Stagione Grande Prosa 2014/15
Teatro Sociale
Giovedì 6 novembre 2014, ore 20,30
Venerdì 7 novembre 2014, ore 20,30
Sabato 8 novembre 2014, ore 21.00
Domenica 9 novembre 2014, ore 16.00
Teatro Stabile di Bolzano
SANGUINARE INCHIOSTRO
Cronache dalla Grande Guerra
di Andrea Castelli
regia Carmelo Rifici
scene Guido Buganza
costumi Margherita Baldoni
con Andrea Castelli
A cento anni dallo scoppio della Grande Guerra, Andrea Castelli ripercorre la
perversa follia di un evento che ha segnato la storia europea in modo indelebile.
Un viaggio ad incontrare uomini che, in una sorta di museo degli orrori,
scrissero della peggior esperienza che al mondo possa essere vissuta.
«Chi scrive in tempo di guerra sanguina sul foglio la propria sofferenza, quella che
vede e quella che si porta dentro». Sono le parole con cui l'autore delinea il senso
profondo e ci spiega anche il titolo di questo spettacolo. Tutti gli scritti dei soldati
cui Castelli fa riferimento sono stati sceneggiati e qualche situazione è anche
frutto di invenzione, basata sulle conoscenze che l'autore ha tratto da alcuni testi
storici. In primo luogo “Le scarpe al sole” di Paolo Monelli, che parla della guerra
in Valsugana, e il libro di Quinto Antonelli "I dimenticati della Grande Guerra" che
porta le testimonianze tratte dai diari dei combattenti trentini arruolati
dall'Austria. Ma troviamo anche riferimenti alle opere di Erich Maria Remarque,
di Fritz Weber e Robert Musil.
La regia è stata affidata dal Teatro Stabile di Bolzano a Carmelo Rifici, da sempre
molto interessato a portare sulle tavole del palcoscenico le riflessioni sulla Storia,
grande o piccola che sia.
Teatro Auditorium
Venerdì 21 novembre 2014, ore 20,30
Sabato 22 novembre 2014, ore 21.00
Domenica 23 novembre 2014, ore 16.00
Teatro Stabile di Bolzano
LA VITA CHE TI DIEDI
di Luigi Pirandello
regia Marco Bernardi
scene Gisbert Jaekel
costumi Roberto Banci
con Patrizia Milani e Carlo Simoni
Il tema del distacco è coniugato e contaminato con un'ossessione ricorrente nella
scrittura pirandelliana, quella del figlio cambiato. Il dramma è condotto
interamente sul filo dell'amore materno, valore che sopravvive intatto tra le
macerie dei falsi valori della società e, nella sua autenticità, risulta indenne da ogni
schematismo ideologico. «Ho voluto dedicare la mia ultima stagione da direttore
del Teatro Stabile di Bolzano alle donne, ai grandi personaggi femminili che
animano i nostri palcoscenici e agli sguardi femminili del nostro pubblico più fedele
e appassionato.» Marco Bernardi spiega così la scelta di aprire la Stagione,
curandone la regia, con questo testo di Pirandello.
In La vita che ti diedi il figlio è un personaggio assente, un cadavere nell'altra
stanza. Ma la madre, Donn' Anna Luna, si rifiuta di riconoscerlo tale. La donna, in
stato allucinatorio, non vuole uscire dal suo sogno e tenta disperatamente di
mantenere il figlio in vita, oltre il limite della realtà. E quando, ignara, l'amante del
giovane viene a cercarlo e confessa di essere incinta, la madre sente il figlio
ancora più vivo. Lo sente vicino a lei in questa donna che ne porta in sé la vita. Ma,
alla fine, a Donn' Anna non resteranno che la solitudine e il dolore.
