Prendiamo in considerazione le figure geometriche nel piano , cioè le figure piane, intendendo con questo termine “un qualsiasi insieme di punti appartenenti a uno stesso piano”. Disegniamo più segmenti consecutivi: Una spezzata può essere: C B F • aperta, se il primo segmento e l’ultimo non sono consecutivi; G A D I E L M H Q S T • chiusa, se il primo e l’ultimo segmento sono consecutivi; U P R N V O Le figure che abbiamo ottenuto prendono il nome di spezzate o poligonali. • semplice, se segmenti non consecutivi non si incontrano in alcun punto; • intrecciata, se segmenti non consecutivi si incontrano in un punto. Riassumiamo in una tabella a doppia entrata: Spezzata Aperta Chiusa Semplice Intrecciata Una spezzata semplice chiusa divide il piano in due parti, una interna e una esterna. Quella esterna è infinita, quella interna è finita. La parte interna è quella che si chiama poligono. D C E A α B D Si chiama poligono la parte di piano limitata da una spezzata semplice chiusa. Le parole della matematica: lato C E A B α F A diagonale Vertice E B Angolo esterno C Angolo interno D La spezzata che delimita il poligono si chiama contorno e rappresenta il perimetro del poligono. I segmenti che formano la spezzata si chiamano lati del poligono, e i loro estremi, vertici del poligono, gli angoli convessi formati da due segmenti consecutivi, angoli interni del poligono, gli angoli formati da un lato e dal prolungamento del lato consecutivo, angoli esterni del poligono. Angoli interni e angoli esterni aventi il vertice in comune sono adiacenti e quindi supplementari: α + β = 180°. Il segmento che unisce due vertici non consecutivi si chiama diagonale . C Il triangolo è un poligono di tre lati e tre angoli. γ In esso, ovviamente, possiamo anche affermare che: • la somma degli angoli esterni misura 2 x 180° α A • la somma degli angoli interni misura 180° Elementi di un triangolo Si dicono elementi di un triangolo i suoi lati e i suoi angoli interni ed esterni. α compreso fra AB e AC, opposto a BC; β γ compreso fra AB e BC, opposto a CA; compreso fra BC e CA, opposto ad AB. β B Consideriamo il poligono ABCDE e i suoi angoli interni. Sappiamo che angoli interni e angoli esterni aventi il vertice in comune sono supplementari, cioè: α + α’ = 180° e β + β’ = 180° Complessivamente allora la somma degli angoli interni ed esterni di un poligono di 5 lati è 5 angoli piatti: S = 5 × 180° c Abbiamo visto prima che la somma degli angoli esterni è sempre pari a due angoli piatti: S E = 2 ×180° E A α α' ω δ β B D γ C β' Quindi: S I = S C − S E cioè S I = 5 × 180° − 2 × 180 ° = (5 − 2) × 180 Possiamo concludere dicendo che: Sc= angoli esterni + angoli interni In un poligono qualsiasi di n lati, la somma degli angoli interni è sempre : SE = somma angoli esterni S I = (n − 2) ×180° SI = somma angoli interni C Il triangolo è un poligono di tre lati e tre angoli. γ In esso, ovviamente, possiamo anche affermare che: • la somma degli angoli esterni misura 2 x 180° α A • la somma degli angoli interni misura 180° Elementi di un triangolo Si dicono elementi di un triangolo i suoi lati e i suoi angoli interni ed esterni. α compreso fra AB e AC, opposto a BC; β γ compreso fra AB e BC, opposto a CA; compreso fra BC e CA, opposto ad AB. β B •equilatero, se ha i tre lati congruenti; •rettangolo, se ha un angolo retto; •acutangolo, se ha tre angoli acuti; •isoscele, se ha due lati congruenti; •scaleno, se ha i tre lati disuguali. •ottusangolo, se ha un angolo ottuso. Consideriamo il triangolo ABC e il suo vertice A; il segmento AH che inizia da questo vertice e va a intersecare il lato opposto BC perpendicolarmente ad esso si chiama altezza del triangolo relativa al lato BC e il punto H si chiama piede dell’altezza. A B C H A Poiché il triangolo ha tre lati, avrà complessivamente tre altezze: M K O •AH relativa al lato BC, di piede H; •BK relativa al lato AC, di piede K; •CM relativa al lato AB, di piede M. B H In un qualsiasi triangolo le tre altezze si incontrano in un unico punto O detto ortocentro. C A Disegniamo un triangolo rettangolo e le sue tre altezze. Osserviamo che: K B≡ H ≡M ≡O a) l’altezza AH, relativa al lato BC, coincide con il lato AB, che si chiama cateto; b) L’altezza CM, relativa al lato AB, coincide con il lato BC, che è l’altro cateto. c) I due piedi H e M coincidono con il vertice B dell’angolo retto, il piede K è interno al terzo lato AC, che si chiama ipotenusa; d) L’ortocentro O coincide con i due piedi H e M e con il vertice B C Disegniamo adesso un triangolo ottusangolo e le sue tre altezze, osserviamo che: A K a) Solo L’altezza BK, relativa al lato AC, è interna al triangolo e quindi il suo piede K è interno ad AC; b) Le due altezze AH, relativa a BC, e CM, relativa ad AB, sono esterne al triangolo, esse incontrano il lato