 stagione grande prosa + 5 Tendenze + 5 Tendenze Off) Prezzi da € 152,00 ad € 320,00 Abbonamenti in vendita dal 4 ottobre BIGLIETTI PROSA al Teatro Auditorium e Sociale Prezzi da € 10,00 a € 25,00 Biglietti in vendita dal 18 ottobre www.csc.tn.it – n.verde 800 013952