Teatro Sociale
Giovedì 11 dicembre 2014, ore 20,30
Venerdì 12 dicembre 2014, ore 20,30
Sabato 13 dicembre 2014, ore 21,00
Domenica 14 dicembre 2014, ore 16,00
Veronica Mona/Oblomov films – Compagnia Enfi teatro
IL MERCANTE DI VENEZIA
di William Shakespeare
con Silvio Orlando
& Popular Shakespeare Kompany
e con Fabrizio Contri, Andrea Di Casa, Elena Gigliotti, Simone Luglio, Milvia Marigliano, Nicola Pannelli,
Fulvio Pepe, Sergio Romano, Barbara Ronchi, Roberto Turchetta, Ivan Zerbinati
luci Pasquale Mari
scene Carlo De Marino
costumi Sandra Cardini
musiche originali Arturo Annecchino
regista assistente Nicoletta Robello
direttore di allestimento Ronni Bernardi
assistente costumi Giuliana Minaldi
aiuto regia Gianluca Viola, Dario Aita
elettricista Fabio Bozzetta
amministrazione Valeria Pari, G. Vasquez
Tra i capolavori shakespeariani è forse quello di più forte impatto etico. In
quest'opera, in cui a prevalere è il potere del denaro, tutto si compra e si vende,
anche l’amore. Nel testo si intrecciano la delicata storia d'amore di Porzia e
Bassanio e il tragico caso del mercante Antonio e di Shylock, in cui la brama di
vendetta scoppia in accenti di magnifica violenza drammatica.
Silvio Orlando disegna con efficacia la figura di Shylock, questo vecchio “ferito e
dolente” che – dice l’attore – un po' come succede anche oggi, «si mette di traverso
alla felicità dei giovani, facendo saltare il patto delle generazioni.»
Per la grande attualità dei temi toccati, quali intolleranza e razzismo, senso
dell'etica e denuncia delle false apparenze, ancora una volta Shakespeare riesce a
scavalcare il limite temporale e a fornirci materia per riflettere su di noi e sul
nostro presente.
«Il bene e il male – spiega Valerio Binasco nelle note di regia – si spostano di
continuo nel corso della piece. Ora Shylock è buono; ora è cattivo. Ora Antonio è il
male; ora il bene. Una legge è ingiusta, e poi è giusta. Una musica brutta di giorno,
diventa bella di notte. Dipende dalle circostanze. Questa è una verità moderna e
inattaccabile. È la morale della favola.»
Teatro Sociale
Giovedì 8 gennaio 2015 , ore 20,30
Venerdì 9 gennaio 2015 , ore 20,30
Sabato 10 gennaio 2015 , ore 21,00
Domenica 11 gennaio 2015 , ore 16,00
Teatro Carcano di Milano
ASPETTANDO GODOT
di Samuel Beckett
con Antonio Salines, Luciano Virgilio, Edoardo Siravo e Enrico Bonavera
Scene di Francesco Bottai
Costumi di Lorenzo Cutùli
Regia di Maurizio Scaparro
Un capolavoro che fu considerato da molti una provocazione, prima di essere
accettato come opera teatrale d’eccezione.
I due vagabondi protagonisti di Aspettando Godot, Vladimiro ed Estragone, sono
diventati l’emblema della condizione dell’uomo del Novecento, un essere in eterna
attesa, vagante verso la morte, punto minuscolo nella vastità di un cosmo ostile.
Marionette tragiche fotografate nei loro tic e nelle loro manie.
Ma Aspettando Godot è anche una commedia, riuscitissima, che sfrutta a fondo
tutte le risorse del genere – il doppio senso, il qui pro quo, la gag farsesca – e, in
quanto tale, è pure un gioiello del divertimento.
Protagonisti della nuova produzione del Teatro Carcano di Milano, quattro attori di
grande valore e temperamento: Antonio Salines, Luciano Virgilio, Edoardo Siravo
ed Enrico Bonavera. La regia è affidata a Maurizio Scaparro, uno dei maestri della
scena italiana e internazionale, alla sua seconda collaborazione con il 'Carcano'
dopo l’eccezionale exploit de Coscienza di Zeno, calorosamente applaudito anche
dal pubblico trentino nel corso della passata Stagione.
Teatro Auditorium
Venerdì 23 gennaio 2015, ore 20,30
Sabato 24 gennaio 2015, ore 21,00
Domenica 25 gennaio 2015, ore 16.00
Goldenart Production
IL VISITATORE
di Éric-Emmanuel Schmitt
traduzione e adattamento Valerio Binasco
Alessandro Haber Alessio Boni
e con Nicoletta Robello Bracciforti , Alessandro Tedeschi
Regia Valerio Binasco
Musiche Arturo Annecchino
Scene Carlo De Marino
Costumi Sandra Cardini
Commedia brillante e a tratti commovente, che ci fa sorridere ponendoci quesiti
seri. Un dialogo intelligente e leggero sui massimi sistemi (l’esistenza di Dio, il
Bene e il Male, il senso della vita e la libertà di coscienza) trattati con rispetto e
partecipazione emotiva, all’interno della cornice tragica del nazismo. Ne è autore
Eric Emmanuel Schmitt, scrittore belga poco più che cinquantenne che con Il
visitatore ha vinto in Francia nel 1993 ben tre Prix Molière.