relativo nel suo prolungamento, quindi i loro piedi H ed M sono punti esterni ai lati BC e AB; H B C M c) L’ortocentro è un punto esterno al triangolo; esso è il punto di incontro dei prolungamenti delle tre altezze. o Possiamo riassumere dicendo che: L’altezza di un triangolo relativa a un lato è il segmento perpendicolare condotto dal vertice opposto alla retta a cui appartiene il lato. Le tre altezze di un triangolo si incontrano in un unico punto O detto ortocentro che può essere interno (nel triangolo acutangolo), esterno (nel triangolo ottusangolo) o coincidente con il vertice dell’angolo retto (nel triangolo rettangolo). A A A H ortocentro H O B B H C B≡O C ortocentro O C ortocentro A Consideriamo il triangolo ABC e il suo vertice A; il segmento AM che unisce questo vertice con il lato opposto, dividendo l’angolo A in due parti di uguale ampiezza, si dice bisettrice di vertice A del triangolo. C M B A Poiché il triangolo ha tre vertici, avrà complessivamente tre bisettrici: P N •AM bisettrice di vertice A; •BN bisettrice di vertice B; •CP bisettrice di vertice C. B C M Diciamo che: La bisettrice di un triangolo relativa a un vertice è il segmento che unisce il vertice con il lato opposto dividendo a metà l’angolo, è cioè il segmento di bisettrice di quell’angolo. Le tre bisettrici si incontrano in un unico punto I, detto incentro, che è sempre interno al triangolo. A A A incentro I B I incentro C B I incentro C B In un qualsiasi triangolo l’incentro è equidistante dai tre lati. C C Consideriamo il triangolo CDE e il suo vertice C; il segmento CT che unisce questo vertice con il punto medio del lato opposto si chiama mediana relativa al lato DE. D E T C Anche di mediane, naturalmente, ne esistono tre: R • CT mediana relativa al lato DE B S • DS mediana relativa al lato CE • ER mediana relativa al lato DC D T In ogni triangolo le tre mediane si incontrano in un unico punto B detto baricentro. In ogni triangolo le mediane e il baricentro sono sempre interni. In un qualsiasi triangolo il baricentro divide ogni mediana in due parti che sono una il doppio dell’altra. E Esaminiamo la parola “baricentro”, essa deriva dal greco “ bàros”, “peso”, e letteralmente significa “centro del peso”. Il baricentro gode infatti di una notevole proprietà fisica: è l’unico punto di equilibrio del triangolo. Se disegniamo un triangolo su un cartoncino rigido, lo ritagliamo e cerchiamo di farlo stare in equilibrio su una punta o appendendolo a un filo, ci accorgiamo che dobbiamo appoggiarlo o appenderlo per il suo baricentro. Possiamo riassumere dicendo che: La mediana di un triangolo relativa a un lato è il segmento che unisce il punto medio del lato con il vertice opposto. Le tre mediane si incontrano in un unico punto B, detto baricentro, che è sempre interno al triangolo. Il baricentro divide ogni mediana in due parti, una doppia dell’altra, ed è il punto di equilibrio del triangolo. D G L baricentro B A B C baricentro E B F H I baricentro D Consideriamo il triangolo DEF e il suo lato EF, sia M il punto medio di EF; la retta m, perpendicolare a EF passante per il punto M, si chiama asse del lato EF E M F asse Essendo tre i lati, tre sono gli assi di un triangolo: •M asse del lato EF m D r n •N asse del lato DF R •R asse del lato DE In ogni triangolo i tre assi si incontrano in un unico punto detto circocentro. E N C M F m D Consideriamo ancora il triangolo acutangolo, gli assi dei suoi lati e il circocentro: il circocentro C è un punto interno al triangolo. r n R N C M E F m Disegniamo un triangolo rettangolo, gli assi e il circocentro; il circocentro C coincide sempre con il punto medio dell’ipotenusa Disegniamo un triangolo ottusangolo, gli assi e il circocentro: il circocentro è sempre un punto esterno al triangolo. n N ≡C R C NN R r n r M m M m O Disegniamo un triangolo qualsiasi OPQ, gli assi e il circocentro; misuriamo con un righello i segmenti CO, CQ e CP, ci accorgiamo che hanno la stessa lunghezza: OC ≅ CP ≅ CQ r n R N C P M Q m Possiamo dire che: In un qualsiasi triangolo il circocentro è equidistante dai vertici. Riassumendo quanto detto: L’asse di un triangolo relativo a un lato è la retta perpendicolare passante per il punto medio del lato considerato. I tre assi si incontrano in un unico punto C detto circocentro che può essere interno (triangolo acutangolo), esterno (triangolo ottusangolo) o coincidente con il punto medio dell’ipotenusa (triangolo rettangolo). Il circocentro è sempre equidistante dai vertici del triangolo. A G circocentro L C C C B circocentro circocentro D E F H N Ortocentro, incentro, baricentro e circocentro prendono il nome di punti notevoli di un triangolo. I Il perimetro di un poligono è la somma del suo contorno, cioè la somma della misura di tutti i suoi lati triangolo triangolo equilatero