Siamo nell'aprile del 1938 a Vienna nello studio di Sigmund Freud (Alessandro
Haber), dove il famoso psicanalista attende affranto notizie della figlia Anna,
portata via da un ufficiale della Gestapo. Ma l'angosciata solitudine non dura molto:
dalla finestra spunta, infatti, un inaspettato visitatore (Alessio Boni). Chi è? Cosa
vuole?
La discussione che si svolge tra il visitatore e Freud e che costituisce il filo
conduttore della pièce, è quanto di più commovente, dolce ed esilarante al tempo
stesso si possa immaginare. Con, sullo sfondo, la sanguinaria tragedia del nazismo
che porta Freud a formulare la domanda fatale: se Dio esiste, perché permette
tutto ciò?
Teatro Auditorium
Venerdì 6 febbraio 2015, ore 20,30
Sabato 7 febbraio 2015, ore 21.00
Domenica 8 febbraio 2015, ore 16.00
Teatro Elfo Puccini
FROST / NIXON
di Peter Morgan
traduzione di Lucio De Capitani
uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani
con Ferdinando Bruni David Frost, Elio De Capitani Richard Nixon
Luca Toracca Swifty Lazar, Alejandro Bruni Ocaña Jim Reston, Claudia Coli Caroline, Matteo de Mojana
John Birt, Andrea Germani Bob Zelnick, Nicola Stravalaci Jack Brennan
(Gabriele Calindri voce registrata di Mike Wallace)
luci Nando Frigerio, suono di Giuseppe Marzoli
una co-produzione Teatro dell’Elfo e Teatro Stabile dell’Umbria
Il match che mette a confronto il potere politico e quello mediatico, i riflettori
sono puntati sul primo caso storico di giornalismo-spettacolo. Si tratta
dell'intervista che l'anchorman David Frost fece nel 1977 a Richard Nixon, sullo
scandalo del Watergate.
Lo spettacolo è la cronaca di un episodio entrato ormai nella storia, che culmina
nella confessione di un uomo combattivo e orgoglioso, messo alle corde dalla
precisione delle domande, delle date e dei riscontri.
Ferdinando Bruni (Frost) ed Elio De Capitani (Nixon), che hanno firmato a
quattro mani la regia, cesellano anche due interpretazioni magistrali, inserite in
una proposta di drammaturgia contemporanea.
Nel raccontare il lavoro del gruppo di giornalisti che collaborarono con David
Frost, Frost/Nixon porta in primo piano, assieme ai volti degli attori e alle sfide dei
personaggi, riflessioni sempre attuali sui limiti del potere politico e di quello
mediatico, sui confini più che mai labili tra politica e showbiz e il palco si
trasforma in uno studio televisivo degli anni Settanta, dove rivive questo grande
evento televisivo.
Teatro Sociale
Giovedì 19 febbraio 2015, ore 20,30
Venerdì 20 febbraio 2015, ore 20,30
Sabato 21 febbraio 2015, ore 21,00
Domenica 22 febbraio 2015, ore 16,00
Teatro Eliseo
PRIMA DEL SILENZIO
Tratto dall’opera di Giuseppe Patroni Griffi
con Leo Gullotta e Eugenio Franceschini
e con l’apparizione speciale di Paola Gassman
regia Fabio Grossi
in collaborazione con Fuxia contesti d’immagine
In questo allestimento firmato da Fabio Grossi per il Teatro Eliseo, il talento
poliedrico di Leo Gullotta è chiamato a dare intensità alla figura del protagonista,
un LUI al quale l'autore non ha voluto dare nome e del quale racconta le scelte,
ritenute rivoluzionare dalla casta che lo ha inglobato per tutta la vita.
Un vecchio poeta si lascia alle spalle tutto, moglie, figlio, poesia, per vivere il
piacere di parlare con un ragazzo, simbolo di zingaresca libertà, al quale lo legano
amicizia, sesso, amore e incomprensione generazionale. Il suo travaglio assume le
fattezze di un incubo, con l’apparizione dei fantasmi della sua vita.
«Lo spettacolo – spiega Fabio Grossi nelle note di regia – si svolge attraverso la
presenza in scena del protagonista e del suo co-protagonista, mentre gli autori del
percorso sensoriale del Nostro LUI, assumeranno essenza digitale: appartenendo la
nostra rappresentazione ad un’era atta al virtuale, anche l’incubo assume la forma
d’un etere affollato di ricordi, passioni, depressioni e angosce.»
Uno spettacolo tagliente e dal ritmo incalzante con una fantastica scena finale.
Teatro Auditorium
Venerdì 6 marzo 2015, ore 20,30
Sabato 7 marzo 2015, ore 21,00
Domenica 8 marzo 2015, ore 16,00
Teatro Stabile dell’Umbria - Fondazione Brunello Cucinelli
SINFONIA D’AUTUNNO
Tratto dall’opera di Ingmar Bergman
con Anna Maria Guarnieri,
e con Valeria Milillo, Danilo Nigrelli, Silvia Salvatori
regia Gabriele Lavia
scene Alessandro Camera
Un capolavoro di Bergman portato in scena da un'attrice straordinaria, Anna
Maria Guarnieri. Una storia di esclusioni e di privazioni che ruota intorno alla
figura di una pianista, colpita dal “dolore” di veder vacillare la sua grandezza di
artista.
«Quello di “essere esclusi” – scrive il regista, Gabriele Lavia – è un sentimento che
Bergman doveva conoscere molto bene. Un sentimento comune ai “teatranti”, e
anche ai “concertisti”. Comune a quegli strani esseri umani che “si espongono”, che
“sono” sul palcoscenico. Non riescono a essere Padri o Madri. Mariti o mogli. Sono
“strani” e sono condannati a quella che Bergman chiama la “Solitudine Assoluta”,
maledizione comune della nostra epoca.»
La maledizione di Charlotte è “il pianoforte”. Per causa del pianoforte Charlotte è
stata una pessima madre, una pessima moglie e una pessima amante. Per il
pianoforte Charlotte ha rovinato la vita di tutti coloro che le sono stati vicino. E ha
rovinato sé stessa. Colpita da un “dolore” (alla schiena) Charlotte non sarà più una
grande pianista. «E in arte, ma forse anche nella vita – commenta il regista – non ci
sono mezze possibilità. O sei grande o “non sei”».
Teatro Sociale
Giovedì 19 marzo 2015, ore 20,30
Venerdì 20 marzo 2015, ore 20,30
Sabato 21 marzo 2015, ore 21,00
Domenica 22 marzo 2015, ore 16,00
La Corte Ospitale
L'IMPORTANTE È NON CADERE DAL PALCO
Lezioni di teatro
con Paolo Rossi
e con Emanuele Dell’Aquila e Alex Orciari
produzione La Corte Ospitale
Paolo Rossi racconta il teatro e la contemporaneità nel modo che da sempre lo
contraddistingue: irriverente, rivoluzionario, pirotecnico, incontenibile. Parte dalle
prime esperienze nel cabaret, culminate all'inizio degli anni Novanta nel
programma televisivo di RAI 3 Su la Testa, una trasmissione che fece epoca, per
passare al suo Mistero Buffo in versione pop con il quale volle rendere omaggio al
maestro Dario Fo.
E poi il rapporto coi classici: Questa sera si recita Molière – dramma da ridere in
due atti, in cui Rossi veicola forti riferimenti all’attualità all’interno di un’antica
recita affidata ai guitti della commedia dell’arte, oppure il Romeo & Juliet
shakespeariano dove il pubblico, chiamato ad agire all’interno della
rappresentazione, diventava senza possibilità di scampo parte integrante dello
spettacolo.
Un excursus che omaggia i suoi maestri e non trascura citazioni per amici
musicisti come Enzo Jannacci e Giorgio Gaber, offrendo “lezioni di teatro in pillole
per giovani artisti” ai quali Paolo Rossi sa rivolgere parole di speranza, perché «il
teatro può tornare a occupare nella società un importante ruolo, se saprà giocare
sui confini tra realtà e finzione.»
Teatro Auditorium
Venerdì 24 aprile 2015, ore 20,30
Sabato 25 aprile 2015, ore 21,00
Domenica 26 aprile 2015, ore 16,00
Elledieffe
SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA SBORNIA
Tratta dal lavoro di Eduardo De Filippo e liberamente tratta dalla commedia “La fortuna si diverte” di
Athos Setti
con Luca De Filippo, Carolina Rosi, Nicola Di Pinto e Massimo De Matteo
e con Giovanni Allocca, Carmen Annibale,Gianni Cannavacciuolo, Viola Forestiero, Paola Fulciniti
regia Armando Pugliese
scene Bruno Buonincontri
costumi Silvia Polidori
musiche Nicola Piovani
luci Stefano Stacchini
La commedia fu tratta da Eduardo da La fortuna si diverte, un testo comico che il
livornese Athos Setti nel 1933 per la scena toscana. Al centro di Sogno di una
notte di mezza sbornia c’è il popolare gioco del lotto, ma la scommessa si pone
soprattutto fra la vita e la morte e i rapporti sono fra il mondo dei vivi e quello dei
morti. Presenza sostanziale nello sviluppo della commedia è inoltre la comunità dei
familiari e degli amici, stretta intorno al protagonista e al suo dramma, forse più
per egoistico interesse personale che per una forma di solidarietà. Una comunità
grazie alla quale Eduardo può declinare il carattere corale e sfaccettato della sua
drammaturgia.
A Pasquale, un povero facchino, in una notte di sbornia appare in sogno Dante
Alighieri che gli suggerisce quattro numeri da giocare al lotto, sottolineando però
che essi rappresentano anche la data e l’ora della sua morte. La quaterna esce e
Pasquale vince una forte somma di denaro, ma la sua disperazione cresce di
giorno in giorno al pensiero della sua "imminente" dipartita. Nel giorno
annunciato i suoi familiari si vestono addirittura a lutto. E quando il pericolo
sembra ormai scongiurato, un colpo di scena riapre il gioco.
Stagione Tendenze Prosa 2014/15
Teatro Sociale
Venerdì 27 marzo 2015, ore 20,30
Sabato 28 marzo 2015, ore 21,00
Produzione stabilemobile - compagnia Antonio Latella - La Corte Ospitale
FRANCAMENTE ME NE INFISCHIO
3 movimenti liberamente ispirati
a «Via col vento» di Margaret Mitchell
regia Antonio Latella
drammaturgia Federico Bellini, Linda Dalisi, Antonio Latella
con Caterina Carpio, Candida Nieri, Valentina Vacca
in collaborazione con Emilia Romagna Teatro | VIE Festival
ringraziamenti Trippen (A. Spieth e M. Oehler, Berlin), Teatro Elfo Puccini, Teatro Comunale di
Laurino, Laura Marinoni, Patrizia Bologna, Rosa Futuro
Liberamente ispirato a Via col vento di Margaret Mitchell, racconta l’America
attraverso un personaggio “icona” come Rossella O’Hara ed esplora il mondo del
teatro nella varietà dei suoi linguaggi.
Di questo colossal teatrale firmato da Antonio Latella, si è deciso di ospitarne solo
una parte, i primi 3 movimenti, che posseggono comunque una loro organicità e
chiusura.
In «Twins», la prima parte dello spettacolo, i gemelli Tarleton interrompono la
corsa di Rossella verso l’amore dando inizio alla demolizione del doppio in
un’America che non distingue più la realtà dalla finzione. L’atmosfera pop del
primo movimento si colora di toni più cupi in «Atlanta», in cui il paesaggio è
abitato da sciami di mosche che simboleggiano la morte che tutto avvolge. «Black»
mostra infine le paure, le colpe e le ossessioni di Rossella, sullo sfondo di
un’America che avanza grazie all’industria, al petrolio e alle armi.
Ad interpretare il ventaglio di sfumature che la drammaturgia evidenzia portando
in scena debolezze e trionfi, albe e tramonti di un mondo femminile che riflette il
sogno di ieri e la realtà di oggi, sono Caterina Carpio, Candida Nieri e Valentina
Vacca. Tre volti per tre protagoniste che a turno diventano Rossella O’Hara.
Teatro Cuminetti
Martedì 14 aprile 2015, ore 20.30
Mercoledì 15 aprile 2015, ore 20.30
MARCHE TEATRO-Inteatro / Nutrimenti Terrestri / Walsh
456
scritto e diretto da Mattia Torre
con Massimo De Lorenzo, Carlo De Ruggieri, Cristina Pellegrino
e con Michele Nani
scene Francesco Ghisu
disegno luci Luca Barbati
aiuto regia Francesca Rocca
costumi Mimma Montorselli
assistente ai movimenti scenici Alberto Bellandi
produzione MARCHE TEATRO-Inteatro / Nutrimenti Terrestri / Walsh
Scritta e diretta da Mattia Torre, regista e drammaturgo conosciuto dal pubblico
televisivo per essere stato tra gli autori del programma “Parla con me” di Serena
Dandini, 456 è una commedia che racconta come all’interno della famiglia
possano nascere i germi di un conflitto che vede un padre, una madre e un figlio
lanciarsi accuse e litigare in continuazione. Si odiano, ed ognuno dei tre
rappresenta per gli altri quanto di più detestabile vi sia al mondo. E tuttavia
occorre una tregua, perché sta arrivando un ospite atteso da tempo, che può e
deve cambiare il loro futuro. Tutto è pronto, tutto è perfetto, ma la tregua non
durerà.
Lo spettacolo nasce dall’idea che l’Italia non è un Paese, ma una convenzione. Che
non avendo un’unità culturale, morale e politica, l’Italia rappresenti oggi una
comunità di individui che sono gli uni contro gli altri. Per precarietà, incertezza,
diffidenza e paura; per mancanza di comuni aspirazioni.
Da 456 è stato tratto l’omonimo sequel televisivo, andato in onda su La7
all’interno del programma The show must go off di Serena Dandini.
Teatro Cuminetti
Martedì 5 maggio 2015, ore 20,30
Mercoledì 6 maggio 2015, ore 20,30
Associazione Teatrale Pistoiese
WAR NOW!
concept e regia Valters Sīlis, Teatro Sotterraneo
in scena Matteo Angius, Sara Bonaventura, Claudio Cirri
scrittura Valters Sīlis, Daniele Villa
set design Ieva Kauliņa
luci Marco Santambrogio
consulenza marketing per la Terza Guerra Mondiale Mali Weil,
Virginia Sommadossi
produzione Associazione Teatrale Pistoiese
collaborazione alla produzione Santarcangelo •14 Festival
Internazionale del Teatro in Piazza, Teatro Sotterraneo
da una proposta di Santarcangelo •14 Festival Internazionale del
Teatro in Piazza
sostegno alla produzione Ministero per i Beni e le Attività
Culturali Spettacolo dal vivo, Regione Toscana
in collaborazione con Centrale Fies
residenze artistiche Associazione Teatrale Pistoiese, Santarcangelo •12 •13 •14 Festival Internazionale del
Teatro in Piazza, Centrale Fies, Dirty Deal (Riga - LV)
Teatro Sotterraneo fa parte di Fies Factory ed è residente presso l’Associazione Teatrale Pistoiese
produzione e amministrazione Monica Paperetti
segretaria di produzione Sara Bruni con la collaborazione di Marianna Caruso
Lo spettacolo, prodotto da Centrale Fies all'interno del quadro tematico delineato
dal progetto internazionale SharedSpace, nasce dall'incontro fra il regista lettone
Valters Sīlis e il Collettivo Teatro Sotterraneo, sollecitati dal centenario dello
scoppio della Grande Guerra.
Se nel 1914 nasceva il concetto moderno di propaganda su scala globale, oggi la
guerra psicologica è parte integrante di ogni strategia militare. E ogni bomba è
accompagnata dalla nostra capacità di ruotare il punto di vista sui conflitti,
producendo vocabolari nuovi, narrazioni coinvolgenti e porzioni d’immaginario
sempre più efficaci nel condizionare l'opinione pubblica all'accettazione del
massacro reciproco. Da questo punto di partenza, WAR NOW! cerca di proiettare
in avanti il senso del centenario allestendo un gioco che racconti la Terza Guerra
Mondiale attraverso determinati meccanismi manipolatori, fra infowar (la guerra
dell'informazione) e disinformacjia (la parziale o totale invenzione dei fatti) fino ai
limiti del warporn dove, nella violenza dell'immagine, il divertimento anestetizza
l’orrore.
Teatro Cuminetti
Martedì 19 maggio 2015, ore 20,30
Mercoledì 20 maggio 2015, ore 20,30
Accademia degli artefatti
I (Io) SHAKESPEARE
I BANQUO di Tim Crouch
traduzione Pieraldo Girotto
regia Fabrizio Arcuri
con Enrico Campanati e Matteo Selis
in collaborazione con Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse_2013
I CINNA di Tim Crouch
traduzione Pieraldo Girotto
regia Fabrizio Arcuri
con Gabriele Benedetti
Accademia degli Artefatti | CSS Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia_2013
Due spettacoli in una serata. Tim Crouch, drammaturgo inglese tra i più innovativi,
porta in scena due personaggi shakespeariani: Banquo, generale dell'esercito
scozzese e Cinna, poeta e presunto cospiratore. Nel loro racconto rivivono
Macbeth e Giulio Cesare, due opere di Shakespeare imprevedibili e dirompenti.
L’ Io del titolo è un manifesto teatrale e politico insieme: per scoprirlo bisogna
prendere parte alla messa in scena, con tutti i ruoli che questa mette a
disposizione, compreso quello dello spettatore. Un progetto che interroga la
convenzione teatrale, mettendola in crisi.
BANQUO è il generale dell’esercito scozzese che Macbeth fa uccidere in quanto
avversario nella sua corsa al trono. Palesandosi in forma di fantasma, prova a
ricomporre i segni di una violenza di cui è stato vittima.
Nel secondo spettacolo, attraverso CINNA Crouch ci riconsegna un Giulio Cesare
rivisto con gli occhi e riscritto con le parole di un poeta che si trova sempre nel
posto sbagliato al momento sbagliato. Un racconto che non passa solo attraverso
il media verbale, ma anche attraverso le immagini, specchi che moltiplicano una
verità politica e sociale, dolorosamente irriducibile.
Teatro Cuminetti
Martedì 26 maggio 2015, ore 20,30
Mercoledì 27 maggio 2015, ore 20,30
Compagnia Teatrincorso/Spazio 14
VOCI NELLA TEMPESTA
Regia e drammaturgia: Elena R. Marino
Con: Silvia Furlan, Silvia Libardi, Chiara Superbi
Tecnico luci/audio: Giovanni Paternoster
Organizzazione: Candida Maria Mati
Si ringrazia la Fondazione Museo Storico del Trentino per le consulenze storiche
Vincitore del premio Nuova Scena.tn 2014
E' la rilettura da un punto di vista femminile di un episodio della prima guerra
mondiale: l'esodo forzato dei trentini in Boemia, all'entrata in guerra dell'Italia nel
1915. Vincitore dell'edizione 2014 del Premio “Nuova_scena.tn”, è uno spettacolo
interamente declinato al femminile che vede in scena tre attrici della Compagnia
trentina “Teatrincorso – Spazio 14”.
«È un episodio – spiega la regista Elena Marino – altamente significativo che
prefigura non solo l'idea dei lager della Seconda Guerra Mondiale, ma anche l'attuale
situazione di esilio vissuta da intere popolazioni e i centri di raccolta profughi,
vissuti come barriera e terra di nessuno in cui ammassare gente costretta ad
abbandonare - per una guerra economica serpeggiante e mondiale - le proprie case
e le proprie terre.»
Le tre donne sulle quali il racconto getta la luce hanno in comune la forza, il
coraggio e lo spirito battagliero. Ma in qualche caso riescono anche a prendere
parte con allegria al loro personale conflitto, tentando di vincerlo.
Info
Info e Biglietti
ABO Grande Prosa
10 spettacoli
Prezzi da € 80,00 a € 200,00
ABO Prosa Sociale
Tutti gli spettacoli al Teatro Sociale
Prezzi da € 40,00 ad € 100,00
ABO Prosa Auditorium
Tutti gli spettacoli al Teatro Auditorium
Prezzi da € 40,00 ad € 100,00
ABO TENDENZE PROSA
5 SPETTACOLI
Prezzi da € 40,00 a € 80,00
ABO TUTTO PROSA
15 spettacoli (10 stagione grande prosa + 5 Tendenze)
Prezzi da € 120,00 ad € 280,00
ABO UNIVERSO PROSA
20 spettacoli (10 stagione grande prosa + 5 Tendenze + 5 Tendenze Off)
Prezzi da € 152,00 ad € 320,00
Abbonamenti in vendita dal 4 ottobre
BIGLIETTI PROSA al Teatro Auditorium e Sociale
Prezzi da € 10,00 a € 25,00
Biglietti in vendita dal 18 ottobre
www.csc.tn.it – n.verde 800 013952